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TUTTA L' ITALIA IN PIED I INTORNO Al SUO CAPO
IL DUCE ORDINA L'ADUNATA GENERALE DELLE FORZE DEL REGI M E*
11 Foxlio d 'Ordini del Partito Nazionale Fascista numero 141 in data odierna reca :
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<( Il D uce J1a ordinato che, in un tempo prossimo, nelle provincie e nelle colonie, abbia luogo l' adunata delle forze del regime.
« N el giorno stabi lito, fordine delle adunate urà dato col suono a stormo Jdle campane delle torri dei Fasci di Combattimento e delle civiche torri delle sirene e con il rullo d e.i tamburi, ai quadrivi delle città e delle campagne.
« Al seg nale d·adu nata, gli iscritti nelle organii.znioni che inquadrano k· forze del regime indoHer:inno l' uniforme e si aduneranno ne lle ri s~ttive sedi o nelle località che saranno indicate dai 5egretad fed e r.1 li. La Milizia si adunerà nelle ,~erme.
« Colorò <'he abit ualmente o temporaneamente risiedono a lr<:slero dovranno telegrafa re :1 1 se,srttario del P. N . F.
« Le forze rima rranno sul posto dell'adunata fino alla mczzanot!C", à. meno che non venga ordinato altrimenti. Gli iscritti alrOpera nazionale bali lla fino alle 21.
Q Ulteriori istruzioni saranno impartite all'atto in . cui sarà ordinat:i l'adunanza i..
• Da li Popol<, d'l t<tli<t, N. 217, 11 setten1bre 1935, XXII.
L'ADUNATA D ELLE FORZE DEL R EG I ME
SARA ANNUNCIATA
A NCHE DAL SUONO DELLE CAMPAN E
DI TUTTE LE CH IESE •
ROMA, 14 nolte.
L'adunata generale delle forze del regime, oltre che <lai suono delle campane dd le torri dei Fasci di Combattimento, e da quelle del le torri comunal i, sarà annunziata dal suono delle campa ne di tutte le chiese italiane
Le au torità ecclesiastiche hanno dato disposizione ai parroci perché, se richiesti, aderiscano al desiderio delle a utorità polit iche.
• Da ·u Popolo d'J1alùr, N. 221, 15 settembre 1935, XXII.
C<;ime è noto, il suono delle campan e dei templi è riservato alle cerimonie di stretto carattere reli,gioso, ma può essere consenti to anche in casi ecceziona li. 1n questi casi rien tra l'imponente raduno di popolo ordinato da.i Duce in un momento così ardente per la v ita del paese.
La Mobili Tazione Generale D Elle Forze Etiopiche
Confermata In Una Comunicazione Ufficia Le
Del Negus A G Inevra
L'ANNUNZIO A G IN EVRA *
GINEV RA, 30.
11 Negus ha inviato al Presi<lent(.' del Consiglio ddh Società dclk: nazioni il seguente telcgramnu, in data dd 28 settemb re:
« L'Eti opia, fermamente e costantt.-mente att.1cc1ta alla pace, continuerà a collaborare con il Cons iglio per una soluzione pacifica st-<ondo il Patto. R ichiamiamo, tuttavi;i, seria mente l'attenzione del Consigl io sopra la crescen te 5ravità Jdl::a m inaccia di aggressio ne ita liana r,er i conti n ui i nvi di rinforzi di trupr:a ed altri prt>par:i.tivi, malgraJo il nostro a tteggiamento p.1citi.co. Domandiamo instantemcn tc a l Consigl io di prendere soUecitamente tutte le misure di precauz ion e per ovviare all'aru;rcssione italiana, poiché le circostanze sono divenute ta li che mancheremmo al nostro dovere ritardando ulteriormente I~ mohilitazione gene ra le, necessaria r,er assicura re la difesa del n0$tro paese. L1 mobi litazione prevedut.1 oon in tralcia i nostri o rd ini precedenti per mantene re le truppe Jont.i.ne da ll.1 frontiera, e confermiamo la nostra volontà di str etta collabora zione con la Società delle nazion i in tutte le circostame»
* Da li P<1/,,J!o d'lt<1li..r, N 2},l, t ottobre 19}5, XXII.
·uNA MENZOGNA TRUFFALDINA*
ASMARA, 30 11olle.
Non è all:i.U-o vero che k truppe lk l Negus siano state r it ir;1tc a trrnta ch ilometr i d alla frontiera. Le loro picco le guard ie sono rimaste dove erano, anzi, in alcuni punti , sono state rinforzate con regolari
• D:a li Poj,o/o d'/J,1/i,1, N . 2}4, l ottobre 1935, XX II .
TUTTO IL POPOLO ITALIANO INTORNO AL SUO CAPO.
Lo Storico Discorso Del Duce
ALLA NAZIONE ED AL MONDO.
INDESCRIVIBILE MANIFESTAZIONE A ROMA .
ENTUSIASTICHE DIMOSTRAZIONI
NELL'INTERO PAESE
LA GRANDE ADUNATA NELL'URBE *
ROMA, 2 llotte
Lo spettacolo offerto dall'Urbe per la. g rande adunata fasci,~ta si è ìmmcd iata.mente, al primo sibilo di sirena, rivelato di u na imponenza e t ra ndiositi tali da essere consegnato alla sto ria come un atto supremo di volontà di t utto un popolo che esp rime al mondo, nel _ nome dell a sua fede e del suo capo, la concordìa, l'unità d ei propositi, la decisione incrollabile di marciare incontro al proprio destino.
Tredici Anni Di Conquiste
Tred ici anni di reg ime, tredici anni di organizzazione, d i ed ucazione, di lavoro fascista ; tredici anni di dure, nobili, portentose con quiste, in O$ni campo di attività e in ogni settore sociale; tred ic i anni di p assione, d1 dedizione sempre più cresce nte, sempre più fervida alla causa, che è la causa stessa della patria italiana, si sono o~gi riassunti, hanno preso forma nella fo rmidabile r:i.ccolta d i for ze e d1 spiriti , che se_sna la data di oggi tra le più fulgi de de ll a rivoluz ione fasc ista ·
Tutto il fascìsmo in piedi, stretto attorno a lle insegne del Littorio, compatto e jmpetuoso, animato, sorretto e sospinto d al nome prod igioso di Mussolini, ha ricon ferm ato, nel modo più solenne, l'incoercibile coscienza dei_ diritti alla grandezza ch e la storia g li ha assegnato e che il sangue dei suoi caduti ha consacrato e illuminato con la luce d ella gloria.
Quando, alle 15:30 precise, l'urlo lancinante della prima sirena si è levato ed ha dato il segnale della grande adunata, è avvenuto q uakhe cosa che non è assolutamente possibile descrivere, appartenendo a quegli eventi che hanno pi\J del miracolo che del naturale.
Nell' attimo stesso che la voce della sirena riem piva l'aria , il volto di Roma si è trasformato; si è avuta l'impressione come di u n fremito di una improvvisa bufera, Ma, ad accrescere il ca rattere miracoloso del· l'avvenimento, · fa trasfo rmazione .di Roma è avvenuta con un ordi ne altrettanto perfetto quanto è stato impetuoso il balzo spirituale con cui il ~polo ha risposto al grande appeUo.
Per ogni strada del ce ntro e della periferia, alla normale tranquillità delle prime ore pomeridiane, accentuata dal maltempo che per t utta la mattinata ha impèrversato con pioggia continua e raffiche di vento, è successo un movimento straordinario di cittad ini, di veicoli d'ogni specie, mentre le serrande dei n,cgozi si abbassavano e dallc finestre, ai balconi, agli angoli dei palazzi sono apparse le bandiere nazional i Tutto questo in pochi attimi, _ment re ancora durava l'urlo della prima sirena,
Fiumane Di Popolo
Fiumane di popolo si sono riversate per le strade. Dagli altoparlanti, che a centinaia erano stati installati ne lle piazze e ai crocevia, sono state trasmesse le note della Mttrçì11 rettle e di Giovinezza, accolte d a scrosci di applausi ovunguc, e il c ie lo, in cu i le nuvole si a nd avano diradando lasciando sgorgare una luce cristallina, è apparso solcato da squadriglie di aeroplani, che, a bassa quota, veloc issimi, hanno portato a ll'adunata il saluto e l'incitamento della nostra eroica Aviazione.
. Poi l'urlo della sirena si è ripetuto, per continuare a intervalli re,c:o· la ri a. fondersi con il suono solen ne delle campane, diffuso ,fagli altoparlanti, e con il crepitare e il rombare di tamburi.
L'adunata ha cosl avuto inizio in un'atmosfera del più acceso entu· s iasmo; ha preso subito il carattere delle più impetuose manifestazion i fasciste, le ha assommate in sé, le ha superate tutte, ha fatto rivivere int.era l' epopea squadrista, ha a lzato nel cielo della patria le insegne gloriose, le bandiere della guerra e della rivoluzione, ha risuscitato i canti della passione patriottica donde è sorta la nuova Italia.
La grande attesa del popolo, che di giorno in ,giorno si e ra. fatta più intensa e più insistente, è stata oggi appagata; e l'adunata h? corri • sposto ad un biso,c:no, a un desiderio profondo: quello di mostrare, al cospetto della storia e di t utte le genti, il severo, limpido volto dell'Italia fascista E: stato propr io come è av\'en uto per il tempo: una illum inazione, u no squarciarsi di nuvole, un trionfo di luce.
Man ma no che g li urli delle sirene si susseguivano, la proporzione del movimenlo aume ntava , acquistando di minuto in minuto un'imponenza straordinaria, un tono cosl a lto, da dare ad ognuno il senso p re· ciso della solennità dell'ora, la coscienza della portata storica, decisiva, definitiva dell'adunata.
Selve di bandiere, in breve, hanno tappezzato le facciate d ei palazzi dell'Urbe, che è apparsa fasciata -dal tricolore, come non mai. E gli edifici statali, le sedi degli Istituti di maggiore importanza si sono subito illuminati.
Colore, luce, rombo incessante di aeroplani, coro di campane, di sirene, di tamburi; scrosciare di acclamaz ioni, serpeggiare di macchine e di moltitudini dense. 1:ale il q uadro d i una suggestiv ità unica, che ha accompa,gnato la formazione della colossale adunata.
Dall'alto del Glmpidoglio, ]a storica, popolare campana «Patarina»
~:cc~i'tunto la sua voce severa all'immenso coro, chiamando Roma a
E tutta Roma, con ogni suo quartiere e rione, è straripata all'appello, ha mandato i suoi popolani, i suoi giovan i fas cisti, le sue camicie nere, i suoi balilla, le sue piccole italiane; il ~rande cuore generoso dell'Urbe ha battuto, ha vibrato nell'aria, ha dato all'adunata una uman ità toccante. Ma se nel suo complesso lo s\•olgimento dell'adunata offriva u no ~:pettacolo che non è possibile definire nei comu ni limiti dcll' immaginazion~ e suscitava un senso di sbalordimento per gli clementi J!rand iosi che la determinano e l'accompagnano, i singoli concentramenti delle forze fasciste, dettagliatamente predisposti, davano alla loro volta il senso P.reciso della potenza e della perfezione dell'organizzazione a cui è giunto 11 sistema fa sc ist.:1, nell 'assoluta, mirabile fusione fra gerarchi e g rega ri, e infine la stupenda disciplina raggiunta dalle masse.
A Palazzo Litiorio
A palazzo Vidoni, al corso Vittorio Emanuele, cr-J la sede del CO· mando generale dell'adunata; e a l primo segnale, intorno al grande, a ustero edificio, si è iniziato il fervido , incessante movimento dei comandi centrali. Tutti gl i uffici e rano in fun zione intorno a Sua Ecce llenza Starace e ai componenti b. Segreteria e il Direttorio nazionale p resenti a Roma. In comunicazione con tutta Italia , per mezzo della. r adio, .gli ordini si incrociavano; si susseguivano; venivano prontamente esegu iti.
Alla Dìrezione del Partito affluivano le staffette dei Gruppi r ionali dei Fasci di Combattimento del suburbio, recanti al segretario le brevissime relazioni dell'esito, con gli elenchi nominat ivi di coloro che hanno ri sposto al primo appello. ~ontcmporancamente giungevano i telegramm i delle Segreterie federali , che po rtavano le prime notizie e si iniziava .la compilazione del dia,i.::ramma statistico generale, che risulte rà una nuova, imponente anagrafe nazionale.
Questo complesso lavoro si svolgeva ordinato e calmo, senza indecisioni, senza confus ione, perfettamente meccanizzato, malgrado la mancanza di ogni forma di p reavviso.
Personalme nte, il segretario del Partito, che g ià aveva alle 1).20 annunciato l'imminente adunata a me zzo della rad io, ha e manato le direttive generali per il suo svolgimento, indicando piazza Venezia come meta dL tutti i raggruppamenti del popolo romano.
Intanto mig liaia e miAliaia di manifesti venivano ovunque riempiendo le mura di vivaci note multicolori. Essi contenevano entusiastiche affer· mazioni fasciste, riportavano storiche frasi del Duce.
« $e c'è Gualcuno - si leggeva in uno di essi - che abbia la nostaJ. gia dcl tem,PO in cui si parlava dell·1talia come di un" piccolo popolo disorientato', quel qualcuno si convinca che indietro non si torna.»
E in altri:
« Un regime che non è un episodio, ma un'epoca, non s' inchi na più alla sufficienza e alla boria di ch icchess ia e non ammette amicizie se non sul piede della perfetta parità politica e morale »·.
« l'Italia non intende seguire il ca rro degli altri, ma intend e riven· d_icarc d ignitosamente tutti i suoi diritti».
« L'Jtali a fascista non h~ bisogno di render conto di sorta per h. sua poli t ica estera >). -
E la parola d'ord ine de1 Duce « Crede re, obbedi re, combattere» si leggeva ripetuta all'i nfini to. . ·
Ve rso le 17, è cominciata una SC'conda fase dell'adunata: quella de i concen trament i e degli inquad ramenti. Come per incanto le st rade si vuo· ta no; il movimento vort icoso d ei veicol i e dei cittadini ha termine per dare luogo ad un altro s pettacolo di imponenza ancora ma8$iorc: lo ciandosi, sorpassandosi, alternandosi, verso i luog~i stabiliti in preced e nza per i vari ammassamenti. le voci delle sire ne sono cessate. O ra è il canto degli ita liani, il canto del popolo, che si leva con lo stesso ardore, con lo stesso sign ificato d i serena risolutezza con cui si leva dalle t r incee negli assa lti , dai campi, dalle piane, da ogni an,i::olo d ' Italia nell'ora rovente della vi~ilia fa scista.
Come prendere nota di ciascuna di que-ste colonne? Come segu irle? Come distinguerle ? Come ricord arle ? Il popolo che abbiamo visto poc'anzi scattare, correre, ammassarsi, prepara rsi , ora si presenta nel suo aspetto caratteristicame nte, tipicamente fascista, cioè inq uadrato, Ognuno è al suo posto, ognuno segue il suo gag liardetto.
Sono l e vecchie canzoni dì guerra, sono gli stornell i arditi, g li in ni del lavoro e del combatt imento : squa dristi, combattenti, lavoratori, giovani, ragazzi, donne, li intonano marciando; e Roma ne ech eggia a lungo, li r ipercuo te, .Ji molti plica nelle sue mura aug uste, li fonde nel suo ciclo, li impone in un sol canto fidu cioso e virile Scende la sera e i corte i continuano a sfi lare con ri tmo serrato, quasi ad esprimere, nella loro cadenza militaresca, la volontà gagliarda d i m1rcia rc ovunq ue, a qualunque costo, dove il dest ino e l' onore chiamano.
Dagli altoparlanti, _gli stessi inni , le stesse canzoni vengono trasmess i e diffusi, assieme con i famosi cori d i V e rdi , che con tanta potenza espr imono l'anima eroica dd popolo.
Il F Antastjco Spetiacolo Di Piazza Venezia
Mentre i concentrament i ha nno luogo con ordine e celer ità meravig liosi, piana Venezia accoglie la molt itu dine inneggiante al Duce.
Alle 17,30, essa appa re già colma, come un'immensa conca sono ra. La marea deUe camicie nere si .espande, di minuto in minuto, tutta attorno all'Altare della patria, ai Fori imperiali, lungo le grandi a rterie che fa nno capo a piazza V enez ia La merlatura del palazzo dd Governo appare fantasticamente illuminat a Dal balcone centrale pende un immenso t ricolore e ban diere naz ionali e d i Roma sventolano ovunque.
Come sarà possibile accogliere, no n solo in piazza Venez ia, ma anche ne lla zona di cu i e ssa ·è. cent ro, una moltitudi ne che già ormai trabocca e che s'accresce <:ontinuamen tc di co lonne intermi nabili prove• · n ienti da i Gruppi riona li e da lle varie piazze, dove sono avvenut i i concentramenti ?
Non solo non si è mai visto, ma non si è mai neppure irrunaginato uno spettacolo, un avvenimento di proporzioni simili. Si se nte di far parte d'Un organismo colossale, di cui non conosciamo i ]imiti e di cui soltanto è passibile percepire Ja g igantesca potenza, l'ansito eno rme; si sente che, 1n questo stesso istante, tutta l'Italia è p resente con il medesimo slancio, con Ja medesima passione e un orgog lio commosso domina ogni pensiero, trasfonde ogni individuo in questa massa incandescente, L'ora incalza; il fremito delle moltitudini affretta l'evento: l'Italia è oramai protesa verso la p:i.rola del Duce e l'invoca con u na voce che sembra scaturire dalle viscere stesse della nostra terra.
Piazza Venezia non è che il \'erti<e d 'uno schier:imento materiale e spirituale, che, anche al di là dei confini della patria, ha propaggin i in ogni pa rte d el mondo ove batta un cuore ital iano. Piazza Venezia non è che l'avanguan.lil di quest'adunata senza precedenti; e il popolo romano si è raccolto occupando tutte le ~ randi strade che vi fanno capo, stenden dos i per tutto il corso Vittorio Emanuele, pe r via N azionale , pe r l'immensa zona del Colosseo e del Campidoglio, per il corso Umberto, fino a piazza Colo nna e oltre, verso p iazza d el Popolo e lu ngo la via dd Tritone.
Ma, ai marg ini della formidabil e adun:ita, altri d ensi concent ramenti han no pe r sede le varie pinze dei quartieri della periferia Quan· tità notevoli di stranieri e di turisti sono presenti ed ass istono con un interessamento evidente.
Alle 17.O), la radio sospende completamente la sua trasmissione, in atte~a che il segre ta rio del Pa rtito impartisca gli ordini ulteriori per la nuova fase dell'adunata. ·
Infatti, cinque minuti dopo, alle 17.10, Sua Eccellenza Starace d à l'ordine che il concentramento generale avvenga a Roma , alle 18 .15 p recise, in piazza Venezia, mentre, alla stessa ora, in tutta Italia, le moltitudini adunate sa ranno schierate nei luoghi ,prescelti per ascolt are il discorso del Duce.
L'attesa s'id<'ntifica con una continua e c rescente dimostraz ione, che è pari a lla g ran diosità dell'adun:lta e che, attraverso il canto .de~l i inni fascisti e il suono delle mtisiche, culm/na nel la invocazione al Dlice.
La Formidabile Manifestaz Ione Al Duce
Alle 18 30, la vetrata del balcone principale di pabzzo Venezia si dischiude. ·
Mussolini :i ppare. Quel che accade quando la folla vede il Duce, che la saluta col gesto romano, è qualche cosa che rassomigl ia a.Ilo scatenarsi di una tempesta. ·
L'entusiasmo, la passione prorompono con Ja violenza di u~a raffica. Le acclamazioni, Je g rida, p;li applausi non si distinguono più !:. un urlo solo, p rofondo e metallico, lanc iato verso il cielo S' agitano i gagl iardett i, Ie bandiere , i berretti neri, i cappelli, i fazzoletti .
Scrosciano le musiche e sembra che questo coro, questo tumulto di entusiasmo non debbano avere fine, quando ripetuti squilli d' « attenti! » · riescono a ottenere il silenzio,
Sono le 18.35.
Il segretario del Partito, che è a fia nco del capo del Governo, ha ordinato il << saluto al Duce ! » e un formidabile « A noi! >> ha risposto come il tuono.
Con voce altissima, scanden do le parole, il Duce prominci,1 il suo storico discorso.
La folla di piazza V enezia, che ha avuto, fra i mi lioni di ita lian i adunat i in questa memorabile occasione, la fortuna di udire il discorso detto dall a voce del Duce e di seguire il Duce in ogni suo g esto , ha risposto ad ogni periodo, a ogni frase con ardenti, prolun~ate, ovazioni, nel clamore delle qual i si d isti nguevano parole di dedizione, di r iconoscenza, di giuramento.
Prendeva forma così l'immediata , calda, infiammata adesione del po· polo al pensiero e alla volontà d el rnpo. Si realizzava, con u na mirabi le evidenza, l' intima comunione di p roposit i e di fede che fa del Duce la suprema espress ione della nuova Italia.
Poii quando il discorso, alle 18.~0. ha avuto termine con la frase incitatnce-, la moltitudine è apparsa com e una massa incandescente e la m:111ifostazione d'entusiasmo, che ne è seguìta, h a seg nato la massima, est rema, tensione spirituale d ell'adun ata, propagan dosi fu lmineame nt e d a uno st rato a ll'altro dell' inte rminabile ammassa mento e riemp iendo anco ra a lungo, di acclamaz ioni e di c:anti , d i scrosci d' applausi e d ì cori mmditi nel nome del Duce, l'aria dell 'Urbe.
L'adunata si è trasform;i.ta in uno sfilamento _ innanzi a p:ifazzo V enez ia, dinnanzi al quale, succedendo via via :i.Ila folla che ave,•a a vuto la fortuna di trovarsi nella piazza, h anno sostato accbmando, una dopo l'altra, le colonne dei fascist i g ià ammassa tes i nelle strade e nelle piazze relativamente vicine.
Il · Duce, costretto per( iò ad affacc iarsi numerose volte al balco ne, per r icevere la testimonianza S<'m p rc rinnovantesi di t:int.i. de\•ozione != fcdclt:ì, ha visto sfilare dinanzi a sé tutto il popolo rom:ino.
L'ENTIJSIASTI CA ADESIONE DEI CONNAZIONAU ALL'ESTERO
Si può dire rh e dn a llo r:1, fino a ta rda sera, è stato un succeders i d i d imostrazioni. Dopo che, infatti , il segreta rio del Partito ha dato, alle I 9, per radio, da palazzo Venczi:1, l'o rd ine di scioglìmenlo dell'adunata , le colonne dei fascisti e J ctlc or[!:an izzazioni del regime, le falangi giovanili, i cortei dei si ndacati , le Associ:iz ioni comb:ittentistirhc e professionali hanno di nuovo altravc rs:ito l'Urbe, inneggiando a _grande \'OCe al Duce e a ll'ltalia fas..:ista, intonando ancora le canzoni e _gli stornelli squadrist i D opo l '« A noi !» c he ha r isposto all 'o rdine di« S:iluto al D uce! » ripetuto d:il segretario del P:irtito, suoni di. musi che e di fanfa re, ritm i di pass i in cadenza h :i nno echeg_giato a lungo pe r le vie del cent ro e 1ldfa periferia , lo scio_t::limc.nto dell 'adunat:i. è stato anch'esso accom pag nato da ll'u rl o dell e sirene. E dopo che si è comp iuto, im' an ima zione ccce1.iomle Ju. fa tto vibrare la ca pitale.
In tutti era visibile l' entusiasmo sollevato dalle parole d e l Duce, la fede cieca nelle immancabili vittorie, nell'immancabile avvenire d i g loria e d i g randezza della patria fa scista.
Mitliaia e mi,gliaia di telegrammi sono g iunti e cont inuano a g iungere dall'estero alla Direzione de l Partito, recando l'espressione dell' en tusiastica adesione dei connaziona.Ji resident i fuori d' Ita lia.
La mobilitazione civile oggi compiutasi, a prescinde re dal suo significato patriottico_. è una superba affermazione di efficenza raggiunta dal Partito in ogni sua org:inizzaz io ne e formaz ione. Il segretario del P artito ha infatti ricen1to dal Duce l'ordine di adunata esattamente alle 15.10; e lo trasmetteva , come si è detto, da palazzo littorio, a lle 1 S.20, con q ueste pa role :
« li .segnale dell'adunala generale <levC' essere' dato a lle 15.30. Farò una seconda comun icazione alle 17.15 »
Tale comunicazione, anch'essa dal palazzo Li tto rio, è stata la seguente:
« Si;tno impMt iti g li ordini dei grandi concentramenti, che dovranno essere prontì, a lle 18,1), ne lle pinze p rincip~li. Per Roma, a lfa stessa. o ra, dovrà essere pronto i l gran<le concentramento in piazz:i. Venezia».
La terza comunicazione, data da pa_lazzo Venezia alle 19, sciogl ieva, al g rido d i « V iva il D uce ! », fa storica adunata , Con queste tre brevissime trasmissioni , è stata regolata u n'adunata di venti m ilioni di uomi ni, svoltasi in modo superbo, Roma è stata pa ri alla sua trad izione fascista. La Federazione dell'Urbe ha saputo in _pochi m.inuti inquadrare e muovere moltitudini di organizzati ; e l'entusi asmo d1 questi ha dato prova dell'efficacia e d ella profondità della propaganda svofta dalle gerarch ie.
I nfatti, una prim:t sensazione della spo nta nea g ra ndiosità, dell'in~~'~r,1i~~:t:~~i~:i~~~~le~'
T~st!~:t~'.e2eto;d:~~~t~i :~ense, Il popolo ha abbandonato le case e le officine di corsa, raggiungendo immed ia tamente i luoghi designati per il concentramento: .piazza dell 'Esed ra , piazza Navona , piazza del P opolo , piazza Colonna, il Colosseo, p iazza San Giovanni e p iazza. di Siena .
A piazza Navona, presso la sede d ella Federazione dell' Urbe, il di rettorio dei combattent i francesi si è recat o pe r dare all'adunata la propria adesione. Tra l c.- camicie n ere erano i g ruppi d e i sanseP?kristi, <lei senato ri, dei deputati, dei membri de lla rea le Accademia d'Italia. Alla stazione, a l segnale dell'adunata, i viagp;iatori si sono precipitati dai treni in parten za, incolonna ndosi ed a vvia ndosi pe r v ia Nazion ale verso p iazza Venezia.
I reparti dell a ce ntododicesima legione de lla Mili zia, della legione roman:t dei mutilati, l'univers itaria , l'ottava della d ifesa contraerea, la nona fe rrovia ria s i sono concentrate a piazza Colonna.
L'adunat a degli universitari si è svo lta alla Sapienza, sede dell'Ateneo romano La fo rte g iovinezza stud iosa romana, ha effet tuato il suo concent ramento con una celerità addi rittura sorprendente, in meno d i mezz'ora, improvvisando nel grande cortile, al. cui centro si eleva il monumento agh studenti caduti in guerra, eritusiastiche dimostrazioni al canto degli inni della. patria.
-Alla Farnesina, ove ha sede llstituto fascista d'educazione fisica dell'Opera balilla, gli allievi del secondo corso ( quelli del primo sono attualmente in licenza) si sono schierati sul fronte del palazzo d ell'Accademia, nel momento in cu i stormi d'aeroplanì sorvolavano rombanti nel cielo. All'adunata, cui hanno partecipato circa trecento allievi , fra cui quarantadue piloti d'aviazione, che hanno ottenuto recentemente il brevetto a Caserta, era presente l'on. Ricci, presidente dell'Opera balilla. I giornali romani sono usciti stasera in edizione straordinaria col discorso del Duce e con un'ampia cronaca della memorabile g iornata. li Giornale d' Italia scrive:
« Le ferme e maschie parole chto Mussolini ha detto <laJ balcone di palazzo V,nezia, a venti milioni di italiani ad unati su tutte le piJZze d 'Italia, fi.s.uno nel loro gi usto quadro storico i diritti e la volontJ. che og_~i muovono l'I ta lia nell'impresa africana . Esse non min:icciano .ikuno; ma invita.no tutti g li uomini ancora consci della civilt:ì e della g iust i1.ìa a. meditare sui casi i1aliani.
Al dì l:ì dt'lla· funzione troppe volte provata e <lai rigido form :alismo della legge societaria, che oggi dovrebbe levarsi come U!l terribile d ogma divino, c'è la grnnde, palpitante, inconunibile re:i ltà del popolo ital iano, che, con i suoi quar:intaquatlio milioni di uomini, aspira pure esso ad avere il suo posto al sole.
« Me-ttersi contro questo bisogno italiano significa. mettersi contro la stori a. Significa falsare le sue leggi elementari. Per gli antichi alleati s ignificherebbe anche ripagare con la più n era ingratitudine il sanguinoso sforzo che l'Italia ha sostenuto per la vittoria comune, dalla quale soltanto l'Inghilterra e la Francia h:l.flno tratto i più lauti compensi colonia.li li LAvoro Fascista dice che il popo lo italiano ha ogg i, nell°arma , a un tempo solenne .e vibrante, indicatagli dal regime con l'ordine d i adunata generale, d imostrato ancora una volta al mondo b. sua compattezza, Ja sua disciplina esemplare, la sua incrollabile fedeltà a l Duce e alle mete che egli ha fissato per la grandezza della patria, e aggiunge:
<0 N ell'ora storica, decisiva di una grande nazione, qu1ndo chiara è fa CO· ~ienz:1 del diritto e della giustizia, non ci possono essere che linee diritte Jì azione e problemi. netti ed element:i.ri di vit.1 . Tale è il momento italiano.
« L'ltalia no n rifiuta di riconoscere i trattati, m.1 riliut.1 di soffocare b. sua vi1a in nome di principi convenzionali g i.ì molte volte dimentic::i ti e funzion:rnti oggi non per ·1a giustizia, ma per l:i. difesa degli altrui evidenti interessi imper ia li.
« La parole di Mussolini fi. sSJ:oo nelle le posi1.ioni ed i propositi italiani ».
.i l'adun ata ordinata dal capo per i fasciHi d'Italia ha trovato pronto, entu• siasta, unito in una sola fed e, t_utto il popolo italiano, tutta questa f::Ìgantes<a fa. miglia di cinquanta milioni di individui, temprati da una medesima vita, sorretti da una sola, grandiosa tradi1.ione, indissolubìlmente legati Ja uno stesso destino, che tutti siamo risoluti a conquis tarci.
« Tutta l'Ita lia oggi, col cuore e la mente rivolti a Roim, ha proclamato ancora una volta, imp.areggiabilmmte, insieme con la devozione al capo, e in 1>1tcsa della Sua parola tli comando , la volontà di una stirpe di eroi di proseguire it)esorabilmeote per l:i via eh~ i suoi m ig liori le hanno additato ».
De Bono Additato Alla Gratitudi Ne
D ELLA N AZ IONE PER L'OPER A COMPIUTA
E PROMOSSO MARESCIALLO D'ITALIA.
La N Omina Di Sua Eccellenza Badoglio
AD ALTO COMMISSARIO PER L'AFRICA ORIENTALE*
ROMA. 16 notte.
Con la riconquista d i Maca ll è, l'alto commissario per l'Africa Orientale, generale Dc Bono, h :i. esaurito il compito che g li e r:l stato affid ato.
Il D uce g li ha mandato un telegramma, nel qu:ilc, considerando u lti- :f:3~ i~sr;~s:i?~eci~~!sfaennze;a~!tr~~a!~~~; ~l~jt ~t~o~ i r~:h:~r:;~1 ;~ additano alla sratitud ine della nazione».
In segno di riconoscimento detropera com piuta con b r iconquista e b pacificaz io ne de l Tigrai, Sua Maestà il re, accog li endo la p roposta del D uce, ha p romo sso il genera le De Bono a maresciallo J'ltalia.
A sostitu ire il ,i::enerale De Bono ndla carica di alto comm issa rio pe r l'Afr ica Orientale è stato nominato i l maresciallo d'Italia Piet ro Badoglio.
* Da Il Popolo d' /1,1/i,,, N 281. 17 noveffibre 193'.i. XXII.
LA GRATITUD INE AL D UCE DEL MARESCIALLO BADOG LIO*
R(?MA, 19 notte.
Al D uce è pervenuto il seguente ·telegramma i nd irizzato dal marescia llo ~adogl io da bordo del S(lnni o all'atto di lasc iare l 'Italia : ·
« N el lascia re l'Italia per raggi ungere l'Eritrea, des idero t"sprìmcre a Vostra Ec-cellcnza i senllmcnl i della mia profonda gratituJine per avermi dato modo di servire :inco,a p er una volta, agli ordini dell'Eccellenza Vostra, b Gtusa <ld l'ltalia fo scisla nelle terre d"olcremare.
· « L'opcrn felicemente iniziata sad portata a compimento se-condo la volontà del D uce e nello sforzo che uni sce in un sol blocco Ji fede e J i passio ne popolo, soldati e camicie nere
BADOGLIO I).
* o~ Il PQpolo d'ltalù,, N, 284, 20 novembre 1935, XX II .