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OPERA OMNIA DI BENITO MUSSOLINI
società a base di oppressione singola e collettiva, e la nuova società ordinata secondo giusti2ia. Non è lontano il giorno in cui alla « Lotta » per la vita, succederà l'« intesa», 1'<< accordo»· per la vita.
Con questo augurio, con questa speranza, ricordiamo oggi il primo · centenario della nascita di Darwin.
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Mussolini Benito
Da Ii Popolo, N. 2628, 11 febbraio 1909, X•.
* Il Popolo , Giornale Socialista, aveva gli uffici a Trento, via Torce Verde 4. Direttore e proprietario : dott. Cesare Battisti. Il 2 agosto 1909, Benito Mussolini è nominato redattore capo di questo giornale (29~).
Nel 1909 uscivano a Trento anche:
Il Trentino - già LA Vou Ca110/h11 (V. C.) - organo del Partito Popolare Trentino, dirctto dal dott. Alcide De Gasperi e al qwJe col.laboravano vari ucerdoti. Redazione: via Romana, palazzo del Comitato Diocesano; amministra2:ionc: presso la librtria del Comitato Diocesano, via Romana.
La SquilJ11, seuimanale per g li operai e agricoltori. Direttore: don DtllabriUa. Recln..iollc e amministrazione : ~ia Lunga 23.
L' Abo AJige (A. A.), giornale politico amministrativo. Direttore: dott. Mar io Sco1oni Redui~ e amministra,:ione: via Carlo Dordi 4.
DOVE IL ROGO ARSE. ...
XV!I FEBBRAIO L6DO
Non può comprendere Giordano Bruno, chi non conosce - almeno nei suoi peculiari caratte ri - l'Umanismo, questa nuova concezione della vita che fra il XIV e il XV secolo insorge contro alla nozione teo. logica, scolastica, deprimente della rinuncia.
Coll'Umanesimo è l' enorme costrizione medioeva le che si spezza: gli iddii pagan i che il Galileo « dalle rosse chiome » aveva cacciati dai templi, tornano a popolare l'Olimpo e dei ]oro canti s'allegra fanima degli europei, che nella tensione assidua verso i cieli cattolici, avevano finito per dimenticare e disprezzare la terra. L'epoca della Rinascita ,i distingue per un ritorno alla natura, per una celebrazione delle forze, semplici, schiette, non ancor contaminate, o rese sterili dalla « mortifica2ione » cristiana. Gli uomini si ri mettono ad amare la vita; sognano, vogliono che La vita sia una festa e una bella opera d'arte e nella vita ripongono la benefica dolcezza di quei beni natu rali che l' antichità aveva tanto adorati, la luce, lo spazio, le ombre, le acque, i fiori
Gli uomini non ritengono più che il loro corpo sia principio di ma.le, ma stimano che debba armonicamente svilupparsi, e <osl l'anima non più avvinta dalle dure rito rte d el dogma, deve espandersi nella sua tri pl ice potenza di agire, di comprendere, di sentire. Un soffio dì giovineua pervade la vecchia Europa. Due secoli appena sono trascorsi da quando il poverello d'Assisi ha sciolto, pc' clivi tenui, digradanti deHa sua Umb ria verde, l'inno al fratelio Sole e a lla sorella Acqua e già la tenebra fitta si rompe. Da Lorenzo de' Medici che grida con pas· sionalità l"epicurea
Come è bella Giovinezza, Che si fugge iullavia!
Chi vu ol esser Jieto, Jia, D ì do man non v 1è ce,lezza ali' Angiolo Poliziano colle ballate che ci ricordano gli idilli di Teocrito nella loro ingenua soavità pastorale; da Giovanni Rucellai a Luigi Ala- manni; dalla dolce Margherita di Navarra, dal lirismo penetrante, leopardiano quasi, di Villon alla prosa di Rabelais pa radossale, quanti s egni troviamo della trasformazione profonda operatasi negli spiriti che vis-sero in quella rinnovata e non men gloriosa primavera pagana.
Le menti si apersero al dubbio, come i cuori si dischiusero alle bellezze della natura. La rinascita ellenica comincia colla 6losofia e si chiude coll'arte, la rinascita italica invece prende le mosse dall'arte, per 6nire nella 6.losofia.
Alla fin e del secolo XV, dice Lanson nella su.a poderosa Storia della Letteratura Francese, l'Italia offre 1a curiosità erudita, La bellezza attistica, la delicatezza mondana delle società che trapassano a forme superiori di vita,
Quando nel 1,00 si pubblicano a Parigi le Massime d'Erasmo tutti gli spiriti detti che cercavano e allendevano, si sentono come inondati dalla g razia dell'ant ichità. Il Cattolicismo stesso allenta i suoi vincoli - molti papi ostentano il paganismo - tentando di trasformare la Ri. nascita, di inghiotti rla e servirsene come i predecessori avevano fatto pel moto francesca no e la filosofia aristotelica.
Ma allo scopo deJla Riforma la Chiesa cattoli ca muta regist ro, inizia col Concilio di Trento una politica di chiusura, di separazione, e - afferma Prezzolini nel suo CaJt olicismo rouo - alla vita interiore si sostituisce il formulario del rituale - allo spirito di tolleranza, una specie di assolutismo morale e ideologico, una morale da lazzaretto.
Potevano gli studiosi disseminati nelle celle solitarie de' monasteri, o docenti ne· g loriosi Studii italici, potevano tutti coloro che l'ant ich ità aveva conqu istati, assoggettarsi al nuovo r egime di violenza? Sorgono in Germania lo scisma, in Jtalia l'eresia. I filosofi demoliscono la Scolastica e il dogma come aforisma. Tornati virtualmente al paganesimo - alla religione tollerante che aveva nel Pantheon wi altare per t utti gli dei di tutti i popoli - g li spiriti liberi del decimosesto secolo si ribellano contro qualsiasi limitazione dei diritti del pensiero, contro qualsiasi costrizione o avvilimento dei corpi . 11· tempo è venuto in cui non si concepisce una fede che rinuncia al perché, il credo qu;a absurdum di Tertulliano, ripugna, le nebbie metafisiche dileguano, sboccia quel na· turalismo che ci darà più tardi Rousseau, Non più la macerazione della carne, per la salvezza dell'anima, ma la gioia, l'azione, Ja conquista. Così quando l'Umanismo scientifico e positivo di Rabelais diventa morale e pietista nella Jmtilutio chriJtianae religioni, di Calvino, il culto della natura, della bellezza, la sete d'amore e d'ideale de' poeti umanisti italici, diviene la rivolta filosofica contro la Chiesa.
E abbiamo una fioritura di homine; no11i. Dopo il cosentino Telesio
Trentino
che ap re il n uovo periodo rifiutando decisa.mente l'autorità d i Arist~ tile, sostenendo doversi la natura stud iare in se stessa, p recorrendo Locke nel porre il «senso» a fondamento della rice rca, incontriamo il pavese Girolamo Cardano, dalle fel ici intui zioni e dalle ingenuità , puerili; Francesco Patrizi che tenta nella Nova UnivtrJi Philosophia di fondare un nuovo sistema di conoscenza; il mantovano Pietro Pompo· naui che sostiene il disaccordo assoluto e irriducibile fra la ragione e la fede, nega l'esistenza dì un Dio personale e la immortalità dell' anima ; Cesare Vanini da Lecce, arso vivo a Tolosa per ateismo nel 1616, che enuncia molte delle idee evoluzioriistiche accettate dagli ant ropologisti moderni, sl che il Canestrini lo mette fra i precursori di Darwin e di Lamarck; il domenicano Tommaso Campanella, che passò ben 27 anni della sua vita nelle sotterranee mude d ella sacrosantissima Inquisizione; il domenicano Bruno da N ola.. .
Con quest 'ultimo sembra cu)minare la tragica battaglia fra il dogma e la ragione, t ra la scienza e la fed e.
Cosl Gior dano Bruno - a differ enza d'in numeri altri che la Chiesa ha sacrificati - è divenuto il marti re del popolo, il simbolo che riassume le nostre speranze - la minaccia e terna per le anime nere che vollero il rogo.
Trento.
Mussolini Benito
O,, lJ Pop'o!o, N. 26H, 17 febbra io 1909, X. Pubblicato anche su La Lo11, di Cl4SJe ( lii, 7), N, 7, 19 febbraio 191 0, I.