64 minute read

COOPERAZIONE FASCISTA*

Camerati cooperatori l

Questa vostra imponente adunata chiude il ciclo delle grandi adunate Ji popolo d1c si sono svolte tra la fine dell'anno VI e l'inizio del VII. Qui convennero per primi g li operai milanesi, poi si diedero convegno a Roma gli industriali; recentemente i rwali di tutta Italia, i combattenti, i mutilati. Oggi voi con la vostra massa, con la \'Ostra fede, con i vostri inn i, dimostrate agli incerti, agli scettici, che la cooperazione fascista è conscia dei suoi compit i di f ronte agli associati e di fronte al rti:gime. Di ciò faccio elogio al p residente dell"Ente nazionale della cooperazione, cd a tutti i dirigenti provinciali. Avete raccolto dal vecchio regime u na eredità pesante : c'erano uomini che bisognava eliminare, sistemi che non andavano più Questo lungo, penoso e faticoso travag lio è ormai compiuto: oggi la cooperazione è fascista neglì uomi ni, nei metodi e negli scopi , ed esiste nella sua triplice form a di cooperazione della produzione, del lavoro e del consumo.

Advertisement

Nel mondo attuale così vario e èosl complesso, c'è posto per tutte le attività, e come la grande industria non esclude l'artig ianato, cosl, nel complesso deUa p roduzione, c"è posto per l'azie nda privata, per l'azienda di Stato, ed anche per l'azienda cooperativa.

Si tratta d i adeguarla ai nuovi tempi e d i aggiornarla in fatto di sistema. Questo avete fatto; l'organismo è potente, ma è suscettibile di ulteriori perfezionamenti, tanto nella attiv ità produttiva come nell'attività della cooperazione di conswno.

Milioni d i organizzati sono inquadrati nell'Ente e rappresenta no una forza dal p u nto di vista dell'economia, e dal punto di vista delJa politi ca, poiché la cooperazione è fasc ista e non può essere che fascista. (Ac· damaziom).

E evidente che, dati questi principì, tutti i residui o residuati del vecchio regime devono essere spietatamente eliminati. In q uesto modo la cooperazione italiana, raccolta sotto i gagliardetti invincibili del Littorio, costituirà una forza per gli associati, per il regime e per la patria. (Per lui/o fimmensO teat ro scopfia tm itmgo appla rno. Il D uce risponde ripetulamente col sal11to romano alle della folla).

' Discorso pronunciato a Roma, al Colosseo, l'li novembre 1928, verso le 11.30, davanti a circa ventimila coopi!'Tatori aderenti all 'Ente nazionale della COO· petazione (Da Il Popo lo d'Ittliùt, N. 270, 13 novembre 1928, XV).

Al COMMERCIANTI .*

Mu;;o/ini 1i dice lieto di partecipare alla riunfone coJÌ vibrante di enlruiasmo e co;) sincera di fede fa ;cista Ritiene .che una delle creazioni più originali, una delle realizzazioni più efficaci dello Stato fa;ci.sta sia coJtituita d all'inquadramento dei commercianti italiani, i quali form ano una di·queJ/e gfandi organizzazioni nazionali che ;ono i veri e propri pilaJJri dello Stato.

D opo aver precisato il posto del commercio nella Jocietà e nell'eco· nomia nazionale, il capo del Governo indica i compiti di .re/ezione e di miglioramento che l'organizzazione dei commercianti deve auo/vere.

· Voglio finalm ente, o camerati - ha concluso il D11ce - elogiare la prontezza con la quale i commercianti italiani rispondono a tutte le iniziative del regime fascista. Di questo vi faccio ampio e sincerissimo .elogio. Questa cerimonia dev'essere considerata come un episodio saliente della vostra vita organizzativa. Essa si svolge a Roma, p erché Roma deve adempiere sempre più alla sua missione : quella di essere il cervello, il cuore e Io spirito della nazione.

Commercianti! Camerati! .

Date corso ai vostri lavori e ritornate quindi a1le vostce provincie recando ai vostri colleghi e camerati la eco della mia simpatia, il m io saluto ed anche la convinzione p rofonda che l'Italia cammina e che nessuna forza umana potrà. fermarl a. (Interminabili ovaziom).

PER IL GRAN CONSIGLIO**

Onorevoli senatori!

Dato l'andamento -della discussione io mi risparmio e vi risparmio il discorso che avevo

• A Roma, nella sede "della Confederazione nazionale fascista dei commer· cianti, il 12 novembre 1928, alle 10, MusSolini presenzia la prima seduta d el S«ondo Consiglio nazionale della Confederazione stessa, In tale occasione, dopo la relazione dd deputato Ferru"io Lantini, presidente della Confederazione, il Presidente d el Consiglio pronuncia il discorso qui riportato in riassunto (Da Il Popol o d'Italia, N. 296, 13 dicembre 1928, XV).

•• Al Senato, nella tornata del D novembre 1928 (ore 16-18.10), si inizia la discussione generale del disegno di legge: 1< Ordinamento e .attribuzioni del Gran Consiglio del faJcismo ». Parlano, nell'ordine, i senatori Filippo Crispolti, Giovanrù Appiarù, Adolfo Berio. Indi il Presidente del Consiglio fa. le dichiara· .z.ioni qui riportate. (Dag li Atti della Camn-a dei senatori. Diwmioni. ùgisllllura XXVll. Seuioqe unica. V olume X : dal 6 novtmhre al 22 dirembre 1928 - Roma, Tipografia del Senato, 1929, pag8.11148·11154).

L'umanità attraversa un periodo di giustificata fobia delle parole. Mi rimetto, quindi, per quanto concerne lo spirito e la lettera della legge , alla .relazione ministe riale ed a quella chia ra ed esauriente d ell'Ufficio centrale del Senato e ai discorsi pronunziati in quest'Aula. ·

.Mi limiterò ad una breve, ma forse non superflua dichiarazione. Questo disegno di legge ha dato luogo ad esitazioni comprensibili e rispettabili, ma anche ad oblique manovre e ad insulse vocifecazioni. Si è levata una grande bandiera per contrabbandare dell'antifascismo miserevole. Ora, sei anni di lealissimo Governo fascista mettono al disopra di ogni sospetto il regime in tutti i suoi uomini e in tutte le sue espres· sioni politiche, militari, si ndacali.

A coloro che scambiano le nebbie dei loro impossibili desideri e le illusioni delle loro inut ili attese solitarie con una inesistente realtà e f avoleggiano di d issidi, basterà ricordare, accanto al lealismo perfetto, monarchico e dinastico della nostra fede e della nostra opera, un f atto più eloquente di ogn i discorso.

Quando Sua M aestà il re d'Italia, capO deJio Stato, accende nella cappella del Fascio bolognese la lampada votiva dedicata alla memoria deUe camicie nere cadute per creare l'attuale regime, egli compie un atto il cui significato è di per sé e"vidente.

Onorevoli senatori!

Uomini di buona f ede e soltanto pegsosi delle sorti del popolo jtaliano, non neghe rete il vostro suffragio a questo disegno di legge, il quale deve dare e darà a tutti g li itali:J.ni e a tutto il mondo il senso dell'incrollabile stabilità e dell'illimitata durata del regime, che vuoi fare la patria più grande.

DOPO LE COMMEMORAZIONI •

Il Governo si associa alle nobili parole commemoratiVe pronunciate dal Presidente dell'Assemblea.

• Parole pronunciate al Senato, nella torruta del 16 novembre 1928 ·(Ore 16. 17), dopo le commemorazioni di alcuni senatori recentemente scomparsi fatte dal Presidente d ell'Assemblea. (Dagli Alli parlamentari della Camera dei sentZJari. Discul!ioni. ùgùlaJMra dt. Sesrione dJ. V olum e x, pag. 11039).

COMUNICAZ ION I D EL GOVERNO*

Mi onoro annunziare al Senato che Sua Maestà il re, con decreti in data del 9 luglio scorso, ha accettato le dimissioni dalla carica di ministro segretario di Stato : per le Finanze, rassegnate dall'onorevole, conte Giuseppe Volpi di M.isurata, ministro di Stato, senatore del Regno; · per la Pubblica istruzione, rassegnate dall'onorevole, professar Pietro Fedele, deputato al Parlamento.

A copri re i posti rcsisi vacanti , la M aestà Sua, con decreto di pari data, ha nominato ministro segretario d i Stato : per le Fi nanze, l'onorevole, dottor . Ant onio Mosconi, senatore del Regno; per la Pubblica istruz ione, l'onorevole, professar, G iuseppe Belluzzo, dep utato al Parlamento, il quale ha cessato dalia carica di ministro dell'Economia nazionale.

Ino lt re, con p rovvedimenti dello stesso giorno, Sua Maestà il re ha accettato le dimissioni d alla carica di sottosegretario di Stato per le Comunicazioni rassegnate d all'onorevole, professar Alessand ro Martell i, deputato al Parlamento, e lo ha nominato ministro d i Stato per l'Economia nazionale.

Infi ne, con decreti pure del 9 luglio scorso, Ia Maestà Sua ha accettato le dimiss ion i dalla carica di sottosegreta rio di ·Stato: per le Finanze, rassegnate dag li onorevoli, avvocato Fulvio Suvich, e dottor Francesco Boncompagni Ludovisi, principe di Piombino, deputati al Parlamento; per la Pubblica istruzione, rassegnate da ll'onorevole, professar Emil io Bodrero, deputato al Parlamento ; l' Economia nazionale, rassegnate dall'onorevo le Tommaso Bisi, dep utato al nomi nando sottosegretari di Stato: per le Finanze, gli onorevoli, ingegner Vincenzo Casalini , e professar, dottor Ettore Rosboch, deputati al Parlamento; per i Lavori pubblici, l'o norevo le Araldo Crollalanza, deputato al Parlamento;

• Fatte al Sena to, nella. tomata del 16 novembre 1928. (Dag li Atti parlamenMri dd/4 Crnnertt dei U'rtfltori Dìuuuioni ùgiJlfltura rit. Seuione à t. V olume X , pag 11039) ·

DAL DISCORSO DELL'ASCENSIONE AGLI ACCORDJ DEL LATERANO 255 per la Pubblica ist ruzione, l'onorevole professar Pier Silverio Leic.ht, deputato al Parlamento; per l'Economia nazionale, gli onorevoli, do.ttor Guglielmo Josa . (per l'Agricoltura), e dottor Alessandro Lessona (per l'Industria), dep utati al Parlamento; per le Comunicazioni, gli onorevoli, avvocato Giovanni Cao, conte d ì San Marco, e Raffaello Riccardi, ·deputati al Parlamento.

PRESENTAZIONE DI ALCUNI DISEGNI DI LEGGE*

Ho l'onore di p resentare al Senato i seguenti disegni d i legge: ordinamento ed attribuzioni del Gran Consiglio del f ascismo; delega del Governo del re ad em:mare norme, :lventi forza di legge, per la completa attwzione della Carta del lavoro; modificaz ione d ell'articolo 8 del regio decreto legge 30 dicemb re 1913, numero 3184, sull'assicurazione contro la i nvalidità e la vecchiaia; competenza circa la concess ione, la revoca e gli effetti d ella -liberazione condizionale per i condannati dai Tribunali militari marittimi; conversione in legge del reg io decreto legge 10 agosto 1928, numero 2106, relativo al passaggio delle navi-scuola marinaretti e dell 'Orfanotrofio marittimo VitJo,-io Emanuele III all'Opera nazionale balilla. conversione in legge del regio decreto legge 4 ottobre 1928, numero 2271, d1e approva l'articolo 2 del regio decreto legge 13 gennaio 1927, numero ::i.S, cirot provvidenze per incoraggiare la motoaratura; costituzione dell'Istit uto poligrlfico dello St:1.to. Come ministro d dl'Intcrno, ho poi l'onore di presenta re a l Senato i segue nti disegni di legge: modifiche au·ordinlmento del governatorato di Roma; ampliamento della provincia di Viterbo.

PRESENTAZIONE DI ALCUNI DISEGNI DI LEGGE **

Mi onoro di presentare alla Camera i seguenti disegni di legge : riconoscimento e tutela dell'emblema della lotta contro la tu bercolosi (approvato d al Senato); èonversìonc in legge del regio decreto legge 2 3 ottobre 1928, num e ro 2468, concernente modificazione all'articolo 67 della legge 31 inarzo 1904, numero 140, portante provvedìme"nti speciali a favore della Basilicata; conversione in legge del regio decreto legge 8 novembre 1928, numero 2470, concernente il conferimento al podestà di Milano di poteri straordin:ui per il riordinamento degli e servizì per Ia dispensa del personale; conversione in legge del regio d ecreto legge 8 novembre 1928, nume ro 2469, concernente l'aggregazione d i p a rte del territorio del comune d i San Giovanni Teatino al comune di Pescara.

• Parole pronunciate al Senato, nella tornata del 16 novembre 1928. (Dagli Atti pnlamentari della C(tmera dei Jenatori. Diuuuioni. L egislaJMa oit S eu;one cii. V olu me X, p3gg.

•• Parole pronunciate alla Camera dei deputati, nella tornata del 21 novembre 1928 (ore 16-16.:>:>). (Dagli Atti del Parlamento italiano. Cam era dei Legillatura dt. Seuùme dt. Dhumirmi Volume IX, pagg. 9229·9230).

Cifre E Deduzioni

Sfollare Le Citta

Akuni dati statistici concernenti il movimento popolazione -.nelle principali città del Regno meritano il più attento esame, perché conducono a · conclusioni nettamente antiurbanistichc, soprattutto dal punto di vista dd problema della casa; insolubile problema .finché non sarà adottata questa formula: impedire l'immigrazione neile città, sfollare spietatamente le medesime. Durante sei anni, si sono, purt'roppo, piet rificati miliardi a decine; intere città sono state create quasi in un batter d'occhio, c il problema degli alloggi è ancora lontano dalla sua soluzione ; non solo, ma è di impossibile soluzione finché si pretenderà l'assurdo: cioè quello di ricOnoscere u n3 specie di naturale diritto alla casa in tutti coloro che emig rano nelle città . ln vista della d ata fatidic3 del 30 g iug no 19 30, data alla q uale cesserà - costi quel che costi - ogni regime vincolistico in materia d i case, è necessario seguire il f enomeno e ved ere come si manifesti l'insaziabile bisogno di case.

Vediamo come si portano le città in fatto di aumento di popolaziOne, nel primo semestre dell'anno in corso. Per supero delle nascite sui morti, Napoli è "aumentata di 5238 abitanti; Roma di 4772; Milano di 11 39 Adesso vengono le cifre irrisorie o trag iche. Genova è aumentata di 6 ) abitanti, diconsi 65; Firenze è awnentata di ben 5 abitanti, diconsi 5 ; Torino è diminuita, ripetiamo dim inuita, di 156 abitanti; Bolog na è d iminuita, ripetiamo diminuita, di 219 abita.nti; Venezia è aument ata invece di 984.

· Vi sono dunque ben quattro città dove f ame di case non ce ne dovrebbe essere, perché non solo non vi è aumento di popolazione, ma vi è diminuzione di vivi e aumento di morti, i qua.li hanno bisogno di un solo modesto sotterraneo locale! Calcolando la necessità di un locale per ogni nuovo nato, con la costruzione di dodicimila locali, si fronteggerebbe l' aumento naturale della popolazione in tutte le principali città del regno. _ Il problema non presenterebbe ecCessiva d ifficoltà, né immobilizzazione di capitali.

Ma il problema cambia immediatamente d'as_petto e diventa tremcn· damente pauroso, e richiede non milioni, ma miliardi, quando si prende in eSame l'awnento artificioso, cioè patologico, delle città, .dovuto all' imf!Iigrazione dai minori paesi e dalle campagne.

In soli sei mesi, ·8 167 persone sono immigrate a 12320 a Roma; 92 50 a Milano; 5302 a Genova ; 819 a Venezia. Torino, la rui popolazione diminuiSce, perché le bare superano le culle (il glorioso Toro è diventato ncomalthusiano ed ha lamentevolmente perduto g li attributi naturali e storici della sua virilità), Torino ha registrato, io soli sei mesi, la cifra di 25.301 immigrati; Firenze, che ha cinque nati più dei morti, ha avuto 1935 immigrati; Bologna, che si trova nelle stesse c peggiori condizioni di Torino, ha avuto in sei mesi 5527 immigrat i. Tirando le somme, si constata che, in soli sei mesi e in sole otto città, si sono inurbate 68 .621 persone; cifra che si raddoppia nel secondo semestre.

Questa cifra, che non è segno di potenza, come può credere qualche imbecille, ma segno certissimo di decadenza, spieg a come il problema delle case sia semplicemente insolubile, finché non si cambierà il sistema. V'è un terribile circolo vizioso che bisogna spezzare: più case si fanno nelle città e più gente s'inurba ; p iù gente s'inurba -sia pure attraverso l'inferno preliminare delle baracche- e· p iù case occorrono.

Così sì va all 'infinito, cioè alle città mostruose; le quali sono condannate a pors i e risolvere dei problemi soltanto l'aspetto elementare, materiale, animalesco della vita. Può l'ltalia gettare decine di miliard i in questo abisso ? Non si possono spe ndere infinitamente meglio, quei pochi miliardi che abbiamo? Fino a quando si continuerà a d ilatare il perimetro delle città, coprendo con cemento armato zone sempre più vaste di fe rtilissimo terreno? [mattoni sono _forse commestibili ?

La parola d'ordine che va diretta a tutte indistintamente le gerarchie del r egime, dalle centrali alle periferiche (gerarchie politiche, ammini· strative, militari, sindacali), ai prefetti, ai segretari federali, ai consoli delia Milizia, ai seg retari dei sindacati, ai maestri, a i giornalisti del regime, ai podestà, infine a tutti coloro che, .anche come semplici g rega ri del Partito, h anno una res ponsabili tà morale nello sviluppo e nel consolidamento d ella rivoluzione fascista, la parola d 'ord ine è questa : facilitare con mezzo e anche, se necessario, con mezzi coercitivi, l'esodo dai centri urbani; difficoltare con ogni mezzo e anche, se necessario, con mezzi coercitivi, l'abbandono delle campagne; osteggiare con ogni meno l'immig razione a ondate nelle città. Riuscendo a sfoJhue le dttà e ad impedire che vi immigrino da qui al 30 giUgno 1930 altre centinaia di migliaia di individui, che richiederanno centinaia di migliaia di locali (valanga che si ingrossa per il solo fatto di cadere), l a data fi ssata per la cessazione di ogni bardatura vincolistica passerà senza preoccupazioni.

Quanto all'industria edile, ci sono milioni di case rurali, inabitabili ,da demolire e da rifare, il che rientra nei piani della bonifica integrale Da li Popolo d'Italia, N. 278, 22 novembre 1928, XV •.

PRESENTAZIONE DI ALCUNI DISEGNI DI LEGGE**

Ho l'onore di presentare alla Camera i seguenti diseg ni di legge : modifiche all'ordiname nto del governatorato di Roma (approvato dal Senato); ampliamento della provincia di Viterbo (approvato dal Senato); conversione in legge del regio decreto legge 8 novembre 1928, nu· mero 2482, che porta modìficazioni alla legge sull'ordinamento della regia Marina ed allo stato ed avanzamento degli ufficiali della regia Marina.

PRESENTAZIONE DI ALCUNI DISEGNI DI LEGGE***

Mi onoro di presentare alla Camera il disegno .di legge: conversione in legge del regio decreto legge 8 novembre 1928, numero 2507, relativo all'aumento delle paghe dei _sottocapi e del Corpo reale equipaggi marittim i volontar i · u Parole pronunciate alla Camera dei d eputati, ndla torn ata del 22 novembre 1928 ( ore (Dagli Ani P11rlamento italiano C(:meTa dei depuwi. Leghlat ura dt, SeJiione dJ. Diwmioni. Vo lume IX, pag. 925).

• Il di Roma, N. 280, 24 novembre 1928, V: <c TRAMONTO DELLA CITIÀ TENTACOLARE - Tutti vollero essere cittadini della moderna citcà dai tentacoli giganteschi, cellula dd nuovo paradiso terrestre. Cosl nacquero t utte le vecchie storture che oggi andiamo lamentando, letterarie e politiche, sociali e morali, contro le quali una alla volta il fascismo è costretto a muovere guerra. Stamane la città tentacolare trema come per un sommovimento tellurico sotto !"impeto dd la parola di Mussolini: un'alt ra stortura che si elimina per virtù di un'eroica volontà correttiva».

••• Parole pronunciate alla Camera dei deputati, nella tornata del 24 novembre 1928 (ore 16-17.1 5). (Dag li A lli del Parlamento italiano. dei rit. Sessione cii. Diuuuioni. Volum e IX, pag.

PRESENTAZIONE DI UN DISEGNO DI LEGGE*

Mi onoro di present are alla Camera il disegno di legge : contributo degli Enti locali per il mantenimento dei regi Istituti nautici.

250' RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI **

In principio di il capo del Governo ha riferito· sulla situazione che è in questo momento dominata dal tentativo di raggiungere un accordo con la Germania sulJa questione delle riparazioni. Le tesi, anche da,l semplice punto dì Vista della procedura, non sono vicine; comunque l'Italia ha in materia una · posiz ione g ià netta- . mente defin ita d a molto tempo.

Da segnalare, non soltanto dal punto di vista politico, ma anche p er le sue possibilità di ordine economico, il recente trattato, che sostituisce e di gran lunga mig liora, un analogo trattato che recava la data del 1866.

Dal punto di vista della politica interna, la situazione è perfetta· mente tranquilla. Molti sintomi documentano la ripresa ·economica e cioè l'aumentato 'traffico ferroviario e- l'aumentato consumo d'energia elettrica, la minore disoccupazione stagionale c la maggiore occupazione degli stabil imenti industriali.

Taluni dissesti di Enti bancari di e quarto ordine e a raggio d'azione regionale e provinciale, per quo.nto do lorosi, devono essere con· siderati come il risultato deJ risanamento generale dell 'economia italiana , per cui organismi ineffi centi dalle origini o male amministrati devono soccombere. f responsabili sono stati colpiti da provvedimenti. di Polizia e nessun incidente ha turbato la vita di quelle provincie, dove g ll inte· cessati attendono con calma le misure di liquidazione. Intanto gli. amministratori del «Credito meridionale » hanno offerto un concordato preventivo, con un minimo di pagamenti del quarantadue per cento.

Tutta la nazione è stata in questi ultimi giorni gravemente e giusta·. mente feri ta, per la sentenza della giuria parigina, che ha quasi assolto

* Parole pronunciate alla Camera dei deputati, nella tornata del 28 novem· bre '1 928 (ore (Dagli Alfi del Parlttml!nlo ittt!iano. Cttmntt df'i deputati. Legh/aJura (i/. Seuione di. Dimmioni. V ol11mt lX, pag. · l'assass ino di un vecchio fed ele servitore dello Stato1 rappresenta qte consolare dell' Italia a Parigi. Il Governo comprende l'indignata emozione d el popolo italiano ed è l ieto di constatare che 1e spontanee dimostrazioni delle m asse studentesche si sono svolte' con perfetta disciplina.

*• Tenutasi il d icembre 1928 (ore (Da il Popolo d'I Miitt, N, 287, 2 dicembre 1928, XV).

Un altro provvedimento di ·carattere sindacale corporativo è stato adottato in questi ultimi giorni e cioè lo sbloccamcnto della Confederazione generale dei sindacati fascisti in sei Confederazioni generali di perfettamente distinte ed autonome neJ loro funzionamento, così come la legge prevedeva e voleva. Tale sbloccamento gioverà non soltanto a dare un ordinamento simmetrico alle Confederazioni dei prestatori d'opera, di fronte a quelle de i datori di lavoro, simmetria no n di semplice forma, ma di profonda sostapza, perché preliminarmerite necessaria alla crC"azione delle corporaz ion i, ma gioverà a rende re anche p iù spedita, più efficente, più economica sul piano d ella collaborazione l'attività pratica delle singole Confede razion i.

11 provvedimento segna dunque un passo innanzi sulla vi a deUe realizzazioni corporat ive. Non è un indebol ime nto, ma p iuttosto un rafforzamento dell'azione d i g iusta d ifesa e di legittima tutelà delle classi lavoratrici, le quali, attraverso il s indacato giuridicamente riconosciuto, l'ordinamento corporativo, la Mag istratura d el lavoro, realizzano la loro perfetta unità morale soltanto nello Stato fascista ed attraverso una tipica creazione della rivoluzione fascista: il ministero delle Corporazioni.

La nuova necessari a, nonché tempestiva sistemazione dell'organiz· zazione dei prestatori d'opera, è stata accolta con favore cioè dai lavoratori, i quali, . in quest i u ltimi tempi, hanno ·fortemente accentU3.tO, anche n elle piaghe in dustriali , il loro movimento di ad esione al regime.

Per quanto concerne l' Accademia d 'Italia, i lavori di riattamento della Farnesina, dove avrà sede, procedono alacre mente, in modo da potere già fin d'ora fi ssa re l'inaugurazione per il 27 ottobre dell'a nno Vll Tuttavia, i p rimi trenta accademici saranno nominati i1 23 m·arzo· p. v . In un p rossimo Consiglio d ei ministri, sitrà esaminato jl regolamento per l'Accademia stessa.

Infine, il capo del Governo comtmica che p er ricordare la data d ella riforma monetaria, 21 dicembfe pro.uimo, si cominceranno a pagare da qtJel giorno, cioè ùi anticipo di dieci giorni, g li ùztereJsi del debit o pub· blico, pagttbili al 1° gennaio 1929 .

Su proposta de! capo del G overno, il Comiglio d ei ministri autorizza il ministro d ella P11bblica istmzione a fir mare una con venzione con l'Uni· versità d i Bologna per la sist emazione totale del gl orioso St udio. l lavori, che saranno compiuti nel Urmi.ne di olio anni, importano una spesa·d; cinquantoJio miliotzi, dei quali però ventoJto sono dati Enti locali provincia, amministrazione degli ospedali, Caua di risparmio, Consiglio provinciale dell'economia, Monte· di pietà )_. Gli altri trenta . milioni saranno dati dallo Stato in ci11que anni, a cominciare dal cio 1931-1932. Così, Col c011tributo dello Stato e con quello stab;/ito, con nobile semo di generoso civismo, dagli Enti locali, l ' Università di Bologna sarà posta in g1·ado di adempiere umpre meglio alla sua storica ed alta missione, che l'hanno resd tradizionalmente famosa fra tutte l e Università d'[t(JJia.

Con decreto 6 gennaio 1927, numero 37, furOno autorizzati provvedimenti finanziari allo ICopo di facilitare l'esectJzione di opere nel/d marind di Sam pierdarena per il bacino «Benito Mmsolini ». Ora, per dare completa ed organica siJtemazione a tale bacino, il tUIIO· nomo d el porto d i Genova prevede un'uileriore spesa di circa centoJtanta milioni di lire, cl!mprese le opere marittime con i relativi arredamenti. E poiché il Consorzio ha o"rmai esaurito le proprie dùponibilità finanziarie nelle opere già eseguite, si rende necessario apprestarvi nuovi mezzi.

A ciò occorre pro vvedere con ogni onde il progresso dei nuovi lavori, reclamati dalle impellenti esigenze derte sempre Jeenti intemilà di traffico, venga t empestivamente at111ato, JÌ da evitare" che il continuo aumento delle merci, che fanno JCalo a Genova, non trovi mezzi porJ11ali adeguali ad aiJorbirlo. Dato che le nuove opere portuali aVranno carattere di dèmanialità, il relativo finanziamento dovrà in gran parte gravare sull'Erario. E però, volendosi evitttre, nelle attuali condizioni della fitJa!JZa, l'onere di nuove e maggiori auegnttzioni di bilancio, si è ra vvisata l'o pporJtmità di fornire al Comorzio le disponibilità occorrmti e cioè: a) ridutendo da lire 4.50 a lire 0.)0 per cento l 'ipleresse sulle somme somminiJtrat e e da somminùtrare dallo Stato ai semi d el regio· dure/o legge l) seJJembre 1928, numero 1997, 6 novembre 1924, numero 1881, e 3 g ennaio 1926, m1mero 66; · b) ridtJcendo, per il periodo dal Jo luglio 1933 (data in cui ce.uerà la precedente riduzione accordata col JUrriccMamato regio decreto 6 gennaio 1927) al 30 giNgtJo 1941, la quota annuale dotruta dal Conwrzio allo Stato, per l'ammortamento cfelle anticipazioni accordategli, dalla cifra di lire 16.811.680 a lire 1.000.000, salvo a regolarizzare l'integrale restituzione degli anticipi, dopo il 1941.

Avuto poi riguardo al faJJo che il Comorzio, in forza d ell' articolo 32 della legge istitutiva 12 febbraio 1903, numero 50, modifica/o dall'articolo unico c011 la legge 22 dicembre 192_7, numero 2637, fruisce già dell'im posta di ricchezza mobile sugli int ereui delle operaziu.ni fin mz;arie e dei prestiti contratti o da contrarre con lo Stato, con gli Enti para.stata/i o con Caue di risparmio, si è ritenuto opportuno, per uniformità di criteri, data la identità degli J(Opi, di estendere tale eunzione tfgli inJere.r; i delle operazioni finanziarie ' e dei pre.stili, che il Comorzio steuo. contrarrà per la co.stmzione delle ·nuove opere p rogettate. A tali cancelli è ùpirato il provvedimento approva/Q ora dal Consiglio dei minùtri.

Successivamente, sempre su proposta del capo del Governo, il ConJiglio dei miniJtri h.a approvato: l. - Un disegno di legge concemente disposizioni pel congresso mondiale delle Biblioteche e di bibliografia, che avrà luogo in Roma nel 1929.

2. - Un disegno di legge p er Id conceuione di eunzioni fiscali e tributarie alla Lega nazionale dì Trieste

3. - Uno schema di dùegno di legge che stabiliJce il posto spettanJe al Procuratore genera le prnso il T ribunale Sp erùlle per la difesa dello Stato , nell'ordine delle precedenze a Cort e e frm ziont pubbliche.

Il capo del Governo ha inoltre so11oposto al Consiglio, che ha approvato: l. - Uno scbema di provvedimenlo per l'approvazione dell'ac cordo_ concluso in R oma, mediante scambio di nole, fra l' Italia e il Reich germanico, il 7 maggio 1928, relativo al Ira/lam ento dogdnale e al regime. delle /are applicabili aJ/e specialità .medicinali e alla loro esportazione dall'tino all'altro Stato.

2 - Uno schema di provvedimento per l'esecuzione della con venzione firmata a Madrid tra l'Italia e la Spagna, il 3 ottobre. 1928 , relatiVo alla (inea aerea regolare Ira le due nazio ni.

3. - Uno schemt'l di provvedimento_ per l'approvazione del protocollo fra l'Italia e la Repubblica cecoslovacca, addizionale alla. convmzione dd 1° marzo 1924, alla ma volta addizionale al trattato di commerci o e di navigazione del 23 marzo 1921, protocollo firmato a Praga il 19 novembre 1928.

4. - Uno schema di diùgno di provvedimenJo che dà esect1ziot1e al addizionale alla convenzione generale di navigazione aerea, firmata in SanJander fra l'Italia e la Spagna, il 15 agostQ 19 2 7, protocollo firmato a Madrid tra il Régno d'Italia e la Spagna il 3 ottobre 1928

) , - Uno schem11. di provvedimento concernente l'esecuzione dell'accordo concluso a Madrid, m ediante · scambio di note, in data set tem bre 1928, Jra_ il Regno d'Italia e la Spagna, relativo alla scadenza d ella convenzione di commerCio e navigazione della convenzion e italospag,Iola del 15 novembre 1923.

6. - Uno schema di regio decreto relativo a!l'islilllzione i n Roma della fondaz ione « Figli del Littorio >> e a/t'approvazione del relativo statuto.

Stl((eJSivamente, il c ; n siglio, SII proposta del capo del Governo, ministro degli Interni, ha approvato i seguenti p rovvedimenti: . l. - Uno schema di disegno di l egge che dà fa coltà ai prefelli d i ordinanze obbligatorie, allo Jcopo di limitare l'ecceJJivo aumento della popolazione nelle città,

Il progreuivo manento della popolazione rnidente nei centri urbani, intensifica/osi nel dopoguerra per molteplici cause di carattere economico e sociale, per cui nei Joli novantadJJe capoluoghi di provincia vi sono ben dieci milioni di individui, cioè il quarto della popolazione tolt:tle del R egno, no11 poteva no11 preoccupare il legi!latore fascista, Jpecialm ente per i pericoli che esso importa, dal punt o di vùta della Jalute {i1ica, morale e delltt Jtirpe.

I n una materill coJÌ delicata non è. pouibile dettare n orme uniformi e auolute, poiché le varie condizion; 'dei luogbi nigono diverJità di diuiplina e di rim ed; , Perciò lo JChema ;uindicato Ii limita a dare ai prefeJJi, sentito il Comigho provinciale dell'economia, la facolt à di emanare ordinanze aventi forza obbligatoria, allo Jcopo di limitare t eccessivo aummto della popolazio ne residmte nelle città. Il pttrere del Consiglio provinciale de/JiecmMmia sarà guida preziosa all'autorità politica e farà JÌ che gli eventuali provvedimenti si adegueranno alle comprowtte eJigenze economiche dei singoli luoghi, i n relazione al momento nel quale i _provvedimenti Jtessi fara nno emanati ed al periodo della loro durata.

Il dùegno in parola non pretende di rùolvere il problema dell'urba. 11uimo, così come il d ecreto cbe iJtituJ la tana wi celibi non pretese di rifa/vere il problema dei matrimoni. Vuole sol o rappreuntare, come appunto l'altro p rovvedimento, tm mònito preciJo ed un richiamo Le forze sociali, economicbe e politiche del paeJe collaboreranno al nuo vo ed arduo compito, che il regime, con l'attuale provVedimento; int ende di pOrt.:tre all'ordine del giorno della nazione.

2.- Uno schema di provvedimento legi!lativo, in virtiÌ del quale Jono prorogate, sino al 30 giugno 1929, le fac oltà eccezionali concesu a/J'ammini!Jrazione comunale di Bologna, pel riordinamento degli uffici e urviz; e del/d dùpensa del persorutle,

- 3. - Uno schema di provvedimel1to !egiJ/ativo che a/Jribuisce al prefetJo di Fiume la facoltà di coriferire con mo d ecret o la citJadinanza ita/i,ma di ruidenJi in Fiume da dimeno un qJJinquennio, i quali abbiano adotlata come lingud d'uso la lingua italiana. lA accordata al prefetto ha la durata di 1111 anno e può essere eurcita/a soltanto 111 richiesta d egli interessati. JJ prof)vedimento è f;asat o Ju eminenti ra· gioni di equità, stante le gravi difficoltà cbe i ruidenti in Fiume in- centrano p er procuraf!i i dommenti neceJJari ad ottenere il riconouimento della riJiadinanza italiana, secondo le norme di diritto attualmente vigenti nell'ambito del territorio ft11mano .

4 . - Uno JChe ma di regio decreto che apprqva ìl regolamento per la 1-'Ìgi/am:a sanitaria mlle carni, de/lando, in part icolar modo, norme concernetTti /'ùtit11zione di consorzi obbligatori, per la costruzione di macelli tra com11ni con popolazione inferiore ai Ieimila abitanti, la pouibile utilizzazione di impianti frigoriferi, preesistenti alla costituzione di nuovi mare/li, la t enuta dei registri. da parte dei proprietari e prod11t1ori di frigoriferi, la preparazione e la conrervazione delle carni e degli insaccati, il trasporto da un comune all'alt ro della carne.

5. - Uno schema di regio decreto in virtù del quale la pubblicità degli aJJi conservati negli archivi di Stato è· portata dal 1847 al I867. T a/e provvedimento, mettendo 4 dùporizione degli studioIi do cumenti importantiuimi, riferentiri ad un periodo delicatiuimo della Jloria 11tlz ionale, allesta la ro/lecitudine del regime all'incremento deg li Jtudi storici, d ei q11ali i popoli forti si t emprano e si rafforzano p er le maggiori fortune de//'awenire. Il ,-egime ha rero lo Stato, in tutta la sua campa· gine, ideale e politica, così saldo, che non hanno pù) ragione di esur.e timidezu e tentennamenti, circa una esa fla rico struzio ne ' storica . degli avvenimenti succedutisi in Jialia nel jort11noso pefiodo 1847-1867 .

6 - Uno schema di regio d ecretO che istituisce l'a rchivio di Stat o in Zara, ed una sezione disiaccata di archivio in Fiume Co sì, per virtù del G overn o fasc ista, il Vecchio archivio di Zara, fondat o al tempo della R epubblicd di Venezia, rinasce a nuova e feconda vita. ( + )

Il Consiglio ha poi approvato, su proposta del capo del Go verno:

I. - Uno schema di provvedimento col quale si concede a//'A ssod:tzione madri, vedove e fa miglie dei cadrtti e d ispersi in guerra, la esclusività della fabbrictJ zione e vmdita del distintivo, istituito pei padri afltorizzati a fr egiarsi delle decorazioni concesse ai fig li caduti in combattimento e per feri te riportate ùz guerra.

2. - Uno schema di regio decreto che approva il lesto rmiio delle disp osizioni Concernenti g li stipmdi, le paghe gio rnaliere e gli assegìzi fis si per l'Esercito.

3. - Uno schema di provvedimento per la sistemazione del ruolo degli ufficiali di amminìstrazione in dipendenza di un concono rinnovato .

Infine, il Comiglio dei ministri, SII proposta del capo del G ovemo, ba approvato i seguenli provvedimenti:

I. - Uno schema di regio dCcretO rigtMfdant e i f11oli del personale civile e del ministero dell'Aeronautica. ·

2 . - Uno schema di regio decreto inttso a modificare la composi · zione del comitato tecnico d ell' A eronautica

251' RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MI N ISTRI*

In principio di sed uta, il capo del Governo, primo miniitro, Iegretario di Stato? ba presentato al Consiglio, che lo ha 11pprovato, uno schema di disegno d i legge, con cui,_ considerato che il barbaro auassinio comuma/o ii 12 settembre 1927, nella sede del Comolato generale d'Italia a Parigi, ha colpito non soltanto il flinzi onario_inugerrim o, ma .a11che un f edele_ - .rervitorr! del regime e che perciò il 1acrijicio del conte Nardini deve avere solenne riconoscimento da d ef!tt nazione, vime alla vedova Nardini, in aggiunta agli altri auegni normali che le Jpellano, una p emione straordinaria di tmnue lire novemi!•.

ITALIA E TURCHIA ***

Voglio ringraz iare l'onorevole Fani e l'onorevole P ace p e r i loro discorsi semp lici e oello stesso tempo efficaci, diretti _a sotto lineare l' importanza di questo trattato sottoposto alla vostra approvazione.

Il calore vostri applausi e l'attenzione che avete porta to- alle p arole dei nost ri .colleghi mi di,cono che avete afferrato a pieno l'importanza di questo

Bisogna avere la f ranchezza di :riconoscere che n ei p rimi ann i del regime fascist.1 non sempr e fu sgombro d i nubi d e i nost ri

"' Tenutasi il 5 dicembre 1928 ( ore 10-13) (Da Il Popolo d'I1alia, N 290, 6 dicembre 1928, XV)

"'"' Nella n23- riu nione, tenutasi 1 ' 11 dicembre 1928 (ore 10-13), H Consiglio dei ministri esaminerà «il bilanci(} preventivo delle entrate » Nella 253c. riunione, tenutasi il 14 d icembre 1928 ( ore 10·13), il Consiglio dei ministri esaminer--à «il bilancio preventivo delle u scite ». (Da Il Popolo d'Italia, N n. 295, 298, 12, 15 dicembre 1928, XV).

**"' A)la. Camera dei d f':putati, nella tornata del 5 dicembre 1928 ( ore 16-19), si inizia la discussione generale del disegno di legge: «Approvazione del trattato di neutralità, di concilia:z.ione e di regolamento g iudiziario, in Roma, fra il Regno d'Italia e la Rep ubblica Turca, H 30 maggio 1928, nonché d ell'annesso protocollo». Parlano, nell'ordine, i deputati Amedeo FanL e Biagio Pace (relatore). Indi .il Presid ente del Consig li o fa l e dichiaruiOni q ui riportate. (Dagli A ni del Padamffll() ir«iia11o, Camera dci deputali. Legùlatu ra oil. Sersicm e di. Diwmioni. V olume IX, p agg. 9538 9539) r:tpporti con 1a Turchia. Non dipendeva da noi, sebbene da altri elementi, i quali avevano tutto l'interesse a turbare questi rapporti. Noi avevamo invece tutto l'i nteresse a ch iarirli defin itivamente una volta per sempre.

Gò avvenne nell'incontro che io Cbbi col ministro de lla Repubblica Turca a Milano, nei primi giorni di aprile di quesf.anno.

La chiarificazione fu completa, p erché entrambi eravamo animati da uno schietto desiderio di lealtà, e perché tutti i Governi e tutti i paesi del mondo devono sapere che b isogna, d 'o ra innanzi, temere la nostra ostilità ed apprezzare la nostra amicizia (Vivissimi, prolungati applausi. l dep11tati sorgono in piedz).

Noi avremmo potuto, nel gi':'JrnO stesso del nostro incontro a Milano, firmare il patto di neutralità e di amiciz ia che oggi viene sottoposto al vostro suffragio; ci fu un ritardo di qualche settimana, ritardo non dovuto né alla Turchia, né all'Italia, in parte dovuto anche alle necessarie more richieste dalla redazione tecnica del trattato.

Al 30 maggio, il trattato veniva firmato. Voi lo conoscete nel suo testo; voi Io potete giudicare.

::1:: un trattato molto importante perd1é definisce i rapporti di amicizia fra noi. c la Repubblica Turca; fra noi e la Repubblica Turca, che è diventata, attraverso la rivoluzione kemalista, un paese forte e tutto diretto verso l'Occidente.

Noi dobbiamo ammirare lo- sforzo considerevole, gigantesco - si potrebbe dire - che le classi dirigenti della Repubblica Turca fanno per avviare il paese verso una civiltà a tipo occidentale, sforzo che noi siamo più di qualunque altro in g rado di .conosc.ere e di valutare.

Definiti i nostri rapport i politici, noi abbiamo il campo aperto per U:n libera, leale e spontanea colJaborazione dei due popoli sul terre no commerciale ed economico.

La bandiera italia na tiene g ià il p rimo posto nei traffici con la Repubblica Turca.

Ora che l'orizzonte è sgombro e che il Governo turco sa di potere contare suJla fealtà assoluta del Governo fascista, questa collaborazione d'indole commerciale ed economica può avere altri maggiori sviluppi.

Come vedete, il nostro imperialismo non è minaccioso per gli altri popoli. (Vive approvdziom). 11 nostro è un bisOgno di espansione pacifica, che tutti debbono rispettare, perché è un sintomo e una necessità di vita. (<<Bravo!»). Noi vogliamo collabo rare con tutti i popoli che con noi vogliono collaborare, specialmente con quelli che hanno le coste bagnate dal mare Mediterraneo.

Prima di votare questo disegno di legge, io vi prego di volg ere un sa luto di simpatia al Presidente d ella Repu bblica Turca, al Governo della

Repubblica Turca ed al popolo della Turchia. (Applatui viviuimi e prolungaJi . Grida di: « Viva il Duce.'» I miniJJri ed i deputali in piedi applaudono /Jmgamenl e).

LA DIANA DEL NUOVO TEMPO*

Onorevoli camerati !

lo sono perfettamente sicuro che voi non vi attendete da me un discorso elegiaco. Questa è una corda che manca alla mia li ra. Ho letto il Pindemonte, ma . non è il mio poeta! (Si ride).

Del resto io nolo il vostro stato di animo e mi accorgo che voi seguite il monito di un ·autore che mi fu caro. nella mia g iov ineZza e che dice: « Va i incontro alla t empesta con passo leggero>>. ( Commentt) .

Purtuttavia bisogna riconoscere che c'è in questo momento, in questa nost ra Assemblea, una atmosfera di solennità, quella d i tutte le cose che cominciano, si t ramutano, finiscono. Ma io non insisterò su questo tema e pronuncerò un discorso che chiamerò ancora politico, quantunque questa terminologia appaia· superata al mio amico onorevole Orano.

Voglio anzitutto farvi un elogio. Voi sapete che io so no parco in materia. Ora io vi dichiaro con fraterno spirito di simpatia, con una cordialità sincera, alla quale dovete credere, che voi avete compiuto il vostro dovere di fronte alla rivoluzione, di fronte alla nazione.

Questa ventisettesima legislatura è dest inata a rimanere nella sto ria del nostro paese sotto il titolo che già le è stato assegnato di Costituente delia ri voluzione fascis ta, poiché ormai nessuno dei nostri avversari o ottusi, o vociferatori, o criminali, osa negare ch7 noi abbiamo co"mpiuto, stiamo compiendo e compiremo una r ivoluzione, se rivoluzione significa cambiamento rap ido o totale di un determinato ordine di cose e creazione d i un altro ordine di cose. (Approvazìom). ·

C'è in questa nostra Assemblea una pattuglia: è la pattuglia preesistente a questa legislatura, i trentacinque deputati che erano in quest'Aula il 16 novembre 1922, quando, con un discorso che molto probabil mente non potrà essere dimenticato, io inchiodavo la maggioranza del vec<'hio regime alla sua impotenza e alla sua vergogna. («Beni.r.rimo!»).

Vorrei che questi trentacinque si alzassero in piedi, perché mi piace- rcbbe di riconoscerli. (Alami dep utati si alzano e salutano mente. Vivi applausr).

• Discorso pronunciato alla Camera dei deputati, nella tornata deli'S d icembre 1928 (ore ultima della ventisettesim a legislatura. (Dagli lfui d el Parlamenl o italiano Cam"a dei deputati. Legf;/alura dJ, S euiont r h. Vo- · lume IX, pagg, :9766-9769).

Questa è la Came ra che ha degnamente che è stata discip l inata e f erma anche nei m9menti pi ù d ifficili. .Nel torbido secondo semest re del 1924, qua ndo l'Aventina pretendeva di sommergere il reg ime in una questione morale inesistente, l a maggioranza fas cista fu fedele e f e rma nei ranghi; perdemmo solta nto qui e là ai margini d egli uomini, ma di questo non ci dobbiamo dolere; sono scorie che è meglio perdere lungo il cammino.

Q uesta è la Camera del 3 genna io 1925, è la Camera del -9 noYembre 1926, è la Camera dello Stato corporativo, di tutte l e l eggi d i difesa della rivoluzione, di tutte le leggi che hanno creato il nuovo Stato. E i n quest'ultima setti mana vo i a vete compiuto l'opera, votando d elle l eggi fondamentali.

Io non dichiarerò ciclopica la legge p er la bonifica integ rale, perch é i o n on arno i superlativi ; è uoa legge però importante, notevole, per l'opera che noi potremo compiere e realizzare d u rante i quattordici anni calcolati, p erch é noi siamo matematicamente siCuri di durare. (Approvaziom).

Avete votato la Carta del lavoro, docwnento f ondame ntale, la cui importanza cresce ogni giorno di più.

Avete finalmente .votato la l egge sul Gran Consiglio. Sono s icuro che votando questa legge aVrete notato le d iffere nze tra il testo primitivo e il testo che è stato sottoposto ai vostri suffrag i; differenze che n on mutano la legge, ma la perfezionano, in quantoChé h:anno tolto a taluni membri del Gran Consiglio il caràttere dell'eternità e della ina movibilità, tutte cose ch e ricorda no il mandarinato cinese, assolutamente inconcepibile nella ·teorià. e n ella pratica del fascismo.

Mi pare di leggere nei vostri volti ch e non siete parti-cola rmente ans iosi della vostra sorte. Q uesto vi f a onore, p erché questo dimostra che s iete ve ra mente soldati della rivo luzione fascista, e che vi sentite coma ndati qui o altrove, e che q ui o a ltrove , obbedircte collo stesso sPirito di disciplina e cOn Ja stessa fede.

Intanto sàrà bene di dire che le elezioni dell'anno VII, 1929, non avranno nulla in comune con le ele'zioni degli altri t empi e degli altri p aesi. La cosiddetta campagna elettorale, ch e si svolgeva con fracas soso ritmo, fra comizi e osterie, con policromia di manifesti m1.;1rali, che il cittadino evoluto e cosciente si guardava bene dal l eggere ( si ride), queste caratte ristiche del vecchio tempo non le rivedremo.

Così pure tutte le manovre e cont romanovre a scopo di preparazione delle candidature quindi intuitivo che molte speranze naufragheranno, che molte am bizioni resteranno delu se

N on ci saranno manifes ti, e il primo discorso elettorale nella' prima decade d i marzo s:uà pronunziato dai reg i prefetti del Regno, i quali, riunendo il Consiglio provi.à.ciale dell'economia c tutte le gerarchie politiche, amministrative e sindacali del Partito, ricorderanno ai p iù o meno obliosi cittadini delle novantadue provincie quello che il regime ha fatto per ciascuna di esse e per la patria comune. (Approvaziom).

Camerati!

La enorme maggiOranza di voi ritornerà in quest'Aula. Taluni d i voi troveranno più acconcio veleggiare ve!so palazzo Madama. ( Si ride). E anche essi serviranno deg namente il regime e la patria.

N on sarà inopportuno ricordare che uno dei meriti del regime fascista è stato questo: di r ida re il prestigio: al vecchio Senato. Non si dice nulla di irrispettoso se si constata che tale prestigio era fortemente diminuito nei tempi che precedettero la ma rcia su Roma.

Mille sono i designati, quattrocento gli eletti. Bisognerà convincersi che non entreranno alla Camera talune categorie di persone verso le quali ho sempre ·avuto una irresistibile antipatia. AnzitUtto i vocifera.tori, i creatori, i pmtatori e distributori di voci, spesso con l'aggiunta della. calunnia anonima.

Non entreranno coloro che avessero tendenze di profittismo ( approvaziom) e fina lmente - l'elenco di queste categorie potrebbe continuare - coloro i quali hanno un coraggio leonino fino alle ore undici e tre quarti, e lo perdono nel breve pedodo che va dalle _ undici e tre quarti a mezzogio rno. (Vivis.rimi applaJw).

Se la Camera, che sta per chiudere oggi i suoi lavori, è stata, dal punto di vista numerico, dell'Ottantacinque per cento fascista, la Ca· me ra che si·r iunirà qui la prima volta il 20 aprile, sabato, dell'anno VII, sarà una Camera fasci sta al cento per centO. (Appro vaziom). E saranno quattrocento f ascisti regolarmente iscritt i al Partito Scommetto, non tra di noi certo, ma tra altri, che è p ossibile una specie di so rpresa. Una Camera cosl totalitaria è un assurdo. No, no n è un assurdo. :e p rim'l dì tutto una necessità, come vi dirò fra poco, è uO riconoscimeèito della totalitarietà del regime, c soprattutto avvia a i nuovi compiti che io intendo attribuire alla Camera. La Camera di do· mani potrà liberamente discutere l'opera del Governo; beninteso non a scopo di rovesciamento (.ri ride) , ma a scopo di critica e di collaborazione

La Camera di domani sarà l'organo attraverso il quale si attua la collaborazione sul terreno leg islativo tra i rappresentanti deiJa nazione e il Governo.

Come voi potete 'cOnstatare, noi siamo molto innanzi nella nostra f atica, abbiamo oramai definite le l inee maestre dell'edificio . E molto solido. Anche coloro che sono portati allo scetticismo, sono costretti ad

Nell'ordine economico, non già da oggi, come dicono gli eterni smemorati, nell'ordine econom ico noi abbiamo già fissate le nost re direttive da tempo.

Non è soltanto da ieri che ci siamo risvegliati con un amore profondo per l'agricoltura italiana, ma dal 1921. Oggi il problema è più· urgente, per i motivi che ho esposto qui e altrove. Comunque bisogna dire per taluni dubbiosi ed esitant i che solo una irande agricoltura italiana permette lo sviluppo di molte industrie italiane. (Vivi applarm). Continueremo quindi, con quella inflessibilità che ormai mi conoscete, ndla nostra politica rurale.

D al punto di vista .finanziario siamo usciti dalla pcrigliosa navigazione: siamo nel periodo della piena convalescenza. La moneta è solidissima, garantita da montagne d ì oro in lingotti o in verghe ben celate in quelle che con frase mistica si chiamano sacrestie della Banca d ' Italia. (Si ride). Tanto è vero che abbiamo potuto rinunciare alla ·apertura di credito di centoventicinque m ilioni di dollari che avevamo concluso un anno fa all'epoca d ella stabilizzazione.

Dal punto di vista sociale, il funzionamento dello Stato corporativo è in atto. Non è certamente .sfuggito alla vostra vigile attenzione quanto è accaduto in ·questi ultimi giorni negli organismi operai. Si è realizzata Ja simmetria che è necessaria alla politica come all'architettura, ma soprat· tutto si è voluto dimostrare che la cosiddetta e giammai in nessun paese del mondo realizzata unità della massa operaia si realizza invece nei regime fascista. . ·

Questa frase era un reliquato delle vecchie ideologie. Questa unità ha Wl senso in reg ime di lotta di classe, non ne ha più alcuno in 1egime di collaborazione di classi.

In regime di l otta di classe s i presuppone, o si può che, ad un dato momento, a· scaglioni successivi, o· in massa, tutto l'esercito proletario debba marciare contro il contrastante esercito borghese.

Noi abbiamo f atto giu stizia dì <JUesta vecchia !etteratura, che non è più del nostro tempo, ed abbiamo dichiarato che nel regime fascista l'unità -di tutte le classi, ]a unità politica, sociale e morale del popolo italiano si realizza nello Stato e soltanto nello Stato fascista. («Bene!>>).

Del resto gli operai italiani, ai quali non chiedian1o nessun attestato di particolare riconoscenza, poic hé non siamo cortigiarii né yerso l'alto né verso il basso (appro vazionr), g li operai italiani hanno avuto innumerevoli prove della mia operante simpatia, prove delle realizzazioni pratiche effettuate dal reg ime fascista . (Approvazionr).

Noi non teniamo nemmeno alla loro Ìnemoria. Questo è il fatto ch e la storia deve regist rare.

Per c_iò che concerne la politica estera .anche qui le direttive sono ormai stabilite.

Siamo tutti per la pace. Abbiamo firmato il patto Kellog. L'ho defi· nito sublime; lo è in realtà; tanto sublime che potrebbe anche essere chiamato trascendentale. (Si ride). E se domani altri patti fossero i n vista,. noi ci affretteremmo a firmarli. (Approvaziom).

Non vogliamo assolutamente che si dica che il mondo nuote rebbe in un mare di latte e miele, che gli uomini diventerebbero tutti fratelli, che questo mediocre e divino pianeta che noi abitiamo sarebbe un para· diso, ma che tutto ciò, questa beJiissima festa, è guastata dall'imperialismo fascista. (Si ride).

Ma al disopra, al d isotto, o di fianco a questi patti, è una realtà che non dobbiamo ignorare, se non vogliamo commettere un delitto di lesa nazione. E la realtà è questa, o signori: che tutto il mondo arma!

Le .cronache dei g iornali reg istrano ogni giorno i var i dei sottomarini, deg li .incrociatori e di altri arnesi pacifici di g ue.rra. (Si ride).

Avrete certamente seguito le discussioni svoltesi in altri· Parlamenti, dalle quali discussioni risulta che il numero dei cannoni e deJie baionette è in aurnerito.

Non bisogna f arsi delle ìllusioni sullo stato politico generale dell'Europa. Quando si avvicinano le tempeste, è allora che si parla ai quiete e di pace, quasi per un bisogno profondo dello spirito. Noi non vogliamo turbare l'equil ibrio europeo, ma dobbiamo esser pronti. N essuno quindi di voi si stupirà, c nessuno nella nazione dovtà stupirsi se io, a convalescenza inoltrata o ultimata, chiederò un altro sfouo alla nazione per mettere al punto giusto le forze d ella terra, del mare e del cielo, ( Appla11si viviuìmi e pro!tmgati. lA Camera sorge "in piedi acclamando aJ Duce)

L' Italia fascista realizza una politica estera che g li stessi avversari riconoscono log ica e paCifica . Ma il carattere differenziale d ella politica estera fasci sta sta in ciò, che il periodo· mal augurato e" mal ricordabile dei giri di valzer è finito.

Noi siamo molto prudenti prima di dare la nostra amicizia a qualcuno, ma quando un patto in tal senso esista, si sappia che per l'amicizia o per il suo contrario noi andiamo fino in fondo. (Applausi vivissiml).

Questo non è che un piccolo anticipo del discorso che pronunzierò ai primi · di marzo, nella prima grande quinquennale assemblea d el regime.

Andiamo incontro al plebiscito. Più io penso alla nostra legge elettorale e più ìo la t rovo ottima, tanto dal punto di vista della logica, come della opportunità.. Noi abbiamo realizZato un sistema, per Cui tutte le forz e organlzzate d el paese, in tutt i i campi, anch e i più disparati, possono avere una rappresentanza sicura.nella Assemblea l egislativa d ella nazione. Questo p lebiscito si svolgerà i n assoluta t ranquillità, non eserciteremo seduzioni o pressioni. Il popolo voterà p erfettamente libero. Ho appena bisogno di ricordare tuttavia, che u na rivoluzione può farsi. consacrare da un pleb iscito, g iammai rovesciare

Ciò nondimeno il plebiscito avrà la sua importanza e noi deside riamo che riesca solenne. Avrà la sua iffiportanza grande, p erché a vvien e non solo dopo sei anni dì regime fascista, ma dopo dieci anni di f ascismo. Il popolo italiano dovrà giudicare e siccome io credo neUe for ze d el p opolo italiano, nella sua i nnata e profonda probità) che era soltanto g ua· stata dai politicanti di professione, credo che ora il plebiscito non elu· d er:l la nostra più che legittima aspettativa.

I n ta nto, o camerati, nell'a ttesa•. bisogna perfezionare incessantemente il in tutte le sue espressioni e in tutte le Su e forma2ioni . Bisogna prima di tutto avere maggior disinvoltu ra quando c'è rotazione o sostituzione di uomini e non tramutare questo passaggio di consegna o di se ntinelle in una specie di tragedia

Vi assicuro che niente succede. (Ilarità).

D'altra parte se non ci foss e questa rotazione di uomini, in un certo momento la società fascista r isulterebbe cristallizzata.

Bisogna poi, o camerati, porre la massima cura assidua e.quotidiana nel distinguere nettissimamente quello che è il s::tcro e quello che è il profano, n on mascherare gli affari persona li con la politica del regime e dell'I talia.

Ancora bisognerà guarire dalla mania tra ingehua e incorreggibiJe de lle nostalgie e dei rimpianti. N o i non vogliamo avere l'aria né r assomigliare ag li aderenti di vecchi partiti , che erano sempre fi ssi al calendario · solare perch é in ogni gio rno c'era materia di commemorazione e finivano per adottare una posa ch e poteva anche accusare inguaribili nostalg ie temporali o d entarie. (Si ride). Non siamo noi di quèsta scuola e d i questo stile; noi siamo _sempre « doniani » e ci ricordiamo d i « ie ri » dal punt o di vista d ella semplice documentazione cronolog ica. La storia ci penserà la Storia a farla.

Altro elemento sul quale richiamo l a vostra attenzione e ch e consi- · clero fondamentale è la ·realizzazione assoluta della giustizia amministrativa. IJ popolo italiano. è giustamente geJoso in siffatta materia e io g li riconoSco il diritto di esserlo. La giustizia senza la f orza sarebbe una p arola p r iva d i sign ificato , ma la forza senza la giustizia non può e non d eve essere la nostra formu la di gover no. («Benissimo!>> Ap pldtiJt).

Reagire anche contro le den ig razioni g eneriche e insufficenti con le quali il più perfetto dei santi potrebbe essere condannato all'inferno e uccidere finalm ente in n oi ogni r esiduo di f aziosità.

Ò:neste so no le linee attraverso le quali deve svolgersi quello che io chiamo l'incessante perfezionamento d i tutte le forze e di tutti gli o rgan i del regime.

Signori, ciò è doveroso ma ciò è necessario: debbo dirvi con tr:in· quilla e con perfetta cognizione di causa che noi non andiamo verso tempi facili, andiamo verso tempi difficili. Non è ancora venuto e forse non verrà mai per noi il momento in cui si p uò star seduti : è ancora l'ora e il comandamento di camminare.

Avete avuto' il Privilegio e la ventura di approvare leggi memo rabili e di partecipa re ad eventi che rimarranno scritti nelle p ag ine d ella storia italiana. Ma Ora debbo preannunziarvi che forse nei prossimi cinque anni, nella ventottesima l egislatura, voi sarete spettatori di e venti non meno memorabili.

'.8 .dunque un g ra nde privilegio per voi e per noi tutti vivere in un'epoca cos1 forte, in un'epoca cosi p iena di destino ! P er questo, o carne· rati, bisog na affinare tutte le nostre facoltà; essere de i combattenti che non si danno riposo; ved ere la vita ed affrontarla cosi come si presenta, col suo bene, co l suo male, con le sue forze e con le sue debolezze, con tutti i suoi mutevoli e pur tuttavia seducenti aspetti.

Abbiamo ricevuto una eredità pcsa_nte, ma possiamo dire o rgogliosamente che non stati impari a questa che qualche volta è stata veramente una tremenda. fatica, che imponeva delle responsab ilità tal i da far tremare le vene e i polsi. (App!aust).

Talvolta, o camerati, quando mi accade, invero raramente, di tere sulla vicenda abbastanza singolare della mia vita, io levO una pre· ghiera all'Onnipote nte che eg li non voglia chiudere la mia giornata prima che i m iei occhi non abbiano visto la nuova, ·più luminosa g randezza, sulla te rra e sui ma ri , dell'Ita lia f ascisti. (Vivissimi1 prolungati a-p"plausi. Il Presidente, i ministri, i deputati si alzano plaudendo. LA imponente, entusiastica ovazione .ri rùmova più volte, f ra grida ripetute di.": « V iva il Duce!» l d eputat i cantano l'hm o << Gioz,'inezza ». Nuovi, . vi vifs;m;, prolungati, reiterati ap plausi t ribune).

COMUNICAZIONI DEL GOVERNO*

Mi onoro annuncia re al senato che, con decreti reali del 24 novembre u. s., su proposta del capo de1 Governo, primo ministro, segretario d i . e ministro segretario di Stat o per la Guerra, sono state accettate le dimissioni dalla carica d i sottosegretario di Stato per la Guerra rasse· gnate dal gene rale di divisione, onorevole Ugo Cavallero, senatore del Regno, ed è stato nominato, in sua Vece, il· generale di divisione, commendator Pietro Ga:zzera.

• Parole pron unciate al Senato, nella tornata del 12 dicembre 1928 ( ore t617.40). (Dagli Ali{ par/(lmentttd della C,amey-a dei senatOf"i , Dìuuui oni Uifa tit. Seuion e à1. V Q/ume X, pag. 113 60).

UNA CONSEGNA*

Signori!

Ho voluto intervenire di persona alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente del Consiglio di Stato, p rofessar Santi Romano, tenevo a sottolineare l'interesse del Governo fascista all'alta funzio ne che il di Stato è chiamato ad esplicare nella attività . generale del reg1me.

Uno storico acuto scrisse che la gua rig ione di uno Stato malato si può iniziare sia dal basso ch e dall'alto, per mezzo dell' amministrazione o per mezzo de-lla costituzione. Noi la a bbiamo iniziata e dal basso, sforzandoci al tempo stesso di riformare la costituzione c di mig liorare l'amministrazione. Prima che i1 f ascismo assumesse il Governo d'Italia co n la rivoluzione ddL'ottobre 1922, vi èrano, in alto, le ba rriere dei partiti, che aVevano ridotto l'esercizio della sovranità alla gestione irresponsabile di un'accomandita commerciale; in basso, l'amministrazione asservita all'alterna vicenda delle fazioni, priva di spirito proprio, scettica e senza alcuna fede in una superiore missione di civiltà.

Lo sciopero degli impiegati dell'anno 192l.mostrò clamorosamente a quale. punto in Italia la dcgcrierazione degli istituti rap presentativi aveva portato lo sfacelo di tutto l'ordinamento statale.

Il fascismo ha restituito aiio Stato . la su a attività sovrana, rivendican. done contro tutti i pa[ticolarismi di classe e di categoria l'assoluto valore etico; ha restituito al Governo dello Stato, ridotto a strumento esecutivo dell'Assemblea elettiva, la sua dig nit à di rappresentante della per· sonalità dello Stato e la pienezza della sua potestà di imperiO; ha sottratto I'ammìnistraziòne alle pressioni di tutte le faz iosità e di t utti g li interessi

L'eliminazione della sètta massonica d alla vita italiana si riconnette intimamente a questa funzione cpurat rice del regime nel campo dell'orga n izzazione amm inistrativa. A C]Uesto punto dell'opera nostra, qua ndo l a legge sul Gran Consiglio, d efinendo il carattere co'stituzionaJe del reg ime, ne ha assicurata la cont inuità giuridica sanzionando la vanità di tutte le insidie contro la ferrea compagine dello Stato fascista, deside ro affermare nettamente che intendiamo restituire in integro la funzione consultiva e correttiva del Consiglio di Stato per l'attuazione di una più rigorosa giustizia in tutti i rami d ella pubblica amministrazione.

• A Roma, a palazzo Spada, la mau ina del 22 dicembre 1928, Mtissolini pr esenzia la cerimonia per l'insediamento del nuovo p resi_den t(' del Consig lio di Stato, professor Santi Romano. In ta le occasione, il Presidente del Consiglio pronuncia il discorso qui riportato. (Da Il Pqp(l/Q d'ltalùt, N. 23 · dicembre 1918, XV).

Onorevoli signori!

O che il Consiglio di Stato sia chiamato ad esprimere pareri in sede consultiva, o che sia chiamato a dettare sentenze in sede giurisdizionale, unica ed ind istioguibile,la funzione-che esso adempie è l'attuazione della legge e del diritto.

L'amministrazione fascista, pon legata a nessun compromesso di p arte ed a nessun interesse di categoria, non può essere che uri'a mministrazione giusta; quando voi , onorevoli signori d el Consig l io di annullate atti amministrativi inficiati di incompetenza, di v iolazione di legge o di eccesso e traviamento di potere, voi non create ostacoli a ll'andamento dell'amministrazione fascista, che non può essere intesa in senso meramente meccanico, ma la richiamate e la restituite ai suoi compiti essenziali .

Questo io tenevo a dirvi) poiché tutti sappiano che per il Governo fascista la g iustizia nell'amministrazione non è una vana formula abbandonata alle d isquisizioni teoriche dci giuristi solitari, ma un p rog ramma politico concreto, come ebbi ad affermare ancora una volta in u n recente discorso alla Camera.

:E perciò che ho chiamato a presidente del Consiglio di Stato lo studioso serio, che non aveva bussato per entrarvi a nessuna a nticamera. Con queste poche parole io ho inteso di darg li pubblicamente la mia consegna : sono sicuro che egli saprà assolverla con f edeltà f ascista.

LUIGI CADORNA *

Non aggiungerò, ìn nome del Governo, molte parole a quelle austere e commosse, pronunciate dal Presidente dell'Assemblea.

Il grande coridottiero d'eserciti, che ricordiamo e onoriamo_. non amava -i discorsi, e, prima di morire, ripcté questa sua volontà. Rispettiamola!

Mi sia tuttavia consentito dire che oggi l'Esercito ita li ano ha abbcu- nato le sue g loriose bandiere e che la memoria del maresciallo Cadorna ri marrà ·viva nel cuo.r::e d ei fa nti che f ecero la g uerra e nel ruore del popolo i taliano. ( V i v1 app rovazi om).

* Parole pronunciate al Senato, nella tornata del 22 dicembre ' 928 (ore 1618.30), in· commemoraz.ione dì Luigi Cadorna ( 4 settembre 1850 - 21 dicembre 1928). (Dagli Alli parlamentari della CtJm era dei senatori D iJomioni ùgiJ/aJura d t. Seuione çit. Volume X, pagg.

PERIODO STORICO *

Onorevol i senat ori!

Con questa solen ne seduta d el Senato, ha t ermine la veotisettesima legislatu ra del Parlamento italiano.

:E un periodo di storia che si chiude, un. periodo interessante, movimentato, creativo di nuove f orze e di nuovi istituti Il profondo somrnovimen to ri voluzionario del fascismo, non ebbe mai ostacoli, né sofferse di incomprensioni in questa Assemblea.

Avendo vissu to due fasi consecutive dell a nostra vita pol itica, voi !! cavate in g ràdo d i confrontare e di g iudicare. Tutte le leggi del fascismo cosl avuto -talora dopo alti e non d imenticabili d ibattiti - il vostro pieno suffrag io. Nessuna legge d ecade, p erché la legislatura finisce. Ciò significa che voi, onorevoli senatori, avete compiuto totalmente il vostro dovere. Avete tenuto fede alla vostra t radiz ione. Di questa vostra diligente discipl ina di leg islatori , d i q uesta yostra arden te passione civica - sigillo di nobiltà della vost ra Assemblea - il G overno vi è g rato e con esso t utto il popo lo ital iano.

L'em inente uomo di Stato ch e ha guidato con ammirevole tatto e sapienza d urante ben nove anni le vostre d iscussioni, ha o r o ra annu nziato il suo divisamento che certo vi ha rammaricato p rofondamente.

Ma io - quasi ad addolcire la melancon ia di questo an nuncio - voglio d irvi che S. E. Tittoni avrà altro p ub blico ufficio, non meno importante di q uello fin qu i da lui coperto in quest'Assemblea. La sua n uova carica segnerà appunto la cong iunzione fra d ue momenti de llo spirito e della cultura italiana: fra due età d ella vit a che è stolto considerare opposte, invece devono comprendersi e armo nizzarsi.

La g iovinezza è un dono divino, che però la maturità consapevole degli anziari i deve salvaguàrdare dalle insensate dissipazioni e dalle malcerte precocità. ·

La forza e la passione dei g iovan i, contemperata dalla saggez:za d elle lung he esperienze vissute, è desti nata a formare la 'tempra nuova e ne-

• Discorso pronunciato al Senato, nella tornata del 22 dicembre 1928, ultima della ventisettesima legislatun (Dagli ·AJJi àella Camera dei unaturi. Dimmioni, Legi!lttlllfd dJ riJ, Vo lume X, pagg cessaria dell'anima italiana. Il rispetto che questo regime di g iovani, e spesso di giovanissimi, ha tributato al Senato, vi dimostra che queste idee sono nella coscienza del fascismo.

11 Governo si associa alle parole che l'an. Bonin. Longare, fedele e sagace servitore dello Stato. ha pronunciato, salutando il vostro Presidente. Mi permetta il senàtore Bonin-Longare di ringraziarlo per quanto ha detto sull'opera del regime.

In mezzo secolo, quale cambiamento; ma in sei anni di fascismo quale gigantesco cammino nelle cose e negli spiriti!

Il popolo italia no ha dinanzi a sé le vie del futuro, difficili , ma non chiuse. Esso le percorrerà consapevole della sua forza, della sua posizione storica e morale nel mondo.

Con questa certezza nel cuore, prima di separarci, eleviamo il pensiero alla Maestà del re, alle Forze Armate dello Stato e al popolo italiano, realtà vivente e immortale della patria.

254" RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MI N ISTRI*

in principio di seduta, il rapo del Governo ha rivolto un Jaluto alt'on. Turati, che per la prima volttt interviene ttlle sedute del Consiglio dei miniJtri, in applicazione d ella legge Jtd Gran Consiglio del fauiJmo.

Succeuivamenle, il capo del Go verno, primo ministro, segretario di Stato, htt fattO rma relazione sul problemtt d emografico ed ha sollopost o al Comiglio, cbe li ba approvati, i Jegu emi provvedimenti in materia:

1. - D ùposizioni a fa vore dell'incremento d emografico, concretate nel seguente ulumd :

«Articolo l. - In ne.wm caso lo Jtato di celibe e di nubile, ov11ero la conservazione dello stato st esJo, può_ coJtituire Ùtolo dì preferenza per gli impiegati e salariati dello Stato, delle provincie, dei comuni e delle istituzioni pubbliche di auiJtenza c hfneficen za. A parità d i merito, gli impiegati e salarittti coniugaJi con prole devono enere utripre preferiti a quelli coniugati senztl prole e ultimi a qJJel!i non coniugati. Ogni diJpoJizione contraria è ttbrogattl. LA presente regola non Ji applica ai Corpi Armttli dello Stato, delle provincie e dei comuni.

«Articolo 2.- La dùpoJizionc di cui al primo comma dell'articol o e:::1:,n,te .• anche ai contratti d'im piego privato .

* Tenutasi. il 17 gennaio 1929 ( ore 16-18). (Da I l Popolo d'Italia, N. 16, 18 gennaio 1929, XVI).

«Articolo 3. - Nelle conceuioni ed autorizzazioni a parità di co,1dizioni e di merito, gli ttspiranti coniugati con prole devono e.JSere preferiti a quelli cm1Ù1gdti senza prole e questi ultimi a quelli non coniugati. .

«Articolo 4. - Nella ceuione, auegnazione e locazio"ne di case popolari o comunque costruile col concorso dello Stato, delle provincie, dei comuni o delle istittJZioni pubbliche di anistenza e beneficenza, a parità di merito, i coniugati con prole devono nùre preferiti ai coniugati senza prole e questi ultimi a quelli tlon coniugati. LA precedente dispmizione in .neJ.Jun caso si applica a coloro che, all'atto della pubblicazione del preJente decreJo, si trovino in posJeJso di una del/e caJe predelle , ùz seguito a regol.are comegna, anche se non ancora ;iasi fatto luogo aJ/a ;tipulazione d el contratto di auegnazione definiti va e del mutuo edilizio individuale ».

2.- Dùpo!izioni per la tutela delle operaie e delle impiegate durante lo ;{(Jto di gravidanza e di puerperio.

Con questo provvedimento, che viene ad integrare le diiposizioni della legge per la protezione e J'aJJist enza d ella maternità e dell'infanzia e della legge JUI lavoro delle donne e dei fm1tiulli, ·si attua rma mag. giore difesa della maternità delle donne lavoratrici, problema che si ri· collega al programma della tutela demografica nazionale. .

I/ provvedimentO ftua l'obbligo per le donne, tanto operaie che im· piegate, che siano ocwpate tJelle aziende industriali e commerciali, di a.slener;i dal lavoro durante /'ultimo mese di gravidanza e ne"/ primo mere dopo il parlo.

Correlativameule a tale interdizione, JÌ fa altreJÌ obbligo agli esercenti di comef1lare il po;to alle donne cbe Ji auentano dal Ùtvoro in comedello stato di gravidanza .e J; puerperio.

11 pro vvedimento prevede anche pouibilità della aJtemione, con opporl11ni adattamenti, dell'interdizione dal lavoro anche alle donne oc· cupate nei lavori agricoli, particolarme11le gravosi, nei quali la tttlel a in Ila/o di puerperio o di gravidanza possa eJJere ritenuta opportuna. [no/tre, viene esteso l'o bbligo della auimrazione pres;o la CaJJa nazionale di maternità, finora esistente solo per le operaie d elle aziende induJtria_li, alle impiegate ed alle operaie delle aziende com"merciali. E ancora, viene elevata a lit·e centocinquanta la miJtlra del S!ISJMio spettctnte nei ca;i di. parti per effetto dell'assicurAzione predella.

Q11eJIO aumento è, in realtà, notevole, ove ;i pensi che euo viene effettuato senza apportare alcun aggMvio di contributi, né per i datori di lavoro e per le prntatrici d'o_pera, 11é per lo Stato, in q11anto resta ferma l'al/fiale mùura dei contributi steui finata dal t nto unico 24 Jet- t embre 1923, numero 2157, e cioè lire sette annue wmpleJSivamente, a carico dei datori di lavoro e la vo rat ori, e lire diciotto di integ razione da [utrJe d ello Stato per ogni sussidio corrisposto.

Infine, il risolve legislativamente in semo affermativo una questione già molto dibaltuta nel campo deJ/'aJsicurazione oh· gligatoria contro la disoccupazione involontaria, se, cioè, la sospemione ciel rapporto lavorativo in caw di maternità costituisca causa di disocCIIpazione involontaria, ed inqltre, dtJto çhe_ il periodo di interdizione dal lavoro è obbligatorio per legge,· viene abolito, in questo ca.ro, il periodo di .ctJrenza di selle giorni stabiliti dal secondo ctiinma dell'articolo 6 d el regio decreto 30 dicemb1·e 1923, numero 3158, che distip/ina l'assicurazione predetta, sicché il suuidio di disocmpaz_ione sarà corrisposto dall'inizio del periodo di riposo.

Inoltre, tale mssidio viene aumentato di L. 0,50 al gio rno . Per ·effetto di queste disposizioni, viene assic11rato alla lavofatrice madre 11n notevole aiuto economico. lnfaJti, prendendo ad esempio il caso di un'operaia avente una giornaliera superiore alle lire olio, es.ra, per il fallo del parto e "per /'aslemio!!e dal lavoro per seJianta giomi, ha. dirilio al suuidio di disòcmpazione di circa lire duecentocinquanta e cioè, in Jotale, un aiuto economico di circa lire qual/rocento.

3. - Schema di provvedimento con mi si ar1menta da lire mille a duemila J!aliquo/a degli appuntati dei reali carabinieri ai quali è consentito contrarre matrimonio.

Il capo del Govemo, primo miniJtro, segretario di ha poi souoposl o al Consiglio, che ha approvato, i seguenti pro vvedimenti : l. - Schema di JltJtuto per la regia Accademia d'Italia. Euo specifica i più importanti compili che l'Accademia deve svolgere per il comeguimento delle finalità anegnatele dalla legg e che l'ha istituita; disciplina la costituzione e l'ordinamento dell'Accademia; stabilisce le cariche accademiche; d etta le norme per la n omina delle cariche e dei singoli accademici. In applicdzione di queste norme, il. Comiglio dei ministri ba designato l'onorevole, cavalier Tommaso TiJtoni alla carica di presidente della regia AcctJdemia d'llalia.

2. - Un diugno di ,legge con il quale istituiue la «Giornata de?la Croce R oJJa ». Detto disegno di legge ba lo scopo di auicurare aii'Auociazione, senza almn nuovo onere per il bilancio d ello Stato, i m ezzi finanziari nece11ari allo sviluppo delle benefiche a/li vità che la Croce Roua d eve svolgere, tf norma del proprio statuto. All'uopo, con il provvedimento app rovato dal .Consiglio dei ministri, si autorizza l'Associazione a promuovere, nel giorno 15 giugno di ogni anno, ricor· renza d ella f ondazione deii'A;sociazione, a partire dall'anno in corso, la « della Croce Rossa» per la ,-accolta di danaro, doni e nuove iscrizioni di soci, :econdo tin progrttmma che deve esure approvato annualmente . dal capo del Governo; e si f a obbligo a tutte le aziende tratwiarie, di ·autotrasporti, di navigazione fluviale, /acua/e, lagunare ed aerea ed alle imprese i:li pubblici speuaw/i di applicare, «Giornata della Croce Ro:ua », sul prezzo dei biglieJti, un aumento del cinque per cento a fav ore deii'AJJociazione. .

3. - Uno schema di provvedimmto per la .soppreSiione d e/la commissione per le controversie derivanti dall'aJJuazione dell'ordinamento gerarchico. ·con tale provvedimento, -si sopprime la commiJJione anzidelta, il cui compito può comiderarsi estJurito, e si restituiHe agli organi competenti, secondo le norme comttni, la cognizione delle controvertie già deferite alla cmiunùsione steiStt, con opportJJne disposi zioni transitorie, la sorte dei riconi giJ. prodotti alla commissione, e quella dei provvedimenti già divenuti definitivi. .

S.uccessi vamente ii Consiglio dei ministri, su propot ta del capo del Govemo, m inistro degli Affari Esteri, ha approvato:

1. - Uno schema di pro vvedimento concernente la proroga di 1° aprile 1929 del modus di stabilimenio provviJorio stip11lato in Parigi, fra l'Italia e la Francia, il 3 dicembre 1927.

2. - Uno schema di provvedimento relativo all'approvazione del protocollo addizionale alla convenzione di commercio e di navigazione tra l' Italia e la Spagni del 15 novembre 1923, firmato in M rtdrid· il 30 dicem bre 1928,

3. - Uno schema di regio decreto concernente l'istituZione in Romtt d ella «Fondazione nazionale d ei figli del Littorio », ed ap provazione del relativo slatttlo. In vista delle provvidenze di vario gen.ere che si vannO intensificando, per ope1·a del G overno faitista e d egli organi del regime, a f avore dei figli degli italiani all'estero, ed in relazione alla n ereuità che lo slancio di generosi ablatori, i quali banno già dtftO largo atai!io a tali provvidmze, sia ed avviato in direzione 11nira e precisa, viene istitffiJa una fo ndazione che ha per fin e l'auistmzd fisica e spiriJ11ale ai figli degli italiani all'estero. La fondazio'ne, a rui il ministero per gli Affari. Esteri auegna il patrimonio iniziale di tm milione, sarà alimentala da erogazioni dello Stato e di allri E11ti pubbliri e ·dai lasciti, donazioni e contributi di privati. Esta esplica la propria atlività per mezzo della segreteria dei Pasti all'estero ed è direi/a da 11n Comiglio, presied11to dal minhtro o: dal sottosegretario di Stato agli A ffa ri Esteri e del quale f anno parte, insieme ai rapforesentanti dei ministeri interessati, quelli d f i maggiori Istituti assùtenzia/i f as<iJti Htt per finalità l' istituzione ed il mantenimento di asili ed Istituti di ed11cttzione per orfani e fanciulli abbandonati di dlladinanza italiana, i etidenli all'est ero, di Case di maternità, di 'Colonie marine e montane, di bor;e di studio preuo Istituti di ùtruzione nel Regno, nonchi ogni altra forma dì assistenza che conlribui.rca a mantenere ed a rav11ivare /'ilalianilà dei figli dei nostri connazionali all'estero.

In reldzione a ciò, giova ricordare che quasi miJ/e madri italiane residenti all'estero Iono venute a dare alla luce in Italia le l oro creature fn pOchi mesi da che questo servizio è stato istituito .

E altreJÌ imminente un v iaggio per l'Italia, ove sarà accolto a cura de/J!Opera nazionale per la protezione detla maternità ed infanzia, di un primo nudeo di orfani e fanciulli italiani abbandonAti all' Estero, che lo Stato fasci sta av11ierà ad 1111 avvenire simro a servizio della patria.

Il capo del Go verno, miniJtro dell'Interno, ha poi sottop ost o al Consiglio, che lo ha approvato, il seguente schema di decreto :

«Articolo 1, - La Camera dei deputati è Hiolta,

«Articolo 2. - Alle Confederazioni nazionali dei sindacati lega/ . mente rico n osciuti di cui all'articolo 47 della legg e eleJtorale, alle ASJo· ciazioni ed agli Enti di cui al regio decreto 17 gennaio 1929, è assegnato il termine da/ 28 gennaio al 17 febbraio 1929 per procedere alle proposte di candidati di loro compete11za. Gli atti relativi saranno depositati alla segreteria del Gran Comiglio nazionale del fascismo non olt re le ore sedici del giorno 18 "febbraio,

«Articolo 3.- Il Collegio unico nazionale è convocato per il giorno 24 marzo 1929 per l' approvazione della lista dei deputati dèsignati, firmata dal Gran Consiglio. ,

«Articolo 4. - Il Senato del R egno e la Camera dei d eputati sono convocati per il giorno 20 aprile 1929 ».

SUccessi vamente, sempre JfJ proposta del capo del G overito, m inistro dell'Interno, il Consiglio dei ministri ha approvato i seguenti provvedimenti:

1. - Uno schema di regio d ecreto col quale si JtabiJiJce a quali Enti morali ed AJSociazioni, esist enti anche 'solo di f aJto, avmti importanza nazionale e scopi di cultura1 di educazione, di auistmza o di propaganda è riconosciuta la fac oltà di proporre candidati. Il decret o in parola, a termini dell'articolo. Jl d el lesto unico della nuova legge elettorale politica approvata col regio decreto 2 settembre 1928, numero 1993, è stato emanato su conforme parere di una commission e d i cinque senatori e cinque deputati regolarmente nomif!ali.

2. - Uno schema di provvedimento che conferisce al presidente g enerale dell' Auociazione Italiana della Croce R ossa poteri straordinari per assicurau, "entro il 30 giugno 1929, l 1au estamento degli uffici e ser vizi, provvedendo alle opportune dispeme del personale dip endente .

3. - Uno schema di decreto l egge che attua alcune modifiche alle circoscrizioni di talune provùzcie, già app rovate dal Comiglio dei m inistri in una delle sessioni D ette m odifiche riguttrdano gregazione alla provincia di Bologna d el comrme di Pieve di Cent o; alla provincia di Foggia dei comuni di Anzola degli lrpini e di Monte· leone di Puglia; alla provincia dì M acerata del comune di ViJJo; alla provincia di Modena del comune di Castelfranco dell'Emilia; alla pro· vinàa di N o vara del comune di Campetlo Monti.

4 . - Uno schema di provvedimento legislativo col quale viene ild.bilito che, col 31 dicembre 19;28, ceJSano di aver vigore le norme -eccezionali concernenti la geJtione dei contributi integrativi degli Ent i locali nelle regioni invase da l nemico o sgombrate a cawa della guerra .

5. - Uno schema di provvedimento legislativo che conferùce al ministro dell'Interno la f acoltà di appro vare i progetti relativi ad opere pubbliche di interesse nei comuiti datmeggiati dal terremoto 1908, qttando l'approvazione d i detti p_rogetti non sia da leggi speciali d emandata ad altra i:utoriJà.

6. - Uno schema di provvedimento legislativo che proroga al 3 1 di· cembre 1929 il termine stabilito per la revisione straordinaria dei precedenti di servizio e di condotta di t11tti gli appartenenti al corpo degli agenti di Pubblù:a Sicurezza,. allo Jcopo di eliminare_gii elementi inidonei.

7. - Uno schema di provvedimento legislativo che. proroga il te rmine stabilito per l'attuazione d el pùmq organico di decentrameJJio dell'assistenza ospedaliera esercitata dagli Istituti oJpedalieri di M ilano a fa vore dei comuni dell'antico D ucato, n onché il termine stabilito per l 'eslemione agli ospedali di circolo delle d isposizioni di carattere speciale, conternmte la riforma organica ed ii riordinam ento del pei-sonale ospedaliero.

S. - U110 sçhema di regoiam M IO ch e detta l e norme per l'ese(l(zione del lesto unico delle leggi di Pubblica Sicurezza, approvalo con regio d eCreto 6 n ovembre 1926, numero 1848. Il regolamento, che ha ottenuto l'adesione del Consiglio di Stato e quella del ministero de/Ja Giustizia, integra le norme legiJlative ed auicura il regolare _ed efficace funz ionamento d e( vari e compleJJi urvizi affidati all'amministrazione d i Po· /izia. Esso consta di 383 articoli, raggmp pati in titoli, che corriJpondono a quelli del testo unico surricordato.

9. - Uno .rchema di regi o decret o recante norme relative alle commiJSioni censuarie comunali, la cui costituz ione viene adegttt:J.Ia al rmovo ordinamento delle amministrazioni comunali e del go vemalora/o di R oma. ·

10. - Uno schema di regio decreto in virttÌ del quali viene estera alle uuove provinci e del R egno la legiJlazi one sui manicomi, attuando anche in questo delicato campo d ella pubblica assistenza quella neces-

;aria unificazione legi.slativa, che è elemento fondttmentale di ogui duraturo rafforzamento deJJa unitq m orale e politica d ella nazione.

11. - Uno schema di provvedimento, predùposto di concerto col miniJJero d elle Fina flz.e, col quale .si di.spone i'inquadramento degli ufficiali della Divisione speciale di Romtt nei ruoli dei funzionari di Pubb/ictt Simrez:za. ( +)

11 Comiglio ha poi approvato, su proposJtt del capo del G ovemo, ministro delltt Guerra, un diJegno di legge concemenle la n omina a soJJotenenle di complemento nel regio Esercito di un gruppo di sottufftciali e militari di tmppa.

Inoltre, su propo.sld del capo del Governo, ministro della Marina, ha approvato uno schema di provvedimento che apporta una aggiunta all'articolo 82 della legge 8 luglio 1926, numero 1179, su/J'avarizamento d ei corpi militari della regia Marina .

I nfine, il Con.siglio dei JU proposttl del capo iel Governo, ministro d ell'A eronautica, ha approvtllo i seguenti provvedimenti:

1. - Un disegno di ·legge riguarda nte ltl S cuola di ingegn eria aeronautica di Roma.

2. - Uno schema di prOvvedimento che modifica l'articolo 32 delta legge 23 giugno 1927, numero 1018, e l'articOlo 58 del regio decret o legge 4 maggio 1925, numero 6271, sull'avanzamento deglì ufficiali della regia Aeronautica.

3. - Un dùegno di legge che autorizza alcuni .rpecia/i Istituti di credito a concedere il m111uo al!tt Compagnia nazionflle aeronautica. *

"' Nella. 2}}• riunione, tenutasi il ·18 gennaio 1929 {ore 10-12), il Consiglio dei ministri approverà la relazione del ministro delle Finanze sulla situaziOne del bilancio e della cassa (• la situazione del bilancio d ello Stato alla fin e del mese di dicembre reca l' avanzo effettivo di venluno milioni, col miglioramento di trentacinque mi lioni in confronto alle risultanze a tutto no.vembre, che seg na· larono un disavanzo di quattordici milioni») ed «il decreto che designa gli Enti atti a proporre. i candidati per la nuova Camera». Nella 256• r iunione, tenutasi il 19 sennaio 1929 (ore 10 . 12), il Consiglio dei ministri adotterà «nuovi, importanti provved imenti». (Da Il Popolo ti'Italia, Nn. 17, 18, 19, 20 gen. naio 1929, XVI).

257' RIUN IONE D EL· CONSIGLIO DEI MINISTRI *

It çapo d el Governo ha fall o l e. uguenti dichùuazioni, che vengono ora rese pubbliche, a proposito Je/J'altf!ale fa se delle riparazioni tedesche, ap ertmi con la deliberazione di G inevra del 16 sett"embre u . .J

Il problema delle. riparazioni continua a dominare la v_ita politica inte m azionale. Jl comitato -degli esperti, incaricato di presenta re d elle proposte per il regolamento completo c definitivo delle riparazio ni, è stato costituito Si riu nirà nei p rossimi f; iorni a Parigi La sua costituzione è stata un'imp resa lunga. n costata quattro mesi di tempo. :B da augurarsi ch e i suoi lavori p rocedano in modo p iù s ped ito Il Governo fasCista augura a tali l avori il maggiore successo

Di fr ont e agli altri Govern i creditori, e di fro nte a lla Germania, esso intende di continuare ad essere ciò che è stato in tutte le p rccedenti ·fasi , d i questa questione : u n elemento fattiVo, cioè di ricost ru:z:ione economica e di s tabilizzazione dell'Ewo pa, senza tesi preconcette, aperto ad ogni equa e ragionevole possibilità.

A sua volta, l'Italia attende, da parte altrui, che, nell'elaborazione d elJa nuova sistemazione delle riparazioni dovute dalla Germania, abbiano a t rovare la soddisfazione d ovuta le sue imprescindibili esigenze, fondate sul principio debiti-riparazioni, secondo la indicazione ripetu ta da u ltimo nel memorandum de11 2 n ovembre, col quale fissava il p roprio punto di vista sulla d eliberaz io ne di Ginevr a. A nessun'altr a condizione essa saprebbe altrimen t i, in giustizia verso se stessa e verso la causa della ricostruzione europea, dare il p roprio con sen so.

Il Co miglio dei minùtri ha esaminato ii programma delle (OJJruzioni navali iniziale dai 1923 al 1929 e le ulteriori necnsiJà della Marina mil itare

Dopo mz'ampia discussio ne, dura/d quattro ore, è sJaJa d ecisa Idcoslrtl.zi one d i duè incrociatori da d iedmila t onnellate1 di d ue esploratori tipo « CondoJtiere », di quattro cacciatorpediniere e "di cinque sommergibili . Alla attuazione di tale pro gramma, che avrà ini zio proSiimo giug no, sarà con stanziamenli ordinari d a iscriversi nei bilanci dei fu Juri eu rciz1.

Suaessivamente, ii Consiglio dei minist ri h a approvato:

Su prop osta del (apo del Go verno, mi niJtro per gli Affari Estffi, uno scbema di provvedimento con il quale si autorizza la ceuione alla Svizzera di alcuni manoscritti di Alberto MUI/er.

• Tenu tasi il 25 gennaio 1:'}29 (ore 10 -14) ( Da Il Popola d'Italia, Nn 23, 3I, 26 genn aio, 5 febbraio 1929, XV).

Su proposta d el capo del Govemo, ministro det/'lnterno, uno schema di decreto con il quale viene stabilito cbe, qualora non sia possibile determinare i luoghi in cui è permessa l'affissione mediante accordo fra l'autorità comunale ed i proprietari, la determinazione dei luoghi stessi è fatta dal prefeJto, sentito l'ufficio del Genio civile. Con questa norma, che integra il regolament o relativo ai servizi comunali delle pubbliche fltfi isioni e della pubblicità affine, viene animrato il regolare funzionament o di un servizio che netl'economia modema ha auunto grandissima i mportanza, evitando Ùltralci che danneggerebbero non solo i comuni, ma tu/le le penoue interniate al regolare andamento del se-rvizio s/euo.

Su proposta del capo del Governo, ministro delle Colonie, uno schema di provvedimento che autorizza ii ministro delle Colonie a variare gli elenchi delle opere pubbliche deJia Tripolitania e d ella Cirenaica di mi agli allegati A e B al regio dure/o legge 7 giugno 1928, numero 1290. (+)

IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE*

Eccellerlze e signori!

Ho voluto insediare solennemente il Consiglio nazionale delle ricerche per la stessa ragione per la quale ne promossi, nel novembre del 1923, la formazione, nel marzo del 1927 la riorganizzazione, e ne tracciai il progranuna d'azione nel messaggio dc11° gennaio del 1928 a Gug lielmo Marconi.

Il Governo fascista riafferma la sua volontà di porre i l problema della scienza e delle ricerche scientifiche al primo p iano dei problem i nazionali. Oggi la r icerca scientifica ha singolari e vaste esigenze. Richiede cioè un'organiz2..3..Zione adeguata e mezzi potenti. Il genio isolato può compiere miracoli, ma la ricerca scientifica, sistematica risponde alle molteplici e diverse esigenze della nazione la mancata· visione di questo problema ci ha portato, bisogna apertamente riconoscerlo, a un decadimento delle scientifiche e a u na penuria di r icercatori che è ve ramente imp res. siona nte Da questo stato di cose si d eve uscire Dobb iamo c reare la nostra f alange d i rice rcatori e dare a essi n on la sensazione, ma la s icurezza che potranno viver e nella scienza e p e r la scienza, p oiché essi rappresentano una delle forze vitali ·della nazione. Si potrà così preparare l'atmosf era per una ripresa degli studi c delle rice rche scientifiche degna d eJie nost re tradizioni e rispondente ai bisog ni della patria.

• A Roma, in Campidoglio, nell'aula massima di palazzo Senatorio, il 2 febbraio 1929, alle 11, Munolini insedia il Consiglio nazionale delle ricerche. In tale occasione, dopo il saluto augurale dell'urbe porto agli intervenuti dal principe Francesco Boncompagni Ludovisi, governatore d.i Roma, il Presidente del Consiglio pronuncia il discorso qui riportato. (Da Il P(Jpolo d'Italia, N. 30, 3 febbraio 1929, XVI).

Questo compito io ho affi dato al Consiglio nazionale d elle ricerche d ando ne la presidenza a Gugl ielmo Marconi, che è vanto e g loria d ella scienza italiana.

Con la costituzione -dei comitat i n azionali , l'inquadramento degli scienziati italiani nel Consig lio d elle ricerche è or a compiuto. O ggi esso può co minciare a funzionare n ella sua completa orga nizzaz ione:. M a io voglio rilevare l'i ntensa opera che ha svolto fin o a ogg i, sulla base d e lle direttive d a roè impartite, il Di rettorio del Cons ig liO, il qua le, nominato subito do po la· ricostituzione d i esso, ha lavorat o inte nsamente a preparare la organizzazione del Consiglio, ad avviarne l'azione, a creare g li strumenti necessari pel suo funzionamento.

Per la prima volta, dal 1860 a oggi, si è compiuta un'inchiesta sugl i Ist ituti scientifici:, sugli Enti cultura li, sui perio dici scientifico-tecn ici. I risultati sono raccolti in tre volum i. Mentre in altri Stati si discute ancora sul modo di compila re una complet a bibliografia scientifica, il D irettor io

· ha già la p rima anna ta della bibl iografia scientifica ita lia na. N e l centro più importante d e lla nostra vita industriale, Milano, è stato istituito un archivio t ecnico, che renderà servizi notevo lissimi a chiunque g li chiede rà informazioni d i carattere tecnico e scien tifico. Queste le iniziative: rese di pubblica rag ione:, alle: quali devesi aggiungere tutto il lavo ro di organizza zione compiuto con raccolta operosità

Il Diretto!io n on h a atteso ch e i comitati nazionali si f o rmassero p e r a vviare alcuni studi rispondent i ai bisogni p iù urgerì.ti d ella vita nazio na le, con l a formazione di alcune com missioni, le quali h anno g ià in izia to gli studi su alcuni problemi di alto interesse naz ionale, come q uello de ll'ali- . meli.tazione e dei ferti l izzanti.

Q uesta prima. fase dc i lavo r i si inquadra oggi_·nei comitati n azionali e n el Consiglio delle ricerche completamente formato con l a pa rtecipazione dei presidenti e dei segretari di ciascun comitato. O ggi io non ho che a confermare le direttive da me esposte nel messagg io del l o gen· naio 19 28. Voglio però alcune considera"zioni che van no, non solo al comitato, ma a ·tutta la nazi_one. · II Consiglio deve avere i mezzi necessari, e li avr à", p er assolvere il suo compito. Ma bisogna sfrond are il terreno d agli organi inutili, dalle commissioni superflue e da talune organizzazio ni inefficenti che si sono venute f ormando con u n e re · scendo continuo prima dell'istituzione del Consig lio nazionale d elle ricerche

La ricerca sçientifica deve svolgersi senz:t il vincolo e la zione d ell'insegnamento. La ricerca scientifica deve servire alla scienza e alle esigenze nazionali. Non deve servire a creare nuove cattedre e nuovi insegnamenti. 11 Consiglio deve essere un organismo all'unisono con Ia vita d ella nazione, e qu indi a çontatto con gli industr ial i, con g li ag ricoltori, coi commercianti, con Je amministrazioni. Di qui la necessità di un coordinamento e di un collegamento tra le Confederazioni si ndacali e il Consiglio nazionale delle ricerche.

Le Confederazion i dei datori di lavoro e d ei lavorato ri devono sentire e comprendere che: le ricerche scientifiche si traducono in miglioramento ed aumento d ella produzione e, in definitiva, i ri.mltati delle ricerche scientifiche e Ie indagini a tale uopo compi ute servo no ad esse. Perciò le organizzaz ioni sindacali d evono co ncorrere, in conformità del resto al primo articolo della legge· del 3 aprile 1926, numero 563, al mantenimento del Consiglio delle scientifiche.

Io voglio additare come esempio alla nazione c alle organizzazioni sindacali stesse la Confederazione nazionale fascista della gente del mare e dell'aria. "E q uesta che, prima, si è rivolta al Consiglio ricerche, ponendosi a sua disposi zione perché stud iasse i mezzi di salvataggio in mare e la mig liore ut ilizzazione dei combustibili de lle macchine marine, offrendo a tale scopo la somma di lire centomila «con u no sforzo che è contenuto solo dalla modestia dei suoi mezzi». t!: con queste parole che la Confederaz ione ha fatto la sua offerta. Si tratta di lavorato ri, i quali hanno immed iatamente compreso l'importanza del problema

Tra tutti i paesi, sono i p iù ricchi quelli che primi hanno compreso tale veri tà. E noi assistiamo ad una sempre più intensa ricerca scientifica, a va ntaggio dell' industria, dell'agricoJtura , dell a difesa, dell'economia del paese. L'Italia non può essere assente in questo campo.

Signoii del Cons ig lio!

Nel porgervi il mio saluto augurale, io vi dico che l'Ital ia ha bisogno di voi. Vi invito pertanto ad assumere il vostro ufficio col seiltimento di compiere un alto do vere nazionale. (Il capo del Governo, che è Jlato seguito dalla più viva e deferente a/lenzione, è ;tato alla fi ne del mo diJcorJo JaltJ/a/o da nuotJi, ca/oro;iuimi applmm).

This article is from: