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L'INVOLUZIONE RUSSA
Rivedremo Nicola ?
Io non so di preciso dove si trovi relegato Nicola II.
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È stata annunciata tante volte la sua evasione.... dalla Siberia. Non so se sia in qualche comunicazione con il mondo. Ma se le notizie gli giungono, egli, che aveva n ei bei tempi di « Tzarkoje Selo >) le freddure in fran cese, dirà che phu fa (bmige
Lo rivedremo ancora sul trono questo personaggio abulico, cui forse non sorride nemmeno più la prospettiva di farsi chiamare « piccolo padre » dai suoi 90 milioni di mongoli, malamente occidentalizzati, che si chiamano russi ?
La nuova campagna di guerra della Germapia contro la grande Russia obbedisce a tl'.e ordini di motivi : militare-politico, economico e dinastico.
Militarmente la Germania vuole occupare le provincie baJtiche, o con il proposito di annettersele p u ramente e semplicemente, creando in .esse una nuova «terra .di impero ». come ad occidente fu chiamata l'Alsazia-Lorena, o con l'obiettiv o d i controllare economicamente e politicamente quelle regioni dove la RillerJChajt tedesca, pure rappresentando il due per cento della popolazione, aveva g ià funzioni rli, rettive di élite n eUa vita sociale.
Dal punto di vista economico la nuova campagna « rende>> molto alla Germania~ che ha sempre considerato la guerra come una industria.
Il bottirio è ell.orme: parch i interi di artig lierie sono s tati graziosamente ceduti ai tedeschi con tutti i depositi di viveri.
A -prCscindere dai vantaggi economici che la Germania si ripro• mette di ottenere a scadenza più o meno lontana, ci sono degli «utili >> immediati costituiti dalla razzia di tutto ciò che di « commestibile », le divhioni tedesche trovano e troveranno nelle città e nelle ampagne, lungo Jc strade. L'esercito a vanzante t< mangia sul posto». pe.t impiegare la frase del gergo militare : è da escludere: che ce ne sia anche per i civili dell'interno della Germania . Ma, intanto, q uesta non ha preoccupazioni d'intendenza. [Colle razioni r usse si risparmiano le razioni tedesche.
Ma io credo che il tctz0 motivo, quello dinastico, sia il prem~nente.
Guglielmo di Hohenzollem è un esaltai:o del diritto divino dei re, Tutti j s uoi discorsi, i suoi atteggiamenti ce lo rivelano sotto l 'aspetto più mistico della religione m onarchica. Egli considera i re come degli investiti da dio : per cui una rivoluzione che depone un imperato re e frantuma una monarchia d eve apparirgli sotto l'asp etto di un sacrilegio inaudito che chiama il castigo.
Oltre a questa conceziòne della missione e della funzione dei re, concezione n ettamente medioevale in antitesi con quella borghese - la ing lese, dove il re è considerato come un personaggio semplicemente decorativo - entrano nel gioco "le strette parentele di corte, P er Guglielmo II la prigionia della zacina e in genere di t utti i componenti la famig lia dei Romanoff è una specie di offesa personale
Può essere che la Germania miri alla realizzazione di questo duplice piano : to llerare le istituzioni repubLlicane n egli stati periferici, Finlandia cd Ucraina, e r istabilire la mo narc hia nella grande Russia. Monarchia ch e potrebbe essere sufficentemente costìtuzionale e ch e non sarebbe più p ericolosa nel fu t uro, in quanto dominerebbe una Russia rido tta a 80-90 milioni di abitanti e sottoposta alla egemonia tedesca, consacrata nel patto di pace.
E che questo piano a lunga portata n on sia da escludere, lo dim o stra il fatto che i tedeschi puntano su Pietrogrado , Niente può impedire loro di arrivare alla capitale. Non le nev i che paralizzaro no Napoleone, perché i tedeschi possono avanzare anche sui treni, sui comodi treni russi. Non le trincee che i massimalisti vogliono far scavare all'ult imo minuto per farvi combattere un esercito che non s i sa dove sia Nemmeno il radio telegramma d i Trotzky che si dichiara di sposto a fi r mare anche una pace «umiliante » (oh I la rivoluzione socialista che si inginocchia all'elmo chiodato I)....
È troppo facile la passegg iata sino a Pietrogrado, perché il militaris mo tedesco vi rinunci o ra ch e l'ha cominciata.
E giunga a Pietrogrado I
E v i ristabilisca lo zar I
Non sono d egni di v ivere in libertà i p opoli che, dopo averla strappata al l o ro tiranno, no n sanno difenderla dai tiranni stranieri. E se anche un Romanoff qualunque prende il p osto di Lenin, non ne risulterà peggiorata la nostra situazione politica o militare.
Ma davanti alla resa senza. condizione dei leninisti alla Germania imperiale e militarista, noi ci domandiamo : Che coSa è e che cosa significa questo .socialismo che dà cosl miserabili prove di sé nel suo primo esperimento in g rande stile? Che cosa è questo c ristianesimo r ovesciato, che dell'antico non p ossiede la volontà e la capacità d i sacrificio ? Che cosa è, che cosa s ignifica. q u esto socialismo che arma una patria e disarma tutte le altre; che è un patto nazionale per la Germania, e diventa un patto inte rnazionale soltanto Per le altre nazioni ? Che cosa è questo socialismo che nel 1870 vi dà Blanqui, e dopo. cliventato prussiat10, v i dà, nel 191 8, Krylenko?
Il socialismo, il cosi detto socialismo, questo compICsso di dottrine più o meno divertenti, questa religion e che promette ancora un paradiso - un altro paradiso I - per il giorno che vedrà spunt are il famoso sole... ; questo partito di professionali della politica che mistificano il proletariato, che può esser e .« coscien:tlato >> per ~ia della t essera, ma non è ancora cosciente; questo socialismo, infine, che assassina le pattie, a beneficio di u na sola : la patria tedesca. La patria della caserma e della sciabola, n on sa rebbe per caso una parte dello spaventevole congegno che la Prussia militarista ha creato per muovere aUa rapina e alla st rage del m ondo ?
(( Bismarc k lavora p ei n oi>>, diceva Ma rx nel 1870 .
Se Cado Mar x, che fu sempre fe rocemente ami-russo, pot esse levarsi dalla fossa, chissà ciuali inni di g loria lever ebbe a 1-lindenburg !
MUSSOLIN[
Da li Popolo d'Italia, N. n, 26 febbraio 1918, V. Pubblicato anche sulredizione di Roma, N. l7, 26 febbraio 1918, V.
CON UN LACCIO DI SETA ....
Lo scandalo clamoroso di Milano si presenta, o per meglio dire presenta al grande pubblico un'altra faccia -e non esitiamo a dire che è la p iù ig nobile e JX'tVersa - dd disfattismo che congiura a danno e alla rov ina d'Italia. Ci si è fermati troppo, forse, sul disfattismo delle circolari, dei discorsi ; sul disfattismo p o litico.
Ceno è cosa abbominevole lavorare le anime e prepararle allo scoppio della sedizione nel m o mento di maggior perico lo della Nazio ne. Ma è ancora più nefando - perché non si può accampare giustificazione alcuna di indole dottrinale - fo rnire ai nemici armi e s trumenti e mezzi per la guerra contro di noi.
È veramente questo - come disse !'on. Pirolini - un delitto senza nome. La genesi cli questo delitto è chiara.
Nella Società Cascami di seta c'era un tedesco : Hassmann. Non c'è, pur troppo, da meravigliarsene.
La nostra vita economica defrante-gucrra e d el durante- guerra era satura di tedeschi. Dichiarata là guerra alla Germania, l'Hassmann, se ne va. D ove ? A Zurigo I Esce dalla Societ à, ma pro for ma. Le relazioni epis tolari coi dirigenti della Società, continuano La Germania ha bisogno di fibre tessili, seta e cotone. Il contrab bando co mincia. Questo giornale lo denuncia. Censura. Insistiamo. Censura anco ra. Ci si dice che dei provvedimenti sono stati presi. Menzogne, Riproduciamo l 'argomento. La censura1 c he d oveva obbedire a chi sa mai quale m isterioso padro ne, a chi sa mai quale misterio sa ordinanza, ci costringe al sile nzio.
Oggi finalm ente lo scandalo è di dominio pubblico.
Si capisce I Perché soltanto oggi alla Direzione generale della P. S. c'è Sorge, e poi perché l'esempio della Francia ha scosso un po ' le nostre autorità p olitiche.
CasÒ curioso. Il comm. Donacossa ha un nipote arrestato : e questo nipote - caso curioso - è addètto al Comando Supremo
E, caso più curioso ancora, le due funzioni sono di indole q uanto mai delicate. Oh, Dio I Ben lung i da noi il pensiero di voler stabilire una relazione in questi termini. Bonacossa al Comando Supremo : Bonacossa alla Società Cascami sete : Hassmann a Zurigo e....
Ma, insomma, non vi pue un po' strano che p otesse tenersi al Comando Supremo il nipote di un contrabbandiere, e che si sia pensato soltanto otto giorni fa tl mandarlo via ?
Mettendo insieme tutti quest i d"ati di fatto, n o n stupisce più la cifra dei guadagni dèlla Società. Era una cuccagna per i bo,hes ricevere seta per gli aeroplani, cotone per gli esplosivi e qualche cosa d'altro di più utile ancora 1
Adesso non mi sembra più del tutto stravagante la frase di mons. Bolo, che deponendo in favore del fratello ha dichiarato che p er la riconquista della Bainsizza Ja Germania ha speso mezzo mHiardo .
È curioso - ma Wtto è assai curioso in Italia 1 - che nessuno si s ia soffermato un istante a meditare su questa terribile affermazione di un uomo che n on è poi l ' ultimo venuto, dal momento che è uno degli altissimi dignitari della Chiesa cattolica apostolica romana. Una domanda : Come è potuto avvenire questo ·criminoso, enorme contrabbando ? Chi l o ha permesso ? Non ci sono altre e più alte responsabilità da precisare ? La frase d i Clemenceau ci ritorna in questo momento alla memoria.
*' Si speso - egli ha detto nel s uo ultimo discorso - un po' c:li sangue a lla fronte in conseguenza dei tradimenti e dei semitradimenti c:lell'interno ».
Questa frase può essere adattata allo scandalo di cui parliamo. Se - come ha affermato l'on. Piro lini nel suo ordine del giornoil co ntrabbando del cotone e della seta allontanò la pace europea cli qualche ann o, molto sangue di più è stato spatso e dovrà esserlo a l fronte,
Oca per tutti i nostri soldaù che il cannone nemico ha ucciso o straziato n elle carni, per le vitùme innocenti delle ba rbare incursioni aeree, bisogna and:ilre fino in fondo ed avere il coraggio delle esecuzio ni capitali. Se la Nazione è tutto un esercito, questo esercito n o n può avere due cliscipli_ne. E se c'è una giustizia severa ed è tal~ volta implacabile per i soldati, questa stessa giustizia deve essere anco ra più severa e implacabile contro questi commendatori lucranti s ul san gue migliore della Patria, Cè del buon lavoro per i plotoni di esecuzione'. Ma vogliamo che Io spettacolo si svolga in piazza del Duomo. Coram popsilo. Il morale, co ndizione essenziale d ella vittoria, si forti.fica e si csa.lu. cosl. MUSSOLINI
Da li Popoh, d'/JaJia, N . 59, 28 febbraio 1918, V. Pubblicato anche $Ul· l'~izione di Roma, N. 59, 28 febbraio 1918, V.
Date Un Esempio
Il tradimento della cricca dei setaioli e dei cotonieri offre finalmente al Governo l'occasione di dare un esempio. Un grande esempio, Uno di queg li esempi che si incidono profondamente nella immagin~zione e nella coscienza dei popoli.
Il commercio col nemico è ev idente.
Agli foizi della g uerra la ditta non avc:Va una g rande potenzialità. Le cifre delle sue esportazioni annuali in Svizzera eran modeste. Poche mig liaia di quintali. Ma p oi v iene il p eriodo delle vacche grassissime. L'esportazione r aggiunge cifre iperboliche
Quando noi levammo la voce su' questo contrabba ndo, ci si rispose che i cascami di cotone e di seta non uscivano dalle frontiere svizzere. Obiettammo .che non ci spiegavamo bene come la Svizzera consumasse per i suoi bisog ni indùstriali una quantità decupla di cascami di cotone e di seta.
Allora gli amici della Società ricorsero all'argomento supremo : quello di rego lare i permessi di esportazione rilasciati dal co mpetente ministero d elle Finanze.
La censura stroncò la nostra voce che g ià si era levata per denunziare altre forme di contrabbando di viveri.
Intanto la Società realizzava guadag ni fantastici ed era costretta a .falsificare i suoi bilanci. ·
.Ma a questo punto una domanda è lecita La Sod,tà Casca mi di seta aveva soltanto rapporti commerciali con la German ia, o non le rendeva qualche altro servizio ?
È curioso - come dicemmo ieri - che questa Società fosse riuscita a collocare al Comando Supremo, e precisamente nel gelosissimo ufficio d'informa:zioni, un nipote del Bonacossa. E questo Signor Bonacossa del Comando Supremo si recav a settimanalmente in Svizzera, Non è lecito dubitare che uno dei mezzi di comunicazione fra l'Hassmann di Zurigo e la Società Cascami di seta fosse precisamente questo informatore del Comando Suprettlo ?
Si domanda : co me e qualmente è avvenuto che il sig nor Alberto Bonacossa, nipote di Primo, ora domiciliato al Cellulare di M ilano, sia stato addetto all'ufficio di informazioni del Co ma ndo Supremo ?
Quali titoli aveva ?
Chi l'ha raccomandato?
Chi l'ha protetto - diciamo protei/o - quando qualcuno h a avvertito chi di dovere dell'anomalia del caso?
Noi non vogliamo precorrere le indagini. già chiaco come la luce del sole che ci troviamo dinanzi ad un caso tipico, specifico, di commercio col nemico.
I hbri, i brogliazzi, i copialettere potranno arricchire di dettagli l'episodio, ma la documentazione s u oncante c'è già.
La cifra delle esportazioni, la cifra dei. guadagni, la giustifica:,,fone dei permessi di esportazione può valere fino all'agosto 1916. Ma non oltre E anche a questo proposito facciamo osservare che non è da. escludersi una formn, sia pure indiretta, di commercio col nemico, in quaoto la Germania, pute n on· essendo a ncora ìn istato di dichiarate ostilità contro di noi, riforniv a l'Austria della q uale era alleata e che combatteva contro l'Italia.
Ma dal 28 agosto 1916 nessun leg ulei o può trovare cavi lli g iustificativi. Da quel giorno subentra lo stato di guerra fra noi e i tedeschi.
Ma il commercio coi tedeschi, diven uti nemici, non cessa. Continua per tutto il resto del 1916; per l'intero 1917 e ieri, specificando la data e il numero dei vagoni ed il carico di ogni vagone, abbiamo documentato che il commercio non era ancora cessato, almeno sino aUa prima metà del corrente febbraio di quest'anno 1918.
Tutto ciò è semplicemente spaventevole.
Sono decine e d~cine di migliaia di quintali di cotone e di seta che sono andati in G erma nia, e c'è da rabbriv idire I In conseguenza logica, natu rale, fatale, di questo co ntrabba'ndo migliaia e 111igliaia di morti, di m11lilati e di feriti dì pìH sul nostro fronte .
Quanto sangue grida vendetta I
Noi invochiamo un esempio.
Un processo sommario : l'esecuzione L'invochiamo per l' Italia che n on può uscire vittoriosa se n on ha il coraggio di colpire i suoi assassini, Vogliamo un esempio che produca una immensa vibrazione nella psicologia popolare.
Vogliamo che nelle città, nelle campagne, dovunque c'è una casà. e ci sono degli italiani, ed anche laddove non ci sono più case m a ci so no ancora degli italiani e senza dubbio i migliori italianivog liamo che sì possa dire : Sapete ? C'erano a Milano dei personaggi che da tre anni riforniv11.no la Germania e prolungavano la guerra. Lì hanno arrestati . Li hanno processati Li hanno fucilati in piau a.
Legaù alle sedie ; come si prat:b, altrove per gente colpevole di un minuto di paura o di incoscienza o di follia.