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LO SCIOPERO DEI CANTONIERI ZIVIO!

Ecco l'esclama2ione colla quale ieri sera i croat i si fece ro intendere dagli italiani. Zivio! Evviva! Evviva 1a solidarietà internazionale che abbatte le fron tiere! I croati hanno cancellato nella giornata di ièri gran parte deUa triste leggenda che Ii circonda~a e li circonda.

Incettati a t radimento nei loro paesi da un rinnegato italiano, ap· pena giunti nelle nostre terre e saputo dello sciopero, i croati hanno cominciato col bastonare il mercante che li aveva ingannati e col d ichiarare incondizionata la loro solidarietà coi cantonieti scioperanti.

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La Came ra del Lavoro di Trento, non mai fu piena di u na folla cosi entusiasta come quella di ieri sera*. I croati che stavano p er ripartire erano in fondo alla sala. Le loro faccie brune, gorkiane, esprimevano la letizia di non aver tradito i fratelli italiani. V ibrava l'anima della m oltitudine al sentimento della solidarietà universale che n on cancella le patrie, ma le comprende in un più vasto sogno di f ratellanza e d'amore.

Sì! D opo venti secoli dalla predicazione del mite apostolo ·di Galilea, è finalmente possibi le un'in tesa fra popoli di razze e di lingue diverse. Basta uoa parola, un'interiezione, un gesto! I vecchi odi nazionalisti scompaiono. Il proletariato si sente « uno » nel suo internazi~ nalismo d'interessi economici e di finahtà ideali.

• « In occasione di questa riunione, Mussolini pronuncia uo discorso, in cui, - dopo aver salutato in atto la solidarietà dei lavoratori al disopra d elle baionette dei governi - dice: « " Carlo Marx nor, ha gtllalo inVffflO il 1110 grido: "P,oletari di t11t10 il mondo uniliPi!". D o po 11n rinq111munnio croaJi, iJa/iani f'4ltmi:u 1mo 11ellt hm, d, f /,n,o,o, d omani f,a1e,,,izztran,w nelle ri11.ili1J nazionali, fomtnlate d all• borghuia , fara,r uompari,, il f,a1,iddio ,olltlli vo 11ma110 ,h, 1i ,hi am.i ' ""'"· In allo le bandiere rotu , 1.il11ti.imo /'umanilà ,h, dù11111a 11na, fraJerRa, gra11d,: li 110JJro m ovimento 'V'inugni, o tom/u1gnì, ,h, è 10/0 <fila Camer.i drl Lavoro rht JÌ difendono i 110JJrÌ int1rtui, ,h, la fona dtl/'o ,ganizzaion, i irr,1is,ibile, thlf 111 10/idari11J naziona/11 non è Mn JOgno, mii divtr,à. r,a/tJ ". (Un lunghissjmo applauso saluta le parole del Musso· lini) "· (Da li Pop olo , N 276~, 29 luglio 1909, X).

I croati dopo quattro giorni di viaggio, malgrado tutte le lusinghe, le promesse, gli incitamenti dei camorristi della meridionale, non hanno voluto compiere opera fratricida. Super ba lezione ai borghesi patriotti, che vedono la patria attraverso j fu cili e le corazzate, smentita solenne a tutti i ciarlatani del nazionalismo che nel secolo, per sua natura mondiale, sollevano i vecchi fantasmi di un passato vicino a t ramontare.

Il proletariato oggi compie il grande sogno di Gesù O uomini siate fratelli! esclamava il tiglio dell'uomo spezzando il cerchio angusto dello sciovinismo giudaico. Proletari di tutto il mondo unitevi! ha p roclamato Carlo Marx. frangendo il pregiudizio borghese che fossilizza il concetto di patria e rinuncia a quello d 'umanità.

Zivio, gridarono ieri sera i croati. Viva i fratelli della Croazia, rispondev~no gli italiani e D ante padre, il poeta universale, semb rava proteggere nella prima ombra della notte, col ge5to largo della mano tesa, la folla frat ern izzante nella comunione di un'idea di pace che dovrà domani trionfare nel mondo.

MUSSOLINI

Da Il Popolo, N. 2763, 29 lug lio 1909, X.

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