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ATI'RAVERSO LE FRONTIERE

Lo Sciopero Dei Postelegrafio Francesi

Forse quando queste righe usciranno, il ministro Oemenceau avrà trovato - certo dopo penosissime medituioni - la formula dell'accordo cogli impiegati deJJe poste, telegrafi e telefoni di h1tta la Francia. La causa dello sciopero è nell'unanime grido degli scioperanti : « Vogliamo le dimissioni d i Symian ! ». Chi è costui? Il sottosegretar io al Ministero delle Poste, il capo della gerarchia burocratica, un uomo che rimasto molto indietro in fatto d'idee e crede nel secolo XX, nella Francia repubblicana, di poter trattare i suoi subordinati colla stessa superbia di un m inistro di Luig i XIV e di poter commettere ogni sorta di abusi, d i arbitrii, d' ingiustizie. Gli impiegati hanno risposto con u no sciopero divenuto - nel volger di poche ore - la preoccupazione del governo e della borghesia. Nella p rima sola giornata di sciopero si calcolano a 300.000 i telegrammi che non poterono essere s~diti e a parecchi milion i le lettere che n on furono distribuite. 11 palazzo delle Poste era deserto, come il Louvre nei g iorni di g rande solennità.

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Il governo, naturalmente, ha risposto allo sciopero con una serie di misure poliziesche che vanno dalla destituzione degli impiegati all'arresto dei capi.

Ma la politica di Oemenceau non farà che p rolungare la resistenza, a.cuire il conflitto, esasperare le passioni. N ell'attesa di una soluzione n on possiamo esimerci dal far notare due cose : 1. I posteleg rafici francesi - quantunque non aderenti all'organizzazione operaia - ne accettano i metodi. Essi fanno dell'azione diretta e senza esservi educati in Via « Grange aux Belles » (sede della Confederazione del Lavoro in Francia) praticano la solidarità. sbocciata nelle loro coscienze dal lavoro in comune e dalle canagliate ufficiali che colpiscono in blocco questi salariati dello Stato. 2. La lezione non potrebbe essere più efficace e suggestiva per tutto intero il proletariato mostrandogli qual forza diventa il suo lavoro, se [ se] ne arresta il corso.

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