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TRA L'ONORE E L'ONTA
Il Meuagg,ero , col beneplacit o della censura romana, ha potuto stam pare quanto segue :
« Noi esprimiamo il voto che il G overno possa presto riassumere gli avve. nimenti dell'offensiva dal 23 ottobre in poi. All'estero tra gli Alleati e fra i neutrali, all' interno fra i cittadini che soffrono e sperano in silenzio, è necessario costituire la versione ufficiale dell'offensiva austro-tedesca. Non bisogna lasciare a lungo la parola solo ai nemici; ·non è savio lasciar p regiudicare la storia da.i loro bollettini, dai loro gazzettieri, dai mani fest ini stampati dalla loro propaganda, che non si limitano a diffondere solo fra s tranieri e fra neutra li, ma che osano far piovere dall'alto dei loro 11eroplani anche sulla semplicità e sulla buona f ede delle nostre campagne1>.
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Fatto strano, ma vero I La censura milanese non ci ha permesso di riprendere il motivo, di illustrare questa necessità. La situazione morale che si è creata nel Paese i n seguito all'offensiva austro-tedesca, si riassume in questi termini : il Paese è in balia completa delle «voci », esagerate, inventate, diffuse ovunque - e specialmente fra le campagne - da informatori in buona e in mala fede, e, forse, da quegli Stessi tedeschi, travestiti da ufficiali e soldati italiani, la cui presenza è stata segnalata e controllata dalle auto rità in varie zone della valle padana. La parola è ancora ai nemici. Anche i' n questo campo morale lasciamo a loro il vantaggio dell'iniziativa [.. .. &enmra].
Di quando in quando vogliamo un r endiconto su questa gigantesca imp resa che impegna la vita di molti e l'onore di tutti gli italiani.
11 mutismo del Governo è un insulto - involontario, speriamoal buon senso e alla fermezza del popolo. Siamo trattati come femminette che si « emozionano » e non sanno padroneggiare i nervi.
Tutto ciò è vecchio gioco. Tutto ciò è vecchio governo.
Che non si permetta la pubblicazione dei bollettini nemici, si può comprendere, ed oramai è troppo tardi per questa innovazione. Che non si dia la cifra delle nostre perdjte in morti, feriti e mutilati, possiamo concedere. Nei giornali inglesi, immediatamente sotto al bollettino inglese, c'è quello tedesco. I g iornali inglesi pubblicano tranquillamente e quotidianamente la lista delle perdite, che occupa tal- volta parecchie fitte pagine. Noi abbiamo seguito . altro metodo, ç sia. Ma che il Governo o on abbia niente da dire e ci lasci completamente dig iuni, all' ind omani di un avvenimento co me quello che ·l:h portato il nostro fro nte dalla sinistra dell'Isonzo a11a destra del Piave, è procedimento che no n possiamo accettare. [Censura]. Tra il dire tutto o il dire niente o il dire a goccie o il lasciare la coscienza nazio nale alla mercé dei chiacchieratori insulsi e allarmisti, e'è una v ia di mezzo che può essere adottata e che esprimiamo in questa formula :· si deve dire al Paese t11fla la verità, che non avvantaggia direllamente o indi,-ellamenlt il nemico (Censwa].
Il proble ma militare e morale che abbiamo sul tappeto è questo : ridare - il più sollecitamente possibile - l'efficcnza militare e m orale alla s econda A rmata.
Ma a raggiu ngere questo scop9, non basca l'invi o dei mutilati fra quelle truppe. [Censura]
II G o verno n o n- de ve più oltre ind ugiare a Jllettere l e cose a post o . [C ensura]. Ecco p erché noi - e non soltanto no i - invo chiamo dal Governo una c ronistoria degli avvenimenti svoltisi dal z4 o t t obre al primo novembre.
Non per « recriminare>>, ma per utilizzare la lezione dei fa tti.
Un po' di v erità per il Paese I Un po' di giustizia per i so ldati I
Da 11 Popolo d'ltt1litt, N . ~16, 14 novembre 19 17, IV. Pubblicato anche sulJ'cdiUone di Roma, N. 316, 15 novembre 1917, IV.