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DAL DISCORSO DELL'ASCENSIONE AGLI ACCORDI DEL LATERANO 161

e per la situazione geografica dell'Afg anistan, paese ultra-continentale incastrato com'è tra l'India e la Russia, quindi distante centinaia e centinaia di miglia dal mare e per il fatto che l'Afganistan non ha ferrovie e manca di un'organizzaziàne bancaria. Tuttavia recentemente l'Italia ha concluso affari p er forniture belliche e automobilistiche e si sta preparando un invio di tecnici. Importante, dal punto di vista anche del prestigio deH'Italìa nel centro dell'Asia, è il fatto che l'Afganistan abbia mandato i suoi primi venticinque cadetti d'aviazione all'Accademia aeronautica di Casert:l Questi giovani sono già a Caserta. Tornando col brevetto di piloti nel loro paese, non potranno non ricordare il loro soggiorno in Italia. "E: anche con questi «scambi )) di uomini e di servizi che si sviluppano i rapporti fra i popoli.

.E mia convinzione che l'Afganistan, paese rigidamente islamico, popolato da stirpi forti e guerriere, guidato da un re che armon izza nel suo spirito le tradizioni dell'Oriente colle. audacie dell'Occidente, è destinato a rappresentare una parte prcponderante nella politica dell'Asia centrale.

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I rapporti tra l'Italia e la Persia, sempre cordiali, sono presentemente caratterizzati dalla questione del rinnovamento del trattato di amicizia e commercio itala-persiano del 1862, denunciato dal Governo di Tehera n l' 8 maggio 1927. Tale denuncia non è stata fatta soltanto nei riguardi dell'Italia, ma di tutti g li altri Stati aventi con la Persia trattati a base capitolare. Scopo principale del Governo persiano in tale sua linea di condotta, è, come è noto, quello di poter affrancare il proprio paese dal regime delle capitolazioni.

Le potenze inte ressate sono già da tempo in conversazione con il Governo persiano onde ottenere qualche garanzia di fronte alla pe rdita dei privilegi capitolari cd alrune di esse hanno g ià concluso accordi provvisori.

Anche l'Jblia ha i suoi interessi nella qUestione ; non può' certo non preoccuparsene e la cordialità con la quale vengono condotte le trattative col Governo persiano ci dà la convinzione che giungeremo a brevissima scadenza ad un mod111 vive1Jdi sulla base della clausola della nazione più favorita.

Tale cordialità dci rappo rti tra i due paesi è confermata dalla recente richiesta fatta dal Governo persiano al ministero deg li Affari Esteri di due tccnid italiani cui dovrà essere affidata la sistemazione dei servizi marittimi dello Stato persiano.

Lasciando l 'Oceano Indiano, per venire al Mar Rosso, incontriamo un altro paese, col quale l'Italia ha firmato un trattato di amicizia e di relazioni economiche: lo Y emcn.

Il trattato costituisce un riconoscimento ufficiale della intensificazione delle relazioni amichevoli fra l'Italia e lo Yemcn, c nel contempo il riconoscimento d ella piena indipendenza d ello Yemen e del suo sovrano.

Ispi rata dal solo intendimento di una leale amicizia Con i paesi dell'Arabia, attraverso la pacificazione f ra i vari s'uoi Emi rati, e l'i ncremento deUe loro attività economiche, la nost ra azione potentemente favo rita dal rinnovato prestig io dell'Italia, amica del mondo islamico e conscia delle sue funzioni di grande potenza anch e mU.ssulmana, non potCva non riscuotere l'adesione delle popolazioni jcmenite- ed iJ consenso del loro capo) 1a cui potestà politica aveva modo, per la prima \'Oita, di affermarsi in un atto inte rnazionale.

Il viaggio compiuto in I talia ·&a u no dei figli dell' Iman Yahia , è stato H suggello di queste amichevoli relaz.ioni pol itiche, d1e p romettono d i sviluppare i. traffici commerciali fra M assaua e H odeid a. Una società italo-araba lavora at tualmente a questo scopo. TI nome d'Italia è popolare nello Yemcn e g li un ici europei ch e qualche tempo ci rcolaro no nello Yemen fu ro no ital iani.

Se dal Mar Rosso varchiamo la Colon ia primogenita: incont riamo l'Impero etiopico. Anche coll'Abissinia le relazioni sono diventate- specie dopo jl viaggio di ras Tafaci in Italia - particolarmente amichevoli. Le n ebbie che agenti d i altri interessi volevano fai sorgere sul· l' orizzonte dei rapporti itala-abissini sono scomparse. Un patto di amicizia, il primo che l'Abissinia firma con una potenza europea, sarà probabilmente b. consacrazione di questo nuovo e felice stato di cose.

Con tutte le Repubbliche dell'America latina, i rap po rti dell' Italia sono improntati a g rande cordialità. Vivono laggi ù laboriose e perciò rispettate, vaste collettiv ità di italiani. Con un solo Stato l'Ital ia ha stretto un patto di natura politica: il Gle. In .dàta 24 febbraio. 1 927, è stato firmato Italia e Ci le un t rattato di conciliazione e di regolamento giudiziario.

Il Brasile h a ordinato q ualche sommergibile alla indust'rìa ital iana. Maggiori sono state Je ordinazioni della M arina militare argentina, ri· conoscimento· che si potrebbe dire tradizionale da parte della g rande e prosperosa Repubblica Argentina, d ella bontà del nostro lavoro e della capacità delle nostre maestranze

N on voglio abbandonare l'America del Sud, senza ricordare l'Uru· g uay (paese che ci ha dato sempre, anche recentemente, con l'invio di una ambasceri a straordinaria, prove concrete d i am icizia) e tutte le altre Repubbliche, che, <lal Perù al Paraguay, dall'Eq uato re al Venezuela, aila Columbia mantengono rapporti di assoluta cordi al ità coii'ItaIia

N ell'America del Nord, c'è uno Stato che si stende d all'Atlantico al Pacifico, coi suoi centoventi milioni di abita nti, colle suC sterminate ricchezze, colla sua gigantesca capacità di lavoro, col suo eccezionale progresso tecnico e scientifico·: gli Stati Uniti.

La Repubblica delle d alla guerra in poi ha una parte grandissima se ilon preponderante nella storia del mondo. L'asse della finanza si è spostato dall'Europa all'America. Gli Stati Uniti _hanno crediti. per dodici miliardi di dollari verso tutte le nazioni specie del vecchio con· tinente. L'iniziativa america na sembra avviata a conquistare l'Europa. L'esame di questo fenomeno attorno al qUale è sorta una ricca letteratura mi porterebbe troppo lontano. Del resto il fenomeno si svolge sotto i nostri occhi, ne-lle forme più svariate, che vanno dalla filantropia alla banca, dalla scienza all'industria, Sino a quale punto si tenderà l'arco della volontà d i potenza americana, e quali resistenze potrà i ncontrare, non è dato prevedere . Per quel che concerne l'Ital ia, i rap· porti· cogli Stati Uniti sono stati, in questi ultimi tempi, contraddistinti da tre avvenimenti di speciale importanza.

Basterà soltanto ricordare il primo e cioè la sistemazione d el nostro debito di guerra. In ·piena crisi dei camb i c precisamente nel 15 g iugno 1925, io manda"o il seguente dispaccio al nostro ambasciatore a Washington:

<<Dopo una conversazione col ministro Finanze durante la quale fu prospettata ipotesi che: attuale inasprimento cambi potesse -essere conseguenza stato incertezza nostre trattative con Stati Uniti circa debiti, sono venuto determinazione invitare V. E. a iniziare ufficialmente trattative per il uJJ/ement del nostro debito. V. E. è quind i autorizzata '!- f are una immediata comu nicazione ufficiale decisione Governo italiano inizi:ue regolari trattative per sistemazione debiti. V. E. mi terrà quotidianamente informato andamento preliminare nonché mondo fin.1nziario americano» .

Success ivamente, il conte Volpi negoziava brillantemente la sistemazione del nostro debito, primo passo sulla strada del rioascimento finanziario. Un altro avvenimento ha interessato i rapporti fra Italia e Stati Uniti e p recisamente l'iniziativa per una conferenza concernente gli armamenti navali. 11 Senato ricorda che l'Italia declinò l'invito.

Nel1a nota di risposta alla proposta americana, io prospettai le ragiorii per l'Italia non poteva aderire alla progettata conferenza di Ginevra, che si svolse poi in assenza dell'Italia c della Francia e sboccò in .un fallimento completo a causa Specialmente delle gravi di vergenze manifestatesi fra Stati Uniti e Inghilterra circa la dd tonnellaggio e d el numero degli incrociatori.

Terzo avven imento giunto a conclusione nell'apri le Scorso: la fi rma di un trattato dì conciliazione e di arbitrato, fra Stati Unìti e l'Italia. Il carattere di questo trattato è d efin ito dai suoi articoli e soprattutto dal suo preambolo Ora è sul tappeto la proposta Kellog, dinanzi alla quale l'atteggiamento dell'Italia è stato definito .da una lettera resa d i pubblica ragione. Prima di abbandonare !'argomento delle relazioni fra Stati Uniti e Italia, voglio toccare due questioni che, di q uando in quando, eccitano polemiche e appassionano l'opinione pubblica ameri· cana. Per quanto concerne la legge sull'emigrazione e relativa quota, il mantenimento della quota - se ci duole per le motivazioni che l'hanno provocata - ci lascia praticamente indifferenti. Da un biennio il Governo fascista segue una politica di volontaria restrizione e controllo dell'emigrazione. Indice palese d i questo mutato indiri.zzo è la abolizione del commissariato dell'Emigrazione e la creazione in vece sua presso il ministero degli Esteri, di una Direzione generale degli italiani all'Estero. Che gli Stati Uniti modifichino o mantengano il cosiddetto immigration bill è affare che li riguarda. Per quanto concerne g li italiani di origine e naturalizzati americani, essi sono di diritto e d i fatto cittadini americani, quindi stranieri per noi. .

Ci limitiamo soltanto a desiderare ch'essi siano .fieri della loro origine. Finalmente tutte le discussioni sui Fasci all 'estero, sono cessate con la pubblicazione dello Statuto dei Fasci all'estero, da me particolarmente dettato c che precisa, nella maniera più formale, i cOmpiti, le attribuzioni di queste organizzazioni, la cui utilità è indubbia quando siano - come devono essere - composte di galantuomini che onorino col lavoro, la disciplina, la dign ità personale, la patria lontana.

Ed ora, onorevoli senatori, superiamo a volo l'Atlantico, e soffer· miamoci sulla nostra vecchia, gloriosa e ancora inquieta Europa. Qui il panorama è più complicato : gli interessi più vivi, la realtà più immediata, i sentiment i più accesi: bisogna procedere con ordine c con attenzione nel prospettado. Comindo da ll'Inghilterra.

Quando si dice che l'amiciz ia fra l'Ingh ilterra e l'lh.lia è tradizionale, non si ri pete un luogo comune, ma si esprime una rea ltà di fatto.

L'amicizia fra i due popoli è profonda: intendo dire che essi non furono mai divisi nel passato, collaborarono insieme alla pace, liquidarono lealmenl:e l'unica pendenza coloniale esistente tra di loro: queiia dell'O ltre Giuba. A Locarno, rinnovarono la loro stretta collaborazione politica ai fini della pace europea. Quando dico che l'amicizia fra i due paesi è profonda, intendo dire che questo sentimento non è limitato alle sfere necessariamente ristrette dci circoli responsabili, ma si estende alle masse vaste della popolazione.

Il mutare degli uomini al Foreign O/fire non ha mai alterato questa situazione, la quale- evidentemente - risponde a ragioni _ di ordine superiore. Ho avuto il piacere e . l'onore di incontrarmi con Sir Austin Chambeclain nel dicembre del 1925 a Rapallo, nel settembre del 1926

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