2 minute read

GLI UOMlNl DEL GIORNO BURTZEFF

Dopo l'ex-poliziotto Bakai, l'ex-professore Burtzeff. 2 un crescendo impressionante di rivelazioni. La campagna di Burtzeff danneggia l'autocrazia moscovita più d eJle sconfitte sui campi di Manciuria. 8 la 6ne morale di un impero, è la demolizione di un imperatore, degno di figurare fra Caligola e Caracalla. Burtzeff odia lo czar: ma di un odio sacro, umano. Non si dimenticano così facilmente le torture delle bastìglie russe, gli orrori della Siberia lasciano tracce incancellabili, gli impiccati si levano imprecanti al « piccolo padre » e gridan vendetta!

Grazie alla complicità delle polizie occidentali, gli spioni dello czar raggiungevano e colpivano in teHa straniera le vittime destinate al macello io patria. La vita dei profughi russi a Pa rigi era avvelenata dalle persecuzioni e dai tradimenti. Oggi la repubblica si è liberata dall'im. monda gen ia. li merito di quest'opera di purificazione \\a dato in gran parte a Burtzeff. Questo professore di storia ha l'entusiasmo dei latini, la fede degli slavi, la tenacia dei tedeschi. Per anni ed anni egli è an· dato preparando le armi. Dopo la sua avventurosa fuga dalla Siberia, ogni giorno è stato un giorno di lotta e di ele\·azione Sorridente alle minaccie, sprezzante del pericolo, fiducioso nel trionfo delJa causa cui .ha .votato ogni ene rg ia, Buit:zcff è un magnifico ca mpione della nuova civiltà slava. Le memorie che egli va pubblicando sull'Humanité costituiscono neila loro nudità di stile, un documento formidabi le d'accusa. Lo cza.r non troverà degli avvocati difensori, forse ricorrerà ad un sicario, per spegnere nel sangue la libera voce di Burtzeff e l'arma di tutti i tiranni. Ma ogni nuova vita immolata, affretta di un giorno la rovina del sistema.

Advertisement

MUSSOLINI

Da 1/ Popolo, N. 2756, 21 luglio 1909, X.

Mussolini wmunù:a /'e1iJo felice delle trartatìve (Gli opmù sa/11lano la 11iltor;d ton un grande applanso), Compagni - aggiunge J,,1,m o/ini - io sono lieto di avervi veduto alla Camera del Lavoro Quando vi siete presentati, stamani, io non vi ho chiesto la vostra fede religiosa, le vostre idee politiche e neppure se eravate inscritti in qualche organiuazione. Né ve lo chiedo ora che il vostro breve sciopero è stato coronato da un successo. Ma quando sentirete i malevoli infamare la nostra istituzione operaia, voi risponderete che nell' ora del bisogno è so lo alla Camera del Lavoro - e non ai vescovati o alle ban che cristiane - che gli operai trovano appoggio solidale e disinteressata difesa. (Quei/e parolr furono vivam,nte applaudile Uno degli operai ringraziò a nome di tu!Ji i presenti iJ Muuolinr).

• Riassunto àel discorso pronunciato a Trento, il 21 luglio 1909, a81i open.i sterratori scioperanti àella ditta. Mariotti e Defant, convenuti alla ca.meta del lavoro per sentire ddl'esito dèlJc trattative avvenute fra una commissione operaia presieduta d a Mussolini e una rappresentanza della ditta. (lli L' A.1111,nir, d el LA11or11tore, N. 29, 22 lugli<> 1909, V).

This article is from: