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Al LIBERALI UMBRI**

Il Pre1ide n/e dice che interpreta J'i,rdirizzo come un aJto di chit1f'i. ficttzione. Cosl il libera lismo ritrova se stesso e la sua tradizione. L'Italia deve molto al libera lismo ed egli lanto Jo rfronc,scC' che coi f dlli

• A Bologna., il 29 ottobre 1923, alle 12,30, Mussolini visita la nuova Casa del Fascio sita in via Manzoni. Nel pome riggio, la sede della Federazione agri. coltori, l'Jstitulo ortopedico Riz.zoli e :m iste, all'ippodromo Zappoli, ad una Cesia ginnico-militare V erso le 17, nella Cau del Soldato, il generale Calzoni, presidente del comit:i.to della Casa, conseg na a Mussolin i la pergamena dì socio onorario d ella Ca~. In tale occasione, il Presidente del Consiglio pronuncia le parole qui ri portate. (Da I/ Popolo d'Italia, N. 259, 30 ottobre 1923, X).

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•• Il 29 ottobre 1923 , alle 18.05 , Mussolini avt"Va lasciato Bologna in treno diretto a Firenze, Durante il viaggio, aveva sostalo brt"Vemente a Bagni della Porrctta, Pracchia, Pistoia, Prato. Alle 21,30, era arrivato a Firenze, e si era recato s u· bilo in piazza Cavour, per passarè in rivista alcune IC'gioni d ella M V.S N. «Quando l'automobile presidenziale giunse in piazza Cavour, qualcuno, considera ndo lo staio di stanchezza del Preside nte d el Consiglio, tentava di convincerlo di passare la ri vista senza' discendere dalla vettura. Ma S. E. Mussolini rispose .seccamente: " Din11.nzi ,zl/tt mie comi.i, ner,, il mio pos.to non è fui, ma a terr11. " E balzb d'un salto dall' automobile,>. Alle 22,30, aveva lasciato Firenze in treno diretto a Perugia. Il 30 ottobre 1923, alle 9, arriva a Pe rugia. Alle IO, presenzia il discorso commemorativo della marcia su Roma pronunciato dal sottosegretario Michele Bianchi da un balcone dell'albergo « Brufani ». Quando l'oratore ·dice : «1.' ltali a si fa e si ri fà e per fa rsi e rifarsi necessada la dura discip lina che il capo impone alla na:zione i. , Mussolini intt"rrompe: « E 11.. u volle dimo strare i moi sentimenJi prendendo nel gabinetto due mini. JJri di tradizione /ibernie. Ma diJtingne due Jpecie di JiberaliJmo: .quello che pur _ di mantenere fede ai cosiddetti immortali princjp! non esiterebbe a rovinare la nazione; e quello che pensa : prima la nazione e poi il Partito. Egli non re1pi11ge qnn/'11/timo liberalismo, ma ne aael/a la coJlaborazione

CELEBRAZIONE PERUGINA DELLA MARCIA SU ROMA *

Popolo di P erugia ! Popclo dell'Umbria tutta !

Non ti sh.!pire se io comincio il mi o discorso con un atto di contrizione. Non mi vergogno di dirti che questa è l a prima volta ne lla m ia vita ch e vengo n ella tua m irabi le e beJJissima citt~, la quale m i è balzata incontro con 1a su a cordialità profonda, ment re il suo ciclo purissimo, 1a s ua aria trasparente, il suo orizzonte chiaro, dolce e quasi senza confi ne, mi spiegano come questa te rra sia quella ch e ha celebrato a volta a volta l'eroismo e la santità.

Questa è l'ultima tappa del viaggio di celebrazione della marcia su · Ro ma. Abbiamo ripercorso in p och i g iorni il cammino di molti anni e forse di ~olti secoli. In questa tappa, nella mia duplice qualità di capo d el Governo e di capo d el fascismo , vogl io porgere il m io sa luto, Jl ringraziamento fraterno a co loro che lavorarono con me in quella che fu un'ora suprema nella storia . della nazione. Parlo degli uomini del Quadrumvirato.

suuo :o. Poi, jn pre(ettura, r iceve una commissione d i liberali umbri. li professor Raffaele Ricci legge u n indirizzo augura le a · Mussolini. « Il Presidente, che ha ascoltato attentamente l'indirizzo, sottolineando con accenni del capo la sua approvaz.ione ai punti principali, ter minata la lettura», pronuncia le parole qui riportate in riassunto. (Da / / Popolo d'Italia, Nn. 259, 260, 30, 3 1 ot· tobre 1923, X; da li R.wo del Carlino, N. 268, 30 ottobre 1923, 400; da li N1tovo Git>,11ale, N. 266, 30 ottobre 1923, XVIII).

• A Perugia, nella chiesa di Sant'Ercolano, il 30 ottobre 1923, alle l 2, Mussolini presen:tia la cerimonia per l'inaug u razione di una lampada votiva. consacrata ai caduti di guerra. Nel pomeriggio, visita lo stabilimento della Pe,11gina, la Casa del Fascio e assiste, nel campo sportivo di piazza Parini, allo svo lgimmto di alcune gare. Poi, nella loggia della V accara del palazzo ·dei Priori, l'avvocato Paolo Uccelli, sindaco di Perugia, legge « l'o rd ine del giorno, approvato il 27 del m ese scorso dal Consiglio comuna le, col qua le con(erita la cittadinanza di Perugia a Mussolini ed ai membri del Quadrumvira to generale Dc Bono, generale Balbo, onorevole De Vecchi e commendator Michele Bianchi. La lettura dell'ordine del giorno suscita vivissime acclamazioni :o. Indi il Presidente del Consiglio pronuncia il discorso q ui riportato. (Da Il Popolo d'l1aiia, N. 260, 31 ottobre 1923, X)

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