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LA PROVOCAZIONE TEDESCA

All'indomani deila firma degli accordi franco-inglesi pe[ la ques t ione del :Marocco, il Governo tedesco non sembrò molto pceoccupato. -1i.1 Reichstag il CanceJlicre principe di Bi.iluw dichiarava:

., Noi no n ab bi~mo ragione alcu na di credere che l'accordo fran co.ins lcse sia d iretto contro qualche altn. Potenza In q uanto concerne iJ. pane c:ip 11:ile di questo accordo, ciot il .Muoc,o, i nost ri interessi in que l p;1.~se, co me, d '3I. tronde, in tutto il Mediterram-o, sono d'o rd ine pz incip~ lmente tConomico. t.fa noi non abbi.tmo n ess un mot ivo di r itenere che t noHri interessi economici siano daruieggiati o feriti da una Patema q ualsiasi ».

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Ma a questo ling uaggio ipocritamente misurato de l Cancelli ere fa. ccva netto contrasto l'attegg iamento d ei pan germanisti. Costo ro vo levano che la G ermania intervenisse direttamente nelle faccende ma rncch ine. I tedeschi rcsidènt i al Maro cco non e rano molti: nel 190 1 ernno l 90, scrondo una statistica pange rmanista, ma occorreva approfittare dell'occasione -p er mostrare ancora una vo lta i denti alla Francia e cost r inge rla co ll'intimidazione e il ricatto a cede re dinnanzi alla G errr.an ia.

1·agi tazione - condotta con u na vivacità senza precedenti -· culminò nel l'Indirizzo che l'Associa:z:ione, r iun ita in assemblea a Got ha, mandò al Cance lliere Il principe di BUJow - sotto l'impressione d c!l"opinione pubblica pangermanista - n ella sed uta del Re ichstas del 13 a prile 1904, rispose in forma indiretta all' Indirizzo di G otha chiedendo se « la G ermania dov eva dunq ue sg ua ina re la spada nel caso che 1a N a ncia resp ingesse le ·ptetese della Germania nella questione m arocchina». M a questo dubitativo di Bi.ilow non fece che eccita re ed esasperare i pangenm.ni sti Nei mesi successivi la cam pagna p er l'inte rvento al Marocco crebbe ancora di intensità. La social-democrazia, come sempre, tene,•a un contegno ambiguo. I revisionisti dei Q rwderni Mensili Socialisti erano favorevoli all'inte rvento; il Partito non Io dichiarava, ma lo face va capire. Certo è che Augusto Bebd rion ten ne in quell'occasione il conteg no di Giovanni Jaurès. Se la social-democrazia lo avesse seriamente vol uto, av rebbe potuto parali12are lo sforzo pangermanista.

Invece, i pangermani~ti. riusc irono nel loro in.tento e nel ma rzo del 1905 si ebbe un colpo di scena che mise ancora una vo lta l 'Europa sull'orlo estremo della guerra. li Kaiser sbarcò improvvisamente a Tan· geri e dichiarò in un discorso che egli difenderebbe [.rfrJ g li fo tetessi tedeschi al Ma rocco e no n tollerereb be [tic] che una Potenza s'interpo· nesse fsfrJ fra lui e il libero sovrano di un paese indi pendente , il sul· tano del Maro cco. La provocazione diretta contro la Francia era evidente, ma la Frcmcia che non era preparala alla guerra dovette ch inare il capo e intavolare delle t r attative diplomatiche. Queste trattative lu ng he e penose si conchìudevano n ella prim.1 fa se coilc d imiss ioni del min istro degli esteri Delcassé, volute e imposte dalla Germania e - anzi - dal K aise r, pena la guerra. Dopo due mes i dal ri tiro di D ekassé - e cioè nell'agosto 2d 1905 - una n uO\'a ]egge militare tedesca aumentavr gli effettivi ordi11ari d i 38 mil'1 11omi11i, p ortando gli ef/e!Jivi di pace ,1 505 mila e q11elli di t"erra a 5 milion; e 400 m!la 10/dati , N el settembrr, la Francia accettò la Con ferenza europea ad Alges iras Nel f rattempo l'Ing hil terra si en avvici nata alla Russia e tutt e e due qu este grand i Po tenze e rano det."ise a sostenere - nella questione del Marocco - il pu nto Ji v ista fra ncese.

L'Italia - l egata all a G e tmania - si accingeva a fare uno dei suoi «giri d i valzer », ma, in realtà, l'lt.1.lia contribuì molto alla soluzione p ac ifist,1 del conflitto. Mentre i diplcm atici ,... lfopci iniz iavano fo. discussione ad Al gcsiras, il 26 ot tobre, il Kaise r prommciava, in una riu nione deilo Stato Maggiore genera.le dell'Esercito, queste memorabili parole :

« Voi ,n·ete visto, o signori, in q uale posizione ci troviamo dinanzi al mondo ; quindi : hurrà per la pofrere a.ffiut/,1 e la 1pda affilata

P ochi m esi dopo - 11cl 1906 - una legge nav:alc votal a alla quasi unan imità aumentava di \10 terzo i crediti per la ma rina.

L' Inghilterra propou 1ma ruiproca riduzione degli ltfmamenti, ma la Germa11ia dichiflrò che J'idea era aJJmdi:i . l e discuss ioni di Algesiras condussero nel 1907 ad un compromesso fragil e che rin viava a più tard i la g uerra. I! ministro Picquart d ovette traslorare nel sud un general e che si era permesso di accennare all'eventualità della g uerra. In I talia è avvenuta 1a stessa cosa con Asinari di Bernezzo. La Francia subiva i ricatti germanici , come noi abbiamo subito - in quantità maggiorequelli austriaci, Nel novembre del 1908, nuovo incidente marocchino per i « disertori di Casablanca » , nuove convenzioni franco.tedesche e n uovo trattato che migliorava q uello di Algesiras. Ma l'arre ndevolezza tcdesr a era sospetta. Ciò che fermentava nelle sfere governative, militari e d inastiche tedesche e ra espresso dal genera le Schlieffen , in un articolo sensa.:ziona1e, anch: perché pub blicamente approvato dall'Imperatore:

"' Un duello è impegnato Ira fa Francia e la Germania: la p:1ce di Francoforte - solo in apparenza - ha conchiuso la l otta; malgrado fa tregua d'armi la gu~rra è coMinuaca allo stato lattnle e continuerà sino allo scoppio decisi\'O ». l'Inghilterra aumentò - a malincuore - secondo le dich iarazioni del Primo Ministro, jJ suo budget pec la marini e si avvicinò ancora di più alla Russia. La Triplice Intesa era nata

Nel 1909 alt ro grande colpo d i scena. L'Austria-Ung he ria s i a nnetteva la Bosnia-fazegovina; la Russia non ancora riavutasi dal colpo g iap· poncse, sotto la minaccia tedesca dovette rassegnarsi a l fatto compiuto. Il Drang ,wch oJten riceveva un principio di realizzazione. La via su Salonicco era aperta ! L'Austria si slavizzaya ! Come 1a Russia, così l'Italia dovette sottoscr ivere la violazione del trattato dì Berlino compiuta dall ' Aust ria e tacere. Fu l'annessione della Bosnia-Erzegovina che pose chiaramente dinnanzi all'Europa il p erico lo austro- tedesco.

Il ca rattere di questa alleanza era difens ivo, tanto che il M in istro della gu erra tedesco dich iaravl pubblicamente « che nessuna Potenza europea desiderava o cercava una guerra cont ro la Germania >>. Ed era 1a verità , che si completava col fatto che la Germania desiderava , cercava , si preparava alla guerra. Difatti: nel 1911, nuovi aumenti dcsli effett ivi, 17 mila uomini in più dèl contingente a nteriore; nel 19 12, 3:; mila uomini in più. e uno stanziamento ordinario di 650 milioni di marchi; nel 191,; - complice 1a sodai-democrazia tedesca - nuovo aumcnto di 1:;s mila uomi ni , stanziamento normale di 200 milio ni e contr ibuzione straordinaria di 1000 mil ion i che i deputat i social-demo• crat ici regolarmente votarono, pur non ignoran do che tal e misurn era il preludio della guerra imminen te l a complicità. della social-democrazia col Kaiser è, dunque, precedente al voto famoso del 4 agosto. Si capisce che con un esercito sempre più ouJillé e numeroso, la Germania non aveva ritegno nella sua politica di provocazione.

Nel 19 11, il Governo tedesco piantò una nuova g rana a l Marocco 11 1° luglio il Pantera entrava nel porto d'Agadir. Emozione universa le. La G erm3nia gettava, secondo la formula bismarckiana, n el paniere della ca rta straccia i precedenti accordi del 1907 e del 1909 e doman . dava alla Francia una zona d'influenza al Marocco con la base navale d'Ag a.dir e dei compensi per i diritti che la Germania riconoscerebbe alla Francia.

L' Jnghilterra fece delle rise r ve sul primo quesito, ma le trattative si svolsero tra Francia e Germania. Un terzo accordo fu stipu lato, n el quale abbondavano le clausole di favore pe r la Germania e, come ciò non bastasse, la German ia otteneva - a spesa di grazioso compcmsouna grande parte del Congo Francese. Il trattato di Agadir fu ratificato dalla Camera e dal Senato, ma fu detto - e non a torto - che esso costituiva, dopo quella del '70, la più gr.mde umiliazione della Francia.

Siamo alle soglie dell'anno tragico. Lt Germ ania non potet)(J no11 pravornre /11 g11erra. Con quara nt'anni di lavoro assiduo, paziente, osti. nato, la Germania aveva montata l'enorme macchina del suo militarismo aggressore; montata la macchina, a un certo momento, essa do, eva ent rare in fonzione, quasi automaticamente. Doveva mettersi in moto, p er una necessità assoluta.

La storia del quarantennio Hl70-1911 può venire scheletricamente riassunta così : la Germania provoca e si arma; la Francia - pacificafa del m ilitarismo« sociale», r iJuce la «ferma», accetta le intimazioni teutoniche ne lle piccole e nell e g randi questioni.

Per l'affare Schnaebelé, la Francia 1gutirn iJCe l~ fronti ere dell'est; per l'affare del Marocco, licenzia D eklssé, prima; cede il Congo, poi. La Fra ncia non voleva la guerra. Ma ora che la tremenda pa rt ita è impcgnlhl., e in cond izioni favorevoli, sarebbe stol to c rim inoso interromperla prim:\ di aver messo l e1 Germa11ia nel!'impoSJibilità m1ol11ta di 1111ocere Solo cosi il sangue di milioni di uomini nor. .sarà stato sparso i nvano,

Mussolini

Da Il Popolo d'Italia, N. 188, 9 luglio 19D, 11.

In Tempo Opportuno

Io penso che, a guerra fini ta, bisognerà ono rare nel modo più degno la memoria dei cospiratori di Scra jevo e credo che bisognerà inseri re i nomi di Princip, CabrinoviC e compagni nel g rande registro dei be· nefatto ri del genere umano. Non comprendo come, in occasione dell'anniversario tragico, si siano lasciati nell'ombra i giustizieri che spensero - nella Yecchia città se rba - Ja coppia arciducale.

Mi permetto di riparare alla deplorevole d imenticanza e amo credere si tratti d i negligenza e non di premed itato obli o. Gl i italiani, i fra n<csi, i belg ì, i serbi, g li i nglesi debbo no serbare sensi <li gratitudine viva per g li assassini di Serajevo: grazie al loro coragg io e al loro ,gesto p ro\'Vi· denziale, l'Europa e il mondo sono sfuggiti al pericolo della con quista german ica Fra qualche anno sarebbe stato t roppo tardi. C'è o ci deve esse re nella concatenazione straordinar ia d egli avvenimenti uman i il segno di una volontà superiore, misteriosa, ma onn ipossente. Gli antichi 1a chiamavano Fato. I mo~-erni la chiamano D estino. Princip e (abrinovié ci appaiono come gli strumenti di questo Destino. Essi sono venuti al momento buono, all'ora SC'gnata : la rivoltella di Princip e le bombe di 4brìnovié banno colpito giusto e non potevano non uccidere. la situazione doveva precipitare: sull'orizzonte europeo si accumu lavano da mollo tempo le nubi; l'aria era piena di elettricità: bastava un <( contatto» per scatenare l'uragano.

Grazie a Princip e Cabrinovié anche la conAagrazione europea è scoppiata al momento opportuno, né troppo presto, né troppo tardi. Io mi domando in qual modo l'Europ a avrebbe potuto salvarsi fra qua lche anno dalla conquista e dalla tirannia del militarismo prussiano Ormai s i conosce fa profondità, l'esten5ione, la potenza e l'audacia della penet razione« pacifica» della Germania in tutto il mondo. Non vog lio citare g li Stati Uniti, dove l'elemento tedesco è cosl forte da imped ire a Wilsoo qualsiasi azione che sia un po' meno platon ica dell'invio di una « nota». Ma anche nel nostro vecchio continente l'influenza tedesca nella vita inte rna: dei popoli non potrebbe essere più palese e più esiziale. La Russi a - per cominciare la serie deg li esempi dalla più g rande nazione europea - conosce oggi i pericoli della penetrazione pacifica ted esca. B ormai assodato che le sconfitte in Galizia non sono dovute soltanto al difetto di munizioni, ma anche al tradimento di parecchi generali dal nome e dall'origine tedesca, come Rennenkampf . Sta di fatto che la Russia a ndava lentamente «tedeschizzandosi». Nei piccoli paes i, come l'Olanda, la Grecia, 1a Rumenia, 1a Germania è onnjpossentc. Sono nazion i ormai conquistate. La vit a p olitica de1Ja Grecia è ndk m ani di un tedesco. In Rumen ia, i tedeschi imperano. La situazione ante·beilmn può essere prospetta ta in questi termini: quasi tutti gli Stati M aggio ri degli eserciti europei erano tedescofili, in quanto il militarismo prussiano è il militarismo tipo, archetipo, il mil itarismo per definizione, insomma. La tedescofilia degl i Stati .Maggiori era un omaggio alla Germania: g li spionj facevano il resto. La storia dello spionagsio tedesco nelle zone di confine, è strabili ante. Se non fosse esaurientemente documentata, sarebbe incredibile. Fra qualche tempo la situazione sarebbe di\'entata infinitamente peggiore e cioè : g li eserciti minati dallo spionaggio e dalla corruzione ted esca; l'industria infeudata dai tedesch i ; le banche i de-m; i terreni di confine in possesso dei tedeschi; giornalismo pagato dai tedeschi. Nel 1925 l' Eu ropa sarebbe stata cosl permea~ e saturata di t edesch i, da rendere assolutame-nte t rionfale la marcia dei loco eserciti. L'Europa inlua avrebbe subito il deJJino del Belgio. La r esistenza imp rovvisa e caotica non sa rebbe valsa che come giustificazione delJ'impiego su larga sca la dei « metodi di guerra»: i popoJi d ecimati e terrorizzati avrebbero dovuto piegare alla legge del più fort e, dettata da Berlino, capitale d el Nuovo sacro romano impero. Se è cosl difficile per l 'Europa salvarsi adesso dalla dominazione del Kaiser, sarebbe stato impoISibi/e fra dieci anni

Ecco perché bisogna ricordare e onorare Princip e Cabrinovié. Il lo ro gesto può aver scatenato la guerra, ma la guerra - a nticipatapermet te all'Europa coalizzata di schiacciare gli austro-tedeschi, mentre - di qlli a poco - gli austro-tedeschi avrebbero schiacciato l'Eu ropa. Sian lodate la rj voltella di Princip e la bomba èi Cabrinovié !

Mussolini

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