4 minute read

RICHIAMO ALLA REALTA

Dopo un vaneggiare inutile di alcuni mesi, nei cicli delle ideologie più lusingatt:ici, la offensiva scatenata dai tedeschi fra la Somme e l'Oise, ci riconduce brutalmente alla realtà che dal 1914 aveva cd ha un nome solo : guerra. L'illusione si era a poco a poco insinuata in molti dei cuori che soffrono e attendono da quattro anni. Fra l'una e l'altra capitale dei due gruppi belligeranti era incominciato u n gioco diplomatico, che pareva preludere - nell'aspettativa degli ingenuia una pace verde. Il Presidente Wilson lanciava un altro dei suoi. messaggi , 'nel quale specificava - enumerandole - le condizioni sufficenti e necessarie per addivenire ad un accordo permanente fra i popoli. Da Londra, Lloyd George riesponeva i fini di guerra dell'Intesa, riducendoli al minimo, nella Joro pane « territoriale>>, Czernin, minis tro di un Imperatore che non osa rituffare i suoi popoli in un nuovo più grande bagno di sangue, faceva - senza, naturalmente, impegnarsi sul concreto - atto di adesione equivoca alle idee avveniristiche di Wilson e soltanto a quelle, mentre Hertling; di messo il tono arrogante dei suoi predecessori, cantava anche lui - in t ono più sostenuto del suo collega ungherese - una serenatina a Wilson, sempre su «tema» avvenirista Il signor Lansdowne lo prendeva sul serio e scriveva un'altra lettera per annunciare agli inglesi un pò increduli che Hertling. stava per diventare pacifista sincero. A lato di questa attività diplomatica ufficiale si svolgeva - con la radunata di Londra - un episodio dell'at tività diplomatica dei socialisti intesisti ; episodio che ha un seguito nel viaggio in America e dovrebbe averne un altro nella convocazione di una conferenza internazionale socialista, una specie di commedia uso Stoccolma, traslocata in qualche oscuro villaggio della Svizzera.

Mentre le inutili ciarle e i discorsi superflui si incrociavano e si disperdevano agli orizzonti, la Germania «realizzava>> ad oriente il suo piano annessionista, in una misura quale nessuno dei suoi più esaltati imperialisti avrebbe sognato e si preparava silenziosamente e formidabilmente per l'attacco sulla fronte occidentale. Il solito trucco : sbandieramenti pacifisti per il popolino delle nazioni nemiche e mitragliatrici e cannoni per il nuovo « colpo )>. Per me non è C2..gione d i troppa sorpresa il cannone che spara a 1 1 s ·chilometri di distanza. Gli ingegneri di Krupp non han no •risolto un p roblema nuovo, hanno semplicemente quadruplicato le formule del vecchio . Ciò che mi sorprende è il fatto che l'esistenza di questo - cannone sia stata completamente ig norata sino a jeri. -Il che significa che il nostro servizio di informazioni dall'interno della Germania è insufficente. D'altronde il segreto a ssoluto può essere meglio conservato in Germania, per la semplice ragione che stranieri alla direzione delle fabbriche di materiale bellico non ce ne sono assolutamente, mentre in Italia, i n tutte le industrie p iù delicate e gelose, voi trovate, vicino o lontano, l'agente dei hoches. 1l processo di Genova informi.

Advertisement

11 cannone mostruoso che da 115 chilometri manda le sue g ranate sulla inerme popolazione parig ina, è il richiamo brutale aUa realtà L'eco di quegli scoppi, che si succedono con una cadenza di venti in venti minuti, si ripercuotono nell'an imo nostro. E la guerra. Nient' alt ro che la g uerra. È la guerra che ha in se stessa la sua soluzione, col d et ermi nare la vittoria di un popolo e la sconfitta dell'alt ro . E lementi estranei non possono risolvere la guerra. Nemmeno abbreviarla. Noi ci siamo sempre resi conto d i questa verità indiscutibile : questo conflitto fra due mondi e due civiltà no n offre soluzioni intermedie

Le guerre non si fanno a metà, perché, altrimenti, anche la pace che ne risulta è a metà, La pace russa ad esempio. Ecco perché la guerra ha ripreso. Ecco perché la g uerra continuerà sino a quando uno dei g ruppi chiederà - da vinto - la p ace.

Q uale?

Io sono ottimist a, I vantaggi territoriali conseguiti dai bodJu sono insignificanti. Il nu mero dei prigionieri catturati è esiguo ; venticinque mila appena, su un fro nte di battaglia di oltre cento chilometri, d opo tre g iorni di lotta, nella q uale sono impegnati, di sola fanteria, non meno di 800 mila uomini. Le perdite dei tedeschi sono invece ingentissime, Cosi stando le cose, disperare sarebbe da sciocchi. La n ostra fede è incrollabile e trae a limento dai fatti. In questa guerra un esercito non ha mai vinto. un esercito; in ques ta guerra si può v incere un p opolo e di conseguenza un esercito . È possibile che l'esercito tedesco vinca il popolo i ng lese? Bisognerebbe supporre che il popolo ing lese, temprato da niolti secoli di storia unitaria, fosse meno resistente del p opolo italiano che si è perduto a Caporetto, ma si è ritrovato s uperbamente sul Piave. L'ipotesi è assurda. Le notizie che giungono da L ondra sono unanimi nell'attestare che il popolo inglese - dall'alto al basso, dal re all'ultimo facchino dei dor/es - è un blocco di puro .m etallo. Non c'è inglese alla fronte o nell' isola, ch e non « rea.tizzi » le conseguenze cli una sconfitta. Il più incolto dei t ommits sa che. se l'Ing hilterra perdesse la partita, l'Impero inglese andrebbe in frantumi, la bandiera inglese sa.rebbc spazzata vU. dai mari ; co n una economia colpita a mo rte - anche d all'imposizfon e di una indennità fantastica - il po polo inglese, che avCva raggiunto il più alto g rado del benessere individuale, sarebbe ricacciato al livello di un branco di miserabili schiavi. Il t oml!I.J foglese sa che nella ipotesi di una vittoria tedesca, Francia e Italia po trebbero ottenere condiZio ni n on del tutto iugulatrici, ma l'Inghilterra, no. Contro l'Inghilterra il Kaiser getterebbe, come Brenno, la spada sulla bilancia.

Non solo l'esercito tedesco non vincerà il popolo i nglese, ma non vincerà nemmeno l'esercito. Milioni di soldati, migliaia di cannoni non si v o latilizzano con una irruzione che non supera ancora, nel suo punto di massima profondità, i dodici chilometri. Intanto, oltre Oceano, la battaglia ha i suoi echi solennemente incitato ri. Gli Stati Uniti accelerano la forma zione dei loro eserciti. E ssi possono attingere il loro materiale umano da un popolo di oltre cento milio ni di abitan ti che non ha ancor provato la g uerra, mentre la Getmania, d op o quattro anni di stragi e dopo questo sforzo disperato, non po trà più sfruttare la sua popolazio ne decimata e affamata. La lotta indeboLisce tutti i belLigeranti, è vero, ma dalla no stra parte vanno schieraridosi tutte le energie umane e matedali di u n continente, Qui, è la ragione unica d ella offensiva anticipata del Kaiser, Ma il tempo è galantuomo. E Wilson, del pari. MUSSOLINI

Da J/ Popok d'It.Jù,, N. 85, 26 marzo 1918, V. Pubblicato anche su ll'edi· zione di Roma, N . 87, 28 marzo 1918, V .

This article is from: