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DAL VIAGGIO NEGLI ABRUZZI AL DEUTTO MATTEOTTI 237

nel cong resso del 19 10, che fu i1 primo congresso giuridico intemazional e p er ·il regolame nto della locomozione aerea. In esso, sotto la guida sapiente ed illu~in ata di un in signe g iu rista, il prof. Giuseppe Scialoja, furono poste precisamente quasi tutte le pri ncipali questioni che concernono il diritto aereo- e per alcune di ~sse l' elaborazio~e dei principi fondamentali giwidici fu portata a tal p unto che, in realtà, ben poco si è aggiunto in sosta nza posteriormente.

T anto più importante fu quel congresso, inquantoché i suoi lavori ebbero luogo quando non es istevano in materia norme di leggi interne in alcun stato, né accordi internazionali, e servirono moltissimo a prepa~, rare quei priricipl fondamentali che furono accolt i dalla convenzione di Parig i nel 1919 e poi dalle l egg i speciali per la navigazione aerea, che i vari Stati hanno successivamente eman ate Ad esso parteciparono i giuristi di tutti i principali Stat i del mondo e fu perciò la prima esp ressione della coscienza g iurid ica del mondo int"ero ne i riguafdi del nuovissimo probl ema del diritto aereo, che costituisce uno dei fatt i più importanti della storia giwidica contemporanea.

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Un g ra ve pericolo, che occorre, a mio avviso, eyita re, è la smania di troppo legiferare. La navigaz ione aerea non ha raggiunto ancora tecnicamente q uel grado che avrà indubbiamente domani, né il traffico a scopi civili è cosl ampio ed intenso che possan o dirsi già posti tutti i va ri prob lemi che il suo intensificarsi, specialmente a scopi civili, porrà indubbiamente in rilievo.

1! perciò necessa rio non crea re degli archetipi legislativ i che' g li event i dimost reranno prat icamente inadeguati ed inutili, ma lasciare c he la coscienza g iuridica affronti i problemi man mano che si presenteranno nei l9ro nuovi asp etti, d i modo che i bisogni e l' esperienza p recedano le norme di l egge. Cosl fecero i romani nella loro alta sapienza g iuridica. l a vita precedette sempre il diritto. Il .diritto cosl ·poté adeguarsi all a necessìtà della vita ed esprimere i bisogni, se nza comprime rla, n é dep rimerla nella strettoia di norme troppo rigide, perché aprioristiche.

Io annetto ai problemi dell'aviazione una singolare importanza, poiché, come ho detto altra volta, ritengo che J'a vfazione abbia un campo assai vasto di az ione nel futuro. H o voluto perciò dare un impulso notevole ·alla navigazione aerea e sotto il mio Governo l'Italia ha finalmente avute le prime leggi che la regolano e fra ·non molto sarà emanato un regolamento fondamentale, che disciplineri tutti i problemi di esecuzione delle norme legislati ve. La nost ra legge non è p erfetta, poiché niuna legge è perfetta, ma essa costituisce indubbiamente un contributo fon damentale per la legislazione aerea e Io p rova il fatto ch e è servita di esempio ad altri Stati.

Signori!

Il « Comité juridique in temational de l'aviation » è veramente benemerito per l'elaborazione del nuoyo diritto aereo. Io vì auguro che il congresso che oggi si inaugu ra -e che s'egue a q uelli notevolissimi di P arigi, Ginevra, Francoforte, Monaco e Praga - segni un'altra tappa nelle sue beneme renze: n con questo sent imento che io vi porg o il m io deferente e augurale saluto. (li discorso del Duce è 1taJo salutato da una insistente ovazione)*.

38" RIUNIONE

DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO**

Eranq "pYnenti il Presidente del Consiglio e Duce del fauùm o on. Afuuolini; i ministri Camazza, Oviglio, Federzo ni e Ciano; i sottosegretari on. Ace,-bo, Pinzi, e To, re; i comandanti della Milìzi,1 sen. De Bono e gen. B albo; i membri del Direttorio· del Partito .on. Giunta, Rossi, Temzzi, B olz o11, Marin etli, Freddi, M araviglia, il comm. B itmchi, il comm. Rosioni, il com,,, Bastùmini, il comm Caprin o-, il comm Po~ 1tiglione, /1on . Mazwcco, il comm . Fa1 ciolo1 il comm. Chiavolini e Grave/li.

In p rincipio di uduta1 l'on, Giunta ha in f ormalo brevemente .sulla .situazione del Partito, romrmicando le dimiJJioni del Direttorio nazionale, che vennero raJJegnate il giorno mcce1sivo a q11ello-delle elezioni, avendo eJalll'ito il compiro affidatogli dal Gran Comiglio .

li Pre1ident e del Co111iglio1 011 M1moli11i1 ha indi pronrmciat o- 1111 d iuor.J.o, commtn1tt11do l'esito delle · elezioni e prospettandl! i compiti che dovranno affronlare e ris olvere il Partito e il nllOVO Gmppo parlamentare fa1ci_11a. li Presidente ha conc/11.so riconoscendo rhe la sit11azio11e nel paese è buona ed ha riaffermato la neceuità che il Partito rientri nella più assoluta di!ciplina collabo rando diligentemente all'opera nazionale che il Governo sta svolgen_do.

* « H anno preso poi la parola il s ignor Delaye-n, il quale, dopo aver accennato alle o rigi ni ed a ll o sviluppo del comi tato g iuridico internazionale de lravìazione, ha rivolto parole di vivo ringraziamento e di omafiliio al Pre sidente del Consig lio, onorevole Mussolini, per aver voluto personalmente intervenire alla. sedut a inaugurale. Infine il signor Talamon ha messo in rilievo l'alto compito che il convegno si accinge ad a ffrontare e l'i mporta nza che avranno le sue r isoluzioni ed ha concluso rivo lgendo un ca ldo saluto a l Presiden te del Consiglio italia no ed espressioni Ji vjva gratit udine al regio commissario pe-r l'ospita lità ;:,.ccordata dalla città di Roma ai congressisti. (Da Il Popolt> d'!lalùr, N. 9"7, 23 aprile 1924; Xl).

•• Tenutasi a palaZzo Venezia la sera del 22 aprile 1924. (Da Il .Popolo d'Jtalia, N. 91, 23 ap rile 1924, XI).

JJ Gran Con~iglio ha quindi decisa la nomina di tm ComiJalo di studio ·dei risultati delle elezioni politiche, col compito di raccogliere ed esaminare nei deJJagli e ne/l'insieme i risultali delle qu;ndici circoscrizioni per trarn e le dovute conseguenze circa l'azione politica futura del f ascismo Il Comitàto1 che dovrà compiere i ruoi lai,ori entro tre · mesi e riferirne al Partito e al Governo, è risultato comporto dagli on. A cerbo, Bianchi, Gitmta, Mazz11cco e Pennavaria e dagli avv. Guglielmo/li e Pevere/li.

IL Gran Consiglio ba poi votato alla unanimità il seguente nrdine del giorno:

« Il Gran Consiglio del faicismo , nella Jfla prima ad,manza dopo la trionfale prova elettorale del 6 aprile, s,i/1,ta il popolo italiano che nella pienezza delle sue libertà ha offerto al Govemo fa1cista 1111 comema quale mai nessun altrn Governo ebbe nel passato; ,-ivolge un memore devoto pensiero ai morti fascisti dmante la battaglia elettorale; e pla11de al senso di disciplina e compattezza che ha animalo i fascisti, comprese le organizzazioni giovanili; durante lo svolgimento della lott~ ».

Sr, propo1ta del/'011. Giunta, si inizia quindi la diu11Jsione SIii qlfarto comma de/l'ordine del giorno: « N omina e funz ionamento delle nuove cariche direttive».

L'on Gi1111Ja riferisce sull'argomento e specialmente su una particolau concezione di quello che potrebbe essere la Direzione del Partito, accemumdo anche ad una vasta rif orma che dovrebbe essere al/JMla nel Partilo stesso. E seguita una inlere11a11le1 lunga diswssione, alla quale hanno prero parte quasi tutti i membri d el Gran Comiglio, Alla fine, è siate> approvato alla unanimità il seguente ordine del giorno:

« li Gran Comigho accetta le dimiuioni d el Direttorio determinate dalla esecuzione de/Ja proclamata incompatibilità del cu!1'J11lo delle cariche; manda 1111 saluto al Direttori() pe,- l'opera compiuta in favore d el Partito, specialmente durante la lotta eletJorale; e decide, nell'impoSJibilità di co11vocare il Comiglio uazionale prima del mese di gitJgno, di procedere alla nomina d i un DiretJorio provvisorio, che dovrà euere ratifùt1/Q dal Co,uiglio n._azionale, il quale resta convocato, fin da questo momento, per il J 2 gi11gno, epoca in mi t11tte le Federazioni provinciali, coi congreJJi conv2cati nel mese di 11Mggio, avranno provveduto alla sostituzione def ugretari provinciali che sono slaJi eletli deputati ».

LA seduta viene quindi rinviata a domani sera.

Essa verrà iniziata con la relazione del romm, Luigi Freddi s111/a

· situazione del fascismo pisane>,

39' RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO•

li Gran Consigli() ha continualo questa sera i suoi lavori, ripren• dendo la discunione sulla nomina del DirellÒrio· provvisorio e Jui compiti che eJJo dovrà svolgere.

B prevalso il concetto di n omìnare un quadrumvirato, del quale sono stati chiamati a far parte Forge1-Da11anzati Roberto, .Rossi Cesare, M arine/li Giovanni e Melchiori AleJJandro.

Dello quadrumvirato, la cui nomina secondo l'ordine del giorno votalo ieri iera dovrà euere ratificata dai Consiglio nazionale netfa JeJ· sione di giugno, dovrà avere ai moi ordini: l'ufficio propaganda, l'ufficio stampa, gli ùpettorati delle avanguardie giovanili, l'ispettorato dei Bali/la. Nelle cariche suddeJte 1ono stati riconfermati gli al/11ali dir;genti.

IJ quadrum virato avrà . inoltre a s"a dispoiizione un n"cleo di ispettori del fascismo, sre/Ji anche fra i dep11taJi, che avranno i l compito della propaganda e del conh:ollo del jaJCism o nel paese e una segtete,·ia central e per il disbrigo delle pratiche di ordinaria amminiJtrazione

La e.orte di diJCiplina è stata ricoqfermata nei suoi alJ11ali compon enti li segt'etario generale ammin{strativo, Giovanni Marine/li, ha quindi svolto 11na dellag/iata relazione Jt1//e forze n11meriche del Partito, d alla quale risulta che i Fasci costi1t1i1i dal 12 marzo 1924 al 22 aprile i924 sono sta/i in n11mero di quaranta. I Pasci esistenti al 22 aprile 1924 sono 72)6. Le /eJJere distrib11ite a t utto- ;J 12 maizo 1924 f11rono 371.4)7; le tessere distribuite a tuJto iJ 22 aprile 1924 sono 474.581.

Le tessere distribuite daJ. 1° g en11aio al 22 aprile 1924 per regione sono:

Lombardia 79.225,- Toscana 65 .1 34; Emilia-Romagna 52. 070; Veneto 40.2)7; Piemonte 39.500,' Campania 33.856; Sicilia 31.030,' Pt1glie 24.1 69,' Abruzzi-Moli.re 22.658,· Lazio 21.000,' Liguria 16.360,' Calabria 10.100; Marche 9192,' Venezia Giulia 8030; Umbria 7000,· Ba1ilicata 5)00/ Venezia Tridentina 4000. Totale 474.581 .

Le Federazioni provinciali che alla data del 22 aprile 1924 hanno superalo come numero di iscritti q11ello alla 1/essa data del 1923 1on(): Ct1neo, Novara, Torino, Bergamo, Breicia, Como, Sondrio, Be/Juno, R ovigo, Udine, Spezia, Parma, Arezzo, GroSJe/(); Pisa, Ancona, A vellino,

• Tenutasi a palazzo Venezia ( ?) la sera del 2} aprile 1924. (Da Il Popi,/o d'I1a/i,1, N. 98, 24 apri le 1924, XI).

Origina le del pezzo Sobrero (1 giugno 1924).

Benevento, Ca1erta, Napoli, Reggio Calabria, Caltanùsella, Catania, Messina, Palermo, Siracma, Sassari. ·

Il Gran Consiglio, che ha seg11ilo attentamente l'esposizione del ço,nm, Marine/li, si è alla fine vivament e compiacinto per il sempre maggiore incremento del Partito.

Su proposta del gen. Balbo è sJat.o poi approvata all'unanimità ,be d'ora innanzi le ùcrizioni ad honorem nel Partito non pouanno es1ere effettuate senza it consenso del Direttorio nazionale.

Von. Acerbo ha qt1indi il!t1Jtrato il seguente ordine del giorno, che è stato approvalo all'unanimità : li Gran Comiglio ha ratificato e approvalo la relazione plaudendo all'opera coraggi0Jt1 ed energica 1volta dal Freddi e approvando alcuni provi,edimenli propo1Ji dallo 1/esso, che farà s11bito riJomo a Pisa.

<( li Grm, Comiglio invita il DirelJorio mtzionale a dare disposizioni al/è Federazioni provi11ciali aaioahé venga aaolta l'iscrizione nel Par~ tito di coloro. che, non · legati ad alcun partilo u in pouess.o di ogni idoneità morale e politica, abbiano con lealtà e dùciplina contribuito alla grande villoria ekllorale del f auiJmo ».

Il comm. Baslianini è sfato riconfermalo nella carica di segretario dei Fai.i all' n tero.

Il comm. L11igi Freddi ha qttindi diffmamenle e deJtaglialamen/e riferito 111/ltt situazione del faJCismo e mlt'operfl da lui compiuta in pro· vincia di Pisa.

La ud11ta ven11e quindi 101pna per euere ripresa d-omani ura.

40' RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO*

Il Gran Consiglio inizia i lavori con l'esame dei criteri per l'applicazione dè/111 deciJione per la c11m11lazione delle cariche.

Viene deciso-di seguire rma linea di intransingenza assoluta e di conseguenza il Gran Consiglio invita le Federazioni provinciali nelle quali i segretari sono stati eletJi dep11tati a convocare il congresso provinàale per il 18 m11ggio per l'elezione alla carica vacante.

Si impegna, poi, ,m'animala discmsione Jlll comma dell'-ordine del giorno: « Organizzazione e regolamenlb d el Gruppo parlamentare ftt· SCÌJ/a )).

Vi prendono parte gli on. Muu olini, Gi1111ta, Acerbo, Bianchi, Finzi,

• 'ft>nutasi a pa lazzo Venezia ( ?) il 24 aprile 1924 (ore 22 ?-24) (Da Il Popolo d' Italia, N. 99, 2:1 aprile 1924, Xl).

Opera Omnia Di Benito Mussolini

Federzoni, Carnazza, Maraviglia ed è approvato all'unanimità il Jeguent e ordine del giorno, proposro dagli on, A cerbo, Finzi e Giunta :

« Il Gran Comiglio, in relazione alla situazione parlamentare creatasi con /'elezione del 6 aprile, riconos,end o che la Ct:Jmera di fronte all'opera di Governo del fa1cismo non potrà ch e dhtiflguerJi in maggioranza o opposizione, non ravvisa la nereJSità della fo-rmazione di uÌJ Gruppo parlamentare fascilla e riafferma che tutti i fasciJti deputati, come qualunque altro milite del fascismo, devono e1sere soggetti Jo/amente al!tt diretta diuiplina degli ordinamenti gerarchici fasciJti -».

Sono approvati pure ali'unanimità i seg11en1i ordini del giorno:

« li Gran Consiglio invia un cordiale saluto augurale ai fauisli d e· putaJi e agli altri dep11tati e/elfi JOIJo il simbolo del Fa.Hi(J lillorio nella lùta fascùta, sicuro che usi, n el rim1o vato cosh1me parla"menlare, Ja· p ranno validamente cooperme con il Governo n ella Jtteceuiva opera iniziata con la m arcia m Roma ».

« Il Gran Comiglio del faJCÙmo i n vita il DireJtorio nazionale del Partito {I solJ.ecitare le Federazioni provinciali p_er la co1tituzione in liii/a Italia dei g mppi femminili fasdsli ».

Il Gran Consiglio decide poi la nomina di 1111a rommiuione dì cinque deputati per preparare · ta neceJ;aria riforma al regolamento della Camera. Si procede, udtlfa .stante, di/a 11omhia della commissione, che riJulta rompo1ta degli on, Bianchi, Giunta, Grandi Dino, R offo e Scia. loja, e che dovrà preuntare le propo1te concretate alla riapertura d ella Camera.

Viene, infine, rironosciu.lo che n on vi è alcuna incompatibilità fra la carica di deputato e q11e/Ja di cap(J d el/!11fficio di p,-opaganda del Partito, e viene riconferm'ato~ q11indi, in carica /' on Maurizio Maraviglia

PER I FASCI ITALIANI ALL'ESTERO•

Ho_ascoltato con molta attenzione il vostro discorso. La mia partecipazione a questa cerimonia dimostra quanta simpatia io abbia per i Fasci italiani all'est~ro. che ho sempre sostenuto e sosterrò non solo nella mia qualità di cap~ del Part ìto, ma anche nella mia qualità di capo del Governo.

Ritengo che sia interesse essenzia le per la nazione it~liana, per l'av- veClire del popolo italiano, .di avere in rutti i paesi del mondo nuclei di italiani ch e, più coi fatti ch e con ·1e parole, sopra ttutto col loro atteggia· mento, dimostrino che in Italia non è tanto un Partito che ha assunto il potere, quanto un modo di concepire e di vivere la vita.

• A Roma, la sera del 2) aprile l 924, Mussolini presenzia la cerimon ia per l'inaugurazione della nuova sede della segreteria dei Fasci italiani all'estero sita fo via Agostino Depretis In tale occasione, dopo il discorso del commend ator Giuseppe Bastianini, il Presidente del Consiglio pronuncia le parole qui r iportate. (Da li Po-polo d' fo1lit1, N . 101, 27 aprile 1924, XI).

E voi sapete, o signori, meglio di me che l'Italia all'estero è misconosciuta, diffamata e, in genere, non è amata.

Vj sono delle simpatie che non destano nel nostro spirito nessun entwiasmo, che si rivolgono soprattutto a un'Italia del passato: -be11issima, grande, grandiosa, splendente.

Ma noi, come ho detto più volte, non siamo gli eredi neghittosi e pigri, che vogliono vivere sulle orme del passato; siamo, invece, uomini del nost ro tempo, che vogliono c rea rs i, giorno per giorno, frammenti di storia, per tramandarla ai posteri. quindi importante che, net centri dove non ci si conosce, o dove non siamo amati, i Fasci all'estero facciano conoscere l'Ital ia, che dUendano il, Partito Nazionale Fasc ìsta ·e c he dimostr ino una intransigenza assoluta per queUo che è amore di patr ia.

Il fascismo ha il vanto di rendere orgogliosi gli italiani della loro qualità di italiani (Le parole del Presidente soJlo state vivamente acclamate).

AGLI INVALIDI DI GUERRA •

Concittadini!

Pe rché Volete che con la mia ·parola, nècessa riamentc un po' a rida, io disperda la mag nifica impressione di poesia che in voi tutti ha suscitato l'a lato e splendente discorso di Carlo D ekroix ?

lo non ho nulla da aggiungere. Egli h a parlato per tut ti; anch e per me. Egli ha detto che questi martiri , questi gloriosissimi mutilati, costituiscono la decima _legione, Ja legione fedelissima,. che chiede soltanto di combattere e di morire in devozione e in silenzio.

Veramente l'Italia ha riscattato se stessa. Veramente sembrano lontani, ma n on devono essere dimenticati, i tempi in cui era possibile, in u n eccesso di abbiezione, irridere al dolore e insultare l' eroismo. Il popolo si è riscattato e noi siamo le guardie di questo riscatto e non permetteremo a nessun costo un ritorno, s ia pure soltanto indiretto, a tempi che cons ideriamO sepolti per sempre. (L11nga1 ca/orosiJSima ovazione).

• Il 26 apri le 1924, alle 8, Mussolini parte in treno alla volta di Firen tt. Alle l 3.4~, arriva a Firen?e Recatosi subito in prefettura, ricr:vc alcune personalità. Alle l~.IO, al « Politeama »i presen2ia il convegno d ei grandl invalidi e dei srandi mu1ilati di guerr:i. In ta.le occasione, dopo il discorso di Carlo Dektoix, presidente dell'Associazione mutilat i di g ue rra, il Presidente del Consislio p ronuncia le, p arole qui riportate. (Da La Na:fone di Firenze, N , 101, 27-28 aprile 1924, LX~I).

E nessuno si faccia delle illusioni. Guai a coloro che volessero fermare nel suo fatale cammino 1a generazione che ha assunto nelle trincee i suoi privilegi di nobiltà, i suoi titoli di grandezza. Indietro non si torna ! (Applau1i viviJsimi. Grida di:« Viva il Duce! Viva /'lJa/ia!») .11 popolo italiano marcerà sulle strade . della sua grandeiza e rovescerà tutti gli ostacoli che g li sbarrassero il cammino, Accostatevi, o Dekroix, venite verso di me, io voglio abbracciare in voi tutti coloro che hanno lottato ed hanno sofferto per la grandezza della Patria!

E coJ) dicendo il Duce si avvicina a Carlo De/croix e lo abbrttaia e lo bacia ài nuovo, mentre il pubblico si lascia Jra1porJa re da 1111 delirio di entuJiasmo . ·

ALFREDO ORIANI *

Siamo venuti qui, quali appartenenti alla generizione di Al f redo Oriani. E dirò ai nostri avversari, a quelli che appartengono all' Itali a paralitica, che no i celebriamo i nostri eroi marciando sulle strade, t, appunto questa la caratteristica della nuova generazione : q uell a di marciare, di essere sempre pronti a marciare e non sedere se non per il tempo strettamente necessario d i inseguire una meta e raggiungerla .

I soliti pedanti che sono incapaci - della anal isi e si p erdono troppa spesso nella s intesi" hanno domandato se noi fasc isti avessimo l e carte.,

• A Firenze, il 26 aprile 1924, dopo le- 16, Musmlini aveva visitato la Casa di rieducazione dei ciechi e l'Istituto l V N ovembre, nel quale erano ricoverati i grandi mut ilati per ferite alla colonna vertebrale e amputati degli arti inferiori. Alle 17, al campo sportivo della Liberla.r sito in via Bellini, aveva assistito ad una partita d i caldo. Q uindi si era portato al Ga.lluzzo, nella villa Dcmidoff, inaugura re la Casa nazionale di ricovero per gli ultramutilati . Alle 21, era rientrato a Firen:ie. Alle 22.1.5, era pa.rtitç> in treno alla volta di Ostelbolognese. Il 27 aprile, alle 7.45, sosta nella . stazione di Faenza, dove passa in rivista le fo rze fascis te: Alle 8, arriva a Castelbolognese e prosegue suhito in automobile per Riolo. D a qui, ha inizio la prevista marcia al Cardello, la romita bicocca montana di Alfredo Oriani, presso Ca.sola Valsenio. Musso lini si incammina alla testa di una colonna di quindicimila studenti, fascis ti e cittadini e la conduce, a passo di bersagliere, per oltre dieci chi lometri. Alle 10.10, Ja colonna giunge alla meta Visitata la casa di Oriani, Musso lini presenzia un rito religioso celebrato dinanzi a lla tomba dello scri ttore Al termine del rito, pronuncia il d iscorso qui ripo r• lato. (Da li Popolo d'foilia , Nn. 101, 102, 27, 29 aprile 1924, XO.

DAL VIAGGIO NEGLI ABRUZZI AL DELlTIO MATTEOTTI 245 in regola per [commemoure] il g~andissimo Orfani. Il fatto chè il figlio di Alfredo Oriani indossi la camicia nera è la risposta più esaurient~ che si possa dare ai nostri avversari di tutti i colori. (Appla,m). Più gli anni passano e più le genera.zionì sì sussegUono e anche quando i t empi sembrano p iù oscuri ed il tempo in cui Ja politica del piede di casa sembrava ì1 capolavoro del1a saggezza umana, Alfredo. Oriani sognò l'impero. Nei tempi in cui si credeva alla pace universale perpetua, Alfredo Oriani avvertì che g randi tempeste erano imminenti e che avrebbero sconvolti i popoli di tutto il mondo. In temp i in cui le classi dirigenti esibivano ogni debolezza più o meno congenita, AJfredo Oriani fu l'esaltatore dell'Ital ia, Jo spirito rigeneratore della razza. Parole cosl solenni, cosl universali non furono mai dette sulla faccia della terra. Noi, che pure non siamo g iovanetti , m:i., dal punto di vista del carattere, giovanissimi ( ap . plausi), ci siamo nutriti dalle pagine di Oriani.

La storia d' Itali a così accidentata e tormentata, che è tutto un seg uito di g uerre civili e di rivoluzioni, la storia , che a taluni può appa ri re misteriosa e paradossale, a noi fu chiara e apparve lucida di un fato formidabile attraverso i volllmi della Lotta politica. La politica del mazzinianismo e del po~itivismo trionfava nelle piazze e nei giornali, ne i salotti e nelle coscienze, intorpidiva l'anima italiana. E. il momento in cui Alfredo· Oriani gettò alle folle italiane il volume della Rivolta ideale, nel quale tutti i problemi, tutte le pass ioni, tutte le angosce e tutte le speranze del nostro italiano sangue vengono prospettati, illustrat i, v ivisezionati in uno stile conciso, t acitiano, che basterebbe da solo a costituire la gloria di uno scrittore. Noi ci siamo nutriti di quelle pagine. Le accettiamo come quelle di un profeta della patria, di uri anticipatore del fascis mo, di un esaltatore delle energie italiane. Oso affermare che se Alfredo Oriani fosse ancora tra i viventi, .egli avrebbe preso il suo posto a ll'Ombra d<!i gloriosi gagliardetti del littorio. Venga il popolo di Romagna a renderg li onore poiché egli nel fi sico e nel mora le aveva le specifi che qualità della nostra stirpe. Non fu solo gloria dell ' Ital ia; a poco a poco il suo nome viene conosciuto anche oltre l e frontiere; se si considera la sua opera di artista, di fi losofo e di storico, egli va valutato come uno degli uomini capitali e dominanti della storia e dello spirito italiano nell'ultimo cinquantennio. Serbiamo la sua memo ria, o g iovani camicie nere, innalziamo in suo onore i nostri gagliardetti e giuriamo su questo tumulo che a qualunque costo noi vogliamo che l'Italia sia grande. ( Ondate di appla111i accolgono la fine del discorso. L'o ratoria del Duce ha apf!auionato la folla, la quale lo circonda e i carabinieri e gli arditi devono i ntervenire per !mpedire che lo Joffochi110- coll'entusiasmo).

AL POPOLO DI AREZZO *

Camicie nere! Cittadini!

Il vost ro ent usiasmo è così fervido e le vostre accogljenze sono così sincere e fraterne che io apro una eccezione a quella che dovrebbe essere 1a mia regola di non fare due discorsi nello stesso giorno. Ieri il fascismo ha compiuto il suo dovere recando a mezzo mio il suo saluto ai martiri della nostra grande guerra vittoriosa; oggi il fascismo universitario si è recato alla tomba solitaria del Cardel1o ad onorare un grande pensatore che l'Italia di ieri aveva dimenticato, Cosl ·il fascismo si inserisce sempre più profondamente nella vita della nazione e si prepara a ragg iungere tutte le mete infallibili. (Applauu).

A chi l'Italia? A c.hi Roma? A chi tutte le vittorie? (Tre formidabili « A Noi!» rispondo no all'appell.o del Duce)

PARLAMENTO E PAESE••

Interrogato intorno al rapporto dei periti, /'on. Mussolini ha dichiarato:

- ! un documento molto serio, molto onesto e molto coscienzioso. Sono certo che esso segna una tappa importante nella preparazione di una soluzione del problema delle riparazioni e delle questioni connesse.

L 'on. Mussolini 1i è ,ompiaà11lo di osNrvare (he, atla,vigilia de!t'oa11pazio 11e d,d!a Rt1hr, egli aveva esprnso 11n'opi11io11e assai affine a quella dei periti. ·

- Ho rilevato con sodd isfazione - ha detto l' on Mussolini - che questo rapporto risponde in modo generale a quelle che sono state sem· ·pre le mie idee circa le fiparazioni.

Circa le· elezioni del 6 aprile e la nuova Camera; il Pre1ide11te del Consiglio ha dirhùm1to:

- Queste ultime .elezioni hanno restituito all'Italia un vero ·Parla- u Il 27 aprile 1924, alle 23.30, Mussolini era arrivato a Roma. .11 28 aprile, concede all'inviato speciale del Pelil PariJien, Rlchepierre, l'intervista q ui riportata. (Da Il Popolo d't1(f./;,r, N. 102, 29 aprile 1924, XI) mento La vecchia Camera, eletta nel 1921, non aveva alcuna autorità, non solo perché non corrispondeva più, dopo l'ottobre del 1922, alla situazione politica, ma perché era totalmente screditata nell'opinione pub~ blica. Essa non era che un garbuglio d' interessi del Partito S.ocialista e del Partito Popolare, in cui le. correnti fresche e vigorose della nuova vita italiana non avevano il loro posto.

* 11 27 aprile 1924, alle 14, Mussolini lascia il Ca.rdello in automobile diretto a Borgo &in Lorenzo, da dove prosegue in treno per Roma. Verso le 20, sosta nella sta:i:iooe d i Areuo, dove, dal finestrino del vagone p tl!Sidenzial e, p ro• nunda le p arole qui riportate. (Da li Popolo d'Italia, N. 10 2, 29 a prile 1924, XJ).

Ha chieslo iJ giornalista Je i Parliti Liberali, che hanno pùi tardi fallo ade1io11e aJ fasciJmo-, non avrebbero p_ot11lo difendere in Parlamento le idee che difendono ofa coi fa.rcijJi,

-I liberali -ha rùposto M11JJolini - era'no impotenti. I due partiti dominanti li schiacciavano. Oggi Ja Camera italiana risponde nella sua composizione generale alle condizioni dell'Italia. Quanto a me, la considero come una espressione esatta delle tendenze ·politich.7 della nazione e vedo in essa una collaboratrice per ropera di restaurazione e di ricostrw:ione nazionale, che ho intripresa e che è appena cominciata.

Facendoii eco delfe obiezioni degli oppoiilori del Governo, che cioè la· Camera, 1ot1opo1ta al controllo di una Milizia fa.rcista, 11011 avrà forJe la sufficiente liberlà di eJpreuìone, l'intervista/ore ha d omandato quali rni111re J'on Mrusolinì contaue di prendere per far rientrare il paese in una vÌla coitituzionale normale, IJ Presidente del Consiglio, con un gest o di malumore, ha risposto, scandendo l e parole :

- la vita costituzionale d' Italia non è stata infranta durante j miei diciassette mesi di Governo: non ho niente da ristabilire. Ho sempre agito rispeftando le nostre leggi fondamentali; ho chiesto, per l'esercizio dei pieni poteri, il voto del Parlamento, e ho deposto i pieni poteri appena furono estinti; ho fatto le elezioni generali, lasciando una libertà assoluta agli uomini e. ai pa'rtiti.

Questa fiduci a reciproca del Governo nel Parlam ento e del Parla mento nel Governo, che non poteva esistere ieri, perché il Parlamento era spiritualmente separato non solo dal Governo, ma dal paese, è nata dalle elezioni. n certo che ciò che i francesi chiamano la verità costituzionale sarà domani più viva di quanto fosse ieri.

Da ult;mo, l'on. Mussolini, che respinge l'accrua dì esercitare 11n potere dittatoriale, ha imùtito JuJ/a necessità di rùmorbimento dei partiti.

- Considero - ha detto - che un paese tocchi il più alto grado di educazione civica, quando tutti j partiti politici sentono che i loro interessi sono secondari -di fronte a q uelli della nazione e quindo si dichiarano disposti a scomparire, se gli interessi della nazione lo esi· gono. :E un'idea che ho, del resto, formulata pubblicamente: periscano tutte le fazioni, anche la fazione fascista, purché l'Italia sia sempre grande e rispettata. ·

IL PROGRAMMA DELLE RIFORME E I LAVORI DELLA NUOVA CAMERA•

InterrogaJo Jttfl'esiJo delle elezioni, il Duce ha rhpo1to:

- T utte le previsioni sono st~te sorpassate. Credevo di avere da tre a quattro milioni di voti, mentre essi hanno raggiunto l'imponente totale di circa c inque m ilion i. Mai in I talia si è ottenuta una Simile vot azione. A Milano, io stesso ho avuto la cifra di duecentocinquantamila voti p referenzia li . Se si fossero potuti dare voti preferenziali in tutta Italia, n e av rei r iunito sci m ilion i: forse di più.

:e importante poi notare che la giornata dello scrutinio fu calm issima. Le violenze che furano esercitate, e che p resero un carattere di una certa gravità in due soli posti, a Milano e·a Pisa, sono post-eletto rali Ho dato deg li ordin i e t utto è finito. L' Italia è tranquilla. I due milion i di voti all'attivo deg li oppositori di mostrano in modo cristallino che vi fu libertà di scrutinio. A M ilano, per esempio, i social isti votarono in massa, ma soltan to nel pomerigg io, quando constatarono la p erfetta regolarità d elle operazioni. Aggiungo ch e questa regolarità dipende pure dalla nuova legge elettorale, che toglie qualsfo.si eccitamento coreografico, carnevalesco e t umultuoso, come nel passato, e dà uno stile severo. ·

L'opposizione andava ripetendo che il fasc ismo non aveva seguito nel Mezzog io rno d'I talia. Le urne hanno così risposto : al sud di Roma si p uò dire che la votazione sia stata plebiscitaria; cosl pure in ·Toscana e nelJ'Emilia, soprattutto in T oscana, dove è stata eletta anche una lista fascista non pura. A Genova la li sta nazionale ha avuto la magg ioranza assoluta; a Torino la maggioranza relativa . Pe r Milano, basta paragonare le cifre delle elc-L ioni precedenti con q ue lle del 6 aprile, per constata re che i sOC ialisti hanno perduto novantamila voti I fascisti ne hanno guadagnato' settantamila. Tuttavia, con f esso che il voto d i Milano può costituire una specie di consolazione per il social ismo ital iano.

Interrogato a propo1ito delle riforme, il Presidente ha detto : italiana sono del parere, per esempio, che la responsabilità del gerente, deI1'« uomo dì paglia», è ass urda. Un controllo è necessario. Capita · spesso che le indiscrezioni della stampa imbarazzino la polizia neile -sue ricerche. Esse impacciano anche il Governo in materia dì politica estera~ Vedete un po' i ballons d'enai: si inventano completamente dei trattati di alleanza, ciò che è di natura tale da turbare più o meno profondamente le relazioni fra i popoli. li rorrisp o11dente h a domandato, quindi, se Mussolini avrebbe dato all'indmtria privata il m onopolio dei Jelefo11i e /' esercizio d i rerle linee ferro viarie. li Pre1idmte del Consigliu ha d el/() che quuti prnblemi J()no in via di sol11zio 11e,

- La legge sulla stampa è vecchia. Il giornale d 'oggi è tutt'altra cosa che un giornale di idee. Il giornale è anche un'industr ia . Si può mod ificare la legge sulla stampa, senza eserc itare con ciò delle restrizioni. Vi sono delle anom:liie evidenti. Tutte le associazioni della stampa.

• Intervista concessa a Roma, alJ'invi2to speciale del Temp1 di Parigi, J o.seph Ga ltier, il 28 apri le 1924. (Da Il Po /10/0 d'Italia, N. 103, 30 2prile 1924, Xl).

Io metterò il Gabinetto al riparo J ai vot i di -sorpresa, innanzi tutto col mio atteggiamento, e dopo forse con leggere modificazioni al regolamento della Camera, Non vediamo infatt i che MacDonald in Ing hilterra, il quale ha costituito un ministero di m inoranza, ha già dimostrato che i voti che non siano puramente politici non mettono in giuoco né in pericolo l'e~ìstenza del Governo? Ma io non rivendico per il G overno solo l'iniziativa in materia leg islativa, e ammetto l'iniziativa dei deputati, ma controllata dal Governo.

- [no /tre - IHf chie.fto i'i11!ervùlalore - gli armatori contirmere bbero a fm•g/i esattori delle contribuzioni obbligatorie della genie di mare, cioè a forzare costoro a versare al Sindacato le q uote prelevate dai l oro salari?

- Questa coercizione, che ha prodotto una somma enorme, che ascende a milioni, è ormai finita - ha riJposlo /'on. MusIOlini.

Infine, · JJdla qNeslio11e religiosa1 il Presid ente ha dichia,·ato, ron tm sorriJo-, che m tale tema ci sarebbe trop po d a dire. Poi ha aggiunto:

- Ho già previ sto che ,a nuova Camera mi darà delle noie . ì inevitabile . Credo che tali noie saran no p oco importanti: innanzi tutto perché i deputati fascisti sono obbedienti come semp re alla disciplina di partito; in seguito perché ho una maggioranza schiacciante, dato che la nazione mi ha accordato un plebiscito di fiducia.

Alla riapertura della Camera vi sarà il discorso della Corona, che sacà necessariamente lUl discorso programma per i cinque anni di pace ·e di lavoro che dobbiamo assicware a qualsiasi costo alla nazione italiana. Naturalmente sul discorso della Corona si in nesteranno delle discussioni. Tali discussioni termineranno, spero, con u n voto di fiducia.'

~opo darò subito alla Camera il lavoro M i sbarazzerò di tutti i decret ilegg e retrospettivi, convertendoli in leggi. In segui_to presenterò i trattati di commercio e i trattati polit ici conclusi in quest i ultimi mesi. Quando sarà fi nita la d iscuss ione sull' esercizio del b ilancio p rovvisorio, proporrò alla Camera la legge che darà alle donne il voto per le elezioni ammini- strative. Forse anche presenterò ·leggi importantissime, che saranno sotloposte all'assemblea nella prima sess ione. Terminate le vacanze, la Ca· mera sarà chiamata a discutere, nei termini ~ssati dalla legge fondamentale, il bilancio dello Stato, ministero per ministero.

I n materia di politica estera, /'o n. M1mo/ini ha dichiarato che le sue f11nzioni gli 11ielano di spiegar1i pubblicamente, ma ha ricono;ciuto che il rapp or/o degli erp ,mi fornisce una messe utile per le discuuio ni. Però l a sol11zione d el problema è legata strettamente alla questione dei debiti interalleati .

- Non si può p retendere - ha aggiunto ·;1 Presidente - che noi alleggerjamo i carichi della Germania se non abbiamo pri ma alleggerito i nost ri. ·

Com/alando le analogie f ra le proposte degli esperti e quelle contenute nel suo p,·ogetto del d icembre 1922, il Presidente ha deJto:

- N aturalmente deploro il tempo che si è perduto.

L'on. A1uuolini, scrifle poi il corrhpondente, approva pienamente le idee e1pre11e recent emente a Mila no dal 1ignor Lo11che11r in faflore di una coòperazione franco -italùma. Tale cooperazione, già comincùrta coll'accordo commerciale -e coll'act01'd o JUlle ute, 1arebbe relati vamente facile a JViluppare.

- Bisogna lavorare in tale senso - così ha dello il President e.

Poi ha -apprezzai-O altamente l'atteggiamento della Francia, la quale, nel momento in mi certi pae1i stabilùcono restrizioni all'emigrazione, apre in ca1a Jlla un 11asto campo agli emigranti italiani. Il lrattalf> di lavf>ro franco -italiano del 1919 è il più -perfeJto che 1ia Jlal o conc/1110 "fino ad .oggi.

L'on ..M,uso!Ìni pema anche che Paccordo firmal o da pitì di un an no 1ugli intereJii eco,iomhi reciproci in Oriente 1ia eccellente. In tale orca1ione la Francia ha l eJtimoniato il de1iderio di i ntender1i e fa 111a buona volontà Il rapo del Governo italiano lo ha comtalaJo

ss· RIUN IONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI *

A principio d i 1ed11ta, il Presid ente comunica al Comigli() che il generale, duca D iaz ha ra.uegnato1 per ragioni d i Ja/11/e, le d imiuioni dal/!11/ficio di miniJtro de!(a Gu erra. ln vÙJ al/1i//111Jre generale, che è la più fulgida e1pre11ione della villoria dell'Italia, il cordiale a11guritJ 1110 e del

• Tenutasi il 30 aprile 1924 (ore 10-13). (Da li Popolo d'lltdid, N. 104, 1 maggfo 1924, Xl)

Governo, acciocché egli poua per lunghi anni spendere la wa preziosa atlivilà a favore dell'Esercit o e del paese.

Su propo1ta del Preiidente, il Consiglio ronferùre al generale Diaz la vfrepre.ridenza d el Comitato deliberati vo della Commis.rione 111prema di dife1a.

Il Pre;idente indi comunira rhe S ua Maestà il re, accogliendo la sua proposta, ·ha nominato nuovo minhtro della Guerra il generale di Corpo d'Arm,1/a on. Antonino Di Giorgio, il quale presterà oggi steuo giuramento.

- Su proposta del Presidente del Consiglio, il Comiglio delibera la co1tiluzione del ministero delle Comunicazioni, ( + )

Su proposta del Presidente del Comiglio, di concerto coi ministri delle Fitumze e dei !.Avori pubblici, il Consiglio ha approMlo un importante provvedime!llo legi.;latiVo per la Ba1ilicata. ( +)

Su propo1ta del Preiidente del Comiglio, ministra degli Affari fateri, è approvata anche nei riguardi de(lc colonie italiane la convenzione internazionale per la umplificazione delle formalità doganali e d el prot ocollo annuso stipulato tra ./'Italia e gli allr/ Stati, addì 3 novembre 1923. (+)

Preludio Al Machiavelli

Accadde che un giorno mi fu annunciato da Imola - dalle legioni . · nere di Imola - il dono di una spada con inciso il motto di Machiavelli « Cum parole non si mantengono li Stati». Ciò troncò gli indug i e determinò senz'altro Ia scelta del tema che oggi sottopongo ai vostri suffragi. Potrei chiamarlo Commento dell'anno 1924 al «Principe» di Machiavelli, al libro che io vorrei chiamare V adememm p er /'uomo di governo. Debbo inoltre; per debito di onestà intellettuale, aggiungere che questo mio lavoro ha una scarsa bibliografia, come si vedrà in seguito. Ho ·riletto attentamente il Principe e il resto delle opere del grande segretario, ma mi è mancato tempo e volontà per leggere tutto ciò che si è scritto in Italia· e nel mondo su Machiavelli. Ho voluto mettere il minor numerò possibile di intermediari vecchi e nuovi, italiani e stranieri, tra H Machiavelli e me, per non gua.stare la presa di contatto diretta fra la sua dottrina e la mia vita vissuta, fra le sue e le mie osservazioni di uomini e c;ose, fra la sua e la mia pratica di governo. Quella che mi onoro di leggervi non è quindi una fredda dissertazione scolastica, irta di citazioni altrui, è piuttosto dramma, se può considerarsi, come io

OPERA OMNIA DI BENlTO MUSSOLINI

credo, in un c~rto senso drammatico il tentativo di gettare il ponte dello spirito sull'abisso delle g enerazioni. e degli eventi.

Non ·dirò nulla di nuovo. ·

La domanda si pone: a quattro secoli di distanza che cosa c'è ancora di vivo_ nel Principe? I consigli del Machiavelli potrebbero avere una qualsiasi utilità anche per i reggitori degli Stati moderni? Il valore del sistema poGtico del Principe è circoscritto all'epoca in cui fu scritto il volume, quindi necessariamente limitato e in parte caduco, o non è invece universale e attuale? Specialmente attuale? La mia tesi risponde a queste domande lo affermo che la dottrina di Machiavelli è v iva oggi più di quattro secoli fa, poiché se gli aspetti esteriori della nost ra vita sono grandemente cangiati, non si sono verificate profonde variazioni nello spirito degli .individui e dei popoli.

5e·1a politica è l'arte di governare gli u omini, cioè di orientare, utilizzare , educare l e loro passioni, i loro egoismi, i loro interessi in vista d i scopi d'ordine generale che trascendono quasi sempre la vita individuale perché si proiettano nel futuro, se questa è la politica, non v'è dubbio che l'elemento fondamentale di essa arte, è l ' uomo. Di qui bisogna partire. Che cosa sono gli uomini nel sistema politico di Machiavelli? Che cosa pensa Machiavelli degli uomini? ì egli ottimista o pessimista? E dicendo « uomini » dobbiamo interpretare la parola nel senso rist retto deglì uomini, cioè degli italiani che Machiavelli conosceva e pesava come suoi contemporanei o nel senso degli uomini al di là del~ tempo e dello spazio o per dirla in gergo acquisito « sotto la specie della eternità»? Mi pare che prima di procedere ·a un più analitico esame del sistema di politica machiavellica, cosl come ci appare condensato nel Principe, occorra esattamente stabili re quale concetto avesse M achiavelJi degli uomini in g enere e, forse, degli italiani in particolare. Orbene, quel che risulta manifesto, , anche da u na superficiale lettura del Principe, è l'acuto pessimismo del Machiavelli nei confronti della -natura umana . Come tutti coloro che hanno avuto occasione di continu'o e vasto com• merd o coi prop!t simili, Machiavelli è uno spregiatore degli uomini e ama presentarceli, come verrò fra poco documentando, nei 1oro aspetti più negativi e mortificanti. ·

Gli uomini, secondo Machiavelli, sono tristi, più affezionati alle é:ose che al loro stesso sangue, pronti a cambiare sentimenti e passioni. Al capitolo XVII del Principe, Machiavelli cosl si esprime:

« Perché delli uomini si può dire questo generalmente : che siano ingrati, volubili simulatori, fuggitoci de' pericoli, cupidi di guadagno e mentre fai loro bene, sono tutti tuoi, offerenti il sangue, la roba, la vita, ì figlfoli, come di sopra dissi, quando cl bisogno è discosto, ma quando ti si appressa, e' si rivoltano.... E quel principe che si è tutto fondato sulle parole loro, trovandosi nudo di altre

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