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Al G IORNALISTI SPAGNOLI•

Rispondendo ad 1m caloroso meuaggio di saluJo del 1ignor C."1ares, tJicedireltore del giomalc « Ya », i l Duce ha rìvo/Jo aì giomaliJti brevi parole, compiacendosi per la visita a Roma dei rappresentanti di 1111 popolo che è fra tutti /or.se il più affine al popolo italia110, al quale è legato da tante gloriose tradizioni.

11 D11ce ha jol'm11lato il volo che i vin coli di amicizia tra -le due nazioni latine e mediterranee si f acciano sempre pirì 1trelli e cordiali nel f11t11ro ed ha tenuto ad c1primere il ma compiacimento di cordiale ,ompremion,e, dimo1trato, .1pecii1lmcnte in questi 11/Jimi tempi, dalla grande maggioranza d ella 1/a~npa 1pag11ola verso l 'ltd!ù,.

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• Tornato in Rumagna, il pomeriggio del 2~ luglio · 19)~. à Fratta di Bertinoro (Forlì), Mussolini aveva inaugurato lo Stabilimento « Terme àe:i lavorat ori Y) « Uscendo dallo Stabi!imimto, i l Duce si intratten eva ·alle Fonli romane della Fratta, sostando quindi alla asa del Fascio, ove il popolo accorso gli rinnovava un'entusiastica manifestazione. Il D uce, accompagnato dall'on. Biagi, attraversava Forlì, soffermandosi a visitare i lavori del costruendo palnzo dell'Istituto fascis ta di previdenza sociale, in corso Vittorio Emanuele. Raggiungeva quindi la Jocaliti Vecchiazzano, ove sorgono l'Ospedale sanatoriale ed il Sanatorio pcr bimbi del detto Istituto, opere 01mai ultimate e fra le più vaste e perfette del reg ime. Di ritorno a Forll, ricevuto dalron. Renato Ricci, il Duce visitava il campo Sandro Muuo/ini, ove circa duemilacinquecento ·graduati avanguardisti svolgono i corsi nazionali capicenturia e cadetti. Egli passava. in rivista le giovanissime legioni, assistendo al loro sfi lamento. Il Duce rivolgeva infine alle g iovanissime ca.micie nere alte parole di compiacimento, di incitamento e di monito, che determinavano una vibrante dimostraziooe al capo. Da ultimo il D uce ha inaugurato la gi-andiosa Casa stadio dell'Opera balilla Arn"ldo .M,molini e la· sciava la città, fra Je più spontanee e intense acclamazioni di popolo» Il 26 luglio, aveva mandato un telegramma di elogio al gener ale G raziani (295) La mattina del 29 luglio, per il suo cinquantaduesimo compleanno, era andato, con la moglie, i figli Vittorio e Bruno, il nipote Vito, altri fam iliari, il commendator Osvaldo Sebastiani ( suo segretario particobre); il grand'ufficia] Luigi Russo (prefetto di Forlì), il conte Vanni Teodoranì (segretario federale dì Forlì}, il cavalier Baccanelli (podestà di Predappio), alla càs.a. natale di suo radre in Montemaggiore, per inaugurare la seguente lapide : « Dal 1600 al 1900, in questo podere chiamato " Collina ", vissero e lavorarono le generazioni contadine dei Mussolini, e qui nacque mio padre, 1'11 novembre 1854. Questo ricordo volle Benito Mussolini il 29 luglio 1935, anno Xlii E. F . » . Aveva parlato brevemente doo Ciro Damiani, parroco di Montemaggiore. Il pomeriggio dd 29 luglio, il capo del Governo era rientrato nella capitale. Il 1° agosto, a Roma, a p alu:zo Venexia, ri(eve quindici giornalisti spagnoli, rappresentanti alcuni fra i maggiori q uoti• diani della Spagna, ospiti del ministero per la Stampa e Propaganda, ai quali rivolge le parole qui riportate in riassunto. (Da Il Popolo d'lltdia, Nn. 178, 181, 18), 194, 27, 30 luglio, 1, 2 agosto 1935, XXII).

PREFAZIONE A « PAROLE AI COLONIALI»*

Maurizio Rava, fascista di fede adamantina, che fu du rante quattro anni gove rnatore della Somalia, dopo essere stato segretario al Governo della Tripolitania , raccoglie in questo vohune, che mi è grato· di pcefuionare, i ·suoi studi e i suoi scritti vari di materia coloniale. MatÙia di grande attualità, che. il Rava intimamente conosce, colla passione de-1 pioniere, coll'esperienza del realizzatore. :t un libro che merita vasta diffusione nel pubblico, il quale -ogg i si interessa d i questi problemi g razie all'educazione del fascismo, che tali pfoblemi prospetta sotto l'angolo della loro essenzialità ai fini della potenza e dell'avvcni rè del popolo ital iano. n un libro d i combattimento, scritto d a un combattente

Mussolin I

Roma, 11 ago110 XIII '[1935].

AGLI AMMIRAGLI COMANDANTI LA PRIMA SQUADRA NAVALE**

Il Du re manife1fa il J tlO_ rompiarimeuto sop ra/lu/Jo per l'alto Jp irito degli equipttggi.

• MAURIZIO RAVA - Parole ai coloninli - M onda.dori, Milano, t9 n u Il comunicato numero nove del ministero per la Stampa e la Propaganda, d iramato il 6 agosto 1935, aveva annunciato, in conseguenza a mobi litazioni iniziate in Etiopia, l'approntame nto delle divisioni AuietJa, CoJierùt e Tevere (3 50). Il 10 agosto, alle 6, pilotando personalmente un idrot rimotore S. 66, Mussolini parte in volo da Vigna di Valle alla volta della Spezia, dove ammara alle 7.45. Si reca quindi a bordo del regio incrociatore Zara, che salpa alle 8 per rag· giungere la zona tra Viareggio e l'isola del Tino. Quivi si svolgono esercitazioni ,di bombardamento aereo da parte di squadriglie di velivoli terrestri e marittimi e successivame,:ite tiri del regio incrociatore Fiume contro· la regia nave San Mar-,o, radiocomandata, che funge da ber$3glio. Lo Zara rientra in porto alle 12. Subito dopo, sullo stesso Zara, Mussolin i tiene a rapporto gli ammiragli comandanti la prima squadra, ai quali. rivolge le parole qui riportate ii:i riassunto. (Da Il Popolo d' Italia, N. 192, 11 agosto 1935, XXII) .

ALLE CAMICIE NERE D EL LA « XXlll MARZO» *

Il Duce ha rivo/10 ai volomari, che fra giorni partiranno /Jer l'Africa Orientale, vibranti parole di fede e d i Ja/1110, compiacendosi per il loro m i rabile comportamento e p_er la loro gagliada e fiera paui one, che è degna del nome che, come ,m simbolo , la divi.Jione reca: << XXIII marzo». (Le parole del Duce 1111cila110 clamori altiuim1). ·

Alle Cam Ic Ie Nere

DELLA « XXVIII OTTOBRE» **

Ufficiali ! Sottufficiali ! Camerati della « XXVIII ottobre» I

In quest'ora solenne per voi e decisiva per 1a nazione, i discorsi sono da abolire. Avete nel vostro nòme il comandamento : voi. marce- rete travolgendo ogni ostacolo fino a.Ua mèta che vi sarà jndicatà.. Lo volete voi? ( Rù ponde alto e poueJUe il « 1} » delle (amicie nere).

* Il 10 agosto 1935, alle 13.20, pilotando ·personalmente il trimotore S.66 con il quale era gi unto, Mussolini era decollato dalla Spezia. Alle. 15, era ammarato al Udo d i Roma. II 17 agosto, alle 14, al volante della sua Alfa Romeo chiusa, parte da Roma per Iserni a. AIJe 17, arriva ad Isernia e si porta subito nella frazione longano, dove p assa in rivista alcuni reparti della prima divisio ne d ì cam icie nere XXJJI m'1Y'zo, ivi accampati nelrattesa di partire per l'Africa Orientale. Indi rivolge ai militi le p.irole qui riportate in riassunto. (Da 11 PQ/10/o d'/lttHa, Nn. 192, 197, 11, 18 agosto 1935, XXII).

•• Lasciata longano in auto, il 17 agosto 1935, ve rso le 18.30, dopo aver attraversato Jsernia, Mussolini e ra giunto a Pettoranello, dove aveva passato in l'ivista una compagnia mista della prima divisione di cam icie nere XXIII marzo, ivi accampata nelrattesa d i partire p er l°Africa Orientale « Dopo la sfi lata, egli ha rivolto brevi parole di saluto e di compiacimento alle camicie nere ». Risa li to in macchina, era proseg uito per Caslelpelroso, e si era diretto alla vicina frazione di Santa Maria e Giacomo, dove aveva assistito alla sfilata della centonovantaduesima legione di camicie nere Franceuo Perruui. T erminata la sfilata, « i l Duce ha rivolto anche qui la s ua parola ardente alle camicie nere della legione FHr11ffi, che provengono dalla .fiera Toscana, e ha ricordato che i mi li ti toscani sapranno sempre essere degni dei compiti affidati alte sue quadrate le· gioni. Quindi Mussolini si recato all'accampamen to della duecentoduesima legione camicie nere, costituito da con1ingenti dell'Umbria, e anche q ui, dopo passata la rassegna, ha loro parlaro. ( + ) Alle ore 19, sempre in automobile e col suo seguito, il capo del Governo si è diretto a Benevento, ove è siunto alle o re 2 1 )). La mattina del 18 asosto, nel campo d 'avi atione d i Benev('nto, passa in rassegna la divisione di camicie nere XX V llf .ottobre, in a ttesa di partire per l' Africa Orientale. Indi, dall'a lto di un podio, rivolge alle legioni le parole qui riportate. (Da li Popolo 'd'llali11, Nn. 197, 198, 18, 20 agosto 1935, XXII).

Jl popolo italiano custodirà, nel suo grande cuore, questo vostro formidabile grido.

364· RIUN ION E DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI *

Erano presenti i minislri De Ve cchi, 1'haon Di Revel, So/mi, R os• soni, Bem1i e Starace, segretario del P. N. F. e Jegrelario del Comiglio e 11011. Medici D el Vaue/lo.

All'inizio della uduta, il Duce ha ric ordato con parole ,ommosse j/ camerata samepokriJta Razza ed i suoi compagni di volo, ed il ca. 111eratd Alfr edo R oao, di cui ha ricordato la feconda opera legislativa in ma/eria sindacale e giuridica.

Il Comiglio dei ministri ha quindi asco/J(l/a rma relazione falla dal c(/po del Governo 1111/a 1itudzione internazionale. Egli ha co municat o che l'Italia si presenterà alla riunione del Consiglio della Società d elle nazionì fis1ata per il 4 selle_mbre.

Si pre1enterà per porre il problema abiuino in tulla la ma cruda realtà, perché non sol o il Comiglio1 ma il mondo poJJa finalmente pren· dune esalta cognizio ne L'Italia preJenterà anzitutto una dichiarazione che fwa la sua posizione dì11a11zi al pro blema etiopico. Seguirà u n «memorandum» pitì esteso, che 1arà la storia politica e diplomatica de"t cinquant'anni di"relazioni fra Italia e Etiopia, nonché fra /Jalia e potenz e europee ,onfinami. Sarà (biaro che, dal tra/Jalo di Ucciallì in poi, sem· pre /11 riconouiulo a/1'/Jalia rm dirùto d i priorilà coloniale Jt1ll1A biui 11ia Questo «memorandum» sarà accompagnato da una pic(o/a, ma recenlìuima e scelta lelleratura di scrittori ingleJi, germanici , fran ce1i, che ill11s/rano L'Etiopia, quale essa è nella SIia condizione di coacervo di t ribù reJrograde e S(hìavìste1 ,on rm ineJÙlente pot ere centrale.

* I.a mattina del 18 agosto 19:i'.>, dopo aver assistito alla sfilata .della divisione di camicie nere XXVIII o!lobre ed aver espresso al generale Umberto Soriima, comandante della d ivisione, « tutto il suo compiacimento e la sua immirazione " • Mussolini aveva lasciato Benevento in auto. N el pomeriggio, era rientrato a Roma , Il 26 agosto, alle 12.10, era arrivato in treno a Bolzano, e, dalle 16 alle 18, aveva visita to la città. Il 27 ed il 28 agosto, aveva as.sistito alle grandi manovre, in corso nell' Alto Adige, impostate s ulla difesa da una invasione dal nord. Ritornato a Bolzano, nel palazzo del Governo, il 28 agosto ( ore 18-20), presiNe la riunione del Consig lio dei ministri della q uale è qui riportato il resoconto. (Da Il Popolo d'llaUa, Nn. 198, 204, 205, 206, 20, 27, 28, 29, agosto 1935, XXII).

L'Italia intende difendere la !fla Jesi, i Juoi biJogni, la Jlla uece.uitli di sicurezza, i suoi intereui di vita, fino all'ultimo, p erché ogni m embro d el Con;iglio si auuma le Jue re1pomab;/i1à di nanzi alle e.tJent11a/ità di d omani.

D opo avere i/J1ul rato l 'alleggiamento di talune correnti ingle1i, 1/ capo d el Govemo ha dich iarato che la Gran Bretagna 110 n ha nulla da temere da quella che sarà la p olitica italiana ver10 l'Etiopia. LA poli· tica deli'Italia 110n minaccia, né d irettamente, né indirettamente, gli inJere.rsi imperiali inglesi, per cui il tendenzioJO allarm e JJtJcitato in_ taluni circoli è semplicemente aJJNrdo.

L'lta!ia ha una queitione con l'Etiopia; non ha, né vuole avere questioni con la Gran BreJagna, con fa q11ale durame la gi,~rra mondiale, 111cceu ivamente a Lo carno e fecememenl e a St/'eja, fu realizuta una collaborazio ne di i11d11bbia i mportanza per la Jlabilità europea.

Il Govemo fa u iJta p ema che la ; ua q11e;iione coloniale 11011 d eve avefe rifieJJi ud/a Jituazione eu ropea, a m en o che non ;i voglia correre il pericolo di uatenare tma n uova guerra m ondiale, p er evitare che una grande potenza come Ntalia .,nella l' ordine in tm vaJ /o paese ove regnano la schiavitù più atroce e primitive condiz ioni di esistenza.

Q11anto ttl problema delle «sanzioni » , che dovrebbero euere eve11tualmeute approvate dalla Lega, il Comig lio dei miniJtri dichiara al popolo italiano ed agli altri popoli che parlare di «sanzioni» significa porsi su un piano inclinato d al quale si può Jboccare nelle più gravi complicazioni. Il Governo faJC ÌJJa ritiene JuJJavia che .si troverà nel Consiglio della L ega un gruppo di uomini responsabili e comapevo/i , prom i a respinge,.e ogni odioJa e pericolo;a proposta di Janzioni cont ro ,ma n,1zione quale è l'ltiilia/ capaci anche di ricordare che in precedenti e ben pùì gravi caJi fa Società delle nazi oni non ha né iiotato e meno anco ra pot~to applicat'e sanzioni di qllahiaJi ipecie

Comllnque il Got1erno f ascista compie il d overe preci ~o di rendere not o al popolo italiano che il problema delle sanzioni è stato esaminato d alle piiì alle aut orità militari deJ regime, s oJto ttllli i JU Qi asp eui, e che per quanto concerne eventuali sanzioni di carattere bellico, le decisioni e le mimre neceuarie p er front eggiarle sono già siate prese da tempo. lll v ista delle poJJibili event11alità d el f 11t11ro e per gara11J ire ht 110J/ra resist enza economica, ;ono stati esam inati i problemi del f abbisogno per le neceJsità della vita nazionale. Il fa bbiJogno alimenlare è fornito dai racco lti d el/'ati110 agricol o particolarme,zJe abbondante per il grano e per iJ riso . Per q11anto concerne il f abbiJogno di natura i11d11S1riale1 il Consigho dei ministri ha deciso che i consumi di natura civile deb· bono cedere iJ passo a q11e/li impo;ti dalle e;igenze militari al/11afi e future

In baJe a que1ta neceuità il ministro delle Finanze ha propo1to:

1. - Ce11ione obbligatoria dei crediti a/J'e1tero e ,on11er1ione obbligatoria dei liloli Stnmieri e dei titoli italiani emeJJi ali'eJlero in buoni del lnoro n ovennali cinque per cento. Lo 1diema di dure/o legge approvalo Jtabiliue , h e la ceuirme dei crediti e dei titoli do11rà euere falla ali'1Jtit11to nazionale degli JCambi con l'estero p"er conto del regio leJoro. I crediti 1aranno red11ti contro pagamento in contant i in lire in base al cambio alla data di pubblicazione del preunte decreto" I titoli esteri saranno romp11tati in base alla q110/azio11e di mercato e al cambio alia data medesima. Per i·titoli ilaliani emeJJi all'estero, 1i è rifen,1/0 opportuno ed eq110 prendere per bau la quotazione dell'8 dicembre 1934, anno Xl/}, e cioè la data dei provvedimenti per il commercio s11i cambi, per evilare ai porla/ori ii danno dei mcceJJivo n o/evo/e ribaJJo d elJe q11otazioni. Il corriJpet1ivo dei titoli, come sopra comp11ta10, verrà pagato in b11oni novennali del lesoro cinque per renio, di mi si a11Jorizza l 'emiuione fino a concorrenza dell'amm ontare dei titoli ceduti.

2. - Limilazi011e 1emporanea dei dividendi d elle società e degli enti avenli carallere commerciale. Il provvedi mento è prn o in. comiderazione dello svil11ppo economico dell'attività commerciale ed i11d111triale dipendente daìle eaezionali congi1(n/11re all11ali, nonché al fine di rafforZttre le condizioni patrimoniali delle 1ocietà e degli enti ,omme rriali . Con euo 11ie11e Jt abilito che per la dmata di un triennio ogni ente che abbia Jcopi indmlriali o commerciali non p11ò distrib11ire ,m divide nd o J/lperiore al sei per rmto del capi1ale 1Jersato. Ove pert3 negli 11/timi Ire esercizi sociali · siano J/ali d is1rib11iJi 11/;Ji mperiori al sei per renio, è posJibile rorriJpondere 1111 dividendo plfri ,:i/la media del triennio La parie degli uJili non diJ1rib11ita sarà investila in titoli di Sia/o e co11i111ita in 11n f ondo d i 1ùerva 1pecil1le, di proprietà deli'aziemlt11 ma non d ù ponihile pe,· il periodo di tre mmi.

3. - !mpo1Ja mi dividendi, intereJJi e fruiti m i lito/i al portatore. Il provvedimento htitui.rce una impoJta d el d ieci per cento mi dividendi, mlereJJi, premi e fmtti di ogni ge nere di azione ·non inleJt ata, nonch é ,li altri ti/oli al portatore emeui nel Regno da società, i1tit11ti e enti diversi dallo Stato , con obbligo di riva/Ja s11i percipienti.

4. - Impiego dei carb11ranti .rNccedanei. Il Consiglio dei ministri ha (lpprovaJO j/ JerreJO zegge (On mi Si !labi/hce che Jul/i g/i lfUIOt'eÌ(o// (/dibiti 111 Jra1p orto collettivo di paueggeri, 1ia 11rba11i che interurbani, si11 di p11bblica o d i privata gntione, devono esure azionali d a m otori a gatogeno o da carb"ranli s11rredanei. Per ./a trasformazione d egli autot •eiroli at1t1almente in esercizio è fi JJato il t ermine d el 31 d ùembre 19 37, mmo X V I.

Pritita dì togliere la udklai ·;1 ministro So/mi ha inviaJo tm Jaluto d ministro Galeazzo Ciano, partito volontario per l'Africa Orientale.

IL DISCORSO Al CENTOMILA SOLDATI*

Camerati ufficiali, sottufficial i, capora li, soldati e camicie nere!

Sua Maestà il re mi dà !'jncarico di esprimervi il suo alto compiacimento per le prave di. resistenza fisica, per la disciplina e per il vost ro comportamento.

• Il 29 agosto 1935, poco dop o le R, Mussolini eu t;iunto in auto a lla Mendola, dove avt'v:i. parlato con 31cuni membri delle mis~ionì miJiu ri «ten: t< Partkolarmente intratteneva il generale Niessel, sc-rittore di tose militari, noto agli stud iosi italiani e valoroso so!Jato çome comandante d i divisione a Ver<lu n, quindi di Corpo d'Armata e d'Armat;i e inizia lmente c:tpo della mis$ione mili· tare francese in Polonia Ri salito in automobil e, i l Duce ha p roseguito per la 2ona o ve sostano le t ruppe che hanno partecipato a lle grandi manovre~ )spe zio~ nati alcun i reparti, verso le 13 aveva visitato la Q ntrale idroelettrica di Cardano, p resso Bolzano; indi Bre5s.anone e, a Campo di Trenz, il . secondo campeggio Afrtuolhti dell'Opera nazionale OOl il!a di Bolzano. Alle 16 circa, era arrivato a l Brennero. <! Tra il più religioso si lenzio, la bandiera dei tre colori sant i si a.ba nel cielo della patria Ji fronte al cippo di confine. Solo, a mel:Ì della sbarra di con fine, il Duce saluta. Saluta l'It alia redenta, saluta l'avvenire. ( + ) Poi" si volge, saluta verso l'Austl'ia. I gend armi e i Enanzieri schier3ti rispondono m ilit:irmente. Allora il Duce li inv ita, sorridente, ad ;i.vvicinarsi alla sbarra .

I soldati a u..triaci avanzano rispettoslmen te e sono fotog rafati men1re il Duct' <:0n la mano sulla sb:m.:1 di con6ne è di fian co a loro. I soldati austriaci sa lu· ta no, tornano a l loro posto Il D uce è ancora solo al confine ddl3 patr ia Sa luta, rito rn.i presso l'automobi le, si vo lge (lncora Popolo, camicie ni:re, sold nti , donne. operai lo seguono ora in un silen zio solenne Par d: sentire i l pa lpito d'ogni cuore, come si vedono hicdcare g li oc,h i. Il Duce parte : "Viva il Duce ! Vi va rita lia ! ". Giunto al passaggio a livello presso il Case11o n umero 2 1) , il Due<' attende il sopraggiunge~e del treno, perch~ non vuole che il servizio ferroviario sia in alcun modo disturba to. Scende dall'automobile, si avvicina . a l cancello, pa rla _benignamente a lla cantonie ra . Poi risponde con le dlie mani. ai .saluti, all'agitar di fazzoletti dei viaggi:i.tori affollati ai finestrini del treno, che viene d all'Austria. Il cancello si iipre, il Duce riparte. '' Benedetto i l signor Duce-!", esclama, con le lacrime agli occhi, la cantoniera. Il Duce ha benevolmente ascoltato i dolori della povera donna, che vive in istrettezze. "Che mi h a

· fatto coraggio, il signor Duce ! - continua. la donneUa - e mi ha lasciato il suo ai uto. Benedetto 1" » l a mattin:1. del 30 agosto, Mussolini aveva visitalo Merano.. N el pomeriggio, nei p ressi <li Bolzano, aveva assistito da un osservatorio, assieme :,il sovuno, :id u n.1 nianovn di fu oco. Il 31 agosto, verso le 9, af termine delle grandi manovre, nella conca d i Renzone (Bolzano), dav.1nti a centom"ila militi di ogni arma e sp«ialiti, pronunci a· il discorso qui r iportato. (Da li Popolo d' Ital ia, Nn 207, 208, 209, 30, 31 ago sto, 1 settembre 19 35, XXH)

All'elogio sovrano, di cui dovete essere particolarmente fieri, desidero aggiungere il mio, quale ministrò delle Forze Armate.

Intendo .di assodare in q uesto elogio anche Je divisioni che hanno manovrato nel Friuli, nelfa Lombardia, nel Sannio e nelle rimanent i. provincie d'Italia.

Con questa g rande parata si concludono le manovre dell'anno XIII.

In altri tempi, dopo la co ncl usione delle manovre , sarebbe venuto i l congedo, Ciò quest'anno non avverrà.

Entro il mese di settembre altri duecentomila uomini saranno chiamati nei vostri ranghi per portare g li. effetfr,i dell'Esercito al l ivello previsto di un .milione di uomini.

Il mondo deve sapere, ancora una volta, ch e fino a quando si parlerà in maniera assu rda e provocatoria di sanzioni, noi non ri nunceremo ad un solo soldato, ad un solo marinaio, ad un solo aviere, ma porteremo al livello massimo possibile della potenza tutte .Je Forze Armate della nazione.

Camerati ufficiali, sottufficiali, capo rali , soldati e camicie nere !

Le prove che avete fornito in questi g iorni, ma soprattutto l' alt issimo morale che vi anima, danno la certezza che, se domani la patria vi chìamerà ad assolvere più aspri doveri, lo faret e con entusiasmo, con coraggio, con risoluta decisione fino in fondo.

Camerati ufficiali, sottufficiali, caporali, soldati e camici'e nere!

Sa.Juto al re !

AL POPOLO DI TRENTO *

Camicie nere! Popolo di Trento!

Non è senza una profonda emozione che io ritorno dopo venticinque anni nelle mura della vostra città, di questa solida Trento, che è

• Lasciata la conca di Renzone in auto, il 31 agosto 1935, verso le 10.30, Muswlini giunge a Trento e si .reca subito al Castello del Buon Consiglio. « All' ingresso del Castello, il segretario federale presenta al Duce, quale omaggio delle camicie nere tretitine, il bozzetto originale, di bron.zo, del monumento a Dante, firmato d all'autore Cesare Zocchi, ed un album con tutte le fotografie della cerimonia inaugura le del monumento a Cesare Ba ttisti, con la scritta : "26 maggio 31 agosto XHJ " Il Duce scende alb Fosu dei martiri, vi fa deporre tre corone, rimane in raccoglimento, saluta. Quindi si soffe rma ad osservare le fotografie che ricordano il sacrificio dei tre · eroi. Risale, sosta dinan2i :i.ll'imm:igine che tramanderà nei secoli la sublime figura di Battisti incatenato Entra nel Castello interessand osi dei lavori compiuti si sofferma ne lla sala <love i martiri subi rono i l procesw che li avviò all'i mmortalità. Procede al Museo stata e sarà nei secoli il baluardo incorruttibile, inespugnato e lnespugnabiJe della lingua e della razza.

C.ome qualcuno ha potuto supporre che io non m.i sarei soffermato a Trento, dove ho avuto l'ineguagliabile privilegio, l'eccezionale v~ntura di lavorare per un anno agli ordini di Cesare Battisti, che ha consacrato con la virtù, con il sangue e con il martirio la fede della gente italiana?

Il Duce ha poi ;oggitmto che anche IJJ/la l'Italia porta nel cuore la fede del Trentino, perché Ja che, dalle guerre dell'indip endenza alJ'ultima del riscallo, centinaia di 1Jolontari hanno offerto la loro vita all' Italia, Dopo 1111 a,ccenno alla grande parata rnilitàre del ma/lino, il Duce ha detto che non mai, come in questo momento, lttJto il popolo italiano è racco/10 sotto i simboli del LiJtorio .

Ha accennato ai tempi che verranno e che potrebbero nsere di sforzi e di sacrifici, ma che la nazione ron!ttpevo/e tt!Jronterà con saldo mnre, storico e ne percorre le sale esaminando documenti e cimelt, in particolar modo quelli che riguardano i volontart tre,ntini Battisti, Chiesa, Filzi. Esce dal Castello fragorosamente applaudito, risale in auto, pa.ssa il ponte dell'Adige. Gli abitanti del rione Piè di. Castello, ove il Duce abitò nella sua permanenza a Trento, non hanno voluto né consigli, né aiuti per ornare l e loro case di bandiere, rivendicando l'onore di provvedere da soli, come volevano, alla manifestuione del loro sentimento. Il Duce è salito a Dosso Trento, accompagnato dall'architetto Fagioli: Sosta dinanzi al grande monumento ed ha parole di ammirazione. Quindi scende ne-Ha Cripta, ove attende !°ingegner Ca.milio Battisti, che gli· presenta una lettera, nella quale sua madre, la vedova dell'eroe, esprime la propria devozione al Duce. Dinanzi al Sacrario di Usare Battisti, il Duce sosta in religioso raccoglimento. Quindi risale. Gira attorno al monumento, si ferma nel punto ove è colpito dall'immenso panorama che si stende dinanzi, guarda la sottostante città e osserva che si è molto· rinnovata, Al ponte dell'Adige, una donna con la sua bambinetta in braCdo corre dinanzi all'automobile, perché il Duce accolga i suoi fiori. L'automobile sl arresta, il capo accoglie i Jiori, ringrazia e sonide. Dopo H passaggio a livello nella regione Portella, dal buon migliaio di motociclisti, che accendono i motori, dai cinquecento e più vo lontari ddla montagna in divisa con gli sci, dai gruppi popolareschi, che hanno tappezzato la via di fiori, dal popolo, che si accalca dietro di loro, sale vibrante l'acclamazione al Duce; acclaìnazione che continua sempre più alta, vibrante, intensa per la vfa Torre Vanga, ove sono seimila ragazzi dell'Opera ,nazionale balilla con la legione rurale, munita degli attrezzi del lavoro agricolo. Quindi vengono i novemila giovani fascisti, disposti per sei, e, con loro, popolo e popolo per corso regin a Marg herita, via Roma, via Balf'flzitni, fino alla piazza del Duomo, ove, fra l'ondeggiare di una selva di bandiere e di gagliardetti, si accalcano le forze del regime-, le organizzazioni di Arma, le forze del lavoro. Sono in complesso più di settantamila persone, venute da tutta la p rovincia, con ogni me?zo, al subit.neo appello, per vedere, per acclamare il Duce». Appena .entrato nella piazza, Mussolini sa le su un podio appositamente eretto, dal quale pronuncia il discorso qui riportato in riassunto. (Da Il Popolo d'Italia, N . 209, I setterribre 1935, XXIn. perché chi non sa fermare al momento storico la ruota del destino, forse non la riafferra più,

Egli ha soggi11nlo:

Colo;o che 6i illudono di ·arrestare o di. allentare, con Una m iserevole politica, il passo gagliardo di questa giovane Italia fascista, rimarranno delusi.

Il D11ee ha cond11so dicendo1i commosso d elle arc-oglienze della geme trentina, accoglienze. che gli rimarranno p er lungo lempo nella mente e nel (IIOre. (Quando il D11ce ce11a di parlare, l'esprenione d ell'amore dei trenlini locca llf! culmine, rhe d ifficilmente potrà eJJere stf· peralo )

Al GIOVANI FIGLI DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO*

li Duce, dopo aver vivamente elogiato il saggio ginnico-!O ra fe svofJo;i poro prima a piazza di Siena, ha ri volto ai giovani figli degli ila· liani a//'este~o 11n cordiale saluto di 1impatia1 dichiarand o che1 mai com e m queJ/o momento, essi dev ono senlini fie ri d'essere italiani

IL VALORE DELLO SPIRITO**

A rro/Jo dagli applausi de/l'assemblea, si leva quindi a parlare il capo del Goverr10, il qtJa!e dice che non c'è molto da aggiungere al chiaro ed esauriente disco,10 del miniJtro D e Vecchi e che non c'è nemmeno ,ma consegna 1peciale da dare.

• 11 3l agosto 193:5, verso le 12, Mussoli ni aveva lasciato Trento in treflO alla volta della capitale. Il 3 settembre, dalle 17 alle 18 circa, a Roma, i n piazza di Siena, assiste al saggio ginn.ico-<orale degli avanguardisti, dei 8iovani fasci sti e delle piccole e gio vani italiane all'estero, ospiti del settimo campo M1molin i. Terminato il saggio, « un immenso grido " Duce! Duce!" ha salutato il capo del Governo, che, dopo avere espresso il suo vivo compiacimmto per l'ottima riuscita del saggio e per il contegno esemplare, la disciplina e la bravura degli avanguardisti, ha lasciato in a utomobile piazza di Siena». Verso le 19, la massa dei partecipanti al saggio si concentra in piazza Venezia ed invoca Mus. solini. Egli appare al balcone centrale d el palauo, ed {!\ottenuto finalmente un silenzio perfett o ed assoluto», pronuncia le parole qui riportate in r iassunto. (Da Il Popolo d'/Jalia, Nn. 209, 21~, l , 4 settrmbre 1935, XXII).

** A Roma, nella sede del minis tero dell'Educaz.ione, il 5 settembre 1935, alle 11, Mussolini presenzia la cerimonia per l'inaugurazione del nuovo Consi· glio superiore dell'Educazione naiionale. 1n tale occasione, dopo il discorso del

Egli trova che questo organùmo, che comincia oggi a f1mzion11re1 omogeneo e rappresenlati110 di tu /Je le forze della nazio ne. Non , 'è da fa1ri1tizit1re la smo/a, p erché queslo processo di fa u ù titzazione ,; è già avuto. Ma non sempre i .popoli hanflO la .!tema umpàalnra: vi 10110 delle epoche che si poJJono chiamare d ; tranquilla amminisJrazion e; · vi so110, vice versa, delle epoche i n mi t111to ·1i accelera.

Ora poiché nella scuola .passaò.o t utti gli italiani, è necessario che essa , in tutti i suoi gradi, sia intonata a quelle che sono oggi le esigen ze spirituali, milit~ri, economiche del reg ime.

Bisogna che la ·scuola, non soltanto nella forma, ma sop rattutto nello spirito, che è il motore dell'universo e la forza primordiale dell'umanità, sia profondamente fascista in tutte le sue manifestazioni.

Il Duce concl11de dicendo1i 1ic11ro che il ,movo Consiglio da. rJ. efficace opere1 di coliaborazione tJI miniJh"O e che risp onderà pienmnente agli obiettivi per i q1u1ii è stai o isJiti,ito. (L e parole del discorso del, capo d el G ovem o sono sa/11tate da JOM vib rante m ani f esl azi one dfl Co m iglio, il quale sra!/a i n piedi p er a p pla11d fre i l Duce ch e si allontmta).

ALLA PRIMA RIUNIONE DELLA CORPORAZIONE VITIVINICOLA*

Prima di chiudere le sed11ta, p rende la parola, per brevi , om1111icazìo11i, il D11ce, che fa le me rilerve m ll'tttilità degli mnm,wi vinari ed affe rma, invece1 1,tile la. co Jtiluzione degli enopoli.

Rileva. flestfema import anza d i ril olvere il problema dei so1topro· d oJJi d ella i:ìnifi'cazione1 che l'/Jalia, in confront o di a/J ri paesi1 ancOra non ha valorizza;o in 11111e l e loro pouibilihì.

~ inistro d ell'Educazione, CC'sarC' .Maria De Vecchi di Val Cismon, il capo del G overno p ronuncia le parole q ui r iportate i n riassunto. ( Da Il Popolo d'Italia, N. 213, 6 settembre 193 5, XXII)

• Il 3 settembre 1935, era stata emessa dagli arbitri la sentenza sull'incid ente d i Ual-Ual. Il verdetto, pur esdudroJo ogni responsabilità italiana, non a veva stabilito quella abissina. Il 4 settembre, i l ,1iemort1ndum italiano ( 115) ('fa stato ricevuto senza alcun serio esame dal Consiglio della Società ddle na.zioni, netta· mC'nte prevenuto contro l'Italia. Il 6 settembre, wi Comitato socie tario di cinqUC' membri era stnto incaricato di cemue u na formula per la soluzione pad ti.ca dc-Il a veneoza italo-etiopica.. li pomeri~gio del 7 settembre, a Roma, a palazzo Ve· nn ia, Mu ssolini p resiede I.a prima riunione della corporuione vitivinicola In tale occasione; al termine deli.a sed ut a, ~11 le dichiara.zioni qÙi riportate in rias• Sunto. ( Da li Popolo d'I11dia, N 2 l 5, 8 settembre 1935, XXII)

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