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INTERMEZZO QUASI FILOSOFICO
IL PAPA E L'ALTRO DIO
Io mi metto - per un momento - nei panni di quell'esploratore, ritornato l'altro giorno in Europa, dopo quatt ro anni dì peregrinazioni attraverso le ghiacciate solitudini del P olo. I g iornali hanno detto che quest'uomo partito pdma dell'agosto 1914, aveva « ignorato», non aveva avuta notizia alcuna della guerra La g uerra era dunque la prima «novità», la prima formidabile novità che l'attendeva al ritorno. N o n so perché, tutto ciò mi ricorda certi racco n ti d i François Arouet, più generalmente noto col nome di Voltaire, nei quali racconci, protagonisti curiosi viaggiano attraverso mari lontani, verso spiagge misteriose.... Quest'uomo, arrivato alla vigilia, ha aperto, ieri, per la prima volta, i giornali e ha letto, fra il mucchio delle altre notizie, questo telegramma :
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Santo Padre, deplorando nuovamente incursioni aeree così funeste per pacifici cittadini, invia V. E. espressione suo paterno cordoglio per lutto pietosissimo cotesta amata città e pregando pace alle povere vittime, benedice di gran cuore Vostra Eccellenu e fedeli.
Firmato : GAS PARRI
Io, uomo che torna dall'altto mondo, quindi un po' inattuale, non più « al corrente» della situazione, lascio libero corso alle riflessioni e in cotal guisa ragiono : « Questo telegramma mi dice che c'è ancora un Santo Padre, cioè un Papa, cioè il Vaticano, Quantunque il telegramma non lo dica, ritengo che il Vaticano sia ancora a Roma, Il Santo Padre « deplora nuovamente incursioni aeree » Ciò significa che g li aeroplani « incorrono » attraverso le nazioni. Che lo fanno per sistema. Che il Santo Padre lo deplora, E sta bene. Ma qui io mi confondo. Un mucchio di piccoli interrogativi assilla la mia grande curiosità. Dove sono avvenute queste in~rsioni aeree? In quale emisfero ? Al nord o al sud? In Italia o nella Papuasfa. ? QueSt2 imprecisione geografica mi turba un poco. D opo aver vissuto quattro anni n elle plaghe che non hanno . confini - nello spazio e nemmeno nel tempo - io sono assetato di concret~ geografica.
Vorrei sapere la località dell'incursione. Anche per una questione di sentimento. Ma vorrei - soprattutto - conoscere chi ordina, chi esegue queste i ncu rsioni. QuaJe è la bandiera degli aeroplani. Chi sono gli aviatori. Sonò inglesi, francesi, tedeschi, italiani? O - putacaso - pellirosse del bacino del Missisipl o negri del Damaliland ? Perché il dispaccio firmato Gasparri non specifica, Parla di « incursioni aeree)) cosl in generale. Io non so, se queste incursioni aeree avvengano sul Pianeta Terra - e del - quale ho cercato di fissare gli u)cimi limiti viaggiando sui ghiacciai polari - oppure su1 suo satellite che è la Luna. Sono i « t errestri» che bombardano o sono gli ab itatori della Luna? Ma il seguito del telegramma mi dice che questi eventi << funesti» hanno 1uogo tra gli animali poco «graziosi » e niente benigni che popolano la terra. Anch'io vorrei pregar pace alle pove re vittime Ma vorrei im precare cont10 g li artefici della strage. Impreca re, non è cristiano? Fatemi almeno con oscere l'origine di questi uomini che gettano la morte d all'alto sugli innocenrì. D ev on o essere di un'altra umanità. Sono, certamente, più feroci dei pinguini, che ho veduto prima di perdermi nelle bianche immensità degli oceanì cli ghiaccio. Io rimango un po' stupito, vedo che la p iù alta autorità del mondo cristiano deplora le incursioni, e non dice verbo sugli incursori, su coloro, cioè, che l e premeditano e le compiono. Quando io ricevo una sassata, non deploro la pietra, ma chi l'ha !:anda ta.... Quando una bomba cade sulla mia casa, io non deploro la bomba, ma gli assassini che l'hanno lasciata cadere di lassù.... ». Restituisco i suoi panni all'esp1oratore. Torno io, italiano del seco lo XX, italiano di g ue rra, italiano nell'anima. Il Pilato del catto licismo con tin ua a fa re il Pilato. Deplorare gli austriaci ? Ja maù. l o lo c o mprendo. 11 v icario di Dio giudica le cose di questo basso mondo, sotto la specie della morale eterna. Gli. « agenti » sono l'incidente, il «fatto» è l'essenziale. È vero che il Papa non è sta to sempre cosl. N ella storia del Vatican o si è v isto più volte il Papa ab bandonare la Cattedra, per scendere in mezzo agli uomini, patteggiare cogli uni o cogli altri, fare la guerra cogli uni o cogli altri ; gettare l'anatema s ugli uni, impartire la benedizione agli altri. Questa « neutralità » cattOlica è sovrumana e anti-umana. Questo Papa non è un uomo come Giulio secondo o anche, per venire più vicino a noi, Pio decimo; questo Papa è una formula m etafisica, nient'altro che una formula cli una trascendenza che fa rabbrividire. Rabbrividire come il massacro degli innocenti.
Come un fallo gittò gli affetti 11mani
Ei 10/itario n,J/'antÌ<a età dice Carducci di Pio IX. Benedetto XV supera Mastai La sua neutralità non è soltanto an ti-u mana : è u na neu tralità deicida. È una neutralità che uccide Dio nel cuore di milioni e milioni d i uomini. Benedetto XV è l' apostolo dell'ateis mo. Sino a ieri D io g iudicava e i n questo giudizio estremo le fo lle dolenti riponevano le lor o segrete consolatrici speranze e il g iudizio di Dio aveva due nomi: Inferno e Paradiso ; ogg i Dio non giudica più. Gli sono indifferenti e l'innocenza e il p eccato . Gli è indifferente l'umanità. E come pot rebbe l'umanità - se non muta nella sua intima essenza - adorarlo ancora ? L'antropomorfismo delle religio ni nelle quali l'uomo aveva creato Dio a sua immagine e somiglianza è fin ito: l'epoca nella quale la relig ione umanizzava gli Iddii è tramo ntata Ogg i gli Jddii ci appaiono tremendamente lontani ben al di là delle nubi d elle vecchie pitture. O si ri nuncia a raggiungerli o bisogna per raggiungerli - per <,comunicare» con loro - innalzarsi ancora; spogliarsi di a lt re scorie terrene ; svestirsi di t utta la nostra carne che pesa. Se la neutralità d ì Benedetto XV è inspirata da calcoli politici, essa è odiosìss ima; ma se questa neutralità, se questo atteggiamento è un tentativo fatto allo scopo di abitua re g li uomini all'adorazione di un altro Dio , il tentativo è disperato, ma sublime. Benedetto XV pone gli uomini dinanzi a questo dilemma : o un altro Dio o _ non più Dio . 11 Dio che g li uomini hanno sino ad oggi mescolato famiglia rmente alle loro pkcole vicende ; il Dio che è stato « sfruttato» dagli uomini per re ndere più avvelenati i loro odi o più dolci i loro amori ; le loro alleg rezze più lunghe, i loro affa nni più brev i, non c'è più. D'ora innanzi bisognerà ado rare Dio , senza chiederg li n ulla: né la v ittoria per noi, né la sconfitta per i nos tri nemici. Ado rarlo non nel tempo, ma nell 'eternità. Oppure rinun ciare a D io. È in questo a1'1-a fll il senso riposto d ella neu tralità del Pontefice? Forse. Ma intanto essa ci appare ed è anti-umana.
MUSSOLINI
Da Il Popolo d' I talia, N. 74, 15 marzo 1918, V. Pubblicato anche sull'ed izinne di Roma, N. 76, 17 marzo 1918, V,