IL PLOTONE DI FANTERIA NEL COMBATTIMENTO

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~Dir"èltore : ALBERTO BALD'INI

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Storia generale ;e, militar-e 111 • • Ordinain'1ntò · dell'Esercito - Forma,,_ ~ione ed impiego delle varie · ai'mi è specialità 'nell~ hattagUa - Tecnic dei materiali· bellici .e loro uso -· Jlifowmenti dei mezzi dJ vita~e di lotta alle forze èonµ>atteiiti • • • Cenni SJI 'le altre forzç, amiate ••• Sta:tietica, Ecoìiomi! .politica e PQlitlca .. geJif;'rale • • • Questioni oòlo-, · mali • • • .G.eogriuìa ·e topografia • .• ·• .. Le '~elle· .Arti e la guerra • • • .Avvenim.enti pè),liti~i, del mese li • I!(, Edu.éqzione fisic~ ,e Sports • • • Notizie su gli. Eserciti esteri • • • Chìarimenfi circa l' interpl'etazione ' . di leggi. e )·egohmienti militari a ,rieliie1ta 4egli ah-bonati • •· • . Rias- . l. ·. sunto di quanto s· scrive clj importante nelle principali riviste nostrane ,!' ,,e ,et,anierè • • • · Miseellane~ ·• • • . Biblio~afia. • il ,• ,In una ~rica ~ · speciale è raccolto quanto riguar~~ la vita degli , U~ciali in Co~g~do

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L'abb9,Jfam:~to~ 'viene ;fatto e11~l~sivam~nte.· per mf h;i,teiro anno s~lar.e : gi Pet1 .abb-o)lai:si inviare alJ.'..4mministraziòn~ délla Jfivista ESERCITO E NAZIONE " · . · ' . 1' Via NapJli .(Palaz,zo ~èl ,Min~teto· crrra) ' •

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Uno 1~~iale contributo deliberato dalla PRESID)NZA D;ELL'UNlONE .NA-- · ZIONALE UFFI(;IALI IN CONGEDO D~ITAI..JA, Pltl'In{,:tt~ di concedere una atraf{Jdina:ria ri(inione eul ,P ~o, di ab:1:,Qn~mento per gli i~cdtii 'a ll'Uniope stessa. ,, ..... -:-~. , • ·• i.. -

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MAN-V ALETTI DI TECNICA MILITARE a cuta della Rivista ,, ESERCITO

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IL PLOTONE DI FANTERIA NEL COMBATTIMENTO (con 29 illustrazioni)

Testo del col. Arturo Taranto

Disegni del ten. Alberto Morgani

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ROMA .

I STIT UTO POLIGRAFI CO DELLO STATO

1930 - VI.II


INDICE 1° Esempio - Il plotone n ell'avvicinam ento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 3 2° - Il p lotone 11011' attacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 3° - Un plotone nella difesa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29

ELENCO DELLE ILL STRAZIONI - Ten:eno di manov;ra per il 1° esempio . .. ..... ..... . ...... . . . . .. . Pag . .;J.5 (i - Formazione di marcia cli un p lotone fucilieri nell'avvicinamento P articola.re fotogra.f.ìco della f.ìg. 2 .. ... . .. . . .. . . ... ..... . . . ... . . 7 8 3 - Formazione del plotone nell'avanzata .. ... .. . . .. . .. ... .. . . .. .. . . Particolar e fotog ,:afico della fig. 3 (squadra fucilieri serrata per tr e) 9 9 Idem (squad ra mitragliatrici legger e serrata) 11 4 - Nuova forma.zione del plotone nel proseguire l'avanzata .. . . . . . . 12 Particolare fotogmfico deliri, fig. 4 (squadl'a fucilieri in fila) .. . . . 13 5 - Manovra d el p lotone n ell'avvicinamen to. Episodio di C. Morga . . . G - F_o rmo,zione d el plo·t one all' altezza del podere Dossi . . . ... . . .. . . . 14 16 P articolare fotogra fico della f.ìg. 6 (squadra fucilieri distesa) . . . . . Idem (squadrn mi tragliatrici leggere disl;esa) ... .. . . . . . ... . .. . . .. .. . . .. . .. . .. . . . ... . . . . .. .. . . . . .. . .. . . 16 18 7 - P osizione di attesa cli un plotone fucili eri (2° esempio) .. .... .. . 22 8 - I ncrocio dei fuochi dei centTi di resistenza .. . . . ... . .. ... .. .. . . . 2a 9 . - Formazione del p lotone nell'atta cco ... .. .. . ... . ...... .. . . .. . . . . 9-bis - Avanzata a sba.lzi della squad ra mitragliatrici leggere . . . . .. .. .. . 24 9-ter - Assal to delle due squadre avan zate . . . . ... . .. . .. ..... . . . .... . .. . 25 10 - Si tuazione del plotone a l raggiungimento del 1° obbiettivo . . .. . 26 27 11 - Manovra d el plotone per elimiuai·e un centro di r esistenza nemico 12 - Situazione d el plotone dopo la m anovra della fig. 11 . .. . . .. ... . . 28 13 - 'l'erreno di rp.anoVl'a p er il p lotone fuci lieri nella difesa (3° esempio) 30 :11 14 - Organizzazione del fuoco delle mitragliatrici leggere . . . . ....... . 15 - Orga.nizzazione dei fuo chi di più plotoni . . . .. . . . ............ .. . . 32 Partic()]a.r e fotografico d ella :fig. 15. - Postazione . del plotone mitragliatrici pesanti· . . .. . . ...... ... .... . . . .......... . ... . ... . 33 16 - Còmpito eventuale p er le mitragliatrici legger e . . . . . . ......... . . 34 Particolare fotografico della fig. 16. - Rincalzo a i:idosso della quota (vi sto da t ergo) . . ... ... . .. . . . .... . . . . . .. .. . . . ... . . . .. . . 36 Pa,rticolare fotogrn.fico della fig. 16. - Rincalzo in formazione disteslt per concouere con: il fuoco a ll'azione d ei centri antistanti (visto di fronte) ... .. . .. . . . . .... . . . . .. . . . . . .. . . .. . . ... .. .. .. . . 36 17 - Andamento d él r eticolato .. .. . . ... .... ... . . . ... . ..... . . . . ..... . 38 18 - Particola l'e d ella fig. 16. - Sist emazione d el plotone .. . .. .. . . . . . 39

Fig.

l 2

Proprietà riservata · Proibita la r ip roduzione, an(!he parziale


IL PLOTONE 01 FANTERIA NEL COMBATTIMENTO

Nell'impossibilità di fissar leggi applicabili a tutti i casi di guerra sempre diversi l'uno dall'altro, in questo manualetto, come in quelli successi vi, si seguirà il -metodo ormai adottato con grande frutto nel nostro .Esercito. ~fotodo cioè essenzialmente applicativo che, col ripetuto studio di casi concreti, abilita gli ufficiali al -ragionamento e alla conseguente decisione. P er quanto si riferisèe al plotone si riportano tre esempi; uno di avvicinamento, uno di attacco, uno di difesa.

1° Esempio. Un battaglione di fanteria marcia sull?, strada Portello-Romiti-Reghelli, diretto a quest'ultima località (fig. 1). , Sulle strade laterali marciano altre truppe. Poiché non è da escludersi un eventuale incontro col nemico, la suddetta unità provvea.e alla sicurezza sulla fronte, facendo marciare, a circa 700-:-800 metri davanti a sé, una compagnia. · Il plotone che marcia in testa a tale compagnia (1 ° plotone) è quello che si prende in esame in questo esempio. Esso è preceduto, anche a 700-:-800 metri, da una grossa pattuglia di punta, costituita dal 3° plotone della compagnia stessa, avent e l'incarico di perlustrare l'antistante tvrreno e· di riferire prontamente su ogni eventuale indiziQ del nemico. Verso le ore I O, il plotone trovasi poco ad est di Romiti. La sua formazione di marcia risulta dalla fìgura 2. IL PLO'fONE NELL'AVVICINAlVIENTO. -


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Il plotone cioè muove co~ tre squadre (1 a e 2a fucilieri e 4a mitragliatrici leggere) avanti ed una (3a fucilieri) dietro (1). J il comanciànte del plotone ha scelto questa formazione di marcia perché essa, in caso di necessità, potrebbe agevolmente trasformarsi in una formazione idonea al combattimento (2). Infatti, ove la pattuglia di punta segnalasse improvvisamente una minaccia nemica, il co1:nandante del plotone, facendo stendere prontamente a cavallo della stra.da le tre squadre che sono · av~:nti, potrebbe · iniziare il combattimento con la 1 a e. 2a squadra fucilieri sostenute dal

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fuoco delle mitragliatrici leggere, mentre 1a: 3a squadra fucilieri rimar' rebbe più indietro, costituendo così quel rincalzo, che - crediamo op-

{I) Il plotone ~ composto da tre squadre fucilieri e da una squadra mitra.gliakici leggere. Ogni squadra fucilieri comprende 14 uomini, compreso· il sottufficiale comandante e due caporal mag1:,rioi·i o caporali La sqtJadra mitragliatrici 'comprende un capo squadra e due mitragliatrici leggere ad ognuna delle quali sono addetti un graduato capo arma, un porta arma tiratore e - cinque soldati portamunizioni. Il plotone quindi '-- compi·eso il comandante ed il suo attendente (porta ordini) - ha la forza di un u'(ficiale e cinquantotto uomini tra sottufficiali e truppa. (2) La illustrazione rappresenta il caso - da considerarsi il p iù _ frequente - che le asperità d el terreno siano tali da· consigliare la marcia su strada, del plotone nella formazione quale risulta dal grafico: Tµttavia, anche se la str.ada fosse ampia e perfètta mente lis cia occorrerebbe sempre evitare lo spiegamento di fucilieri sul suo fondo e in compenso dominare la strada s tessa con la raderu:a del tiro di una almeno delle mitragliatrici appostate uella cunetta laterale. N e consegue, in questo casÒ' occezio ale, la convenienza di t enere al centro o alquanto r in dietro, la squadra mitragliatrici, facendola mal'ciare, b eninteso, in tina delle cunette laterali della strada. ·

Ti!llRJiÌNO


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· portuno avvertire subito - il comandante del plotone, game del resto ,qualsiasi comandante,, deve avere a disposizione durante il corso della lotta per risolvere con esso l'azione dei reparti avanzati e per far fronte all'_im previsto. Il comandante del plotone marcia in testa àl reparto per potersi ben collegare a vista con la pattuglia di punta che, sostanzialmente, rappresenta l'occhio avanzato sia della .compagnia sia del plotone stesso; ogni qualvolta questo collegamento diviene difficile, invia avanti due uo11;1ini per prendere contatto con quelli di coda della suddetta pattuglia.

DI IIIA:NOVRA.

Verso le ore 11.30, il comandante del plotone, giunto a Pieve delle Fornaci, riceve dal comandante della compagnia le seguenti comunicazioni ed i seguenti ordini: << Le truppe . celeri (cavalleria e ciclisti) che erano state inviate avanti sulla nostra fronte, sono state respinte e costrette a ripiegare sulla riva occidentale del F. Coccia; il nemico in forze sta sistemandosi a difesa sulla sponda opposta. Il plotone abbandoni la strada che eia un momento all'altro potrebbe essere battuta dall'artiglieria avversaria e segua la direttrice indicata nella figura 1 fino al Podere l'Arco, d,ove sosterà in attesa di ulteriori ordini. A cavallo della suddetta direttrice il plotone muoverà in una formazione che gli .c onsenta di sfruttare la copeTtura del terreno e di sottrarsi quindi, il più che possibìle, all'osservazione {:dalle offese nemiche. Muoveranno lateralmente: ; una destra il 2° plotone della compagnia e Sll'lla sinistra un plotone di altra ~om pagnia. 2 -

Il. plotone di fanteria nel combattimento.


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Il 3° plotone che era di punta si arresta e, ·sorpassato da! li altri due, ·muoverà dietro di essi >>. Con' tali ordini il comandante del 1° plotone è perfettamente orie?tàto. Egli deve avvicinarsi al nemico, muovendo lungo una striscia di terreno che può essere soggetta ad offese nemiche (tiri di artiglieria) contro le quali egl( per ragioni di dist anza, non può certo- reagire con le armi che_ha a disposizione (1).

ROMlTI

Scala 1 : 200.

Fig

2. -

1''0R.\'!AZI0NE DI MAP.0 1.A DEL PLOTO:,i E.

Con queste armi infatti egli può iniziare il fuoco solo al di sotto di 500 metri (2). P resentemente, invece, il plotone si trova lontano dagli elementi avanzati nemici di circa 5 chilometri. Gli sono stati assegnati l'0biettivo · dell'avvicinamento (zona cioè che deve raggiungere) ed u na direzione di avanzata facilmE:nte individu:abile flul terreno. (1) O,ua.ndo, nel marciare verso il nemico, si giunge a clist1mza tale da esso da pot,er essere soggetti all'efficace fuoco delle sue a.rtiglierie· campali si ini,.ia quella fase del combattimento offensivo che si chia ma « CtV'l)icina,mento •. Durante questa fase le fanterie muovono in modo da sottr:usi il più che possibile a.Ue offese lontane n emiche, assumendo gradualmente forma.ztoni sempre p iù idonee al comba.ttirnent-0. _ (2) La rnitl'agliatrice leggera., in teITeno piano e scoperto, ha tiro efficace, contro i , normali, poco app ariscenti b ersagli di guerra , sino ai 500 metri. La gittata utile del moschetto giunge sino ai 400; quella del t romboncino, al massimo, sino a i 200,metri. La bomba a, ma.no può ess~re lanciata dai 30 a i 40 metri dal nemico. · ' ./

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A cavallo di questa dirett:r:ice sa che deve· muovere in una: formazi(?ne che, mentre deve poter sfruttare, come ha detto il comandante di' compagnia, la copertura del terreno per sfuggire all'osservazione del nemico e conseguentemente meglio sottrarsi alle sue offese, possa agevolmente trasformarsi da un momento all'altro, in caso di Ì!nprovviso attacco avversario, in una formaz ione adatta al combattimento, capace cioè di sviluppare un'efficace azione di fuoco (1).

PAR'rlCOLAll>l FOT·OOJ<A~ IOO IJEI.l.A J-'I OURA 2.

Sa ancora che a cavallo di questa direttrice egu potrà .intervallare e distanziare va.riamente le dipendenti squadre fino ad avere, occorrendo, una fronte di 150-:-200 1netri ed una. profondità ancora maggiore, fronte e profondità che per ò dovranno gradualmente ridursi fino a raggiungere un centinaio di metri quando starà per arrivare a Podere l'Arco. Il compito del comandante del plotone non è difficile . .Si riassume, per ora, · nell'opportuna scelta della formazione con la quale deve avanzare. Il terreno è piatto e non consente certo all'avversario, lontano come è, di avvalersi di punti do1ninanti per rilevare il movimento

(1) L a formazione che il plotone cleve assumer si chiama" iorrna·.1;ione di avvicinamento ", che, normalmente, è più diluita i;n fronte ed in. profondità di g uella che assumerà per l'attacco, non dovendosi da essa fonnaz.ione far .fuoco.


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del plotone. l}~sservazione . è ·poi notevolmente ostacolata anche dalia copertura costituita da filari di viti i quali COITOnO parallelamente alla direzione di avanzata.

P..lRTICO H RJil li'O·ro Glwl.FJCO DELl,A FIG URA 3. -

( Sqnadra

fucilieri serrata per

tre).

In relazione a quanto sopra il comandante del l O plotone sceglie la formazione di avanzata che risulta dalla figura 3. Egli"tiene cioè due squadre fucilieri avanti (dette squadre avanzate)

PARTICOLARE FOTOGRAFIOO J>JilLLA FIG URA 3. -

(.Sqnadra mltraglìatrlci

leggero

serrata).


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intervallate tra loro dai 50 a.i 60 metri Ed una squadra fuci iui (detta rincalzo) indietro di 100-:-150 metri . La squadra mitragliatrici kggue, per due (1), segue dietro e sul fianco esterno la squadra avanzata di sinistra. Così frazionato, il plotone muove più agevolmente sul ternno fuori strada ed è in g1'ado, ove si pronunci un'improvvisa minaccia di elementi ·nemici sfuggiti alla sorveglianza delle antistanti truppe celeri, di .farvi · fronte efficacemente, in quanto le squadre avanzate, possono rapidamente distendersi e far fuoco. Inoltre le squadre, intervallate e distanzia.te come sono, mentre 19-uovendo lungo i filari di viti sfuggono all'osservazione aerea e t.errestre, riescono meglio a sottrarsi all'offesa deU'artiglieria nemica, in quanto un colpo od un gruppo di colpi non potrebbe colpirle codtemporaneamente . . Questo tiro del r~sto, data la distanza a cui presentemente si trovano gli elementi avanzati nemici (km. 5) e data la posizione indubbiamente molto più arretrata, in rapporto ad essi, deUe artiglierie avversarie, non preoccupa per ora eccessivamente il comandante del plotone, il qùale, marciando fuori delle strade, che quasi certa.mente samnno per prime battute dalle artiglierie avversarie, può, tenere le sue $quadre in formazione serrata e quindi più raccolta. A ben reg?lare infine l'avanzata_del plotone,legJi designa la squadra avanzata di sinistra come sqiwdra di direzione e si pone in testa ad essa. , Su detta squadra di direzione le altre, senza p1·eocciipazione alcuna di allineamento, di intervcilli . o d1; distanze, dovranno regolare il loro . movimerjto. · L'attenzione del comandante del plotone si ferma a questo punto su un'altra circosta.nza. Egli, non appena sorpassato il plotone che costituiv:a pattuglia di punta, non avrà più nessuno elerr:.ento davanti a sé. Visto che al riguardo nessuri ordine gli è stato dato da.I -comandante delJa. compagnia, egli stacca davanti, a 300-:-400 metri, lungo la direttrice 'd i avanzata, una pattuglia costituita da un caporale e tre soldati (2) col compito di riconoscere ·il terreno, indicando, quando necessario, i puhti di più fa(1) La, squacha mitraghatrice leggera non h a Io1 rnazion e senata per tre. Ciò · p er ovvie :ragioni, data la sua costituzione s.u due armi. · (2) In ogni plotone vi sono due soldati istruiti :come esplora-tori, e due nellè segnalazioni con ba1.idiere. Il' comandante del plotone sceglie, in questo caso, come-foce,nti parte della pattuglia i due esploratori e<Ì 1m. segnalatore con_bandiera.


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cile avanzata, e di comunicare, all'occorrenza, ogni indizio che riuscisse eventualmente a raccogliere sul nemico (1). La sorveglianza laterale è fatta dalle singole squadre, a mezzo degli ultimi uomini di còda ciascun.a di essa, incaricati applmto di sorvegliare i fianchi ed il tergo di ciascuna squadra.

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In tale formazione il plotone procede per quasi un chilometro e mezzo, dalla zona di Pieve delle Fornaci cioè sino a quella di San Giacomo .

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Scala 1 :2600.

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N UOVA l'OHMAZION}! DEI, PLOTONE NE L PROSRO UIRE L'AYANZA'l'A.

Qui la copertura del terreno non varia; i filari di viti continuano a mantenersi paralleli alla direzione di marcia. Senonché a questo punto la rotabile di San Gia.como-Prato è fatta oggetto a raffiche di artiglieria avversaria. Contemporaneamente sono avvistati a.lc1tni aeroplani nem1c1. Il plotone si arresta, nella considera.zione chi? . il migliore ·occultamento dall'osservazione aerea è dato· dalla immobilità in quella qualsiasi formazione in cui si trova un reparto. Appena gli aerei nemici si sono allontanati, esso riprende l'avvicinamento, ma la sua forri1a,zione, di iniziativa stessa dei comandanti di squadra, è alquanto diversa. E.ssa risulta dalla figura 4. I) Queste pattuglie sono cli massima stacca te aa1 :coma nda nte di compagnia. I comandanti dei plotoni avanzati le staccano quando, come nel caso in esame, ·non vi a-b bia provveduto il comandante predetto. · ·


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In sostanza ciascuna squadra conserva lo stesso. posto che aveva prima; invece però di marciar~ in formazione serrata per tre, le squadre fucilieri marciano per uno (in fila); le due mitragliatrici leggere si sono tra loro intervallate di una ventina di metri. Questa formazion~, più snella e più adattabile al terreno, mentre è imposta dal tiro nemico di artiglieria che già s1 è iniziato, consente alle sin-

PARTICOLA.RE FOTOGRA..11100 UELLA. FIGURA. 4 , -

(Squadra fucilieri in fi la).

gole squadre di coprirsi meglio all'osserv_azione dall'alto, lungo i filari di viti. Man mano che il plotone procede, il tiro di artiglieria si intensifica. Di massima però esso si concentra sulle strade. Il plotone non si arresta. Una sua -eventualè sosta costituirebbe errore, iù quanto, mentre non varrebbe a meglio ·occultarlo d all'osservazione ed a meglio proteggerlo dal tiro, provocherebbe ingiustificato ritardo nel raggiungimento d el suo obiettivo. Oltrepassata la località di Prato (fi.g. I) è segnalata la presenza di una patttllglia nemica in una buca del terreno, nei pressi di C. Morga. Contemporaneamente il comandante della compagnia comunica che .Je antistanti truppe celeri hanno segnalata l'infiltrazione di alcuni elementi avversari, parte dei quali è già stata catturata su altri tr~tti -dlella fronte.


11 -

Il plotone di fanteria nel combattimento.


- -

14....::.

In base a queste còmunicazioni il comandante del plotone de- · cide dì' prosegùire seriz'altro l'avvicinamento senza atta darsi di fronte ~ila non ·rilevante . minaccia · nemica. Ordina al!a squadra

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F ig. 6. -

F ORMA'/,fONE D~r. I'LO'rOJ; E ALL'ALTEZZA DEL PODlsRE DOSSI.

avanzata di destra di obliquare verso la direttrice di avanzata, in modo da sottrarsi all'eventuale tiro della pattuglia nemica, e di intensificare la· vigilanza suL fianco esposto ed alla squadra di rincalzo di eliminare la minaccia. La piccola manovra, che riesce agevolmente dopo una br~ve r.èsistenza di fuoco della pat- ' triglia avversaria, si svolge come è indicato graficamente nella fi. guya · 5.


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Giunto all'altezza della rotabile che unisce Villa Malerba con ·Torre Verde e cioè a km. 2 circa dagli elemen~i avanzati nemici, la copertura _del terreno .si dirada, mentre si intensifica ancora il tiro di artiglieria che, battendo ·anche il terreno fuori strada, produce qualche perdita nel plotone. Il comandante · non lascia uomini del plotone per trasportare od accompagnare i feriti, questi possibilmente si medicheranno da se stessi in modo sommario con il proprio pacchetto di medicazione e saranno poi soccorsi dai portaferiti del grosso della compagnia che segq~. . Continua la coltivazione a vigneti; ma i filari di viti, più radi, invece di correre parallelamente alla direzione del movimento, corrono ora per~ pendicola,rment,e ad essa. Risultano quindi, tra un filare e l'altro, spazi scoperti, di varia ampiezza, facilmente visibili dai campanili di Mezier1 e di Reghelli, 'dove potrebbero essere elementi. nemici di osservazione. ' Il com~ndante_ del plotone ord_ina allora che tutte le squadre si distendano e'.·procedano d1 corsa da un filare all'altro. Il movimento dovra essere fatto dalle sq,uadre av.anzate e dalla squadra mitragliatrici leggere per gruppi di uomini o, là dove il tiro è più intenso, anche per uomini isolati. Quando le squadre predette -. avranno ultimato uno sbalzo quella di rincalzo, a gruppi, si porterà sull'appostamento appena lasciato da esse. In tal maniera si -dà poca pres~ al tiro di artiglieria ed, eseg:gjto uno sbalzo, le squadre: si sottraggono meglio all'osservazione nemica, con l'addossa:r:_si ·s uccessivamente f!..f filari di viti. La copertura rada e non continua data da essi porta ad una formazione _d istesa di squadre fatta a gruppi variamente densi e variamente intervallati tra loro. All'altezza di Podere Dossi la formazione del plotone è quella che risulta dalla figura 6. Le squadre avanzate, distanti oramai crrca quattrocento metri dalla posizione che devon~ raggiungere ed ùn n1igliaio di metri dagli elementi avanzati avversari, sono state arref:ltate da intenso fuoco di ·mitragliatrici p:rovenienti dal tratto di sponda orientale del Coccia che trova,,si ~ sud ovest di Mezieri, di fronte al Cimitero (:6.g. I) . Gontinuano, intense e frequenti, le raffiche di tiro dell'artiglieria av~Tersaria, . a · malgrado del tiro -di controbat,t eria (I) già iniziato dalle nostre artiglierie. 0

(1) L'azione di fuo_co delle artiglierie intesa àd annulla:re od aJmeno atten uare notevobnent~ l'attività'.' dell'artiglieria -nemica dicesi « controbatteria o. • ....

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' - Tra la zona di Podere Dossi e quella da raggiungere di Podere del1' Arco s1 delineano, sempre perpendicolari alla direzione di avanzata e

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PARTIC0LARl1 JIOTOGRA.FICO Dlll,l,A E'IGURA 6. -

(Squadra

mitragliatrici leggere distesa).

distanti tra loro dai 60-:-70 metri, i filari di viti, i quali, per quanto radi, "Costituiscono pur sempre occultamento all'osservazion,e nemica. Il comandante del plotone, non potendo certo con le mitragliatrici _leggere battere, per ragioni di distanza, le mitragliatrici avversa.rie che d{t circa mille metri lo prendono di fianco, ne avverte il comandan_te -


-

17-

della compagnia chiedendo con segnalazioni regolamentàri o conve. nu~e che vengano battute da mezzi di fuoco più potenti. Ordina :frattanto alle squadre avanzate di riprendere subito il movimento in avanti, il quale però, in relazione all'intensità del tiro avversario dovrà essere fatto carponi, per uomini isolati, da un filare all'altro di vite. Sulla fronte di ogni squadra devono muovere dç1-i tre ai quattro uomini largamente intervallat1. In primo tempo muoveranµo i due graduati di ciascuna squadra, incaricati di indicare materialmente il tratto di fronte da raggiungere e di sistemare su esso, a mezzo- di cenni, gli uomini che man mano completano lo sbalzo; con gli ultimi uomini muoveranno i capi squadra. Solo con tali predisposizioni i_l plotone riesce, faticosamente, lentamente e con qualche perdita, a proseguire il movimento in avanti, movimento peraltro che è agevolato dall'intensificarsi della nostra qontrobatteria e dall'entrata in azione di un plotone mitraglieri· (1) contro le mitragliatrici avversarie segnalate al comandante di compagnia. Alla fine del movimento il plotone trovasi nella zona di Podere del- . l'Arco in foimazione analoga a quella che aveva nella zona di Podere Dossi (fig. 6). Così si può ritenere ultimato, da pa,rtè clèl plotone, la fase di avv icinamento.

20 Esempio. Un plotone fucilieri trovasi in .posizione di attesa (2) nella zona di quota 241, come risulta nella figura 7. IL PLOTONE NELL'ATTACCO.

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Nella figura suddetta s~no riportati la formazione schematica del plotone su detta posizione (due squadre fucili_eri ava11zate ed una in rincalzo; squadra mitragliatrici legger e sulla destra delle squadre avaniate) e tutti i dati che si hanno sull'antistante nemico, desunti da varie fonti e confermati da patta.glie che, spinte in avanti, hanno provocato reazioni di fuoco da parte avversaria.

(1) Il plotone mitraglieri ha tre mitragliatrici pesanti. (2) Si chiama posizione di attesa quella su cui si sistemano le truppe prima dell'at• tacco o nelle soste durante l'attacco stesso.


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Scala, 1 : 25.000.

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POSIZIONE DI ATTF,SA DI ON PLOTONÈ FOO!I,JI!RJ

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II plotonè ·alle ore 8 deve muovere all'attaè_co lungo -la; direttrice · indicata nello .schizzo, su di una fronte, a cavallo della direttrice stèssa, -· di un centinaio di metri. Obiettivo dell'attacco (1) del plotone: zo_na di quQta 3'11. In un primo tempo, mentre il plotone attaccherà il ce,:rtro di resistenza nemico (2) n. 2, i centri avversari n. 1 e n. 3, s;i,ranI).O.direttament,e attaccati, rispettivame;nte, dai plotoni che operano suUa sinistra . e sulla destra. I suddetti tre centri nemici, prima anMra delle 9r~8, s;trannòb attuti dalla nostra artiglieria leggera che continuerà il tn:q ~~clie dopo detta ora fino a qù_a ~do le squadre avanzate, serrandosi_sotto ai .c~nt:ri stessi non .corrano il pericolo di essere colpite dal tiro delle artiglierie amiche (3). A qu.esto punto tale . tiro, dietro segnali èonvenzìop.ali prestabiliti, fatti dai comandanti' di compagnia, si allunghe:r:à e subentrerà sui tre centri il tiro di mitragliatrici pesanti. Per q-qanto si ·riferisce· al plotone di cui esaminiamo l'azione, il centro rt. 2 sarà allora battuto da un plotone mitraglieri in postazione sulle pendici nord di q. 228 (fig. 7). Data tale postazione, il plotone mitraglieri eseguirà, in relazione allà direzione di attacco del plot'one fucilieri ed alla linea nemica, un tiro pressoché d'infilata, il che consente ·alle squadre av~nzate di serrar sotto ad esso, senza temere di essere colpite, fino a 50-:-6('1 metri (4). Noi già conosciamo la composizione del plotone fucilieri, p~r avé:(ne fatto cenno nel: 1° esempio. Qui ·si ·soggiu:nge che le squadre fu- . cilieri rappresentano principalmente l'elemento d'urto del plotone (5) (I) L 'obiettivo dell'attacco rappresenta io scopo dell'attacco che si conçreta nella ·zona che il plotone deve conquistar~. ' · · , (2) Le mitragliafrici leggere in difensiva appostate lungo il margine esterno della posizione in modo da darsi reciproco a.p poggio di fuoco costituiscono centri di resistenza. Normalinente un centro è costituito da una squad.ra fucilieri. e da una o due mitragliatrici leggere. Le mitragliatrici pesanti appostate di massima più a tergo ·fiancheggiano col loro fuoco quello <lei centri di resistenza (v. 3° esempio) . (3) T ale pericolo, dovuto a lla natuÌ'a-le dispersione del tiro di a.r tiglieria nonché alle schegge d ei proietti, si verifica, con le artiglierie leggere e. in terreno piano, in yna zona · -immediatamente retrostante al centi·o dei ~ìri di artiglieria di cù-ca 150 .;- 200 metri. . . Tale zona è de_tta rnargirie o distanza di sicurezza. Nel caso in esame t ale distanza di s icurezza è ridotta ad un centinaio di metri cfrca, poiché [H terreno verso il nemico sale e quindi limita la dispersione del tiro (v. 1\fanuale « Il tiro di arti,glieria o). ( 4) La dispe}.'sio.ne del tiro _di artiglieria e di mitragliatrici, molto accentuata nella dir~zione del -tiro stesso, si riduce notevolmente nel senso laterale. (.5) Le squadre fucilieri hanno però es_se stesse efficaci mezzi di fuoco dei quali si :val. gono, alle minori distanze, per sostenere la loro avanzata a gruppi o)'avanzata delle.. squadre Ìaterà.li. Tali mezzi di fuoco sono il moschetto (o fucile), il trombonéino e, a 30 + 40 metri dall'avversario, le bombe a mano.

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20-

. . I . quelle cioè che dovramno effettivamente assaltare il nemico, mentre la squadra mitragliatrici leggere rappresenta l'elemento di fuÒoo che 1 il comandante del plotone ha a sua disposizione per agevolare -la 1'nanovra . delle squadre fucilieri. Ciò in omaggio al concetto che, data l'efficacia. del fuoco nemico, il fuciliere non può muovere contro un dato obiettivo se questo non viene ·contemporaneamente mantenuto sotto la neutralizzazione ·del fuoco, neutralizzazione che impedisca aU'_a vversario di sporgersi dal suo appostamento e di tirare. Da ciò si delineano chiari due concetti importanti e cioè: 1°) l'aiione di comando del comandante di plotone durante l'attacco si concreta principalmente nel coordinare il movimento dei fucilieri col fuoco delle mitragliatrici leggere; 2°) il fuciliere deve saltare addosso al nemico quando esso è ancora sotto gli effetti neutralizzanti dei fuoco. Se infatti tra il fuoco e l'assalto vi fosse una soluzione di continuità, il nemico avrebbe il t~mpo di riaversf e di offenderci con le sue armi. /

. Nel caso in esame il comandante ·di plotnne si domanda anzitutto . se alle ore 8, ·muovendo all'a:ttacco dalla zona di quota 241, che dista circa cinquecento metri dal centro nemico n. 2 che egli deve attaccare, è necessario far entrare subito in azione le mitragliatrici leggere. Ma egli scarta subito tale eventualità per le seguenti, evidenti considerazionì: , a) le mitragliatrici leggere dalla zona di quota 241 tirerebbero sul centrò nem}co al limite massimo della loro gittata utile (500 metri) e cioè con non molta efficacia; ·

b) sorpassato il centro avversario, il plotone si. tro; erebbe in un

· periodo di crisi perché, dovendo penetrare nell'interno della posizione nemica, della quale gli antistanti centri costituiscono solo· il margine esterno, si troverebbe _tropp? lontano dalle sue mitragliatrici leggere. Dovrebbe quindi sostare in attesa del loro arrivo e rimanere nel frat. tempo, mentre si sferrerebbe sicura la reazione avversaria, privo del loro concorso di fuoco; e) il centro avyersario è battuto dall'artiglieria e lo sarà poi anche dal plotone mitraglieri di. quota 228. Il sovrapporvi anche il tirod elle armi leggere sarebbe un evidente inutile spreco di muni·zioni.


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Da quanto sopra deriva la seguente decisione del comandante del plotone:· . . << Movendo all'attacco, la squadra mitragliatriDi leggere avanzerà con. le altre, senza aprire il fuoco; questo sarà iniziato {quando l'appoggio delle artiglierie o l'accompagnamento delle mitragliatrici pesanti risultassero non efficaci o quando i loro tiri dovranno spostarsi per ragioni di sicurezza >>. Altro problema, molto·importante ai fini delle modalità da, adottare per l'attacco, che il comandante del plotone si propone è il seguente: << Considerato che gli antistanti centri nemici saranno, come è .sopra detto, ne~tralizzati dal fuoco e poiché questa neutralizzazione, per la conoscenza che si ha della esatta dislocazione dei centri stessi, sarà molto efficace, è necessario logorare le forze attaccando direttamente il centro n. 2? Non è meglio infiltrarsi tra un centro e l'altro, dato che essi, battuti come sono, non· possono offendere, e provocare. così la resa più economica del centro n. 2 che si vedrà sÒrpassato sul fianco e minac.; qiato sul tergo ? Non risponde questa :piccola manovra al chiaro e sano concetto di infiltrarsi lungo i tratti più deboli della difesa avversa.ria?>>.· · Senonché il comandante del plotone ha· cons.tatato che, sulla sua ristretta fronte, i tratti topograficamente più deboli della difesa avversaria (le sellette cioè comprese tra i tre centri) sono quelli maggiormente battuti dal fuoco. · Ciò perché la fo;rza della , difesa consiste principalmente nell'incrocio dei fuochi (1) dei suoi centri di resi.; stenza, talché, ~ome appare .n ella figura 8, ciascuno di essi non tira frontalmente avanti a sè, ma batte insieme a quello contiguo il téi'relio 'interposto. Ove quindi il plotone cercasse di infiltrarsi senz'altro attraverso agli intervalli tra gli antistanti tre centr~, esso - non appena si spostasse in avanti per ragiÒni di sicurezza, anche il tiro di mitragliatrici pesanti (e forse anche prima perché non sempre si arriva a neutralizzare il nemico) verrebbe ad essere intensamente battuto su entrambi i fianchi. · In relazione a quanto sopra appare evidente l'opportunità di attac- care direttamente il centro n. 2. L'attacco anzi dovrà essere condotto (I) Di ques.to incrocio si parlerà più diff usamente nel ;3° esempio.


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decisaménte in -modo da rappresentare una vera minaccia che obblighi il .cent!o avversario, per difendersi, a spostare il tiro della sua nù- tragliatrice · (o delle sue nùt:ragliatrici) direttamente davanti a sé. _. E poiché~ come ha già comunicato il comandante di compagnia, anche i plotoni laterali attaccheranno · direttamente· i centri~ che li fronteggiano, è dà sperare che si possa così rompere l'organizzazione dei fuochi incrociati nemici, e ren~ere conseguentemente più ·deboli, LE.GGENlìr-1 ~

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anche <lal pu,nto di vista tat~ico, gli intervalli tra i suoi centri. Solo allora essi ·pot,r anno ·essere agevolmente attraversati ed oltrepassati dai rincalzi. · In relazione alle considerazioni op.i sopra si delinea adunque chiara la piccola manovra che deve svolgere il plotone' (;) cioè attacca-i~e fr~ntalmente · il centro. n. 2 -_ i_mpegnandolo almeno con due squadre ·a vanzate sostenute ,dalla squadra !llitragliatrici leggere per dare all'azione il carattere di energia voluta - e, appena possibile, infiltrarsi, con la squadra di rincalzo, attraverso i centri n. ·1 e n. 2. Il comandante de.1 plotone sceglie quest'intervallo perché · da esso si giunge meglio coperti alla dimzione d'avanzata del plotone. L~ formazione d'attacco del plotone sarà quindi quelia indicata . . 1iella ·figura 9. " . Le _mitmgli,atrici leggere sono tenute su di un lato in modo che, quando costrette ad entrare in azione, possa~o til'are di fianco ed accoro-

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pagnare così pm a lungo e più da vicino l'azione delle due squa,dre avan~ate. Queste sono in formazione distesa. Quella di riJJ-calzo che, presentemente è ferma al coperto, si trov_a in formazione serrat,a per tre; si distenderà non appena esce fuori dalla copertura datale dal t~rreno roccioso e coperto a nord-o,1 est di quota 241.

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Il plotone ha potuto proseguire, nella formazione sopra indicata, pressoché indisturbato dal fuoco nemico all'incirca fino a 150 metri dal centro avversar10, sotto l'appoggio efficace della sua

liig. 9-bis. -

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AVANZATA A 8IJALZI Df1L1A SQUADRA MITRAGLIATRICI LFJOOERE.

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Dfrezione del tiro della, mitragliatric.e leggera..

artiglieria. .Allungatosi f!cllorà il ttro di questa, è subentrato sul centro stesso quello del plotone mitraglieri di quota 228 (fig'. 7) il quale però, soggetto a sua volta alle offese dell'a,rtiglieria avversaria _che l'aveva. individuato, non ha potuto 'svo'igere un'efficaèe neutralizzazione. E stato necessario quindi far entrare m azione le mitragliatrici leggere. Il loro fuoco, aperto di sorpresa, a breve distanza contro un bersaglio ben noto, è risultato in un primo tempo, m_o lto efficttce. Il plotone ha potuto così proseguire decisamente la sua avanzata, il c:ihe ha reso necessario uno spostamento in avanti anche delle mitrngliatrici leggere. Tale spostamento ·è stato_ eseguito a sbalzi di un' arma,: in modo da consentire a quella rimasta dietro di continuare il tiro e di muovere a sua volta non appena l'altra l'avesse iniziato dal nuovo ;.t


-25-

appostamento, assicuraRdo m tal modo la continuità del . fuoco (1). {Y: fig. 9-bis). Senonché, a meno di cento metri dal centro nemico, un'efficace reazione di fuoco proveniente da esso ha costretto_il plotone ad una sosta. Si è reso così necessario sovrapporre al tiro delle mitragliatrici leggere, che risulta-va inefficace a neutralizzare il nemico, quello dei tromboncini e dei moschetti. Le squadre avanzate hanno potuto così riprendere il loro movimento in avanti, eseguito - in ciascuna di esse - a gr.u ppi ed a piccoli sbalzi.

Fig. 9-ter. -

A SS ALTO DELL~J DUE SQlJÀDRE A.VANM'(E.

Mentre un gruppo si portava nel nuovo appostamento, un a1tro gruppo accompagnava, col fuoco dei tromboncini o dei moschetti, il .suo movimento; appena il primo aveva ultimato ·10 sbalzo apriva a- sua -volta il fuoco e consentiva a quello retrostante di raggiùngerlo. Alternando così fuoco e movimento le squadre avanzate sono riuscite a ,serrar sotto a 30-:-40 metri dal centro avversario. Cessato allora il tiro (I) Sf ricorda ch e l'armamento automatico consente rma grande rapidità di tiro ,ch e, ove attuata, addurrebbe ad un gran consnmo di mw1izioni ed al logorìo stesso dell'arma, mentre, d'altra parte, contro i normali e poco visibili bersagli di guerra, non-rappresenterebbe un aumento cli efficacia di fuoco. Il fuoco normale quindi delle mitragliatrici leggere sarà ,quello a ra'(fiche di 5 o 6 colpi interrotte da pause più o meno lunghe, in relazione all'attività del nemico . Il tiro continuo (raffiche cioè di un 'intéro caricatore) ed il tiro falciante debbono -considerarsi di carattere eccezionale: il primo si userà contro b ersagli minaèciosi e molto ·v ulnerabili, il secondo conko bersagli aventi front.e estesa (V. Manualetto . " L e arm,i della Janteria. ed il loro tir.o ").


dei tromboncini e dei moschetti e spostatosi m avanti -qhello delle mitrag~atrici leggere, le due squadre, dopo intenso. lancio dj bombe a mano, hanno avvolto e assaltato il centro nemiec>:,__(V. :6.g. 9-te:r). , _ Questa loro azione decisa, coordinata con la predisposta ·m inaccia . della squadra di rincalzo, determinato la messa fuori causa· del cen- tro n. 2.

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o© Scala l : 1500.

- Jèig. 10 . -

SITUAiI01''1 DEL PLOTONE AL RAGG!liNGl!l:EN'.1:0 DEL 1 ° OBBIET.r!YO,

- Raggiunto questo primo obiettivo la situazione del plotone è quella ', che appare dalla ·figura 10. Le due squadre avanzate, quelle cibè che ès~guirono l'assalto, si sono portate avanti all'obiettivo, riordinandosi; quella di rincalzo si è a~restata là dove era giunta al momento dell'assalto; la ~quadJ:a mitraglia_:trici leggere infine è sull'altura cespugliosa di quota. 247, in posizione dominante in rapporto alle squadre a:vanzate che devono scendere nell'impluvio tra detta quota e quella di 261. Tale posiziope le. consentirà, all' oe,conenza, di far anche fuoco al di sopra di esse (I). (I) È questo_uno dei pochi casi in cui le mitragliatrici _leggere possono}ar fuoco sopra dei fucilieri. ·


-

27 - -

A questo punto, però, il plotone è aITestato da improvvise, intense _raffiche di mitragliatrici -avversarie, provenienti .da quota 26t. È un · altro centro di resistenza av,~ersario che si rivela all'impròvviso. Contro ' - di esso, p.er comunicazioni avute da.I comandante di compagnia, non è possibile avere, almeno per ora, il concorso di fuoco né di artiglieria né di armi pesanti éssendo queste impegnate su altri tratti di fronte. Il -comandante del . plotone deve quindi --coi ~oli suoi mezzi elill\inare il

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Scala l : 10.000.

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Flg. 11. -

°àiA NOVRA DEL PLOTONE

PER ELIMINAllE UN CENTRO DI RESISTENZA_ NEIDCO.

nuovo centro nemico. Questo però, a differenza di quello n. 2, i'i~ulta isolato,. non fa sistema cioè con centri laterali. Tale circostanza consente al comandante del plotone di manoVTare sui suoi fianchi. Egli decide così di. neutralizzarlo col fuoco de_lle mitragliatrici leggere e di avvilupparlo col movimento delle squadre · fucilieri. La manovra che egli _concepisc_e è graficamente rappresentata nella figùra 11. · La squadra avanzata di sinistra, rimanendo in posto, in formazione distesa, diventa :rincalzo di plotone; le rimanenti due squadre muovono fuori dalla direzione del' -tiro delle· mitragliatrici leggere, -lungo i due impluvi che avvolgono l'antistante quota, nella -formazione in fila (un _u omo cioè dopo l'altrò).


-:- 28 -

;;,,7

Appéna possibile la squadra di rin~alzo riprenderà il mo-,/imento e ,seguirà quella di sinistra. , Anche questa manovra, semplicemente concepita ed ~gevolmente -attuata, riesce, determinando la caduta del centro avversario. • Il _plotone, allo scopo di riordinarsi e di ripren~ere lena, so's ta momentanea:p:1ente al di là della quota conquistata, a cavallo della mulat- · tiera che corre ad ovest della. quota stessa. La squadra mitragliatrici . l eggere, a sbalzi di arma, raggiunge le squadre avanzate. La _situazione .è quella della figura 12. -

Scala 1 : 1000.

Fig. 12. -

S!'rtTAZIONfl DEL PLOION11 DOPO LA ,lLI.NOVJJ.A DBLLA

:i;:rn. ·11.

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Per qu.anto si riferisce ai reparti laterali si sa che il plotone che :si trova sulla destra· è ancora impegnato nell'attacco del centro n. 3, ·mentre quello che si trovà a sinistra, travolto il centro n. 1, muove lungo le pendici sud-occiden.t ali di Poggio Me:r:lino (fig. '7) che risulta frattanto battuto dalle nostre artiglierie. ' Il plotone trovasi ormai a circa trecento metri dall'obiettivo -dell'attacco per-raggiungére il quale deve rimontare un terreno comple·tamente scoperto e del tutto dominato dalla quota 311 (fig. 7). Una .sola mitragliatrice avv1:rsaria, appostata nei pressi di detta quota, ren·derebbe difficile e sanguinosa l'ulteriore avanzata, _ Il comandante del plotone, mentre il reparto si sta riordinando, . .stacca in avanti due piccole pattuglie di ~tre uomini ciascuna, le · · ,quali, seguendo i due piccoli impluvi che rimontano verso la quota;

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29-

devono a~certare l'eventuale presenza nella zona di quota 3Ù di mitragliatrici avversarie, provocandone, se del caso, .l a reazione di fuoco. Tali pattuglie, confermando del resto quanto nel frattempo lo stesso comandante del plotone aveva osservato, comunicano che la zona di quota 311 e quella ad ovest di essa è sgombra dal nemico, ma che mitragliatrici avversarie, appost;1te sui rovesci della quota stessa o forse anche sulle colline ad est del Fosso Rappano eseguono fuoco . sulle pendici sud occidentali di quota 351 (Poggio Merlino). Il comandante del plotone ordina senz'altro la ripresa dell'avanzata. Ma poiché contro le mitragliatrici nemiche, defilate come sono dalla piccola altura di quota 311, poca efficacia avrebbe il tiro teso delle sue mitragliatrici leggere, egli, pur avanzando nella stessa formazione assunta dopo Quota 261 (due squadre avanzate ed una di rincalzo) decide di tenere la squadra mitragliatrici leggere all'indietro ed all'infuori della sua ala destra, in attesa del momento utile pel suo intervento. La postazione delle mitragliatrici leggere a tergo dell'ala destra appare opportuna, in rapporto alla posizione arretrata del plotone laterale di destra. Lo sviluppo dell'azione ha provato come le suddette disposizioni fossero intonate alle esigenze del momento. I nfattj mentre le mitragliatrici nemiche segnalate ad est di quota 311 h anno continuato a far fuoco in direzione di quota 351 (esse erano nel fattb sull'altra sponda del Rappano) e su esse nessuna azione efficace avrebbero potuto avere le mitragliatrici leggere del plotone, queste hanno potuto invece, dopo la ripresa dell'avanzata, rivolgere il loro tiro su altre mitragli~t.rici avversarie rilevatesi improvvisamente nella zona a nord-ovest di quota 276, (figura 7: ad est del Fosso Rappano) e parare così alla grave minaccia che il loro fuoco costituiva per il fianco destro del plotone. Successivamente la neutralizzazione, data dall'artiglieria e da armi pesanti di fanteria, di dette armi nonché di quelle rivelatisi ancora sulle quote a nord di quota 276, hanno permesso al plotone di raggiungere il suo obiettivo, sistemandosi al di là di esso, con i criteri che, di massima, possono desumersi dall'esame del 3° esemp10. 3 ° Esempio.

UN PLOTONE FUCILIERI NELLA DIFESA. - Un plotone fu cilieri deve sistemarsi a difesa nella zona di I Poz~etti » fron~e ad est. I limiti del settore e la linea lungo la quale à.erve disporsi il plo~ . (<


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-t one nonch~ i centri di resistenza dei plotoni laterali (centri n. 3 e n. 5, n. 4 e n. 6) appaiono dalla figura 13. J· Data la plastica del terreno costituito da due distinti cocuzzoletti i quali ben si prestan-0 alla postazione di mitragliatrici, che, riparate alla vista, possono efficacemente battere l'interposto terreno non·ché quello antistante, in gran parte scoperto, il comandante del plotone non trova opportuno riunire le sue due mitragliatrici leggere in un solo centro di resistenza (1).

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Scala l : 12.500.

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TE!\l\BNO DI MANO~' JH PL01'0 Kll FU Cll,IERJ N J>JLLà. Dllrl\S à..

Stabilisce quindi senz'altro che un'arma automatica e la 1a squadra fucilieri costituiscano un centro a nord di <( I Pozzetti i> (centro n. 1) e che la seconda mitragliatrice assieme alla 2a squadra fucilieri ne costituiscano un altro nella zona-a sud (centro n. 2) . La 3a ; quadr~ fucilieri costituirà rincalzo di plotone. Stabilito così il suo schieramento, il comandante ai plotone deve fissare i còmpiti <:J,egli elementi dipendenti. Per quanto si riferisce alle mitragliatrici leggere egli dovrà, come si è_già accennato nel 2° esempio, precisa.re la modalit à dell'incrocio dei fuochi. Questo problema merita tutta la sua attenzione, in quanto di esso si basa. principa.lmente la forza della difesa. I

(1) Vedi nota -2a,pag .. 19.


-

31

Anzitutto egli si domanda se le due armi automatiche dipendenti dovranno incrociare il tiro tra loro o con qu~llo delle mitragliatrici dei · plotoni laterali. In questo secondo caso si potrebbe ottenere un'organizzazione cli fuoco delle mitragliatrici leggere quale risulta dalla fig_ura 14. ConJale organizzazione si sarebbero non solo incrociati i fuoc.hi coi plotoni contigui, ma anche sulla fronte stessa del plotone. In relazione però al vantaggio dj battere efficacemente gli intervalli esistenti t ra il plotone e quelli laterali, intervalli che rappresentano Bempre un tratto sensibile della fronte, vi sarebbero 1 · seguenti inconvementi: a) la fronte del plotone sarebbe assi.curata dall'incrocio difuoco deice.n tri n. 3 e n. 4, i quali, dipendendo da altri plotoni, potrebbero, eventualmente, essere distolti dal loro t iro · da altre necessità verifican- Scala, 1 ; 12,500. Fig. 14. - 0JtO,!.N!ZZAiIONB DE I. FC: OCO DELLE Ml'l'll.AGLLI.TRICI LE GGEHE. tesi sulle loro fronti; b) ove il nemico riuscisse a penetrare nel settore di uno dei due plotoni contigui l'incrocio di fuoco sulla fronte del plotone verrebbe a mancare. Si potrebbe così correre l'alea di allargare automatica.mente la piccola hrecr.ia prodotta dall'irruzione nemic~; e) il terreno d'attacco antistante alla fronte del ploton·e, dato . l'impluvio che dall'ansa del fiume Freddo rimonta verso il centro n. 1 (impluvio che potrebbe rappresenta.re una direzione d'attacco nemico) venebbe ad essere in parte in ar golo . morto rispetto a·. tiri dei centri n. 3 e n. 4; . d) l'incrocio di fuoco sulla fronte del plotone, essendo ottenuto da due centri lontani ':non potrebbe essere molto aderente. alla fronte del plotone stesso e non potrebbe più effettuarsi nelfinterno della posizione, contro il nemico che l'avesse eventualmente violata.


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32-

1

Tutte queste considerazioni consigliano il comand:tnte del plotone ad incrociare fra loro i tiri delle due dipendenti mitragliatrici 1leggere. Tale decisione trova subito il conforto degli ordini che pervengono a questo punto dal comandante della compagnia, il quale, evidentemente, in materia di organizzazione di fuoco di più plotoni, deve intervenire. Gli ordini suddetti sono graficamente rappresentati nella figura 15. ,__ mitra9lia~;c; ·p.. s.anti.

~----direzione tiro normale delle mltraq liar.r;c i pesan~i . ,, ~ leggere.

Scala 1 : 12.500.

Fig. 16. -

0TtGAN1ZZAZI0NR DI FUOCHI Dl PIÙ PLOTONI.

Da questa figura si rileva: ciascuno dei tre plotoni ha assicurato sulla propri~ fronte l'incrocio delle proprie armi; ha cioè, vantaggio questo notevole, provve. dut~ alla sua difesa con mezzi propri; anche gli intervalli coi plotoni laterali risultano battuti da fuochi incrociati: a destra dai centri n. 1 e n. 6; a sinistra dai centri n. 2 e n. 5; l'incrocio dei fuochi negli intervalli, meno aderente alla posizione e quindi meno efficace è rafforzato dal fiancheggiamento di fuoco dato da un plotone mit:r;aglieri, postato a tergo, presso l'incrocio delle due carrarecce ad ovest di quota 78 (v. particolare fotogrà:fico fig. 15);


la direzione di fuoco del centro n. I permette di battere eftìcacemente la testata dell'impluvio che rimonta alla posizione e che, come già accen1:ato, rappresenta una probabile direttrice d'attacco avversario. Uil' ulteriore sguardo alla figura 15 ci dimostra che l'organizzazione del fuoco delle mitragliatrici leggere richiede l'incrocio del tiro di ciascuna di esse con quello di due centr_i (il centro n. I incrocia infatti coi centri n. 2 e n. 6; il centro n. 2 con il n. I e col n. 5) . Ciò conferma quanto si è già accennato e cioè che l'intervento del comandante di compagnia _ inteso a precisare la direzione del tiro è doveroso e non significa certo invadenza delle attribuzioni dei comandanti inferiori. Queste direzioni di fuoco rappresentano gli assi dei tiri a cavallo

PA.R1'I C0 1,A11li FOTOClR.il"ICO DE UA FIGUllA 15 -

P0STA7,l0N E "DEL PL0'1'0Nll b!ITRAGLIEJU.

I

dei quali si' svolgerà l'azione di fuoco normale di ciascuna mitragliatrice, azione che, essendo predisposta, consente un'efficace difesa anche in caso di attacco notturno. Infatti l'attaccante, se sfuggirà allora alla vista del difensore, non sfuggirà certo al fuoco organizzato , su tutta la fronte. Il comandante del plotone, nel comunicare a ciascun GOmandante di centro il settore normale d'azione della mitragliatrice leggera ricorda che questa,. anche quando attaccata e minacciata da vicino, dovrà continuare, sino all'ultimo colpo, il tiro nella direzione assegnatale. In questo caso infatti la difesa ·diretta dei centri deve essere assicurata dal fuoc9 di tromboncino o di moschetto ed eventualmente dal contrattacco delle squadre fucilieri ·assegnate a ciascun centro.


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A questo punto, sempre nei riguardi dell'organizzazione delJfuoco, . ·il comandante del plotone si prospetta un'altra questione . . Tenendo conto che l'incrocio predisposto dei suoi due ce~tri gli consente di battere solo la zona immediatamente antistante alla posizione (in caso anche quella interna alla posizione stessa) egli si' domanda se debba astenersi dal fuoco, quando il nemico, pur non essendo ancora giunto nella suddetta zona, si presentasse però a distanza cli tiro utile dalle sue mitragliatrici leggere e, specialmente, quando tentasse di passare il fiume Fre.ddo.

Scala l : 12.50 0.

F ig. 16 . -

COMPl'fO EVENTUALE PEJ\ ),E ~Jl'f R.AGLIATR l CJ J,EGGERE.

Questo, guadabile in ·ogni punto, rappresenta un ostacolo all'at, taco solo quando battuto dal fuoco e non v' è dubbio che, nel quadro " complessivo della _difesa, esso sarà soggetto, a momento opportuno, ai · nostri-tiri di artiglieria e di armi pesanti. lVIa evidentemente ~ali tiri, non potendosi diluire lungo tut~o il corso del fiume, saranno predisposti solo nei tratti di esso che, in relazione al presumibile andamento dell'attacco n em1co, appaiono più importanti. Comunque, anche se il tratto del fiume corrispon dente alla· fron te del plotone fosse battuto, la sovrapposizione del tiro delle mitraglia- trici leggere sarebbe utilissima, in quanto varrebbe a meglio osta.ca-larne _il passaggio da parte nemica. Questa conclusione è evidente. Con trasta però con la necessità già messa in rilievo che le m{tragliatrici leggere non debbono essere distolte d~l .loro compito normale d'incrocio di fuoco. ~


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Il comandante del plotone concilia. queste due opposte esigenz<:, stabilendo che la zona ad est della ·carrareccia che passa lungo la fronté del plotone e specialmente l'antistante tratto del fiume siano battµti , dall~ mitragliatrici leggere · solo quando si abbia la sensazione sicura che non vi siano .altri elementi nemici che, approfittando della situazione ,creata da una minaccia frontale, possano infiltrarsi agevolmente negli intervalli fra i plotoni (1). Di ciò non potrà essere giudice che il comandante del plotone, il quale pertanto si riserva di dare ordini in merito a rnornento opportuno. , Con ciò il coman dante del plotone viene ad assegnare alle dipendenti mi traglia trici leggere anche un e ornpito eventitale. Le modalitàa pp.aiono nella fig. 16.

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Da detta figura si rivela come anche nell'esecuzione del còmpito eventuale le due mitragìiatrici incrocino il fuoco tra loro e come non ~eviino _ eccessivamente da quello che è il loro còmpito principale. Basterà infatti un non ampio spostamento angolare del tiro (da E verso N e da E' ver so N') per portarsi dall'azione eventuale a quella normale. _ La 3a squadra fucilieri destinata, come si è già detto, a costituire il rincalzo del plotone, riceve ordine di sistemarsi sul co"cuzzoletto ?he trovasi immediatamente ad est di quota 78. Da questa posizione (fig. 16) la s·q uadra può agevolmente contrattaccare elementi nemici che,_ril1s~iti a forzare il ri1argin'e esterÌ10 della dosizione, non fossero stati contenuti · dal contrattacco dei fucilieri dei centri. Il contrattacco del~a squadra di -rincalzo potrà pronunciarsi o frontalmente contro l'avversario penetrato tra gli intervalli dei ·d ue centri antistanti o, meglio ancora, sul suo fianco. La posizione centrale del , rincalzo consente di cadere sul fianco sinistro. del nemico che avesse travolto il centro n. I o sul suo fian co destro quando avesse sorpas-· sato quello n. 2. Ma -n on basta. Poiché il cocuzzoletto di quota 78 dista da.i cenf;ri antistan~i poco ptù di un centinaio di metri, il com.andante del plotone · non intende rinunciare ar concorso d i fuoco che può dare il suo rincalzo. (1) Vedasi quanto si è detto in merito al 2° esempio. Spesso l'a ttaccante rninaC"cia direttamente ·i centri della, difesa avversaria per d isorganizzare i su~i incroci d i ·fuocd,: 'fl_,

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Ottiene quindi dal comandante della compagnia (1) l'autorizzazione che esso costituisca un terzo centro di resistenza arretrato, il quale, per quanto sprovvisto di mitragliatrice, può efficac_emen~e battere < -

PA.RTICOT,A.RE FOTOORA.F ICO m ; r.LA. l' IGUI\..!. 16. -

R JN CA.LZO A. RIDOSSO DEJ,f.A. QUO'rA. {visi o da tergo).

PARTICOI,Ait,: FOTOORà FIOO DELLA. FIGURA 16, ,PIIB CONCORRERE CON

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RINCA.LZO lN NR.!lA.ZIONE ,PlS'l' ESà

ALL' A.ZIONE(DEI CllNTRl A.N'flSTA.N'fl

(visto di fronte ).

con i tromboncini il terreno antistante ai e.e ntri n. 1 e m 2 e coi tromboncini stessi ed i moschetti l'intervallo fra essi (vedi particolare fotografico fig. 16). _Presso tale centro arretrato il comandante del plotone stabilisce il suo posto di com·ando. Da qui egli può infatti efficacemente· sor(1) La costituzione del rin calzo in centro di resistenza è sempre fatta per' ordine supceriore.


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vegliare e seguire l'azione dei centri antistanti e dirigere, a seconda-del.l'andamento della -lotta, l'azione di fuoco e di movimento del rincalzo. I collegamenti devono essere fatti a vista. La poca ampiezza del settore ed il terreno in gran· parte scoperto lo consentono. A ciascuno dei due centri avanzati è comunque assegnato una bandiera a lampo di colore (1) per la pronta segnalazione di un improvviso attacco nemico. · P er quanto si riferisce a lavori, il comandante del plotone riceve ordini di provvedere in un primo tempo alla sistemazione delle mitragliatrici ed al distendimento dei reticolati davanti alla linea occupata, çlistendimento da studiarsi subito e da segnarsi sul terreno mezzo di picchetti, in modo da potersi attuare agevolmente, non appena giunger~ il materiale di rafforzamento. Il problema é della massima importanza se si tiene r;onto della speciale fisonomia dell'azione difensiva. Chi si _d ifende dispone, evidentemente, di mezzi minori di quelli dell'attacco. Deve qi.iindi compensare . questa deficienza con l'~pportuno sfruttamento del terreno che, con- .· sentendogli un'efficace azione di fuoco, gli dia mezzo di logorare il · nemico e di assumere, appena possibile, quell'atteggiamento offensivo che solo può-assicurnre la vittor ia. La difesa passiva infatti è condannata al sicuro insuccesso: lo scopo proibitivo di respingere il nennco non è certo decisivo ai fini della .risoluzione della lotta. · Ma il problema, se importante, non è difficile, quando si tengano presepti alcuni concetti di car8:'.ttere fondamentale. Condizioni indisp ensabili, ad esempio, di una buona sistemazione delle mitragliatrici sono gli appostamenti multipli ed il mascheramento e l'occultamen to (2). E su ciò il comandante del plotone richiama par~icolarme;nte l'attenzione dei comandanti dei due dipendenti centri di resistenza. · · La necessità degli appostamenti multipli risulta e'v idente, ove si pensi che il nemico farà di tutto per bene individuare la postazion:e delle J?itragliatrici. E noi ben sappiamo che un'arma scoperta è un'arma distrutta. Per e-vitare quindi tale pericolo è necessario che ogni arma si

a

(I) Poiché nell'interno del plotone saranno quasi sempre possibili i collegament,i a vista, al plotone stesso sono assegnate _organicamente solo due bandiere a lampo di colore 0 un porta ordini (l'attendent<3 del comandante). I mezzi organici di c0llegamento aumentano gradualmente coi maggiori reparti, i quali se ne valgono per collegarsi coi comandi immediatamente in sottordine. ' (2) L'occultamento è datò dalla copertura naturale del terreno; il mascheramento · è dato da mezzi di circostanza o artificiali.


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occulti o si mascheri all'osservazione aerea e terrestre e, quando si abbia il dubbio che essa sia stata scoperta, possa occupare un'altra :posizione. Queste postazioni - che consistono del resto, in un prinio tempo, in piccoli scavi, appena larghi e profondi quanto basti per·allogarvi a fior di terra l'arma ed il tiratore (1) - dovranno essere sistemate in modo che le mitragliatrici possano svolgere efficacissima a.zione nella

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Ji'eT/C0/4/fo. Fig. 17. -

AN.OA.MENTO DHL RETICOUTO .

prestabilita direzione di tiro. Ne consegue, come del resto è intuitivo, che il problema dell'organizzazione dei fuochi precede' quello della · sistemazione delle a.rmi. Ciò si verifica anche per quanto si riferisce allo stendimento de] reticolato o di quaJunque altra antistante difesa accessoria, tenendo naturalmente conto della plastica del terreno. Un reticolato infatti ha solo valore in quanto esso possa essere battuto in tutto il suo svilupp.o doJle a1~rni autornatichei altrirn,enti . (1) I mezzi di lavoro di cui dispone il plotone sono: l'attrezzo leggero di cui sono forniti gli uomini e l'attrezzo p 0sante di cui sono forniti i tre zappatori d el plotone stesso. Il plotone può però ricevere, in caso di bisogno, una temporanea assegnazione di attrezzi ·pesanti . .


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il nemico· avrebbe facile mezzo di abbatterlo e sorpassarlo. Es so quindi çl.ovrà essere battuto dal tiro d'infilata delle mitragliatrici. :Nel caso che ci interessa seguirà quindi l'andamento delle prestabilite direzioni nòrmali di tiro e dovrà frapporsi tra dette direzioni e la posizione difensiva, come da figura 1~,.

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F ig. 18. -

PAltTTCOLARR DELLA FJGURA 16 (Siatemr.,.iunc del plo tone) .

Sistemate le armi automatiche e disteso il reticolato antistante alla linea di i-esistenza, il comandante del plotone completa la sistemazione difensiva -del settore assegnatogli, facendo approfondire gli scavi e prolungandoli in modo da riu~ire i due centri tra loro e con la posizione del rincalzo (I). J'a,rà circondare inoltre ciascun centro da reticolato. (1) Questi scavi che costituiscono vie natura.li t ra i va r:i elementi d ella di fesa si chiamano « allacciamenti "·


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40 - , -

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Nella figura 18 (che rappresenta un particolare -della fi~·~ra 16, la. quale dà , complessivamente la sistemazione del plotone) si riJeva quale verrebbe ad essere l'organizzazione del centrn n . 2, . ove, attardandosi l'attacco nemico, si avesse il tempo di attuare interamentè gli ordini del comandante del plotone. Dalla figura appare chiaramente come la mitragliatrice leggera possa occupare tre postazioni diverse e come i fucilieri della squadra assegnata al centro, disposti come sono negli allacciamenti, mentre sono in grado d1 battere in ogni direzione l'antistante reticolato, possono agevolmente rim1irsi pèr far fronte ad una minaccia vicina che si pronunci in- una sola direzione. I fucilieri suddetti, avendo anche il còmpito di collegare il centro n. 2 con quello contiguo di destra n. 4, di notte si distenderanno a gruppi, lungo la linea di resistenza, nell'intervallo tra i centri stessi. Il comandante del plotone infine non dimentica. di ricordare a tu,tti indistintamente i dipendenti come la consegna del plotone durante l'attacco nemico sia semplice e , categorica e cioè difendersi ad ogni _ costo e sino all'ultimo uomo, qualunque sia la violenza _dell'azione - del nemico e quando anche esso fosse :rìusc<ito a violare il tratto di fronte occupato dai reparti laterali.


annate arretrate: 1.9,26-~27-28-2.f)

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