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AUSTRIA DELENDA
Gli . slavi del nord e del sud, gli czeco-slovacchi, do~. e i scrbosloveni-croati, si muovono veramente, realmente su di un terreno di Hlegalismo nei confronti dell'Austria-Ungheria? Sono veramente e realmente anti-austriaci ? Vogliono veramente, realmente, finirla coll'Austria-Ungheria e quindi con la dinastia degli Absburgo, la cui funzione e il cui prestigio non bisogna mai dimenticar~. quando si prende in esame l'esistenza. dell'Impero danubiano? Queste sono le domande che si muovono dagli elementi dubbiosi o incerti dell'opinione pubblic2. italiana. A queste domande bisogna rispondere e nd modo più efficace e persuasivo : coi" documenti alla mano, Nd numero di dicembre della Nation Tchèque, edita dal Consiglio Generale dei paesi czechi, troviamo molte_ notizie che dimostrano coffic gli czcchi lottino non più per l'autonomia, ma per l'indipendenza formale, totale, integrale del nascituro Stato di Boemia.
Nelle sedute alle Delegazioni e al Parlamento « i czcco-slov acchi formavano un blocco interamemte omogeneo. Dall'estrema destra, all'estrema sinistra, lutti i partili senza emzione espongono ad alta voce e in ogni occasione il loro programma politico e il loro scopo di guerra : indipendenza completa dello Stato czeco-slovacco; diritto delle nazioni di disporre delle loro sorti>). Nel novembre ci sono state al Reichsrat delle sedute tempestosissime. Al Parlamento di Vienna le battaglie fra slovacchi e magiari hanno raggiunto il più alto diapason, tanto che i magiari hanno chiesto all' imperatore una dichiarazione pubblica ripudiante le richieste czcche e la dichiarazione è venuta in data 2.0 novembre. Wekerle, Presidente del Consiglio ungherese, ha parlato della « inespugnabile fortezza magiara. » e ha assicurato che S. M. farà fallire tutti gli attentati « contro l'integrità dello· Sta.to ungherese ».
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Questa dichiarazione dovrebbe, fra l'altro, snebbiare le menti di Coloro che vanno sognando la possibilità di un pacifico feudalismo austriaco a base di autonorie I I I
Non riportiamo qui il lungo discotSo dello Stanck, ma la conclusione cli esso. è cosi fissata dalla rivista :
1 . Gli czcco-slovacclù sono non solamente in lotta aperta contro i magiari e contro i tedeschi, ma anche contro la corona , la casa r,gnate. z. Gli ultimi p onti fra essi e · l'Austria-Ungheria sono rotti. Difatti, aprendosi nuovamente le D elegW oni il ; dicembre, i sei membri czcchi ddla Delegazione aus tri.aca non a ssisterono, per la prima volta dopo tanto tempo, alla lettura del discorso del trono. Ma pjù ancora che nella lotta parlamentare all'interno. della duplice Mo narchia l'avvCl'Sione irriducibile degli czcchi si è manifestata all'est ero, in Europa e jn America, coll'arruolamento di m igliaia di volontari neg li eserciti della Quadruplice Intesa. Per gli czcchi arruolatisi in Francia, un gior no memorabile è il 9 maggio del 1915, quando conquistarono attorno a Carcncy le linee munitissime dei tedeschi e combatterono con tale impeto da far esclamare al colonnello Pcin che li comand~va :
« Sono orgoglioso di comanda.re gli czechi ». Più tardi, nell'agosto del 1916, il generale Pétain passando in rivista la legione czeco-slovacca n e decorava la bandiera colla Lcgion d'onore e diceva a.i legionari: « Avete diritto di essert:. orgoglio!>i I ». Le gesta delle brigate czccoslovacche in Russia sono note, ..
Il generale Brusiloff in una intervista concessa alle B irgevia V ùd()mo11i diceva :
« Nelle fonnazioni czeco-slovacche le perdite degli ufficiali iaggìungono quasi il cento per cento. Questi czeco-s lovacchi si battono come tanti diavoli. Col bottino preso al nemico possono gareggiare coo una intera armata».
Un giornale russo scriveva che « l 'alto morale e 1a disciplina delle formazioni czeco-slo.vacche hanno rialzato lo spirito combattivo delle truppe russe più \"icioe >> . Purtroppo, c'erano le truppe russe più. ... lonta.ne che fraternizzavano con i tedeschi oppressori degli slavi di Boemia. Le colonie czeco-sloyacche di America hanno dato un esempio meraviglioso e magnifico. Il capitano comandante l'ufficio d i teclutamento a Chicago scriveva allo Smetanka, segretario dcli'Alleanza · nazionale q.cca degli Stati Uniti, che « nessun groppo .cli americani si è pt'ecipitato alla difesa dcll:a. P:a.tria con tanto entusiasmo come gli attiericani cli origine o di nascita czeca ». A1la fine di giugno, la ressa dei soldati czcchi imp~ienti di arruolarsi nell'esercito americano en. tale che secondo la dichiaraz/om delle a11torità americane in qu,11',po,a gli çz_ethi f ormavano i' So per e,nJo dei t10/3nfari ne/l'e,erdto americ11no.
Spjgoliamo ora altri documenti comprovanti l'atteggiamento antiausW2co de-gli c:zech.i. La dichiarazione dei cinque partiti c.zechi riuniti nella« Unione parlamentare dei deputati czechi » fatta il giorno 2j lu· glia 1917, contro - si noti I - la partecipazione degli czechi ai lr vori della cosidctta « C.Ommissionc costitu.2.iooalc » del Parlamento austriaco, dice esplicitamente :
« Noi ci dichiariamo contro Ja partecipulone dei rappresentanti della Nazione czeca ai lavori di questa Commissione, i quali mfrano ad una riforma della costituzione dell'Austria. Una tale partecipazione sarebbe contraria alla dichiarazione dell'unione parlamentare czca del giorno 30 maggio 1917. Il nostro- diritto ed obbligo verso la Nazione è ,hieJere nQn una riforma d ella ,011il11zÙ>'le rumria~a, ma una Stato aero.Jlova"a indipendente ,on tulli gli 11J1rih111i della 1011rarrità Jlatale; uno Stato comprendente l'intera Nazione aeco-slovacca nei suoi confini storici. Per risolvere questa questione non è e non sarà unità competente né il Parlamento austriaco né una qualsiasi Commissione di esso». ·
· Quale l'atteggiamentq dei socialisti di fronte alla questione· nazionale? 11 23 settembre del 191 7, al Parlamento austriaco, il leader socialista affc.rmava :
• Si. può perseguituli, ma non si potrà. mai costringere nessun cz«o a desistere dal programma dell'assoluta indipendenza d ello Stato o:e«l-slovacco ».
L'on. Batin, dell'Università di Praga, già concLmnaco a morte e poi amnistiato, pubblicava un articolo nel quale era detto :
« Per la condotta i,olitica czeca, la dichiarazione del 30 maggio di questo anno resterà la pietra milia"re GI; 1ropi deNa guerra ha'1nO poJlo il probletnd ,u:ro innanzi agli occhi non soltanto della Nazione czeca, ma anche agli orchi del morrdo inlero. Niente poteva chiarire meglio la posizione aera della propaganda per la Mitteleuropa. L'Austria-Ungheria dovrebbe insieme colla Bulgaria servir da strada per l'ingresso dell'imperialismo tede,co nel Golfo Persico via Costan· tinopoli e Bagdad.... &, (Alrune right j(fflo sJau Joppresu daJ/4 unsura)
« L, polilfra nostra no" ha neu11n'altra via che quella rhe , onduu diretta. m,nle alla pima ÌndipmJenu di tulta la Nazione a eço-slovaua Tutta la sua opera all'estero deve essere diretta a per1uttder, 111l1i di un f(IJJ o: ,h, 1olttm10 in queslo modo p11ò essere auicNrala la lran q11illità t la pare dell'Europa n tll'a11• 11eni" ».
Il socialismo e2eco è completamente anti-austriaco. I suoi deputati hanno aderito 2.lla dichiarazione del 30 maggio 1917, n ella quale si proclama « come programma politico della Nazione czcco-slovacca la formazione dello Stato czeco-slovacco indipendente ». Il presidente del club dei socialisti democratici è il deputato HaberDlao, il quale nel suo giornale cosi caratterizza il programma dei socialisti e2echi:
L'Unione' cuca è soltanto la fonna e l'espressione dei sentimenti di altee il 90 per cento del popolo aeco. Il popolo cz«o, gli operai czechi e tutta l'organizzazione del Partito Socialista Democratico formano oggi 11na f#ange cc m p4Jld, di """ 1cla 110/cm14, che richiede la soluzione del problema czeco colla f01'rn.4Zion, dello Shllo indipe11denle tzeu,-slo11a"o d,m(lfralico e s ulla base del diritto di voto gfflerale ed uguale. · ·
« Gli operai socialisti czechi richiedono lo Stato aeco-slovacco anche perché v-cdono nella giusta soluiione del problema nazionale un avvicinamento csst'tWale alla soluzione dei supremi fini del socialismo•.
Il deput2to socialista Modracek cosl si è espresso a proposito delle illusioni autonomistiche :
<t Come l'odierna situazione delle forze politiche nell'Austria-Unghe1ia esclude un sistema governativo alquanto durevole con direzione democratica e liberale, cosi risulta dagli avvenimenti e dalla psicologia politica dei governanti in Austria che non è né matura né possibile una trasformazione dell'Impero nel senso della giustizia verso le nazioni e d ella l oro autonomia. Tutti i progettati esperimenti veno una conciliazione delle nazioni, verso una riforma ddtorale in U ngheria e verso un governo parlamentare ne ll'Austria non hanno nessun altro fine che di salvare il vecchio sistema e farlo sopravvivere ai più critici momenti deJla storia mondiale •·
Lo stesso depntat o - e queste parole potrebbero essere meditate anche in Italia da quei pc,chi socialisti che sono rimasti in buona fede - d.ichiaraVa in un suo scritto indirizzato alle masse:
« La minùm e del i odalùmo n on Jla nel lavorare per l a pare aJ ogni corto o con .Jemplire ' ' I la/11 quo", ma Ila nel far lrionfa,e; principi dai quali Jr,rgerebbe un migliore e pili giu1to aueslamenlo dell'Europa
« La vecchia Europa è crollata. Non deve risorgere d alla guerra ; il suo ritorno sarebbe un disastro per le nazioni e per la democrazia »
Quèsta documentazione potrebbe continuare, ma ci sembra gfa suffi.ccntc. Dalla università alle ·officine, dal Parlamento alla piazza, dalla borghesia al socialismo, all' interno e all'estero; all'intcrno ·col martirio, all'estero col contributo militare alla causa dell'Intesa, tutto un popolo si leva compatto per rivendicare il diritto di vivere libero senza più tedcsCbi che opprimano gli czcchi, $enza più magiari che opprimano gli slovacchi. Le analogie col nostro « risorgimento » sono evidenti. È un -popolo di 10-1 x milio ni d'abit.anti, ma, dal punto di vista spìrit}lilc, rappresenta una grande forza. Che cosa era il Piemonte prima del 185 0 ? I.a Boemia è ora at punto culminante della sua« rivoluzione anti-austriaca ». E poiché. anche la nostra rivoluzione anti~ austriaca non ternùnata, ma si trova. anzi, dopo ù.porctto, in Un tempo di arresto, neUa logica delle cose che le rorze di questi d ue popoli si riuniscano, p er rendere più facile e rapido il raggiungimento dell•objcttivo comune
MUSSOLINI
Da Il Popolo d'l 1alia, N 30, 30 gennaio 19 18, V. Pubblicato anche- sull'edizione di Roma, N. 32, 1 febbraio 1918, V.