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BANDIERA DELL'ESERCITO
Il 3 novembre 1996 , nella ricorrenza d el la festa delle Forze Armate, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi SCALFARO ha consegnato al Capo di Stato Maggiore - Generale di Corpo d'Armata Bonifazio INCISA di CAMERANA - la Bandiera di Guerra dell 'Ese rcito , concessa con decreto in data 6 marzo 1996.
La solenne cerimonia si é svolta a Roma in Pia zza Venezia dinanzi all'Altare della Patria , alla presenza delle Bandiere delle Armi e dei Corpi nonché delle Bandiere della Marina Militare e dell'Aeronautica Militare. Madrina la Signora Adriana CORDERO LANZA di MONTEZEMOLO.
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La Bandiera si fregia delle seguenti ricompense:
C r oce di Cavaliere de ll ' Ordine Militare d'Italia - Decreto 23 ottobre 1997 (motivazione mod ifica t a con Decreto 29 gennaio 1999)
"L'Esercito Italiano , con proprie unità dava vita alla componente terrestre delle operazioni in Albania contribuendo in modo determinante alla costituzione della forza multinazionale di protezione per la missione "AL BA", la prima affidata dall'ONU al comando italiano. Nel delicato periodo che ha preceduto l'operazione, interveniva con elevata capacità operativa per garantire la sicurezza dell 'attività di evacuazione di personale dal territorio albanese ed a premessa dello spiegamento della forza multinazionale. Le Unità nazionali esprimevano, nel corso dell 'intero ciclo operativo, qualità collettive ed individuali di altiss ima operatività, incondizionata dedizione, spiccato senso del dovere, fermo coraggio, grande sensibilità umana e permettevano in un contesto di grave insicurezza caratterizzato da forti tensioni socio - politiche, da inadeguata capacità di controllo degli organi governativi albanesi e da forte presenza sul t erritorio di bande armate irregolari, il raggiungimento degli obiettivi di supporto alle Autorità lo cali e di aiuti alla popolazione, assegnati dalle Nazioni Unite e dalle Autorità nazionali, entro i termini prefissati. Consentendo inoltre il libero svolgimento di elezioni democratiche.
I risultati raggiunti, determinanti per la ripresa sociale, politica ed economica dell 'A lbania, accrescevano il prestigio e la considerazione dell 'Esercito Italiano meritando l 'incondizionata stima delle massime organizzazioni internazionali, dei paesi partecipanti e della Nazione, nonché la riconoscenza della popolazione albanese. "
Albania, 3 marzo - 12 agosto 1997.
M e dag li a d ' Oro a l Va lor Mi li tare - D ec r eto 20 ottob r e 1996
"Custode delle glorie risorgimentali del popolo italiano , ha rinnovato in ripetute prove, con saldezza e slancio, antiche tradizioni di nobile eroismo. Sempre, dove più ardua fu l ' impresa, ha dato mirab ili esempi di valore, pagati con generosi tributi di vite . In ogni tempo e su tutti i fronti , dalle trincee d'Italia ai tormentati Balcani, dalla gelida steppa russa all'arido deserto africano , ha conosciuto immensi sacrifici nel corso delle aspre campagne. Anche nell'avversa fortuna, ha saputo trarre dalla propria fede la necessaria virtù per risorgere, inseguendo sui campi di battaglia ed in quelli di pr igionia, l'agognato riscatto con fulgida coscienza del Dovere e dell 'Onore Militare, come testimoniato dalle più Alte D ecorazioni concesse alle Bandiere delle Armi, dei Corpi e delle Unità dell'Esercito. "
Italia (1861, 1866, 1870) -Eritrea (1887 - 1896) -Libia (1911 -1912) - Territori Interessati alla 1°
G. M (1915 - 1918) -Africa Orientale (1935 - 1936)-Territori Interessati alla 2° G. M.(19401943)
- Italia (1943 - 1945).
Medaglia d'Oro al Valor Civile - Decreto 30 ottobre 1996
"Nel corso di oltre un secolo, in occasione di gravissime calamità naturali e di ogni situazione critica o di emergenza si prodigava, in modo continuativo ed al limite dell'umana fatica, con tutte le risorse umane e materiali disponibili, in soccorso delle popolazioni in difficoltà , manifestando alte virtù civiche e militari, coraggioso altruismo, spiccata abnegazione. La complessità delle tecniche utilizzate negli interventi e la prontezza operativa dimostrate anche in circostanze di maggiore rischio, sono ampia testimonianza delle elevate capacità professionali, dello spirito di sacrificio, dell 'incondizionato impegno e dell'encomiabile slancio di solidarietà di cui l'Esercito ha intessuto la storia d'Italia, meritando la fiducia e la stima delle altre Istituzioni, delle popolazioni e dei singoli cittadini. "
1861 / 1996 - Territorio Nazionale.
Medaglia d'Oro al Valor Civile - Decreto 4 marzo 1999
"In occasione di violento e disastroso sisma che provocava numerose vittime e ingentissimi danni al patrimonio civile, sociale ed artistico, l'Esercito Italiano , con consapevole slancio e puntuale prontezza, dispiegava i suoi uomini e le sue strutture operative in encomiabile competizione con gli altri soccorritori e, nonostante non si fosse placata la imprevedibile furia degli elementi, operava con infaticabile tenacia e perseverante fermezza per trarre in salvo vite umane. Per alleviare i disagi della popolazione, metteva in campo eccezionale capacità logistica e organizzativa, allestendo tendopoli, centri di accoglienza, posti di pronto soccorso sanitario, riattivando vie di comunicazione, collaborando con gli Organi tecnici civili per l'accertamento dei danni.
L'Esercito italiano ha dimostrato nella circostanza profondo senso del dovere, eccezionale abnegazione, elevatissima professionalità, suscitando, ancora una volta, l'ammirazione e la gratitudine della Nazione tutta. "
Sisma delle Marche e dell 'Umbria, settembre 1997- maggio 1998.
Medaglia d'Argento al Va lor Civile - Decreto 19 marzo 1999
"Nel corso del/ 'azione svolta nei sei anni dell'operazione denominata 'Vespri Siciliani', l'Esercito italiano, con oltre duecentomila uomini provenienti da diverse regioni, ha consentito un più diffuso controllo del territorio, contribuendo, con l'impiego di militari in servizio di vigilanza fissa nei confronti di magistrati ed obiettivi esposti a rischio, all'instaurarsi di condizioni di sicurezza in Sicilia.
L'impegno e la professionalità del personale dimostrati in detta operazione hanno meritato la gratitudine e l'apprezzamento della Nazione e rafforzato la fiducia nelle istituzioni della Repubbli ca".
Luglio 1992 - giugno 1998 - Sicilia.
Prefaz Ione
Allorché si è dato l'avvio alla stesura di questo volume, che vuole essere il ricordo di un secolo di vita dell'Esercito Italiano, ci si è posti fa domanda di come portare memoria degli avvenimenti e degli uomini che nei XX secolo hanno servito in armi la Patria, profondendo un impegno che può essere sintetizzato negli oltre otto milioni di uomini mobilitati nelle sole due guerre mondiali, negli ottocentomila caduti, nelle numerose campagne, nei corpi di spedizione e nelle missioni di pace svolte fuori dei confini nazionali, oltre agli interventi effettuati in occasione di pubbliche calamità
Si è ritenuto opportuno, pertanto, articolare il volume in tre parti, che ricordino i/atti d'arme, i reparti ed i materiali che hanno cadenzato la vita del! 'Esercito Italiano nel '900. Ovviamente, data la vastità dei fatti ed i già numerosissimi contributi bibliografici offerti dall'Ufficio su questo argomento, l 'opera è stata redatta senza particolari approfondimenti che, comunque, potranno essere effettuati da chiunque desideri studiare con particolare attenzione qualche specifico argomento.
La prima parte traccia sinteticamente la storia dell'Esercito partendo, per completezza di trattazione, dalla sua costituzione, per giungere fino ai giorni odierni, ed in essa vengono trattati l 'evoluzione degli ordinamenti e viene effettuato un sunto degli innumerevoli impieghi, sia in guerra sia in pace.
La seconda parte del volume tratta i profili storici dei Comandi e Corpi delle Varie Armi e Specialità che hanno fatto parte, in questo seco lo, del quadro organico della Forza Armata. Di ogni Arma, Specialità, Comando, Corpo, Ente addestrativo ed Istituto di formazione vengono descritti, in estrema sintesi, la storia ordinativa, le campagne di guerra, le decorazioni e viene riportato lo stemma araldico per i reparti ricostituiti dopo la seconda guerra mondiale, secondo le norme che si sono susseguite nel tempo.
Il capitolo viene ch iuso da brevi note esplicative militare, allo scopo di meglio far comprendere simbologie e blasonature utilizzate negli stemmi dei reparti dell'Esercito.
L'ultima parte contiene una carrellata di immagini fotografiche riproducenti i principali e più significativi sistemi d'arma e mezzi che sono stati in dotazione all'Esercito: dalia bomba a mano al missile contraerei, dalf ·autocolombaia al terminale di comunicazioni satellitari, dal dirigibile ali 'elicottero.
E' necessario, infin e, fare una importante precisazione: la presente opera vede la luce nel mezzo di una.fase di profonda trasformazione della Forza Armata, che sta evolvendo da strumento fondato sulla leva obbligatoria ad esercito professionale su base volo ntaria, di ambo i sessi, ridotto nella sua componente organica ma caratterizzato da una spiccata prontezza operativa e capacità di rischieram e nto fuori dei territorio nazionale. In tale rapido ed incalzante processo evolutivo, si inseriscono anche importanti recentissime modificazioni della struttura ordinativa, come quella riportata nel decreto ministeriale del 1 giugno 1999, che hanno rivoluzionato, in questo scorcio di fine secolo, la struttura della Forza Armata. Questi provvedimenti di radicale rinnovamento e profonda trasformazione, alcuni dei quali ancora in itinere ed in corso di perfezionamento, sono andati a modificare profondamente radicate tradizioni e retaggi storici di antiche appartenenze, come quella della specialità carrista all'Arma di Fanteria, risalente addirittura al 1919. In tale contesto, nella suddivisione di Armi e Corpi in cui è stata articolata la seconda parte del testo, sono state privilegiate le origini storiche, le tradizionali dipendenze ed insegne distintive sotto le quali i reggimenti hanno operato per tutto il XX secolo e combattuto su vari fronti di guerra; ciò in quanto il volume ha valore prettamente storico e co mmemorativo, anche se la struttura organica attuale ha definito, negli ultimi m esi del '900, che la Specialità Carrista entri a far parte dell'Arma di Cavalleria, così come l'Aviazione dell'Esercito, destinata a divenire Cavalleria delf 'Aria.
Ma questo è il ' futuro" della Forza Armata, per la quale la fine del secolo fa da spartiacque.