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CENTENARIO DARWINIANO
Darwin e Marx sono i pensatori più importanti del secolo XIX. La loro vita è contemporanea e la loro opera - sebbene in diversi campiè una lotta contro la tradizione, l'autorità, il dogma
L 'anno 18;)9 in cui D a rwin pubblica il suo Libro S11 la fo rmazion, delle spede ani mali, segna una data memorabile nella storia del pensiero umano. D opo la rivoluzione copern icana; ch e sconvolse i cieli biblici e tolemaici, dopo Galileo e Newton, nessun'altra dott rina ha avuto portata maggiore di quelia del grande naturalista inglese.
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Come sempre, anche Darwin ha. dei precu rsori. Molti filosofi greci ammisero un successivo sviluppo degli esseri che- migrano di forma in forma sempre più eletta. - Cosl fra i romani: il poema di Lucrezio De Rerum Na111ra può dirsi il primo grido del trasformismo. Nel medio evo quasi tutti gli eletti sacrificati dalla chiesa, ritennero l'uomo la p iù alta espressione cui fossero giunte le specie inferiori animali. Giulio Cesare Vanini, che quale ateo e materialista fu arso vivo sulla p iazza di Tolosa, affermava che i fenomeni naturali, compresi queJli degli organismi, devono essere spiegati con cause naturali (esclusione quindi assoluta di una q ualsiasi provvidenza extra più o meno divina) e che l' uomo deriva dalle scimmie ed ha più o meno lontana parentela coi mammiferi quadrupedi.
Buffon nel suo famoso Dialogue aveç un philoIOphe indien avanzava l'ipotesi che gli uomini derivassero p er lenta trasformazione dai pesci.
Ma è solo con Geoffroy Sai.nt-Hilaire che il trasformismo appare. Questo pensatore insigne si domandò nel suo T raiJé d e T éraJologie (studio delle mostruosità umane) la ragione delle anomalie neglì organ ismi e definl il mostro come un arresto di sviluppo, cioè un essere metà adulto e metà embrione
Questa spiegaiione capovolse tutta la teoria b iblica e cuveriana delle specie a caratteri fissi. Ma il grande e fino a poch i anni or sono ignorato precursore di D arwin, [è] lamarck. Nella sua Phi/01o phie Z o0Jogir1ue pubblicata nel 1909, Lamarck sviluppò e sostenne l'idea che tutti gli animali - non eccettuato l'uomo - derivano da altre specie anteriori. Ma questa dottrina passò inosservata e un contemporaneo poteva chiamare Lamarck « un uomo che aveva pasnto molti anni a studiare i vermi e i bruchi dei dintorni di Parigi ».
I principii del darwinismo possono ridursi a tre: I. Variazione spontanea, per ca.so, favorevole o sfavorevole nella concorrenza vitale. 2. Lotta per l'esistenza che serve a fissare i caratteri favorevoli, le variazioni cioè che hanno contribuito alla vitto ria degli individui che ne erano dotati.
3. Selezione naturale dei non adatti.
Questi principii offrono il fianco a molte critiche. Q11el10 della variazione spontanea, dovuta al caso, è insufficiente e non è appoggiato dalla totalità dei fatti osservati. Cosi. nella lotta p er l'es istenza non sono sempre i più deboli che scompaiono, ma spesso i forti che soccombono negli impeti della loro audacia.
· Le variazioni spontanee poi non producono delle nuove specie.
A modificare la dottrina darwiniana sorsero in questi ultimi anni i nco-Jamarchiani, i quali eliminano il caso che entra nella variazione spontanea darwiniana e sostengono che la <( coscienza )> come volanti è presente in ogni fenomeno di variazione. La lotta per l'esistenza, lotta ammessa dagli avversari, è pur sempre il centro del darwinismo. Per i darwinisti il mondo è un vasto campo di battaglia dove ogni organismo lotta per la sua esistenza e felicità contro gli agenti esterni ( clima, suolo). Contro agenti di gruppi diversi (microrganismi che attentano ai suoi tessuti) contro individui della propria specie.
Quest'ultima affermazione ci porta al concetto della lotta di classe che Marx ha posto a base del socialismo. Lotta che assumerà varie forme a seconda dei tempi e dei luoghi, ma sempi:e esistente finché si avranno individui che presentano gli stessi caratteri, gli stessi bisogni, e le ste.çse necessità di soddisfacimento e trovano l'ambiente ostile.
Gli avversari del socialismo si appoggiano - male interpretandoloal darwinismo, per negare Ja possibilità di un assetto sociale in cui l'uomo non sia più lupo per l'altro uomo. Ma essi dimenticano che la lotta per l'esisteI?-u cambia e che da lotta di interessi materiali - combattuta. con mezzi di violenza - diverrà lotta d'interessi spirituali, combattuta coi mezzi civili della disrussione, della ricerca, della persuasione. Osg:i, afferma Spencer, siamo in un periodo di trapasso fta la vecchia