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12. Gli interpreti

Verso la fine del secolo nacque così in Italia la sentita esigenza dell'istituzione di una cattedra specifica che preparasse i futuri capi-musica, cosa che avvenne nel 189 5 al Liceo musiCéùe di Roma con l'insegnamento di Vessella, e molti altri se ne trovano, anche se in una forma libera, a Pesaro,12 Firenze, Venezia (dove insegnava l'ex capo-musica militare Carmelo Preite), Bologna e Napoli. Felice Longo, a proposito di questa materia, nel 1914 scriveva: «Importa soprattutto che i giovani che si danno agli studi bandistici non siano i falliti di altri rami musicali, ritenuti, e finora di fatto, più importanti; importa che essi siano dei musicisti completi, per dottrina, per educazione, pe.r gusto; importa che amino il ramo di st1.1di scelto e che non lo considerino una scorciatoia per giunger prima alla definitiva uscita dal Conservatorio; importa infine che l'insegnamento ad essi impartito sia materiato anche in pratica, cioè di esperienza». Così, come si faceva con le esercitazioni orchestnùi, nelle scuole si dovevano allestire delle bande con gli allievi di strumenti a fiato affinché i giovani della classe di strumentazione si potessero cimentare nella direzione. i., Una notevole difficoltà che abbiamo incontrato nella ricostruzione dei nominativi dei capi-musica dei reggimenti nelle diverse sedi di guarnigione, è collegata al fatto che i giornali locali, nella pagina della cronaca cittadina, pur non mancando di pubblicare i programmi che sarebbero stati eseguiti, raramente riportavano i nomi dei capi-musica. D'altronde di questo particolare si può fare iJ parallelo con quanto avveniva per le orchestre dei teatri: basta vedere il manifesto della Scala per l'Otello di Verdi, per rilevare che ometteva di riportare il nome cli Franco Faccio, che diresse quella storica prima nel febbraio 1887. Una caratteristica del lavoro dei musicisti che si riscontra anche nelle bande è quello della mobilità. Fin dai primi aruù questa si manifestò sia in ambito nazionale (con lo scambio orchestra/banda civile/banda militare) che con l'estero. Un es~mpio del primo caso è dato dall'inserzione: <ffrovasi disponibile un maestro di musica, che ha già servito per molti anni qual capo-musica

12. Una scuola che vorremmo definire I.ibera di istrumeocazione per banda venne istitll.ita al ! .ii;eo musicale cli Pesaro nel 1887 e da quell'anno .l'insegnamento fu retto da Vincen,.,o Antonio Pem11.i, famoso organista e docente di composizione, fino al suo decesso nel 1889. Nello stesso periodo per ovviare alla scarsa preparazione dei suonatori di banda esisteva anche un corso serale "per la Banda Cittadina", dove prestavano l'insegnamento i professori Giuseppe Pilippa, già capo-musica militare (ottoni), Mazzolcni (clarinetto) e Lamio.i (corno). Più avanti, sempre per il Liceo musicale di Pesaro, leggiamo: «Da oltre un mese sono cominc:iate le esercitazioni di Banda che prOSE:f,'1.Ùranno regolarmente due volte la settimana. TI corpo musicale formato da alunni del Liceo supera già la trentina di suonatori, ed è diretto dagli alunni della Scuola di !strumentazione di Banda, ai quali è dato così di unire all'insegnamento teorico la parte prntica, sia dirigendo, sia facendo eseguire le proprie musiche o ridL1zio1Ù>>. (La c,w1r1ct1 musicale, anno TV, 1899, n. 4). Il docente di questa classe era un cx direttore cli banda, quello che adesso era uno dei compositori più in voga, Pictto Mascagni, che lo teneva <<per i volente.rosi» (Musica, 25 aprile 1908). Dopo di lui, gli inscgpanti furono Gugliehno .Mattioli e Antonio Cicognani. Inoltre se a Napoli «da più cli dicci anni esisce una scuola d'insieme per strumenti a fiato, a Ì\'Wano da anni esiste una libera docenza d'istrumenti a fiato» (M11.rica, 25 aprile 1908). Comunque a Napoli già dal 1873, essendo sentita la richiesta di maggiori competenze, si palesava la necessità di una formazione adeguata e dell'istituzione di una cattedra di strumentazione per banda. Invece a Bologna la Scuola di composizione e strumentazione per banda fu istituita nell'anno scolastico 1913-l4 e .l'insegnament0 venne affidato a Otcori.no Ramalli, direttore della banda municipale (lvfmica, 23 dicembre 1913). 13. Antonio Cari.in.i. Le hrmde 11111s-iC(l/i 11ell'Italù1 dell'Ottocento ... , cit., p. 126 in nom.

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nell'Esercito Italiano: egli desidera occuparsi presso qualche Banda Nazionale. Recapito in Nlilano, Galleria Vittorio Emanuele, presso l'editore De Giorgi».1 · 1 Per quel che riguarda l'estero, se numerosissimi furono i bandisti italiani che emigrarono e trovarono occupazione nelle forma,:ioni delle Americhe, la mobilità interessò anche i capi-musica. Uno straniero, iJ praghese Wenceslao Hugo Zavertal, dopo aver diretto la banda austriaca del 59° Reggimento Ranieri, nel 1859 prese la cittad.inam:a italiana ed entrò nel Regio Esercito come capo-musica del 4° Reggimento Granatieri, poi, quando era cli guarnigione a Modena, passò a dirigere la musica della Guardia Nazionale. 1 ~ Se è famoso il caso del fratello di Gaetano Donizetti, Giuseppe, che divenne l'istruttore delle musiche dell'impero tu.reo, meno conosciuto è il fatto che colui che nel 1856 lo sostituì alla morte, il parmigiano Calisto Guatelli, tenne tali mansioni fino al 1890, facendo un'eccezionale carriera, al punto da essere nominato pascià e a un grado equivalente a quello di generale di divisione. 16 Ma non soltanto presso la Sublime Porta sqtùllarono gli ottoni sotto la direzione di un italiano: anche l'esercito

Calisto Guatel/i inglese ebbe nostri connazionali tra i capi-musica, il flautista Enrico Bertoncini, 17 il maestro Di Lorenzo, direttore della banda di un reggimento di guarnigione a Tientsin, e Gaspare Annino che nel 1891 era direttore della fanfara imbarcata sulla corazzata Nelson, con la quale si esibì fin in Australia. In .Asia, nel 18ì5, Achille La Guardia dirigeva la banda militare delle truppe della colonia olandese di Batavia, e si trasferì poi negli Stati Uniti per condurre quella de]l'1 l O Reggimento di Panteria,18 mentre ancora un clarinettista italiano, Francesco Scala, nel 1859 diventò il direttore della banda dei Marines americani, privileggiando il clarinetto come strumento principale. Né possiamo dimenticare il clarinettista di Gioia del Colle Francesco Eugenio Resta (1894-1968), diventato uno dei migliori musicisti mili.tari degli Stat.i Uniti: nel 1934 fu nominato per concorso direttore della banda dell'Accademia militare di West Point, posto che occupò per 24 anni, andando in pensione con il grado di colonne.ilo. E come epilogo, abbiamo letto che !'VIII Divisione dell'armata cinese aveva. come capo-musica il maestro Genovese.

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14. F.11/erpe, 1869, n. 6. 15. Armando Torelli (a cura). Notizie st01iche doct111Jenti - cronache sul Liceo lvl11simle Orazio Vecchi 11el 90° dell'istituziom: (1864-1954). Modena: Tip. Cop. Tipografi, 1954, pp. 151-1 53, citato da Annely Zen.i. 16. Gaspare Nello Vetro. Dizionario ddla 1m1Jica e dei lllJISicisti . . . , cit.

n. Gaspare Nello Vetro. Dizùmmio della Jl/llSÌCa e dei ll/llSicisti . . , cit. 18. Marino Anes:1. Dizio11ario .. . , cit. 19. Ars et L1ho1· , giugno 1911, p. 456.

E per concludere ...

Nel luglio 2006, in occasione del fesdval delle bande militari che si dene con g.rande successo ogni anno presso l'Accademia 1"Iilitare di Modena, sono comparsi affissi in città dei manifestini che scrivevano: «Boicottiamo le bande mi.litaril» Non si tratta di essere o meno militaristi, ma l'arte in qualsiasi forma si marùfesti non deve mai essere boicottata. La musica, forse in quanto impalpabile, invisibile, ma capace cli entrare in noi con una intensità che nessuna forma d'arte può eguagliare, non può essere svilita con affermazioni così inqualificabili. Essa è un'arte, poi, che travalica ogrù discorso di pace o di guerra ... Ma gli autori di questo scritto hanno mai assisdto ai concerti di questo tattoo? Le tribune - come abbiamo visto che accadeva neUa seconda metà dell'Ottocento - erano gremite, la gente di ogni classe sociale, di ogni età, l'allegria contagiosa. Il male lo si vede quando vuole essere cercato a tutti i costi, mentre le bande militari sono oggi in assoluto l'espressione più alta di musica da strada, da festa, da voglia di stare insieme, cli pace.

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