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LA SANTA DI SUSA INTERVISTATA
Come un pellegrino· che muove a una Tebaide lontana per espiare · nclla solitudine bianca e sconfinata del deserto i dolci peccati di un tempo, sono partito da Trento all'alba sotto un cielo nubiloso e minacciante la pioggia. La strada dispiega il suo nastro fra le colline superbe della vegetazione in fiore: più in alto i cledivj silvest ri delle montagne s'adombrano di wi verde tenero; le fosse profonde hanno ormai perduto ogni traccia della lunga dominazione iemale.
C'è nell'aria una gamma di suoni e d'efRuvi. Man mano che mi avvicino alla meta, i miei pensieri, forse seguendo il moto de lle mie gambe, diventano più gravi.
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Quando Susà - la mia Mecca - appare sotto la montagna rossa, un raggio di sole squarcia le nubi e il mio sguardo si bea in una magnifica panoramica visione.
Sopra Pergine, il castello erge le sue m ura merlate di cui le feritoie sembra no occhi socchiusi di un cadavere enorme; poco lungi una croce altissima, tutta bianca, profila le sue braccia. gigantesche in atto di supremo comando; in fondo il lago d i Caldonazzo ride nella _ sua a.nutra chiarità virgiliana, mentre sulle u lt ime montagne verso l'Ita) ;a sfioccano i cirri bianchi e turg idi deu·o ra mattinale.
Vinto dalla commozione vonei gridare con voce di mille toni la famosa ottava di Torquato, ma finisco per balbettare un verso di G abtiele D ' Annunzio :
-o naJura1 o immema S f inge, o mio eterno Amore!
Susà dista venti minuti di cammino da Pergine. Subito dopo il pa.ssaggio a livello della ferrovia valsuganese, il sentiero s'inoltra fra i campi con leggero pendio. Susà, come tutti i villaggi alp~stri, è un mucchio di case. Avanti agli abituri è il solo catafascio di tronchi d'albero, di fascine e di rifiuti.
Ah! come mi t it illa dolcemente le pinne del naso il sano a.ere odore ammoniaca!~ che si sprigiona dalle stalle e dal letame religiosamente conservato in grandi masse dalle qua.li escono rivoletti di un liquido giallo come il granturco, profumato come la menta. Come mi piacciono questi bambini semi nudi, mocciosi e ruzzanti fra le pozzanghere; come sento d'amare quest'umanità che cresce libera nell'ignoranza e nel sudiciume! Sinile parvu/of t1en ire ad m e E i parvoli mi guardano con occhi che esprimono un ingenuo punto interrogativo,· mentre Je loro labbra mi salutano con un « riverisco » dalla cadenza italiana e consolatrice.
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Prima di recarmi dalla « sant a )> faccio una visita alla ca.sa rovinata da un incendio, pochi giorni or sono. :2 un dovere d' ospitalità che compio. Dimostro d 'interessarmi alle vicende di Susà. Ne' p iccoli villaggi un incendio e sempre un avvenimento memorabile, almeno sino a quattro generazioni.
Una donna alta, grigia, dag li occhi rossi e gonfi di lagrime mi ac· compagna ai piani superiori della casa. Qui Je fiamm e hanno compiuto la loro opera devastatrice. Sopra le mura annerite dal fumo, le t ravi si incroc iano ancora , ma dal tetto completamente scoperchiato una luce bianca e cruda sembra frridere a quella desolazione. La grande ruota che serviva a trasportare nel solaio il fi eno, non ha che pochi raggi manati; nell'angolo una falciatrice mostra i suoi ingranaggi di acciaio che si sono contorti sotto la stretta ig nea; i pavimenti che serbano acco· munate le traccie del fuoco e delr acqua, cedono sotto al passo, con un'oscillazione ammonitrice. La buona donna mi dichiara singhiozzando :
- Queste cose succedono solo a noi, poveri di avoli!
Vorrei risponderle che anche in altri tempi e in altre parti del m ondo sono scoppiati degli incendi e che è pur sempre una consola2ione JocioJ h ahere penantes ; ma rimetto a un'altra volta questa fnse perché le anime semplici e tutti coloro che non hanno letto Eduard von Hartmann ere. dono a un « proprio » dolore e non al «dolore» universale !
Dopo pochi minuti mi trovo davanti alla « Santa ». Quali amaris· sime disillusioni sono riservate alle animule romantiche! Io m'aspettavo di vedere la Santa discendere dall'alto o montare da un sotterraneo in wi globo di luce, adorna delle sacre costellazioni, e invece la « Santa » compare da un usc io cigolante e sgangherato. Il piccolo saluto che comincia con un Ave ho dovuto « rientrarlo » perché la « Santa mi ha gelata con un esordio di questo genere :
-J ,Ma/ieri (bachi da seta) non mi lasciano neppure il tempo di morire,
Il Periodo Trentino
- Ma troverete una mezz'ora per me.
La « Sa.nta », al secolo Rosa Broll, accoglie la mia preghiera e siede. una donna bassa, dai lineamenti secchi, dagli occhietti chiari, grandi, vivaci. le chiome sono grigie, ma ricche . Età presumibile: cinquant'anni.
- Voi supponete forse lo scopo della mia visita.... Ho saputo dei vostri casi giovanili.... Desidererei qualche informazione esatta. La storia la conosco; però ignoro molti dettagli.
- Oh! - esclama la Rosa -t utti 5anno le mie avventure.
- Ma voi sapete che passando da bocca a bocca la verità ~i altera sino a diventare una bugia, Ditemi , ricordate l'anno in cui avete conosciuto don Antonio Prndel?
- Fu nel 1S74.
-E vi conobbe subito?
- Anca maua. Avevo allora sedici anni e lui ne aveva venti. Mi faceva la corte alcune settimane e mi conquistò. Divenni la sua amante.
-E mai sua sposa?
- Anca. Dopo due mesi andammo i nsieme a Trento a comperare le gioie.
- Dove 1o avete celebrato il matrimonio?
- Alla Madonna di Pinè. Don Prudei mi accompagnò davanti al1'altate e in presenza di due testimoni mi lesse una carta di dispensa che egli asseriva aver ricevuta dal papa e colla quale poteva sposarmi. Alla sua domanda io risposi « sl ». Egli aveva fatto chiudere le porte della chiesa e salvo i due testimoni nessuno al mondo avrebbe mai dovuto conoscerfc' il mio matrimonio segreto. Dopo, fui condotta in canonica e presfc'ntata come cugina di Don Prudei dai lato materno. C'erano cinque o sei giovani preti che banchettavano.... non osai entrare in loro compagnia malgrado i ca lorosi inviti Restai un po' confusa e mi ritirai in cucina a mangiare colle serve.... la sera. stessa, a tarda ora, ritornammo a Susà. Il nostro appartamento era preparato nella Casa del Beneficio. Vi ho vissuto tre anni...,
.BEATIFJCAZJONE E MIRACOLI
Dopo una breve pausa di cui la Santa sembra aver bisogno per riordinare la trama delle memorie, il racconto prosegue.
- lo stavo chiusa giorno e notte nella Casa del Beneficio La gente cominciava a mormorare.... Si trovava strana la mia reclusione.... Allora don Antonio Prudel si mise a p ropagare la novella della mi.a sa ntit1. Due volte alla settimana veniva a comun ica rmi, seguito da un gran ca.
Opem Omnia Di Benito Mussolini
dazzo di fedeli ... Ogni venerd), poi, regolarmente, mi faceva sudar san. gue Diventavo santa patora I contadini dei dintorni e dei paesi lontani muovevano in pellegrinaggio a Susà, mi chiedevano delle grazie e mi colmavano di regali La gendarmeria nutriva forti sospetti sul· l'autenticità d ei miei miracoli, ma affinché i rappresentanti della fona. pubblica non mi trovassero in canonica, don Prudei aveva scavato un nascondiglio nel muro ( esiste ancora) e quando si annunciava no i gendarmi , io mi seppellivo in quella specie di armadio e sfuggivo a tutte le ricerche Una sera , don Antonio organizzò un'apparizione in rui io avrei ra ppresentato la parte di Madonna.... Mi vestii di bianco e insieme con una mia compagna, la Beata Martini, mi posi dietro a un filare n ei prati ai Restellani , presso Costasavina. Don Antonio soleva riunire seralmente i suoi coloni, e distribuiva loro, con prodigalità, dell'acquavite... Era appunto intento a conversare, quando un Martini, fratello della Beata, e già d'accordo n el trucco, corse ad annunciare l'apparizione .... Subito vennero tutti quanti verso di noi, ma don A ntonio li p recedeva e a un certo punto Ji costrinse ad inginocchiarsi. Dopo essere apparsa, io approfitta i di quel momento per scomparire....
I FRUTTI DELL'A MORE
- Scusate, Rosa ... Una domanda. Il vostro matrimonio con don Prudei è stato fecondo?
- Oh s1, abbas tanza.... ma poco fortunato .... Il primo figlio - un maschio - fu abbandonato sulla porta della chiesa di Perg ine da uno che non ricordo Venne quindi raccolto e mantenuto dalla mammana Andreatta. Dopo 1' m esi morl.
- Permettete Chi vi assisteva durante il parto?
- Ma lui! Lui don Prudei!
- Fum:ionava allora da mammana?
- Come uno ch e abbia fatto -le scuole....
- E dopo ?
- Abortii di q uattro mesi e poi dopo un anno e mezzo circa ebbi una bambina. Questa fu portata di QOtte a Levico dentro una spor ta. e lasciata sulla soglia della chiesa. Ma i gendarmi che battevano a quell'epoca la campagna per trovare gli autori di una serie di furti avevano notato rindividuo deJla sporta.... Alla mattina il prete di Levico, aprendo la chiesa, trovò la n eonata che vagiva Fatta immediatamente la denuncia, i gendarmi non tardarono a identifica re l'uomo chi misterio so carico, · e trattolo io arresto ottennero da lui una confess ione completa.... In seguito a l parto io mi trovavo ancora a letto, quando vennero i gendarmi.. .. Che scena! Don Prudei sembrava fulminato! Mi adagiarono su di una barella e mi portarono a Pergine. Vi rimasi cinque giorni, e poi fui condotta a Trento, ma non alla Vanga, bensì all'ospedale....
- E la bambina? - interrompo io.
- Venne raccolta e riportata a Susà da una Luisa Carlini. Morì dopo una ventina di mesi por.i papa e fu sepolta da Don Giovanni Molinari....
Il Processo
- Quanto tempo siete stata all'ospedale?
- T utto il tempo dell' istruttoria, quasi sei mesi.
- Di che eravate accusata?
- Oh! non mi ricordo.... sono passati tanti anni!
- E veniva don Prude! a trovarvi ?
- Mai. Capitò invece il parroco di Santa Maria Maggiore per spingermi a dichiarare davanti ai giudici che la bambina abbandonata non era di don Prudel.... ma di un vagabondo, di un soldato che mi aveva preso per fo r2:a .... Io promisi, per evitare lo scandalo, di non fare il nome di don Prude!. Venne il giorno del dibattimento che si svolse a porte chiuse Don Antonio era seduto accanto a me e mi diede, per lusingarmi, un cartcJ<:cio di cannellini e garofani .... Quando si trattò di giurare che io non avevo avuto relazione con don Prudei, non fui capace.... e dichiarai: «n stato il prete e non altri. lo possono d ire i testimoni presenti». Uno di essi, miq zio, vive ancora ( ha 88 anni). Il presidente allora mi domandò : « Chi vi ha suggerito il contrario?». lo confessai : « 11 parroco di Santa Maria Maggiore ». Chiamato questo prete, il presidente gli chiese: « Perché avete suggerito una bugia a Rosa Broll ? ». Egli rispose : « Per far cessare lo scanddo »
- Ditemi, Rosa. E don Prudei non disse nulla ?
- Nulla.... non fiatò
- Foste condannata?
-No.
- E vostro marito?
- - Neppure.... Cioè il vescovo gli tolse la messa e lo tenne per qualche tempo nel Collegio Vescovile di Trento, forse ad istruire i chierici....
Qui Rosa Broll si mette a ridere, non senza malizia.... e accenna ad alzarsi.
- Restate ancora qualche minuto, vi prego, ·e ho finito. Dopo questi avven imenti qual sorta ebbe il vostro matrimonio?
Opera Omnia Di Benito Mussolini
- Passati alcuni anni don Prudei patti... Non mi lasciò nep pure le « gioie » d i sposa.... Mi portò via anche quattro abiti....
- Sapete dove si trova adesso?
- .A S. Lorenzo di Banale, nelle Giudicarie.
- Grazie Rosa.... Ora potete andare a « pelare » gelsi pe i vostri cavalieYi e vi auguro buona fortuna, la Santa è scomparsa senza lasciar dietro di sé. quel sottile p rofumo d'ambrosia che almeno un tempo distingueva le divin ità dai miseri mortali. Io raccolgo melanconicamente le cartelle su cui ho gettato poche righe, e mi affretto .11 ritorno.
- A buon vederci., s;o,.
Nei campi è l'ukimo f ervore dell'opera quotidiana. Incontro dei contadini carichi di foglie; le note di un a canzone mi giungono da una vasta prateria sulla quale i rosolacci sembrano farfalle immobili; scendono le prime o mbre crepuscolari; io accelero il passo.
Strada facen do le avventure della Santa assumono un nesso logico nel mio spirito, e mi spiego e giustifico sino a un certo punto la condotta di don Prudei, di questo prete giovane che non può soffocare il grido ribelle del senso trionfante sotto la stretta di un gelido e forzato voto di castità.. .. Se la Santa non ha avuto e non avrà mai g li onori dell'altare, non dipende dal suo marito spirituale e materiale, ma dal secolo scettico, incredulo, beffardo, dal secolo delle interviste e dei.... sequestri.
Se Rosa Broll e compagno avesse ro interpretato un po' meno alla lettera il motto biblico crescite et multiplicamini non ci sarebbe stato bisogno di abbandonare i marmocchi sulle porte delle chiese e di farsi processare a Trento. La bella fa ma di 1a11tilà paloca, consolidandosi, avrebbe valicato i monti, forse i mari. Don Prude! non doveva ignorare che la prima condizione p er diventar santi è d' esser sterili, se non casti. Vecchie storie che hanno valore come documenti umani, noi le registriamo col breve segno grafico poich'esse provano che la natura non si costringe e non si spezza.
Da Povo, Trento costellata di mille luci, mi appare in una soffusa chiarità. :t notte. Io dist inguo la ca.scatella di Sardagna come una linea bianca, come un raggio di luna che :filtri dalle profondità della roccia. Intorno I'an&teatro nero cinge colle sue mura ciclopiche la città che dorme.
Nel cielo Je stelle hanno lunghi brìvjdi. :e l'ora in cui io accendo nel mio cuore la fiamma votiva per tutte le speranze, per tutte le fedi, per le rivolte inutili, per le passioni morte*....
MUSSOLINI BENITO
Da li Popolo, N. 272~, 12 giugno 1909, X.
• Di questo articolo, nel lug lio 1909, venne fatto anche l'estratto : BENITO
MUSSOLINI - L1 Sar.ta di far à (intuvista} - Prezzo centesimi 6 (Venç!esi pro A. vvtnir, d , I LAvorl/llor,) - Trento, Soc. Tipografica Ed. Trentina. l'opuscolo reca la seguente prefazione: <i Ptr mollt ÙuÌJ lenu di , om f,a gn i ,he non l egg ono o non p ou ono legge re gi ornali quotid iani, mi sono d ed,o a ripubbJirare in op,uroJo l'inleNJÙta rhe vide J:, Iure 111Jle wl?nne del Popolo. Il proreSJo e i uni per rui la por,era wntadtlla di Susà ebbe pe, quak he tempo gli onori della s,m#tJ, rono fo r1e ar.aioghi a quelli deJJe altre 14nte ,he la rhiesa ,atto/ira ha porto J11gli 1'114,i, Su per1tizione, mùeria, inge1u1itJ da una parie; raggiro, abuso, f1Mberia dall'altra, e una solenni>, dccum en/a/e smentita a certi voti di raslitJ ,he non pouono euere mantenuti unza fon.tre la natura umana. Lo Jo, ,b1 l.' , piJodù, no11 è ,mùo, ma gio1111 rilevarlo pnch; molti 10no i ciechi che non vogli<,no 11ed11rt, i 10rdi che non vogliono u ntirt , gli ignavi cht 111biuono 1 1i raJugn,nu; inveu di reagire e di /ollare. Preuindete dai .peuonazgi the t1i figur4no, t di q1,e110 rauor.to Jtori(Q, o romptJgrti, o lttto ri, ,if/eJtndo, 110i lr011ll'el1 l'intimd morale. lo credo di .w,r fatto op,r11. 111ile p,r lo. 1101J,a