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PROBLEMI DELL'AGRICOLTURA*

Signori!

Consentite prima di tutto che vi ring razi di avere accolto con una· nimità operosa l'idea di questo duplice importante convegno. Consentite c;he ringrazì anche l'Istituto internazionale di agricoltura e il suo presi· dente, Ia cui attività instancabile ci è ben nota. Resta all'Istihlto il merito di aver d ato effetto a quclla idea. Di aver cioè ordinato, animato tante . forze c· di averne foggiato questi due strume nti che potranno diventa re e - ne ho f ede - diventeranno due robuste leve della politica agraria internazionale. Da quali concetti mosse il Governo italiano nel consigliare l'Istituto ad effettuare la non fa cile impresa? Ecco quello che credo utile spiegarvi per concorrere in degna a celebrare la vostra radunanza odierna.

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L' Istituto internazionale di agricoltura non è c non può essere u n elaboratore di scienza, né un semplice segna latore o, come dire, un megafonO dell'altrui scienza, né un perfezionatore di procedimenti tecnici. Esso ha una propria individualità distinta d a quella dei membri che lo formano, ha funzioni sue proprie.

Sento di poter affermare che l'Istituto è un organo di politica eco· nemica internazionale applicata alta agricoltura. Se g li Stati che lo compongono hanno voluto farne una istituzione ufficiale è manifesto ch e essi · hanno avuto di mira non il comOdo degli studiosi, né quello d ei m inisteri; non soltanto la registrazione e lo studio d ella fenomenica spettante alla agricoltura, né soltanto la stampa di alcune pubblicazioni. Cose tutte egregie, m a mezzi e non fini. Essi hanno avuto in mira un fine che assomma nella sua porta ta pratica t utti gl i a ltri di qualsiasi natura: il fine di protegge re nell'ambitO internazionale interessi comun i agli agricoltori, di migliora re le condizioni della grande fami g lia rurale . Di qui, le funzio ni altissime che l'Istituto compie di tutela degli interessi gen erali dell'agricoltura anche sotto le p iù modeste forme di raccolta e Segnalazione di dati tecnici ed economici.

• A Roma, nella sede dell"Jstituto internazionale d i agricoltura, il 7 novern· bre 1927, alle Mussolini presenzia la sduta inaugurale del Consiglio internazionale scientifico agrario e della Commissione internazionale permanente delle .associazioni agricole. Jn tale occasione, dopo il saluto porto agli inter· venuti dal commendator Giuseppe De. Michriis, presidente dell"Tstituto, il Presidente dd Consiglio p ronuncia il discorso qui riportato. (Da Il Popol o d' l !alia N. 266, 8 novembre 1927; XIV}.

La composizione dei suoi organi di rettivi e in ispecie del Comitato permanente, è conseguenza e riprova di questo suo carattere universale, d i qUeste sue funzioni essenz ialmente formative. Difatti vi entra no come delegati dei Governi, non solo g li esperti di cose ag ra rie, ma anche persone di svariata attitudine ed esperienza nella vita civile c politica dci loro paesi; e, in gran parte, persone di form azione diplomatica. Ciò è necessario perché consente ai poteri responsabili dell' Istituto d i avere la visione e· la comprensione totale degli interessi degli Stati nell'atto che promuovono gli interessi e gli incrementi d ell'attività agraria.

D'altra parte, è evidente che un senso politico-economico d ell'agricoltura deve muovere dai dati tecnici stabiliti, appurati, coord inati della scienza; ed ora , per quanto si vogliano immaginare perfettissi mi i congegni tecnici deJI'Istituto , che pure h anno raggiunto uno sviluppo mirabile, non è pensabile che ess i ·possano da soli esau ri re in ampiezza e in profondità tutti i Campi d ello scibile agrario. Di <JUÌ la necessità di un solido organo tecnicamente ·potenzi atore dei cent ri d irettivi dell' Istituto.

Secondo punto. Il suddividcrsi e, d irei quasi , f rantwna rsi del lavoro scientifico in g enere, di quello in ispecie che ha per oggetto l'agricoltura c le discipline connesse, insieme a benefici manifesti, reca anche alcuni danni a cu i va posto riparo. Fra g li altri, una diss ipazione di forze derivante dall'intersecarsi e dal sovrapporsi delle competenze, d al dupl iòrsi continuo de.i compit i.

In questi ultimi tempi, abbiamo osservatO il crescere di tale incon· venicnte, massime ne ll'ordine delle cose agrarie. Si tratta d i una effer· vescenza di iniz iative, che per Io più tendono a tradursi in congressi e in conferenze, per poi cristalli zza rsi in commissioni più o me no perma · ncnti, più o meno colorate di tinte c mezze tinte ufficiali.

Il Consiglio internazion:dc scienti fico è uno sforzo poderoso di sintesi d el necessario e ferreo lavoro analitico della sc ienza; è, nella stesso tempo, col complesso apparecchio d elle s ue commissioni specia li, col· l'assoluta guarentigia d i competenza dei suo i membri e col raccoglimento e colla compostezza del suo severo im;estìgare, il miglior rimedio alla lamentata intempcranza associativa e rappresentativa d i oggigiorno.

E vengo alla Commissione internazionale dell'Associazione ag ricola: Voi sapete, signori rapp resentanti dell'Associazione, che l'idea di avervi nel seno dell'Ist ituto, collaboratori assidui e valenti, è un ' idea anteriore' perfino al sorgere dell'Istituto medesimo; un'idea che brillò d i luce ,vivida nelle p:trole del re d'Italia, àllorché, annunziando agli altri Stati il suo ge.neroso d ivisamento, disse che in questo reci nto avrebbero dovuto operare concord i le forze dei Governi e quelle libere degli agricolto ri. Dopo lunghe vicissitudi ni che tennero lo nta no <JUCsta vivid:\ li nfa d al tronco gagliardo, ecco le due forze riunirs i, in piena reciproca indipe ndenza g razie ad un f elice temperamento che permette a ciascuna di esse di approfitta re dell'al tra, senza menOmarla e senza menomarsi. Ecco, dunque, offerto alle ·rap presentanze autorizzate degli agricoltori di qualsiasi ordine prof essional e, il modo di far sentire direttamente la loro voce nell'òrbita d elle rappresentanze ufficiali dell'agricoltura. Ecco, du nque, offerto a lle Associazioni agrarie e alla loro Federazione, il modo di valersi delJ'esperienza tecnica dell 'Istituto e di considerarlo come centro di informazioni ai loro t evidente che questo armonico concerto di ·forze e di interessi attinenti alla agricoltura, un;1 temperie morale, propizia allo svolgimento pacifico d el lavoro produttivo e delle relazioni economiche fra g li Stati La ricostruzione economica d el mondo o avrà per cardine l'avvaloramento massimo delle energie terri ere o rurali, o si eSaurirà in vani pe r quanto apprezzabili tentativi.

A me sembra, dunque, che questi due organi consultivi congiunti agli organi dirigenti d ell'Istituto, attuirio la forma più vasta, più complessa e p iù agile, in pari di colJaborazione internazionale, la collaborazione della scienza con la pratica, degli organi ufficiali cogli or· gani l iberi dell'agricoltura. L'azione riforma ti-ice dei Governi non può che avvantaggiarsi di questa compiuta di forze ·nell'ambito internaziona le.

Vi laScio, signori, al vostro lavoro di cu i avete già dato insign e saggio coi vostri rapporti da me ammirati. Un vasto compito si dispiega dinanzi a voi nei programmi d elle sezioni che _aspettano il vostro perspicace g iudizio.

D a lla geneti ca all' insegnamento ag ra rio; dal genio rurale alla COO· perazio ne; dalla si lvicoJtura agli ordiname'nti creditizi; dall'insieme dei campi e d egli alloggi rustici all a sta t istica e al disciplin amento scientifico d el lavoro agricolo, è tutta una mi rabile- b en congegn ata di quesit i precisi che si porgo no all 'acume del vostro intelletto esercitato 3:lle sott ili e se rene indagini del pensiero, è tutta la materia dei massimi problemi agrari che domanda le vostre cure sagaci.

Io \'edo con compiacimento come per alcune commissioni, il lavoro t rovi un addeiltelbto nell'opera precedente deiJ'[stituto. Cosi, ad esempio, le commissioni di genetica e di enologia vorranno certo tenere conto dei r isultati cospicui della Conferenza internazionale del g rano per escogitare le provvidenze prat ich e più atte a soddisfare i voti di quel consesso e per apparecchiare la conferenza futura. Così per il credito agrario, per i concimi chimici e per le altre importanti sezioni di Operoso Jaboratorio, che per molta parte, dunque, p rosegue un'opera già iniziata.

Ho finito . Nei diplomi di esperti che l'Istituto vi consegnerà in questi giorni, leggere te ]a formu la augurale del Senato consulto romano appli-

DEL LATERANO 57 cata alla vostra proba e feconda fati ca Riprendo quelJa formula e dichiarandO aperti t· vost ri lavori, aug uro che ess i abbianò risultamenti fel ici per il bene degli Stati e p er la prosperità dei popoli (Le parole di S E Mussolini sono sta/e accolte da u na prolungata manifeJiazione "d; 1im· patia e da caloro1i applttuu).

81" RIUNIONE

DEL GRAN CONSIGUO DEL FASCISMO *

Erano preunti le U. EE Federzoni, Ciano, Fedele, Gluriati, Roero, Volpi, Suardo1 Grandi, Bollai; S . E. l'an. Turati, u"gretario generale d el Partito; i vicesegretari generali on Arpinati, Riai, Starace, commendat or Me/chiari; il commenda/or MarineJJi, segretario geilerale ammini· slrativo,· gli onorevoli Bla11c, M araviglia, ed il commenda/or M arghinotti, membri d el- Direllorio; l e LL. EE. De Bono, Bianchi1 ·Balboi iJ generale Bazan, capo di Maggiore della Milizia; gli onorevoli R oJsoni, Alfieri,- le LL. EE. senatori G entile e Corradini; il dottor p; M arzio, segretario generale dei Fasci all'e1tero; e l'on. B enni. F11ngeva da segretario l' on. Giunta.

Appena i niziata la Jeduia, S. E. il capo del Governo e Duce del fascismo ha dato la parola al segretario generale del PartiJo, che ha fallo una diffusa relazione ·JUIIa efficenza e sull'a!Jivìtà Jvolta dal Parlito nei vari campi e .111/J' opera delle varie organizzazioni d ipendtÙJti.

·Quindi ha parlato l'on. RJcci m ii'Opera nazionale avanguardie e balilla e 111i risultati raggiunti.

S. E. il g enerale Baun ha fatto la illustraz ione dell'efficenza de/Ja M;Jizia e dei vari cOmpiti che 10110 affidati alle camicie nere.

Sulla Jituazione d ei Fasci all'Estero, sul l oro 1pirilo e Jul/'o pera che svolgono ha ·riferito il projeJsor Di M aizìo.

Per ultimo, l' on. Alfieri, preJidenle dell'Ente della cooperazion e, ha dato notizie preciu Juti'efficenza del movimento cooperativo in Italia.

S. E. il capo del G overno e Duce del fa.rcismo ha, d opo ogni relàzione, riassunto le discunioni e le illuJtrazioni, rùerva ndo1i di fare una completa dùamina dell'opera 1volta dal Partito e da lle diverJe organizzazioni, e concreJando in un ordine d el giorno i l giudizio ed i voti del Gran Comiglio.

• Tenutasi a paJ8.u:o Chigi i l 7 novembre 1927 (ore 22 .2). (Da li Popolo d'Italia, N. 266, 8 novembre 1927, XIV).

s2• RIUNIONE DEL GRAN CONSIG LIO DEL FASCISMO •

Erano pres mti le LL. BE Fed erzoui, Ciano, Fedele, Be/Juzzo, G iu· riati, R occo, Volpi, Suardo, Grandi, Bo/fai,- S. E. l'on. Turati, ugrelario gmerale del Partito; i vicesegretari g enerali on. Arpinati1 ·an. Starace, on. Riui, commenda/or ]o,.felchio ri,· il commendator M(trinelli, .Jegrelario generale dmminiJt rativo; gli on. B lanc, Maraviglia, ed il commenda/or Mmghinotti, membri del Direi/o rio,' le LL. EE. Balbo e Bianchi; il gene.· rale Bazan, capo di Stato M aggiore della Milizùt; gli on. Rouoni e Alfie ri; i senatori Gentile e Corradi ni,' il . pro feuor Di .Marzio, segretario generrtle d ei Fasci all'estero; e /'on. Benni. Segretario l'on Giimla.

A condusione d elle l'e/azioni fatl e d a S. E. Augusto Turati, segre· lario general e del Partito, d all' an. Renato Ricci sulle av11nguardìe e balilla, dall'an. A lfieri su l movimento coop erativo, dal g enerale .sulla M.V.S.N ., dal dottor Cornelio di M arzio JIIÌ Fa.sri aJI'e.stero, .sono .state approvale le .seguenti dichiarazioni: .

Il Gran Con.siglio del fa.sci.smo, udiJa la chiara ed e.sauriente relazione del segretario. generale del P.N.F .sull'opera da lui .svolta e d al Direllorio nazionale compiuta, prende att o in primo luogo e con viva .soddi.sfazione della forza num erica d'el P N .F., rappresentata, in d ata 5. no vembre 1927, anno VI, da/Je cifre .seguenti: Fa.sci ma.schili1 i.scritJi J .029.576;

Fasti f emminili, i.scritle 76 346;

Gruppi giovanili femminili, iscriJte 19.321;

Piccole italiane. i.scriue 128 497 ; Gru ppi universitari, iJcrittì 8.854.

11 G ran Comiglio co nstata che : a) la scelta dei dirigenti f alla dall'alto in con.seguenza delle nu ove .s/a/ularie del P.N.F. ha dato ollìmi ri.sultati; b) l'opera di epurazione è stata falla con l'esclusione dal Par#to di circa duemila dirigenti, fra grandi e piccoli, e l'allontanamento di circa trentamila gregari piìi o meno indegni di militare n e/Je file del Littorio; c) il Partito ha tenuto saldamente in pugno, dirigendole e contr ollandole, tu tte le A.s.sociazioni che ad e.sso 4deri.scono (ferro11ieri, profess ori , impiego, sport.J, pen.sionati, ecc.) .

• T ro utasi a pa lazzo C higi 1'8 novembre 1927 22·1). (Da Il Popolo J'llalia, N . 267, 9 novembre 1927, XIV).

Ci ò comlatalo, il Gran Cqmiglio, mentre approva pienamente .rvolta dal u gretario generale e dal Direttorio nazionale, tÙonferma le seguenti d ireJJive fondamentali per l'anno VI:

1. - I poJJi di comando e di re;ponsabilità d ebb0110 eJsere a/fidati a jaJCÌIJi di vecchia data e di Jicura fede.

2. - Le nuove iscrizioni continuano ad eJJere _ rigorosamente vietate

3. - Applicazione Jempre più JiJtematica dei criteri de/J'intran;igenza morale.

4. - Lotta contro il tentativo di affioramento, ;peJJo in maJchera di jaJCiJmo o filojaJCiJmo , d elle vecchie forze politiche o. mauoniche. ), - A zione in profondità in ogni per pe•fezionare, il Partito, allontanare gli itlJuj]icmti e gli op portuniJti, onde creare, allraverJO il proceuo elettivo ed educativo delle nuove generazioni, l'italiano dell'èra jaJCiJta,

I/ Gran Consiglio pre,Jde atto ed approva la relazione de/l'on. Ricci, dalla quale riJu/Ja i l progresso compiuto neJJ'organizzazione delle forze giovanili. Gli iJcrilli da q uarantamila sono sa/ili ad ottantamila. 11 Gra n Comiglio richiama l'attenzione dell'an. Ricci 111/Ja neceJJità di preparare politicdmente, spiriludlmente e moralmnue gli atJanguardisti alla vitd della M.V.S.N. e del Partito, nonché mila neceJJità di una oculaliuima JcelJa dei dirigenti provinciali, i quali debb ono pouedere ·i requisiti morali, politici, militari , nece.uarl per Fadempimenlo della loro difficile e d elica/a miuione.

Il Gran Comiglio ha auolJato con compiacimento la relazione del generale Bazan Julla Milizia ed ha preJo alto dei progreHi realizza/i ne/Nnqi,adramenlo, armamento, spirito militare della M V.S.N. ord ina- · ria e delle cinque fo•-mazioni Ipeciali. Sono già stati JtabiliJi i compiti di pace e· delineati quelli d i guerra.

JJ Gran Comiglio JÌ compiace dei riJ-ultati della M.V.S.N. nelle manovre divisionali, svolteJi ovunque in perfetto ;pirito di cameratismo con l'Eurcito; dei rùultati d ella Premilitare, che JÌ Ivolgerà nell'anno vm· tmo per tuJta la totalità della leva in ben quattromila località; e dei rùultati degli U.P.l ,

11 Grdn Comiglio richiama la norma fonda.menlale per cui tuili i militi, nesiuno eJduJo, debbono eJJere regolarmenle teuerati del Partito li Gran Co miglio approva l'attività svolta dal dollor Cornelio Di M ar· zio per i FaJci all'estero

Il Gran Consigli o tributa un plauso alle legioni convenute i n R oina il 30 ottobre e che ebbero l'alto onore di euere pauale in rauegna dal Duce.

Il Gran Comiglio, udila la relazione d el/'on. Dù1o A lfieri, com/ala l'efficenza del movimento cooperativo fauista} efficenza documentata dalle uguenti cifre.

Nell'Ente nazionale della rooperazione si raccol gono: 3180 cooperalille di comumo, che diJtribuiscono all'annq merci per 9 25 . milioni di lire; 1276 cooperative di lavoro, che hanno eseguito lavori per il 1927 per "370 milioni di lire; 350 cooperative agricole, che coltivano. quaranlamila e/lari di terren o; 382 co(}perative edilizie1 che hanno -costruito 5100 appartamenti; 954 cooperative per la distribuzione gen eri occorrenti all'agricoltura, che vendon o 'per di lire; 90 cantine sociali, che producono cinquecentocinquantamila ettolitri -di . vino all'anno; 37 latterie sociali; 227società di mutuo soccorso; 600 muJue di aJJictmtzioni agrarie, rappresentanJi oltre seJtantamila soci ed 1111 capitale aJ.IÙurato di pi ù di un miliàrdo di lire; 237 caue rurali ed agrarie.

IJ Gran Consiglio approva i àiur1 direttivi uguiti dal/'on A l fieri e lo invita ad i ntensificare tut/e le f orme d i cooperazione, con speciale intereue alle cooperative di consumo, a ijuelle edilizie e a queJJe concernenJi (agrico/Jura.

Dopo l'approvazione delle dichiarazioni, ha preJo la parola S. E. ii capo del Governo e DÌ1ce del fascùmo, che ha fatto una completa disamina della Jituazione interna ed i nlernazionale. li Duce ha parlato per Ire ore.

La chì11J1.1ra dell'illuJtrazione è sJaJa salutata da un lungo e fr emente applauso di tuili i membri del Gran Comiglio .

83" RIUNIONE DEL GRAN CONSIGUO D EL FASCISMO*

Erano presenti le U EE. Federzoni, Ciano, Giuriaii, Rocco, Volpi, G randi, Bottai,' S . E. l'on. Turati, Jegrelario g e12erale del Partilo,· i vfcesegretari generali on. A rpinati, on. Starace, on Ricci; commenda/or Me/chiari; Marine/li, segretario generale amminist rativo,- gli on. Blanc e M araviglia ed il commenda/or Marghinotti, membri del Direttorio; le U. EE. Balbo e Bian chi; il ge nerale Bazan, capo di Stato Maggi ore della Milizia,- gli on. R ouoni e Alfieri,- le U. EE. i se- · natori Gentile e Corradini; il dottor Di M arzio, ugretario gene ra/e ' dei Fasci all'este ro; l'on. B enni e l'on. Giunta.

Il Gran Comiglio ha iniziato l'esame del t ema «lA scuola e il re-

• Tenutasi a palazzo Chigi il 9 novembre 1927 (ore 22·2). (Da Il Popol o d'Italia, N. 268, 10 n:ovembre 1927, Xl V).

DAL DISCORSO DELL'ASCENSIONE AGLI ACCORDI DEL LATER ANO 61 gime », lraJiando de/t'esame di Stato nonché d ella fascistizzazione della scuola e dell'educazione fiiica.

La discassiot1e sult'importantiJJimo tem a continuerà stasera p er quanto riguarda le scuole profeiJionali.

84' RIUNIONE

DEL GRAN CONSIGUO DEL FASCISMO*

Erano preJenli le LL. EE. Federzoni, Ciano, Fedele, Belluzzo, Giariati, Rocco, Volp i, S11ardo, Grandi, Bottai; S. E. l' on. Ttmtli, segretario generale del Partito; i vicesegreta ri gen erali on Arpinati, on. Starace, 011 Ricci, commendator M e/chiari; il commenda/or M arine/li, regretario_ generale amministrati vo; gli onorevoli Blanc e M araviglia ed il commendtilor M arghin otti, membri del D irettorio,' l e LL. BE. Balbo e Bianchi; il generttie Bazan, capo di Stato M aggiore della Milizia; gli on. RoJJoni e Alfieri; i Gentile e il d ollo r Di M arzio, segretario d ei Fasci all'estero, e l'o n. Benni. Segretario, l'on. Giunta.

Sono anche intervenuti, invitati alla i presidenti delle varie Confederazioni dei d atori di lavo ro: on. Biancardi, avvocato Bianchini, on. Buronzo, doJJor Cacciari, on. fAntini, on. Magrini, on. M archi.

A conclmione dell'am pia discussione svoltasi sulla situazione della scuola ed il regime, il Gra1J Consiglio htJ tmanimtJmente tJpp rovato la seguente dichiarazione :

<c a) li Gran Com iglio constata c'be in questi ultimi Jempi si è verificato un avviamento alla ftJscistizzazione della scuola, ma che .molto resta anco ra da fare;

<<b) l/ Gran Consiglio rì conferma che la riforma scolastica Gmtìle deve essere comiderata come u na d elle mìgliori e pùì fondamentali leggi del regime e che i m oi iiJultati, già eccellenti per quanto concerne l'insegnamento primario, son o soddi sfacenti per quanto riguardtJ l'insegnamento m edio e universitario;

<<c) Il Gran Consiglio afferma che l'ambi ente della scu ola è oggi, per dig nità di sJudiJ disciplina. e volontà di giovani, "infinitamente superiore all'ambiente scolastico tmJeriore al 1922 >>

• Tenutasi a palazzo Chigi il 10 novembre 1927 (ore 22-2.30). ( Da 11 Popolo d'Italia, N. 269, 11 novembre 1927, XIV).

Ciò precisato, il Gran Comiglio ritiene:

1 - Che si debba dare maggiore e più sistemaJiro sviluppo alla tducazione gùmh'o -sportiva dei g_iovani e che la scuola debba es.ure mena ancora a pii( direi/o contatto co" la vita in tutte l e sue di forza, di bellezza, di lavoro,

2. - Che non debbano e;sere a pportati ulteriormente -ritOcchi al/' e.rame di Stato.

3- - conseguentemwte-al crit erio unitario dello Stato f asci!ta, tu/le l e scuole, di qualsiasi specie, dipendenti dall'Economia nazionttle, debbotJo fare capo al ministero della Pubblica Istmzione, Comervanio le caratteristiche organizzazioni l ocali e profeSJionali e le forme di gestio1Je speciali ove vi si.:l?zo. ·

Il Gran Comig/io in vita i ministri ùtteressaii a prepari:re i provve· dimenti legiiiativi necessari per tradurre i n 1111 0 queste diretti ve.

11. Gran Consiglio ha 'preso ÙJ esame il problema della rappreJen· tanza nazionale ed è venuto nelle segmnti conclusioni: l. - Ogni .sistema di rappresentanza flazion ale deve partire dalla situazione di f atto e.siJtenJe in llalia e cioè : annullamento di 111Jti i partiti politici avversi al fascismo; esistenza di un solo partito politico in fu'! zione di organo del regime; riconoscimento giuridico delle grandi organizzazim1i produttive ed economiche della .nazione, organizzazioni che sono la base sindacale·corporaliva dello Stato.

2. - La fascùtizzazione di quute organizzazioni sindacali; data la brevità del tempo trascorso dalltl loro istituzione ad oggi, tJOfJ con · unte di permetlere cbe si sosJiJuùcano in fumione politica tt/ partito del regime, assumendo da sole il compito della naziotttlfe , Si può concedel'e a loro di muovere soltanto m1 prit1zo pauo su qJteJta via

3. - Le grandi tredici orga11àzaz io 11i ecot1omiche, ·nelle q11ali si raccoglie lfltla la fnaJJa dei produ/lo ri e dei lavoratori italiaui, propon· gono tll Gran CousigJio una aliquottl di candidati che sarà stabilita.

4 - Il Gran Comiglio rivede questi candidati ed eventualmmle ne elimina, per assicurarsi che ognuno di ·essi sia di sicura fede fascista e abbia l'attitudine nùessaria a rappresentare, 11011 soltanto i determinati intereJJi delle categorie da cui proviene; ma gli intereui generali e superiori della nazione e del regime, in'teriu.si che non sono soltanto di natura uonomicd o contingente,

5. - Il Gran Comiglio completa co n altri elementi, in aliquota d,<l stabilirsi, la listtt dei candidati proposti delle grandi organiuazioni econMnùhe s;ndarali. A queJto punto, la li.!ta perde il cara/lere f ram· menlario delle sue origini, e, ricevendo il. crisma uniJario e totalitario del Ptlrtito, diventa la lista che il regime, h1 sede politica, presmta alla nazione.

6. - La liila, che preninde da/te .singol e categorie 'e 18 li vella nel· l'unico comune d en ominatore del Partito e che ignora le indicazioni t erritOriali, non può euere che nazionale, per çuj, in JuJto il terrùorio della nazione, form erà un solo collegio. .

7. - Il diritto di voto non sarà dato al ciJJadino indi/Jerenziale, secondo il vecchio sùtema del suffragio universale democratico, ma 1ol- . tanto a coloro che sulla base dei co;ifributi sindacali dim oJireranno di essere elementi auivi della vita della tJazione, nonché ad altre categorie che la legge sulla diuiplina giuridica dei contratti collettivi non ha cont emplato, ma .che pure sono t1tili alla collettività nazionale .

8 - La lista nazionale delJ'unico collegio !MZionale si volerà per simbolo.

9. - Verrà studiato il modo di d are una rappresentanza a que/Je organizzazioni, che, riconosciute di f atto, si muovono nell'orbita del re· gime.

10. - Il numero dei deplllati sarà ridono da 560 a 400.

11. -I compiti specifià dell'assem blea saranno precisati i n un secondo tempo

12. - Il Senato resta n ella sua composizione aJJtJale,. salvo alcune riforme che riguardano il suo fu nzionamento interno.

Con questo sistema, il Gran Co nsiglio ha evitato il pericolo di rica· dere n el vecthio .ristema d i rappresentanza puramente politica e sufJragistica ed il pericolo pot enziale di creare tma rappresentanza a base esclusiva di it11eressi, che avrebbero potuto spezzare J'uniJà economica, politica e spirituale .d el regime. del Partito concil ia la politica con l'economia Sfll piano degli intereui . superiori e generali del regime. Questo non esclud e che, col consolidamemo e col delle orgm2izzazionì sindacali, si pona arrivare, dopo l'esperienza della prossima l egislatura, ad tma forma tipica ed esclusiva di rappresenta nza nazionale corporativa fascista.

I n base a quanto Jopra, il G ran Comiglio d etermina che il guardasigilli rediga uno JCbema di disegno di legge sulla base delle JlleJpoJte direttive e lo p resenti al Gran Consiglio che si t errà nel meJe di gen -. naio deiJ!anno usto:

85• RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO*

Erano preuntì le LL. EE. Federzoni, Ciano, Fedele, Be/luzzo, Volpi, S1mrdo, Grandi, Bollai; S. E. l'on. T urati, ugrelario generale del Partito; i viceugretari generali an. Starace, on. Ricci, commenda/or Melchiari; il commenda/or Marin e/li, segretario generale amminùtrativo; g li onorevoli Blanc e Maraviglia ed il commenda/or Marghinotti, membri del DireiJorio.' le LL. EE. Balbo e Bianchi; il generale capo di Stato Maggiore della MiJizùt; gli on. Rouoni e Alfieri,' i .senatori e Corradini; il dotlor Di Marzio, segretario generale dei Fasci all'estero, e l'an. Bmni Segretario, l'an. Giunta.

Sono anche intervenuti, invita/i a/Ja ,-;unione, i presidenti delle _ varie Confederazioni: on. Biancardi, avvocato Bianchini, on. Buronzo1 dollor Caaiari, on. lAf!lini1 on. Magrini, on. Marchi.

S. E. Bottai, sottougretario alle Corporazioni, ha fatto uha completa e chiara relazione m tutta /'opera svolta dal ministero per quanto rigudrda l'inquadramento, la dei contributi .mpplelivi, il problema dei dirigenti, J'aJtivìtà delle Associazioni in maleria conlral/uale, il problem.a degli uffici di collocamento, l' azione economica delle Associazioni profeuionali, lo spirito corporativo delle organizzdzioni ed il problema del passaggio da/J'ordùJamento sindacale a quello corporativo LA relazione, interessante lui/o lo sviluppo dei f1tiOVO organismo, si conc/11de cOn la di alctmi capita/di, coi q11ali il capo d el Governo ha fatto inizùtre la discmsio1u. Ecco i capisaldi:' l. - Neceuità di rendere pùì serrato, severo e decùivo wntrollo m.i dirigenti e p;,ì efficaci le Mnzioni

2. - N eceJJità di regolare ùz modo uniforme il problema dei consuppletivi

3. - Necessità di regolare c011 contratti colleJJivi i rapporti di mezzadria, di colonia e di affittanza.

4. - Necessità di emanare le 110rme per i contratti collettivi.

J. - Necessità di emanare le norme mila giurisdizione dei rapporti individuali di lavoro;

6 . - Necessità di rendere pitì agile, spedilo e modato il sislem a di stipulazione dei ·contnmi. ·

• Tenutasi a palazzo Chigi 1'11 novembre 1927 (ore 22-0.43) (Da 1/ Popolo d' Italia, N. 270, 1Z novembre 1927, XIV).

7. - NeceJJità di risolvere il problema del colloCtJmenlo

8. - N eceuità di perfezionttre l'iniziativa di azione economica delle Auociazioni.

9. - NeaJJìtà di adeguare l'ordinamento sindacale allo svolgimento de/Fordinamento corporativo secondo il procedimento più comano ttlla reale siJuazio11e "delle categorie

10, -Necessità di coordinare le funzioni statali che concorrono alla dùciplùz'a della produzione e del lavoro lA discrmione Jttgli altri otto commi verrà contùma/a nella seduta di lunedì.

Alla discuuione ml controllo VfrJO i dirigenti hanno partecipato il segretttrio gen erttle d el Partito, S. E. Bottai ed i dirigenti delle Con federazioni.

LA discu.uione si è cond11st1 con la neceuità di imemificttre l'azione di propaganda e di educttzio11e, dei doveri e delle reJponsabilità,.tenendo nel giusto valore gli interessi ddltt nttzione, che debbono sempre predominare m quelli d elle daui.

Per quanto riguardtt la regolamentazione dei contributi suppletlvi, dopo dismuione, si è deciso che negli statuti. d elle diverse Confederazioni verrà fùsato tm limite preciso ed in superabile.

86' RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO*

Erano presenti le LL. Eb' Federzoni, Ciano, Fedele, B elluzzo, V olpi, Grandi, B ollai e Tu rati, segretario generale del Partito; i generali Ricci, Starace, commenda/or Melcbiori; il commendator Ma ri· nel/;, segretario gli onorevoli Blanc e Maraviglitt ed il com menda/or Marghinotti, membri del Direttorio; S. E. Balbo; i l gene· rale Bazan, capo q; Stato ,Maggiore d ella Milizia; l'o n, Rossoni,· i unatori Gentile e Corradini,· il dottor Di Marzio, segretario dei Faui all'estero; l'on. B enni.

Sono inlervenrtJi anche, invitati alla riunionc, i presidenti delle 11arie Confederazioni: on. Biancardi, avvocato Bianchini, on, Buronzo, d ottor Cacciari, 011 L :mtini, on. Magrini; on Marchi.

Appena iniziata la seduta, il segretario generale del Partito ba"rivolto al Duce, a nome dei membri del Gran Consiglio e di tutte le camicie

* Tenutasi a palazzo Chigi i l 14 novembre 1927 (ore 22.'1). (Da Il Popolo d'Ira/id, N . 272, 15 novembre 1927, XI V),

11ere d'/Jalia, l'augurio più fervido per l'anniversario della iondazione del «Popolo d'Italia», che fu i/ vangelo delfa vigilia ed il fogLio d'ordini per tu/le le sante ballaglie, sentendo che tale augurio per le fortun e del foglio primogenito si confonde con l'auspicio delle f ortune d ella patria e del trionfo del fascismo.

Si è qtrindi iniziata !ti dùmssione stti utte commi d ella relaziOne di S. E. Bottai sull'ordinamento corporativo. · lA dùamind di ogni comma è stata intereJJante e diflrHa e vi hanno partecipato il segretario generale del Partito, il ministro Be//uzzo, i presidenti delle Confederazioni e l'o norevole Starace.

S. E. il capo dd. Governo htt ritwunto la diimssione su ognuno dei commi, rinviando alla seduta di queJ/a ura /a. ielfura e la votazione Ju!le dichiarazioni. · ·

87" RIUNIONE DEL GRAN CONSI GLIO DEL FASCISMO*

Erano prnenti le U. EE. Federzoni, Beliuzzo, Volpi, Ciano, Fedele, Grandi, B ollai; S. E. Turati, · Jegretario generale dei Partito; i viceJegre· lari generali, onorevoli Ricci, Starace e commenda/or Melchiori; il commenda/or Marine/li, ugretario amminiltrativo; gli onorevoli B/anc, M aravig/ia e commendator Marghinolli, membri del Direttorio,- S. E. il generale Bazan, capo di Stato .Maggiore della Milizia; S. E. Ba/bo; .l'on . RoJJoni; le LL. EE., Jenatori Gentile e Corradini; il dottor Di Marzio, Jegrelario genera/t; dei f aJCi all'eJtero," l'on. Benni,- l'on. Alfie ri e l'on Giunta,

Erano iulervemtti anche, invitati, i prnidenti del!e varie Confederazioni: on. Biancardi, avvocato_ Bitmchini, on. Buronzo , dottor Cacciari, on. Lantùii, on. M agrini, on. Marchi.

Il c;ran Comiglio, a conclusione delle precedenti diJcuJJioni, prendendo atto dei rimltati completi 1indaca/e e delle prime di carattere corporativo, che già rivelano la potenza del JÙJema imtaurato dal fa.rcismo, appro va la relazione di S. E. Bottai e riafferma la neceSJità:

1.- Che le Auociazioni intemifichino la·loro opera di auistenza, di ùtruzione e di educazione nazionale e morale secondo le precise prncrizioni della legge.

• Tenutasi a palazzo Chigi ·il n novembre 1927 (ore 21-0.30). TI Popolo d'llizlia, N. 273, 16 novembre 1927, XJV).

2. - Che siano regolati entro limiti pruhi e taSJativi per tutle le Auociazioni i contributi non obbligatori.

3. - Che il controllo dei dirigenti sia eurcitato con criterJ umprt più rigidi t selellivi.

4. - Che il diritto di a.ssociazione non sia disgiunto dal diriJJo di accedere agli organiJmi direttiri o di rappresentanza delle Associazioni.

5. -Che i rapporti di mezzadria, di colonia e di piccola affittanza ai coltivatori dire/li siano disciplinati da capitolati generali _con f orza obbligatoria da stipula, rsi fra le ttue ASiociazioni interenale, particolare riguardo alle tradizioni, alle comuetudini ed alle economie delle v11rie regioni.

6. - Che i rapporti di lavoro per gli impiegati delle industrie siano disciplinati con contraili co/Jettivi.

, 7. -Che, rac roglimdo i dati de//'esperienz11, si detùminino orgaflicamellte l e norme per la stip11lazione, il deposito e la dei contratti collettivi

8. - Ch e sùmo al pùì pruto emanate le norme per la giurisdizione dei rapporli individuali di lavoro.

9. __:_ Che nella stipulazion e d ei contratti collettivi si ugua un metodo pùì aderente alle esigem:e locali e di categoria.

IO. - Che si prosegua 11opera intrapresa con i comitati provinciali interiindacali, ricono.Jcendone la j11nzione corporativa ed accogliendone come validi gli accordi, salvo la ratifica al minùtero delle Corporazioni.

II. - Che, in ba.se ai concetti espoJti nei paragrafi 22 e 23 della Carta del La·voro, il ministero delle Corporazioni e quelto deti'Economia nazionale procedano alla emanazione delle· norme per la costituzione degli uffici di collocamento per i prestatori d'opera ed al loro cont rollo attraverso la q uarta Sezione d ei Comigli d ell'economia, secondo l e seguenti direllive f ondamentali: a) Gli uffici di collocamento .sono a base pari/etica, con sed e preu o i sindacati dei lavoratori; b) I .collocatori sono scelti fra i dirige nli sindacali dei lavorato ri1 con il gradimento e la ratifica del comitato pari/etico; c) Il comilt1/o paritetico si riunisce sotto la presidenza del segreftUÌ'! dei Fa.sèio lo cale,· d) La quarta sezione del Consiglio delt'eco1Jomia, presied uta da ' un delegato del minist ero delle Corporazioni, sarti composta dall'ispettore dell'industria e del la voro, dal direttore degli Istit uti di previdenza sociale, dai rt:ppresentanti (in rapporto paritario) delle organiZZttZioni sindacali d"ei datori di lavoro e dei lavoratori, dal pro vveditore delle opere pubbliche o da 1111 funzionario dt: lui delegato p er le protJincie solto ltt giurisdizione dei provveditorati e, nelle altre provincie, dall'ingegnere capo del Genio Civile. EJJa nominerà nel mo, uno rm delegato provinciale per il controllo degli uffici l ocali e di ogni categoria,- e) L'awmzione dei per il lramrte degli uffici è obbligatoria, ma ha lib era ;celta dtt parte dei d(Jtori di lavoro Jllg!i elenchi dei dùoccupati; f) Resta eliminata ogni forma di mediazione, nell'asmnztone al lavoro, p er tutti i mestieri e per tutte le profeJJioni.

12.- Che il criterio deli'imponibile della mano d'opera ;ia abolito nei contraJti di lavoro, tenendo conto delle esigenze delta mano d'opera e della pouibilità dell'economia agricola delle varie provincie.

13. - Che le A.uociaziat1i dei dato ri di lavoro, non limitando la loro attività alla stiprdazione dei contratti collettivi, prendano ump re maggiori confalli per lo sviluppo della loro in ordine alla politica dei prezzi e dei costi seco11do l e direuive del G overno.

14. - Che si apprestino gli s/udi ed i provvedimenli necenari per adeguare l'ordinamento sindacale allo svolgime11to de/l'ordinamenlo corporativo.

15. - Che si coordinino umpre pù>, secondo le esigenze tmitarie consacrate dal/a Carta del Lavoro, le funzioni e le iniziative statali che concorrono alla disciplina della prod11zione e del lavoro.

ss• RIUNIONE

DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO*

Erano presenti le LL. EE. Federzoni, Belluzzo, Volpi, Cian o, Fedele, Grandi, Balbo, Suardo, Botttli/ S J;. Augusto Turati, segretario g enerale del Partito Nazionale Fascista; il vicesegretario Starace; l'an. Ricci; il commenda/or M e/chiari; il commendator Marine/li, segretario gene rale amministrativo; l'an. Blanc, l'an. Maraviglia ed ii. commenda/Or Marghinol ti, membri del Direttorio,· il ge,l erale Bazan, capo di Stato Maggiore della Milizia; /'o,I. Roswni." i senatori Gentile e Corradini; il dollor DJ Marzio, segretario generale dei fasci all'estero; l'an. Benni; l'an. Alfieri e l'on, Giunta. Vi assisleva, invitato, l'an. Amicucci.

Appena iniziata la seduta, S. E. il capo del Governo e Duce del fascismo ha faJJo un compleJo esame della situazione giornalistica in rappor/o alla funzione di regime ed ai compiti del Partito. Ha quindi dato la parola all'an. Amicucci, segretario del Sindacato nazionale giornalisti,

• Te!nutasi a palazzo Chig i il 16 novembre 1927 (ore 22-0.30). (Da I l Popolo tflhllia, N, 274, 17 novembre 1927, XIV).

DEL LAT ERANO 69 che ha riferito dilfruam ente srd lavoro di inquadrame,ìto compiuto e sull'opportunità di valorizzazionc d ei giornalisti f auisti. S11/ problema ha poi riferito il ugrelario generale del Partit o A conclusione d ell'esam e, è stata approvata la seguente dichiarazione:

«Il- Gran Comiglio, -esaminato ii problema della stampa ù1 zione di regime di Partito, saluta e plaude ai giornalisti ed ai g iornali che, in perjelta continuità di spirito, dall'inter vent o alla vittoria e d all'ora di riscoua a quella attuale, seppero u rvire con fedeltà e sacrificio l'idea,' riafferma ' l a funzione edm:ativa della stampa e la neceuità ch e eua sia permeata e modellata dallo spirito fasciita, pur con l e necessarie ed opportune differenziazioni," riconoJtendo la necessità che il -regi/n e poua contare ù uondizionatamente sui pitì importanti organi gi ornalistici, affida al seg retario generale del Partito l' esame del problema, f ermo restando il concei/o che i posti di direzione e di comando d evono essere affidati a camicie nere fedelissime».

L'AZIONE DELL'ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI *

Vi ringrazio, signor presidente, delle importanti cose delle quali avete voluto informarm i. Rammento che. in questo luogo stesso, quatt rÒ anni or sono, fui presente ad una cerimonia semplice e solenne, per la posa della prima piet ra di quest'edificio. Constato che esso è stato portato a compi mento come lo avevo immagi nato e desiderato: dignitoso e maestoso .

.n g iusto ed è bene che le sedi degli organi d ello Stato e degli enti che rappresentano funziorii· direttive nella vita de l paese ·sorgano m aestose e degne d ella rinnovata dignità della naz ione. Esprimo duo"q ue il mio schietto raJiegramento a voi , signor p residente, ed a voi, sig nori consiglieri, all'architetto cd agli artisti, scultori c pittori che questo palagio h anno nobi lmente decorato.

E vengo alla seconda parte del vostro saluto. Avete d etto che io mi interesso de lle sorti di questo Istituto, Siete nel vero. Aggiungo che me ne interesso g iornalmente, non solo perché l'azione dell' Istituto è di g rande ausi lio all 'economia generale e perché esso re nde segnalati serviU alla pubblica fina nza (e se fosse solo questo non ·sarebbe poca cosa); ma anche pe rché i r isultati della sua attività sono l'espressione sintetica della situazione del paese. ·

' A Roma, la mattina del 24 -novembre .1927, Mussolini visita la nuova sede dell'Istituto nazionale delle assicurazioni . . Al saluto rive>ltogli dal deputato Salvatore G atti, pcesidente d ell' Istituto, il Presidente del Coosiglie> r isponde con i l discorso qui riportatO. (Da Il Popolo d'Italia, N 28 1, n novembre 1927, XIV), . . .

L'opera che voi avete esplicata è stata notevole, e prevedo un u lteriore svilUppo della potenza dell' Istituto, perché, superato il saturnale cartaceo dell' inflazione, il paese si dedicherà con particolare vigore al risparmio e alla previdenza.

Sono anche soddisfatto dell'azione che Sviluppa all'estero, dove vivono vaste masse di italiani che negli ultimi tempi si sono note_ volmente riavvicinati aJia madrepatria, se pure ne . fossero stati dimenticati in tempi di umiliazioni, e vi invito a proseguire su questa via.

Sono certo, signor presidente, che voi raccoglierete· ancora maggiori risultati da lla vostra f atica.

Vi ringrazio per quc!Io che avete fatto e per quello ch e s icuramente fare te. (Le parole d el capo del Governo hanno !NJCilalo il pitì vivo entusiaJmo).

Rilievi Demografici

Illusion I E Cifre

Il Corriere della Sera ha dedicato un capocronaca alla situaz ione demografica della città di 1-filano. Siamo nella necessità di correggere taluni dati inesatti e soprattutto abbiamo il doVere di sfrondare il troppo roseo ottimismo demog rafico di cui dà prova il confratello di via Solferino. Per quanto conce rne la popolazione de lle maggiori città italiane, non è vero che Mila no sia la più popolosa.

Alcuni giorni fa un comunicato ufficia le cosi precisava la popola zione di queste città in cifre ·tonde; Napoli 940.000

Ma lo stesso comunicato ufficiale aggiungeva che la ·popolazione d i Napoli, Mila no, Genova era aumentata - soprattutto - in grazia alle aggregazioni d e i comuni limitrofi e cioè:

N apoli 107 000 abitanti agg regati di undici comuni

M ilano 120.000 abitanti agg regati di undici comuni

Genova 2)0: 000 abitanti aggregati di diciannove comuni

Ristabilita la indispensabile esattezza delle cifre, risulta che la città più popolosa d'Italia, per virtù p ropria (altissimo coefficente di nata lità) e per immigrazione, è Roma.

Questo precisato, vogliamo aggiungere ancora che non condividiamo quella specie di entusiasmo un po' provincialetto del Corriere in vista del milione d'abitanti che avrà - fra qualche anno - Milano. .

Non è vero. che Milano segua l'andamento demografico del resto d'ItaJia.

Se così fosse, l'Italia Sarebbe in condizioni infinitamente peggiori della Francia!

Se il Corriere della Sera yuole informare sul serio ·i sUoi lettori è non lusingarli, d eve avere il coraggio di dire che il tasso di natalità milanese è disceso dal trentacinque. per mille al tre dici per mille, di modo che Milano cond ivide, con Berlino e Stoccolma, il poco confortevole primato della più bassa natalità in tutta Europa. La diminuzione delle na·scìte non è soltanto «sensibile», come è costretto a d affe rmare, con u n mediocre eu fem ismo, il Co rriere: è semplicemente disastrosa.

L'aumento della popolazione milanese, in base al supero delle nascite, perché questo è il vero aumento, mentre l'immigrazione non è che uno spostament!l di popolazione, è ii1. queste cifre, la cui meschinità ci dispensa da altri più amari commenti. Si tratta di un raffronto d ei primi otto mesi deg li anni 1925, 1926, 1927:

Primi otto m esi 1925 supero delle nascitè

1927

Aggiungendo le nascite degli altri qu:tttro mesi, si possono au mentare queste cifre di un te rzo, e aHora si constata che in tre anni la ve ra popolazione di Milano h a avuto un aumento che non arriva, pur Ja r. gh eggiando cifre, a cinquemila abitanti, dicon·si ci nquemila ahi· tanti! II che significa che la popolazione dì .Milano è praticamente d imi· nuita! Se non èi fossero gli immigrati, ci vorrebbero ben venti anni pe• arrivare al traguardo d el famoso milioile! Ma gli immigrati continueranno col ritmo di questi ultimi anni di inflazione? B lecito dubitarne. pro· prio di ieri la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto legge per il controllo sulla creazione di nuove industrie nelle c ittà di popolaz ione superiore ai centomila abitanti!

•••

Ricordiamo il discorso dell·Ascensione, che in questa materia fu ve ramente una frustata che l a nazione - illusa! - non si attendeva ; ma che era invece una sacrosanta improrogabile necessità, Sarebbe ben triste il giorno in Cui a M ilano, come già avviene in alt re cont rade del mondo, dovesse echeggiare l'angoscioso grido: Pirì bare che w/le!

Da Il Popolo d' ltali.:t, N • 29 novembre 1927 (r).

COMUNICAZION I DEL CAPO DEL GOVERNO *

Mi onoro di annunciare alla Camera che Sua Maestà il re, con decreto 2 3 giugno scorso, h a accettato le d imissioni dalla carica di sottosegretario d i Stato per l'Economia n azionale rassegnate d al dottor Giuseppe Bastianin i, deputato a l Parlamento.

Con successivo decreto del 9 lug lio, la M)lestà Sua ha accettato le dj missioni dalJa carica 'd i sottosegretario d i Stato per le rassegnate dall'onorevole, avvocato, ragionier Giuseppe Frig nani, deputato a l Pa rlamento.

A sottosegretario di Stato per le Finan ze è stato nominato, con decreto reale del 2l luglio scorso, l'onorevole, dottor Francesco Boncompagni Ludovisi, p rincipe di Piombino, deputato al Parl amento.

PRESENTAZIONE DI ALCUNI DISEGNI DI LEGGE**

M i onoro di p resentare alb Camera i seguenti disegni di le"gge:

Ist ituti nautici privati; conve rsione in legge del regio decreto legge 27 ottObre 1927, nume ro ·2147, concernente b comp ensazione fra l e spese occo rse per la squad ra navale spagnola in Ita li a e quell a della squadra navale ita lia na in Spagna; convers ione in legge del regio d ec reto legge 27 ottobre 1927, numero 2149, rigua rdante il parziale esonero della provincia del Carnaro daJle spese pèr il mantenimen to del regio Istituto nautico di Fiume; conversione in legge del regio decreto legge ?7 ottobre 1927, nu- mero 2150, riguardante il personale non insegnante del reg io Istituto nautico di Cagliarij conversione in legge del regio de<"reto legge 3 novembre 1927, numero 2148, che stabilisce Je indennità da corrispondersi al deJla regia Marina per la perdita di vestiario in caso di sinistri marittiffii.

* Fatte alla Camera dei deputati, nella dd 1". dicembre 1927 (ore 16-17. 25). Ripetute al SenatO, nella tornata dd 6 dicembre 1927 (ore 16-18). (Dagli Ani J, J Parlamento italiano. Camera J,; d eputali. S'uion e dt. LegiJ/atura cit. Dimmi011i. Volum e VIli, pag. 7992.

.,. Parole pronunciate a ll a Camem dei depu!ati, nella tornata del t<> dicembre 1927. (Dagli Atti del Parlament o italiano C11m era dei deptltali. Sesrione cit. LegiJ/atura cit . Dimmioni. V olume Vlll, pagg-. 8008-8018).

Mi onoro di presentare alla Camera il disegno di legge: approvazione del trattato di alleanza difensiva, stipulato in Tirana· fra l'ftalia e l'Albania il 22 novembre 1927, nonché del relativo scambio di note

PRESENTAZIONE Df UN DISEGNO DI LEGGE *

Ho l'onore di prese ntare al Se nato il disegno di legge p er l'approvaz io ne del trattato di alleanza difensiva, stipulato in Tirana fra l'Italia e l'Albania il 22 n ovembre 1927, nonché del relativo scambio di note che ha avuto luogo nello stesso giorno.

ITALIA E FRANCIA**

- Dobbiamo tutt i facilitare la costituzione di un vasto blocco latino. Non soltanto le nazioni iberiche, ma le Repubbliche latine ri volgono i loro sguardi verso Roma e Parigi. Federare queste forze mult iple e questi popoli animat i da u na medesima f ede, p er i quali la stessa civiltà è una eredità comune, signi fica assicurare la pace del mondo e premunirsi contro la minaccia della barbarie. Quc llò che vi d ico, lo di co a tutti i francesi che vengono a visitarmi. Essi sono numerosi e sono veri amici del· l'Italia. Tutto ciò che s arà tentato ne ' senso ·di u na più intima intesa tra noi, tra le" nazioni latine in generale, merita di essere incoraggiato e lodato. La Francia e l'Italia sono fatte per intendersi. Non parliamo di sangue latino: la razza è una entità assai vaga tante sono le mcsco- lanze nel corso dei secoli; ma la civiltà, la cultura costituiscOno un mirabile patrimonio comune. Con un francese, noi ci troviamo immedia. tamente in confidenza su un piano identico; con un ingl ese, dobbiamo già Jare uno sforzo per comprend ere e per farci comprendere ; con un ted esco, la differenza s.'accentua ancOra ed un vero abisso ci da un russo. Ecco perché la famig lia franco-italiana potrà attraversai-e ta· lora atmosfere tempestose, ma noi non g iunger emo mai fino all'aperta discordia, perché siamo fratelli che litigano qualche volta, ma che si amano a dispetto di tutti .

• Parole al Senato, neUa tomaia del 6 dicembre 't927. (Dagli Atti parlamentari d el/a Camera dei unatori. Diuzmùmi Ugùlar11ra XXVII 14 Swiane 1924·1928 VIli: dal 6 diumbre 1927 allO maggi o 1928Roma, Tipografia del Senato, 1928, pag. 9283).

""" Dichiarazioni fa tte a Roma, ad un corrispondente della D lpéche T uniJien ne di Parigi, il 10 1927. (Da Il Popolo d'Italia, N. 296, 13 di· cembre 1927, XIV).

230" RIUNIONE

DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI*

// capo dei Governo hft fallo al .ComigJio la JegueuJ e relazione. Dall 'ultima sessione del Consiglio d ei ministri a quella odierna, non vi è nulla di notevole da segna lare in fatto di politica interna. la nazione ha continuato, come sempre da cinque anni a questt:! parte, nella sua d isciplinata silenziosa attività. La celeb razione del quinto annuale della rivoluzione si è svolta doYunque con imponente solennità il minimo incidente. Anche le dimostrazioni studentesche svoltesi nelle città universitarie nella prima decade di novembre, non hanno datcf luogo a turbament i dell'ordiiÌ e pubblico Si può constatare con soddisfa. zione che nelle folle studentesche italiane dell'èra fascista il più ardente entusiasmo si accompagna alla più severa consapevole disciplina. Ment re nei mes i di ottobre e novembre si è notato una ripresa generale dell'economia italiana, il Gove rno fascista ha predisposto tutte le misure atte ad il f enomeno della disoccupazione. In sede di Parlamento sarà convenientemente ed ampiamente commentato lo sforzo che il Governo fascista ha fatto, p rovincia per provincia, onde fronteggiare energicamente il fenomeno della disoccupazione; Altre misure in corso permettono di credere che la disoccupazione, che non ha mai raggiunto cifre catastrofiche, entrerà prossimamente nella fase di decrescenza. Data b. perfetta tranquillità. del popolo e la palese assoluta innocuità dei tentativi superstiti di antifascismo, ho pensato che il regime può dare una ulteriore prova della sua forza mostra ndosi generoso con i suoi avversari, che di tale generosità si siano: rivelati meritevoli o degni. ,

• Tenutasi il D dicembre 1927 (ore 10-U) (Da Il Popol o d'llalia, N 299, 16 dicembre 1927, XIV)

Saranno posti in libertà, nei prossimi giorni, oltre duecentocinquanta confinati sui seicento circa che si trovano ancora alle isole. Ho anche disposto che· entro il mese siano condizionalmente liberati t utti i condannati per offese al primo ministro. Il loro numero è irrilevante, dacché la legg e è entrata in vigore, cioè dal 1925.

· Queste misure devono mostrare al mondo che la ri voluzione fascista, certa del suo avvenire, si difende con le sue leggi e col suo spirito, ma non infierisce, come fo rse- avviene altrove, sugli avversari.

Questi ultimi due mesi sono stati abbastanza movimentati in fatto dì avvenimenti internazionali. L'll novembre veniva firmato in Parig i il patto di_ amicizia fra nco-jugoslavo, già parafato fin d al marzo 1926, epoca nella quale veniva dopo la parafatura, proposto all'Italia un accordo a tre che, per ragioni evidenti, non poteva accolto. Il patto f rancojugoslavo è perfettamente corretto dal punto di vista internazionale e societario, ma Ja. interpretnione che di taie patto fu a Belgrado, da circoli responsabili e irresponsabili, sollevò una certa impressione nel mo ndo,. esclusa l'Italia, che non perdettc il suo sangue freddo e la sua disciplina. ·

Undici giorni dopo veniva firmato a Tirana il patto di alleanza difensiva fra l'Italia e l' Albariia, del quale ho avuto già di intrattenere il Consiglio dei ministri in precedente seduta.

I due patti non sono in relazione di causa a effetto, corric è parso a taluno giudicante gli 'avvenimenti dal punto di vista della mera cronologia. Il patto franco- jugoslavO era vecchio di sedici mesi, né ii·patto itala-albanese fu imbast ito fi:-a l' 11 e il 22 novembre.

Ho già, nel preambolo stesso del trattato e nelle relaz ioni co n Iè quali lo ho acco mpagnato dinanzi alla Camera ed al Sen:tto, illustrato e precisato il, ca rattere assolutamente pacifico del trattato stesso , il quale concilia ed armonizza le esige"nze e g li interess i fo ndamenta li di due popoli affacciati suJio· stesso mare

[n relazione con i due t rattati è stata posta in discuss ione la situazio ne tra la Francia e l'Italia. Astraendo dalle intenzioni, precipitazioni e fan- · tasie di molti giornali, restano due fatti che permettono di credere ad una chiarificazione dei rapporti tra i due paesi: il discorso molto amiche-· vale del ministro degl i Esteri, Briand, e Ja firma del modus vivendi.

Io credo che sia possibile, utile e vorrei aggiungere necessaria, una larga, cordiale , duratura intesa tra Francia e Italia; ma tale intesa, per essere solida, non p uò basarsi su motivi esclusivamente letterari o puramente sentimentali, bensl sulla eliminazione di quelli .che posSono costituire punti concreti di friz ione fra i due paèsi. Le no rmali rappresentanze d iplomatiche affronteranno nel periodo di tempo imffiinente questi problemi che non sono né g ravi, né insolubili, ma soltanto d elicati, come del resto tutti ·i problemi della vita e dei· rapporti fra i popoli. Quando le avranno compiuto il loro preliminare e necessario lavoro, sarà logico un incontro fra i ministri i quali, nel breve tempo di una conversazione non dovranno cercare affrettatamente un accordo, ma soltanto e solennemente consacrarlo.

Gli avvenimenti di queste ultime settimane hanno mostrato che .l'I talia non è r imorchiata da nessuno quando sono in gioco i suoi vitali iÒ.teressi e che dall' Italia non partiranno iniziative che possano in qualche modo turbare la pace del mondo.

D al Comiglio dei ministri, JtJ propor/a del capo del Goveruo, nislro dell'Intern o, sono stati deliberati:

1. - Uno Ùhema di regio decreto concemente il coordinamento della legge m gli ordini sanitari con la legge 3 aprile 19261 numero 563, per la d isciplina giuridica dei rapporti colleJti vi di lavoro ( testo miÌco) .

2,- Un o schema di regio decreto concernente la fonazione d elle p ro· porzioni per le promozioni d eili agenli di Polizia d ell' ex-regime am /ro· tmgmico assimilati a q uelLi del R egno ;

3 . - Uno sr:bema di regio d areto concernente la pubblicazione nel territorio fiumano d ella legislazione sulla pubblica beneficenza,

4. - Uno schema di regio decreto con cui viene appro vato il regolamento per la esecuzione del regio decreto legge 8 maggio 1927, numero 798, sul iervizio di assistenza dei illegittùni, abbandonali o e!posti all'abbandono .

. S11 propo!t a d el capo d el Govemo1 m iniJtro per la Guerra, vengono p oi appro vati dal Comiglio : l, -Uno schema di regio decreto per l'approvazione deltnto unico delle dùpoiizioni riflettenti l'ordinamento della Co mmùsi one suprema di difesa ed d Jerllizio d egli osserlla/ori induJt riafi.

. 2 . - Uuo schema di regio decreto che approva ilteslo unico delle diJpoJizioni rig11(Jrda nti la coJiittJZione dell'Unione militare in Ente autonomo avent e personalità giuridica propria.

3. - Uno sch emtt di regio decret o cbe approlla il t esto unico d elle disposizioni per "/'amminiJtrazioue e la contabilità d ei Corpi, l!tituti e Stabilimenti militari.

S11 proposta del capo del Govern o, primo minùtro, il Comiglio d ei minùtri ba approllato: l, - Uno schemtt di regio decreto che regola l'ordine delle precedenze Ira le varie caricbe e dignità a Corte e m/le funzioni pubbl iche. L'ordine d elle precedenze, tra le varie cariche e dignità a Corte e nelle pubbliche funzio ni, t!Jitora regolato, in mauima; dal regio decreto legge 19 april e 186 8, numero ·4 349, pùì non corrispondeva alle esigen ze ttlJuali in seguito alla creazione di nuovi uffici, alla trasformazione di quelle esistenti ·nei 1868 e alia iltituzione di nuovi organùmi che hanno asJJmto impo rtanza nella vita nazionale. Né i pro vvedimenti di modifica al regio decreto legge sin q1Ji emanati, e limitati a poche dignità e a qualche am'minùtrazione, erano riuuiti a fr onteggiare completamente le nuove necessità. Alia revisione generale d e/J'ordine delle precedenz e si è provveduto çon lo Hhema di decreto reale. che riordina e disciplina in modo esauriente l' importante materia.

2. - Uno schema di regiO decreto Che sottopone alla vigiJanià del· ministero degli affari E1teri l'Ente nazional e « L'Italica » per la tutela e la diffusione della cultura ita/idntt all'utero.

Ii Comig/io dei ininistri, 111 proposta del capo del Governo, minùtro degli A /fdri Esteri e d ella Guerra, ha approvato:

1 - Uno schema di regio d ecreto che approva il regolamento per l'uso degli i mmobili e dei mobili patrimoniali dello Stato adibiti ad u so delle regie rdppresentanze all'estero.

2. - Uno schema ·di regio decreto per la esecuzione del protocollo, firma lo in Gi11evra f ra 1'/t(t/ia ed altri Stati il 17 giugno . 1925, concernente la proibizione dell'impiego in guerra di gas asfiuùmti, tossici o simili, e d ei mezzi bacteriologici.

3. - Schema di regio decreto che estende ai sol/ufficiali aventi fa· miglia a carico destinati a frequmtare corsi di istruzioni fuori della loro residenza, la indennità di cni d/l'articolo II del decreto minùteriale 14 agosto 1925. .

4. -Uno scbema di regio decreto riguardante l'indennità di viaggio agli ufficiali richiamati alla sede di servizio mentre fruiscono della licenza.

J - Uno scbema di regio derreto che approva il t esto tmico deJ/e leggi .m/l'ordinamento dell'dmministrazione centrale della Guerra e dei penonali civili d ipendenti,

Il capo del GOverno, miniitro per la M arina, nel porre in riiievo, con elevate parole, l'opera svolta dall'ammirdg/io di Armata A lfredo Acton, so11opone d/ Consiglio , per le sui delib erazioni, la proposta dì accettare l e dimissioni che l 'ammiraglio ha presentato d alla carica di capo di Stato M aggiC? re della Marina.

Il Consiglio, nel delibera re l'accettazione, si assocùi alle espressioni del capo del Governo e rivolge un particolare ringraziamtnto all'illustre ammiraglio per i servigi prestati nell'alta carica.

Sempre 111 proposta d el capo del ·Governo, ministro per la Marina, il Consiglio delibera il seguente movimento: nomina a capo di Stato Maggiore della M arina d ell'ammiraglio di Divisione Ernesto Bnrzagii,' nomina a sottocapo di Stitto M aggiore della M arina del contrammiraglio Romeo B emolli, in !OIIituzione dell'ammiraglio di Divisione Gi11· uppe Canti/

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