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A « PAGNACCA » E COMPARI]
Pagnacca, l' illustre nonché onora.r io cittadino di Barre Vennonta proposito, ci sono giunti alcuni documenti inediti c molto intc rcs5:1nti - non parla più. della mia· elargizione al fon<lo pro-bisogn i della guerra, ma dice ancora qualche stupidagg ine m:i.lig na sul mio arrnobmcnto "(< L'onesto incaricato della « continu ità redazionale» in piena malafede Ripeto per l'ultima volta a lui e ai suoi compari :
1) C he il manifesto pe r gl i arruolamenti volontari escludeva tassativamente tutti coloro ch e h ann o obb lighi di l eva;
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2) Che ciò malgrado mi sono p resentato al comando di un reggi· mento e mi hanno ripetuto quanto sopra;
3) Che sono andato a Roma, per un ultimo tentativo, e a Roma mi hanno detto come a Milano: aspettate il vostro turno.
Dopo tutto ciò, daghen on Jaj Pagnacca, che è nel tuo stesso interesse. Altrimenti....
M USSO
« USQUE AD FINEM »
Un giornale semi-serio che si stampa a Milano, come edizione ital iana - debitamente sovvenzionata - del Vo l' w,um s che si pubb lica a. Berlino, annunciava, non più tardi di ieri, alle turbe innumeri d ei suoi letto ri, che l'Internazionale « r itrova se stessa, r ip rende la sua azione» Non p its:>crà molto tempo - d ich ia ra il V orwatrt s di via San Damian o - <e che i so rial isti italian i ch e hanno t enuto fed e all'Jnte rnazio n ale nei g iorni più bui e tempestosi avra nno la sodd isfaz ion e " alti ss ima " di salutare la trionfale ripresa ». Questo è lins uaggio da t urlupinatori e da mist ifica tori.
La «rip resa» dell'Internaz ionale non esiste. Non basta magnificare e gonfiare il paci fo ndaismo più o meno ipocrita di una esigua frazione d ella social-dçmocrazia tedesca, pe r dar corpo alle ombre e realtà ai pretesi desideri di gen te che si g etta sulla faccia neutralista fa nuova m asch e ra della «ripresa» ihtcrna.zionalista. No. Ci vog l ion o d egli « atti». Finora n on abb iam o che d elle «dichiarazioni>> anonime e contraddjttorie. Una scissione n ell' o rganismo della so cial-democrnzfa po · tcva, forse, chia rire 1e p osizioni e le responsabilità; ma tutti - a co m inciare dai « frondi sti » p iù accentuat i come K:mtsky e soci - affermano il loro rispetto assoluto per l'integrità e l'unità <le l Part ito Non è fa n tastico prevedere che q uesta temp esta d ella so cial-dc mocrazia finiràse non è g ià finita - ne l m odesto bicchier d 'acqua zuccherata di u n ordine de l ,gio rn o di concil ia zione. la tattica dello « smo rzamen to » n o n è ignota a i sO(ialisti d el K aise r. Qualcuno può credere che noi abb iam o u na spec ie di « fatto p ersonale» coll'Internazionale, A ssolutamente, n o. N o i siamo disposti a fratern i zzare e a stringere legami durevoli coi socialistì e coi popoli di quasi tutta l'Europa, escluso i tedeschi sino a q uando non si siano « r iscattati » con una rivoluzione o sino a qua ndo non abbiano duramente espiato il loro enorme delitto. Solo dopo wt anno di guerra, pochi e d ispersi g ruppi di socialisti tedesch i r itrova no il m otivo della vecchia canzone internazionalista. Ma se Ja guerra av esse avuto lo svolgimento fulmineo su l quale contavano Bli Hohcm:ollero ; se .gli eserciti di von K l uk avessero schiacciata la Francia; se - i nsom ma - l'Europa fosse caduta sotto l'ege monia politica, econom ica e
_ col tempo - kulturale tedesca , quale sarebbe stato il contegno della social-democrazia?
Si può rjspondere con tutta tranquillità: la social-democcazia avrebbe approvato e sottoscritto tutte l e annessioni, tutte le indennità, salvo a sollevare quald1e protesta platonica e inconcludente. E avrebbe potuto ricoverarsi sotto le ali giustificative di Carlo Marx. Per fortuna, le sei settimane che dovevano bastare p er abbattere la Francia, sono diventat e dodici mesi e... allora i socialisti tedeschi hanno rispolverato il vecchio bandierone dell'Internazionale ch'essi si erano cacciati per du e volte - all'unanim ità - sotto le scarpe teutonicamente ferrate, Così stando le cose, non è evidente che parl are dell'lntccnazionalc che « riprende )) è un perditempo, quando non sia una manovra o una «p restaz ione)>? Molte e tro ppe gravi 9uestioni devono essere l iquida te prima che si possa parlare - oneslamenle - di una « t rionfale » risurrezione di ciò che è morto ne lle cose e nelle coscienze. 1 socialisti francesi Io hanno dichiarato solennemente nel loro congresso dell'altro giorno, « Tutto induce a credere - scriveva il Vorwaerls milaneselhe i socialisti francesi stanno per riprendere coraggiosamente quei rap· porti internazionali che taluni speravano per sempre spezzati dalla guer· ra »; ma i socialisti francesi hanno invece coraggiosamente afferwato il loro proposito di continuare la guerra ad oltranza. La dichiarazione dei socia listi f r:1nccsi è magnifica: tutto vi è preciso, chiaro, impegnat ivo. Siamo ben lungi dalle involuzi oni stud ia te, dai « punti di vista)> ince rti della social-dernocrazia teutonica. I socialisti fran(csi parlano il linguaggio della verità e della giustizia, Dopo un accenno benevo lo, ma sintomaticamcnte fugace, alla minoranza dei socialisti tedeschi, che si son agitati in questi ultimi tempi, la dichiaraz ione si esprime in ter· mini che non ammettono equivoci, Eccola :
« Oggi, dopo undici mesi di guerra, il Co nsiglio nazionale considera che non vi può essere una pace possibile se non è basata, primu: sul principio delle nazionalità, implicante la rinuncia ad ogn i annessione politica cd al rìstabilimcntu J el diritto che hanno le popolaz.ioni oppresse dell'Euroi:,a di di.1porre di sé per far ritorno alle nazioni donde furono brutalmente separnte; secondo; sul rispetto assoluto dell'Indipenden za politica cd «onomica del le anioni; ten:o: sull'orga· nizza2ione di un 3.l'bitrato ua i popoli pe1meuente una limita2ione degli arma· menti, un con trollo democrat ico degli impegni presi da ogni Gove rno e la CO· stìtuzìone di una forza nazionale di sanzione.
« Per ott~nere questi risultati e per scacciare dal mondo i sogni esecrabili Ji un'egemonia che g iungerebbe a porre l'Europa sotto iJ tallone dell'imperi.ilismo più brutale, più aggressivo e meno 5ctupoloso, il Partito 5ocialis.ta 1i dichiara nuovamente pronto a continuare il suo concorso senza riserve, senza debole21.a né stanchezza, all'opera di difesa na1ion;1Je, Esso conosce i lutti e i dolori immensi generati. dalla guerra; sa che non possono scomparire dal presente come dalle prcoccupazioni del futuro se l'imperialismo tedesco non vinto, e brama con t utto il paese e con g li all<'.l.ti la lib(-rnzione ciel territorio <lell"eroico , lea le Be lg io e delle r egioni invase della Francia, come la ri parazione del d iritto ~r J'Alsazia-l orcna.
• Ma per raggi ungere <jUCStO risu h ato, n oi pensiamo che ogni mollezza d eve esstrt' banJiu. Capi e soldati devono es~ere animati Ja una (ede arden te d i ,·ittoria, Questa fede l'avranno se il G<1vc:mo di agli uni e agli altri i mezz i 01;1lecù.li per vincere, se il Parlamento, poid1~ è la suprema ernan.u.ione de l Pae~, i; chiam.ito a sorvegliare l'esecuzione dell e mi5urc di s ah ena, a controllare l'organizznione dei servizi d ella n:1.2ione ìn armi, a vigilare- che lo slancio dt'i ~oklati stessi unn sia 5p ezzato d a misure che sarebbero in conuadd izione con lo spirito clella patria rep ubbli<an a, <on quella gloriosa tradiiiooc d'eguaglianza e di Jiber tà <:he il cittadin o frarn:c-se non vuo l vc-dn perire, anche per effetto Jdla di sciplina, che pr0<lami amo necessaria ed inAessibile nella sua cqui1à « Una frbbre J'attività. arden te <le ve trascinar e il paese all'interno p e r r ipercuotersi sul fronte -..:in vigo re irresist ihite, per dare al so!<laro fa sua p icnJ sicurezza morale, per convincerlo con e videnza che mentre gli si domanda la , ·ita per un ideale e p<.:r b salvczz,1. comune, i suoi sono protetti dal pericolo <ld la mi~ rin . Esi.i;crc d.i tutti colo ro che - ufficiali, funzionari civili e milit~ri, forn itori - abbjano anc:he una parte minima nclb difesa nazi1in:1k·, l'esecuzione più stretta èe! dovere e ddle con..em ioai; p 1·cvr:nin.· k insufficienze e punìre gli c u o ri stnz a t.:Sitazlo ne , mi Jcl>oleua, ne compial'ema ; susci tare J:ippcrtu tto e nergia proJu n,ice; riman esgia re, 0<correnJo, il pr incipio conkr:nle alle auto· riti mili t,u i il potere e~dusivo per !"organizzazione di questa produzione ; mod ifica.te i metodi burocratici che n on sono pi ù io annonla con l'inJ uslria e il la\'Oro moderni, né wmpatibili con la rnpiàità d ei ri sultati da ottenere ; cre:ire <ld le officine nuove se le esi~teati aon bastano: ecco quanto 1cclam iamo J;1 I Governo ( Ome pegno certo e rapido d ella vittoria ».
Questo documento m emorabile - n el 9ualc patrio ttismo e social i· smo perfettamente armonizzano - può essere riassunto in tre sole p:trol e : g 11nr.:i ,tJ oltr1111ZtJ ! li social ismo fra nc ese dimostra di e ssere all'altezza dell'eccezion ale mome nto storico, sia ne i riguard i d ella F ran• eia, come nei confronti dell'Euro pa . Guerra ad oltranza, nonostante « i lutt i e i dolori immen si genera t i dalla g uerra» e niente pace, p remat ur:1 ; niente pace <(bianca » - per usare la parola di un pangerman ista; ni ente p ace sino a l giorno i n cui « i sog ni esec rabili di un' egemonia che giungerebbe a porre l'Europa sotto il tallo ne ddl'imperialismo più brutale, più aggressivo, meno scrupolos9 » non siano definitivamente annientati! Un'Internazionale europea esiste già: serbi, belgi, ita liani, francesi, russ i, ing lesi sono tutti dalla stessa parte, legati t utti a lto s tesso destino, nemici tutt i del blocco austro-turco-tedesco .E qu esta « una >> Internazionale che vive e vi ncerà. Noi rac.:ogliamo il grido di << g uer ra a fondo}> lanciato dai n ostri am ici d"olt re Alpe e collo stesso impeto e con tenacia, che non sarà minore, g rid iamo a nostra volta: guerra ad o lt ranza! MUSSOLINI
Da TJ Popol; d'l ,~lù:, N 196, 17 Juglio 190, Jr
PER I « GIORNI GRIGI»
L'altro giorno - per la prima volta, io credo, dopo otto settimane di guerra - il bollettino quot idiano del Comando Supremo del n o5tro esercito reca.va queste parole: « Nulla d a segnalare su tutto il fmnle. Situazione im' ariata ». Nient'altro. Non si commette un reato di antipatrioltismo, se si dice che il numero d eg li ita liani - cui la l:aconì< ila del generale Cadoma portò sorpresa e disappunto - nou dev'esse re stato scarso. Già. lo stesso ho sorpreso un colloquio fra due signori visibilmente appartenenti alla classe borghese, colloquio che esprimeva uno stato d 'an imo più diffuso, se no n general izzato.
- Ha visto? - domandava il più anziano, tenendo il dito puntato suHa pag ina di un grande giornale lombardo ch'è inutile nominare, tanto i: conosciuto. - Ha visto?
- Gi:ì - rispondeva l'altro - siamo alla « situazione invariata >> , dopo qua5 i due mesi.
- Come in Francia, come dappertutto . Io non comprendo. L'Jtalia ha tanti soldati ....
Poiché i due amici credettero opportuno, a questo punto, di troncare la conversazione, io conservai il silenz io; se, invece, quei signori avessero continuato a gemere - sia pure in sordina - sulla « situa:.iione invaria ta >> del comunicato (adorna, sarei entrltO, terzo, più o meno gradito, nel discorso e avrei detto presso a poco così :
« Egregi sisnori, il vostro linguaggio no n mi sorprende Jo non vi conosco, ma dal tono delle vost re parole sarei in dotto a cata logarv i fra q uei neut ralisti - molti o troppi! - che si sono convertiti - improvvisamente - alla guerra all'alba del s iorno 24 di maggio e sabotano volentieri la guerra partecipan do con citre irrisorie alle sottoscrizioni cittadine. Vi comprendo. Non appena avete letto " situazione invariat.1 " il vostro pensiero è volalo.... i n Francia. Vi siete ricordat i che per mes i e mesi la situazione è stata semp re im•ariata o quasi, lag,giù. L' identità d elle parole vi ha fatto suppo rre un'identità di situazioni. Porse, avete bruciato, in fondo al cuor vostro, un granellìno d'incenso all'invincibilità tedesca. Avete torto, signor i. lo vj suppongo abbastanza int~lligenti, e vi esdudo dal vasto numero d ei superficiali e dei fac ilon i e dei miserabili in malafede - socialisti e g iolittiani, in pri ma linea - che si compiacevano -a scopo di neutralità - di raffigurare J'AustriaUngheri a sotto le spoglie di u n Francesco Ferrucci, g iacente mezzo morto p er terra, men tre J'Itali a maramalda vibrava i1 colpo di .grazia. No. La guerra dell' Italia non è - per fo rtuna - una marcia rumen a, né una passeggiata di spogliazione d i cadil\'eri . una faccenda aspra, d ura e - con tutta probabilità - Ju nga assai. Oh! certo, sa rebbe stato ·• co· modo " - tro ppo como do! - vo lare di vittoria in vittoria: ogni passo, una conquista; ogni scontrn, un successo. Che gioia p er colo ro che seguono - armati di band ier ine - le operazioni di guerra sulle ca rte geografiche, potere ogni matt ina piantare il ·vessillo sulle cime dei !nonti, lungo il corso dei .fiumi, sulle città tanto a lungo agognate e Jina lmente redente!
« Ma la sucrra non è così rapida, come lo spostamento delle bandier ine. Il Kaise r a<l esempio - che aveva fissa to un pranzo a Pa rigi pe r la metà di settembre - si t rova oggi - dopo dodici mesi - a digiuno
« Voi, egregi signori, siete ri masti indiet ro, mentalmente, s'intende. Camminate colJa vettura Negri. Siet e rimasti au ·epoca ddJe guerre anti che. Quando si combatteva in formazioni serrate, in campo a perto, con bandiere spiegate, colle musiche in testa, cog li ufficiali in guanti e in alta uniforme con medagl ie e decorazioni - il cu i scintillio fo rmava un C(cellente bersaglio per le pallottolè nemiche... Allora Je battaglie H ano g iganteschi duelli e si cercava di non vi olare i codici della cavalleria.... Allora, si combatteva con cannoni, fuci li e - sopntutto - colle baionette; oggi si combatte coi gas asfissianti, colla .zappa e colle min e sotterranee. Allora - con eserciti minimi, paragonat i ai mi lioni e mi lion i di soldati degli eserciti attuali - erano possibili le marcie sbalord itive\ oggi, no. Oggi, la falange di von Macken• sen non avania che di 4 o 6 chilometri quotidiani e ha di nanii un nemico che si ritira
« Ma, poi , la frase " situazione invar iata" , non vuol d ire che l'esercito stia f ermo nei suoi t rinceramenti : tutt'altro. La guerra d 'oggi non h a più le battaglie magnifiche dei tempi andati, perché è, dal princ!pio alla fine , tutta una lunga, quotidia na, logorante, esasperante b,1ttaglia Avanzare, può essere facile; ciò che importa è " tenere " , con · servare. E questo è più d ifficile. Vedasi il singolare e tragico dest ino di Me· Iosa {1ic] che fu perduta e conquistata cinque o sei volte - alternativamente - da francesi e da tedeschi . Quando Ja s it uazione è•• invariata", ciò significa che le operazioni militari in corso non sono ancora giunte a compim ento e quindi è perfettamente inutile segnalare progressi che non sono definitivi. Bisogna render lode a Cadorna, che ci ha abituati a un bollettino sobrio, dignitoso, degno della grande guerra che com- battiamo. Quando il genera.le Cadoma an n uncia che " non vi è nulla di nuovo ", bisogna rasseg narsi e tacere. Se noi avessimo gli aust riaci n el Veneto o, peggio, in Lombardia, come prevedevano - o vagheggiavano? - gli italiani dr.:l " b en vengano ", la " sitnazione invariata dovrebbe preoccup a rci e rattrista rci . Ma la n ostra " situaz ione in va riata " è in territorio straniero, in alcuni l uoghi a molte decine di chilometri dal vecchio confine; dobbiamo quindi sentire tanto maggiormen te il dove re di rintuzzare la nostra curiosità, di frenare le nostre impazienze.
« Bisogna abituarsi ai giorni grigi della "situazione invariata " e mettere nel preventivo anche q ualche insuccesso. L'essenziale è di co nservare la calma e la fiducia nella vittoria finale ».
Q uesto avrei detto ai due sig nori che si lagnavano - d iscretam ente - perché, l'altro g iorno, la situazione era «invariata». E dal momento ch'ess i pretendono dai soldati italiani le «avanzate» ful minee, li a.vre i preg ati d i fare anch 'essi una piccola ma comoda « avan• 2ata » ve rso gli sportelli dove si sottoscr ive il Prestito Nazionale.
L'interesse del 4,50 per cento è - dopo tut to - più ig ienico di una « marmitta r,, da 3 05
Mussolini
Da li Popolo d'Ttalùr, N. 197, 18 luglio 19 1~, II.
Gli Herveist I D El Galles
Ecco: io vi dico che uno sciopero come queUo dei minatori del Galles sarebbe - in questo momento - assolutamente ineffettuabile in Italia, ma lgrado la nostra pretesa inferiorità civile e nazionale. {Cen• Jllfd j m.1. la verità è che sotto cert i aspetti quest a gllerra segna [ .... cen· .mra ] e la piena rinascita nostra I tedcs(hi, sotto la vernice biaccosa e superficiale dell a Kultur accademica e pedantesca, hanno rivelato la loro natura fondamentalmente selvaggia e barbarica; [ .... cemflraJ . Sono i latini - i disprezza.ti discendenti - d<:I vecchio ceppo di Roma, che offrono in questo momento al mondo Io spettacolo più confortante. Io vi ripeto rhc né in Francia, né in Italia sarebbe 'stato possibile lo sciopero completamente he rveistico - chiedo scusa al mio amico H ervé - che immobilizza da lre g iorni la produzione carbo nifera del bacino C'7llllcs l ·-·· ce11;11ra]. Da noi, tornano in pat ria per compiere il lo ro dovere di soldati anche quelli che, nati all'estero, han no soltanto il nome e il sangue ita liano. Non pa~a giorno, senza che i transatlantici sbarchino a Genova miglia ia e mig lia ia di riservisti che vengono dalle lontanis• sime A meriche. [ C ens ura J.
In I tal ia, in questa nostra (<piccola» Italia, che abbiamo troppo diffa mato noi ~tessi, lo scoppio della guerra ha segnato fa fine tempo· ranea, si capisce, delle competizioni tra capitale e lavoro. In molte provincie -- Piacrnza, Bo tOgna, Modena, ecc. - proprietari e lavoratori sono addivenuti ad una t regua leale. Qualche scioperctto scoppia ancora qua e là, ma i t edeschi non lo raccolgono nemmeno più CC'lmc ind izio della rivoluzione: sanno - come noi sappiamo - che si tratla di movimenti locali che durano poco e non hann.p n es.~una influenza - né mediata, né immediata - su ll'andamento del1a nostra g uerra Lo sciopero dei tramvieri roma ni è du rato un giorno. Un teleg ram ma delron. Salandra ha ottenuto un effetto fulmineo. I tramvieri romani , <he non sono inglesi, hanno tosto compreso che non è questo il momento adatto per Je rivendicazioni d 'ordine sempl icemente corporativo. N on si fan question i fra inquilin i, per usare una fel ice immag;jne del ministro socia!ista Guesde, quando tu tta la caJa - dal solaio al p ianterreno - C minacciata da!le fiamme
Sara forse perché la casa inglese non - per il momento - mi- nacciata dalle fiamme che sono possibili in Inghilterra gli scioperi minerari su vasta. scala. Ma gli hervei sti ritud atari del paese di GalJes non si accorgono che la loro inattività prolunga la guerra e avvicina le fiamme alla loro stessa casa. Io non metto mcno mamente in d ubbio l' asserzione dell'Ammiragliato inglese, secondo cu i, le riserve di carbone sono ingenti e tali da non destare all arm i, anch e se Io sciopero d urasse oltre i l lecito e il prevedibile. Ma ci vuol poco a capire che la sospensione del lavoro ~ r una sola settimana, vuol d i re m ilion i di q uintali di carbone non scav ati, non messi in circolazio ne pe r i bisogni sempre maggiori della Quadruplice. Si grida da og n i pa r te e spec ialmente a Lo ndra : m unizioni, munizioni, m unizioni! ma le m unizioni non si fan no se manca il carbone. Una sosta, un rallentamento n ella produzione del materia le d i g uer ra, non p uò non voler dire un r ita rdo ne lla conclusione del conff itto ?
E se la sosta fosse l unga, non sig n ifica ri to rnare in condizioni di i n feriorità di fronte alla German ia , d ove i minato ri non scioperano, no n pensano a sciop erare; dove uate Je fabb rich e <la Berlino a Monarn, da Francoforte a Breslavia, p roducono, gio rno e notte, arn esi di gue rra?
[Cen.mra ]. t chiaro ch e se lo sciopero durasse qualche settimana opeggio - q ualche mese, la G crm:in ia av rebbe trovato, dopo a l turco, un a1t ro qu arto potentissimo alleato ndl'orga nizzazionc mine ra ria dd bacino del Galles.
Ci augu riamo di no. Specie se f op in ionc pubHica imorge rà, come sembra. Meglio tardi che mai. Certo è che con un'opinione pubblica meno debole, meno «inconseguente»; co n un 'op inione pubblica. che avesse f atto p reventiv amente il vuoto mo ra le a ttorno agli sciopera nti di Galles, q uesti avrebbero r ifle ttuto d ue volte p rima di abbandona re i pozzi e - con tu tta probabilità - avreb bero rimandato la liquidazione delle loro questioni professiona li a ll a fine della guerra. L'opinione p ubblica ing lese si sveglia adesso. Speriamo che sia in tempo ! Sarebbe ve ramente enorme che le masse opera ie inglesi addimostrassero di essere in fe rio ri agli stessi operai russi che a ll 'in iz io della gue rra t ronca rono scioperi g igantesch i...
Joh n Bui! non deve offendersi se ~ li cantano in faccia queste ve. rità nud e e crude. La verità, anche e sopratut to agli amic i.
MUSSOLIN[
Da Il Popolo d'Ttali11, N. J98, 19 lug lio 19 15, II.