LA DIVISIONE ITALIANA IN FRANCIA 1803-1806

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honorable que vient de lui faire notre Président. Notre République enfantée par sa tete se trouve heureusement placée dans son coeur: voilà ce qui en garantit la propsérité.”66.

Alla luce di quanto esposto non si può trascurare l’atteggiamento comunque favorevole da parte del Vice-Presidente Melzi alla spedizione. Tale atteggiamento deriva da due ragioni differenti, una delle quali, purtroppo, sarà presto contrariata e annullata da Bonaparte. La prima è la ragione puramente economica che vorrebbe la Divisione italiana mantenuta e pagata completamente a spese del governo francese. Tale condizione permetterebbe alle casse italiane di risparmiare sui costi di mantenimento di, nei fatti, un terzo dell’esercito. La seconda ragione, molto più importante, è come l’impiego in un teatro importante come la progettata invasione dell’Inghilterra si inserisca perfettamente nelle mire di legittimazione politica pensata da Melzi per la Repubblica Italiana. La possibilità di avere delle truppe nazionali sotto gli ordini diretti del Primo Console e Presidente, ed eventualmente la possibilità di una partecipazione ufficiale alle future trattative di pace, darebbero alla Repubblica un riconscimento sul pino internazionale che ancora gli manca. Inoltre, sempre sul piano politico, ricordiamo l’importanza che Melzi assegnava alle truppe, in particolar modo quelle formate dalla coscrizione, per la formazione di una coscienza nazionale atta a garantire la sopravvivenza e l’indipendenza nazionale67. Nelle sue idee, tale ideale doveva formarsi ancora più velocemente lontano dal territorio italiano e in rapporto con l’esempio ed il modello francese. In effetti vedremo come, alla fine di questa esperienza, le truppe italiane avranno maturato in maniera diversa da quelle impiegate su altri fronti.

La riunione dei reparti A questo punto, a partire dalla metà di settembre 1803 incomincia, sotto gli ordini diretti di Pino, l’organizzazione effettiva delle truppe destinate in Francia e che dovrebbero, secondo le prime intenzioni di Bonaparte, essere a Parigi per i primi giorni di Brumaio68. Per quanto concerne la designazione dei corpi che ne devono fare parte, la prima attestazione la troviamo in un lettera di Pino a Marescalchi datata 20 agosto 180369, e quindi antecedente al decreto ufficiale di Bonaparte del 9 fruttidoro (27 agosto) che troviamo citato nella corrispondenza sia di Melzi che del Ministro Berthier. Tale fatto ci fa pensare che Pino avesse gi ampiamente preparato un progetto svilppato nei dettagli per la creazione del corpo di spedizione.

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Vedi Annessi, C ME, Lett. 1398, pag. 191 Cfr. Del Bianco, Francesco Melzi d’Eril …,pp. 198 e seguenti 68 Vedi Annessi, C N, Lett. 7975, pag. 178 69 Vedi Annessi, SHD, C 4 2, Documento 01, pag. 160 67


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