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TENEBRE E LUCE

Due fatti sono venuti in questi ultimi giorni a dimostrare luminosamente qual sia l'int imo spirito che governa e di rige le azioni della chiesa, del clero cattolico e dei clericali: la messa all'indice di quattro o pere d i don Murri e un voto dei clericali al Consiglio Comunale di Vicenza , Quando certi « dottori » nostrani che potrebbero anche chiamarsi Alcide Degaspcri, vanno a predicare davanti a povere ignare turbe di contadini che 1a chiesa è amica e protettrice della coltura e dell'istruzione; quando si afferma che i preti sono teneri lsir] del progresso civile, si cerca di sorprendere furbescamente la buona f ede di chi ascolta e non sa.

Il Vaticano odierno è identico al Vaticano del secolo XVI. E il covo de ll'intolleranza e di una banda di rapinatori, Come ai temp i di Lutero, anche oggi il papa scomunica i preti che rifiutano di credere agli assurdi mostruosi della teologia cattolica, anzi clericale; come ai tempi del buon Lamennais, che si vide proscritto dalla Chiesa per le sue coraggiose Paroln d'un (roydnl, anche oggi la sacra congregazione delrlndice condanna i libri dei modernisti e ne proibisce la lettura a i fedeli, colla minaccia - ormai ridicola - desii eterni e roventi castighi i nfernali.

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La vecchia lupa può ave r perduto il pelo, non ce rto il vizio Aggiungiamo ch e ha perduto il suo prestigio morale. Questo furore persecutorio contro i l modernismo, il quale - lo diceva poco tempo fa il padre Salvatore Minocchi deJI'Università di PJsa - accetta nell' esegesi biblica · i metodi delle scienze moderne - questa caccia a l libro critico, coraggioso, s incero - questo opporsi ad og ni tentativo di rinnovamento i: da una parte un a prova dcli'« onn ipotenza » dei gesuiti e dall 'a ltra i l segno deU'« impotenza» della chiesa. La chiesa cattolica non può rinnovarsi. Ora gli organismi che non si rinnovano sono destinati a morire.

La chiesa cattolica non può rinunc iare al principio d'« autorità» e non può ammettere il « libero esame ». Discutere sul « dogma » i: peccato di disobbedienza e di superbia. Dubitare sulla cabala cattolica è un primo passo verso la perdizione. Per salvarsi bisogna chiudere gli occhi, tapparsi l e orecchie e .fidare nella di vina provvidenza. Coloro che VO· gliono sfrondare dal vecchio albero della teologia cattolica tutti i rami secchi, che non p ossono piU resistere aJ soffio impetuoso delle n uove scoperte scientifiche, sono dei « rep robi » da a llontanare, degli « eretici » da condannare. La chiesa di Roma non discute: gli « ignaziani » dell'Indice non oppongono ragioni a lle ragioni del Murri, non .scrivono libri, articoli di risposta, no: emanano un decreto di condanna, o soffiano una bolla dì scomunica che a questi moderni chiari di luna è leggera, vacua come una bolla di sapone.

Noi ci spieghiamo il perché di questo sistema e vogliamo spiegarci ancor meglio con un esempio. :e noto che la mancanza di aria è una prima e indispensabile condizione per conservare i morti. Certi giganteschi sauriani dell'età preistorica, sono giunti a noi perché furono custodit i e preservati da un impenetrabile strato di ghiaccio. Ma non appena sono posti a contatto dell'aria, l' involucro esterno scompare, la maschera cade; le mostruose carcasse si piegano e si spezzano; lo scheletro si r iduce a un mucchio di ossa che gli scienziati r iportano poi nelle posizioni prim itive, ricostruen do l'animale. Cosi è della chiesa di Roma. n un grande cadavere. Dall'epoca dei Padri e dei Dottori - che furono senza dubbio spiriti di una potenzialità enorme - ad oggi la chiesa cattolica non ha pmdotto nulla nei campi del pensiero. H a assimilato - costretta - alcune forme superficiali delle culture successive, ma in fondo si è fossilizzata nella «scolastica» e nell'autorità indiscussa e indiscutibile del papa. Mettere a contatto dell'aria pura, libera, vivificatrice, ossi,genata, il grande morto, significa vederlo cade re, disfatto, come un edificio crollante al quale si tolgano gli ul timi puntelli. :&co perché 1a chiesa di Roma non vuole aria, non luce, non discussione.

Ma impone invece la fede cieca, la rassegnazione, le tenebre dell'ignora nza.. Per questo i consiglieri clericali del Consiglio comunale di Vicenza sono stati coerenti allo spirito informatore del cattolicismo. Si tratta di erogare un sussidio per le biblioteche popolari, destinate ad elevare il tencire bestiale di vita che trascinano oggi Je classi lavoratrici. I clericali hanno parlato e votato contro. Dunque niente biblioteche, niente libri, niente istruzione per il popolo! Il popolo deve rimanere stupido e vivere come gli animali che non leggono libri. Il proletariato deve lasciarsi docilmente sfruttare e nient'altro! Deve ri manere« povero di spirito » perché è appunto ai poveri di spirito d1e Cristo - nel gran giorno - spalancherà le porte dei sette cieli!

Abbasso le scuole! Abbasso l' istruzione! Abbasso i libri e sopratutto i giornali! Evviva la santa asinità e la redentrice ignoranza !

Cosl hanno gridato - in cuor loro - i clericali di Vicenza. E sono stati coerenti, perdio! I cattolici mentiscono quando proclamano che essj vogliono elevare l'intellettualità degli operai. J veri, i buoni, gli autentici, i tradizionali cattolici sono quelli di Vicenza; cresciuti sotto la protezione e la tutela del senatore che ha fatto piangere e svenire e sospirace tutte le femminucce del r egno d ' Italia!

I buoni cattolici - tenetelo bene in mente, o compagni - sono nemici della vostra istruzione. Se lo potessero abolirebbero tutte le scuole. E quando i cristiano-sociali verranno a dirvi il contrario, ricordate loro il voto dei colleghi di Vicenza. Sarà la mi'gliore documentazione e la risposta che non ammette repliche gesuitiche o sotterfugi bugiardi.

Benito Mussolini

Da L'Avve11ife del Lavoratore, N . 29, 22 luglio 1909, V. Pubblicato anche su La Uma (I, 104)_: N. 33, 14 agosto 1909, XV~J.

IL GRANDE çADAVERE

Il titolo è mio, quantunque sia apparso in capo ad un pomposo articolo di Alcide Degasperi sul numero di sabato della Voce Ca110/ica, Lectio bre1Jù.... sarà questa mia risposta e per raggiunger megl io lo scopo rinuncio a ribattere le personali malignazioni piccine che mi riguardano.

Una volta tanto, voglio permettermi il lusso di trasportare la polemica nel campo delle idee. Trovo strano però che all'amabile foglietto (così il Degaspeti definisce I'Ai•venire del La&1oratore) si opponga l'autorità di una rivista e che cont ro a un propagandista briaco d' odio giacobino quale il sottoscritto, si mandi per ambasciatore il dott. Renner. Al dott. Renner che tesse l'elogio della chiesa potrei rispondere colle parole del sig. dott. Carlo Marx, che definiva la religione « l'oppio per addormentare il popolo ».

Ma veniamo a quelle che il signor D egasperi chiama « affermazioni paradossali». lo ho scritto che « il vat icano odierno è identico al vaticano che condannò I.utero ». Ho detto « che la chiesa cattolica significa autorità, annientamento dell'individuo » .

Strano! Ma ho trovato una confe rma significante nelle parole di un g!Up}X) di seminaristi che hanno mandato proprio in questi giorni una circolare ai loro collegh i d' Italia. Essi scr ivono :

« Tutte le riforme del Concilio di Trento sono inspirate da un sentimento di reazione. Mentre la rivo luzione protestante era stata uno sforzo inteso 1 sbarazzare l'umanità da t utte le forme che avevano soffocato la vita dello ~piIito, opeu della reazione cattolica è proprio di insistere sulle forme combattute, su tutto l'ordinamento esteriote miruicci:ato.... Sì cercò un'unione esteriore a base di autorità e di coercizione.... Nei quattro secoli che ci separano dal Concilio di T rento fu un continuo peggiorate.... Nei seminari s'insegna oggi la teologia del Concilio di Trento L'asservimento :all:a stessa - scuola teologica e filosofica, come se da quel tempo ad oggi non fosse passato che un giorno :t.

Sono seminaristi che scrivon cosl, futuri preti, non il maestro e donno dell 'Avvenire. Dov'è dunque la modi6cazìooe, dov'è l'adattamento della chiesa alle nuove forme di cultura?

Degaspe.ri ha sottolineato la mia fu.se, che la minaccia degli etc.mi ta. - Il.

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