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3.2.2. Don Adamo Volpato, parroco di Vallio

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Bibliografia

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vicenda giudiziaria che aveva interessato il sacerdote –, tuttavia si è portati a pensare che queste ultime accuse decaddero, poiché non si hanno ulteriori notizie sul loro prosieguo.

3.2.2. Don Adamo Volpato, parroco di Vallio40

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Nella relazione sul periodo bellico41 inviata alla curia di Treviso e compilata dallo stesso don Adamo Volpato42 si legge che «il parroco fu falsamente accusato di disfattismo, incarcerato per 20 giorni e dopo due giorni di processo civile, liberato»43 .

L’8 aprile 1918 il sacerdote venne infatti arrestato dal Capitano dei Carabinieri con l’accusa di aver pronunciato, nel corso della predica tenuta alla prima messa dell’ottava di Pasqua, «parole addirittura insensate – comunicava mons. Longhin al pontefice – degne di processo […] e in contrasto con tutto ciò che il predetto sacerdote fece e disse, in privato e in pubblico, durante la guerra»44. Tali frasi avrebbero avuto l’intenzione, secondo gli accusanti, di deprimere lo spirito pubblico e diminuire la resistenza del paese.

Dopo venti giorni passati in cella, iniziò il processo a suo carico; difensore, ancora una volta, l’avv. Patrese. Quindici erano i testimoni di difesa, mentre due, oltre ai Carabinieri denunzianti, quelli d’accusa, madre e figlia. Queste ultime, però, al processo dichiararono: «Mai aver sentito del parroco parole disfattiste, e che soldati e carabinieri

40 Frazione del comune di Roncade. 41 Tutte le parrocchie del trevigiano ricevettero, al termine del conflitto, queste relazioni da compilare e poi restituire alla curia vescovile; in esse venivano chieste informazioni relative al periodo precedente il novembre 1917 («Quali opere sorsero per iniziativa del Parroco durante la guerra? Quanto durarono e quali i frutti? Quali opere sorsero per iniziative delle Associazioni Cattoliche?»), all’anno dell’invasione («Fu sgombrato codesto paese, e quando? Opera del Parroco in quella contingenza e durante l’invasione») e dopo la vittoria («Quando tornò il Parroco in paese? Quale la sua opera per la rinascita? Episodi riguardanti il Parroco o suore ecc.»). 42 Don Adamo Volpato nacque a Sala d’Istrana il 28 aprile 1872 e venne ordinato sacerdote nel 1901. Cappellano prima a Casale sul Sile e poi a Mogliano Veneto, fu nominato vicario parrocchiale di Sant’Ambrogio di Giron, a Trebaseleghe, in provincia di Padova, e successivamente parroco di Vallio. Nel 1920 divenne parroco di Marene, dove morì nel 1933. 43 «Relazione: Parrocchia di Vallio», ASDTv, Opera di Ricostruzione delle Chiese del Lungo Piave, b. 54, f. 54. 44 Antonio Scottà (a cura di), op. cit., vol. II, p. 296.

travestiti, erano andati più volte in casa loro per suggestionarle e obbligarle a dire e deporre il falso contro del parroco»45. Anche il vescovo, nella sopra citata lettera, sottolinea come «le due donne […] dissero l’ira di Dio contro certi soldati di cavallerie, andati in casa loro a bistrattare l’onorabilità del parroco […] e posero in evidenza che i carabinieri le avevano quasi violentate per farle deporre contro il parroco» 46 .

Viste le numerose testimonianze a favore del sacerdote e le parole pronunciate dalle due paesane che, teoricamente, avrebbero dovuto essere i testimoni d’accusa, non si poté certo continuare a ritenere don Volpato colpevole. Tuttavia, per tentare di salvare l’onorabilità dei Carabinieri in questione, il Pubblico Ministero chiese l’incriminazione e l’incarcerazione di tutti e quindici i testimoni di difesa (e le due d’accusa). «Era troppo chiaro che si voleva salvare ad ogni costo i carabinieri, che sembra debbano avere sempre dalla loro parte la presunzione indiscutibile di essere veritieri, anche se vi sono prove luminose che attestano il contrario»47 .

Successivamente, il Tribunale di Treviso decretò che l’imputazione di falsa testimonianza nei confronti dei teste era sospesa e che all’imputato venisse concessa la libertà provvisoria.

Don Volpato tornò a Vallio, ma solo per pochi giorni: l’autorità militare, infatti, non gradì per nulla il suo rientro e lo stesso vescovo consigliò al sacerdote di lasciare momentaneamente la parrocchia per stabilirsi nei pressi della città di Treviso, in località Le Grazie. Il definitivo ritorno del sacerdote nel suo paese poté avvenire solo a guerra conclusa, dato che, alla data del suo memoriale – il 22 gennaio 1920 – il processo a suo carico doveva ancora riprendere e mai riprese.

45 Don Adamo Volpato, «Breve memoriale del mio processo», 22 gennaio 1920, ASDTv, fondo Chimento, b. 54, f. 54. 46 Antonio Scottà (a cura di), op. cit., vol. II, p. 296. 47 Ibidem.

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