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LETTERA APERTA A VANDERVELDE
Illustre e caro compagno, l'assenza - ostentata - dei socialisti ufficiali dal vostro magn ifico discorso di Torino non deve avervi sorpreso, se anche vi ha un po' addolorato. Non so se voi conost:iate a fondo quella cosa sporca, ripu· gnante, grottesca, antiumana -a l grado superlativo - antisocialista che si chiama Partito Social ista Ufficia le, diretto dai Lazzad, Vclla e s imili Barbcris.
Gli è per questo ch e vi scrivo [ .... renmrtt], Quanto ai socia listi, voi potete essere sicuro che continueranno a ruminare le formule Jazzariane e avranno - in cuor loro - una punta di dispetto contro di voi « guerrafondaio>) e ministro di un re!
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A un certo punto del vostro discorso, voi avete detto:
{I Se fossi stato socialist2 itJliano avrei esitato a precipitare l'Italia nella fornace .... »
Pa role nobi li e oneste. Ma iJ Partito Socialista italiano ha seguita una ben d iversa linea di condotta. Posto a scegliere fra neutraJità e inte[• vento, e5so non ha esitato un momento a sposare Ja causa de lla neu· tralìtà. E gli sponsali non sono stati platonici, come vi dirò fra poco. Sono stati fecon di di tutte le ignominie, le ribalderie, i mercati, i tradimenti pensabili e possibili. Le esitazioni· e rano comprensibili a l p rin• cipio dell a crisi enorme, anche per l a situazione interna e diplomatica dell 'Ital ia. Governo e Partito Socialista s'incontrarono ne lla form ula della neutralità. Ma ment re il G o verno doveva p er non provocare Ja coJler~ degli ex-alleati o anche per Ie sue tendenze, serbare un contegno benevolo nei ri,guardi dell'Austria e della Germania, il Partito Socialista non e ra neutrale fra i belligeranti, ma simpatizzava colla Triplice Intesa. Al 4 agosto dell'anno scorso, chi vi scrive queste lin ee, cosl commen· tava nell'A vanti! la violazione della neutralità belga perpetrata dal. I'« orda teutonica scatenatasi sull ' Europa»;
« Il fatto sensazionale della g iorna ta di ieri è l'ultima/11m della G er· mania al Belgio. Com'è noto il Belgio è unO Stato neutrale. I suoi con· fini dovrebbero quindi essere foviolabili . Ma la guerra è la guerra e quando parla i l cannone t;ce il diritto. Anche il supremo dei diritti : quello delle gent i. :e chiaro che il BeJgio non poteva accettare f 11/JimaJ11m brigantesco della Germania. Accettarlo significava suicidarsi ».
AH' indomani cosl commentavo la situazione :
« Gli sforzi nobilissimi dì Sir Grey sono stati frus trati dall'attegg iamento invincibilmente ostinato della G ermania. sulla Germania che ricade la r esponsabilità della guerra ».
Intanto le truppe del Kaiser avevano violato i confini deJla vost ra Patria e marciavano furiosamente all'attacco di Liegi. Io commentavo - perdonatemi l'auto-citazione che è n ecessaria ai fin i di questa letterain questi termini l'invasione del Belgio :
« P rescindendo da considerazioni d' i ndole strategica e militare, resta il procedere inaudito e brigantesco della GC"rmania, procedere che non sarà nui abbastanza stigmatizzato. Si comprende come davanti a qu esta improvvisa e ingiust ificata invasione, il Part ito Socia lista operaio abbi a lanciato il proclama che i n ostri l ettori trovera nno altrove Coll'aggressione al Belgio, la Germania ha rivelato le sue tendenze, i suoi obiettivi, la sua ani ma. Solidarizzare direJJ11mente o i 11dire1tam ente colla Germania - in questo momento - siguifita servire la causa del tnilita,.iJmo nella 11,a espreJJione pitì forsennata e criminale».
Gli eventi precipita no. Li<>gi cede. Bmxelles è occupata. Io mi domando allora, commentando la tag lia di 200 milioni inflitta a lla città , « se il pericolo tedesco non sia 9 ualche cosa di più attuale e pi ù concreto di quanto non si ami p ensa re» e occupandomi negli stessi giorni del caso H ervé, Io giustifico come una necessità imposta da un·a1t ra suprema necessità, « quella di combattere il militarismo prussiano che è, dal ·70 ad oggi, il bandito appostato nelle :,:trade ddla. civiltà europea» . L ' A vanti! orientava i soc ialisti itali an i in senso a nti-tedesco : a l p rimo settembre, l'avv. A lceste Della Seta, che doveva poi r assegnare l e sue dimissioni da membro della Direzione del Pa rtito, riaffermava all'agente pangermanista Sudekum - p iovuto improvvisame nte fra no i col viatico della social-democrazia - tutte l e simpatie dei socialisti italiani per il Belgio e per la Francia.
Al dicci settembre, in un'assemblea dei socialisti milanesi, io sostengo il principio della neutralità. contingente - tanto che il mio desig nato contraddittore rinunciò alla parola - e giun,go ad affermare che « i socialisti italiani avrebbero pot uto guardare con simpatia una guerra contro l'Austria e la G ermania».
Seg ue il p eriodo - breve - della cosidetta neutralità assoluta Se mi piacesse di convertire qu.esta lettera in una lunga epistola, m i sof• fe rmere i a lungo su quC'Sta famosa neutralità ch'era assoluta soltanto a metà, poiché sin dall' agosto, in u na nota polemica col Chiovetto del
Popolo Romano , io avevo esplicitamente ;ccettato la guerra d i difesa nazionale. I.A ne1Jtrdlùà 1JJJ0/11Ji-:, era una posizione teorica e diale1Jict1, di f ronte ai/o Stato borghese, non di fronte ai beJJigeranli. Era una po· sizione di principio astratto e assoluto. N el mio a rt icolo in risposta a Sergio Panunzio, h1tti gli a rgomenti val idi sono stati raccolti al sostegno d i quella tesi. I mi ei successori non hanno fatto altro che malam ente r imasticarli.
Ma questa tesi - appu nto perché teorica - minaccia di straniare il Pa rtito dalla reaJt.à Il Part ito - che non è una congrega d i contem• pianti, ma una comun ità di vÌv('Oti e di operanti - sta p er esse re Ìm· botti,gliato in una formula e separato dalla vita, Io avverto i.I pericolo e apro con un colpo d'ariete il vicolo cieco. A? d iciotto ottobre pubblico lo scritto : Dalla 11e11tralilà a;so/11/a t1ilr1 neutralità attiva ed operante. Qud J'articolo aspetta ancora d i essere confutato. Il Pa r tito ripre ndeva - poteva riprendere la sua libe rtà di movimento, ma le ostriche urna.ne della D irez ione del Partito volle ro rimanere attaccate - con maggiore ostinazione - allo scoglio del la loro pregiudiziale antiguerresca. U n a1tro manifesto fu lanciato alle turbe e da allora j manifesti e gli ordi ni del giorno non si contano p iù. La Direzione del Parti to poteva - dove\•a - convocare un congresso nazionale, ma la Direzione che r improvera alla borghesia il Parlamen to chiuso, è - essa stessa - di un costituzionalismo.... turco. E t riste a dirsi; ma la verità è che nel periodo più t urbinoso della storia europea, H socialismo italiano è stato d iretto da un manipolo di analfabeti. Nessuna meraviglia se, dall"ottobre al maggio, la neutralità socialista è d iventata una vergogna, peggio, un 'infamia. Mentre i capi nicchiano e si chiudono - prudenzialmentein lung hi nonché diplomatici silenzi, i piccoli mest:cranti, i microscopici <<a rrivisti )> J el socialismo imperversano in a lto e in basso.
La propaganda dcll'A va11Ji.' supera i confini dell'abbiezione. I gregari fischiano a Mod ena, Lorand; a Cesena , Battisti ; rumoreggiano Dest rée, a Venezia In alcune local ità di campagna, i «rurali» fanno la caccia a ll 'interventista. Due social isti - l"uno sir.daco di una c it tà, l'a ltro pro· pagandista sti~ndiato e dire ttore d i un giornaletto socialista - affermano- in un pubblico comizio che j garibaldini caduti sotto il piombo tedesco alle A rgonn~, erano dei « c riminali e dei sadist i ». In un con· gresso, presente il vice-segretario d el Partito, si dà la sanatoria al bramito di queste due Iuridissime iene, affermando trattarsi di « opini oni per· sonati e scientifiche». Il neutralismo socialista, caro Vandervelde, non esita più. Ha scelto la sua strada. Le bande dei neutra listi - a rmate di bastone e d i revolver distribuiti n elle sedi 'dei circoli socialisti - aggrediscono i pacifici cortei degli interventisti.
Si sa c he il neutra lismo è ormai un aiuto agli Imperi barbarici Che importa! Si grida : Viva l 'Aust ria! Si scrive : Ben vengano .i tedtSch i
Si afferma -l'ho sentito io stesso da bocche socialiste - che il Belg io se voleva risparmiarsi la rov ina, non aveva che a lascia r passare le tru ppe del Kaiser. L'opposizione all' intervento non è più ideologica , è p ratica, è violenta, è b estiale.
Non s i parla esplicitamente di sciopero generale perché la C. G. del L. Yi si è dichiarata contraria, ma si fa di tutto perché la m a ssa r eagisca alla mobilitazione anche collo sciopero generale. Mentre i d ep utati socialisti si squagliano - reg o larmente ____, nei comizi nazional i ( sono dei vigliacchi che non voglio n o assumersi concrete responsabilità né in un senso, né nell'altro), la Di rezione del Partito «rin via », da un mese al successivo, le sue decisio n i est re me colla seg reta spe ranza <lì tro v.usi una buona vo lta d ina nzi a l fatto com p illto ; l' A wmti .' g io(a la sconc ia partita doppia che fu denuncia ta e bo/l,:1ta nell 'ulti mo Con· s ig lio della Confodcrazione Genera le del Lavoro da Ludovico Ca lda o rma i storico che giolittiao i e socia listi si trovarono - g iun ta l'ora topìca della neutralità - non fo rtuita mente sullo stesso t erre no .
Ab b revio, ca ro V anderve ld e, perché non e piacevo le rimesta re q ue· sto fa ng o e m i soffermo un poco sulle meravigliose giornate d i magg io che seg narono l a purificazione dell'Italia e l'ultimo passo del Pa rt ito Social ista Ufficiale verso la putredine.
L'an data di Giolitti a Roma, coincise colla convocazione fulmi nea del G nippo Pathmentare social ista. I deputati sociali.rri, pt<r di cons,mJare Ja ne11trrllità italiana, non 10/0 ,1vrebbero apptJggiato tm Minù /e,o G ;tJ . lilli, m11 vi avrebbero - tesi M uJL1t1 i - direttam ente partecipato. JI Part ito avrebbe lasciato fare. Per fortuna dell'Italia e del mondo, una violenta ra ffi ca di pop o lo spnzò via dalla scen a j trafficant i \'ituperc\'o l i che volevano cost ringere l'Italia a seguire il carro d i Guglie lmo 11, d i f 1ancesco G iusep pe, d i 1'.faometto V La g uerra fu decisa, fu voluta, fo imposta dal popolo nelle g iornate d i magg io. M a voi, non ig no ra, c <Crt o , caro ed illust re V andervel de, q uale fu il conteg no dei social isti. N e lle sca rse l ocalità dove poterono, ce rca rono d i sopraffare g l i interventisti
A M i la no si proclamò uno scioper o generale di sedicente protesta rnnt ro l' eccidio d i un dimostrante n eutralista, m a lo sciopero generale era in realtà di retto contro 1a guerra che pareva imminente. L'on. Turati si dimenticò di fare il krumiro come aveva p romesso. Ci pensò la c ifta. dinan za , la stessa massa operaia e lo sciopero fu un fiasco pietoso e piramidale. Non cosl a Torino, eg reg io Vandervelde. A T o rino Jo sc iopern fu violento e di caratte re nettamente neutralista . L e decisioni de llo sciopero furono prese in q uella Casa del P opolo che vi h a ospita to . Se t utte le citt à d ' Italia avessero imitato l'esem p io d i T or ino, voi non av reste potuto « f el icita rvi per la pat ria belg a e p er l a pat ria europe.1 » d el- l'entrata nel confli tto de ll'Ital ia A b'llerra già virtua lmente iniziata, a m obilita zione quasi compiuta, non cessa la predicazione del socialismo ufficiale, intesa a deprimere lo spirito dei combattenti e a preparare quindi la disfa tta deUe armi italiane. Dopo due mesi di guerra, la situazione è "pparentemente cambiata. Accan to ai ravvedime nt i sinceri, abbondano g li i pocriti che aspettano il momento opportuno per ricomincia re. La. D irezione del Partito non ha t rovato modo di augura re la vitto ria a]. l'Italia, ma ha vota to u n duplice plauso agli scioperant i di Torino; i lavorator i interni dello straniero sono accampati ancora in atteggiamento ostile alla Quadrup iice, simpatico per gli austro-tedeschi, e lo sgìulebbare pacifista d i 9.uesti ultimi giorni è d i fospirazione teutonica: è un altro servigio - non diJintereJJdlo - reso a lla German ia, T ravolti dall'e ntusiasmo pop o lare ch e h a intuito la <(santità» della nost ra guerra, i socialisti si sono - qua e là - avvicinati alla nazione. Ma l'o rgano centrale del Partito ha d efin ito ciuest i atti « vc,e e proprie dedjzioni » e i social ist i di T orino - che vi hanno ospitato nella l oro Casa - han n o proibito ai l oro compagni di entrare nei Comitat i d'assistenza civile Questa è - succintamente narrata - la storia della neutralità socialista italiana, [Cemura].
I socialisti ital ian i si son o esi liati da lla pat ria, pegg io, h anno r innegato ogn i senso d i umanità ! O ra, non v i sembrerà st ra n o, caro compagno Vandervelde, se io non lascio un giorno, un'or a, un minuto solo di treg ua a quest a [ cenmra ] associazione d i professionali del socialismo f .... cm111ra.... ] di bor,gh esi mistificatori della buona fede del p roletar iato. [Censura]
Ah certo! Jl Belg io ri vivrà. Ci sarà un Belgio, doman i, e s:i.rà tutto .:iu reolato dall' ineffabile martirio della sua gente, m entre i crim inali che lo h anno straziato saran no condannati a lla gogna della storia.
Ma ricordate , caro Vandervelde, che i socialisti ital iani hanno fatto tutto il poss ibi le e l' impossibile perch é il Belg io rimanesse sotto la spada tedesca e, col Belgio, l'Europa e coll 'Eu ropa, ìl mondo.
Abbiatemi p e r vostro