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DAL VIAGGIO NEGLI ABRUZZI AL DELITTO MATTEOTTI 95

S. E. Mu;so/ini enumera Jutti i benefici rimllftli 01ten11ti dopo 1m anno di Governo faJcùta e dice quindi del Parlamento : li PresidenJe continua f açendo ril evare che b. libertà, che era scom• parsa con 1o sfasciarsi di ogni autorità, è stata· ricuperata dallo Stato forte:. Una delle più grandi fierezze del fascismo è di avc-r evitato iI per· vertimento della libertà.

- Io spero che il Parlamento non scorgerà un avversario nel fasci· smo. Questo ha voluto sostituire ad un'assemblea tumultuosa, oggetto di derisione, una Camera rispettata. Ha voluto tonificare il Parlamento, in modo che, nell'orientazione generale d ella nazione italiana, esSo sia ormai considerato come interprete della sua· volontà.

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Il Presidenle, poi, pttrlando (t11rora del Parlamento, ha dello :

- Tale e quale è stato concepito in a ltra epoca, il Parlamento rapp re· scntava una necessità adatta ad u n tempo. Questo tempo è finito. Il compito del Parlamento è funzione ·deJle circostanze. Ora, d opo l' origi ne del sistema parlame ntare, la società umana h a · fissato due elementi nuovi: la stampa e il sindacalismo.

Il Governo deve tenere nel massimo conto la stampa. E in essa che d eg li specialisti giudicano_e commentano, a mente riposata, con la documentazione necessaria, gli uomini e g li atti. Dal punto ·di vista tecnico, la s tampa h a. una forza incontestabile, ma a ll a lunga si indebolisce quando formula giudizi affrettati e crit iche brutali. Su ciò che costitu isce la fiduc ia delle nazioni, i popol i non si intenderanno mai, se g li sforZi dei loro dirigenti saranno cont inuamente contrariati dai fogli pubblici della negazione.

In quaOto al sind acalismo, questo e ra stato snaturato a l domani del la guerra da l comunismo. 11 fascismo g li ha reso il suo vero o.spetto cd il suo rea le Vigore. ·

Il Preside111e fa quindi la J/oria del JÙ1dttralfrmo farci!la, ed accenna ai rhuJJati oJJem,1}:

- Noi arriveremo a cancellare gli antagonismi di classe, poiché non vi sarà più in definitiva che una classe unica che obbedisce agli stessi interessi, suddivisa in specialità nelle diverse b ranche del lavoro comune, Il diritto di sciopero rimane ledto e riconosciuto, purché esso si manifesti come 11J1ima ratio. Noi non cad remo nell'errore dei socialisti, che fanno delJo sciopero una industria.

L'()n. M11uoli11i ha parlato quindi d ella rio rganizzazione ferroviaria, deil' ullimo rh11ltato olJenuto dall'azione persuasiva dell'on. T Ot're ml personale, della inlemijirazione del traffico e di un tilaggior rendime,uo di circa u ntwentiquattro- milioni d i lire, ed ha flggiunto:

- Ciò, insieme con tutti g li immensi vantaggi che ne risultano eco· nomicamente e finanzi ariamente, dimostra che la morale socia le d ei la- voratori era falsata e che le loro qualità profonde non avevano bisogno che di essere restitui te ai loro veri destini .

34" RIUNIONE

All1aper1111a della 1ed11ta, RqJSoni comunicò che nella giornata erano inlervenuti accordi di m((ssima fra la Confederazione delle corpora:zioni f asciste e la Confederazione gmerale dell'industria 1111/e pirì importami vertenze in corso a Torino, a Genova e a.Firenze q_uindi il 1egret11rio generale ddle corp ordzioni presenta la seg11e11le mozione :

« li Gran Consiglio del f aHhmo, COJtJlf!tali ì ltmgibi/i rim/Jati rag-· giunti dttl sindacalimu> fa1eùta con la pacificazione del lavo ro che auicura con la contin11ità e il maggior fendimento la produzione nazio nale, , ; . tiene che il compito iniziato s11rà co11do110 a· buon lerm;ne, solta11/o rironoscendo ù1, modo· inequivocabile i rapport;_ fra le ofganizzttZioni dei datori di lavorQ e dei lavoratori che perseguono il fin e e;plicilo della ricostruzione e della grandezza nazionale e J11bordi11a110 la proprid dZione fflle direJJive ed alle esigenze del Governo faICista. E pertanto stabilito:

« 1. - Il Gran Comiglio riconosce che la mrtggiorrmzcr delle forze ind11slriali iJaliane è raccolta n ella Confederazione generale JelJ'induslria,dichiara che. non intende porldre srfrsioni o diminuzioni all'efficenzn tecnicd e morale di questo orgdnìsmo, ed esige che Id s/eu a Confederazione tenga conto,. di ciò nei 111oi rapporti con i sindnrdti operai f ttJ(ÌJ/i.

« 2. - Nel campo agricolo, l' organizzazione .dei datori di lavoro rironosciula ·dal fascismo è la Federazione italiana sùrdacaJi agricoltori fas cisti, che giJ svolge la propria a,zione secondo l e norme delle corporazioni, pure eJJendo 11n organismo ben distin to e a11/onomo nel funzionamenJO,' e poiché il fascismo re1/a decisamente conlrario- a qualsiasi monopolio sindacale, i sindacali fasc isti di lavoratori agricoli conlinnefanno ad avere rapporti conlrattuali con q11alsiasi altra organizzazione di agricoltori e1istenti.

« 3. - lA Confederazione delle wrporaz.icmi fasciste regolerà i suoi rapporti con il sindacato ntt2ionale d el commeffio e d ella piccola ÙJ duslria1 in modo analogo a q11ell() fissai() ro11 I~ Federazione italiana sindac11ti ag,"ricoltori fasrisli.

• Tenutasi a palazzo Venezia ( ?) i l U novembre 1923 (me 22-24). (Da Il Popolo d'Italia, N. 274, 16 novembre 1923, X}.

« 4. - LA direzione delle corporazioni è affidala esclu sivamente ai _ segretari esperti c~e hanno ,ma funzion e economica be" definita ne/Ja Confederazione; in accordo con gli organi dirigerrti del fascùmo.

« 5. - Pir concretare glì accordi e l'azione dei J11dde11i organismi sindacali operanti sotto l'egida_ del fascismo per ben sviluppare la produzione nel paese, una apposita rùmioiie Jarà com.•ocata e presieduta, in giomo da precisare, dal capo del Governo o da un suo- rappresentante».

LA mozione Rossoni è stata approvala d opo una eraurienle discmsione. -

Viene, q11itidi1 affrontaJo il tema della lrasfo rmdzione dei gruppi di competenza in Consigli Jernici nazionali. L'argomento appare subito im: portantissimo e delicato, per c11i1 ad ,m certo punto della disct1uione, il Presidente ne ha demandalo l'11lteriore lraltazione presentando all'approvazione il seguente o'rdine del giorno:

« Il Gran Consig lio approva jl principio d ella costituzione dei gruppi tecnici naziona h e n e domand:i. l'esecuzione p ratica al Direttorio nazionale del Partito unitamente al Comitato direttivo dei gruppi di competenza e al Consiglio delle corporazioni fasciste con la premessa che i gruppi tecnici nazionali dovranllo essere una di retta emanazione del Par· tito Fascista ».

In 11/timo, il comm. Postiglione illmtra alami aspelli del froblema coopemJivistico; e, in fine de/Id. dùC1111ione, pre1enla un ordine del giorno in questo ,emo :

« Il Gran Comiglio del fa sci.rmo rh- on osce il Partito supremo arbitro e coordin11Jore di JutJe le allivùà generale dal movimen/() faJCista; q11i1ldi anche il movimen/() inq,urdra/q dal S. I. C. dipende dal Partito, e le> ri• conferma organo renJrale delle direJJive per fa cooperazione.

« Ad evildre h11erfere11ze e 1o vrappo1izio11i d(JttnOJe fra le varie at· tiviJà locali, il G,-a,r Consiglio delibera:

« t . ..:.... Ch e solo al comitato e1emtivo del S. I. c.·speua il compito dell'orga11izzazio11"e del movimento cooperativo f ascÌJla, fermo festando che detto comitato ha l'obbligo di rùp ondere e1clmirMmente al Dfrellorio nazìonttle.

« 2. - Che le iscrizioni ed il teisermne_nto di q11elle cooperative e dei soci di eJse rp ettano solo al S. I. C., ma i fidudari del Pa rtito coadiuveramto l' opertt del S. I . C., la mi azio ne m ira a cqmolidare i,i forJi organismi economici le viJJorios.e t onq11isle ottenute n egli altri ctW1pi ».

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