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GLI AUGURI DEI DEPUTATI •

Onorevoli camerati!

Ho voluto fare un'eccezione per voi alla regola che mi sono_ imp o· sta di dispensare dagli auguri tradizionali. Questa eccezione vuole essere un atto di simpatia per voi e un riconoscimento esp licito e so lenne del· l'opera da voi svolta, ne11a vostra qualità di fascisti, per l'Ital ia. Voi siete stati, durante q uattro anni, preziosi e fedeli collaboratori all'opera imponente di elabo razio ne e di creazio'ne legislativa compiuta d al re· gime fascista. Attorno a quest'opera, che in altri tempi avrebbe r ichie· sto mezzo secolo, fe rve già vivo l'inte resse del mondo e si esercita ovunque la dottrina. Segno in dubbio che il regtme fascista h a apportato de menti nuov i alla civiltà contempora nea.

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Voi avete voluto , signo r Presidente, _ r icorda re gli event i più sa· Jienti del 192 7. Voglio annunciarvi ch e anche il 192S sarà un anno denso di opere, secondo il piano di azione già- preord inato: La patria fascista far à u n altro balzo _innanzi e il regime pianterà ancora p iù profonde le radici nella coscienza del popolo italiano.

Con questa certezza ricambio i vostri auguri. Leviamo all ' in izio del nuovo anno il nostro vecchio grido di adunata, di fratern ità e di combattimento: «A N o i ! ». (Applaflsi fragorosi baww dccolto le parole di S. E. il capo del Go verno).

l RAPPORTI !TALO-SVIZZERI • •

- J ra p porti fra L d ue Governi e fra i due paes i sono cordiali ssimi Non è questa la r ipet izione d i un a d elle solite f ras i. Q uesti rap porti si . svOlgono proprio in modo molto soddisfacente. E non potrebbe esse re diversainente, dati i sen timenti di amicizia dì cui .sono reciprocamente animat.e le autorità dei due paesi. Salutiamo con soddisfazione g li stu- u D ichiarazioni faue a Roma, al Siornalista svizzero Emilio Colombi, il 19 gennaio 19 28. Il Popolo d' Italia, N. 18, 21 gennaio 1928, XV), denti svizzeri, e, naturalmente, soprattutto quelli della nostra lingua ch e frequentano le Università d el Regno. La collaborazione delle tre nazionalità e delle .tre culture alla vita pubblica della Confederazione è per noi argomento di vivo compiacimento e di sincera ammirazione ed è da augurarsi che questa collaboraz ione si mantenga sempre effettiva, inalterata in tutti" i tempi. Essa costituirà, in ogni epoca, la grande ragione d'essere della Confederazione elvetica e le verrà la inalterabile simpa tia dell'Italia e del suo Governo.

"' A Roma, nel dell a Vittoria di palazzo Chigi, il 1° g ennaio 1928, alle l l , Mussoli ni riceve per- g li auguri di capodanno una n pprescnlanza della Came ra d ei dep utati All' indirizzo :1.ug ur ale rivoltog li a nome di tulti i presenti dal deputato Antonio Case rtJ:no, Pr esidente dell'Assemblea, il Presid ente d el Cònsiglio risponde con le parole qui ripo rtate, (Da JJ Popal() d'Italùt, N. 2, 3 gennaio ·1928, XV).

Anche noi seguiamo con interesse le so luzioni che la Svizzera dà al problema sociale, Ho letto le varie man ifestazioni di alcuni circoli svizzeri in favore di magg iori faci litazioni per i cittadini del Regno che desiderano fare dei viaggi o un soggiorno in Svizzera, Il regio Governo sta occupandosene e, in un avvenire non lontano, saranno p resi i primi provvedimenti per la concessione di maggiori facilit.izioni. L'interessame nto della ·stampa svizzera per i nostri esperimenti ci tornerà naturalme nte grad ito molto, ·

ITALIA E URUGUAY *

EccCllenza!

porgo Vostra, col più vivo compiacimento, il e sincero benvenuto del Governo fascista e di tutto il popolo italiano. la d ecisione del Governo della Repubblica di ricambiare con u na ambasceria straordinaria la visita fatta a Montevideo da Sua Altezza Reale i l p rinci pe di Piemonte e la scelta f elice della p ersona di Vostra · Eccellenza quale capo della missione, sono apprezzate in Italia, dove ancora è viva e profonda la eco d elle calorose accoglienze t ributate all'augusto principe dal vostro popolo g enèroso.

L'Italia non dimentica che i suoi figli hanno sempre trovato la rga ospitalità e simpatia fraterna nella vostra terra. Per la libertà di essa, l'eroe l igure venne tra voi, scese in campo e combatté vittoriosamente a Cerro ed a Sant'Antonio. I "YÌncoii di razza e di sangue che uniscono i due · popoli sono stati riconsacrati durante la grande guerra da quei prodi cittadini uruguayani di origine italiaOJ. che, accorsi sotto le no-

• A Roma, al «Grand hOtel», il 23. gennaio 1928, alle 13.U, Mussolini offre una colazione in onore dell'ambasceria st raordinaria dell'Uruguay in visita aiJ'Jtali a. Allo spumante, il Presidente del Consiglio rivolge al dottor Pedro Ma· nini Rios, ministro degli Affari Esteri deii 'Uruguay, le parole qui riportate ( Da l/ Popolo tl'llalia, N. 20, 24 gennaio 1928, XV).

:t're- bandiere, cOmbatterono e caddero valorosamente sui campi di ·battaglia. ·

Sotto l'egida della nostra comune .civiltà lati na, sorgente inestinguibile di progresso, i rapporti Culturali. hanno stabilito e stabiliranno ognCtra una più cresce nte intimità di pensiero tra i nostti due paesi; mentre, nel campo economico, dei commerci li unirà maggiormente in una felice armonia di interessi.

Con questi sentiment i, levo il bicchiere in onore di Sua Ecce llenza il Presidente della g loriosa Repubblica, alla felicità personale dell'Eccellenza Vostra e della gentile signora Manini Rios ed aJia prosperità e alla del popolo uruguay_ano.

Nuovo Statuto

DEI FASCI ITALIANI ALL'ESTERO

Articolo l.- I _fasci all'estero sono organizzazioni degli itali ani residenti all'èstero, che hanno eletto a norma della loro vita privata e civile l'obbedienza al Duce e alla legge del fascisino ed intendono raccogliere attorno al segno del -Littorio Je colonie degli italiani viventi in paesi stranieri. I comandamenti che il Duce ha dettato come guida quotidiana ai fascisti a ll' estero sono i seguenti:

1.,- I fascisti che sono all'estero devono essere ossequienti. alle leggi del paese che Ji ospita. Devono dare esemp io quotidiano di questo ossequio alle leggi e dare, se nccessario1 tale esempio agli stessi cittadini.

2, - Non partecipa re a. quella. che è Ja polit ica interna dei paesi dove i fascisti sono ospitati.

3. - Non suscitare dissidi nelle colonie, m a piuttosto sanarlì all'ombra del Littorio

4. - Dare esempio di probità pubblica e privata.

5. - Rispettare i rappresentanti dell'Italia all'estero ed obbedi re alle loro dirett ive ed istruzioni.

6. __:_ Difendere I'italianità nel passato e nel presente.

7. -Fare di assistenza fra gli italiani che si trovano in stato di bisogno.

8. - Essere discipli nati all'estero come io esigo che gli ital iani Siano disciplinati all ' interno.

Articolo 2. - Gli organi dei Fasci all'estero sono: l.- Seg reteria generale ·con sede a Roma.

2. ....:.. Fasci

Acticolo 3. - In seno ad ogni Fascio dovrà essere costituita una sezione Avanguardie , una . sezione Balilla ed una sezione femminile. l Fasci all'estero dipendono direttamente dal segretario generale. H segretario gene rale può ragEruppare, quando ·necessario, i Fasci ·compresi in una stessa circoscrizione consolare. In questo caso, il segretario Jel Fascio del capoluogo della circoscrizione consolare è anche di regola il segretario della zona.

Articolo 4. - Il segretario di zona è nominato direttamente dal segretario generale.

Articolo 5. - Alia direzione dd Fascio è preposto il segrctilrio del Fascio n<;>minato direttamente dal segreta rio generale. ·

Articolo 6. - Compito essenziale dei Fasci è l'assistenza ai connazionali all'estero. 11 segretario del Fascio esplicherà questo compito alle dipendenze del rappresentante d ello Stato fascista (console generale, console, coadiuvandolo nelle iniziat ive e nel quotidiano.

Art icolo 7. - Il s('grctario del Fascio è direttamente responsabile della gestione amministrativa del Fascio. Allo scadere dell'anno, i fasci dovranno inviare direttamente alla segreteria generale una relazione sulla gestione ammini strativa annuale.

Articolo 8. - le tessere di iscrizione dei Fasci all"estero sono annualmente distribuite dalla segreteria generale dei Fasci all 'estero per delega de l segretario generale del Partito Nazionale Fascista. Tali ,tessere sono fornite dalla segreteria amministrativa del Partito Nazionale Fasc ista. la segreteria generale si riserva di emanare di anno in inno le norme per la distribuzione e concessione delle tessere.

Articolo 9. 11 Fascio può essere sciolto per determinazione del segretario generale.

Articolo lO. - Le punizioni discipl inari sono: l. - Deplorazione.

2. - Sospe nsione per tempo indeterminato.

3. - Espulsione.

Nessuna punizione può essere inOitta se non dopo aver contestata al colpevole la colpa ed averne vagliata la difesa. Il colpito ha diritto di ricorrere entro quind ici giorni · dalla comunicaZione del provvedimento. Ogni punizione deve essere segnalata al segretario generale e non è esecutiva se non dopo la ratifica.

Articolo 11. - b tuttavia riservata al segre tario generale d ei Fasc i all'estero la facoltà di procedere senz'altro alla immediata applicazione delle varie punizioni disciplinari a carico di quei gerarchi o g regari riconosciuti colpevol i : a) di suscitare, discordie in seno ai Fasci ed alle _ colonie italiane; b) di contrastare l'opera de ll'autorità consol are o Ji sminuirne il prestigio di fronte a connazionali o a stran ieri.

Articolo 12. - 11 segretario generale è autorizzato ad emanare le no rme per il funzionamento inte rno della o rgan izzazione.

Roma, 29 gennaio 1928, VI.

BENITO MUSSOL!Nl

Da Il Popolo d'IJalù;, N. 31, 5 febbraio 1928, XV.

PREFAZIONE A «QU ESTIONI DEL GIORNO>> *

Gli studi di politica estera usciti in questi ultimi teinpi dalla penna sempre agile e pronta dell'illustre Presidente del Senato dd Regno, Tomrnaso Tittoni, e raccolti molto opportunamente e felicemente in questo volume, sono particolar mente importanti e t rover anno - ne sono sicuro - immediato e folto pubblico d i attenti lettori.

I preg i di questi studi sono molti: ma uno li supera tutt i ed è la loro attualità; l'attualità delle materie che ess i trattano.

Non sono argomenti di interesse retrospettivo o storica.mentc rito: sono per contro problemi ancora tappeto, ancora in sviluppo, ancora in attesa di soluzione.

Non è certo un problema storicamente o esaurito quello di Tanger:i, quantunque sembri prossima la fine dei laboriosi negoziati a due (Francia e Spagna) e la successiva partecipazione ormai pacifica non solo dell' Inghilterra, ma. dell'Italia; ·riconoscimento formale, se pure tardivo, che l'Italia, potenza squisitamente mediterranea, è interessata a tutti i problemi del Mediterraneo, da Oriente a Ponente.

Meno ancora può dirsi storicamente o diplomaticamente esaurito il p roblema di Tunisi, il problema cioè dello Statuto degli italiani di Tunisi, oggi che si annunciano conversazioni fra i Governi di Francia e d'Italia dirette a risolvere, con quel lo di Tunisi, altri problemi che coStituiscono, come si dice in gergo tra fisico e diplomatico, superfid più o meno aspre di attrito fra le due grandi nazioni.

Né minor interesse presenta, dal punto di vista dell'attualità diplomatica, lo studio sul confine meridionale della Libia, poiché in esso è dimostrato il buon diritto dell'Italia ad opportune rettifiche di frontiera, buon diritto che lo stesso onorevole Tittoni energica mente so· stenne a tempo debito nei confronti della Franc ia e che non può in nessun modo essere considerato prescritto.

•TllTONITOMMASO- QueJiioni d el giorno (Tu11ilia - Abiuinia - Bnsarabia - I..ibia

• JugoJlavia ì forse lo studio più esauriente e completo.

• Albania) - Fratelli Treves Editori, Milano, 19 28.

Tutti gli studi sin qui ricord:1.ti sono attuali, ma l'ultimo in ordine cronologico, quello pubblicato dalla Nuova Antologia in corso, è di una a ttualità che .si può chiamare ardente se non drammatica, i n quanto prende in esame i rapporti tra l'Italia, Jugoslavia e Albania.

Esau riente, perché documentato soprattutto per bqcca di stranieri; completo, perché il problema è affrontato da tutti i lati.

.:e inutile aggiungere che in questo come in altri scritti appare . il perfetto conoscitore della materia pur cosl delicata: conoscitore pù dottrina e cultura, ma soprattutto per esperienza diretta, e come ambasciatore e come ministro degli Esteri.

Tutto . quanto l'onorevole Tittoni afferma è ampiamente suffragato da p rove

Non mi soffermerò a tessere l'elogio della forma che potrebbe di rsi classica nella letteratura politica e jn tutte le prose Tit· toni : stile limpido, preciso; log ica ed ordinata, come si conviene ad argomenti di t ale natura.

H libro nd suo insieme è anche ed ucativo, specie nel d ei g1ovani, ai quali è bene far conoscere la grande complessità dei problemi di politica estera nel determinare l'"a.vvenire dei popoli.

Cade qui opportuno afferma.re che solo una nazione politicamente organizzata, moralmente concorde, socialmente ordinata, può far senti re il suo« peso» politico e diplomatico nei rapporti con gli altri Stati.

Ancora un insegname nto scaturisce dalle pagine qui raccolte, e cioè che ogni popolo obbedisce alle leggi fondamentali del suo sviluppo, deHa sua conservazione, della sua potenza e a dò converge la stia politica e le sue f prze morali e materia.li, anche se batte band iera di ideo· logie internazionali.

L'urto d egli interessi, la dei problemi, il d inamismo ascendente o declinante dei popoli, sono f attt?ri che non permetto no dì credere cristallizzazioni indefinite di talune situci.zioni e richiedono quindi una continua attenzione e p rep arazione.

Prima della guerra, i problemi di politica estera interessavano poch e dec ìne di in. tutta ltalia. '

. La conseguenza di questo assenteismo sono note.

Oggi, non solo sono aumentat.i g li studiosi di politica estera, ma si è form ata anche la sensib ilità del pop olo.

Questo li bro · è destinata a raffinad a .

Scrive ndolo, l'onorevole Tittoni h a reso un altro chiaro servigi? alla p atria.

Roma, 30 gennaio 1928, anno V I

89" RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO*

Erano presenti le LL. EE. Federzoni, Belluzzo, Ciano, Fedele, Giu· riati, Rocco, V olpi, Snardo, .Grandi, Giunta, Turati; gli onorevoli Rjcri. e Starace; il commenda/or Me/chiari/ gli onorevoli Bl.:mc e Maraviglia; i commendatori Marghinotti e Marinelli; S. E. Bazan; J'on. Rononi; le LL. EE. Balbo e B janchi; l'on. Alfieri; S. E. Gentile; /'on. Benni. Assenti giustifi cati S . E. Bottai, il sen. Corradini e fon. Arpinati. JJ Gran Comiglio ha iniziato l'esame del progello di legge per la riforma della rttppreuntanza nazionale. Dopo l'illmtrazione fatta da S. E. Rocco del :rilerio informatore della ri forma, si è inizia/d !.t di· uwsione, alla quale hatino part ecipato it. ugrelario gene rate Par· tito, J'on. Starace, /'on. RoH01li, S. E. Bianchi, S. E. Volpi, /'o n . Ma· raviglia, S E Suardo, S. E. Fede rzoni ed il Jen. GmJile. ·

IL QUINTO ANNIVERSARIO DELLA MILIZIA**

La Milizia rucque nel mio spirito insieme col Gran Consiglio il 12 gennaio del 1923. Divenne legge dello Stato il 1° febbra io succes· sivo. Sono passati cinque anni, ma prima di rievocare il cammino per· corso voglio mandare ua saluto alla memoria dei leg ionari in terra d'Africa nell'adempimento del loro dovere militare, ed ai leg io·. nari caduti in Italia nell'adempimento del loro dovere civico e politico

Un b reve sg uardo ai cinque anni passati basta a dimostrare che la Milizia, pur conservando, come sempre dovrà conservare, le sue ca"rat· teristiche, è diventata una grande forza armata dello Stato fasc ista. Il suo inquadramento si è perfezionato. I suoi compiti sono sempre me· g!io definiti. Dagli estremi confini del deserto alle frontiere delle Alpi, dalle acque dei nostri mari alle cime delle nostre montagne, dalle fer·

* T enutasi nel salone della Biblioteca di palazzo Chigi il 30 gennaio 1928 (ore 22-0.30). (Da 11 Popolo d'Italia, N. 26, 31 gennaio 1928, XV).

A Roma, nella caserma della M.V.S.N. Benito M uuolini sita presso piazza Giuseppe Mauini, la mattina del 1° febbraio 1928, Mussolini tiene a gcan rapporto, indeuo in occasione del quinto anniversario della fondazione d ella M.V.S.N., g li uffidalì della '-hlizia. ln tale occasione, il Presidente del Consi· glio pronuncia i l discorso qui riportato. (Da Il Popolo d'lralìa, N. 28, 2 feb· braio 1928, XV).

U.• XXIII, rovie aUe st rade, dovunque h Milizia è 1a guardia armata della rivoluzione e l'occhio vigile e attento del regime.

Con l'eliminazione d i t utti i nost ri nemici, con l'incenerimento del· l'antifascismo, i compiti politici h3.nno logicamente ceduto il passo ai compiti. d'ordi'ne tipicamente L a Milizia ha avuto l'incarico di preparare la difesa costiera e antiaerea della nazione· e quello di eccezionale importanza della Premilitare e della Premarinara, per cui tutto il contingente della leva passa prima nella Milizia Volontaria per la Sicurezlll Nazionale e si presenta, splendido materiale umano, alla successiva azione dell'Esercito.

Esigo che i comandi delle legioni si dedichino nella forma più intensa alla istruzione premilitare e premarinara del popolo italiano

Compiti importanti, ma .nor: basta.

Su mie ·istruzioni, lo Stato M aggiore dell'Esercito ha affcontato il pcoblema dell'impiego orga nico de Jia Milizia Volontaria p er la Sicurezza Nazionale in caso di guerra e lo ha con chiaca v isione d ei nuovi temp i e degli even ti probabili. C iò g li t orna ad o nore Vi annuncio che la Milizia Volontaria per Sicurezza Nazionale_ combatterà con Je sue legioni inquadrata nelle grandi. unità mobilitate dell'Esercito. Sono sicuro che le legioni mer iteranno questo onore supremo preparandosi sin da questo momento a d essere dei d'assalto che dovranno perpetuare le tradizio ni guerriere dell'arditismo e de llo squadr ismo: pugnale fra i- denti, bombe alle mani ed un sovrano' d i· sprezzo del pericolo nei cuori.

Voi sentite c sapete che molta g ente ci odia nel mondo, e come Italia e come regime. Bisogna essere p ronti a difendere l'una e l'a lt ro. li Duce quindi ii seguente menaggio per it re :

« A Sua Maest à il re Vittorio Eman uele.

"<<Cinquecento ufficiali g enerali e consoli d ella M ilizia e d ei re JXlrt i speciali, convocati in Roma a g ra n rapporto pe r celebrare il quinto annuale d ella costituzione d ella Milizia, vogliono con m e riaffe rma r e alla Maestà Vostr a i sensi della loro assoluta d eVozione e disciplina La Milizia Volontaria che essi guidano e che è sempre più solidamente inquadrata nelle sue .centosessantacinque l egioni, non chiede che di servire, in fraterno cameratismo con le altre forze· dello Stato, la Maestà Vostra, il regime fascista, 1a potenza d ell_a p atria. « MUSSOLINJ »

Poi ri prende:

Tornati alle vostre legioni, voi d irete alle camicie nere che il m io pensiero vigila su di esse e loro il mio saluto.

Ufficiali dell e Camicie N ere: «A noi !>>. massa degli nfficiali risp onde COfl tm grido f ormidabih : « A Noi! >>1 mentre u ntinaia d i braccia ;ono leva/e in alto i11 Segn o di giu ramento).

90' RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO*

Erano presenti le LL. EE. Federzoni, Belluzzo, Ciano; Fedele, Giu · riati, Rocco, Volpi, Grandi, Bottai, Giunta, Turati; gli onorevoli 1 rP i· ttali, Ricci, Starace, B/anc," ii commenda/or Melchiori; l'on . M araviglia; i comm endat ori M arine/li e M argh inotJi," S. E. Bazan; /'on. R oJJ oni; l e LL. EE. Balbo e Bianchi; l'on. Alfieri; S. E. Gentil e e l' on. B emzi.

Il G ran Comiglio ha rip reso e continuato 1'-eJame del p rogello 'di legge per la riforma della rappresentanza nazionale, A lta diJcmsione hanno p re;o parte Rocco, Federzoni, . Turati, Giunta, Giuriati, Bal bo, Bellu zzo, Slqrttce, V ol pi , RoJJoui, M argh inotti e Blauc.

li D11ce ba riassu nto l e varie dismuioni, /t G ran Com iglio ha approvato il Jesto definitivo d el progeJJ o di legge.

L' INDIRIZZO RURALE DELL'OPERA NAZION ALE COMBATTENTI**

Ho ascoltato con molta attenzione questo ·discorso-resoconto , di cifrC interessanti, cifre la cui eloquenza è evidente inquantoché t i· velano uno svilup po g randioso e, nello stesso tempo, a rmonico. Ap·· provo soprattutto l'ind irizzo assolutamente rurale che informa la vostra attività . Vi considero quindi come urla di quelle forze che io chiaffio « mobilitate >> p er effettuare quello che mi appare sempre p iù urgente : la ruralizzazione dell ' Italia; u A Roma, la mattina del 5 febbr aio 1928, Mussolini visita la sede cen· trale dell'Opera nazionale dei combattenti. Terminata la visita, il deputato An· gelo Mana.resi, presidente dell'Opera, illustra al Presidente d el Consiglio l'atti· vità del!a stessa. « Durante la sintetica esposizione, s uffcagata dalla citazione di numerosi da ti statistici, il ha fatto più volte cenni di .viva. app rovazione ed ha anche più di una vo lta interrotto l'oratore per chiedergli alcune precisa· zioni. T erminato il discorso, l'on. Manaresi ha offe rto al Duce una perga mena recante un inditizzo di omaggio con le firme di tutto il per3onale dell'O pera, racchiusa in una picco la urna romana, ritrova ta dissodando un incolto terreno nella tenuta di Isola Sacra, il!!e foci del T evere, di proprietà dell'O pera com· battenti». Indi Mussolin i pronuncia lè parole qui riportate. (Da 11 Popolo d' lta· lia, N . 56, 6 marzo 19 28, XV).

* T en utasi nel salone d ella BibHoteca d i palazzo Chig i il 2 febbraio 1928 (ore 22-1.30). ( Da Il Po pol o d' lla.Jia, N. 29, 3 febbr aio 1928, XV).

Vi rinnovo quindi il m io elogio. Lo estendo a tutti i vostri collaboratori qui presenti, a tutti i vostri collaboratori assenti, a tutti i com· battenti ed agricoltori che vo i avete sistemati nelle terre. E vi prego, con apposita circo lare, di far giungere a loro l' eco della mia più profonda ed inalterabile simpatia. *

COMUNICAZIONI DEL GOVERNO**

Mi onoro annunziare al Senato che Sua Maestà il re, con decre ti del 21 dicembre scorso anno, ha accettato le dimissioni didla carica di sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri dell'onorevole, conte, avvocato Giacomo Suardo, deputato al Parlament o. ed ha nominato, in sua vece, l'onorevole avvocatO Francesco Giunta , deputato a l Parlame nto

Sul Censim Ento Generale

DEGLI ESERCIZI INDUSTRIALI E COIVlMERCIALI ***

Debbo dichiarare all'onorevole, senatore Morpurgo che, su novantadue provincie del Regno, novanta h anno g ià mandato tutti gli elementi completi che erano stati loro rich iesti quando si stabill di proce· u Fatte al Senato, nella tornata del 7 febbraio 1928 (ore 16-17.15), (Dag li Aui parlariwuari della Camera dei .renaJori. Dùruuioni. Legii/atura àl Seuione rit. V olume VIII, pag 9616).

« AHa fine deL suo discorso, che è sta to ascoltato con intensa attenzione, il Duce ha p ersonalmente consegnato a ll"on. Ma.na.resi la "Spiga d'oro", COn· ff'fita, con unanime voto, dalla giuria del comitato della Mostra r omana del gr ano all'Opera nazionale per i combattenti Come è noto, la giuria deliberava che la •· Spiga d'oro " rappresenta un "giusto premio all'ardita uione di assi· stenza, mora le, economica, finanzi aria e tecnica che l'Opera persegue per ·oonsolidare ed accrescere il patrimonio che lo Stato ha d edica to ai di fensori del Pi ave ". La "Spiga d' oro", che era Stata d onata da S. E. Mussolini, costituiva la p iù alta ed ambita distin 2:ione alla Most ra dd g rano S. E Mussolini ha po i proced uto a lla consegna di quattro grandi m edag lie d'oro e d ei rispettivi diplomi al principe' Spada-Potenziani, al commmdator Angelici, d commendator Gabet, ed à:l commendator Maeli, i quali, come agricoltori del Lazio, avevano esposto alla terza Mo.stra romana dd g rano, ricevendo l'assegnazione d i tali distinzioni .. Uno speciale diploma di benemerenza è Stato pure consegnato al pri::cipe POtenziani per aver favorito l'incremento dell'Istituto di cerealicoltu ra di Rieti, d iretto dal professar Strampelli ». (Da Il PoP,o{q d'Italia, N. 56, 6 marzo 1928, XV).

•u Al Senato, n ella tornata de l 7 febbraio 1928, si inizia la discussione d el diseg no di legge : < ! Conversione in legge del regio d ecreto legge 20 ma rzo 1927, dere :id un censimento degli esercizi industriali del Regno. Mancano i dati di due provincie : Messina e Palermo. Sono stati nuovamente ri· chiesti Dopo di che, si p rocederà, con tutta la -sollecitudine, unita alla diligenza n ecessaria, alla cJaborazione dei dati definitivi. Io conto che. nel primo semeStre di questo anno tutti i saranno a disposizjone dd pubblico. (Approvaziom).

PRESENTAZIONE DI UN DISEGNO DI LEGGE*

Ho l'onore di presentare al Senato il disegno di legge per la con· versione in legge del regio decreto 22 dicembre 1927, numero 2615 , che estende le disposizioni sulla normalizzazione dci materiali d elle pubbliche amministrazioni agli Enti autarchici, parastatali e comunque sovvenzionati o sussidiati dallo Stato.

91• RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO**

Erano pre;enti le U. EE. Volpi, Federzoni! Cùmo, Fedele, Gi uria/i, Rocco, Grandi, Bollai, Turati; gli onorevOli Ricci e Starace; il commendator Afelchiori; gli onorevoli Blanc e Afaraviglia; i commendatori Marine/li e Marghinolli; S. E. Bazan; l'on . RoJJoni; le LL. EE. Balbo e Bianchi,· l'an. A lfieri; S. E.. Gentile e Senni.

JJ Gran Consiglio, che nelle precedenti udute aveva approvalo, dopo di.JctJJJione, il progetto di riforma della rapp resentanza politica, ha esaminato il problema della Jua posizione coJtituzionale ed ha appro vato alt'unanimitJ il ;eguente ordine del giorno: .

«Il Gran Comiglio rilien e -giunto il momento che la ma coJtituzione, il 1110 funzion amento e la ma poJizione fra gli organi coJtituziona/i dell.o Stato Jiano regolati per legge» .

numero relativo al censimento generale degli esercizi industriali e commerciali» . Parla per primo il senatore Elio Morpurgo. Indi Mussolini fa le dichiarazioni qui riportate. (Dagli Atti della Camera dei Dimu· sioni. LegiJ/atura çit. Smione cit. Volume VIII, Pagg. 9620-?623).

* Paro le pronunciate al Senato, nella tornata de1 7 febbraio 1928. (Dagli Alti parlamentari dr/la dei srnatori. Diiruuioni. I..egiJ/atllra ril. Seuione à t Vlll, pag 96 16).

"'* Tenutasi nel sa lone della Biblioteca di palazzo C higi il 7 febbraio 1928 (ore 22-0.30). (Da li Popolo d'Italia, N 33, 8 febbraio 1928, XV)

La regolamentazione e la saranno oggetto di discunione in tma proJ.rima sessione del Gran Consiglio.

11 Gran Consiglio ha quh1di esamindto il problema della costitu· zione del Senato votando il uguente ordine del giorno:

«Il Gran Consiglio e;prime J'avvùo che nulla Iia in genère dà innovare ne/le norme cht diJciplinano il Senato del Regno, salvo per ciò che concerne la costitttzio!le d el Senato in Alta Corte di giustizia,_le categorie dell e persone aventi titoli alia nomina a senatore del Regno 'e l'età mi11in1t1 richiesta _ per la nomina m edesima, materie nelle quali appare mctnifestame.nte opporttma 1111:1 revisione delle disp osizioni vigenti, che rimuova gli inconvenienti ed adegui sempre meglio l'alta A uemblea alle trasfo rmazioni subite dalla vita nazionale».

Jl Gran Consiglio ha poi s111bilito le modalità per seconda leva fascista , che deve immellere nella Mili zi11 e nel Partito cenlomila gio· vani avanguardisti. l del/agli della cerimonia per quanto ·riguarda il l eJ· seramento e Parmamento Jaranno concretati tra il segretario generale del Partito, il Commtdo generale della Milizia ed il pre1idente del· tOpera nazionale balilla. Tali manije11azioni c"àra/Jcrizzeranno la celebrazione del nono annuale del/a fondazione dei Fasci di Com_baJJimenlo.

SUL CASINO DA GIOCO DI SANREMO*

Rispondo all"interrogazione dell'Onorevole, senatore Ricci e precisamente alle sue quattro domande : l.- Il Governo è perfettamente in fo rmato che a Sanremo è stato riaperto il Casinò da gioco c precisamente il 2 1 gennaio.

2. - Per quanto concerne la pubblicità più o mei-1.0 vasta, Con manifesti affissi per le strade delle città italiane, debbo ricordare all'ono· revole RicCi che la pubblicità in genere ' ed il servizio di affissioni, rion è controllato né di rettamente, ·né ind irettamente dal Governo.

Per quanto riguarda il terzo quesito è perfettamente vero che altre stazioni climatiche avrebbero il desiderio d ì seguire l'esempio di San·

• Parole al Senato, nella tornata del 9 febbraio 1928 (ore 16-17..40), in risposta all'interroga.zione ·del senator e Federico Ricci «al ministro del· l'Interno per conoscere: 1. - Se il Governo è informato: a} che a Sanremo è stato riaperto il Casinò da gioco; b) che vien fatta al riguardo una vasta pub· blicitl con manifesti affissi per le- strade delle citti italiane; c) che altre stazioni climatiche si apprestano a seguire !"esempio di Sanr"emo. 2. - Quali siano su questa materia g li intendimenti del Governo». (Dagli A lli parlamentari della Cammt d ei u rrttlori. DiJCuJJùmi. UgiJlarura di, Sruiorre çit: Volume VIli, pag. 9659).

DEL LATERANO 99 remo, ma questo desiderio non sarà soddisfatto. Gli intendimenti del Governo, in questa materia, sono precisi.

Per ragioni fo rtissime di ordine economico e politico, si è fatta una eccezione per Sanremo, ma questa eccezione è destinata a confermare la regola. (Approvaziom).

PREFAZIONE A «LE DICIANNOVE PROVINCIE CREATE DAL DUCE »*

Questo interessante volume si raccomanda da sé a tutti coloro che si occupano - come studiosi e come g erarchi - dei problemi con· cernenti Ja sistemazione delle provincie voluta ed effettuata dal Governo fascista.

G li studi che Sandra Giuliani ha dedicato alle nuove Provincie del Littorio sOno completi, esaurienti, da ogni punto di vista; e sono, come . forma e stile, leggibilissimi.

Il volume documenta, soprattutto, lo sforzo compiuto dal regime per elevare e migliorare la condizione di provincie e di terre dimen. ticate, le quali tutte risentono oggi dei benefici di un Governo che considera e risolve i problemi locali in senso unitario e quindi squisi. tamente nazionale. ·

La qeazione delJe nuove provincie dimostra altresì lo svilu ppo raggiunto dall' Italia in un solo cinquantennio: sviluppo demografico , economico, politico, morale.

Questo libro conforta il nostro ottimismo sui destini futuri delb patria.

. MU SSOLINI

Roma, 10 febbraio 1928, anno VI.

* S ANDRO G I ULIANI - Le dicùtmJOIIt pro11inde create dai Dllrt. La JJriJzione dj Reggio t di MeJSina , - Tipografia del Popolo d ' l1alù1, Milano, 1928, VI.

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