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27 AMVC Fondo Scuola S. Maria dei Battuti, busta X, pacco LXXVII - Inventario del Lazzaretto 1452 agosto 28 La prima parte della pergamena risulta di difficile lettura. Il Botteon in proposito cita i nobili Giorgio De Quadrivio e Clemente Caronelli cfr. V. Botteon, A. Barbieri,
Vari processi riguardano le fedi di sanità fasulle esposte ai restelli situati nelle strade di accesso alla città o l’accesso abusivo attraverso vie secondarie. In proposito è presente un processo del Giugno 1630 riguardante una fede di Sanità falsa. Essendo comparso un giovane al restello delli Reverendi Padri Capuccini, circa l’ora del vespero, un tale Zuane di Bernardin monaro da Nervesa, gli venne chiesto come mai presentava una fede di Sanità della inclita città di Venezia […] sotto il nome d’Antonio di Rossi. Il custode del restello, ricordando di aver già visto la fede, e sapendo che quello veniva da Nervesa, arrestò subito il giovane che fu mandato a processo53 .
Fede di sanità della città di Venezia, intestata ad Antonio Rossi, del 11 Giugno 1630 – AMVC busta 139
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La foto nella pagina seguente riguarda una Fede di Sanità in bianco, della città di Conegliano, presente nell’Archivio Municipale vecchio. Vi è stampato il leone di san Marco con San Rocco a sinistra e a destra lo stemma della città. Provisores Salutis Coneglani. Gratis. Si parte da questa città, libera, per Iddio grazia d’ogni sospetto di mal contagioso, e però si può darli libera pratica.
53 AMVC busta 139 Una volta interrogato risponde di venire da Nervesa mandato dalli servitori dell’Ecc.mo sig. Conte Ruberto Collalto a portar questa lettera all’ecc. Malvolti . Confessa alla fine di aver avuto la fede dallo stessoAntonio di Rossi dal quale teniva ordine di venir in Conegliano a portare la lettera all’Ecc.mo Alvise Malvolti.
Il 13 Marzo 1631 viene bandito da questa terra e territorio Triviso, Trivisan, Ceneda et Cenedese a quindici miglia oltre li confin dintorno alli quali essendo preso abia a esser mandato sopra una galera per anni sette […]
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C’è lo spazio per compilare il nome, l’età, il colore dei capelli (pelo) e la statura.
Fede di Sanità, Conegliano - AMVC BUSTA 412 n.3
Altre persone sono state processate per aver nascosto la malattia o aver avuto contatti con appestati senza averli denunciati. Altri ancora riguardano l’acquisto o la vendita di abiti o stoffe di provenienti da case infette.Viene denunciato anche il caso di Girolamo Corte e Zaccaria Zambenedetti, i quali nonostante provenissero da una città infetta, avevano superato il restello posto presso la chiesa di San Lazzaro e, in sprezzo e vilipendio della Giustizia e dell’Offizio di Sanità erano entrati nella Chiesa di San Martino dov’era gran quantità di popolo per udir la messa trattenendosi nonostante gli inviti del Priore ad andarsene54 . Nel Giugno 1632 viene processato Agostino Fortico di Conegliano per aver nascosto la malattia di Bartolomea Graziana che poi è deceduta in poco tempo. Per questo motivo, visto lo stato di indigenza del capofamiglia il Magistrato invia al Lazzaretto tutti i congiunti. Fù terminato, che tutti della casa del Med.mo Agostino ed egli medesimo come poveri, et che avevano bisogno della Pubblica Sovvenzione, fossero mandati al Lazzaretto, stimando cosa ragionevole. Inviato il Fante alla Sanità, viene trattato con disprezzo e arroganza. Anche l’ordine di non uscire dalla casa viene disatteso il giorno seguente quando il sig. Agostino si reca da Graziani medico Fisico. Per questo viene punito e rinchiuso nel fondo di Tor-
54 Per quanto riguarda la peste del 1630-31 a Conegliano, si segnalano: G. Galletti, La fame e la peste del 1629-1631: il caso di Conegliano e N. Faldon, La fame del 1629 e la peste del 1630-31 in: “Storiadentro”, 5, prima serie, 1989.
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