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MEDAGLIONI BORGHESI L'UOMO SERIO
Lo trovate in tutte l e categorie della società umana: in a lto, in mezzo e alla base della p iramide sociale, per esprimermi con una fras e in voga presso Bli economisti. N el regno degli affari l'uomo « serio » è iJ debi· tore solvibile, lo speculatore sensato, il borsista abile, il la dro onesto, lo strozzino che lavo ra sui margini del cod ice penale.
Nella politica l'uomo << serio » è il p ersonaggio da lle opinioni temperate; è reazionario, ma non vuole la for ca; è rivoluzio nario, ma non comprende il berretto frigio, rigetta la violi:nza, stigmatizza la insurrezione. L'uomo serio inneggia alla libertà, purché sia sorvegliata dai gendarmi. Nei momenti di crisi, l' uomo serio si chiude in un dignitoso riserbo, in un prudente silenzio, e molto spesso in uria cantina, salvo poi quando le q uestioni sien risolte, a uscir dai comodi nascondig li per imprecare ai vint i e celebrare i vincitori. Nella politica l'uomo serio è l'eroe della sesta giornata, il parassita che sfrutta le conquiste del progresso, sen:za avervi partecipato, il ranocchio del pantano che si nasconde nella melma, quando approssima il temporale e crocida poi altamente al citocnare del sereno.
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Nella scienza l'uomo serio è il professionale mediocre, l'erudito che ha mangìato dei milioni di microbi , rovistando tutte le vecchie cartacce inutili delle biblioteche, il copista delle mitissime anal isi e incapace di da re una sintesi, l'affastellatore di una erudizione .indigesta e indigeribile che fa rimanere a bocca aperta gli imbecilli, il mulo di Parnaso che porta un sacco pieno di una sapienza spuria, vecchia, acciaccosa, avariata, infeconda.
N ella scienza l'uomo serio ripete ciò che hanno detto gli altri, ma non è capace di creare qualcosa di personale. Si tiene terra terra e rifugge da qualunque ipotesi gèniale e temeraria, per non compromettere la. dignità e la se rietà della dottrina.
Nella religione l'uomo «serio» è j} prete liberale, vecchio modello rococò. Si dà delle arie da modernista, ma non giunge al murrianesimo; vuole la tradizione, non però l'inquisizione. L'uomo serio laico, nella religione, è il personaggio che non crede, ma fa battezzare i figli ed esige il catechismo nelle scuole. Ce l'ha coi preti ma ritiene che siano necessari, data 1a bestialità del popolo. Partecipa alla commemorazione del XX Settembre, perché è roba nazionale, pc:rò di nottdempo va a chieder~ perdono al gesuita confessore.
Nella morale l'uomo serio crea un ti po. La morale è così elastica e così contradditoria, nelle sue massime e n ei suoi dettati e nei suoi imperativi più o meno categorici! L'uomo serio nella morale appl ica il motto gesuitico :« Se non sei casto, sii però cauto!». :B permesso cornificare la moglie, o sopportare le corna, è lecito gozzovigliare nell'orgia, è tollerabile passare le notti al tavolo verde di una bisca, purché nessuno lo sappia, purché non iscoppi lo scandalo ! - Lo scandalo!... Ecco la parola che riasswne tutta la viltà de lle classi elevate. E quando lo scandalo sta per divenlare di Jominio pubblico, quanti personaggi alti e bissi si agita.no per soffocarlo, quante manovre, quanti mercimoni e quanto denaro per comperar il silenzio! L'uomo se rio trionfa. Si spad a d i lui? Una munifica elargizione pro benefi.cenza cittadina., fa tacere i maligni e ravviva la popola rità. Lo si accusa? l'uomo serio si fa difendere dai tribunali ma non concede la prova dei fatti. Ciò lo umilierebbe. Egli è superiore a molte cose, a troppe cose, e sotto la maschera della serietà, gli riesce di salvare la sua onorabilità personale.
Nel dominio dell'arte l'uomo serio è quello che sa rapidamente convertire il suo ingegno in sonante ·moneta. L'uomo serio definisce la form ula «l'arte per l'arte», quale una balorda pazzia di decadenti sfaccendati. L'arte per il denaro: ecco il nuovissimo vangelo. L'artista. serio non prende attitudini di r ibelle o non vi perd ura: sa che gli artisti ribelli, i refratta ri, direbbe Jules Vallès, sono quasi morti di fa. me e di freddo, in qualche lurida soffitta di sobborgo. Solo gli imbecilli lavorano per la g loria; g li uomini seri lavora.no peI il ventre e per la croce di commendatore!
C'è anch e nel socialismo il compagno serio. Ge neralmente è un operaio. Un individuo dalle cento esitazioni, dai mille scrupoli,. cavilloso, pedante, fanatico per tutte le disposizioni regolamentari. Un individuo che prima d'impegnare una lo~ta, vuole avere la vittoria in tasca. Per questo deride, osteggia ogni tentativo e t rova sempre delle pietre per lapidare i vinti.
Gli uomini cosidetti « seri » costituiscono la zavorra sociale. La civiltà. è l'opera dei cosidetti «pazzi » !
Benito Mussolini
D a L'A.1111,ni,, del 1.AvoriillCfl, N . 3), 1 settembre 1909, V,
Di Qu A E Di La Emigranti Italiani
Un giornale d i Innsbruck s'occupa dell 'emigrazione italiana europea e t ransoceanica e afferma fra l'al tro che i 60.000 italiani che lavorano in G erma nia debbono essere riconoscenti ai tedeschi per il lavoro, l'ospitalità, il pane. B una cosa stomachevole! Sembrà che g li ital iani vadano in Germania a esercitare l'accàttonagsio, mentre sono gl i italiani che non so lo in German ia, ma in tutta l' Europa ce nt rale rapp resentano la civiltà del lavoro. e alla mano d'opera italiana che si devono i grandi e d ific i pubblici d i molte città: le strade, i canali, le gallerie perigliose e meravigliose, come quella del Sempione o l'altra della J ungfrau.
L'operaio italiano ha qual ità che mancano agli operai di altre nazionalità: è tenace, coraggioso, sobrio e spesso si lascia docilmente sfruttare. Se vi sono debiti di riconoscenza f ra italiani e tedeschi, non possono essere che reciproci !
D a Il Popolo, N. 2792, 1 settembre 1909, X (a, l~B).