4 minute read
DAL VIAGGIO NEGLI ABRUZZI AL DELITTO MATTEOTTI 67
sede del suo circolo, deve entrare in una casa di bellezza, perché siano suscitate in ' lui emozioni di forza, di poten za, di . beltà e d i amoce, Jenner Mataloni, capo· e gregario della prima ora, io vi appunto questa medaglia sul petto. Vedo nei vostri occhi brillare le lacrime. Non ·sono certo le lacri_me della debolezza: sono queI1e di una fiera emozione. Del resto, qualche volta, bisogna pur piangere n ella vita. Poi ci si asciuga le lacrime e si va ·incontro all'avvenire, verso compiti più grandi, verso più vittoriose battaglie. (Un'o vazione calorosissim~ ;aiuta le ultime parole del Duce, Sono tulJi in piedi, commos;i, e gridan o <( Evviva Muuolini! ». Ma/aloni, die ha pian/o di commozione mentre il Duce gli parlava, v;ene ora abbra((iaJo . e bttciato dai suoi commilitoni, S'acda.mtJ calorosamente al Duce anche nelle altre ;4/e. LJl f olla, che l acca/ca i,1 Gal.leria so/I() le finestre della « Sciesa », invoca il Presidente a gran voce. E Benito Mus;Qlini s'affaccia al balcone e saluta, provocando tma dimostra2ion e Ji simpa1ù1 e di entusiasmo, che dura lungamente, anche dopo eh~ il Pre1ide11/e è rientrato nel salone)•.
AL POPOL.0 DI BOLOGNA**
Advertisement
Io sento vibrare in tutte le mie fibre intime e più profonde un senso di gioia rinnovata e. ritrovata. 'B veramente tutto il popolo della mia terra, con il suo sori:iso gagliardo, con i suoi inni di gioia e di trionfo.
• ; Qui l'avv, Boeri, presidente della se2ione mi lanese del Partilo Libecale Italiano, prest"ntato :tll'on. Mu ssolini da S. E. De Qipitani D'Anago, dice: .. Signor Presidente! Le porto J'omaggio della sez.iooe liberale di Mil:ino con g rande devozione, con grande lealtà I", Il capo del Governo ha risposto : " Comn co da mollo lempo i senlhnenti dei li berali rr1ihme1i e ne 1ono molto contento". Poi l"on, Mussolini, scorgendo tra la folla dei presenti l'avv, Jarach, iscritto, come è noto, d'ufficio al Fascio, gli sti i nge cordialmente la mano dicendogli: Sono ,onte11to di vederla in camfria nera ·· » (Da Il Popolo d'Italia, N. 259, 30 ottobre 192,, X}.
•• li -29 ottobre 1923, alle 7, Mussolini lascia Milano in treno diretto a Bologna. AJle 9,55, arriva a Bologna. Qu.i, nel teatro comunale, presenzia ad un discorso r iassuntivo dell'attività del Governo nell"annata, pronunciato dal sOttosegretario Giacomo Acerbo. Veiso le 12, a i,alauo D"Accursio, il professor Umberto Puppini, sindaco di Bologna, conferisce a Mussolini la cittadinanza onoraria bolognese, « Le brevi ·parole del sindaco sono salutate da un'ovazione prolungata. Si. alza quindi l"on. Mussolini, che dice: « "l 1:n-ame11te altiuimo l'ono,e ,be voi mi rende/e osgi, atutta:ndomi come tilladino di 911e1ta 1101tra Bologna ,01ì /fJ1'te e co1ì gJo,iora. Vi ringr(l;lio e 1arò mollo breve, perché il popolo mi reclama. I nvece delle mie pnole bastet"tmno d11e 1111ì del Governo nazionale " ,
« E qui l'on, Mussolini legge due deliberati del Consiglio dei ministri, già l: veramente questa una grandissima giornata. Non è soltanto la rievocazione di un evento famoso ormai nella storia d'Italia, ma è anch e un'imponente, una immensa, u na sterminata adunata di popolo ch e si ritrova e ch e rinnova il suo g iuramento di fedeltà incondizionata alla c.1usa d ella nazione. resi esecut ivi per la firma reale, per i quali alla vedova dell'avvocato Giordani viene attribuito un assegno straordinario di diecimila lire e alla memoria dell'avvocato Oviglio, figlio del Guardasigilli, l~ medaglia d'argento al valore militare, Nell'aula si improvvisa una calorosissima manifestazione, che vuole esprimere la riconoscenza di tutta la cittadinanza per questi d ue atti annunziati dal Presidente." 1/ popolo mi redam a " , ha det to il Presidente. Infatti d all'immensa p iazza sottostante l'au la consig liare il pubblico vuole che il Duce si presen1i. L"ovazione che lo saluta al suo appari re al balcone principale si prolunga per alcuni minuti,· finché un forte !quillo di "attenti ! " fa sl che si ottenga un relativo silenzio, L'on. Musso lini, a voce altissima », pronuncia il discorso qui riportato , (Da Il Popolo d'I1afia, ~ - · 2S9, 30 ottobre 1923, X)
Davanti a questa moltitudine di anime vibranti di una sola passione, ch e cosa può ormai valere p iù h picco la calunnia o la non meno miserabile mistificazione degli avversari che noi abbia mo ancora risparmiati per eccesso di generosità? Poco o nulla.
Queste adunate di popolo segneranno delle date storiche. Riuniti qui, in questa piazza vetusta e gloriosa, voi, o bolognesi, che avete conosciuto n ella vostra storia tutte le bellezze e tutti gli ardimenti, voi oggi r in·no\'ate il giuramento sole nne che si compend ia in queste parole: ind ietro no n si to rna p iù l I tempi tristi e oscuri sono ca ncellati per sempre, e se io v i domandass i in quest'ora solen ne il giurament o, un g rido, una parola, un monosillabo che riassuma tutto il nostro orgoglio e t utta la nostra spera nza, \'Oi certamente questa p arola la direste.
Ebbene, o bolognesi, o fascisti, o camicie nere, siete sempre disposti a dare la prova migliore del1a disciplina e d ella fede? (Un urlo formidahile: «Sì!»).
Siete disposti a rinnovare e a riprendere _ la marcia?
Ebbene, alzate i vostri mosche tti, o camicie nere; alti i gag liardett i, o alfieri; e · salutate la storia d'Italia, l'aV'.·enire immancabile della nostra patria adorabile. (Un'ovtJZione prol1mgt1lt, Mlii/a il breve disc orJo del Prf!!id ente, che, .insiJtentemente chit1mt1to1 1i pre1enla "più voll e al balcone a ringraziare l'immensa folla).
«L'ESERCITO PUù CONTARE SUL GOVERNO E SULLA NAZIONE»*
Questa Casa è degna di ospitare i soldati dell'Esercito .di Vittorio Veneto, :P. bella e graziosa. Si sente in essa una volontà ed una p assione. Voi avete ricordato, o generale, i tempi in cui non era permesso agli uomin i ins ig niti d e l valore di circolare l iberamente per le strade dominate dalla canaglia. Quel tempo è ormai lontano; quel tempo ·è Ormai passato; qud tempo non risorgerà più, Fi nch é io sia a capo del Governo, finché io abbia il potere nelle mani, Io terrò solidamente.
Ho sempre in cima al mio pensiero l'Esercito, che è da me considerato come esp ressione vivissima, palpitante, immortale del popolo italiano. La n azione può contare su l l' Ese rcito. Ma io dichiaro qui solennemente che l' Esercito può contare sul Governo e sulla nazione, (Una imponente o vazione Mluta la fi,re delle vibra;u; parole del Presidente).