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LA CAMERA SI RIAPRE

Domani la Camera italiana si riap re Si annuncia una seduta « storica ». E lo sarà, infatti, non già e non tanto per ciò ch'è avvenuto in questi· ultimi giorni nd mondo parlamentare, ma per la grandezza e la gravità degli eventi, che hanno percorso ed esaltato l'anima del Paese, Basta pensare che l'Austria è p enetrata in quel Veneto redento all'Italia u na nel 1866, per comprendere che la nostra storia è tornata in dietro di mezzo secolo e che l'opera già compiuta è da 1 ricominciare. Qui è la _g randezza dell'ora I

Noi abbiamo già d etto il nostro p ensiero sulla m anifestazione politica che la Camera ci ha dato in questo intervallo di sessione. [Censura]. Di altre: m anifestazioni politiche avremmo voluto parlare - e ci ripromettiamo di farlo in t ermini assolutamente conformi ai dettami della concordia nazionale che no i accettiamo « con lealtà » - ma la censura ci ba tagliato la penna con le sue forbici intdligenti, [Cen111ra].

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« Non dist raete il paese dall'Isonzo», invocavamo n oi, quasi presaghi di quanto stava per accadere.... Ma p oiché la parola d'ordine della concordia nazionale è « non recriminazioni» sul passato anche r ecente, n oi n on vogliamo a ttardi rci nella rievocazione. [Cm111ra].

Noi v ogliamo credere che la Camera sarà d omani'. all'altezza d ella situazione. Noi amiamo credere ch e i deputati dimenticheranno ·- domani - ( centura ] per ricordarsi soltanto di essere degli italia ni che lottano, so ffrono, sper ano e fermissimamente vog lion o resist ere fino alla vittoria che consacrerà una pace di giustizia. ·

Dalla <::a.mera deve partire una parola degna del Paese. La Camera deve -[.... ctnJura ...•] - essere degna del Paese. Il quale ha rivelato - nelle attuali contingenze -la sua potente vitalità. e il suo indiscutibile diritto ad un grande avvenire. Il Paese~ - nella sventura - non è fosorto, Non si è avvilito Si è raccolto. Ha c o nte~ outo il suo dolore. Si è levato a riscossa. I più umili - gli opera.isono quelli che si trov ano all'avanguardia ; quelli che sembravano i più lontani, sono, oggi, i più vicini

I nemici che si attendevano un esperimento supplementa re di ' leninismo in Italia confessan o ormai la loro acerba delusione e La vanità delle loro speranze. È della storia italiana questo «ricominciare», questo irrigidirsi contro le forze avverse, questo sfidare le cose è il de~tino.

I deputati che sono italiani e sono uomini,· devono sentire questa passione, devono - domani - esprimere in facèi\ al mondo neutrale · che guarda sorpreso o al mondo dei · nemici che ghignano la lor soddisfazione pel momentaneo successo, la inflessibile volontà del popolo italiano di tenere e di vincere.

L'offensiva nemica è stata scatenata soprattutto in vista di un o biettivo politico : h. pace. Dica domani la Camera solennemente, decisamente, conforta ndo della sua sincera attiva solidarietà jl G overno nazionale, che l'Austria e la Germania non avranno pace se non quando i f.o.i di guerra politici e morali della Quadrup ~ice Intesa saranno raggiunti.

Infine, noi esprim.iamo un altro augurio Questo Che i deputati non si « esauriscano>} nella seduta storica di domani con il fervore degli applausi e l'urumimità del voto. Chiusa la Camera, se i deputati sentono veramente l'aculeo del dovere civico e nazionale, devono recarsi nei rispettivi collegi, a contatto delle masse, nelle quali albeggia la coscienza. nazionale;\ per confettarle, spronarle, correggerne ]e storture, il giudizio, tenderne le energie materiali e morali verso un unico fìne.

Più volte si è lamentato o constatato che fra Camera e P aese .esisteva un dissidio profondo.

È venuto il momento in cui i deputati possono tencarç di risolverlo. E il mezzo è se.mplice : Marciare al passo èolla Nazione.

Da Il Popolo d'l1ali a, N. 31'.5, 13 novembre 19 17, IV. Pubbl icato anche sul· l'edizione di Roma, N . 315, 14 novembr e 1917, IV. .

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