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QUADRUPLICE E BALCANI
Secondo un te legranuna ufficiale c:h e ci giunge da Atene, la Grecia ha già - per conto suo - risposto con u n netto fin de non recevoir a lle proposte della Quadruplice Intesa [ u11111ra].
Affermare ch e il telegramma da Atene segni lo scoglio sul quale è andata a naufragare la navicella diplomatica della Quadruplice, è precipitoso; però esso denota che, pur non essendo colata a picco, la navicella è molto lontana dal sospirato porto.
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Lo raggiungerà mai ? Io continuo a dubitarne fortemen te. le ragioni furono da me esposte ot non è molto. G l i avvenimenti g iustificano il mio pessimismo in materia balcanica.
Sta di fatto che la diplomazia ha un bel lavorare, qua ndo si appoggia a una situazione militare favorevole. Sta d i fatto che, nella bilancia ba lcanica, gli uni m ettono delle promesse e una fiducia ne lla vittoria finale; gli altri, gli austro-tedesch i, m ettono delle vittorie att uali che mimcciano non solo il territorio ma il prestigio della g rande Russia tutrice da secoli delle genti slave .
Quando a Pietrogrado si discute su una eventualità che pareva remota - e anzi assurda - quella, cioè, di una marcia tedesca sulla capitale, nessuna mera viglia se A tene protesta contro la ventilata cessione di territori, se Sofia fa l'CJcarpolette fra turchi e nemici dei turchi; se Bucarest, pur divisa t ra pareri opposti , segna il passo ; se la Quadruplice, per concludere, annaspa n el vuoto. J balcanici possono credere, come crediamo ciecamente noi, che la vittoria final e arriderà alla Quadruplice, m a intanto i balcanici constatano che le vittorie - sia pure episodiche-, puziali, non conclusive -sono d egli austro-tedeschi.
1 cannoni di Hindenburg, la « falan ge » di Mackensen: ecco la diploma.zia che paralizza i balcanici, non già l'altr~ corruttrice e spendereccia che d evasta la moralità polit ica di quei paesi.
La necessità è una sala: bisog na spezzare l'incantesimo dell 'invincibilità tedesca. Bisogna profondamente vulnerare fo qualche luogo la triplice austro-turco-tedesca. Se si vuole che i Baka.ni intervengano, ot· corre che l'azione della diplomazia - d eficcnt e e sl egata ·sin qui, come è unan ime constatazione - sia sussidiata da una intensificata attività militare, precisamente nello scacchiere che più interessa j balcanici: quello dei Dardanelli. [Censura ].
Non più tardi di ieri, un giornale milanese, vecchio, troppo vecchio, La Perseveranza , dopo aver asserito « che il forzamento dei Dardanelli mute rebbe la situazione e sarebbe veramente un mezzo di avvicinare la pace»; dopo avcr aggiunto che « l'impresa per sortire tutto il suo effetto, dovrebbe essere compiuta prima che gli invasori della Russia a bbiano condotto le loro operazioni a tal punto da permettere loro di trasportare gra ndi masse da est ad ovest per aprire la breccia nel fronte anglo-franco-belga» ; dopo aver detto tutto ciò, lo stesso giornale dichiara che « non è conveniente né per l'Italia, né per la Q uadruplice che alJ'impresa dei Dardanelli partecipino le nostt'C truppe ». Logica straordinaria! [Cemur.t].
Siamo, dunque, dopo alla famosa politica del « piede di casa >>, a lla guerra del «piede di casa>>? B possibile? [Censura ]. Se ognuno si rin· chiude nel suo proprio scacchiere, ·ove va a finitt- la cooperazione militare della Quadruplice, cooperazione che, se si vuol ve[amente vincere, deve diventa re sempre più intima ed armonica? [CensNra ], MUSSOLINI
Il Popolo d'lraUa, N. 224, 14 ag~to 191~, H.
« LA RUSSIA E LA GUERRA »
La guerra de] 1904 col Giappone aveva straniato la Russ ia dall'Europa: la guerra attuale ha riavvici nato enormemente la Ru ssia a1 mondo europeò e occidentale. La Russia asiatica è finita: oggi ci t roviamo d innanzi a una Ru ssia, che g ioca una g ran de carta nel dest ino del n ostro vecchio contin en te. La Russia si è e uro peizzata. I! quindi nel nostro interesse di europei e di italia ni conoscere un po' più intimament e l'immenso Impeto che regge in questo momento il peso immane della guerra, senza esserne schiacciato. Non si tratta d i anda re, come suol d irsi, alla « scoperta>) della Russia: si tratta di a pprofondi re le n ostre conoscenze.
A tale scopo, è assai indicata la lettura del libro che l'ex d eputato socialista alla D uma, Gregorio Alexinsky, ha recen temente p ubblicato pei ti p i di Armando Colin , a Pa rigi , col t itolo: la R11uie et la g11erre.
Gregorio Alexinsky appartiene alla schiera numerosissima dei sovversivi russj, che hallno accettato ed esa ltato la guerra necessaria d ella Russja cont ro la Germani a. Gregorio Alerinsky è noto nel mondo degli studiosi per un altro volume: I.a R11uie moderne , indispensabile per coloro che vogliono conoscere e comprende re il mondo russo. Il libro La R.1mie et l a guerre è di attualità.
Dato alle stampe nell'aprile scorso , q ualch e particolare è stato ne i mesi successivi superato dagli avvenimenti Alte questioni trattate ne l libro ci sono note attraverso la cronaca quoti dia na Ciò malg rado, il libro è in te ressante, nutrito di fatt i e di notiziej in una paro la, completo. La prefazione dell'autore costituisce il sommario e abrégé de l libro. I fenomeni, che Alexinsky imprcnde a trattare, sono da lui sintetizzati in queste domande:
« Quali furono i fotti della politica internazionale che prccal eHuo la guerra ? E quali cause obbligarono la Russia a par1eciparvi? Qual'era la sit ua2ione interna della Russia alla vigilia d d la guerra? Si può dire che questa g ueru sia stata voluta dal popolo r usso o dal suo Governo o da tutti e due? Come fu accolta dalle società e dalle masse po po lari r usse? Quale 2tteggiamento prtsero di fronte al conftitto mondiale le diverse nu.ionalità e partiti politici del nomo paest? PercM il soldato russo si batte meglio contro g li austro.tedeschi che contro i &iapponesi? » ccc,
11, ·Vlll,
Dopo le disfatte di Manciuria, l'orso moscovita, d ice Alexinsky, si trovò a un bivio di strade, come l'eroe di una leggenda _popolare russa.
«Dove andare? Verso 01iente? M a il sole giallo del Giappone era sempre visibile alrorìzzonte Volgersi ad ocddmte? L'aquila nera della Germania, col rostro di ferro, stava in armi.... ».
Questi problemi travagliarono l'alt.a società russa dal 1904 al 1911: l a Germania spingeva la Russ ia verso l'Asia Anche a Pietrogrado non mancavano i fautori ostinati della « pol itica asiatica ». Tra gli altri il barone Rosen, ex ambasc iatore russo a Belgrado, Tokio, Washington, e negoziatore insieme con W i tte della pace russo-nipponica di Portsmo uth. Il Roscn, in una « memoria » scritta nel 1913, sosteneva che Ja Russia doveva rinunciare alla sua missione di protett rice degli stati balcanici, per non guastarsi con l'Au stria e dove,·a intendersi e magari allearsi colla Germania. Si comprende che a un dato momento iJ Governo russo abbia tolto dalla ci rcolazione questo pro-memoria del tedescofilo Rosen. Ma il Rosea non era solo. I reazionari russi, per esempio, sono stati sempre contrari à l' entente anglo-francese-russa. Nell'estate del 1912, il principe Methtchersky, redattore della. Grajdanine, conservatrice , scriveva:
"- Una stretta amici:z.ia tra la Russia e la Germania è per la Francia u n bene usai più vanta.5gioso e <lurevolc che la sua d ipcndmza d all'Inghilterra, !empre capricciosa, sempre egoista e giammai sincera».
L'organo d e lle << Bande Nere » aggiungeva:
« t:: tempo d1c no i rinunci:imo alla missione di sa lvatori dell' Europa e in particolat modo dcll'Inghiltemr. ».
Il giornale dei « veri russi » dichiarava:
Ogni disgra:z.ia che capiti agli inglesi, ogni indebolimento della loro po· tenza è cagione di gioia per i russi 1> ,
La realtà è che i partiti di destra russi vagheggiavano la nuova « santa alleanza» d e i tre Imperi. Ecco spiegato l'atteggiamento guerrafondaio dei più autorevoli socialisti russi da Plekanoff a Vera Figner; la. guerra contro la Germania, è la guerra contro la reazione di dentro e quella di fuori; entrambi di oriBioe e di natura tedesca.
L'Alexinsky prende, quindi, in esame la polit ica balcanica de lla Russia: politica non deli beratamen te ostile all ' Austria, sino al g iorno in cui - dopo l'annessione della Bosnia-Erzegovina (1908), dopo la se· con da g"Je rra balcanica - risultò chiaro i l disegno dell'Austria, longa manus della G ermania, Se q uesto disegno giungesse a compimento, la sih1azione d ella R us· sia di \'entcrebbe tragica . La G ermania a Costantinopoli significa la fine d ell 'au tonomia politica ed economica della Russia.
.fC Il Mu Ba ltico già chiu so dalb flotta tedesca. Se nnche il Mar N u o fosse chiuro, la Russia si troverebbe in un cu i d i s:icco e Jiventerebbe \•assalla del blocco austro-tedesco».
V assallaggio che es ii:teva già in potenza, grazie alla penetrazione tedesca favor ita dal germanes imo d e lle p rovincie baltich e , che sono state - a himé - una vera pepinière di burocratici e di generali « falsi russi >> . Il deputato «populista» (narodnik) Oganiwsky, poteva scrivere nell'ottobre del 1914:
« La Russia acquista sempre p iù i l (arattere di rnlonia tedesca, pai:ticola.rmente nel senso che il popolo russo è diventato un oggetto di sfruttamento per le alte classi del popolo tedesco. Nel 1904, approfittando dei nostri imbarazzi, il Governo tedesrn ha saputo assicurarsi, col trattato doganale colla Russia, dei vantaggi g iganteschi che hanno costato ai nostri produttori agricoli p iù di u11 m iliardo d i rubli ».
Ecco un' altra delle ragioni p er cu i è popolare la guerra contro la G er mania !
Malg ra do il trat tato disastroso dd 1904, la Russia h a sapu to in questi ultimi temp i elevarsi a un alto livello di sviluppo industriale. I dat i che seguono sono interessanti, in qua nto ci danno un'idea delle forze indus t riali e tecniche che la Russia p uò mobilitare per r iforni re i suoi eserciti.
Nel 1909 gli stabilimcr1ti industria l i sottoposti al controllo dell'ispezione delle fabb riche erano 14.733 e occupavano 1.832.783 operai Un ann o d opo g li stabilimenti erano 1 5.721 e gli operai e rano
1.951.955.
Nel 19 11, gl i stab i limenti son d iventat i 17.356 e g li operai 2.Dl.19 1. Parallelo al progresso fodustriale, era lo sviluppo del movimento coope· rati vo agricolo. N el 19 14 il totale d elle cooperat ive agricole era di 19. ;2, con 9 milioni di soci e un capitale di 800 milioni di rubli.
Seco ndo un economista del Rom skya Viedomosli ben due te rzi delle economie agrico le della Russia sono investite nelle cooperative.
La Russia si trovava dunque in un periodo di promettente sviluppo e d i riorganizzazione delJe sue energie inesauribili, quando è stata sor· presa dall'uragano della guerra. Sorpresa, perché la RuS5ia non voleva la guerra. L'Alexinsky lo d imostra, ancora una volta, esaurientemente . Inutile soffermarci su questa parte del libro la coscienza del mondo civile ha già pronunciato 1a su a sentenza: le responsabil ità della guerra ricadono sulla Germania. Più i nteressante è la parte del volume ch e tratta dell'« organizzazione civile » in Russia. la mobilitazione delle « forze sociali » si è svo lta con abbastanza rego larità, tenuto conto -di tutti g li elementi negativi I: stata una nobile gara alla quale tutte le classi della popolazione hanno partecipato. Le università, le società scient ifiche, gl i slabilimenti industriali, le scuole secondarie, le corporazion i d i\'e tse (avvocati, maest r i, ingeg neri, ar tisti) hanno j loro treni-ospedale, i lo ro ospedali, ecc. lo stesso spirito di mutuo ai uto, di soccorso frate rno predomina n elle basse sfere della popolazione. N e lle r egioni dove il m i r es iste, l' assistenza collettiva alle fam ig lie dei richiamati si è svolta con continuità e larghezza. Lo skod (assemblea) di un villaggio del d istretto di Sersk decise all'unanimità che i << lavori agricoli cominciati dagli uomini richiamati sotto le armi , sarebbero ultimati dal mir che farebbe anche le seminagioni di autunno ».
Nel Governatorato di Oufa, gl i abitant i d i 43 villaggi russi hannno fondato u na « fraternità » allo scopo di aiutare le famiglie dei soldat i. In u n volos (cantone) del G ove rnatorato di Polta.va, i contadini non r ich iamati si riunirono in un g iorno convenuto nei campi dei r ichiamati e terminarono tutti i lavo ri in sospeso.
Lo 1k od del villaggio d i Al..?xandrock, n ella Bessarabia, decise che gli abitanti abbandonerebbero i propri lavori per completare, Anzi ttltlo , q uelli dei rich iamati
Ai richi.i.mati fu mandato il seguente telegramma:
Solida li col destino dei nostri cari difemori della Patria, il comune d i Aleuodrock h a deciso di fare la u.ccolta dd grano oei campi dei richiamati, as~icurandoli che sarà provved uto alle loro famiglie
Questo dispaccio è uno dei mille ~ g ni che indicano come la guerra a nti-tedesca sia popolare, anche fra l e masse agricole dei villaggi sperduti.
La terza e ultima pa rte del l ibro d i Alexinsky è dedicata all'esame delle probabili conseguenze della guerra sugli effetti dell'evoluzione politica interna deIIa Russia e delle sue relazioni foternazionali.