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DAL PIAVE AL MESSAGGIO DI WILSON
per la cb.sse laVoutricc vi i!: noto. Se j tedeschi vengono, voi cliventetete degli schiavi. Sai:ete tradotti in servitù, Le officine dove voi producete saranno tase al suolo. A forza - colla baionetta nelle reni - andrete in Germania a lavorare nelle miniere e n egli alti forni o nelle trincee, Il vostro salario sarà il bastone dell'aguzzino. E che avverrà delle vostre mogli, dei vostri piccini, delle vostre case ?
Dove gli unni moderni passano, non cresce più per .molti anni un filo d'erba. È terra maledetta. È deserto. È la morte. C'è, pei tedeschl, il sesto senso: q uello della distruzione sistematica, cosciente, culturizzata. Alla classe op eraia italiana non rimarranno che gli occhi per piangere se i criminali_ della Mitteleuropa riusciranno a frantumare la nostra resistenza.
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Ma non rfosciranno. Non riusciranno, anche perché l'aiuto sul quale speravano è completamente mancato . Gli operai italiani non abbandonano -la Patria nell'o ra del pericolo, ma si stringono a lei, come figli amorosi utoroo alla madre. Soli, in disparte, come teologi irosi che vedono saltare i loro dogmi, stanno pochi uomini, ma il gelo e il ribreno li circonda e li isola. Avevano il cuore : non hanno più che la lettera della loro legge demolita dal _martello della storia,... Ma gli operai - i veri operai - lavorano freneticamente; tengon o un contegno disciplinato e-grave quale l'ora esi.ge ; si dichiarano pronti anche ai sacrifici estremi. Spettacolo magnifico, confortante, nuovo nella nostra storia.
Dalle officine italiane escono oggi gli ordigni di guerra, ma domani, se gli eventi lo imponessero, usciranno i battaglioni operai armati a contendere ai b arbari il p ossesso delle nostre città, quartiere per quartiere, casa per casa, barricata per barricata....
Da lJ Po polo d'Italia, N. 306, · 4 novembre 1917, JV, Pubblicato anche sull'edizione di Roma, N 307, 6 novembre 19 17, IV.