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D OPO IL CONVEGN O Dr ROMA
LA VASTA PORTATA DEGLI ACCORDI CONCLUSI FRA MUSSOLINI E LAV Al*
ROMA, 8 n otte
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Il ca.po del Governo e il ministro degli Affari fater i d ella Repubblica francese hanno firm~to ieri un trattato fra l'Italia e la Francia per il regolamento dei lo ro interessi in Africa, alcuni processi verba li relat ivi ai problemi che interessano i due Governi, ed l1anno inoltre constatato il loro accordo su determinate questioni.
Libi A E Eritrea
Il t rattato fra rita lia e la Francia relativo al rego lamento dei lo ro interess i in Africa firmato ieri delimita i confini t ra la Libia e le colonie francesi lim itrofe e fra l 'E.ritrea e la Costa francese <lei somali, in applicazione dell'a rticolo l3 del Patto di Londra, che dava appunto d iri tto all'Italia a compensi coloniali consistenti in rettifièhe <li fro nti er a.
La fr o ntiera separante 1a libia dall'Africa Occi dentale Francese e dall'Africa Equatoriale France.se viene determinata con una l inea che, partendo da T ummo, punto terminale del tracciato fissato d all'acco rdo 1talo-fran cese del 12 settembre 1919, raggiunge la front iera ovest del Sudan ang lo-e~izi:mo, all'intersezione del vcntit1uattrcsimo mer idiano Est Grcenwìch col 18,,tS' di 1:ttitudine nord.
Questa linea lascia in territorio italiano Aozou e Guezeoti e in t erritorio francese Bardai e Tec ro. La superficie elci te rr ito ri così riconosciuti come perti nenti alla Lib ia è, approssimativamente, di centoguattordicimila chilometri quadrati. ·
L:l fr ontiera. fra. l'Eritrea e b costa franc ese de i somali viene retti fi. cata da una linea tr:1cci:1ta fra Der E loua, su ll a Costa del Mar Rosso, e Daadato, sul torrente Welma. Tale rettifica d i all'Ita lia u n tratto di costa fronteg_~iantc lo stretto di Bab-el-Mandeb
La Francia r iconosce, inoltre, la sovr anità dell'Ita lia sull' isola di Doumcrrah.
Le Commissioni d i delimitazione previste per le <lue fro nti ere ela. bareranno deg li accordi di fronticr:i. e di buon vicinato.
Convenzioni Tuni Sine
[l protocollo speciale relativo alle qucstio~i tunisi~e stabilisce ~he le conveoz io ~i tun isine del 28 marzo I 896 ( che e rano prorogate t ac ita-
• Da li Popolo d' fl rdir,, N. 8, 9 gennaio 19n, XXII mente di tre irt tre mesi) sono prorogate, per quanto riguarda la ruzio• nalità, praticamente fino a l 1965 . Infatti tutti g li . individui che nasce• ranno in T unisia da genitori italiani fino alla data anzidetta saranno d i nazionalità italiana, con facoltà tuttavia per q uelli che naSceranno tra il 1945 e il 1965 di optare per la nnionalità francese al momento in cui ra~:~e:~~0° italiane in -T unisia, il protocollo stabilisce che esse saranno mantenute fino al 28 marzo 1955, data alfa quale diverran no scuole prìvate italiane, sottoposte alfa legislazione scolast ica fran cese in Tunisia.
Per le altre questioni regolate dalle convenzioni tunisine, le convenzioni stesse restano prorogate fino al 1945, a part ire dalla quale data il ritorno a l diritto comune dovrà avvenire progressivamente, secondo u na conven zione da stipulare. Indipendentemente dal regime che verrà fiss ato da questa convenzione, è tuttavia riconosciuto fin d'ora che gli ' italiani che anteriormente al 194 5 saranno stat i ammessi ad esercitare delle profess ioni liberali conserveranno tale diritto, vita natural durante.
AUSTRIA ED EUROPA CENTRO-DANUB IANA
J due Governi si dkhiarano d'accordo per raccomand are agli Stati magg iormente interessati la conclusione d i un accordo dì « non ingerenza» negli affari interni rispettivi e l' impegno reciproco df non susc itare, né favorire alcuna azione che abbia per iscopo d i attentare con la forza all'integrità territoriale e al regime politico o sociale di uno dei paesi contraenti.
L'accordo di cui si tra tta dovrebbe essere concluSO iniz ialmente t ra l' Italia, 1a Germania, l' U ngheria, la Cecoslovacchia, la Jugoslavia e rAustria, vale a dire fra tutti i paesi confinanti dell'Austria e l'A ustr ia stessa, ed essere aperto all"adesione della Francia, della Polonia e della Romania, venendo cosl ad estendersi in defin itiva agli Stati confinant i e successori, oltre che all'Austria e alla Francia. ·
Inoltre il Governo italiano e il Governo francese, in conside razion e dcUa necessità di mantenere l' indipendenza e l'integrità de ll'Aust ria, convengono fin d'ora che, nel caso in cui questa indipendenza e ci,uesta integrità fosse ro minacciate, i due Governi italiano e francese s1 consulterebbero fra di loro e con l'Austria, in vista dell e misure da p rendere. Questa C'_ons.ultazione sarebbe poi estesa dall'Jtali::i e dalla Franc1:1, al fine d i assicura rsene il concorso, agli altri Stlti,
lNTERESSI ECONOMICI COLONIAll
. Il capo del Governo e il ministro degli Affari Esteri francese hanno rJCo~omuto l'opportunità di sv ih1ppare le relazioni economich e dei loro temtorl metropolitani con le loro colo nie in Africa e i paesi v icini, sta· biJen~o di prendere le dispos izioni n ecessarie per realizzare t ale . collaboraz1one
Nel campo di tale collaborazione entra pure una partecipazione italiana nella ferrovia Gibuti-Addis Abeba.
Armamenti
Il Governo italia no e il Governo francese, richi amandosi ·alla d ichiarazione su ll'uguagl ianza d e i diritti dell'll dicembre 1931, si sono trovati d'accordo per riconoscere che nessun paese può modificare p er atto unilaterale-le sue obbligaz ioni in materia di armamenti e che, nel caso in cui questa eventualità dovesse verificarsi, essi sì - consulterebbero.
Dichiarazione Generale
Il ca.po del Governo e il ministro dej!;li Affari Esteri di Franc ia hanno fi rmato una d ichia razione generale, con la quale si dà atto che sono state liquidate le questioni principali in sospeso fr:i. i due paesi; si riafferma il proposito dei due Governi di sviluppare l'amicizia tradizionale che unisce le due nazion i· e di collaborare in uno spirito di reciproca fiducia all'opera di ricost ruzione; e si stabil isce che i due Governi procede- · ranno fra di loro a tutte le consultazioni che le ci rcostanze richiedessero.
GLI ACCORDI ITALO-FRANCESI
Il
ROMA, 11 nolfe.
Ecco il testo della « dichiarazione .r:eoerale >> firma ta il 7 genna io 1~35, XIII, dal capo del Governo e dal ministro . degli Esteri francese:
« li capo d el Governo italiano ed il ministro dtgli Affari Esteri della Repubblica francese:
«. considerando dlC' le convenzioni in data odierna hanno assicurato il regolame nto ddle principali questioni che g li accordi ant(."(edenti lasciavano in sospeso fra di loro, e p:irtirolarmente di tutte le questioni relative all'applicazione dell'articolo 13° ddl'acrnrdo di Londra del 26 aprile 1915;
« considerando che le questioni controverse che pottebbero sorgere in avvenire fra i loro G overni troveranno la loro soluzione sia per la vil diplomatica, sin a meno delle proced ure stabilite dal Patto della Società d elle nazioni, dallo Statuto de lla Corte permanente di g iust izia intc-rnazionale e dall'atto generale di arbitrato;
* Da J/ Popolt> d'Italia, N 11, t2 gennaio 19n, XXII.
« affermano il proposito dei rispettivi Governi di sviluppare la trn.Jizionale amicizia che unisce le due nazioni e di collaborare , in uno spirito di reciproca fiduc ia, P.1 mantenimento della pace genera le {l Ai fini d i questa collaborai.ione, essi procederan no fra di loro a tutte le consultazioni che le circostanze potessero esigere.
« F<1flo, in doppio esempldre, n Ro11M, il 7 grn:wio 1935, X/li.
MUSSOLINI· P!ERRE L\VA L »
DAGLI ACCORDI DI ROMA AL CONVEGNO DI LONDRA
IMPORTA NTI CONCLUS[ONI
RAGGIUNTE NEI COLLOQUI FRANCO-INGLES[ •
LONDRA, 4 n olfe
Il convegno anglo-francese è finito, come risulta dall'importante comunicato ufficiale diramato ieri sera, con una serie di accordi P.rocedurali e di proposte che, prendendo le mosse d.1i r isultati del recente convegno italo-francese e approfittando del usscrcnamento generale <lcl1'oriz2onte europeo prodotto dal riavv icinamento tra l'Italia e la Francia, aprono l'adito aJla realizzazione di un grandioso disegno per la pacificazione effettiva dell'Europa in base a una più armoniosa cooperazione fra le quattro grandi potenze occidentali: Gran Bretagna, Francia, G ermania e Italia,
A questo proposito conviene rilevare nuovamente, perché è questo nno de1;li ·effetti più significativi e ,più promettenti del convegno d i Roma, che le COO\'ersazioni anglo- francesi si sono S\'Olte in contint10 contatto, per il tramite dell'ambasci:ttorc d'Jtalia a Londra, on. D ino Grand i, col Governo italiano. Di ora in ora si può dire che i contatti siano stati mantenuti sia col Governo brit.:mnico, sia coi ministri fr:i.ncesi. Anche ie ri, nella mattina, S. E Grandi ebbe un col loquio lung o e cordiale col ministro Lava i e ieri se ra, dopo la ch iusura del convegno, ebbe un altro cordialissimo colloqu_io col ministro degl i Esteri inglese , Sir John Simon.
Il triangolo Italia-Francia-Inghilterra è in piena efficcnza. Lo scopo essenziale del convegno è 'stato di estendere il trianp:olo, per tentare d i farne possibilmente un quad rilatero che includa la Germania. t pe rciò che nel comunicato ufficia le i ministri francesi, non senz1 aver .~trenu1mente resistito durante le trattative, hanno consentito a lasciar inserire le fra.si che chiar iscono come l' ldesione deJla Germania ai vari accordi proposti (protoco!Jo di Rom:1 per l'Aust ria , patto nord-orientale, con· venzione per ~li :trmamcnti, ritorno della Germani.i. a Ginevra) non vada inteso come condizione pregiudiziale ,per l'annullamento delle clausole militari del trattato di Versailles, ma debba far parte di un ins ieme di accordi s imultanei concatenati fra di loro.
IL COMUNICATO Uff!CIALE .
Il comunicato ufficiale sul convegno di Londra dice: o: E in tale spir.ito che i ministri franc esi e britannici hanno procedu to ;,ll't:same della situ,nio ne geneule. Essi h:inno ton5tatato il compito pa rticolarmente importante che ha avuto la Società J elle nazioni nei recenti regolamenti Ji alcuni problemi internazionali e si ~ono felicitati p er i lie1i risu lt3 ti , dovuti all o sr,iri:o di concili.i.ziont.: di tutti i Governi che hanno partC'Cipalo a tali r egolamenti. Essi si did1i.iraoo risoluti a. continuare, tanto in ciò che riActtc i problemi Che' sono propri dei loro _ paesi, qu.into per q uelli che tliprndono dalla Socictl delle nuioni, una politica ispirata agli istessi metodi d i co ncil iazione e di cooperazione.
« L'incontro che ha avuto luogo a Londra fra i ministri fr;int·esi e i ministri britannici aveva per iscopo di aiutare i progressi della P'lce nel mondo, con una cooperazione europea più stretta in uno spirito di interJ. e amichevole fiducia, e di allontanare q udle tendenze che, se non fossero frena lt, portcrd>bero_ a una corsa :i.i;li arm:an:cnti e accrescerebbero i pericoli di guerr.1.
« Circa gli accordi franco-italiani recentemente conclusi a Roma, i ministri britannici, in nome dcl Governo di Sua Maestà, hanno cordialmente accolta la dichiarazione con la quale i Governi francese e italiano hanno affermato la loro intenzione di sviluppare l'amicizia tradàionale che unisce le d ue nuioni e hanno associato il Gove:mo britannico all'intenzione espressa <lai Governi francese e italiano di collabora re, in uno spirito di mutua fiducia, al mantenimento della pace generale.
« I minist ri britannici h.1.nno espresso le felicitazi oni dd Governo di Sua. Maestà per la concl usione dell'accordo <li Roma re lativo :i.JrEu ropa cent rale e hanno dichiarnto, come conclu sion e d elle dichiamzioC1i che coi Go verni francese e italiano il Gov-emo di Sua M aestil free il 17 febbraio e il 27 scttcmlw: scurso, che qut-sto Governo s i consid era come facent<.- parte del n umt,-o d elle poten ze le qua li, secondo i tamini degli accordi di Roma, si consulteranno se rindipendenza e l'intc~rit.ì dell'Austria siano minacciate.
« I ministri francesi e britannici sperano che i progressi soddisfa centi così ottenuti r,otrt"bbero essere continuati con la collaborazione diretta N. effettiva del[a Germania. Essi son d'accordo nel rirordare che la Germania, come qualsiasi altra potenza i rui :uman\.enti sono stati fissati dal tratta.lo di pace, non . ha. il diritto di mod ificare i suoi obblighi con un atto ut.1ilaterale. Essi sono tuttavia di accordo nd considerare che alla restaurazione della fiducia e al rafforzamento tlelle prospettive di p:1.ce nulla contribuirebbe meglio di un regolamento generale, ottenuto con liberi negoziati tra la Germ.u,ia e le altre potenze. Questo regolamento geneule provvederebbe all'organizzazione de lla sicurezza ddl'Europa, particob.rrnente con la conclu~ione di un patto liberamente negoziato tra tutte le parti interess:u e, assi~·u nrndo l'assistenza scambievole nell'Europa orientale e realizza ndo per l'Europ~ centrale il sistema previsto nel processo ve-rba le di Roma
« Simult:i.neamcn te, e in conformità con le disposizioni delle dichiarazioni u J ministri francesi e britannici, in nome dei Governi rispettivi, h anno riconosciuto che un accordo sombicvole d i tale natura, in ciò che concerne l' Euro pa occidcnt:ale, sa rebbe adatto a prevenire una aggressione e contribui rebbe in farg,1 misura a mettere i partecipanti al riparo da attacchi subitanei per via aer ea, Essi h,mno ·dC'(iso di invitare l'Ita lia, la. Germania e il Belgio a esamina re con la Francia e la Gran Bretagna la possibilit.i di concludere rapidamente una convenzione di tale natura. Essi hanno il p iù vivo desideri o di vedere tutti i paesi i nteCC'5Sati apprezzare l'oggetto di tale proposta, che tende a rafforzare la p:tcf', solo scopo perseguito dai due. Governi.
<lell'll dicembre 1932, che prevedono l'uguaglianza <lei diritti in un regi me di sicurcz.za, tale r egolamento co.mportertbbe degli accordi conce rne nti gli armamenti in generale, accordi che, in ciò che r iguarda la Germania, si sostituireb~ro alla parte quinta del tra ttato di Versai lles, che attua lmente limita gli armamenti e g li effettivi della Germania. Infine un effetto del regolamento generale sarebbe cos tituito dal fatto che fa Germania riprenderebbe il suo posto nella Società delle nazio ni, dandole una collaborazione a1tiv11..
« I Governi francesC' e britannico sperano che gli altri Gove rni in teressati possano condividere tali vedute.
« Durante le loro conversazioni, i ministri francesi e britannici si sono mo:;t rati preoccupati dei pericoli particolari che costituiscono per la pace gli ~Viluppi recenti dell'aviazione, il cui abuso può condurre ad aggressioni subitanee per via aerea. Essi hanno esaminato la possibilità di garanzie contro questi pericolì, con un accordo che interverrebbe- tra alcune potenze su una base di reciprocità. Le potenze firma tarie si impegnert"bbero a J.ueo l' immediata assistenza delle loro forze aeree a quella t ra di esse che fosse, da parte di una delle parti contraenti, 08Set!o di un'aggressione per via aerea non provocata.
I G overni francese e: britannico si dichiarano infine pronti a consultarsi di nuovo, senza. indugi, dopo aver ricevute le risposte delle al tre potenze interessate». (+)
L'ITALIA ACCOGLIE CON FAVORE
LE CONCLUSIONI DEL CONVEGNO DI LONDRA
RICONOSCENDOVI LA POSSIBILÌTA
DI UN' IN TESA PER L' INIZ IO
DI UN PERIODO DI COLLABORAZIONE EUROPEA
ADESIONE O! MASSIMA
Al PROGETTATO PAITO AEREO O! MUTUA ASSISTENZA*
ROMA. 9 1101/e
L'Agenzia Stefani comunica :
« Gli ambienti responsabili italiani hanno seguito con granJe attenzione le conversaiioni svoltesi recentemente a Londra tra i G overni francese e inglese, conversazioni d elle quali è stato minutamente tenuto al corrente ìl Governo ita-
• Da I/ Popolo· d' l1t11id, N. 36, 10 febbraio 1935, XXII lia.no. Tali ambienti guard ano con .simpatia al complesso ddla d i(hiàrazione condusiva di dietli colloqut e stimano che in essa è contenuta la possibili til di un'intes.1. con Ja G ermania t-, quindi, l' inizio di un periodo di collaborazione tra !e potenze interessate.
(I Per quanto riguarda piU precisamente il Patto aereo Ji mutua assistenza, la posizione dell' Ita lia sarà prossimamente fi ssata nel senso di un'adesione di massima, salvo a considerare la speciale situazione d ell'Italia nei confronti della Gran Bretagna e viceversa.
« Gli ambient i responsabili italiani banno prcm a ttu con soddisfazione delLl posizione a~unta dalla Gran Bretagna nei confronti Jdla indipcnd enu austriaca e degli accordi franco-italiani dd 7 gcnnaio,1,,
NUOVA AGGRESSIONE NELLA ZONA DI UAL-UAL
FORMALE PROTESTA PRESSO IL GOVERNO DI ADDIS ABEBA *
ROMA, 11 notte
La pressione etiopica, che con il continuo ammasslmento di armati si è andata manifest:indo in questi ultimi te mpi nella zona dei pozzi dì Ual-Ual e nelle loca lità viciniori, ha provocato recentemente un nuovo incidente
La mattina del 29 gennaio un gruppo di armat i etiopici ha a ttaccato un nostro _posto di guardia ad Afdub (sud di Ual-Ual).
Lo scambio di fucilate che n e seguì ha dato luogo a qualche perdita da ambo Je parti, Dei nostri dubat, cinque sono stat i uccisi e sei feriti.
Le perdite abissine sono superiori.
La regia legazione in Addis Abeba ha ricevuto istruzion i di p resentare al Governo e~iopico formali proteste per il nuovo incidente.
* Da Il Popolo d'ltalie1, N. ~7 , 12 f~bbraio 19}), XXII.
Du E Divisioni Italiane Mobilitate Per Misura Precauzionale
A CAUSA DELL' AUMENTATA PRESSIONE ETIOPICA
NELL'AFRICA ORIENTALE
REGOLARE SVOLGIMENTO DELLE OPERAZIONI DI RICHIAMO PER I CONTINGENTI DELLA CLASSE 1911 •
ROMA, 11 notte
Per misure di ca rattere precauzionale, sono state mobilita te, tra il 5 e l' 11 cocrepte; due divisioni: la Peloritana e la Gavinana.
Le operazion i di richiamo dei contingent i della classe 19 11 si sono svolte nel massimo ordine.
* Da li Popolo d'ltali<l, N. 37, 12 febbraio 193~. XXII .