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L'HANNO VOLUTO !
Si può discutere se la catastrofe della Russia massimalista costituisca al tempo stesso la bancarotta definitiva più o meno fraudolenta del socialismo mondiale e dell'idea socialista in sé, ma quello che già oggi appare come fuori di dubbio è che gli eventi di Brcst-Litovsk e i successivi sono un colpo terribile per il socialismo ufficiale italiano in quanto esso aveva, solo e unico tra tutti i Partiti socialisti europei. leg ato indissolubilmente, ostentatamene~, ]e sue fortune a quelle di Lenin e compagni. La pace peno1a, forzata, disonorante che i plenipotenziari russi hanno firmato a Brest-Litovsk è la pace del socialismo ufficiale italiano
Si comprende perfettamente che i migliori avvocati del leninismo indigeno vadano ora escogitando faticosamente le attenuanti per i responsabili dell'immenso sfacelo politico e morale nel quale è pio mbata la Russia.
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D ifendend·o i bolscevichi di Mosca, i socialisti ufficiali italiani difendo no in gran parte sé stessi, ma le esercitazioni dei sofisti non riescono a cancellare i fatti della cronaca più recente, né riescono ad assolvere quelli che hanno voluto, deliberatamente voluto, condurre la Russia alla pace dell'infamia.
Siamo pronti ad ammettere che Ja crisi militare russa esisteva anche prima della rivoluzione. b evidente che la crisi militare stessa ha precipitato la caduta della dinastia. Siamo pronti a riconoscere che l'eredità dello zarismo era pesante e che l'organismo russo era profondamente malato. Ma, malgrado ciò, allo scoppio della rivoluzione l'esercito russq esisteva, esistevano dei cannoni, tanto che i tedeschi hanno annunciato di averne catturati, ultimamente, oltre 2.000. C'erano delle officine di guerra, c'erano delle trin_cee, c'erano dei gei;terali, alcuni d ei quali valorosissimi1 ed esistevano, soprattutto, dei socialisti rivoluzionari che vedevano a quali mortali pericoli andava incontro una Russia completamente inerme,. Questi socialisti erano uomini conosciuti in tutto il mondo per il loro valore intellettuale e morale. Si chiamano, fra gli altri, Kropotk.ine e Plekanoff. Non furono ascoltati. Tutti i tentativi per riorganizzare l' esercito furono sistematicamcate sabotati dal leninismo e quando nel luglio scorso Kercnsky tentò di galvanizzare alcuni corpi d'armata p er una ripresa della guerra, i lenì· nisti scatenarono l'insurrezione in Pietrogrado.
Si capisce che fra tutte le frazioni del socialismo russo fossero i bolscevichi quelli che acquistavano la più grande popolarità. Essi non avevano che un programma: la pace. La pace subito. La pace a qualunque costo. Abolite le trincee con la fraternizzazione, sospeso il lavo ro nelle officine di guerra, disorganizzata tutta la macchina statale, i bolscevichi convertirono il desiderio umano della pace, in un'ossi~ssione delirante e vile di tutto un popolo. Artefici di questa ossessione, prima di diventarne le vittime, i b olscevichi andarono al potere.
Le frazioni socialiste dissidenti furono ridotte al silenzio, i giornali avversi soppressi, i giornalisti gettati in carcere, la Costit uente sciolta. Quanti non volevano la pace tedesca furono oggetto del ludi. brio delle masse. I socialisti anche zimmerwaldiani, come Ccrnoff, dovettero abbandonare la compagnia malvagia e scempia, mentre dalla Germania, a treni comp leti, ritornav:ino i profughi russi e falsi russi per realizzare il piano d'Hindenburg.
Il socialismo ufficiale italiano non ha solidarizzato col ,rp11lùla Kerensky, né col marxista Martoff e nemmeno col zimmerwaldiano Cemo ff; ma soltanto e sempre con Lenin.
Né annessioni, né indennità, diritto dei popoli all'autodecisione. Con queste formule i russi sono andati a Brest-Litovsk e dopo settimane di discussioni sono ritornati a Mosca con una pace che traiforma in proviMie germaniche le regioni limitrofe ruJst, cht dà un appoggio armalo agli oppreuori contro i lavoratori ai11landoli a ristabilire il giogo ,he la rivoltr.{iont r11.ua tZDeva infranto t melle i lavora/ori alla "'erd degli 11.flffai ....
Questa è la pace che il le ninismo h a regalato alla Russia, questa è la pace c he il leninismo italiano vorrebbe regalare all' Italia Il militarismo germanico celebra· oggi i s uoi 1at11rnalia sul corpo della Russ ia in dissoluzione. I tedeschi stanno per occupare Pìetrogrado e niente impedisce loro di spingersi fino a Mosca a soffocarvi l'ultimo anelito della rivoluzio ne, Una pace che assassina la rivoluzione, ecco il capolavoro di Lenin. Una pace che consacra il trionfo territoriale e politico del militarismo tedesco, ecco il risultato di un semestre appena di di ttatura leninista. Se questo trionfo della forza brutale non avrà un domani, ciò avverrà non in conseguenza di uno scatto rivoluzionario del socialismo tedesco, perché il socialismo tedesco, eccettuata un'infima minoranza (che perde - come si è v isto in due recenti elezioni 1 - continuamente terreno), marcia co1 Kaiser ; non avverrà nemrncnò in seguito alla riscossa della milizia sociale leninist a, perché un popolo invig liacchito dall'ossessione della pace non