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CRONACA CITTADINA

MATERNITA.... COLPEVOLE?

I due infanticidi recentemente scoperti a Trento, permettono di fare questa domanda Due madri hanno soppresso i prop ri figli. T rascuriamo i particolari della cronaca, e cerchiamo di fare alcune considerazion i generali. Diciamo subito che la maggiore, l'unica forse, responsabilità del delitto rimonta alla costituzione dell'attuale società. Le colpevoli non sono le due povere ragaue che in un momento di terrore e d i perdizione si sono decise all'atto criminoso. La colpa è delle tradizi oni che ci opprimono, della morale ipocrita che ci soffoca, del rispetto umano che ci costringe ad una vita di fal sità e di menzogna.

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I frutti dell'amore sono oggi considerati frutti amari, tutte le volte che non sono legalizzati dal matrimonio. La disonestà della sposa, trova quasi sempre delle benigne attenuanti, il disonore della fanc iu lla non mai. E quando la fanciulla, prima del grande nodo monogamico consacrato dal sindaco e dal prete, cede alle lusinghe e alle promesse di un uomo e diventa madre, cresce attorno a lei un'onda· di riprovazione, di calunnia, di di ffi denza e la fanciulli perde il coraggio della maternità. t allora che le cronache debbon registrare gli infanticidi.

Gli ottimisti, i difensori pagati dall'attuale società, la difendano pure, la esaltino, ma è certo ch'cssa è corrosa da un male insanabile, da u:n dissidio profondo, è certo che la morale attuale che non permette alla madre di essere madre, è una morale da abbattere.

Ci sono le condizioni economiche, che fanno assai spesso traboccare il vaso. Molte fanciulle tradite avrebbero il coraggio di affrontare il pregiudi2io sociale, le disillusioni amarissime dell'amore=, la tempesta familiare, ma temono di non bastare a se stesse, temono di non poter vivere, pur lavorando onestamente. E allora cedono alle tentazioni delittuose.

Le epoche di decadenza hanno un sigillo che le rende incon fondibili: il concetto basso dell'amore e della responsabilità familiare. Oggi l'amore è un turpe mercato, oggi l'uomo cerca di sottrarsi al suo dovere sociale. Sia.mo dunque in un' epoca di decadenza morale. Bisogna so- stituire altri valori morali a quelli che ancor oggi s'impongono per forza d' inerzia, bisogna rinnovarci e purificarci, se vogliamo rinnovare e pu· rificare l'ambiente. Dare aria, luce alle nostre coscienze e affrontare senza falsi pudori l'opinione dei più, deridere il rispetto umano, vivere secondo le nostre idee, mostrarci non solo nelle parole, ma nelle azion i. cittadini di un nuovo mondo migliore

M. B.

Da l'Avvenir, d,l Lavoralort, N }O, }O luglio 1909, V.

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