7 minute read

MEDAGLIONI BORGHESI

Lo Speculatore

Si alza presto al mattino, L'affare lo spinge fuori di casa non appena albeggia. Il suo campo d'azione è la Borsa. Qui trova i suoi complici, i suoi rivali, qui combatte le sue dure battaglie, qui vive tutta la sua vita in una rapidissima vicenda alterna di ansie, di dubbi, di speran7.e. di sconfitte e di vittorie. La sua fronte è bassa, sfuggente, il suo occhio è piccolo, acuto -qualche volta ha dei scintillamenti vitrei, feroci, spaventevoli. li denaro - l'auri .racra f ames - ha inciso su quel volto le stigmate dell'a vventuriero, del senza scrupoli che nella Bo1sa, nel mondo degli affari non ha un tremito di pietà nel liquidare un rivale modesto o nell'ordire un colpo sicuro. Quest'uomo che sembra all'occhio superficiale dell'osservatore un essere completamente innocuo, que· st'uomo regolare - che ha una famiglia e rincasa presto 1a seraquest'uomo ha qualche volta nelle mani i destini di centinaia e migliaia d'individui ch'egli con un sol gesto può arricchire o piombare nella mi• seria. Lo sproilatore stende i suoi tentacoli su tutte le estrinsecuioni dell'energia umana nel bene e nel male. Egli cava denaro da una guerra, sia vittoriosa o vinta la nazione alla quale appartiene - una sventura nai ionale non arresta la sua foria di animale predatore. Il suo cuore non si commuove - al sentimento ha sostituito il freddo calcolo - alla poesia la cifra - all'arte il prezzo dell'opera in contanti. S~ la sulle case ed ecco miglia.ia d'inquilini che alzano le braccia al cielo, nella vi· sione dell'usciere che viene a gettare le masserizie nel mezzo della strada - si getta sul grano ed ecco i poveri che devono ridurre la razione del pane quotidiano come nei tempi di carestia - si. getta sul vino e vi avvelena il p rossimo.

Advertisement

Lo speculatore auarda il grande gioco. le poste qualche volta sono enormi.

Perdere, significa spesso morire. Perciò la speculazione lo assorbe anche nei momenti passionali e nei luoghi sacri. Interromperà una discussione d' arte per chiedere il prezzo del petrolio - leggerà. il gior. nate ma solo dal listino dei cambi in giù. Sembrerà freddo alla moglie, serio coi bambini, laconico con tutti. lento nel meditare le vèndette, freddo nell'eseguirle - lo sperulatore porta nella società j costumi deUa macchia. e malsrado indossi il frack, ha più delitti sulla coscienza che qualunque bandito.

B il prodotto tipico delia società borghese. Quando è in auge, tutti lo riveriscono, lo lusingano, lo temono. I giornali dedicano trafiletti laudati.vi alle sue imprese fortunate, deputati, seaatori e a.nche magistràti si pongoao al suo servizio - il popolino lo guarda stupito. Quando rovina, quando dalla ricchezza pjomba nella miseria, tutti gli scagliano contro la pietra, ognuno porta l'aculeo per intessergli la corona di spine - i nemici tripudiano attorno alla sua bara e un coro di maled.woni" lo accompagnerà nella fossa.

Lo Strozzino

Nella scala della perversità wnana, lo strozzino occupa un livello ancor più bassci. Egli è il corvo che segue i cadaveri della società borghese, è la iena che 1i dissotterra per spogliarli. Qualche volta ha la suprema ipocrisia di piangere davanti alle innumerevoli vittime che egli spinge al suicidio -' ma non credete alle sue lacrime - lo fa per ing1mnare voi, noi tutti, il codice, la giustizia, l'umanità.

I.a grande città rigetta ogni sera, ogni mattina, centinaia d'individui che attraverso gl'ingranaggi delle sue istituzioni hanno perduto brandelli di carne, di salute, di onore. Sono i miserabili che per una donna discendono tutti i gradini dell'abbiezione, gli infelici che per comperare un gioiello alla superficiale p rostituta che li tradisce non esitano a :firmare una cambiale falsa. Sono gli indemoniati dalla p assione del gioco che escono dalle lunghe veglie attorno al tavolo verde, cogli occhi luccicanti, col passo tremulo, la voce roca, iJ disgusto nell 'anima, il vuoto nelle tasche _;_ la prospettiva del suicidio quale via unica di salvezza. Sono i disg raziati che hanno faticato lungo tutti i calvari del bisogno ed hanno finito per essere crocifissi da un articolo d el codice pc:na.le - sono gli ingenui, i buoni, gli ottimisti - raggirati da' furbispogliati dai malvagi - gettati sul lastrico da un cumulo di palesi e subdole ostilità; sono gli inn~d che colpiti da una sventura non giungono a riaversi, che non arrivano a fronteggiare completamente una scadenza. ·a la banca, o l'impegno con un amico. Tutti quelli insomma che per un motivo o per l'altro ad un dato p unto della loro vita debbono consegnarsi nelle mani d'uno strozzino, come un ammalato si consegna al chirurgo.

E lo strozzino vi guarderà anzitutto lungamente negli occhi. Vorri che voi gli raccontiate la vostra miseria e dopo ch e avrete arrossito, dopo che voi avrete p_ianto di dolore e di vergogna, lo strozzino vi chiederi.

CO!l una voce fredda, tagJiente come una lama di Toledo, quali garanzie offrite della vostra solvibilità. Voi sentite che firmando il prestito al 50, al 60, al 100, al 150 per cento - è un laccio orribile che vi mettete al collo - voi sentite di soffocare, ma di fuori v'è qualcuno che aspetta, v' è una banca che minaccia il protesto, v'è un articolo del codice che vi fa tremare, v'è un ricattatore che sta per mettervi sulla piattaforma dell'universale dispreuo, vi sono, molte volte, delle persone care che dal vostro lento morire di un'ora, attendono una scintilla di vita. ... e fumate Da quel momento voi siete uno schiavo, lo schiavo d'un ignobile predone.

Eppure Ja le"gge, 1a società attuale, tollera lo strozzinaggio, E tanta è l'ipocrita viltà dell'epoca nostra, che se Io strozzino muore lasciando migliaia di lire a un istituto di beneficenza - non manche,anoo « di. scorsi commoventi » ai fune,ali e la proposta di un ricordo marmoreo p er tramandare ai posteri l'effigie del munifico «filantropo».

Ah! Come sei g ran de, pura, immacolata, o morale, o santa morale della società borghese !

M B.

Da L'Avvt nfrt dt l LavcmsJort, N. 17, 1 maggio 1909, V.

Cronaca Citiadina

Avviso

Nei prossimi numeri continuerò la serie dei Medaglioni Borghe;i iniziata nel nuinero di 1° Maggio con Lo Spec11/ato re e Lo Slr ozzino. E verranno i medaglioni: li 11iveur - Il Giudfre - L'Aworato - Il Profeuore - L'Uffid,1/e - L'lmpiegato - lt Giornali;ta - li Unone. Chiuderanno la serie : L'uomo one;Jo - LA donna one;Ja.

M. 8,

A Don Dallabrida

A cotesto scemo sgrammaticato chiercuto che toglie dal nostro giornale le frasi antireligiose che sfuggono al sig. Tranquillini - e lo fa per segnalarci alla polizia - a codesto prete dalla mentalità piccina e torbida di un cafro, non darò mai la soddisfazione di una polemica. Nella mia qualità di redattore del «giornalucolo bestemmiatore » della C. del L. dico a don Oallabrida: Pezzo d'asino, andate a scuola o in sacrestia!

MUSSOLINI BENITO

Da L'A1.11.11ni11 d,l ùvor4Jor,, N . 18, 6 maggio 1909, V.

Primo Maggio Degenere

N on credano i compagni che questo articolo giunga in ritardo. So1o oggi è possibile di dare un giudizio sul carattere che la manifestazione del primo maggio ha assunto e va assumendo. Ho letto diligentemente tutti i giornali, p rima e dopo la data Mi sono convinto che i socialisti devono sopprimere la festa del primo maggio, o ricondurla al MIO primo significato.

Non mol ti anni fa, il primo maggio, era affare esclusivamente di operai, di socia listi, di rivoluzionari. La borghesia assisteva coo una certa apprensione all'esperimento dello sciopero generale, che gettava g randi masse di popolo nelle piazze e nelle strade della città. I governi prendevano delle misure straordinarie per garantire l'ordine, l'opinione pubblica, la sintes i cioè di tutte le piccole viltà, di una determinata epoca storica, sospingeva l'autorità all'impiego dei mezzi della reazione contro gli agitatori.

11 primo maggio le vie della città erano deserte e silenziose, gli animi trepidanti, le rcla2ioni sociali turbate. Verso sera il passo o.den:iato· dei pattuglioni di guardie rompeva la solitudine della città scarsamente illuminata.

Era con un p rofo ndo sospiro di sollievo che la piccola borghesia salutava l'alba del d ue maggio

O ggi non p iù. Cominciano i giornali socialisti a voler dare alla festa proletaria il carattere di manifestazione pacifica, seria e sopratutto ordinata. Nessuno alla lante'm a ! g ridano i rifo-integro-politicanti della italiana Confederazione generale del lavoro e tutti gli or~netti minori di concerto a rassicurare Ja classe abbiente che gli operai sono sempre delle brave bestie da soma, che cercano l'accordo, l'armonia, la cooperazione e.... la frusta. Poi l'altra stampa. Tutti i giornali che si dirigono ai ricchi, ai forti , ai dominatori, dedicano l'a rticolo di fondo o di qu inta colonna alla pasqua operaia : dai liberali tipo ViJa, a i democratici campione Secolo, dai socialisti tipo Giu1Jizia, ai cattolici marca Osservalort Ro,ru,no.

Il sindaco di Firenze pubblica un manifesto gonfio di rettorica e di fnsi poetiche rubacchiate al SaJana di Carducci e all'Ad6'/chi di Ma01oni.

Molte ammin istrazioni comunali sorte dai «blocchi», auspice il sa• crosantissimo triangolo massonico, espongono la bandiera, suonano le campane, fanno vacanza nelle scuole.

Nel Belgio il primo maggio è stato dichiarato festa nv:ionale, cos1 come la nascita di un re o 1a corrunemorazione di una vittoria.

I cattolici hanno rinunciato al loro 16 di maggio per associarsi al primo maggio socialistoide, visto che ogni pericolo è scomparso, e la rivoluzione sociale si annuncia come un idillio che non disturberà gli ozi, le meditazioni, le orgie, e, non dimentichiamolo, le laboriose dige• stioni dei parassiti maschi e femmine

E gli operai « festeggiano » veramente il primo maggio.

La parte più noiosa del programma è precisamente la conferenza commemorativa,

Un'ora di mal dissimulati sbadigli. Poi viene l'allegretto, cioè il corteo, la passeggiata all'aperto, la danza al fresco, la lotteria, i quadri plastici, e si finisce nella birreria, nella taverna, a versare il balsamo refrigerante sulla gola riarsa dalla polvere e dal canto.

In un paese di questo mondo, la Camera del Lavoro ha fatto celebrare una messa cantata al primo maggio per attirare sugli operai le benedizioni del papa e del buon dio.

Questa Camera del Lavoro obbligherà un altro anno tutti i suoi mem· bri ad una confessione generale con relativa comunione e al versamento di una intera giornata di lavoro pro anime del purgatorio. Non ridete, o lettori. Vè dell'altro. U n'associazione monarchica di Roma ha festeggiato il primo ma.ggio n.Qn dimenticando d'inviare il solito telegramma al re. ~oi ci avviciniamo ad un primo maggio che costituirà la più grande ironia della storia: fra qualche anno sarà un plotÒne di guardie che aprirà il corteo proletario, e nei comizi il rappresentante della legge reciterà un discorso d 'adesione Oh che bella festa allora! Che bella festa!

Questa irresistibile degenerazione del p rimo maggio pone i socialisti di fronte a un problema di facile soluzione : O è possibile di ricondurre il primo maggio alle origini e conferirgli l'antico carattere e significato rivoluzionario e allora dirigiamo in questo senso i nostri sforzi e la nostra propaganda, o i fatale che il primo maggio sia consacrato quale festa dai calendari ufficiali della borghesia e allora sopprimiamolo noi - con animo deciso - in modo che non ci toc~hi la suprema vergogna. Torneremo a festeggiare il primo maggio, quando avremo demolito la società attuale. Sarà allora. non il primo maggio degli schiavi, ma il primo maggio degli uomini liberi.

This article is from: