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«IMBROGLIO»

Non bisogna contare sull'intervento dei balcanici. Non bisogna ere. dere, poi, che qualora si \'erificasse, tale interv~nto possa affrettare d i molto l'epilogo della guerra, Ma sopratutto, è necessario non fars i i llusion i. In generale, l' opinione p ubblica della Quadruplice è un po' fa . talista. Tutti so no persuasi e con vintissimi che vinceremo.

P erò non basta. Anch e gli austro- tedeschi si nutron o della stessa speranza . Ora l a vittoria no n si darà a ch i avrà creduto in lei, ma a coloro che- l'avran no conquistata f ra molte lacrime e mo lto sangue.

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T ornando all'i mbroglio dei Balcan i, io sono sempre pessimista circa l'eventualità di un loro prossimo o lontano intervento. Vero è che un « imbroglio » di quel genere può avere tutt~ l e soluzioni anche quelle meno aspettate -e p uò recare ogni sorp resa. Vero è che tutte le p revisioni, anche le più fondate, possono essere rovesciate da uno di quegli improvvisi colp i di scena cosl fr~uenti nella pol itica di quei paesi: comunque è bene guardare in faccia ·la realtà attuale, prendendola in esame prima di tutto dai lati n ega tivi.

Intanto l'intervento dei balcan ici è condizionato da questa pregiudiziale: l'accordo fra di loro, e l'intervento collettivo. U n interven!o isolato d ei bulgari, dei. g reci, de i rumeni, non è m esso nemmeno n el ca lcolo delle possibilità .

Per l e ragioni cbe seguono , ri nte rvento balcani co dev ' essere considerato come una cosa ince rta e in ogni caso non v icin a.

P rimo. - Le dinast ie regnanti in Grecia, in Bulga ria, in Rumen ia sono tedesch e. Tedesch e di ra zza, q u ind i di mentalità e di costumi N essu no può disconoscere l'influenza che J;i. regina di Grecia - sore lla del K a iser - esercita su r e (;ostantino. Ora, re e principi t edeschi and ranno sempre a malincuore con tro i propri fratelli e congiun ti. N on c'è bisogno di aggiungere che nelle Nazioni piccole, l'influenza della Corte e dei Circoli di Corte è p redom inante, specie se mancano forti e autorevoli partiti di opposi zione.

Secondo, - Gli Stati M aggiori della Grecia, della Bulgaria e del la Rn menia sono tedescofili. N on per n ulla re Cosblotino - nel fa moso brindisi di P otsdam - att ribul alla scuola di g ue rra prussiana le vit· torie dei suoi eserciti ne lla p rima guerra balcanica.

DALL1INTEllVENTO ALLA PARTENZA PER JL FRONTE 159

la tedescofilia di quegli Stati Maggiori non è stata attenuata, ma accentuata dalle vicende della guerra europea. I gros bonnets degli "eserciti balcanici, non sono entusiasti di un intervento contro la Germania. Questo è positivo.

Terzo. -I partiti, i ceti produttivi e parassiti di quelle borghesie , appena nate, non sono favorevoli all'intervento. La borghesia in gene re i:: pacifon daia.

la neutralità, poi, è un regime eccellente per i traffici lucrosi. Domandatelo agli armatori greci.

Quarto. - l1 popolo accetterà la guerra, ma non è certo capace di fare una rivoluzione per imporla.

I bulgari - in particolar modo - sono stati decimati dalle guerre precedenti. I greci sono squattr inati. I rumeni preferiscono uoa de ll e loro solite « marcie » incruente a una guerra massacrante di trincee. L'interventismo balcanico - crnne corrente politica - non esiste. Chiacchiere se ne fanno molte, specie nei caffè di Atene, ma ... si segna il passo.

Quinto. - L'influenza deleteria degli agenti te.deschi. Ho detto al· tra volta che in Grecia e in Rumcnia, i tedeschi imperversano, Dal giornalismo all'università la corruzione dilaga. Pennivendoli al soldo del barone Schenk inquinano l'opinion e pubblica. In Grecia la campagna contro l'Italia ha toccato il massimo dell'impudenz.a e della volgarità.

Molti, troppi italiani che hanno un debole per la « cara » Grecia, ne devono esse re rimasti sorpresi e addolora ti. [ Cem11ra).

L'Italia a Vallona e in Dalmazia - isole e parte del litoralesignjfica: a) l'Adriatico lago interno italiano; b) posizione di ferro dell'Italia in tutto il Mediterraneo, specie orientale. La Grecia - piccolina, ma vorace - che vagheggiava di «monopolizzare» il Mediterraneo, vede crollare le sue smisurate ambizioni e, quindi, «protesta.... ». [Censura].

Sesto. - n innegabile che le recenti vittorie dei tedeschi e degli austriaci in Polonia hanno rafT reddato - per non dir congelato - le già tepide correnti interventiste dei Balcani, mentre hanno r ialzato di mol· tissimi punti le azioni dei neut ralist i, Settimo. - La stagione è inoltrata. I balcanici possono trovare che val meglio riparlare d'intervento a primavera. :B dubbio, insomma, che Rumenia e soci vogliano assoggettarsi, alla inevitabile campagna invernale.

Ottavo e principale e pregiudiziale. - L'intervento dei balcanici esige il loro accordo. La qual cosa è assai difficile da realizzare . la Quadruplice ha tentato, ma con risultati poco soddisfacenti. Tuttavia degli. accordi «a due >> sono possibili; ma un accordo « a quattro » e difficilissimo. Bulgaria e Rumen ia possono intendersi. La Rumenia restituisce la Dobrugia e si compensa colla Transilvania . Non è assol utamente da escludersi una liquidazione onorevole del dissidio serbobulgaro, circa la Macedonia. I serbi possono « rifarsi » a nord, e lauta· mente, ai danni dell'Austria-Ungheria. Ma i greci si può sapere cosa vogl iono? [CemuraJ. Per saziare il più modesto appetito territoriale greco, ci vuole almeno tutta l'Asia Minore! le difficoltà dell'accordo « a 9uattro » saranno piantate dai greci. Secondo notizie recentissime i grec i non vogliono nemmeno discutere di intese che abbiano per obiettivo scambi o cessioni di territori.

La situazione balcanica ha a nche i suoi Iati positivi, ma, tutto con· siderato, è prudente ag ire come se i balcanici non fossero in ,grado d'interven ire , né adesso, né poi.

La diplomazia della Quadruplice tende da quanto risulta a «chia· rire » le posizion i; cerca di decffrare l'imbroglio e di fissare 'le relative responsabt!ità e - visto che 1'intervento è impossibile - non resta. che inchioduc quei paesi ne!Ja neutral ità sino alla fin e.

La storia d'Europa sarà fatta senza di loro e contro di loro. [ Cemura].

Mussolini

Da li Popolo d'Italia , N. 22 1, li agosto 1915, II.

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