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NUOVE PUBBLICAZIONI

« LO CZAR VIENE ! »

il primo volume delle pubblicazioni mensili intraprese dalla casa milanese l' « Attualità » 1 , Scopa delle pubblicazioni è di presentare ai lettori i personaggi che hanno fatto storia, nell'esattezza docwnentale. Vi figureranno regnanti, ministri, deputati, senatori, oratori, letterati, drammaturghi, giornalisti, romanzieri, banchieri, miliardari, preti, tutti circondati dal chiasso della loro vita, li primo volumetto è dedicato a Nicola II e porta sulla c.opertina il titolo suggestivo Lo Czar 11iene. Sotto è dipinta una mano nera che incide sopra un muro la sentenza che condanna al bando di tutte le nazioni civili l'impiccatore russo. la copertina è felice. un braccio nero che esce da una tomba. Forse da uno dei tanti sepolcri di viv i dove i rappresentanti la giovane Russia liberale sono gettati a marcire.

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Autore dell'opuscolo è Paolo Valera. L'amico nostro ci ha dato lo C2ar coronato dalle molte infamie e l'ha reso infinitamente esecrabile. Abbiamo rabbrividito, leggendo. 11 racconto dei martirii subiti da lle vittime ci ha forzati al pianto, al singhiozzo che si esprime in una contrazione suprema di dolore e di collera.

Siamo certi che la pubblicazione avrà largo e meritato successo in Italia. Paolo Vale ra è ancora lo scrittore della nostra pr ima g iovinena. Non abbiamo visto ne lla sua prosa i segn i del tempo. C'è ancora il fraseggia re breve, rapido, dove ogni p arola cade come un colpo di martello, c'è ancora il movimento pittorico e descrittivo a tratti divisionisti e a tinte che non si cancellano.

Noi raccomandiamo vivamente ai compagni questa p ubblicazione e quelle che verranno. Venticinque centesimi al mese non sono molti. ll diletto intellettuale compensa largamente il sacdficio tenue finanziario.

MUSSOLINI

Da li Po~olo, N , 2778, 16 agosto 1909, X

1 Cu• &iitrir, f q, AJ111ali1à » - Yio1 Pon1o1wa 16 - Milan o,

Terza Condanna

t ormai fuor di dubbio che durante il mio soggiorno in Austria batterò il reçord dei processi. V enerd), su querela di un prete innsbruckese - nato a Torino - fu i condannato a 7 giorni di arresto. Non mi presentai neppure al processo e solo all'indomani mi informa i della sentenza.

Mi permetta il giudice di porgergli milk grazie imo totoq1u corde Ho proprio bi sogno di alquanti giorni di riposo e di raccoglimento.

Un onesto studioso cattolico che - st rano! - ha parole di simpatia per me, mi ha sottoposto a proposito dell'articolo su Guzman, problemi che riguardano i movimenti ereticali della prima epoca med ioevale. La prigione è indicatissima per ricerche e studi di simil genere. Voi mi direte che sette giorni sono pochi.

Pe rfettamente! P erò altri tre o quattro processi mi aspettano

Confido che tirate le somme di tutte le condanne, la prigion ia, cioè 1a villeggiatura, sarà sufficientemente lunga, da permettermi le ricerche che mi stanno a cuore.

Signori giudici, grazie e all'opera!

MUSSOLINI

Da Il Popolo, N . 2778, 16 agosto 1909, X.

NOTTURNO IN « RE » MINORE

Stanotte verso le due - voi lo sapete che sono un incorreggibile nottambulo - at trave rsavo piazza della Posta, quando Mor fea mi ha improvvisamente aggred ito Non avevo armi in tasca Sotto la stretta del dio del sonno, ho piegato e senza. opporre resistenza mi sono gettato sug li scalini del monumento ad Alessandro Vittor ia.

La notte era cosl chiara, cosl virg iliana c.he prima ~i chiude r gli occhi ho dovuto mormo ra re i versi del II cant o dell'Eneide : « et iam nox humida raelo, praeàpitat suadentque radentia Jidera somnos ».Mi sono addormentato.

Dopo alcuni minuti, la carezza fredda di una mano che passava leggera sulla mia fronte, mi ha risvegliato. Dapprima ho creduto che si trattasse di una guard ia ed ho abbozzato una smorfia di protesta. Poi, volgendomi , non ho potuto trattenere un grido di meravigl ia .

L'uomo che stava ch inato su di me era Alessandro Vittoria, Prima ancora che io chiedessi sp iegazioni il grande scultore mi ha detto:

- Scusa, se ho interrotto il tuo dormire, Vedi ti è scivolato di tasca un libro d'arte.. .. Tu non dt:vi essere un profano.... D a tanto _tempo io desideravo a lcune informazioni.... Ma coloro che tutte le notti vengono q ui a distendersi su l basamento della mia statua, non sono certo in g rado di fornirmele. Ascolta...

Io ero allibito. L'a rtista ha prevenuto la m ia domanda e mi ha detto:

- Che i l mio parla re, il mio essere non ti sb.lpiscano Io sono vivo ancora.... quello che tu vedi Jassù sul piedistallo è il mio involucro mortale.... Di me, qualcosa è rimasto.... l'anima.

Mi sono aiuto, q uasi non credendo ai miei occhi. Ero forse vittima di una macabra allucinazione ?

- Vien i - mi ha detto l'artista - voglio fare un giro per la mia vecchia Trento , Sono state demolite le trcntatre ~arri di un tempo ?

- Qualcuna....

11 passo del mio compagno era leggero come quello di un fantasma. Io tenevo lo sguardo fisso a te rra. Passando vicino alla porta, Vittoria ha dichiarato :

- Questo edi6cio non mi sembra i taliano ,..... No.. .. è imperiale-regio,..

Abbiamo risalito il corso di pjazza d'Armi. Nel fondo le cime dei pfoppi oscillavano p endule nella soffusa chiarità stella re. Di fronte la massa nera dei g iardini trapunti dalle pallide luci dei fanali. Dirimpetto la mole del Castello e l'alta torre con una finestra risplendente quale occhio di fiamma nella tenebra. Vittoria si è fe rmato....

- Quando, nella gloria dell'ultima mattina di maggio, hanno scoperto il mio monumento, nessuno mi ha detto in qual terra sorgesse...

- Ma - ho interrotto io timidamente - le voci che ti celebravano, parlavano la lingua di Dante dunque

- vero.... ma in questi tre mesi di gloria monumentale, qualche dubbio mi ha assalito Talvolta le mie orccèhie sono state ferite dai suoni di una lingua, che non si parlava in Italia, almeno al mio tempo.... Spiegami.

- Ti prego, non farmi queste domande , Osserva Eravamo giunti in Via S. Maria Maddalena, in prossimità della casa del Procuratore di Stato.

- C'è una guardia.... Un mio discorso potrebbe comprometterci ....

Quanto a me, ho ormai fatto l'abitudine alla prigione; però mi dispiacerebbe che arrestassero un morto...

D opo il Largo Carducci, abbiamo infilato la prima delle viuzze della Trento antica. Alto silenzio dovunque.... q ualche gatto strisciava Jungo la roggia.... Vittoria mi ha afferrato vigoro$.lmente a un braccio, esclamando:

- Ritrovo la mia città.... si, sono an cora queste le case che ospitarono gli ebrei e la plebe che s'indemon iava a bruciarli.. .. Questo odore penetrante d'immondizie mi ricorda Venezia.... Ah! ecco delle finest re rinascimento.... vedi come le persiane rovinano la purezza del capiteJlo...

Io ascoltavo e tacevo confermando. Siamo ritornati sui nostri passi e per Via Lunga e Via S. Marco abbiamo raggiunto il Castello. Vicino alla porta c'era un g ruppo di soldati briachi.

- Chi sono costoro?... Le guardie del cardinale?

- No, Emanuele Madruzzo è stato l'ultimo di sua stirpe.... Non ci sono più principi .... Vorrei darti qualche cenno storico, ma lo farò dopo Siamo vicini ad una casa pericolosa Vedi - ed ho segnato col dito - dentro quell'indecente baracca ci sono i tutori dell'ordine, i rappresentanti delJ'autorità.

Vittoria ha chinato con atto di tristezza profonda la testa e non ha parlato più. L'ho accompagnato per tutte le vie della città. Giunto in piazza della Stazione, il vecchia divino scultore si è fermato ammirando.

- Quale metamorfosi.... AI mio tempo non c'erano questi giardini....

- I secoli cancellano e rinnovano.... Vieni! - ho invocato, trasci· nando per l'ampia manica lo scultore - Guarda!

Dante, immenso n ella penombra crepuscolare delle piccole luci, sembrava toccare le stelle. Un ineffabile brivido mi ha traversato iJ sangue. V ittoria si è inginocchiato, ed io con lui. Una sola parola è uscita dalle sue labbra :

- Padre !

Ci siamo rialzati.

- Ora sono f elice - mi ha detto Vittoria. Dante ci proteg,ge.... e fin ché il s~o braccio sarà teso verso il nord, io non mi sentirò in terra straniera.... Andiamo .... t!. l'alba, ed io debbo r iprendere il mio posto.

- Vittoria, permetti che io t i ringraii.

Lo sculto re ha accettato il mio abbraccio reverente e 61iale ed è scomparso, sotto al bronzo della sua statua.

Sono rimasto q ualche tempo p ensoso. Il primo squillare te nue del!'Ave Maria è giunto al mio orecchio, come una preghiera elevata da mille voci lontane. Ho guardato io alto - al braccio di Vittoria che esprime il gesto dell'artista giunto al compimento e alla t ragedia del suo mondo inter iore e creativo - ho g uardato - più in al to -Je ultime steI1e ch e vibravano bianch e, tramontando.

Benito Mussolini

Da Il Popolo, N . 2780, 18 agosto 1SlD9, X.

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