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DAL DISCORSO DELL'ASCENSIONE AGLI ACCORDI DEL LATERANO 181
la riduzione degli armamenti sarebbe stata co nvocata soltanto dopo I"entrata in vigore d el protocollo, i lavori preparatori della conferenza rì_masero sospesi durante tutto questo periodo.
Caduto il protocollo e venuta a mancare fa base dci lavori, l' Assemblea nel 1925 fu chiamata a dare nuove direttive.
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Ispirandosi ai «patti di Locarno », che si stavano allora elaborando, e rinunciando alla ricerca di una soluzione del problema della sicurezza quale si era creduto di trovare col protocollo, l'assemblea definì il progranuna da svolgersi nell'avvenire con la formula: «Disarmo progressivo, proporzionato aUe condizioni esistenti della sicurezza generale e regionale».
Per mettere in esecuzione tale prog ramma, il Consig lio creava, nd dicembre 1925, la «Commissione preparatoria deJJa conferenza del disarmo».
Questa Commissione, fi ancheggiata da numerose sottocommissioni e comitati tecniCi militari, ha compiuto dapprima uno studio particolareggiato d i tuNe le questioni connesse al problema del disarmo, e marzo 1927 h:1 iniziato l'esame di due «progetti di convenzione»: quello inglese, present:lto da lord Cccii; c quello fr1ncese, present:tto da Doncòur.
La Commissione si è _ sforzatl di fi ssare un testo unico che potesse servire di base ad una seconda lettura; scnonché l'unanimità non venne raggiunta e dovette quindi contentarsi dì elaborare un documento il quale, sotto form:1 di tavola sinottica, presenta il testo unico discusso con a fianco le numerose varianti e riserve indotte dalle singole delegazioni per la maggioranza articoli. ·
Sebbene si usi dire che tale progetto è stato ap provato in prima Jettura, in realtà esso fa risaltare, piuttosto che l'accordo, le divergenze gravissime che sono st ate constatate su molti d egli aspetti essenziali del problema del disarmo.
La sessione di marzo-aprite 1927 si sciolse nell'intesa che si face sse luogo alla seconda lettura solo quando fossero intervenuti fra i Governi delle potenze maggiori degli accordi circa la proporzione dei rispettivi armamenti.
L' Assemblea del settemb.re 1927 si riunl quindi in un momento in cui il problema del disarmo si presentava ad essa in tutta 1:1 sua complessità, messa in rilievo dalle difficoltà tecniche incontrate dalla Commissione preparatoria e dal recente fallimento della conferenza navale Per cercare di superare questo punto morto, l'Assemblea, constatato che la questione del disarmo è intimamente legata a quella sicurezza, e che questa è volta in funzion e dello sviluppq del principio dell'arbitrato, invitava la Commissione preparatoria a costituire un <C comitato speciale », incaricato di studiare le misure suscettibili di dare a rutti g li.
Stati le garanzie di arbitrato c di sicure;za necessarie per poter fissare in u n con tratto internaz ionale il l ivello dei propri con le cifre più basse possibil i.
AHa fine di novembre 1927, la Commissione preparatoria si riunl nella sua quarta sessione per dare seguito alla risoluzione dell'Assemblea. A questa sessione parteciparono per la prima volta i delegati del Governo dei So vièJ1, ·
Fatti salienti deJla sessione di novembre sono stati: l.- La presentazione della tesi russa del disarmo generale, mediato ed integrale (il Governo dei S ovièts esclude la possibilità di un acco rdo per una riduzione parziale, perché ritiene che i diversi Stati non riusciranno mai a mettersi d'accordo sul grado di sicurezza sufficente per poter ridurre j propr:i armamenti).
2. - Il contrasto f ra la tesi fra ncese, che vuoi subordinare il disarmo alla sicurezza, e quell a tedesca, che chiede il disarmo come adem· pimento derivante dal trattato di Versailles e dal patto della Società delle nazion(
Il 20 febbraio scorso si riunì il« comitato di sicurezza e di arbitrato>>, il quale elaborò diversi tipi di trattati di arbitrato e conciliazione, d i non aggressione c di mutua garanzia, che esso suggerisce come modelli utili da adottarsi fra i diversi gruppi di
La maggior parte di questi modelli di convenzione non prcsent:mo che un interesse prevalentemente scientifico e dottrinale. Un certo interesse politico riveste invece tipo di « t rattato regionale di sicurezza)) (che si avvicina per certi riguardi ai patti di Locarno), ii quale dovrebbe - secondo le tendenze manifestatesi fra i rappresentanti d ella Piccola Intesa - servire da modello per dei trattati multilaterali di gaunzi:1. nella regione d anubiana e nei Balcani.
L'ultima ri unione d ella Commissione preparatoria ha avuto luogo nell a seco nda metà ·del marzo passato. Sono noti i suoi risultati, « assolutamente negativi».
La ha discusso in primo luogo il progetto russo di disarmo integrale, immediato c generale. AH'infuori del delegato tedesco, il quale, per evidenti ragioni tattiche, si Cr3. dichiarato favorevole al l'unanimità de!Ie altre delegazioni l o ha respinto come praticamente inapplicabile.
Si è discusso poi ·se fosse il caso di passare subito alla seconda l ettura del progetto di convenzione del 1927. Il delegato tedesco insistette in questo senso, ma Ja grande si pronunciò in senso contrario e la Commissione si sciolse rinviando la seconda lettura alla pros· sima sessione da convoca rsi dal presiden te ad epoca indeterminata.
Si ricorderà che nelle ultime sedute della Commissione il conte
Bernsdortf ha protestato ripetutamente contro il sistema dci continui ri nvi. Egli sì è espresso in termini molto v ivaci, parlando del «credito» della G ermania e d ella <<cambiale>> che - i vincitori avevano firmato a Versailles e che non è stata fino ad ora onorata.
Il malcontento tedesco è stato espresso in termini non meno vivaci anche da Stresemann in un suo recente discorso. Il ministro tedesco degli Affari Esteri ha detto chiaramente che la Germania era stanca di aspettare e ha lasciato capire che egli intendeva portare la questione avanti all'Assemblea nel prossimo settembre. .
:2 chiaro che i lavori della Commissione Preparatoria sono arrivati una seconda \'Olta a un punto morto. S.·trebbc perfettamente inutile di affrontare la seconda lettura nella condizione attuale delle cose, e cioè prima che' fra i Governi delle grandi potenze sia no intervenute intese sui principali punti di divergenzl.
Nel corso d ella recente sessione della Commissione preparatoria, il delegato fu ncesc, allo scopo di giusti fi care il rinvio dci lavori, ha dichiarato alla Commissione che «fra i Governi pùì interessatì erano iu rorJo delle ronverJttzioni le quali Jperal'e rm ·eJito favorevole». Una analoga dichiarazione, dettata evidentemente dalla stessa preoccupazione di giustificare il rinvio, è stata fatta dal delegate;. ing lese.
In relltà queste pretese conversazioni si riducono a poca cosa. Vi è ben.sì stata b. recente proposta inglese per esaminare la possibilità dì accordarsi su una riduzione del dislocamento ed armlmento delle navi di linea e sul prolungamento dei loro limiti di età.
Tale proposta ha dato luogo a Ginevra, fra gli esperti navali delle ,gra ndi potenze, a scamb i di vedute ufficiosi, che però non hanno portato a nulll di conclusivo, la proposta britannica no n essendo apparsa accettabile né agl i italiani , ·né ai frances i, né a i giapponesi, e neppure agli americani.
In materia di armlmcnti terrestri, il ra ppresentante militare francese hi avuto col delegato italiano delle conversaz ioni neiie quali ha insistito sulla opportunità che i due paesi si mettano d'accordo, Egli si è però tenuto molto sulle generali c non ha enunciato alcuna proposta concreta.
Con tutto ciò non può escludersi -e sembra anzi da prevedereche, prima dell'Assemblea del prossimo settembre, da parte inglese o francese (e forse anche d'accordo fra i due paesi), venga presa la iniziativa di trattltive fra le grandi potenze per tentare di fare qualche progresso in materia di limitazione o riduzione di armlmcnti.
Ciò per poter controbattere la tesi tedesca, che si fonda sul dilemma: «O le ttllre po!euze 1'Ùiucono i propri armammti ucatulo l'ìmpegno preso nel Jrtlttalo dì VerJtti!les e nell'ttrticolo 8 del pauo, oppme la Gn·mania deve eJJere attlorizzaltl ttd arma rJi iu proporzimu ».
La posizione presa dalla delegazione italiana di fronte al problema della limitazione o riduzione degli armamenti è solidamente fondata su alcuni punti fissi: ' l. - Interdipendenza di ogni genere di armamento.
2. - La p roporzione degli armamenti « non >> ·deve essere basata sullo Jl.ttu quo. ·
3. ----:- l limiti degli armamenti dell'Italia non possono avere carattere asSoluto, ma dovranno essere relativi agli armamenti totali degli altri Stati (parità con la nazione continentale europea più armata).
4. - Il Governo italiano si dichiara 11 priori disposto ad ·assumere, come limite d ei propd: armamenti, cifre qualsiasi, anche le più basse, non sorpassate da alcun'aJtra potenza continentale. europea.
5. - I metodi da impiega re per ottenere le limitazioni d evono rivestire carattere della massima semplicità e non implicare la necessità di controllo esterno.
Ai principi suespostì, è stata costantemente ispirata l'att itudine della delegazione italiana, e la Commissione preparatoria ben conosce quindi il punto di vista del Governo in materia di disarmo.
Tale punto di vista è bene sia proclamato chiaramente e pubblicamente and1e da questa tribuna, poiché tro ppe volte si parla di militarismo italiano, lieve pagliuzza al paragone di molte grosse travi altrui.
Quasi per connessione di idee, voglio parlare della Società delle nazioni.
Anche a questo proposito si muovono accuse ai Governo fascista, di ostilità o almeno di scarsa simpatia verso la Lega delle nazioni. Accuse o insinuazioni completamente infondate. Il Governo ito.liano non attribuisce alla Società deJJe nazioni- almeno nell'attuale periodo storicole virtù quasi mitologiche, che le attribuiscono taluni rispettabili idealisti. Ma il fatto di proporzionare l'Ist ituto di Ginevra alle cond izioni storiche nelle q uali è n ato e alle sue reali possibilità; non significa ostilità o disìn· teresse. La verità è che l'Italia partecipa alla Lega delle nazioni col convincimento__che la Lega delle nazioni è stata utile in molte circostanze e può esserlo !ncora, La. verità è che Ja partedpazione dell'Italia alla vita della Lega delle nazioni è attiva in ogni campo, anche per il fatto che l'Italia è rappresentata nel Consigl io della Lega dal vostro collega senatore Scialoja, del quale sarebbe superfluo esaltare le virtù, la dottrina, l'ingegno e il personale prestigio.
In tutte le questioni, specialmente in quelle più controverse, egli ha portato il suo contributo universalmente e giustamente app rezzato. Ma a dimostrare il vero atteggiamento del Governo fascista verso la Lega delle nazion i stanno tre iniziative che il GoveÌ"no fasc ista ha proposto e posto sotto l'egida della Società delle naz ioni e cioè l'Istituto internazionale per l'unificazione del diritto privato, l'Unione interna.zionale del soccorso, i'[stituto internazionale d el cinema educati,·o. dei principali Stati conferisce all'Istituto una .partico lare importanza. t pure dovuta ad iniziat iva italiana c precisamente del vostro collega Ciraolo, la creazione dell'Unione intern:"Lzionale di soccorso, con lo scopo d i alleviare le sofferenze delle popolazioni co lpite da calam ità. lnfine, il Governo, attuando i voti espressi a più riprese in occasione di congressi e riunioni internazionali, è venuto nelb. determinazione di creare in Roma l'lstituto internazionale del cinematografo educativo, che sarà posto, come quello del d iritto internaz ionale pri vato, sotto il patronato morale della Società delle nazioni.
L'lstit uto interna:z:ionale per l' unificazione del diritto privato, che, a norma dello Statuto; approvato dal Consiglio fin dal 1 5 ma rzo 1926, è stato inaugurato il 30 miggio nella sede assegnatagli: la bella storica ViJla Aldobrandini.
Esso ha per scopo principale lo studio dei mezzi più ad atti per a rmonizzare e coordinare il diritto privato dei va ri Stati e quindi p reparare l'avvento di una legislazione uniforme nel campo di quel ramo del diritto.
11 consenso incontrato a Ginevra presso i vari Governi, e negli ambienti intellettual i, dà affidamento sicuro dei risultati che sara nno ragg iunti nel campo delh diffusione della cultura popolare per mezzo del cinematog rafo.
Questi sono «fatti» eloquenti più di qualsiasi .d iscorso a caratterizzare l'atteggiamento del Governo fasc ista verso b Lega d elle nazioni.
L'ultima parte del mio discorso è dedicata a quello che chiamerò il riordi namento c il funzio namento dell'amministrazione che io di rigo. In questo campo l'opera del ministero deg li Affari Esteri nel pe riodo di tempo trascorso dalle mie ultime dichiarazioni dinanzi al Senato è stata intensa e fattiva.
Con ogni cura sì è provveduto perché il personale fosse ri nnovato in modo da rispondere alle esigenze dell'Italia fascista e perché g li uffici che lavorano all'estero fossero sistemati e attrezzati in modo da servire o rgani solerti di attuazione della politica estera determ inata dal Governo.
N ell'amministrazione centrale numerosi uffici creati e soppress i; una più razionale distribuzione dci servizi dettata d alres.perienza e suggerita da nuove esigenze hanno reso il ministero più organico e più snello imprimendog li un ritmo più celere e un impulso p iù vivo
La carica di segretario generale è stata abolita e le fun zioni direttive del coord inamento nella trattaz ione degli affari, della d iscipli na, e d el funzionamento degli uffici e servizi sono state accentrate nel sottosegretario di Stato.
M entre la trattazione d egli affari politici, com.merci ali e p rivat i è alle due direzioni g enerali d ell' Europa e Levante e dell'America, Asia, Africa e Australia, tutta la parte più particolarmente amministrativa del ministero, ch e era suddivisa in due direzioni gene· cali, è stata ragg ruppata nella direzione generale degli Affari generali, ed è stato istituito UfiO speciale servizio per la Cifra, la Corrispondenza e gli Arch ivi, che hanno grande importanza dato il carattere speci ale d egli affari, la riservatezza degli argomenti e anche il rilevante numero delle pratiche ( q uattrocentomila disp acci c c inquantamila telegrammi in un anno).
1: stato in pari tempo riformato e riorganizzato l'ufficio storico-diplo. matico, al quale è ora affidato il còmpito di . ordinare tutta l a documentazione che affluisce a l ministro attraverso il ca rteggio delle Rappresentanze e la lettura della stampa estera e i taliana, di seguire con un diario s intet ico i1 divenire dci s ingoli Stati, di raccogliere in appositi qua derni (in t:tumero di 2147) gli elementi interessa nti le relazioni fra gli Stati, di tenere al corrente schedari nei quali sono compresi tutti gli argomenti di principale interesse, di provvedere alla stampa dci documenti d i maggiore rilievo, di curare le raccolte dei documenti diplomatici; dì dirama re alle Rapp resenta nze i teleg rammi e rapporti dei q uali è bene esse abbi:tno conoscenza, di fornire monografie e studi di carattere generale.
Sop perendo ad una lacuna preesistente, è stato di recente costituito, ad ass istere il ministro d egli Esteri in questo periodo di trattati, nell'èra deg li esper ti , un· collegio di giuristi alla testa dei qu1lì è i1 senatore Vittorio Scialoja Contemporaneamente è stato creato l' ufficio trattati ed atti, al quale è affidata tutta la parte formale relativ:t agli atti internazionali stipulati d all' Italia, alla loro r accolta e pubblicazione. Può fo rse interessare il Se nato il sapere che nel corso di questi due anni il Gove rno italiano ha proceduto aUa fir ma di centotrentaquattro atti intern azionali.
Un a ltro organismo di recentiss ima istituzio ne è il Comitato per la diffusione d ella cultura italiana all'estero. La diffusione della cultura all'estero è certamente un mezzo di penetrazione duraturo cd efficace. Ma troppe istituzio ni, troppi enti, società e orga nismi pubblici e privati in ]talia e all'estero si sono prefissi questo scopo, con mezzi quasi sempre non adeguati ; troppo spesso quindi i loro sforzi si cumulano inutilmente, o .peggio ancora, si elidono. li nuovo Com itato deve studiare i mezzi per coordinare e indirizzare utilmente le .varie iniziati ve e farà luogo ad un . u fficio pe rmanente con questo preciso incarico. Nel frattempo, è continuata attivamente l'opera d ella d irezio n e genera le delle scuole italiane all'estero: cento nuovi inseg nanti, nuove scuole element:tri in Algeria, Argentin:t, Bulgaria, Brasile, Cile, Egitto, Francia, Germania, Inghilterra, Marocco, Perù, Polonia, Rom:tnia, Svizzera, Uruguay; nuovi istituti medi . o corsi superiori in Atene, Beirut, Corfù, Filìppopoli, Porto Rosario e Tangcrì, con un aumento di ci rca seimi la alunni, di cui gran parte di nazional ità str:mieu, nella popolazione scolastica delle nost re scuole all'estero; nuove cattedre e letterati di lingua e letteutura italiana presso le Università di Praga, Bucarest, Ouj, Varsavia, Cracovia, Budapest, Ma rsiglia e Coimbra sono il confortante bilancio di queste attività.
Un'altra novità è il BollelfÙIO del ministero degli AfJ,tri EJieri, richiamato a nuO\:a v ita e che viene ad aggiungersi alle altre pubb licazioni edite dal ministero degli Affari Esteri: la Rauegna della Estera c la Ra1ugna d elle Riviste EIIere, orm:ti larg:tme nte diffuse e di grande utilità per chi vuoi conoscere l'opinione della stlmpa mondiale sull'Italia e sui grandi problemi internazional i.
Il Bolle/lino del miniitero d egli A J!tii'Ì E1t eri, nel quale è stato fuso il soppresso Bollelfino consta di cinque parti. le parti seconda, tcrz:l, q uarta e quinta contengono le leggi e i decreti, i trattati, le convenzioni e gli accordi internazionali; le circolari, istruzio ni , d isposizioni varie, il ma.ssimario c la giurisprudenza. Nella prim:t parte sono mensilmente riprodotti gli avvenimenti e gli atti più importanti del verna e del regime, d1e H console esporrà e commenterà alle più lonta ne collettività italiane in tutti i punti del mondo.
M:t la riforma organica di maggior momento è stata la soppressione del commissariato gencu lc dell'Emigrazione, che costituiva per numero di personale c di uffici un vero c proprio ministero. La D irezione gene rale degli italiani all'estero subentrata al commissariato g enerale ha già condotto a termine il suo lavo ro di trasformazione e di assestamento interno e consterà in tutto di so li sette uffici, ivi compresi quelli che già esistevano a l m inistero Affari Esteri e che le sono stati attribuiti.
Né la Direzione generale degli italiani all'estero limita il suo compito all'assistenza burocratica ed amministrativa dell'emigrante. Anzitutto è questa una figura che tende a scomparire dalla terminologia ital iana. Non vi è più l'emig rante da un lato e il cittadino d all'altro. Vi è sempre e dovunque, ricco o povero, lavoratore manuale o intellettuale o tu rista , il cittadino italiano. Uguali diritti, uguali doveri. Ho dato ordine che sia abolito il passaporto per gli emigranti, che accompagnava, quasi un marchio di minoru ione, il lavoratore sprovvisto di mezzi di fo rtuna , disponendo ch e sia istitui to pe r tutt i i cittadini indistintamente, un nuovo tipo unico di passaporto. .
L'italiano onesto e f edele al regime ha diritto di tenere orgogliosa- mente alta la testa, in ·patria e all'estero, qualunque sia la sua condizione sÒciale.
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Jl compito della nuova Direzione· generale è stato tracciato in una circolare da me diramata in occasione della Sua istituzione e che diceva :
« Il Governo fascista non considera il problema emigratorio sola· mente come un fatto d'ordine te<:nico-amministrativo, ma essenzialmente come un problema d'ordine politico.
«E la tutela delle collettività italiane all'estero deve essere esercitata secondo un concetto unico ed inscindibile .
«Non vi può essere una tutela tecnica ed assistenziale disgiunta dalla tutela politica. E vièeversa.
« Uniche direttive, in un solo organo, al centro: il ministero d egli Affari Esteri.
«Unici ed inscindibili i compiti e le responsabilità di chi rappresenta, in seno alle collettività italiane all'estero, la sovranità dello Stato: il console. ·
«Dalla pratica burocratica ch e interessa il singolo aJia grande manif estazione della collettività, è tutta una vasta opera che deve essere medi tata ed organ ica, appassionata e tenace, di protezione e di difesa dell' l talianità.
« 1! mio intendimento che, attrave rso la Direzione generale degli itali ani all'estero, sia tutelata la vita; coordinate ed incoraggiate le attività, eccitate le iniziative del1a nostra gente nei paesi stranieri».
Secondo queste direttive, la nuova Direzione generale, in stretta, continua collaborazione con la segreteria dei Fasci all'este ro, segue ed assiste tutti i nuclei d'ita li ani all'estero, raccolti intorno a l console e al Fascio, favorendone attivamente le istituzioni assistenziali c dopolavoristiche, le iniziative sportivo e culturale.
In pari passo col riordinamento d ell'amministrazione centrale sono s tate portate alla massima efficenza le rappresentanze a ll'estero.
11 Governo fascista ha dotato le ambasciate e le legaz ioni di sedi degne d i una grande nazione.
I palazzi demaniali ove risiedono le nost re Rappresentanze diplomatiche costituiscono fra l' altro un'affermazione dell'arte e dell'industria italiana.
La rete consola re è stata tutta rio rd inata secondo le nuove esigenze. L'Italia onriai direttamente o ind irettamente partecipl in tutti i problemi che economicamente o politicamente interessano il mondo moderno.
E. necessario quindi che in ogni zona pi ù o meno interessante o sen sibile d el g lobo, l'Italia sia rappresentata, e degnamente e p roficuamente rappresentata. Daiia fondazione d el Reg no il problema non era mai stato o rganicamente affrontato. Centocinquan ta consolati di prima· categoria non potevano essere sufficenti per un paese come l'Italia, che ha dieci milioni deì suoi 6gli sparsi per il mondo, che ha una Marina mercantile che occupa il quarto posto nelle Marine del mondo e le cui navi solcano le vie di tutti i mari, cbe ha un'industria florida che attinge le sue materie . prime ìn tutti ì mercati, che ha bisogno di procurare ai suoi prodotti sbocchi sempre più numerosi. Il Governo fascista ha quindi provveduto alla revisione organica di tutte le circoscrizioni consolari ed alla . creazione di quaranta nuovi consolJti.
Altri trenta uffici si sono m:mifestati necessari e saranno istituiti a mano a mano che le condizioni del bilancio lo permetteranno.
Ma i mezzi non sono tutto. Condizione essenziale di una politica estera attiva e vigilante è la capJcità degli uomini che debbono eseguirla. Il problema d el personale assume perciò presso l'amministraz ione deg li Esteri eccezionale importanza. In questi due anni l'amminist razione è stata lavorata giorno per giorno per infondere l'anima nuova, il ri t mo più . solleci to nel tronco della tradizione di cultura, d i assoluta p robità e di fermo patriottismo che è retaggio antico dci diplomatici e dei consoli italiani. Per ciò fare si sono dovuti allontanare uomini che erano rispct· tabili e coscienziosi servitori del paese, ma rispecchiavano altri metodi e risentiva no di altra mentalità. Durante questi due anni l'amministrazione ha dovuto provvedere, non di rado a malincuore, al collocamento a riposo di quacantaquattro funzionari. Sono stati nominati nel corso di questi ultimi due anni undici ambasciatori d'Italia su tred ici; trenta ministri plenipotcnziari; i titolari di centodieci consolati generali e conso· lati; tutti i direttori generali del ministero tranne uno.
Il Senato, che di recente l'ha approvata, conosce Io spirito informatore de ll a legge 2 giugno 1927 che regola- oggetto di meditata riformal'ordinamento dell:1 carriera diplomatico-consolare.
Jn seguito alla fusione dci ruoli nei primi g radi, tutti i d iplomatici. prima di essere chiamati un giorno a rapprese ntare il nostro paese, do· \'fanno aver servito qualche anno nei consolati a contatto con le collet· tività italiane, con le loro sofferenze , e i lo ro bisogni; a contatto con la quotidiana realtà della vita. In pari tempo la spccializzazionc al grado settimo della carriera permetterà di assegnare rispettivamente a i g radi superiori del ruolo consolare e ai gradi del ruolo diplomatico gli elementi che durante il corso di parecchi anni avranno dimostrato o per l'uno o per l'altro maggiori attitudini e maggiori capacità. Dalla riforma t rae poi nuovo prestigio e maggiori vantaggi di carriera il ruolo consolare i cui fu nzionari possono giungere ora. fino al terzo grado. La riforma è stata integralmente attu:lta ed i piimi risultati sono soddisface nti.
Per coprire i nuovi uffici consolari creati e per sopperii:e alle nuove esige nze della politica estera italiana, la legge 2 giugno 1927 porta u n awnento di centO<quattro posti n el ruolo consolare. . ·
Per provvedere alle vacanze, il Governo ha avuto facoltà per la durata di un anno di ·nominare in ruolo i n qualsiasi g rado persone estranee a ll 'amministrazione. Q uesta facoltà è scadu ta precisamente il 2 giugno. A coprire qùesti posti il capo del Governo h a. chiesto al Partito uomini già pronti per i posti difficili a cui li destinava : uomini che all'esperienza della guerra e del fascismo unissero i -requisiti culturali e tecnici indispensabili. Era una prova difficile per la quale molti dubbi erano stati affacciati dai soliti vocife ratori. La prova h a d ato esito pienamente sodd isfacente. L'amministrazione ha accolto con fraterno cameratismo i n uovi colleghi; essi hanno risposto gareggiando in operosità e in capacità .
Acca nto ai funzionari entrati prima della g uerra che, passati più volte in questi quattr o anni attraverso u na dura selezione, h an no dimostrato di possedere oltre. ai requisiti morali, intellettuali e tecnici e alla lung a esperienza, sicura comprensione d ei tempi e fed eltà a l regime, accanto ai giovan i en t rati dopo la guerra attra\'erso i· concorsi per esami, che costituiscono oltre metà dei fumionari d ip lomatico-consolari, e sono in g ran p ar te combattenti, moltissimi d ecorati al valore, t utti o quasi fascisti, i nuovi consoli e viCeconsoli tratti dal Partito si sono mostrati d egni del loro compito ed hanno portato alla nuova carriera il contributo inestimabile della loro passione e della lo ro fed e.
Quattordici deputati sono stati nominati consoli generali e d estinati a posti di alta responsabilità e di proficuo lavoro. Altri scttantatre fra consoli e viceconsoli di nomina rece nte sono già alia t esta dci loro u ffici all'estero o sta nno per ragg iung erli. Sono terminati in questi g iorn i due concorsi, che hanno dato cinquantadue tra consoli, viceconsoli , addetti e volontari. Complessivamente in q uesti due ultimi anni sono stat i nomin ati centoventotto nuov i funzionar i fa scisti.
Piace qui di ricordare ch e su quattrocentosettanta fun zio na ri consolari e diplomatici attualment e in servizio vi sono duccentovcntidue co mbattenti , tre med aglie d 'oro, cinquantasei di argento, cinquantotto di bronzo, centottantaquattro croci di g uerra .
Il reclutamento dei funziona r i diplomatico-consolari cont inuerà in seguito normalmente dal basso med i:mtc ·esame di concorso attraverso il qua le i g iovani intellettualmente e moralmente migliori avranno il modo d i n obilmente servire il lo ro pae_se
Un sintomatico esemp io della passione che la politica estera e i l serv izio d ello Stato n ei consolati c nelle legazioni inspira alla gio ventù fascista e combattente itali a na può ave rsi nel f atto che mentéc al concorso per titoli r iserva to ai maggiori di t re nta anni hanno partecipato t recentO· settantadue f ascisti ex combattenti, contemporaneamente n ovanta giovani fascisti hanno fatto domanda di sostenere ,&li esami di cOncorso pe r la nomina a venti posti di volont ario e ciò malgrado che le conditioni per, l'ammissione siano state questa volta rese assa i più difficili anch e per i requisiti fisici e militari ri chiesti. Un'opportuna selezione ha ridotto a sessa ntasette gli ammessi al concorso, a tre ntatre gli idonei.
Un'altra innovazione è stata quella del regio assenso per il matrimonio dei funzion;:ai delle carriere all'estero.
:B un provved imento che si appalcsa necessario appena si consideri quanto 1a moglie del diplomatico o del console sia partecipe· della vita e delle funzioni del marito. ·Saranno cosi garantite nelle fa miglie dei funzionari quelle doti di decoro e di signorilità che sono per un funziona rio destinato a rappresentare all'estero il proprio paese. Si è provvedu to infine and1e a i ruoli meno eleva ti ma pur tutt:wia di sensibile importanza per le delicate mansioni che esplicano. La legge 2 gi ug no 1927 istituisce infatti centodieci all 'estero appartenenti al gruppo B, ai quali saranno destinate le funzion i che·fi nora venivano dis impegnate o da f unzio nari diplomatìco-con:sobrì o d a personale locale avventizio col palese inconveniente o di distogliere' funzionari su* periori dalle loro mansioni per adibirli a lavoro per il quale è sufficen te un grado di cultura media o di affidare ad elementi avventizi· - talora di" discussa sirurezza - un ramo del servizio fra i più delicati, quale è quello della conservazione, del riordinamento e della copia di inca rta· menti riservati.
Rinsanguatc così le sue forze, fusi in una sola ordina ta gera rchia i suoi gregari, temprati in un solo orgoglio e in una sola. fed e, l'am ministr3.Zione degli Esteri, chiuso quest'anno di riforme essenziali, continua nella su.1 vita, rinnovata, fortificata, a somiglianza e immagine del paese c del fascis mo, essa è chia mata all'estero a rappresentare, a difendere, ad affer"ma re.
I f unzionari di questa amministrazione meritano c he io li elogi in questa Assemblea. Tale elogio io rivolgo in luogo ::1l m io p iù vicino e d iretto collabomtore, l'on. Grandi, il quale congiunge ad una solida preparazio ne, un oramai lungo tirocinio, che lo ha portato in questi u ltimi anni a conosèere da vicino uomini c problemi politici internaz iomli. Egli si è anche dedica_to con particolare dilig enza al rinnovamento e inquadramento del personale, che oggi, dal più elevato in grado al più basso, risponde sempre meglio alle crescenti esigenze della nostra azione politica nel mondo.
Onorevoli senatori !
La stessa mole di qw:sto discorso, p er il quale ho forse abusato della vostra mi dispensa da ogni perorazione specialmente retoriCa. Avete certamente notato che i miei di scorsi sono sempre più rari e pos· sibilm.ente sempre più brevi. ,Ma quello d'oggi è stato un vero e proprio rendiconto dettagliato e documentato - una specie di consuntivo - di sei anni di politica estera del Governo fascista. Sei ann i di lavoro deli- . cato e paziente. La politica estera di un grande popolo richie de uno sforzo continuativo, una vigilanza pronta, una sicura conoscenza degli ambieriti e delle questioni. Quando si. parla di politica estera si deve considerare che ogni partita è giocata in due o in parecchi; che le si: tuazioni non sono statiche, ma mutevoli; e che spesso bisogna sapere attendere tranquillamente senza esaltazioni per il successo o depressioni per il viceversa poiché, ad esempio, quello che non si è ottenuto nel 1923 si può avere nel 1928. La politica estera in tempo di pace è la sagace preparazione di situazioni che possono maturare assai lentamente, è la onnipresente difesa degli interessi materiali e morali della nazione. La nuova costituzione polit ica d elio Stato italiano e la polit ica estera del -Governo fascista, hanno, s i può affermare senza peccare di superbia, posto l'ltalia .all' ordine d el giorno d el mondo Molte calunnie cadono o sono cadute: p er quanto nessuno possa giurare che la gue rra sia definitivamente scomparsa dalla scena d ella storia, l'Ib.l ia vuole la p ace, ma _ non può, non deve trascurare i necessari presidi armati della sua unità, della sua indipendenza, della sua sicurezza, né può né deve rinunciare alla educazione morale e m ilitare delle nuove generazioni. Con queste direttive l'Italia ha non soltanto - come risulta dal mio consuntivo - risolto molti problemi che la ma hJ. un «peso » nella politica internJ.zionale, q uale non ebbe mai. Il suo astro sale lent amente all"orizzonte. Questa è - pur fra molte difficoltà- indiscut i· bilmente opera regime fascista.
Onorevoli senatori!
Ricordate e, nella vostra sicura coscienza, giudic:&te !
AGLI INDUSTRIALI •
Camerati! Signori!
Questa vostra adunata segna una data memorabile nella storia della giovane ma già forte industria ital iana. Come il vostro presidente ha detto nella sua esauriente c fervida relazione, è questa la prima adunata
• L' 8 giugno 1928, alle 19, MU$So lini era giunto in auto a Cesena per vi· sitare il fratello Arnnldo e sua moglie Augusta, degenti locale, in seguito alle ferite riportate in un incidente automobilistico avvmuto il 28 mag gio 1928. (lIl capo del Governo ha fatto quindi ritorno a Carpena », d ove aveva sostato sino al 12 giugno. La m attina del 13 giugno, eu. rientrato a Roma. Il . pomeriggio del 22 giugno, all' Augusteo, pre-senzia la seduta inaugurale del p rimo · di tutti gl i industriali · italiani. Adunata, non congresso, nel senso tradizionale e forse un poco arcaico d ella p arol a, e quindi non a vrà lo svolgimento dei cong ressi, con discussioni più o meno oz iose e ord in i 'de l g iorno più o meno indovinati.
Adunata, secondo lo stile fascista, e cioè pochi discorsi, ma buoni, poche delibe razioni, ma precise, e sopra tutto lo spirito di solid ale· e consapevole disciplina nell'unità degli sforzi e degli obiettivi, per cui io repu to il valore di questa adunata molto importante d al punto di vista politico e morale. Ecco raccolti in Roma, ?-el sesto anno del regime, migliaia e mig liaia di industriali, che vengono da t utte le regioni, che rappresentano tutta la gamma de lle possibilità, · che ha nno dato piena adesione al regime: il mondo deve prcnderne atto, poiché nel mo ndo non sì è ancora vedu to lo spettacolo di un' assemblea come questa. A darvi particolare rilievo, non è soltanto il numero e Jo spirito, ma la presenza del segretario dd Partito e quella degli o rganizzatori dei sindacati operai f ascisti: il prì.mo a rico rdlre che , senza .il P a rtito e la profond a r ivoluzione operata da lle camicie nere, non sarebbe sta ta possibi le e nemmeno p ensabile questa grand iosa asscmblcl; gli altri, a provare che 1a collaborazione è un fatto oramai entrato nel costume e che si appalesa dalla presenza o dall ' assenza in determinate manifestaz ioni.
Voi vl adunate a RomJ., mentre può dirsi giunta al termi ne, c in un periodo d i t empo che appare miracolosamente breve, l'a rdua e faticosa opera compiuta dal regime per organizz_are la società nazionale. Anche ne lle alt re nazioni esistono forz e nel terreno polit ico e in q uello economico : ma queste for ze, salvo i semp re avvenut i e possibili e talora misercvoli comprom essi sotterranei, sono f uori d ello Stato e spesso cont ro lo Stato. Per la p ri ma volta nell a storia del mo ndo, no n u na piccola, ma un:1 società nazionale di b en quaran tadue m il io ni è org anizzata nello St ato e dallo Stato. E, f enomeOo più si ng ola re ancora, è che nessuno vuole rimane re estraneo a questa o rgan izzazione.
L'italiano del 1928 vuole essere una unità di questo gig antesco inquadramento, poiché sente che eg li sarebbe un ilota qualo ra ne fosse un escluso. Quale capovolgime nto di posizioni me ritai i e politiche ! Cos1, la posizione \'Ostra , o indust r iali italiani, è definita sotto il suo t riplice aspetto politico, profess ionale, morale, quale risulta dalla leg islazione fascista, dalla legge del 3 aprile 1926 in poi. La vostra posizione profes- cong resso della Co nfederazione genera le f asci.sta dell'i ndustria italiana. Jn t ale occasione, dopo la rcluione del deputato A ntonio Beoni, presidente d ella Confederazione, il Presidente del ConsiRiio pronuncia il discorso qui riportato. (Da Il Popol o d'l/alia, Nn. 138, 141, 149, 10, 14, 23 giugno 1928, XV). sionale è fissata dalla Carta del lavoro, quando vi attribuisce senn equivoci la gestione e la responsab ili tà d elt'azienda. Ma è sulla vostra posizione «mo rale » che mi piace di soffermarmi.
Voi siete oggi balzati all'avang uardia d i una g rande trasformazione, che viene effettuandosi nel tipo di economia capitalistica e che p relude, forse no n solo in I talia, al nuovo ti po di economia Ho l'orgoglio di avere p[evisto questo fatale andare nell'immediato dopoguerra. Il capitalista, cosl Come ci fu dipinto dalle letterature presociaIist iche, non esiste più. Si è verificata unà separazione tra capitale e gestione, tra ind ustriale e capitalista. Jl capitale, col sistema . delle società anonime per azioni , si è dilatato, ta lora sino alla polverizzazione. l pos6essori del capitale di un'azienda, attraverso il possesso delle azioni , sono spesso innumerevoli. .Mentre ìl capitale diventava ano nimo cd il capitalista del pari, balzava al p rimo piano d ell'economia il gestore dell'impresa , il capitano d' i ndus t ria, il creatore della ricchezza. Lo stesso impiego d ella terminologia mi litare sta a provare che gli industr iali possono essere definiti <(i quadri», sul tei"rcno produttivo, del gra nde esercito dci lavoratori.
Da ciò discendono conseguenze che vedremo tra poco. La p roduzione della ricchezza passa quindi dal piano dei fini individua1! a quello d ei fini nazionali. Da questa nos.tra nuova pos izione politico-morale scaturiscono dei nuovi doveri, delle vere necessità. La collaborazione, p iù ancora che dalle leggi o dagli istitu ti o d alla volontà, è imposta d alle cose, cioè dalla f ase attuale Questa collaborazio ne d eve essere interpretata ed attuata nel suo più vasto s igni ficato: g li operai, come le truppe, sono g li elementi indispensabil i per b. batb g lia , e la vittoria è anche il risultato d ei rapporti ch e si stabiliscono t ra ufftciali e soldati. La coll aborazione deve essere aperta, leale, senza riserve o r ipieghi. Ancora c sempre il fatto e l'esempio va lgono più delle ve rbali p ropag ande. Così, nel sistema f asc ista, g li operai non sono più degli (( sfruttati », secondo le viete terminologie, ma dci collaboratori dei p roduttori, il cui livello di vita deve essere elevato materialmente e morra lmente, in relazione ai momenti ed alle possibilità.
Io affermo che, in tempo di crisi, è nell'interesse deg li operai di accettare u"na d ecurtazione di salari; ma, a crisi superata, è nell'interesse degli industriali di riaumentare i sala ri, riequ ilibrando la s ituazione. N on è poss ibile. in ftalia, per troppo o vvie ra.gioni. la politica fordista d egli alti sa.lari, ma non è nemmeno cons igliabile la po lit ica dci bassi salari, la quale, deprimendo i consumi d i vaste masse, finisce per d annegg iare l'ind ustria stessa.
Pe r debito di lealtà e d i verità, aggiungo che g li industriali italian i, nella lo ro enorme maggioranza co ndividono quest e idee, e -Jo dimostra l'ingente mole di contratti collett ivi .firmati, nei quali sono state consa· crate le clausole della Carta del lavoro.
Né passe rò sotto silenzio l'atteggiamento d 'aperta adesione che gli industriali hanno dato alle realizzazioni della legislazione sociale, anche le più audaci, come l'assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi, o gli atti di munificenza a favore dell'arte, d ella scienza o d ella pietà umana. Questo dimostra che l'orizzonte degli industriali fascisti non si limita a queilo dell'officina, sibbene abbraccia altri aspetti e altre manifestazio ni della vita.
Camerati! Signori!
Sulla crisi e sul suo and:.tmenlo vi ha parlato ìl vost ro presidente. Crisi vi sono state e vi sara n no sempre. n perfettamente comprensibile_ che, prima della g uerra, le crisi raramente avessero carattere di universalità; è perfettamente comprensibile che la guerra mon· d iate abbia dctermin:tto un:t cris i mondiale. Ma io credo che siano g ià in atto gli elementi risoluti vi della crisi . li voglio breYemente accennare. Prima di tutto, la pace politica tra le naz ioni. Dopo la guerra vi so no stati dei conflitti fra Stati, conAitti che, come quello russo- polacco o g reco-turco, possono dirsi periferici. n da prevedere però che la pace non sarà turbata fra le g randi nazioni d'occidente, che sono quelle che dànno l'indirizzo alla civiltà del mondo.
Dopo Ja pace politica, la pace sociale. Assistiamo all'eclissi della lotta di classe. Dopo l'ultimo sciopero dci min:ttori inglesi, le classi europee sono entrate in un periodo di stasi. D ' alt ra parte, ben più irreparabile che l'eclissi della lotta di classe, è l'ecli ss i del socialismo come dottrina e come pratica. Per uOo di qu ei paradossi che sono abb:1stanza fr equenti nella storia, la rivoluzione russa si è risolta nell'imp reveduta e imprevedibi le apoteosi del cap italismo, che è diventato capitalismo di Stato. Lo Stato socialista è, infatti, uno Stato capitali sta all'ennesima potenza. Tutto il resto , dai salari, che sono pagati non secondo i bisogn i, ma secondo la capacità, alla Borsa, dove si commerciano titoli e monete, tutto il resto è, dicevo, come nel vecchio mondo, illuminato dal vecchio sole del passato.
Altro fondamentale eiemento risohitore della crisi è il ritorno alla parità aurea deJie monete europee. A tale proposito non posso che definire g rottesca la voce che il Governo italiano penserebbe a «rivedere » in peggio la quota di stabili:z.zazione, in vista di quello che si prepara in F rancia, e chiamo senz'altro criminosi i tentativi di svendita di l ire a tale scopo.
Q uesti tentativi sa ra nno nuovamente, colpiti. Sulla quota della stabilizzazione legale si è g ià determi nato un equilibrio che sarebbe catastrofica follla turbare, ll Go,•e rno non sarebbe deg no di un' ora sola d i più se commettesse tale follìa. Sia, dunque, chiaro p er tutti, p er quelli che eventualmente soffrissero di nostalgie segrete, per i gonzi e per i mistificatori. E sia pacifico sop rattutto per voi, industriali, che avete collaborato a determinare il nuovo equilibrio, condizione necessaria per l a vostra attività. '
Tra gli elementi risolutivi della crisi va ricordato il capitolo d ebiti, ripa razioni, trasferimenti, che forse si avvia alla fine; la possibile ri presa dei grandi mercati russo, indiano, cinese; l'aumentato rendimento degli operai; Ja fatale e benefica strage delle imprese deficenti; e ult imo, ma importantissimo per quel che concerne l'Italia, un'annata agricola che si annuncia p articolarmente felice.
Per accelerare il processo risolutivo di questa crisi concorrer!, come è log ico, l'azione del Governo. Q uesta azione vi è perfettame nte nota, non soltanto attraverso la pratica di ogni giorno e l'o pera attivissima del min istero deUe Corporaz ioni, ma anche att raverso g li istituti creat i, che vanno, ad· esempio, dall'Istituto n azionale della esportazione all'Istituto di cred ito, al Cons igl io nazionale delle ricerch e. Tale azione continuerà sempre più intensa ed organica, di retta, in primo luogo, a migliorare i servizi pubblici.
C'è un punto oscuro: le strade, Ma saranno p rese d'ass:dto, secondo un piano già da me approvato sino nei particolari, da])'ottobre prossimo in poi.
Salvo imprevedibili necessità, è mia intenzione d i non aggravare b. pressione fisc ale, e mi considererei st raordinariamente fortun ato se mi fosse concesso di alleggerirla. Del resto , sarà sempre opportuno proclama re che il Governo fascista è quello che ha .abolitO il maggior numero di tasse ed imposte. L'elenco esatto è qui, a vostra disposizione. Il tota le d ell 'a lleggerimento t ributario ascende a 1260 milioni. Naturalmente, Enti pubblici o privati ch e ch iedono nuove spese, devono sapere che c hiedono nuove tasse.
L'opera del Governo s i pe rfezionerà nella difesa del bilancio, che si chiude e si chiuderà con un avanzo e nel disinteresse per le imprese cro nicamente malate : loglia nefasto, che non deve più oltre contaminare ii g rano
Camerati! Sig nori!
Schematicamente fissate, le vostre direttive di azione non possono essere che queste: collaborazione solidale, vorrei dire fa.scist icamente schietta c cordiale, coi tecnici e con gli operai, conce ntrazione d elle e nergie alnnterno, fronte unico in facci a al mondo, va lo rizzazione dell'art i· g ianato, a ll ea nza st retta con l 'agricoltura, che è la base dell'eco nomia italiana. Come i sindacati dci lavoratori, cosl a nche i vostri sindacat i devono sentire l'orgoglio d i co llaborare a questa radica le trasformazione
DAL DJ SCORSO DEL L'ASCENS IONE AGLI ACCORDI DEL LAT ERANO 197 della vita nazionale, per cui il compiendo, i n" per· fetta disciplina e con sempre p iù fiera consapevol ezza, una di q uelle g raòdi esperienze storiche che costitui rono in ogn i tempo l'alto privi. legio riservato a1le n azioni direttrici d ella civiltà umana. (Le parole del D11ce, seg11ite con il profondo intereJJe da Jutta l'aJJ em blea, sono speu o sottolineate da appro vazioni e da applausi,· ed alla fine sono state coronale da una imponente ot•azione, che si prolunga per vari mimi/i . Tuili i congreuisti in piedi acda!IMJlO calorosamente a S. E. il capo del Goi•erno).
AI MUTILATI ALLOGENI *
Roma, che durante i tre millenni della sua storia ha accolto tra le sue mura immortali ta nte genti, vi ha ma n ifestato la su a. simpatia. Alcune scttinu ne or sono giunsero a Roma i rappresentanti delle Associaz ioni economiche della provincia d i Bolzano: gli agricoltori, i _ commercianti, gli industriali, gli albergatori. lo dissi loro che i cittadini italiani, quando compiono il loro dove re, hanno tutti eguali diritti. Io non faccio distinzione tra i cittadini dell'una e dell'altra provincia; tutti i cittadini debbono essere ugualmente l eali e devoti alle leggi della nazione.
• Il 25 giugno 1928, al le 6, Mussolini era partito in volo alla volta di Ravmn a, «accompagnato da S. E. Balbo». Alle 8.15, av{"Ya atte rrato a Ravenna N aveva proseguito in au to pe r Cupena. La mattina del 27 giugno, « partito in volo da Ravenna », e ra t:iunto a Gorizia, « accompagnato dal sotlosegrctario, genera le Cavalle ro, dal comandante Pe llegrini e da alt ri u fficiali su periori. Al campo di aviazione di Mcrna, erano ad attendere il capo dd Governo il coman· dante del campo, ma_f:giore T odi ni, e t utti g li ufficiali aviatori. Il primo ministro ha visitato i locali cJ ha passato in le squ.1driglie. D opo aver elogiato il com:md:mte del campo, il del Governo si è recato su l Monte Fortin , al b de:stf.1 ddl"Jsonzo », per assistere ad esercituioni svolte d.1 «un centinaio di ufficial i s ureriori dell'arma d i :utiglieria, genio, cavalleria, componenti i l corso aprlicativo. A manovr:t ultimata, l'on . Mussolini ha rivolto ag li ufficiali un discorso di compiacimento e di e logio». Nel pomcri,!:,gio, avcvia visitato il cimi· tero di Redipuglia «All'uscita del cimi tero, si sono trovati sch ierati i bersaglieri dell"u ndicesimo reggimento, affluiti in bicicletta dai pres idi di Farr:1 Jsonzo e di Grad isca. S. E. il primo ministro li h3. passati in r ivista ed ha poi rivolto loro brevi puole, ricordando di avere appartenuto al g lo rioso undiccs imo beuaglie-ri . Sulla via del r itorno a G radisca , S. E. Mussolin i ha vis itato la Caserm3. del d iciottesimo fanteria ed ha passato in rivista le truppe del n·ggimento. N el ri volgere la parola a queste truppe, egli l1a ri petuto il p roprio compiacimento, già espresso :tndlt" a i beruglieri dell'und icesimo, pe r il bel comportamento dei giovani soldati, c per la dei reparti. Q uindi S. E. Mussolini si è recato a l Calvario del PoJgora, dove erano ri uniti g li ufficia li del terzo anno della Scuola di guerra. Quindi l1a assistito all'impostazione d ella manovra Ji nale coi quaJ ri su l terreno, dopo aver ascoltato del tema e dello svolgimento di esso, fatta da Sua .Altezza Reale il duca delle Pugl ie, comandmte di partito, e d agli altri u ffi.d 3lÌ pa rtecipanti alla manovra. Si è vivamente compiaciuto con l'augusto principe, col comandante della Scuola, generale Gazzera, cog li ufficiali insegnanti e cog li altri uffici3.1i allievi l>. Il 28 ( ?) giugno, era rientr:tto nella capitale, IJ 100 luglio, verso le 10.30, nel l' oratorio del Dorromini, rivolge ai muti lati a llogen i dell'Alto Adige il discorso qui riportato. (Da l/ Popola d'Italia, N n . 151, 153, D7, 26, 28 giugno, 3 luglio 1928, XV).
Il fatto stesso che voi vi sentiate fieri di appartenere all'Associazione mutilati e invalidi di guerra è molto significatiyo e deve essere interpretato al suo giusto valore. Il Governo fascista è un Governo di forza, di lealtà e di giustizia. La forza deve essere sempre accompagnata dalla giustizia e il Governo fascista si t iene su questa direttiva.
Sono sicuro che voi non dimenticherete questo pellegrinaggio che avete fatto a -Roma; non dimenticherete i monumenti che avete visitato, il mare che è apparso a molti di voi per la prima volta, i monwnent i di cui avete sentito parlare, ma de i quali forse non suppone vate la gigantesca imponenza. E, soprattutto, sono sicuro che resterà ne i vostri cuori l" impressione d ell a simpatia con Ja qua.le non solo i vostri compagni mutilati, ma tutta la c ittà vi ha accolto, simpatia che io vi rinnovo.
Fra poco andrete a San .Pietro, nel massimo tempio della cristianità là ascolterete, con la devozione necessaria e che è una delle vostre caratteristiche più preziose, la messa, che sarà celebrata appunto per voi. Cosl H vostro soggiorno romano sarà completo.
Avete visto i grandi monumenti dell'antichità paga na, e delle a ltre epoche; finalmente, nel massimo temp io del mondo cattolico, vi ritrover ete n ella comune f ede.
Mutilati e invalidi altoatesini!
Ricordate queste mie p.1role, diffondetele nei vostri paesi, nelle vostre valli, nelle vostre f amiglie insieme col mio cordiale saluto.
242' RIUNIONE
DEL CONSIGLIO DEl MINISTRI*
Dall'ultimo Consiglio di all"odierno, la situazione estera è stata per ciò che concerne l'Italia, dai seguenti avvenimenti:
Ja fine delia tensione diplomat ica con l'Austria, ed il ripristino d elle normali relazioni tra i due paest;
·la firma del trattato di commercio con l'Ungheria; la risposta dell'Italia di adesione all'iniziativa di .Kellog; la ·conclusione e la parafatura dell:accordo per .Tangeri, mentre la fi rma è sta t:J. rinviata ad una p rossima dat:J. ; la firma di un accordo con la Persia; inizio di conversazioni col. nuovo Go\'erno della Cina, sedente a Nankioo, io seguito all'avvenuta denunzia del trattato con l'Italia.
• Tcnuta5i il 23 luglio 1928 ( ore 10·13). (Da Il Popol o d'llafùt, N. 17!i, 24 luglio 1928, XV).
Per <JUlnto concerne la situl.Z ione int erna, essa si presta alle seguenti considerazioni: con l'intensifiùlrsi dei lavo ri agricoli, la disoccupazione ha continuato a decrescere, Ecco le cifre desunte dall'ultimo numero del bollettino mensile dell'Istituto centrale di statistica in base al pagamento dci sussidi di disoccupazione per operai ed impi egati. Sono qui le cifre che non temono smentita.
Fine gennaio, 439.211; fine febbraio, 413.383 ; fine marzo, 411.785; fine aprile, 356.795; fine maggio, 306.629 ; fine g iugno, 427.021. Gli operai c g li impiegati lavoranti a t urno sono passati da fine gennaio a 30.296 fine giugno.
Per qu:mto concerne l' an nata ag ricola, cssl si presenta sotto b uo ni auspici. Le cifre npprossìm:J.ti,•e sul raccolto del grano non si potrnn no avere che a trebbiatura ultimata, anche nelle regioni collinose, cioè alla fine di ngosto, ma tutto fa credere che il raccolto supererà notevolmente quello del 1927.
Nessun incidente di nessun genere ha turbato l'ordine pubblico. Cerimonie imponen ti, con vari spostament i di masse, come la celebrazione d ella vittoria a Bolzano, si sono svolte scnZ:l il mi nimo inconveniente.
I n queste ultime settimane il popolo ital iano è stato commosso dalle vicende aviJ.torie polari c oceaniche. Mentre il superbo volo di Ferrario c D el Prete ha eslltato di orgoglio l' an ima della nazione, le v icende d ell'impresa pola re hann o tu rbato e nddolorato j} popolo.
Prima di emettere g iudizi definitiv i bisogna attende re che il dramma sia g iunto a ll'ep ilogo. Non si può q uindi che protestare contro l'ondata antiumanl cd antitali ana, che si è abbattuta sui protagonist i dell' impresa sfortunata; uomini che prima di pa rtiré sapevano d i intraprendere una esplo raz ione ri schiosiss ima, han no mostratO il loro coraggio e la loro tempra, e meritano l'universale rispetto.
Molti dei più sommari scntenziatori ricordano i miserabi li imboscati del tempo di guerra, che al caffè, al sicuro, sparlavano, senza ombra d i pudo re, sull'andamento d elle battaglie. Solo quando tutte Ie umane e possibili ricerche sa ranno state comp iute per rintracciare l'a ltro gruppo di naufraghi, un'altra, obiettiva, normale ind agine sad compiuta sullo svolg imento dell ' impresa, sull e operazion i di soccorso, su tutte le fasi di questa tragedia che ha commosso il mondo. Tale no rma le indagine sarà fatta naturalmente in rtalia, e da personalità italiane. Ogni altra ipotesi è assurda ed offensiva, e, qua lora fossC da ch iunque avanzata, sarebbe immed iatamente respi nta.
Ment re deve essere ricordato che il primo avvistatore di un gruppo d i naufraghi fu l'aviatore italiano Maddalena, il Consig lio dei ministri intende f arsi interprete dei sentimenti unanimi del popolo italiano, ring raziando tutti coloro che si sono prodigati al salvataggio dei naufraghi, in modo speciale i russi del Krauin , c volge ndo un pensiero revercnte alla memoria dello svedese M almg reen c dell'italiano Pomdla.
Sempre in tema di situazione interna, va ricordato il cambiamento di titolari di tre ministeri, verificatosi il 9 luglio
Si trattà di colleghi che avevano compiuto in un triennio un ciclo di f econ da attività L'an. Fedele resta un benemerito della sruola itaiiana in tutti i gradi. L'on. Belluzzo ha svolto una attività altamente proficua alla Economia nazionale ì bene che con lui entri a lla Minerva la scienza, dopo la filOsofia e la sto ria.
Il conte Volp i h a legato il suo nome alle pagine più importanti d ella storia della fin anza italiana, e cioè alh. sistemazione d ei debiti intero.lleati dicemb r e 1925 Washington, gennaio 1926 . Londra, il consol idamento del debito fluttuante novembre-dicembre 1926, la riforma monetaria dicembre 1927.
Rinunzio alla elencazione deg li altri eventi minori.
Un periodo della finanza italia na si è chiuso. N e comincia un terzo, il quale non può essere che la contin uazione dei precedenti, ten uto conto della mutata situazione di f atto. Per questo terzo p·er iodo d ella fin anza del regime fascista , ho proposto quale ministro, a Sua Maestà il r e, il sen. Mosconi, la cui alta cap1cità amministrativa·è st:l ta provata fi n da i t empi del commissa riato d e lla Venezia Giuli:.1 c successivamente in altr i incarichi.
Le direttive finanziar ie per l'ese rcizio 1928-1 929 sono le segue nt i e saranno matematicamente rispetta te: l.- Immutabi lità del l ivello di stabilizzazionc alla quale si è già a datt ata la economia italiana .
2. -N essun aggravio fi scale, ma lotta co ntro gli evasori, i quali sono i peggiori parassiti della società nazionale-. -
3. -N essun prestito all'estero da parte d ello Stato o di Ent i pubb lici, e severo controllo sui prestiti esteri ad iniziative private
,
4 . - Nessuna emissione, sotto qua lsiasi forma , di debito pubblico al l' interno, e ammortamento effettivo del debit o pubblico conso lidato con disponibilità di cassa.
5. - Consolidamento delle sp ese delio Stato sulle cifre del bilando di p revisione, cd eco no mie alla per iferia co n riferimento alle finanze locali.
6. - Data la fine della gestione e delle p:trt ite straordinarie reli· quate dalla guerra e dalla lotta del Tesoro in matcri:t di cambi, che im· ponevano eccezionali contabilità, sa rà introdotta la cristallina semp licità e chiarezza in tutti i conti dello Stato, in modo che ogni citta di no, sen z:t l'aiuto dei metafisici della. contabilità o della computisteria, possa leggerl i e comprenderli. A tale scopo, sarà posta ogni cura a rid urre cos.tante· mente il dinrio fra e cassa, dovuto al vario g ioco dei residui attivi e passivi, in modo da :uri, ·arc gradualmente alla normalità, cioè alla quasi totale coincidenza tra bilancio d i competenza e bilancio di cassa
7. - Tutela infless ibile del rispar mio, c disinteresse pe r le imp rese economiche che non sono vitali
Questo stJ. nelle direttive che il nuo\'0 m inistro delle FinJ.nze ha pienamente accolto, e alle quali sarà ispirata d'ora innanzi Il sua quoti· diana attività.
D opo l e dirhùmtzioni d t>J r.tpo dt>l G o t•em o, ii ministro delle fin anze ba eJpoJto i uguenti dati : ( + )
Su propos/rl del capo del Gor·erno, pt:hno ministro,- Jeg re111rio di Stato, il Comiglio dei minùtri lM approl'ato i Jeguenli provvedi· menti:
I. - Uno JChemtt di decreto cou il quale si del/ano le norme per la appii Ct/zÌone d ella legge 14 giugno 1928, numero 1312, conceme111e eunzioni tribuJm'ic alle f amiglie numerose. Con delle 11orme, tra l'a!Jro, .1i rt>golm1o la decorrmza e la rnsazione delle esenzioni ed agevoltzzioni tucordate dalla legge, fiuand o il periodo di erenzione ..ml/a bttJe dell'an no Jo!are e Ji deJermina11o gli uffici ai tplali debbono essere preu ntate le richin le di esmzione ed il modo i n cui d et!e eSJcre dimostrotld la esistwza delle roudizioni rirhin te dttlla l egge per umfruire d ei ben efici da esJtJ prerùti. Inoltre, col d erre/o Jlesso, Ji prevede e si rego la il raso d i esi · Jteuza di figli Nlerù1i, cotwmguinei o nallltali rironouiuti, per i tjllttli, appat·Jenendo a11cbe essi alla filiazion e ttalrmtle, Ji stabiliu e d u dam1o luogo- alle eumioni ed agevolazioni tributarit>, ma in jtwort> soltanto del proprio genit ore; che Ji riconosce il dirilto del beneficio tributario auche alle famiglie umJurou Jt>nza genitori, in tutti qTJei emi in m i n e avrebbero goduto, Je i genitori f ossero viventi, .
2. - U1Ìo schema di provvedimento roncerneute l'ordinam ent o d eli '/ Jtil ulo nazionale« )). JJ mlo t.to appro v.:110 dal Con· Jiglio, u lmde i compiti de/l'htituto dJSeg naudogli anche quello di coordinare le diverJe attività di raflfltere pubblico concemenli la cinema/o· grafJ4 educativa e di propagandtt, ed autorizza l'Ent e a p eruguire le m e find/;t à anche con la f ot ografia, {t11ora 1101r contem plala rome mezzo di propagt111da d ella « Ltue ». b movazioni di nole1.1ole i mp ortdnza sono
Jlate anche apportate alla coJiiJUzione .e funzionamento degli organi dell'lllituto, per meglio adeguare la l oro azione a/J'opera sempre più JJaJia che l'Ente è chiamalo a ;volgere per il conug11imento delle elevate finalità au egnategli.
3. - U110 schema di provvedimento col quale si auJorizza l'l!tituto nazionale« Luce>>, gli btituti che hanno partecipato alia formazione del capitale azionario della <<Luce», ed altri Enti paraJ/atali e concorrere alla formazione del capitale di imprese cbe abbiano per fine la produzione, il commercio e la proiezione d i pellicole cinemalografiche nazionali, ai unsi det/a legge 16 giugno 1927, tmmero 1121, e si dellano dùpoJizioui per facilitare lo .sbocco all'estero delle pellicole s/eJu. /J prowedimenlo tende a facilitare la soluzione della criJi che /ravag/ia /'indtulria cinematografica italiana indirizzando/a f/CrJO rm livello artiJtùo mi le tradizioni, la m/Jura e le condizioni dei paeu le dmmo {JOJsibiliJà di riasmrgere.
4. - Uno schema dì regio decreto col tpmle si app rova ìJ nuovo Jta/ulo del «Regio au/omobil c/r;b ». Con tale provvedimento, in conformità delle esigenze manifntatesi a seguito della eJtemione delle allribuzioni d ell'Ente, viene demandata alla PreJidenza del Comiglio la vigilanza mli'Et11e stesso. Per manlenere la necessaria unità d 'indirizzo, Jia n elle cpteJJioni di carallere generale che ue/ coordinammlo delle varie allivitil dell'istit11zione, JÌ modificano la coJIÌJuzione degli orgoni direttivi e l'ordinamenlo periferico dell'Ente, rendeudo pùì umplice e mpido il loro jtmzionamenlo e sostituendo al crilerio della ele/Jività d elle caricbe l'altro conforme alle generali direlti:•e del regime della nomina degli o rgai1i centrali con alto del Governo, e di quelli locali da parte del pre!Ì· d enle dei/'Enle.
11 capo del Governo, miniJiro degli E1teri, ha poi JotlopoJto al ConJiglio dei miniJJri, cbc li ha approvali, i JegueJIIi provvedimenli : l. - Un disegno di legge per l'approvazione dell'aaordo p er l' impianto e l'eurcizio d i lin ee aeree reg olari, firmato in Roma Ira il Regno d'JJalia e la Repubblica d'Austria, l ' 11 maggio 1928.
2. - Un diugno di legge per l'approvaz.ìone dei Jeguenti alti, fir· mari in Roma Ira il Regno d'Italia ed il R egno d'Ungheria, il 4 lugli o 1928: a) trattato di commercio e di navigazione e 1'elaJivo protocollo finale; b) convenzione veterinaria e relativo protocollo finale; c) protocollo concemmli regimi delle importazioni e d elle npo rtazioni in Italia> d) scambio di 110/e relative alla M arina mercanJile italiana.
3. - Un dùegno di legge per l'approvazio11e dell'accordo C011c/uso in Roma, mediante !cambio di n ote, Ira il Regno d 'Italia e /tJ Repub- blica d'Estonia, il 110 luglio 1928, per regolttre in maniera provviJorirt le relazioni economiche Ira i dtte p,resì.
4. - Un disegno di legge per l'approvttzione della convenzione per la navigazione aerea e del relaJivo protocollo aggùmJo, firmalo Ùl Roma tra il Regno d'ilalìa e la Rep11bblica dì AfiJiria, l'il maggio 1928, ). - Uno JChema di provvedimento p er l'approvazione della roga al 3 1 dicembre 1928 del « moduJ :;it:endi » it,rlo -franceJe del 3 dicembre 1927, apprm'ttlo co1Jia legge 7 giugno 1928, proroga stip11lata · in Parigi medi,mte uambio di 11ote.
6.- Uno JCbema di regio decrelo-cbe proroga al 31 dicembre 1928 il termine previJJo dal regio decreto 6 gennaio_ 1927, numero 14, per la nomina d el Comiglio di amminiJJrazione del/'« EJJ/e nazionale l'Jta/ica » e conferma al commiuario JJraordinario di 1111/i i potni del Comiglio
JIUSO,
JJ Comiglio ha inoltre approvato, StJ proposta del capo del Go:;emo, ministro dell'Intemo:
1. - Uno schm111 di provvedimento_ l egislati vo recante la rif orma della amminiJJrazione prot•ÙJciale.
La pro t•incia che lllarco AlingheJt i dichiarm•a costituita per t'irJJÌ sussa della geografia e dd/,, Jtoria, t'Ìene mantenuta come corpO morale, ma aSJIJ!Ile 1111 ordùMmeoto conforme ai principi fonJument ali d el d irilfo pubblico jtJscùta. Essa avrJ tm retlor(lto prot•ùuùde, che eseràtert'z le funzioni dell'(tlluale Consiglio provinciale, ed 1m preside, coadiu valo da 1Ù1 vicepreside, che ÙercilerJ le funzioni allribuile dall.t legge al/uale al preJidmle della Deputazione pro vinciale ed alla Giunta pro vinciale. Le sedute d el rcllortJto non Jarmmo pubbliche, ma le stu d eli berazioni saralmo -pubblicate nei modi pret•iJti per le d e/iberazim1i Comiglio proz'inciale.
Il pNuide, il vicepreside ed i rei/ ori saranno uominali ron dure/o reale.
Nulla è inno vato nelle funzioni di e di /ulela stabilite per gli alli dell'amminiitrazione purché non contrastino con l e esigenze dd regime col diminuire gli opportuni controlli sulle gestio ni degli Enli locali secondo le viete formule del preteJo deceutrammto _ isti· /uzionale ripugnauti alla coJtiJuzione dello Stato faJcista.
Il nuovo ordiuamento della provimia non rappresenterJ un do p· pione dell'ordiname nto podeJtarile, poiché la società provinciale, in quanto preJe1Jia una pùì larga e varia compleuità di intereJJi da quella della società comunale, 11 011 richiede, né forse giuJtificherebbe quella unità dell'organo d eliberativo che COJtituisce la caratteristica d ell'ordinam ento.
Gli organi di amminist ra zione della provincia, mantmula come cor· porazione l erril oriale, sono nominali con decreto dei Govemo
Non è fu ori di luogo notare, i n proposito , che i giudici di pace inglesi, eumpio pratico di a11togovemo locale, ;ono stati per ciua mezzo millennio elelli dalla Corona. E ben naturale che 1ze/l'al/ua/e periodo storico, nel quale esùte nel pane mza Jola f orza preminen/t e direttrice, rappresentata appunto dalla rivoluzione fascifta, i membri dell'ammini. si razione provinciale siano nominati dal Governo.
2 . - Un dùegno di legge recan te la riforma della Giunta provinciale amministrativa. LA norma in virtù della q11ale erano chiamali a far parte dell'organo governati vo ·di tutel a m gli Enti autarchici i membri nominati dal Consiglio provinciale ha_ perduto ogni f ondamento di al· tualità, poiché era basata sul conceflo ch e fone necessaria la rappresentanza elettiva in seno alla Giu nta provimiale amministrativa per garotnlire gli Enti locali dalle t emute traJmodanze dell'esemtivo . Si /rafia di conce/li e ;o;petli definitivam ente mperati dalla conaeta evoluzione positiva del nostro diritto pubblico interno . A li'ùicontro, è pimamente conforme alle e;igenze della llfiOVa coJriema gi11ridica cbiamare i rappreuntanti d iretti del P.N.F. a alJ'opera d i ttJJeJtamento anuninùJraJivo e fmanzù;rio degli Enti locali, coJÌ Jlrettameute legati ai gene· rali intereiJi dell'economia nazionale, La Girmta provinciale amminiJJrativa in ude di lfltela Ji comporrà del prejello1 o di chi Ile fa le veci1 che la preJiede, del viceprejello ispettore, d i tm comigliere di prejelltlra, designato al principio di ogni anno dal prefeJJo, de/J'inJendente di finanza, del ragioniere capo della prefel· llmt, del ragiouiere capo de/J'Jntendenza di Finanza e d i 1111 membro effe/livo e di rmo mpplenle, designati dal segrehtrio del P.N.F ., ; fjllrlli d11reranno in rJfficio qtultJro anni. In com u uione con le nuove modalità di cosJilllzione della Gitmta Ìll sede di l11tcla, si è stabilita la IIIIO l lll costi/li· zione della Gitmta ;tessa in ude giurisdizionale, cbianMndo a f ar part e di esra l'int ehdmte di Finanza. Cos] sarà rna possibile collabora· zi on e fra gli orgtmi di vigilanza amminiJJraJi va e di vigiltmza fin anziaria, cbe risponde alle pemliari esigen ze del/a politica unitaria del fascùmo .
I nfine, il provvedimento dà facoltà al Governo per rivedere e riordinare la materùi delle spne obbligatorie e facoltative della provincia e dei comuni. Ciò renderà poHibile due co;e: l' eJercizio di tm severo controllo ed 1111a pitì rigoro;a o;;ervanza delle norme legislative da parte degli Enti intereJJati.
3 . - Uno Irhcma di provvrdimento che dichia ra d i pubblica utilità la cosJmzione di mttt Z01M di rùpt>llo intomo alla colo 11ia lavorativa po;t;anatoriale di portlf F11rba in R oma, de mandando al prefetto d i R oma, unti/o il soprintendente alle antichità ai monumenti e alle opere d'arte d el Lazio, e il govcmatore, di approvare iJ progello per l a coslmzione di Jeua zona, preciiandone J'es/emione e le linee di confine.
· Come ·è nolo, la Caua nazionale per le auicurazioni Jociali ebbe in comegna dali'Oper11 11azionale per gli invalidi di guerra la colonia lavorativa po;J;anatoriale di porta Furba, al cui completamento ed a/lrezzamento ha ;ubito d edicate le più alacri mre. La completa meJsa in valore della colonia romenJirà il Jimullaneo ricovero di varie centinaia di la voratori oJpitati i11 numeroJi padiglioni, che, Jenuto conto delle altre coslmzioni deJiinate alla direzione, al personale sanitario ed ai servizi in genere, Jalureranno l'area che ha formato oggello della conceuione. Tale circoJianza rende neceJsarìa la creazione illlomo a/Ja colonia di una zona di rilpello che aJJimri il treceuario isolallWliO dei ricoverati ìn previsione anche dello Ivi!Pppo edilizio nella JocaliJà i11 parola.
4. - Uno schema di provvedimento che, Jtante l'urgenza, autorizza il Govemo a tra;formart' in decreto legge il disegno di legge già appro1'1110 nella pawtta uuioue del Comiglio .dei ministri circa lo Jlalo giuridico ed economico dei segretari commwli.
J. - Uno ;chema di pro l' t'edimento che proroga al 30 giugno 1928 iJ termin e Jlabi/;to d al rt>gio decreto legge 18 ol/obre 1927, numero 2058, pu la revisio11e delle u/e!lZe d'acqua dei CaJielli romani.
6, - Uno di provt'edimenlo cbe proroga il termine per il riordinament o e dei Jert'izi dei comuni di Milano e di Brucia.
7. - Uno scbema di regolamento legislalit'o contenente le norme nueJJarie per l'esecuzione del regio decreto legge 28 ollohre 1925 sull'iJtituzione e l'ordinamento del govematorato di Roma , D ello regolamento fiJJa, Ira l'altro1 le 11orme circa la formazione e l' nercizio del bi· preventivo, il rendimento e del conto conumtivo, i co111rolli riurt,ati al minhtero delle Finanze per quanto conceme la geslione dei f ondi e conlributi Jl.:ttali auegwtJi al governliiOraJo di Roma, la rnpomabilitd degJ; mnministratori, la stiplllttzione dei e appalti del govematorato, /'amminiitrazione delle ttzimde speciali dipmdenti dal go vemtt/oralo slesw.
8. - Uno Jchema di regio decreto rhe disriplina la correspomio ne d ell'indemzitJ di alloggio agli ufficiali del corpo RR. EE. ( +)