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IL PROCESSO DI GENOVA E GLI AVVOCATI SANTA PARCELLA!

j;', certo, certissimo anzi,. che gli ultimi più clamorosi episodi della nostra mala politica interna, non sono destinati a migliorare la riputazione degli avvocati, già scossa per molte ragioni, da moltissimo tempo.

I commendatori contrabbandieri non erano, si può dire, ancora stati rinchiusi nelle solide celle del carcere che già si precipitavano a S. Vittore, a gruppi a gruppi, gli avvocati, per sollecitare l'onore di difendere e di salvare gli· uomini che hanno tradito la Patria .

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A Genova, nel processo per alto tradimento contro quattro tedeschi; hanno indossato la toga persino gli avvocati repubblicani e inte rventisti.

I nostri lettori - come il sottoscritto d'altronde I - devono essere rimasti non poco trasecolati di fronte alle dichiarazioni che codesti avvocati interventisti hanno fatto al nostro corrispondente genovese. È evidente che, posti a scegliere fra l'interventismo e la parceUa. i signori avvocati del processo boche si afferrano alla parcella. L'inte rventismo è il fumo, la parcella è l'arrosto, Ebbene, io affermo, io, in prima p ersorla, che il contegno di questi avvocati genovesi, di parte interventista, è semplicemente indecente, scandaloso, vergognoso. Che cosa non avrebbero grida.to, che cosa non avremmo gridato noi - interventisti - se in un processo di questo genere avessimo visto allineati in bell'ordine, per la difesa, avvocati -neutralisti o, peggio anco r~ socialisti ufficiali? Lo so che cosa avremmo detto. Lo so, Ma appunto per questo sarebbe odioso risparmiare questi avvocati, il cui interventismo non ripugna da.ll'assumere il patrocinio di una impresa economica nettamente tedesca, la difesa di uomini e donne autentici boches che facevano la spia ai danni della Patria.

Anche per il momento gravissimo - giungono dalla Francia i primi comunicati del nuovo assalto dei barbari - la condott2. di questi avvocati è sommamente deplorevole.

I soldati v alorosi della « Liguria » che già fermarono l'invasore sul Pasubio, che cosa p enseranno di questi avvocati interventisti, leggendo le cronache del processo genovese ? N o i siamo qui - essi diranno - da tre anni arespingere, a uccidere e a farci uccidere, da quei tedeschi, che nell'interno - alle no1fre ,palle - sono rimasti liberi e impuniti sino a Caporetto, e quando alcuni di questi ted eschi son o acciuffati dalla giustizia, mucchi di avvocati ·si mettono, con uno zelo degno v eramente di miglior causa, al lavoro, per mistificarla.

Le scuse d ei signori avvocati interventisti valgono poco, Che gli imputati anche p er i delitti più atroci debbano essere assistiti, lo ammetto. M a un conto è tutelare un cliente perché tutte le norme procedurali siano rispettate, e un conto è «sposare » la causa del cliente. Per salvare Locher e soci, che cosa dovranno dire i signori avvocati che li difendono ? Forse che Ja O . E . G. era italia na nelle origini finanziarie e negli uomini che la dirigevano? Non credo,. p erché i « fa:tti », più eloquenti di tutti g li avvocati, sono là a dimostrare ad or11/01, come dicevano i legulei nel medioevo, la vera natura boche dcli ' Azienda tramviada gen ovese. Tenteranno forse g li avvocati di dimostrare che il Locher è una perla di svizzero e che la Liebcnthal è una damigella innocua e che Je relazioni da essa mantenute co n due ufncìali dell'esercito italiano - dei ,quali vorremmo avere qualche notizia I - erano puramente sentimentali ?

La Liebenthal è una spia, nient'altro che tedesca, e gli avvocati lo sanno.

L'O. E. G. è tedesca e nient'altro che tedesca, e gli avvocati lo sanno. Gli uomini dell'O. E. G . erano agenti della Germania e gli avvocati lo sanno. G li avvo cati di parte interventista n o n potevano accettare, in un processo d i questo genere, che la difesa d'ufficio, dopo aver tentato invano di declinarla.

Ora questo interventismo che g rida: mo rte ai t edeschi· e li va a difendere nei processi, mi fa lo stesso schifo del neutralismo cretinamente pacifondaio dei socialisti e dei preti.

P . S. - H o n otato che fra i testi a difesa degli imputati di Genova, c'è il ca.po-ufficio del Questore. Strano I La polizia militare accusa, la polizia civile difende. Curioso I

D a I/ Popolo d'ltdliia, N. 82, 23 marzo 19 18, V. Pubblicato anche sull'edizione di Roma, N. 84, 25 mano 1918, V.

« OLD ENGLAND »

lo vorrei incontrare qualcuno di quei neutralisti che quando non potevano manifestare apertamente 1a loro incurabile tedescofilia, si sfogavano a domandare di quando in quando con un'aria di nw..ignità imbecille : « cosa fanno g li ing lesi ? )).

Trovato il mio individuo (e non è difficile), vorrei strappargli le prop;ggini asinesche dalla ghigna di boche e vorrei chiedergli : « Avere visto cosa fanno g li inglesi?)),

Questa domanda calunniatrice e p iena di sottintesi a base dì perfida A lbione è stato un luogo comune dei neutralisti fino dal principio della g uerra, Già negli u ltimi del 1914 c'era chi domandava : « cosa fanno g li inglesi ? » Eppure gli inglesi avevano trasportato nel Belgio l'unico esercito che avessero a loro disposizione : un primo esercito di tjo mila legionari che un ministro inglese poté chiamare giustamente l'esercito più eroico che l' Inghilterra abbia mai avuto durante i secoli della sua storia. Una q uindicina di divisioni che cosa rappresentavano di fronte alla valanga formidabile che ruinava d 'oltre Reno attra verso le violate frontiere del Belgio ? Una quantità trascurabile dal punto di vista numerico. Ma c'era la qualità, e quei legionari opp osero .il prim o ostacolo alla marcia degli invasori : l'ost acolo dei loro cadaveri. Di quel piccolo esercito inglese non restano che poche decine di mutilati.

« Che cosa fanno gli inglesi? » ritornavano a chiedere nd 19 15 quei soliti mal dissimulati amici della Germania.

E gli inglesi facevano un esercito. Dapprima col sistema dell'arruolamento volontario col quale si raccolser.o oltre 3 milioni di uomini, avvenimento senza precedenti nella storia. L'influenza morale di questa massa di volontari suHe schiere che dovevano venire poi è stata . enorme, Accanto all'esercito delle trincee, gli inglesi facevano l'esercito delle officine di guerra. Il 19q è, per l'Inghilterra, l' anno della potente creazione delle industrie belliche. I progressi di questa prod112ione sono stati fantastici.

Accanto a questa tensione spasmodica di tutte le sue energie nazionali p er la produzione dd.materiale di guerra, l'Inghilrcrra manteneva il suo dominio sul mare ; spazzava via dall'Oceano fino le ultime vestigia della potenza marittima tedesca; legava alle sorti della Metropoli colonie e domini le cui prove di lealismo sono state splendide; strappava alla Germania tutto, letteralmente tutto, il suo impero coloniale, e si apprezzerà al momento della pace l'enorme importanza di questo pegno, l'unico pegno territoriale che gli Alleati posseggano; tentava di colpire la Turchia con un'impresa audace, anche se non fu coronata da successo; metteva a disposizione degli Alleati il suo danaro e il suo carbone.

Eppure, malgrado tutto ciò, molto spesso vi accadeva di incontrare dei neutralisti dal so["c-isetto scettico o il boche socialista ufficiale che vi domandava : « cosa fanno gli inglesi ? »

E gli inglesi, che nell'inverno 1915-'16 si erano 011/illés per la guerra, esauritosi l'attacco tedesco contro Verdun, presero a loro volta l' offensiva di luglio sulla Somme. Da allora fino al crollo to tale della Russia gli inglesi conservarono l'iniziativa delle operazioni sul fronte occi- · dentale e diedero, durante dieci battaglie vittoriose, fulgide prove d'eroismo.

Che cosa fanno gli inglesi oggi ?

Gli inglesi fanno semplicemente questo : sono l'incudine sulla quale il martello tedesco. batte i suoi colpi disperati. Gli inglesi, oggi, si fanno massacrare a nùgliaia e migliaia sopra una linea lunga ottanta chilometti e profonda oltre trenta, Le nostre perdite sono considerevoli - dice il comunicato del maresciallo Haig - cd è certo Quando tuonano migliaia di cannoni e cadono milioni di granate, il sangue scorre, non metaforicamente, a torrenti.

La Germania, dopo aver visto che pur avendo messo fuori di co mbattimento gli avversari d"oriente, non ha ottenuta la decisione, si volge a occidente contro l'esercito inglese, perché sa che se un colpo mortale fosse vibrato a questa potenza, la situazione gCnerale della Quadruplice Intesa diventerebbe critica e disastrosa Con la sua odierna offensiva la Germania d ocumenta l'insuccesso della sua intensificata campagna sottomarina.

· Se coi sommergibili ci fosse stata qualche fondat~ speranza di prendere alla gola l'Inghilterra, molto probabilmente la Germania si teneva sulla difensiva e non gettava allo sbaraglio un al'tro milione d"uomini. Fallita la campagna dei sommergibili, la Germania torna a cercare la decisione sul fronte occidentale.

Ma non la troverà, Le. mirabili divisioni inglesi, che il bollettino di Ha.ig addita all'ammirazione del mondo, combattono anche per noi. Da loro dipende anche il nostro destino.

Ma noi siamo fiduciosi : gli inglesi non paumw di là - come avvenuto altrove - in un intervallo di incoscienza o di follia.

404 Opera Omnia Di Benito Mussolini

Resistono. Contrattaccano già, Sono superbi di tenacia e di eroismo. Al principio della guerra il Kaiser ostentava il suo disprezzo per il miserabile eiercilo i nglm Oggi sente il bisogno di avventarvi contro le masse migliori dei suoi soldati. Può darsi che sia cominciata l'ultima battag lia dcJla guerra. Non mai vi fu momento più solenne di questo dalla battaglia della Marna in poi.

Resistere I Rcsist-ere fino al traguardo !

MUSSOLINI

Da I/ Pnpolo d'Italia, N. 83, 24 marzo 19L8, V. Pubblicato anche sulrNlizione di Roma, N . 8'5, 26 marzo 1918, V,

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