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L’influenza spagnola

La guerra ispirò una notevole produzione cinematografica, che proprio quando scoppiò il conflitto stava affermandosi come principale divertimento di massa. I film realizzati durante il periodo avevano intenti propagandistici, trasmettendo l’idea di una guerra come confronto tra “Bene” e “Male” e veicolando messaggi patriottici anche nel caso di opere di evasione, come nelle pellicole mute di Maciste Alpino e Charlot soldato. Molte delle pellicole realizzate nel primo dopoguerra tesero a mitizzare il conflitto e a smorzarne l’orrore, calandolo nel contesto di storie romantiche, avventurose o focalizzate sul tema del cameratismo tra i soldati al fronte. Con poche eccezioni, come ad esempio All’ovest niente di nuovo, trasposizione del romanzo di Remarque, uscito nel 1930, o La grande Illusione di Jean Renoir del 1937, i film di denuncia della guerra e della sua insensatezza comparvero solo nel secondo dopoguerra e tra questi possiamo ricordare Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick del 1957 e Uomini contro di Francesco Rosi del 1970.

L’influenza spagnola

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La prima guerra mondiale aveva ucciso dieci milioni di persone, quasi esclusivamente militari, ma in sei mesi, tra la fine dell’ottobre 1918 e l’aprile 1919, l’influenza spagnola colpì un miliardo di persone uccidendone circa 50 milioni di cui circa 375.000 (ma alcuni sostengono 650.000) soltanto in Italia. Non è mai stato tuttavia possibile quantificare con esattezza né il numero delle vittime né quello dei contagiati ma comunque la spagnola mise in ginocchio l’intera Europa con un altissimo tasso di mortalità, che raggiunse in alcune comunità anche il 70%. Va tenuto presente che a quel tempo gli antibiotici non erano stati ancora scoperti, la penicillina verrà scoperta da Alexander Fleming solo nel 1928, e che inizialmente non venne capita la gravità e l’origine della malattia.

Sebbene l’influenza fosse causata da virus, e quindi gli antibiotici non sarebbero comunque stati efficaci per contrastarla, la maggior parte dei morti si ebbero in realtà per complicanze batteriche, ovvero infezioni opportunistiche che si sovrapposero all’influenza nell’organismo indebolito. Per queste infezioni, gli at-

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