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LA COMUNE DI PARIGI*
Il ,omp, prof, Mussolini esordì dicendo con ironia çome sia necessario, per l'umanità presente e futu ra, più la conoscenza dd passato, specialmente di quel passato che come raffica ha lasciato l'impronta attraverso i secoli e ha rivoluzionato il mondo, che la conoscenza della specie dei serpenti nostrani.
La rivolu:iione de11'89, guidata e compiuta, con l'aiuto della classe lavoratrice, dalla borghesia, fece tramontare la notte del medioevo con le infamie dell'aristocrazia e del clero La borghesia, come è logico e naturale, per il suo istinto di classe, dopo l a conquista del potere e lo sviluppo industriale, si dimenti cò non solo del proletariato che aveva giovato per il suo trionfo, ma quella stessa borghes ia che aveva eroicamente e titanicamente combattuto le ing iustizie che la colpivano, fu ferocelliente reazionaria contro il movimento proletario, che andava fonnandosi per l'evoluzione stessa delle cose. la borghesia rivoluzionaria scioglie le associazioni operaie e stabilisce pene gravissime p er tutti i movimenti proletari. L'ingigantirsi e lo svilupparsi dell' industria, se portava pili ricchezza e più accumulazione di ca.pitale, univa gli operai nelle fabbriche; e con la scoperta del vapore, ad onta della scomunica del papa che chiamò il vapore cosa satanica, dava la possibilità di un maggior avvicinarsi e di una maggiore intesa tra il proletariato che cominciava a vedere e conoscere la vita
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I primi precursori del socialismo utopistico credevano che la giustizia sociale fosse stabilita dalla bontà e dalla carità delle classi ricche.
Dal manifesto dei comunisti, la pietra fon damentale del socialismo positivo e materialista, si intravvide la via verso il socialismo, che non insegnava 1a giustizia attraverso l'annonia di classe, ma alla lotta di classe e alla totale trasformazione della Società.
La guerra del '70, con le sconfitte, . con g li errori, e anche con le
• Riassunto della commemorazione della Comu.oe, tenuta a Trento, nella ude della Camera del lavoro (via San Pietro 23), la sera del 24 mu:i:o 1909, davanti a e:: una folla straordinaria di open.i e operaie». (Da 1/ P(){)olo, N. 266}, 26 mano 1909, X. Il ttsoconto è pubblicato anche su L'Avvenir, hl Lwo,alort, N. 12, 27 mauo 1909, V)
Mussouni
viltà, contribu), specialmente dopo la disfatta dì Sedan, a un malumore tra il popolo di Parigi che si era organ izzato in guardia nazionale e ben a rmato per d ifendere Pa rigi, incendiandola ancbe, piuttosto di subire l'onta nel vedere entrare l'esercito prussiano.
L'armistizio tra l'esercito francese e l' esercito prussiano onde levare l'assedio di Parigi, stabiliva l'entrata dell'esercito prussiano per poche ore nella città.
l i (onferenziere legge quindi da ,m giornale dell'epoca come a11· venne queJJo ingreuo Parigi tutta muta, l'attivihì. della grande città ferma , i nego2.i chiusi, con scrìtt~ « lutto cittadino»; tutti i monumenti velati; il dolore era intenso. Il popolo fra ncese, 5empre fiero e generoso, si sentiva colpito daU ' onta. D opo sei ore l'esercito nemico usciva da Parigi e si accampava lontano 2 !i chilometri. Il popolo continuava ad essere armato e specialmente costmiva dei cannoni coi frutti di una sottoscrizione collettiva.
Siamo nel marzo del J 87 l. Thiers, la iena, il presidente della repubblica, non vedeva di buon occh io il popolo a rmato, anzi lo temeva più dell'esercito pruss,i ano. Sapeva ch e il social ismo sì avanuva e con questo il diritto proletario.
Bastò una scintilla per provocare il grande incendio.
Thiers ord inò il 18 marzo a un g enerale d i andare con dei soldati a pren dere di notte tempo j cannoni di Montmartre custoditi dai popolani che danzavano attorno cantando la Carmag nola.
Fu inutile il tentativo: i popolani si difesero, il generale ordinò i l fuoco e i sold:ui non ubbidirono, gettarono a terra le armi e fraternizzarono col popolo. Fu questo la base della riscossa. l a p iccola dimostrazione di venne fiumana irresistibile. Thiers si impaurisce e fugge a Versaglia seguito da tutti i parassiti e dagli impiegati 11 popolo a questa fuga s i anima, e proclama la propria indipendenza e la Comune.
L'oralo,.e legge il pri mo dure/() della Comune che è umano, ispirato di fratellanza universale. la Comune ha spirito socialista, è gu idata da sentimenti internazionali. N e da[nno ] prova i decreti stabiliti e la nomina a minist ro del commercio dell'austriaco T raenthel e a generale delJe truppe il p olacco Dombrowski.
Nel mentre i comunardi pensano di difendere la propria indipendenza e di creare un regime di vita nuova instaurando il regno della giustizia, la tigre Thiers a Versaglia prepara i piani per ent rare a Parigi con le truppe e travolgere la Comune in un lago di sangue e di vendetta.
Il comp. Muu oUni, con calma e con d ommenli, (i fa pattar, innanzi i giorni di vila comuniJla, il Jeniali110 de/l'uscilt1 dalle porle di Parigi per sgominare l'esercito regolare, onde riassicura.rsi da ogni ten- tativo; ma i comunisti vengooo respinti con gravi perdite. il primo sgomento ch e incita i popolani a preparare delle barricate per difendersi 1 versagli esi ent rano a Parigi e n e fanno strage. li bilancio doloroso si chiuse con 36 mila massacrati e 38 mila arrestati.
Thie rs, sconfitto dai p russian i, si vendica e fu l'eroe di Parig i. A poco a poco l'esercito versagliese s'avanza e conquista Parigi. I comunardi si difendono eroicamente, muoiono lotta ndo sotto le barricate.
· L'orato re, tra l'attenzione e la viva commozione, fa pas1are lulle le figu re nobili, di uomini e di d on ne, tutte Je infamie dei veriaglieJi che rig idi all'ordine della iena, che aveva sete di sangue, massacrarono lupi, lupe e lupicini. Cosl l'ordine d i Thiers: Se uccidete padre e madre, uccidete anche i bambini perché non ci devono e5ser orfani!
Non solo i popolani mor ìrono àa eroi, ma anche gli intellettuali che accompagnavano e guidavano la massa.
Episodi di fierezza, di g randezza, che solo può comp iere chi è animato da ima fede, che combatte per d ifen de re un di r itto. Rigault, il più bel giovane di Parigi , quando ca dde mitragliato attraverso una barricata , ven ne attorniato dalle donne della degenere aristocr azià, che calpestarono - forse avranno sog nato questo nei loro sogni eroticiil suo viso con le scarpette bianche e con la punta degli ombrelli.
Gli avversari della Comune, i botol i ringhiosi tentano ancora oggi di gettare fango sui martiri. I comunard i furono dei briganti e degli assassini, dicono, mentre loro uccisero solamente quando era neces5,;1ria la difesa. L'arcivescovo di Parig i e dei prelati furono uccisi perché Thiers negò la liberazione di Blanq ui ; anzi alla domanda dei comunardi rispose uccidendolo, ·
D evono forse i comuna rdi, alla carneficina dei versagliesi, decla· mare de lle poesie e fa re i sentimentali? La lotta, la gue rra è combatti· mento ; bisogna difendersi, specie q uando si di fende il J.irilto del proleta riato e la libertà collettiva.
Groggino pure i botoli !inghiosi !
Dalla Comune innumeri sono gli insegnamenti che deve trarre il p roletar iato.
Ma di questo argomento l 'oratore promette di parlart in una proJ• , ima conferenza.
Il proletariato deve nel gruppo dei sindacati di me5tiere forma rsi la coscienza nuova per lottare e combattere
!.:oratore -ua innanzi fac endo Nno studio p1icologico d ti/!u omo delJ! ordint , Questo uomo che vive nella guerra della vita, senza dolori materiali, senza sofferenze, che ~mbra un buon cattolico perché va alla messa, è magari anche ateo, è il cittadino rispettato, osserva tore ~igido
Opera Omnia Di Benito Mussolini
deUa Jegge. Ebbene, domani quest'uomo in apparenza calmo, quando una massa di affamati scende nelle piazze e reclama il diritto, solo allora si accorge che vi sono dei malcontenti che disturbano la digestione, allora questo uomo diventa feroce per difendere 1a proprietà. e manda la truppa a far tacere col p iombo i pervertiti e gli scamiciati che sono Ja forza del mondo.
Bisogna lottaée con energia e con fede per un regime di giustizia sociale. Bisogna che il lavoratore sappia con la propria forza spezzare le catene della schiavitù capitalista e del pre,giudizio religioso se vuole elevarsi. (Una lsmga e commovente ovazione saluta l'oratore alla fi ne della conferenza, durata due ore, che fu una lezione di J/oria proletaria. L, massa vùibiimmte commossa sfolla lentamente, commenJando gli inugnamtnli ricev11#, imhtendo nella promeua di una seconda ro~fe· renza nel più breve tempo poJJibile).
La Comune Di Parigi
18 MARZ0-24 MAGGIO 1871
« La Rivoluzione è morta, viva la Rivoluzione! ». Con queste parole Carlo Marx sa.Iuta.va l'agonia e il tramonto della prima grande e sanguinosa insurrezione proletaria. L' agitatore di Trevid aveva valutato tutta l'importanza storica della Comune. Ben potevano i filo,ofi delle cattedre, i siornalisti dei fondi sesrcti, i patriotti nazionalisti, i timorosi uomini benpensanti, g li assertori della «morale», vilipendere gli opecai di Parigi - ma dall'immane sacri6cìo sorse la Repubblica di Francia, la Repubblica che ha potuto ai nostri giorni fiaccare il militarismo, disperdere la «congregazione».
Noi non possiamo dire quali siano state le cause princìpali del movllllento meraviglioso .Accanto a motivi ideologici, quale il patriottismo del popolo di Parigi, vi erano necessità materiali come la « legge sulle scadenze» che aveva colpito migliaia e migliaia di persone; accanto alla predicazione socialista (ricordiamo che Proudhon è morto nel 1868) g li orrori della carestia e dell'assedio esasperavano la popolazione dei sobborghi;. le infamie dell'impero (colpo di stato l e 2 dicembre 1851 - guerra disastrosa del '70 - reazione politica) avevano suscitato tutte le collere: dopo l'ultima rovina, Parigi sentiva il bisogno materiale d i insorsere a difesa della sua dignità calpestlta prima dai Bonaparte. minacciata ora dalla repubblica di Thiers, Favre e compagni.
Il colpo tentato nella notte dal 17 al 18 marzo col quale i consorti repubblicani miravano a impadroniNi dei cannoni posti sulle colline di Montmartre, non fu che l'episodio iniiiatore, la scintilla suscitatrìce d'incendio. Il popolo, svegliato dalla «generale» rintuzzò l'attacco not• turno, disperse i gendarmi, discese verso i quartieri del centro, costrinse Thiers e i suoi impiegati a fuggire a Versaglia. Parigi era libera.! E queJla prima giornata rivoluzionaria non fece vittime, ad eccezione dei due generali Lccomte e Thomas, ben noti alla folla per la loro ferocia militarista,
Le elezioni del 26 marzo confermarono l'autonomo reggimento di Parigi e la Comune venne proclamata. Gli uomini che ne erano alla dite2ione, usciti dal popolo, rivelarono di avet tutte le capacità per amministrare la cosa pubblica, quantunque non fossero diplomati dalle Accademie della borghesia. Il primo periodo della Comune fu legislativo. Si votarono molti provvedimenti di indole amministrativa, sociale, militare. Citiamo: abolizione della coscrizione - separazione della chiesa e del1o stato, con confisca a vantaggio della Comune, dei beni di mano morta - interdizione del cumulo degli impieghi - abolizione della procedura ordinaria penale - attribuzione d~gli opifici abbandonati alle associazioni operaie, dopo inchiesta - aumento dello stipendio ai maestri - demolizione della Colonna VendOme - abolizione delle multe e delle ritenute negli uffici - soppressione del giuramento politico e professionale - nomina di una commissione d ' iniziativa per le riforme sociali - apertura in ogni ufficio municipale, di un registro di domande e di offerte di lavoro - soppressione del lavoro notturno nei forni.
Dopo la dichiarazione della guerra civile da parte dei Versagliesi, parecchi dei decreti votati dalla Comune rimasero lettera morta. Le necessità militari assorbirono tutte le energie. Dal 2 aprile all'ultima settimana di maggio si combatté l'ineguale battaglia; ineguale perché i versagliesi disponevano di un esercito regolare, agguerrito, più forte di numero, me ntre Parigi era difesa da volontari capaci di grandi eroismi, ma insofferenti per le loro stesse convinzioni politiche della disciplina milita re. A nulla valsero i tentativi di conciliazione (memorabile, fra gli ::iltri, quello compiuto dalle Loggie di Parigi della Ma.,;so. neria Univers.lle). L'Assemblea di Versaglia aveva sete di sangue, Thiers gridava: « Ucc idete i lupi, le lupe e i lupicini ! Abbandonatevi allo sterminio, o soldati dell'ordine! Date un esempio alla plebe vile, un salutare e sanguinoso esempio!».
Dal 23 al 29 maggio si tentarono dai Comunisti le difese estreme dentro Parigi. I versagliesi valicarono le barricate, solo dopo averne ucciso tutti i difensori e allora si assisté alla più grande orgia di mas· sacro che ricordi fa storia. La reazione delle classi abbienti romane contro j supe rstiti degli schiavi che avevano seguito Spartaco, rea.2:ione che culminò nella crocifissione di 6000 schiavi lungo la via Appia ; le feroci repressioni medioevali dei Faques e dei contadini di Vestfaglia (1525-1535-36); le orribili quattro giornate del giugno 1848, non si prestano che debolmente al paragone colla selvaggia barbarie dei di fen• sori dell'ordine del 1871. Non solo si fucila rono in massa g li uomini sorpresi colle armi alla mano o in qualche modo sospetti, ma n on si risparmiarono i ve<:chi e le donne; non si ebbe pietà dei fanciulH! E q uelli che poterono sfuggire al massacro, conobbero le prolungate agonie dei lavori forzati.
Sangue fecondo, sangue che ci è sacro. Il miglior modo di com.me· morare la Comune, è quello dt caccoglierne gh msegnamentt, d1 prolungarne la efficacra storica, d1 dimostrare, che malgrado le p 1ù:ole viltà dell°oggi, noi vog liamo che i 36.000 opera i caduti difendendo la Comune non restino invendicati.
Benito Mussolini
Da L' A 11111nire ,I,/ Lavoralort, N. 12, 27 mano 1909, V. Pubblicato anche su La l.oll4 di C/4.Jse, N. 11, 19 man:o 19 10, I