Ama News numero 1, anno 1

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Il Bagno della Pastora, Basilio Cascella

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Sommario Direttore Responsabile: Roberto Venturini ama.news-direttore@libero.it In questo numero: Leonisa D’Incecco Bayard de Volo Agata Palka (traduzioni) Luca De Benedictis Andrea Venturini Si ringraziano inoltre: Dino Pesole (ilSole24Ore) Corrado Ruggeri (Corriere della Sera) Fabrizio Summonte (TGCOM24) Ufficio Commerciale SAGA: Sara Perinetti Ufficio Stampa SAGA: Sonia Di Massimo Organizzazione e sede operativa: Aeroporto Internazionale d’Abruzzo Via Tiburtina, Km 229,100 65131 Pescara Progetto Grafico: Flavio Spoletini Stampa: Tipolitografia Spoletini Via Giacomo Folchi, 28 - Roma

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Editoriale In Primo Piano

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Abruzzo, mon amour

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L’Orso Marsicano

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Il Mare d’Abruzzo

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I Luoghi Dannunziani

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Il Parco Nazionale della Majella

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Il Re della nostra tavola: il Montepulciano d’Abruzzo

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Musei del gusto

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Il Sol Levante abruzzese

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Ennio Flaiano

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FotografABRUZZO

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A tavola con la Storia

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Vi consigliamo...

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Musei d’Abruzzo

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SAGA informa

AMA News - Abruzzo Magazine Airport ANNO 1 - NUMERO 1 Giugno - Luglio 2014 Periodico Ufficiale dell’Aeroporto Internazionale d’Abruzzo Reg. Tribunale di Pescara n. 3 del 7 marzo 2014 FUTURE CONSULTING Srl Editore Marketing & Communications Strategies Area Media e Marketing Territoriale C.ne Clodia, 126 - 00195 Roma ADVERTISING: Ph: +39.335.6430416 ama.news@libero.it Si ringrazia per la collaborazione la Regione Abruzzo - Servizio Marketing della Direzione Sviluppo Economico e del Turismo: C.so Vittorio Emanuele II, 301 - 65122 PESCARA info@abruzzoturismo.it 2014. Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione totale o parziale del periodico, in forma cartacea od elettronica, che non sia per usi personali o di studio, dovrà essere autorizzata espressamente dall’Editore. Ogni materiale inviato all’Editore non sarà reso, anche in caso di mancata pubblicazione. 4


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Editoriale/Editorial di Roberto Venturini Cari lettori, con questo Editoriale prende l’avvio una nuova avventura chiamata “AMA News - Abruzzo Magazine Airport” che avrò l’onere e l’onore di guidare. La prima immagine che mi viene in mente, scrivendo queste brevi righe, è quella di un nuovo orizzonte che si apre davanti ai miei occhi. Sono tempi non facili nei quali realizzare nuovi progetti. Per questa ragione iniziare il percorso che abbiamo chiamato “AMA News” ha il senso della sfida. E non a caso l’acronimo di testata richiama il verbo amare. Certe sfide si possono affrontare solo se si ama ciò che si fa. Una sfida che però siamo certi di vincere perché basata sulle nostre qualità, costruita sulla capacità di saper affrontare il mondo che cambia, concepita per dimostrare che si può credere nel futuro credendo soprattutto in noi stessi. “AMA News” nasce con lo scopo di creare attenzione e visibilità su tutto il territorio abruzzese, partendo dall’Aeroporto Internazionale d’Abruzzo di Pescara, come simbolo e baricentro di interessi di una Regione che produce, che racconta di sé e che vuole affermarsi negli scenari interni al Paese ed anche in quelli sovranazionali. L’ Aeroporto è il cuore pulsante di un territorio moderno, centro di incontro economico, sociale e culturale. Moltiplicatore di energie e risorse, altrimenti latenti. Grazie al Management della SAGA, che ha colto il valore del progetto “AMA News”, potremo mettere a disposizione del territorio abruzzese la nostra professionalità nel settore e la lunga esperienza al servizio dei Cittadini e delle Imprese. Il nostro impegno è quello di dare voce a tutte le realtà che generano valore per questa meravigliosa Regione. Racconteremo della natura abruzzese, dei suoi colori e dei suoi profumi, dell’arte e della cultura millenari. Parleremo anche di piccole e grandi Aziende e la porta è aperta anche per le Amministrazioni che vorranno contribuire al successo del progetto raccontando dei programmi di sviluppo che stanno portando avanti. Ma, cari lettori, racconteremo soprattutto degli abruzzesi, della loro storia, della loro vita e dei loro progetti per migliorare – se possibile – lo spettacolo che offre la loro terra. Abbiamo un punto di partenza, i quasi 600.000 passeggeri che sono transitati nel nostro Aeroporto nel 2013. Noi siamo qui per aprire, su tutto ciò, ulteriori…nuovi orizzonti! Dear readers, with this Editorial a new adventure begins. It is called “AMA News – Abruzzo Magazine Airport” that I will have the burden and the honor to lead. The first image that crosses my mind, writing these lines, is that of a new horizon opening in front of my eyes. These are hard times, in which fulfilling new projects is more and more difficult. Because of these reasons the path that we have called “AMA News” is a challenging one. And It is no coincidence that the acronym of the headline in the Italian language recalls the verb to love. Some challenges can be handled only if you love what you do. This is a challenge that we are sure to win because it is grounded on our qualities, set up on our capacity to face the changing world, conceived to show that you can believe in the future believing above all in yourselves. “AMA News” was born having the goal of creating attention and visibility on all Abruzzo, starting with the International Airport of Pescara, as a symbol and focal point of a productive region, that wishes to establish itself in the inner sceneries of the Country and also in the international ones. The Airport is the beating heart of a modern territory, core of economic, social and cultural encounters. Multiplying energies and resources, otherwise hidden. Thanks to SAGA Management, that has understood the value of “AMA News”, we will be able to make our competence in this field available for the Abruzzo territory and to devote our deep experience to Citizens and Enterprises. Our commitment is that of giving a voice to all the realities that appraise this wonderful Region. We will tell of the nature of Abruzzo, of its colors and scents, of thousand-year art and culture. We will also tell of small and big firms and we are also open to Administrations that will like to give their contribution to the success of this project telling of their development plans being implemented. But, dear readers, we will tell above all of the people of Abruzzo, of their history and their plans for improving – if it is possible – the show offered but their lands. We have a starting point, the nearly 600.000 passengers counted in 2013 passing through Pescara airport. We are here to open up, in all this, further………new horizons!

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Cari lettori, in questa pagina pubblichiamo alcune brevi note che tre grandi giornalisti delle più importanti testate giornalistiche italiane ci hanno inviato per lo start up della nostra iniziativa editoriale dedicata all’Abruzzo. Tre grandi “penne” che ogni giorno ci raccontano del nostro Paese. Economia, politica, cronaca ed anche viaggi nel mondo, sulla carta stampata, dai network televisivi e dal web. «Una nuova iniziativa editoriale, come quella in arrivo con il progetto “Ama News - Abruzzo Magazine Airport”, è da accogliere con interesse. Un nuovo bimestrale che nasce, quando sospendono la pubblicazione testate di antica tradizione come “Il Mondo”, è una sfida coraggiosa. Al pari della scommessa che si prefigge: quella di divenire voce autorevole e vetrina del “Made in Abruzzo” nel mondo. Forse è effettivamente giunto il momento di puntare con forza sui molteplici punti di forza del nostro Paese, dalla capacità di tanti imprenditori di rimboccarsi le maniche e affrontare la crisi a viso aperto, all’esempio che ci viene dal mondo del volontariato. Per non parlare poi di quel grandissimo patrimonio artistico tutto nostro, che non riusciamo a valorizzare e che addirittura ci espone alle critiche di mezzo mondo, come nel caso di Pompei. Dunque molti auguri e congratulazioni.» Dino Pesole - ilSole24Ore. «L’entusiasmo, si diceva, è il sentiero del successo. E bisogna averne, oggi, di entusiasmo, per sfidare difficoltà e venti contrari. L’Abruzzo è terra di gente coraggiosa e fiera, capace di cogliere le sfide e le opportunità. Sanno guardare al futuro riuscendo a distinguere fra semplici illusioni e condizioni favorevoli per lo sviluppo. Auguri, allora, a tutto quello che di nuovo si sta sperimentando nel campo dell’aviazione civile, dei collegamenti, che favoriscono gli scambi, il turismo, la conoscenza. Accompagnare l’attività di un aeroporto con l’avvio di un magazine è un’altra scelta coraggiosa, in questo momento difficile anche per l’editoria. Ma per restare nel campo dei proverbi e prenderne in prestito uno dalla Cina di Lao Tze, “Invece di lamentarsi del buio, è sempre meglio accendere una candela”. In bocca al lupo!» Corrado Ruggeri - Corriere della Sera. «Una bellissima iniziativa parlare dell’Abruzzo, far conoscere questa regione che per me è quasi una seconda casa, legata alla memoria di mio zio Enrico, architetto e musicista. Non è facile concentrare in così pochi chilometri le bellezze del mare e della montagna, i gusti del vino e della buona tavola, l’amore per la cultura e per la buona musica, la natura incontaminata e una forte spinta all’innovazione tecnologica. Ricordo con emozione la prima trasferta da giornalista, proprio in Abruzzo per una serie d’inchieste. Ottenni da mio padre di poter lasciare a casa l’utilitaria e di partire con la sua auto – un’Alfetta – dietro la promessa (naturalmente non mantenuta) di non superare i 120 all’ora. Ebbrezza comprensibile, ma il consiglio che mi sento di dare oggi è quello di rallentare, di godere tornante dopo tornante di questa terra a volte aspra, a volte generosa, ma sempre sorprendente. Fermatevi ad ascoltare le storie delle persone, raccontate con quel filo d’ironia che aiuta a superare con coraggio i cataclismi e i drammi della vita. Recomenza domà cantavano cinque anni fa gli artisti abruzzesi, per fare bonariamente il verso alle grandi rock star della solidarietà…e al vostro viaggio, che parte in questo numero, auguro di poter raccontare al meglio l’anima di questa terra.» Fabrizio Summonte - TGCOM24 Un grazie di cuore a Dino, Corrado e Fabrizio, facendo tesoro delle loro considerazioni. Utilizzeremo queste parole di incoraggiamento come ulteriore carburante per la nostra sfida, con la promessa che “AMA News – Abruzzo Magazine Airport” riserverà loro sempre il dovuto spazio per le mirabili note professionali che li hanno resi famosi. Il Direttore Responsabile, Roberto Venturini

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In Primo Piano/In the Foreground

di Lucio Laureti

Gentili lettori, con questo numero prende l’avvio l’iniziativa editoriale “AMA News – Abruzzo Magazine Airport”, una delle molteplici attività che la SAGA di Pescara sta implementando nel corso del 2014. Il ciclo congiunturale dell’economia a livello internazionale ha generato negli ultimi anni notevoli difficoltà per tutti i cittadini italiani ed europei ed anche le imprese soffrono di un mercato in assoluta stagnazione. Piccoli ma importanti segnali di risveglio, però, sono sorti negli ultimi mesi in alcune realtà produttive nazionali ed in questo SAGA si distingue per impegno e lungimiranza. Sono, infatti, stati conclusi gli accordi con Intourist – leader del touroperating sul mercato Russo – e definito il programma operativo di collegamento tra Pescara e Mosca. La crisi politica accesasi in Ucraina, con le relative sanzioni economiche recentemente varate dai Paesi occidentali nei confronti della Russia, non facilita l’avvio immediato di attività stabili ma l’Abruzzo si conferma essere una delle destinazioni preferite dai cittadini russi che ne apprezzano la variegata offerta turistica e culturale, oltre al massimo gradimento della ineguagliabile enogastronomia. Pertanto, è nostro obiettivo avviare fin dai prossimi mesi un significativo contingente di voli dalla Russia. Come dire: “Pescara chiama Mosca”, tanto per utilizzare un tipico schema di comunicazione del settore in cui operiamo per avviare così una importantissima relazione turistico-commerciale tra il nostro capoluogo ed una delle città più ricche del Mondo, fortemente vocata al Belpaese, che ama le meraviglie artistico-culturali italiane ma non solo. Al nostro fianco, nella definizione degli accordi, abbiamo il Centro Estero della Camera di Commercio d’Abruzzo, la Regione Abruzzo ed il Comune di Pescara a conferma del valore di ampio respiro, non solo turistico, che ha il “Progetto Mosca”. I passeggeri della URAL AIRLINES – il vettore che dovrebbe operare tra Pescara e Mosca - si andranno così a sommare agli oltre 548.000 passeggeri transitati per il nostro Aeroporto nel 2013 grazie a RYANAIR ed ALITALIA. Per concludere, il nostro “committment” sarà totalmente orientato allo sviluppo della nostra struttura aeroportuale, favorendo un focus di attenzione per la nostra realtà produttiva, con servizi di alto livello ed adeguata ricettività. Grazie ad “AMA News”, Vi racconteremo le nostre idee, i nostri programmi ed i risultati raggiunti. In questo ci auguriamo che anche molte delle realtà economiche pubbliche e private abruzzesi vogliano condividere le pagine del nostro Magazine, raccontando la loro storia, i loro prodotti e servizi a tutti i nostri clienti.

Dear readers, With this issue the publishing venture “AMA News – Abruzzo Magazine Airport” is getting launched – one among the variety of activities that Pescara SAGA is implementing during 2014. Current international economy has caused remarkable difficulties for all Italian and European citizens in the last few years, and also firms and companies are suffering from total stagnation of the market. However, there have been minor but relevant signals that a few production areas in the country are awakening in the last few months and among them SAGA stands out for application and long view prevision. Effectively, bargains have been driven with Intourist – tour operator leader on Russian market – and the operating plan between Pescara and Moscow has been defined. The political crisis exploded in Ukraine with the penalties enacted toward Russia, doesn’t ease the immediate launch of stable activities, but Abruzzo confirms to be one of the most favorite destination of Russian citizens who appreciate its varying touristic and cultural offer, as well as the extreme liking of the incomparable wine and food. Therefore, it is our goal to get a remarkable contingent of flights from Russia started since the following months. It is like saying: “Pescara calls Moscow”, just to use a model of communication typical of the field we work in. Therefore, we can confirm that a relevant touristic and commercial relationship is starting between Pescara and one of the richest city in the world, which is very close to our Bel Paese, and which loves Italian cultural and artistic wonders, but not only. By our side in defying the agreements we have Abruzzo Chamber of Commerce, Abruzzo Region, and Pescara Municipality. The passengers of URAL AIRLINES – the flight that should operate the route Pescara-Moscow - will be summed to the 548.000 passengers that passed through our airport in 2013 thanks to RYANAIR and ALITALIA. To conclude, our commitment will be totally oriented to the development of our airport, fostering a focus of attention on our productive reality, with high level facilities and appropriate accommodation capacity. Thanks to “AMA News”, we will tell you our ideas, plans and achieved results. We hope that also many public and private economic realities of Abruzzo will like to share our Magazine, telling their story, products and services to all our clients. 8


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Abruzzo,

mon amour di Roberto Venturini

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Fin dai primi giorni di progettazione della nostra avventura editoriale, ci siamo chiesti cosa avremmo raccontato dell’Abruzzo. Ci sembrava doveroso cercare qualcosa di particolare, qualcosa che non fosse scontato o troppo noto ai più. In effetti, man mano che andavamo avanti nel lavoro ed i nostri approfondimenti proseguivano in ogni direzione, ci siamo resi conto che la nostra ricerca sarebbe stata meno complessa del previsto. L’Abruzzo è una terra incredibilmente bella, ricca di storia, di tipologie naturalistiche infinite ma che in pochi conoscono. Forse, neanche gli stessi abruzzesi sono coscienti di cosa li circondi. Già, gli abruzzesi. Gente di grande umanità, di serietà e saggezza non comuni. Coriacei nel coniugare quotidianamente le asperità del vivere tra i monti e le nevi dell’entroterra e le spiagge adriatiche che ne segnano i declivi verso oriente, quasi senza soluzione di continuità. Certamente un po’ chiusi come la natura della loro terra che, grazie a questa particolare dimensione geografica, preserva mirabilmente ricchezze uniche. E proprio con queste righe che inizieremo questo percorso, il racconto di tutto ciò che rende unico l’Abruzzo: storia, arte, cultura, natura, uomini e imprese. Quindi, tornando alle ricerche fatte tra decine di libri geografici, di storia, arte e cultura, pubblicazioni di ogni genere, quotidiani e periodici locali, enciclopedie cartacee e virtuali, l’idea era quella di trovare alcuni elementi assolutamente distintivi, forse non unici ma difficili da trovare tutti assieme nella stessa terra. E così abbiamo scelto: 1. L’Abruzzo è la regione italiana con maggior territorio protetto di tutto il Paese, disseminato com’è di Parchi, Nazionali e Regionali, di Riserve Naturali, distribuiti sul territorio come petali di un unico grande fiore ricco di colori e di vita, incredibile vetrina naturalistica dove trovare il 75% delle specie florofaunistiche presenti in tutta l’Europa. 2. La Piana del Fucino, con i suoi impianti di telecomunicazione, è la proie-


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zione tecnologica di tutta l’Italia moderna verso il cosmo. Ogni secondo vi transitano miliardi di dati, immagini e suoni provenienti da centinaia di satelliti che congiungono l’Italia con il resto del globo. Un luogo dove, duemila anni addietro, c’era un grande lago che i romani vollero prosciugare – con opere di ingegneria di incredibile complessità ed ancora oggi di difficile comprensione – per rendere le terre così prosciugate i granai di Roma. Una sorta di “genetica tecnologica” per questo territorio nel cuore della dorsale appenninica abruzzese. 3. Passo Lanciano, unica stazione sciistica della Penisola dalla quale, nei giorni di migliore visibilità, è possibile godere della vista del Mare mentre si fa lo slalom sulle nevi della Majella. Accade solo sull’Etna e – dicono gli esperti – solo in altre 3 o 4 località sciistiche nel Mondo. Questo è l’Abruzzo. Uomo e natura, storia e tecnologia. Un connubio meraviglioso di cui Vi racconteremo le cronache in tutti i numeri a venire. Seguiteci con passione e curiosità, noi ci metteremo tutto l’amore che proviamo per questa terra.

Since the first days of our publishing plan we have been wondering what we would tell about Abruzzo. We thought we should find something particular that cannot be taken for granted. As a matter of fact, as we went on working we realized that our research would be less hard than we expected. Abruzzo is unbelievably beautiful, rich in history and unlimited naturalistic varieties that only few know. Perhaps, Abruzzo people aren’t aware of what surround them either. The people of Abruzzo are wise and serious. Leatherey in combining the difficulties in living among mountains and snow in the hinterland and the Adriatic shores that mark the declines towards the east. Certainly, they are a bit reserved as the nature of their land that, thanks to this particular geographic dimension, saves unique wonders. Therefore, going back to all the researches made among books of geography, history, art and culture, newspapers, magazines and journals, the idea was that of finding some distinctive elements, maybe not unique but not easy to find all together in the same land. The following has been chosen: Abruzzo is the Italian region with the biggest protected territory in all the Country, straggled down with National and Local Parks, and reserves. “Piana del Fucino”, with its network systems, technological projections of all modern Italy towards cosmos. Every second there pass billions of datas, images and sounds coming from hundreds of satellites that connect Italy with the rest of the world. A territory where, unbelievably, two thousand years ago there was a big lake that the Romans decided to dry out – with really complex engineering works – to make these dried out lands the Roman granaries. Finally – last but not least – Passo Lanciano, the only ski area in the Peninsula from which, when you a have a good visibility, it is possible to ski while watching the sea in front of you, the same way as on the Etna and – so say the experts – only in other 3 or 4 ski areas all over the world. That’s Abruzzo. Man and nature, history and technology. A wonderful union we will tell you about in all the issues to come. Follow us with interest and curiosity, we will do our utmost with all the love we have for this land.

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L’Orso Marsicano The Marsican Bear Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise nasce nel 1922, con un obiettivo primario chiaramente dichiarato: la tutela dell’Orso Marsicano. Certamente i motivi per la nascita del primo grande Parco italiano a difesa del territorio, della flora e della fauna presenti nell’area tutelata erano molteplici fin da allora ma l’orso che viveva su quei monti da millenni era il principale soggetto di interesse. E lui è il simbolo di una Regione che geneticamente assomiglia al più grande plantigrado esistente nel Paese e tra i più grandi nell’Europa centromeridionale, vista l’estinzione degli orsi avvenuta in Austria, Francia, Svizzera e Germania. Forte, robusto e resistente ma sempre irresistibilmente affascinante e tenero nelle sue espressioni quasi umane che spingerebbero ogni bambino, e forse anche noi adulti, a rincorrerlo per giocarci ed abbracciarlo. Nel più recente immaginario, l’orso vive solo nelle infinite distese e sulle montagne americane, grazie ai numerosi film che ne hanno raccontato le molteplici storie di battaglie per la sopravvivenza, spesso contro l’uomo. Ma l’Abruzzo ospita la più numerosa comunità italiana di orsi, al riparo nei boschi e negli anfratti montani del Parco Nazionale. E quando si mostrano ai fortunati fotografi è una gioia vederli immortalati nel correre da un albero all’altro, alla ricerca di frutta o miele.

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La stima attuale indica in circa 50 unità gli esemplari presenti nel Parco, un numero stabile anche se esiguo a dimostrazione che l’immagine di robustezza dell’animale non coincide con la realtà biologica oggettiva. L’orso ha bisogno di grandi spazi a disposizione per render equilibrata la propria dieta da onnivoro. Una complessa alimentazione (anche se in fondo la sua dieta è costituita per l'80% da vegetali) che varia stagionalmente a seconda di ciò che la natura offre: bacche e frutti di bosco, insetti e larve, miele come già detto e piccoli animali. Questo gli consente di raggiungere, negli esemplari maschi, i 150 kg di peso ed una lunghezza di 180 cm. Un vero colosso fatto di muscoli, grasso e pelo che gli permettono, quest’ultimi due, di vivere in ambienti particolarmente difficili. Ma quello che rende così accattivante l’orso in generale, ed anche l’Orso Marsicano non si sottrae a tale comportamento, è la sua attrazione per le attività umane ed i prodotti che l’uomo abbandona sul territorio. Proprio questo è, infatti, il grande motivo di preoccupazione per la convivenza tra uomo ed orso: istintivo predatore e grande divoratore di tutto ciò che l’uomo cucina. Però in fin dei conti è solo un golosone che risponde alle sue necessità alimentari attratto com’è da dolci, zucchero, sughi e quant’altro disponibile. Purtroppo in natura le due specie non convivono facilmente e quindi è responsabilità di noi umani fare in modo di non invadere il suo territorio e di lasciarlo felice tra le sue montagne, riservandogli spazi adeguati dove ammirarlo. Quelli del Parco Nazionale d’Abruzzo esistono anche per questo. PARCO AZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE www.parcoabruzzo.it - info@parcoabruzzo.it Sede: +39.0863.91131 - Centro Visita dell’Orso: +39.0863.1940278 The Abruzzo National Park (that involves also the regions of Lazio and Molise), was born in 1922 with a specific objective: to protect the Marsican bear. Certainly, there were several reasons for deciding to create the first Italian Park aimed at defending the territory, flora and fauna present in the protected area, but the bear which had been living on those mountains for thousands of years was the main object of interest. The bear is the symbol of a Region that genetically looks like the biggest plantigrad living in the Country and among the biggest in Europe, considering that in Austria, France, Switzerland and Germany bears are died out. Strong, brawny and tough but overwhelmingly captivating and tender with its almost human looks that would push any children, and maybe even us adults, to chase it to play and hug it. In our unconscious, bears live in unlimited sweeps and on American mountains, thanks to lots of films that have always conveyed stories of them struggling for surviving, often against men. But Abruzzo hosts the biggest Italian community of bears, sheltered in the woods and clefts of the National Park. And when they show themselves to the lucky photographers it’s a delight seeing them captured while running from a tree to another in search of fruits or honey. According to nowadays surveys, there are 50 unities of specimen in the Park – a stable but scant number that demonstrates that there is no correlation between the image of strength given by the animal and the objective biological reality. Bears need big spaces to balance their omnivorous diet, even if, essentially, their diet constitutes in vegetables for the 80%. Their sustenance varies according to what is offered by nature: berries, insects, honey and small animals. In this way male specimen can reach 150 kg in height and 180 cm in weight. A real colossus made up of muscles, grease and fur that allow them to live in inhospitable surroundings. But what makes bear in general so interesting, including the Marsican bear, is its draw on human activities and on the products left around by men. This is the main reason of concern about the coexistence of men and bears: predator instinct and a great consumer of everything cooked by men. Nevertheless, it is only a gourmand drawn on sweets, sugar and so on.Unfortunately, the two species don’t easily live together and it is our responsibility, as human beings, not to occupy bears’ territory and leave them happy on the mountains, saving appropriate areas where we can admire them. The Abruzzo National Park has truly this aim. PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE www.parcoabruzzo.it - info@parcoabruzzo.it Office: +39.0863.91131 - Bear visitor center: +39.0863.1940278

Il MOM – Museo dell’Orso Marsicano – del Parco della Majella nasce come occasione d’incontro con questo animale meraviglioso, di conoscenza e di difesa. È possibile così entrare in contatto con il suo ambiente con delle escursioni lungo i sentieri del suo habitat. Il Museo è ospitato presso un’ala dell’ex convento di S. Antonio, dove l’esposizione descrive le caratteristiche, le abitudini di vita, la storia, i rischi di estinzione ed i relativi progetti di tutela del magnifico plantigrado italiano. Palena, Località S.Antonio - Info e booking: +39.0872.918951 The MOM – Marsican Brown Bear Museum – of Majella Park aims to let people meet tour beloved Marsican bear, to know it and protect it. The visit to the museum can be matched with a hike along one of the paths, in order to experience the environment of the brown bear and look for signs of its presence. The musem is located in a wing of a former monastery of S.Antonio and the display is educational oriented and describe the bear’s lifestyle and features, history, extintion risks and projects for its conservation. 13


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Il Mare d’Abruzzo

The Sea of Abruzzo

Dalla foce del Tronto a Vasto, da nord a sud, 133 km di coste che dalla fine del secolo scorso rappresentano una destinazione privilegiata nella terra abruzzese. Oggi simbolo di un turismo di facile accesso ma elegante, dove il divertimento si associa ad un mare pulito e premiato da molte Bandiere Blu, con molte zone custodite, e con litorali tra loro molto diversi. Basta scegliere sulla base delle proprie preferenze. Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto degli Abruzzi. La costa nord, sabbiosa di un intenso color oro, con arenili larghi centinaia di metri. Lungo questo litorale le pinete si dispiegano in successione, proprio a ridosso del mare. Da Pineto dove trovate un meraviglioso bosco di pini a fare ombra. Nondimeno la Torre del Cerrano, ricordo dei baluardi contro le invasioni dei pirati moreschi, circondata di verde lussureggiante ed infine le pinete d’Avalos e di Santa Filomena, nel cuore di Pescara e di Montesilvano, fino a Francavilla al mare. Qui l’offerta turistica è infinita. Non c’è fascia di età o di interesse che non possa trovare risposta alle proprie esigenze: giovani single, famiglie, sportivi ed anziani hanno tutti una risposta. Superata Ortona, poi, la costa diviene rocciosa con suggestive scogliere che accolgono le colline, ultime contrafforti del massiccio della Majella che proprio qui si bagna nel Mare Adriatico, con la sua vetta a quasi 3.000 metri di altitudine che, distante pochi chilometri, osserva dall’alto la vita marinara. S.Vito Chietino, Rocca S.Giovanni, Casalbordino e Vasto. Piccoli e grandi centri dove le scogliere si alternano a piccole insenature, dove la sera i pescatori portano il pescato del giorno per i turisti ed i ristoranti della zona. Ad accoglierli piccoli porticcioli e calette romantiche, dove antichi Trabocchi ancora oggi rappresentano il rapporto dell’uomo con il mare e la natura. La Torre del Cerrano Questa torre è ciò che rimane di un più ampio e complesso sistema di difesa fatto edificare dai Vicerè del Regno di Napoli, nella seconda metà del XVI secolo ad opposizione delle invasioni dei turchi. Edificata nel 1568, era parte integrante di una rete di torri “a vista” che sorvegliavano le coste. Ubicata a ridosso del bagnasciuga, su di un solido sperone di roccia alto pochi metri, è un punto di riferimento per chi naviga a vista d’occhio lungo la costa abruzzese. Fino al XVII secolo ha mantenuto la sua funzione originaria finché, passata di proprietà, è stata modificata, innalzata ed ampliata, divenendo una residenza e successivamente l’attuale sede di un Laboratorio di Biologia Marina. 14


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La Costa dei Trabocchi Grande particolarità della costa abruzzese sono i Trabocchi, strutture da pesca tipiche del tratto litoraneo meridionale. Queste esili costruzioni, che dalla costa si addentrano per poche decine di metri nel mare, sembrano sfidare le onde, costruite di legno e canne, stabili ma flessibili quel tanto da non opporre resistenza ai marosi. Ma forse proprio la loro apparente fragilità è, invece, motivo di duratura resistenza. La storia vuole far giungere testimonianze fin dal XIII secolo, addirittura in cronache della vita di Pietro da Morrone, Papa Celestino V, che avrebbe trascorso ben 3 anni tra queste coste. Gabriele D’Annunzio, di cui raccontiamo i “percorsi” nelle pagine a lui dedicate in questo numero, trovò ispirazione dal fascino di questi luoghi e dei Trabocchi, descrivendo quello di Capo Turchino nella sua opera “Il Trionfo delle Morte”.

From the outlet of the Tronto river to Vasto, from the north to the south, 133 km of costs that since the end of the 19th century have represented a major destination in the land of Abruzzo. Today this sea is the symbol of accessible but refined tourism, where entertainment can be linked to clean sea, awarded several Blue Flags, with lots of guarded areas, and different seaboards. You just need to choose according to your preference. Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto degli Abruzzi. The northern coast, sandy and gold brown, with hundred meters wide foreshores. Along this coast pinewoods spread close to the sea throughout the seaboard. From Pineto onwards it is easy to find a pineforest to cast a shadow. Nevertheless, the Cerrano Tower, memory of the fortresses against Moorish pirates, surrounded by lush green, and finally d’ Avalos and Santa Filomena pinewoods, at the core of Pescara and Montesilvano, until Francavilla al mare. Here the touristic offer is unlimited. There is no age group that cannot be satisfied here and that cannot find an answer to the different needs and requests that can occur when it comes to tourists: young singles, families, sportsmen and the old - they all can find what they are looking for. Passed Ortona the shore becomes a rocky one with picturesque cliffs that embrace the hills, the last spurs of the Majella massif that right here touches the Adriatico Sea, with its almost 3.000 meters top that, just few kilometers away, watches the maritime life. S. Vito Chietino, Rocca S. Giovanni, Casalbordino e Vasto. Small and big cliffs that interchange with small creeks, where at night fishermen bring the catched fish for tourists and local restaurants. Cerrano Tower This tower is what remains of a more wide and complex defense system erected by the Vicerè of Regno di Napoli, in the second half of XVI century against Turkish invasions. Built in 1568, it was an essential part of a series of in view towers that monitored the coasts. Located close to the shore on a tough, rocky and few meters high spur, it is a point of reference for who sales by sight along the Abruzzo coast. Until XVII century it kept its original function till, changed its ownership, it was modified, increased in height and enlarged, becoming a residence and then the present location of Marine Biology Laboratory. The “Trabocco” Coast The Trabocco is a great peculiarity of the Abruzzo shore – it is a building meant for fishing, typical in the southern coast. This slender building, that from the shore goes into the sea for few tens of meters, seems to challenge waves. It is built in wood and canes, stable but flexible so not to resist billows. But possibly its apparent fragility is, on the other hand, the reason of its enduring resistance. According to History the Trabocco can be traced back to XIII century. We can find it in the chronicles of life by Pietro da Morrone, Pope Celestino V, who apparently spent 3 years on these shores. Grabiele D’Annunzio, of whom we’ll tell in the pages dedicated to him in this issue, found his inspiration from the charm of these locations and from Trabocchi, describing Trabocco of Capo Turchino in his novel “The Triumph of Death”.

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I Luoghi Dannunziani D’Annunzio whereabouts

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di Leonisa D’Incecco Bayard de Volo Visitare i paesaggi dannunziani in Abruzzo diventa un viaggio interessante tra arte, natura e letteratura che ci riporta indietro nel tempo, in un mondo antico e selvaggio ricco di suggestioni e di emozioni. Questo itinerario parla non soltanto dei luoghi, ma anche di quelle presenze artistiche abruzzesi che, con la loro genialità, hanno contribuito a rendere la figura del Vate così fascinosa. Francesco Paolo Michetti, Costantino Barbella, Francesco Paolo Tosti e Basilio Cascella sono i maggiori frequentatori del “cenacolo intellettuale” che, a fine ‘800, dominava il mondo della cultura abruzzese. Partiamo da Pescara, città che diede i natali al poeta, dove ha sede la casa natale di Gabriele D’Annunzio, oggi adibita a Museo, collocato al centro della vecchia Pescara in Corso Manthonè. All’interno della casa sono conservati alcuni cimeli appartenuti al Vate ed alla sua famiglia. Poco vicino la casamuseo, all’interno del Palazzo della Provincia, possiamo ammirare la grande tela raffigurante “La figlia di Jorio” eseguita nel 1894 dal maestro e fraterno amico Francesco Paolo Michetti, che ispirò l’omonima opera teatrale di D’Annunzio. Dirigendoci verso Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, ci fermiamo ad ammirare il Convento Michetti: un convento risalente al XV secolo, acquistato nel 1873 e trasformato in un punto di riferimento culturale. Qui strinsero grandi amicizie, sul finire dell’800, personalità di rilievo e di prestigio del mondo culturale divenendo sede di quel cenacolo intellettuale che produsse molte opere, tra le quali “Il Piacere” dannunziano. Nel centro storico di Francavilla, in una splendida posizione che si affaccia sul mare, si erge l’antico Convento dei Domenicani, oggi sede del Museo Michetti (MuMi). Qui si possono ammirare, quale nucleo della collezione permanente michettiana, due grandi tele “Le serpi” e “Gli storpi”, volte a rappresentare l’animo della sua terra e a donare una dignità artistica a quei riti


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religiosi caratteristici dell’Abruzzo. La prima rievoca il culto di San Domenico di Cocullo (Aq) e la seconda, dello stesso anno, il pellegrinaggio al santuario della Madonna di Casalbordino (Ch), descritto anche da D’Annunzio nel “Trionfo della Morte”. Proseguendo verso sud in direzione di San Vito Chietino (Ch), visitiamo L’Eremo dannunziano. Qui il poeta visse una breve ma intensa storia d’amore con Barbara Leoni che ispirò il “Trionfo della Morte”. L’eremo è situato lungo la statale Adriatica, in contrada Portelle, a circa due chilometri da San Vito Marina. L’edificio è visitabile dall’esterno. Nei pressi dell’eremo, poi, sorgono alcuni bellissimi trabocchi, eteree e potenti strutture in legno d’acacia, protese tra il mare e la terra, simbolo di un sapere arcaico e rispettoso della natura. Tra essi il Trabocco Turchino mirabilmente descritto da D’Annunzio.

Visiting D’Annunzio landscapes in Abruzzo becomes an interesting journey among art, nature and literature that takes us back in time, into an ancient and wild world rich in splendor and emotions. This route is not only about places, but also about those artistic presences in Abruzzo who, thanks to their genius, contributed to make the figure of the Prophet D’Annunzio so fascinating. Francesco Paolo Michetti, Costantino Barbella, Francesco Paolo Tosi and Basilio Cascella were the major attenders of the intellectual circle that in the last XIX century, ruled the cultural world in Abruzzo. Starting with Pescara, where the Poet was born and where his native home is still located, (today used as a museum), at the core of the old town center in Corso Manthonè. Inside the house there are some relics once belonged to the Prophet and his family. Not far from the house-museum, in the Palace of Province, we can admire the big painting “La Figlia di Jorio” (“Jorio’s Daughter”), drawn in 1894 by his friend and master Francesco Paolo Michetti, that inspired the homonym piece realized by D’Annunzio. Heading towards Francavilla al Mare, in the province of Chieti, we can stop to admire the Michetti Convent: a convent that dates back to the XV century, bought in 1873 and turned into a cultural point of reference. Here prestigious figures of the cultural world became friends and created that intellectual

circle in which several works were produced, among them “Il Piacere” (“The Pleasure”) by Gabriele D’Annunzio. In the old town center of Francavilla , in a wonderful location that overlooks the sea, there is the ancient Dominican Convent, that today hosts the Michetti Museum (MuMi). Here you can appreciate, as quintessence of Michetti permanent collection, two big paintaings “Le Serpi”(“The Snakes”) and “Gli Storpi” (“The Cripples”), meaning at representing the soul of Michetti’s land and at giving an artistic value to those religious rituals typical of Abruzzo. First recalls the worship of San Domenico of Cocullo (Aq) and second, of the same year, the pilgrimage to the sanctuary of Casalbordino (Ch), described also by D’Annunzio in “Trionfo

della Morte” (“The Triumph of Death”). Proceeding to the south towards San Vito Chietino (Ch), we can visit the D’Annunzio Hermitage. Here the poet lived a short but overwhelming affair with Barbara Leoni who inspired “Trionfo della Morte”. The Hermitage is located along the road statale Adriatica, in the district of Portelle, about 3 km from San Vito Marina. The building is visible from the street. Not far from the hermitage some beautiful traboccho appear – these are delicate but powerful structures made of acacia wood, between the sea and the earth, symbol of an archaic but earth respectful knowledge. Among them Trabocco Turchino, commendably described by D’Annunzio.

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La Majella è la montagna sita nel cuore dell’Abruzzo che ne segna l’identità da tempo immemore e l’uomo è presente sulle sue pendici fin dal Paleolitico, villaggi neolitici, epoche preistoriche così come le più recenti vestigia donateci da genti italiche. Poi i segni della conquista romana, fino ai giorni nostri, passando per borghi medievali dal fascino immutato. La Grande Madre - l’antica Maja - adorata come una montagna sacra, rispecchia la storia di questa Regione.Il Parco nel quale è custodita si estende per oltre 74.000 ettari, nelle province dell’Aquila, di Chieti e di Pescara. Un immenso macigno tondeggiante che culmina con il Monte Amaro a 2.973 metri ma con decine di vette oltre i 2.000 metri e che nel cuore dell’Europa Mediterranea accoglie ogni sorta di tipicità biologica. Per questo ci piace definirla “la Madre della

Il Parco Nazionale della Majella Majella National Park 20


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Biodiversità del Vecchio Continente”, roccaforte della conservazione della Natura delle nostre latitudini, ma non solo. Le sue caratteristiche riproducono elementi presenti sulle Alpi, nei Balcani, sui Pirenei fino ai territori dell’Artico. Centinaia di specie rare di animali quali l’orso, il lupo, il camoscio, la lontra, il cervo ed altrettante di uccelli, capitanati dall’aquila reale, dal falco pellegrino, dall’astore e dal gufo reale. Migliaia sono, invece, le specie vegetali a partire dai 700 metri di altitudine e che per altri 1.000 metri si inerpicano lungo i suoi bastioni.

Un immenso patrimonio biologico che l’Abruzzo possiede e che offre ai suoi visitatori in ogni stagione dell’anno, risalendo valli e sentieri, lungo boschi ed altipiani disseminati di piccoli borghi, testimonianza dell’amore dell’uomo per questo dono della Natura. Un patrimonio, come dicevamo, che Vi attende 365 giorni l’anno.

The Majella mountain is located in the heart of Abruzzo and has been marking the identity of the region since time immemorial. The human presence on its slopes since the Paleolithic era, Neolithic villages, prehistoric epochs as well as more recent traces enhanced by the Italic population. And then the marks of the Roman conquest, that are surviving to date, medieval villages of unchanged charm. The Great Mother – the ancient Maja – cherished as a holy mountain, reflects the history of this Region. The Park where it is enshrined extends for over 74.000 hectares, in the provinces of L’Aquila, Chieti and Pescara. A huge rock whose highest peak is Monte Amaro (2.973 m.) and with tens of tops over 2.000 m. that in the heart of Mediterranean Europe contains all sort of biodiversity. That’s why we like defining it “the old continent’s Mother of Biodiversity”, stronghold of Nature preservation at our latitudes, but not only.

Its characteristics reproduce elements that you can find on the Alps, Pyrenees up to Artic Territories. Hundreds of uncommon species of animals, such as the bear, the wolf, the chamois, the otter, the deer as well as birds, captained by the golden eagle, the peregrine falcon, the goshawk and the eagle owl. And thousands are the species of vegetables that Abruzzo owns and offers to its excursionists in every season of the year, up valleys and tracks, along woods and altiplanos where tiny villages are disseminated, showing the human love for this gift of Nature. An Heritage, that waits for you 365 days a year.

PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA www.parcomajella.it - info@parcomajella.it ph: +39.0864.25701

MAJELLA NATIONAL PARK www.parcomajella.it – info@parcomajella.it ph: +39.0864.25701

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Il Re della nostra tavola:

il Montepulciano d’Abruzzo The King of the table:

the Montepulciano d’Abruzzo

Montepulciano d’Abruzzo, un nome che ormai è uno dei simboli della produzione enologica italiana. In molti hanno iniziato a descrivere questo vino - fino a non molto tempo fa soffocato dall’iper valutazione dei cugini francesi e spesso anche da molte produzioni nazionali di maggior visibilità mediatica - come una delle migliori creature dei vitigni autoctoni italiani. Il duro lavoro dei nostri produttori, dei nostri enologi ma anche dei semplici appassionati del Montepulciano d’Abruzzo, sta dando i frutti sperati. Le descrizioni dei disciplinari ce lo raccontano color rosso rubino che vira verso il violaceo ed il granato, l’intensità fruttata di bosco e quella delle spezie ma anche equilibratamente tannico, armonico, pieno. Poesia per gli esperti, naturale prosa per chi ne riconosce solo la pienezza di gusto che deriva dal berne un semplice bicchiere. Prodigi ormai riconosciuti in tutto il mondo. Altissima qualità, quindi, ma anche grandi capacità produttive, tra le maggiori a livello nazionale. Vitigni recuperati decenni orsono, dove la filossera non potè distruggere quanto la natura ci aveva donato. Il paziente lavoro di reimpianto là dove le quote di montagna ed i primi declivi annusano l’aria intrisa di profumo di mare. Un lavoro di grande maestria e determinazione che – nel tempo – ha portato recentemente a grandissimi riconoscimenti: il DOCG e la Riserva per alcune produzioni, a confermare il valore di una grandissima produzione DOC e IGT che si sta affermando in tutto il mondo. E non è un caso che i vini abruzzesi – guidati dal Montepulciano d’Abruzzo – abbiano la migliore performance in termini di export di tutta l’economia della Regione. Apprezzato in Italia e nel Mondo per accompagnare, diremmo geneticamente, le carni tipiche dell’Abruzzo: carne ovina e quella suina. Un vino pieno, come detto, che si associa anche ad arrosti ed a carni rosse ma che trova – nella sua “semplice potenza” – un matrimonio d’amore con una pietanza tipica dell’Abruzzo. Anch’essa semplice ma che – proprio per questo – richiede armonie particolari e cura nella scelta delle carni e grande attenzione nella preparazione: gli arrosticini. La pietanza abruzzese per eccellenza. Non ce ne vorranno i grandi produttori di questo vino che propongono il loro prodotto con pietanze di alto lignaggio. A nostro avviso anche la semplicità e le tradizioni meritano grande rispetto ed attenzione. E’ stato molto bello ascoltare il racconto di amici che in vacanza in Nuova Zelanda – regno mondiale degli ovini – avevano ritrovato un pezzo d’Abruzzo, gustando dell’ottimo Montepulciano e pregevoli arrosticini preparati con carni locali ma ricalcando le regole d’oro suggerite dalla nostra cucina. Un malcelato orgoglio era presente ancora nei loro occhi, mentre facevano il bis appena rientrati dall’emisfero australe. Montepulciano d’Abruzzo – a name that has become the symbol of the enological Italian production. Many have started to describe this wine – till not long ago shadowed by the over-evaluated French cousins and also by lots of National brands with more media visibility – as one of the best creatures of local vine variety. The hard work of our producers, of our oenologists or also of ordinary amateurs of Montepulciano d’Abruzzo, is giving the hoped outcomes. The experts describe it as a ruby red wine turning to violet and garnet red, fruity and spicy but also tannic and full-bodied. It is poetry for experts, prose for who recognize only its full-bodied taste by drinking just a glass of it. Wonders that are already recognized all over the world. The highest quality, therefore, but also great production capacities among the best at a National level. Vineyards recovered decades ago, where phylloxera couldn’t destroy what nature had given us. The enduring work of replanting where mountains and declivities smell the air coming from the sea. A very skilled work that over time has brought to important acknowledgments: DOCG and Riserva for some productions to confirm the value of a great DOC and IGT production that is establishing itself all over the world. And it is not a coincidence that the Abruzzo wines – headed by Montepulciano d’Abruzzo - give the best performance in terms of export of all the economy of the region. Appreciated in Italy and all over the world to accompany the typical meat of Abruzzo: pork and sheep meat. A full-bodied wine that comes together with roast meat and red meat but that finds its best combination with a typical Abruzzo dish - a simple dish that requires attention in the choice of meat and in the preparation: arrosticini. Even if Montepulciano d’Abruzzo’s producerser recommend to accompany their wine with sophisticated dishes, in our opinion also simple and traditional courses deserve respect and attention. It was interesting hearing some friends telling that when they were on holiday in New Zeland – the kingdom of sheepmeat – they had found a piece of Abruzzo enjoying an excellent Montepulciano and really worthy arrosticini prepared with local meats but following our golden rules. An undisguised pride was in their eyes when they went for seconds just back from the Southern Hemisphere.

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Musei del Gusto

The Museums of Taste

Museo dell’Arte e della Tecnologia confettiera - Sulmona (AQ) Il Museo ha sede nella fabbrica di confetti Pelino. Antiche macchine di produzione, attrezzature settecentesche in rame per l’antica lavorazione delle mandorle, pubblicità d’epoca, antiche e preziose bomboniere lavorate con merletti, argento e porcellana. Il Museo voluto da Olindo Pelino, è il doveroso ringraziamento a tutti coloro che hanno fatto di Sulmona, fin dal tardo Medioevo, la città dei confetti. Via Stazione Introdacqua, 55 - Sulmona - www.pelino.it

The Museum of Art and comfit Technology - Sulmona (AQ) The museum is located in the Pelino comfit factory. Old machines, 18th century copper tools for almond processing, period advertisements, antique and precious lacy bonbonnière, silver and china. The Museum, wanted by Olindo Pelino, is the proper appreciation towards all the people that have made Sulmona the city of comfits since the late Middle Ages. Via Stazione Introdacqua, 55 - Sulmona - www.pelino.it

Enoteca Regionale d’Abruzzo - ARSSA - Ortona (CH) Nel centro storico di Ortona, nella splendida cornice del seicentesco Palazzo Corvo, ha sede l’Enoteca Regionale d’Abruzzo, importante punto di riferimento per la valorizzazione e la promozione del vino abruzzese. I vini selezionati tra le migliori etichette di Montepulciano d’Abruzzo, Cerasuolo, Trebbiano d’Abruzzo, Controguerra e della D.o.c.g. Colline Teramane e delle numerose I.g.t., sono esposti nella mostra permanente, dove è anche possibile acquistare i prodotti con vendita diretta. Guidati da esperti sommelier dell’ARSSA, potrete conoscere le caratteristiche ed i pregi dei vini abruzzesi, apprezzarne la qualità e la tipicità degustandoli in abbinamento con i più ricercati prodotti tipici regionali. Palazzo Corvo, Corso Matteotti - Ortona www.arssa.abruzzo.it - www.enotecaregionale.abruzzo.it

Local Abruzzo wine shop - ARSSA - Ortona (CH) In the old town centre of Ortona, in the wonderflul setting of the17th century Corvo Palace, the Local Abruzzo Wine shop is located, an important benchmark for appraising and promoting wine production in Abruzzo. The wines selected among the best labels of Abruzzo Montepulciano, Cerasuolo, Abruzzo Trebbiano, Controguerra and of D.o.c.g. Colline Teramane and of the several I.g.t., are shown in the permanent exhibition, where is also possible to purchase with direct sales. Guided by expert sommelier of ARSSA, you will have the opportunity to know the characteristics and qualities of Abruzzo wines tasting them with the most valued typical regional products. Palazzo Corvo, Corso Matteotti - Ortona www.arssa.abruzzo.it - www.enotecaregionale.abruzzo.it

Museo del Maiale - Carpineto Sinello (CH) Un museo interamente dedicato al maiale, per secoli principale fonte di sostentamento delle comunità rurali e, insieme, simbolo dai mille significati, su cui è stato scritto praticamente di tutto. Un viaggio nella storia, fra curiosità, aneddoti, testimonianze di una tradizione che risale ai tempi di Roma e dell’antica Grecia. Tre i temi principali in cui è articolata la mostra: società rurale, rapporto cultura-tradizioni, consuetudini agroalimentari. Castello Ducale di Carpineto - Carpineto Sinello www.museodelmaiale.com

The Museum of Pork - Carpineto Sinello (CH) A museum entirely devoted to pork, which for ages has been the major livelihood for rural community and, together, a thousand meanings symbol, about which has been written all sort of things. A voyage in the history, among curiosities, anecdotes, statements of a tradition that can be traced back to the Roman and Ancient Greece times. Three are the main themes of which the exhibition is composed: rural society, connection culture-traditions, agroindustrial habits. Castello Ducale di Carpineto - Carpineto Sinello www.museodelmaiale.com

Museo dei Cuochi - Villa Santa Maria (CH) Il Museo dei Cuochi, una realtà museale unica al mondo che offre una raccolta di testimonianze storiche dell’attività dei cuochi villesi, che si sono fatti apprezzare ovunque, cucinando per potenti e personalità, per attori e re, lavorando nei migliori hotel e ristoranti del mondo. Per visitare il Museo è necessario prenotare. Via Supportico - Villa Santa Maria www.villasantamaria.com/il_museo_dei_cuochi.html

The Museum of Chefs - Villa Santa Maria (CH) The Museum of chefs is unique in the world and offers a collection of historical evidence of the activity of the chefs of Villa Santa Maria. They have been able to be appreciated everywhere, cooking for powerful people, for actors and kings, working in the best hotels and restaurants all over the world. Booking needed. Via Supportico - Villa Santa Maria www.villasantamaria.com/il_museo_dei_cuochi.html

In collaborazione con ABRUZZO PROMOZIONE TURISMO

In collaboration with ABRUZZO PROMOZIONE TURISMO

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Il Sol Levante abruzzese The Rising Sun of Abruzzo di Andrea Venturini Quando pronunci il nome Honda è come aprire una porta sul mito, il sogno di molti giovani e non solo, intere generazioni di cittadini del Mondo. Di tempo, ormai, ne è passato non poco. Da quell’anno, il 1971, nel quale un primo nucleo di attività industriale della Honda vedeva in Atessa, in provincia di Chieti, la sua collocazione. Sono trascorsi più di 40 anni nei quali il successo del più grande produttore mondiale di veicoli a due ruote si consolidava in tutto il globo. Ma nessuno allora poteva immaginare cosa avrebbe rappresentato lo stabilimento abruzzese per la casa dell’ala stilizzata. Non vogliamo elencare numeri, dati, risultati, non è questo il nostro obiettivo. Ci piace però raccontare dell’importanza di questa scelta industriale che all’inizio ben pochi tra gli addetti al settore compresero. Invece, Honda – come praticamente sempre le accade – aveva fatto la scelta giusta sposando questo territorio abruzzese al centro del Paese ma non proprio al centro dell’economia nazionale. La grande azienda giapponese aveva visto oltre ciò che si poteva vedere in quel momento, come si direbbe oggi con un “outlook” oltre ogni più rosea previsione. Nel cuore d’Italia, con la passione per i motori e le due ruote – fatto comune nello stivale italico – ma anche con la dedizione, la precisione quasi nipponica nel fare le cose e con la voglia di creare qualcosa di speciale. Il management Honda decise che il primo stabilimento in Europa si dovesse realizzare lì, a ridosso dell’Appennino, ai piedi del Massiccio della Maiella ma ad un passo dal Mar Adriatico, come se volesse avere tutte le opportunità che l’Italia concede a chi si innamora di lei. Alla Honda bastano 10 anni, siamo nel 1981, per decidere l’ingresso a pieno titolo nel Gruppo industriale del sito abruzzese. I risultati erano eccellenti. Inizia così il vero lancio industriale del sito di Atessa. Non solo montaggio di pezzi prodotti in Giappone ma produzione diretta di modelli e aree di ricerca e sviluppo affidate proprio a questi fantastici italiani. La sede abruzzese ricevette così l’incarico di sviluppare, sui segmenti di riferimento per il mercato europeo, linee ed idee tipicamente legate al Vecchio Continente. Recentemente la crisi e le difficoltà del mercato a livello mondiale delle “2 ruote” hanno generato i classici problemi occupazionali ma sembrano giungere i primi segnali di risveglio dal settore. Ed in fondo se i veri grandi maestri delle due ruote nascono, vivono e creano in Italia, tutti gli altri - inglesi, americani, tedeschi ed anche i giapponesi - sanno che per fare grandi moto devono ascoltare il cuore pulsante della passione motoristica italiana e ad Atessa, verace terra d’Abruzzo , quel cuore batte più che altrove. To pronounce the word Honda it is like opening the door to a legend, the dream of lots of young people and not only, entire generations of citizens all over the world. Long time has passed since 1971, when the first unit of Honda manufacturing activity was located in Atessa, in the province of Chieti. Over 40 years have gone by since then, and during this lapse of time the success of one of the greatest world-wide producer of two-wheeler strengthened itself. But no one at that time could imagine what the factory of Abruzzo would have represented for the company of the stylized wing. We are not interested in making a list of numbers, datas, results, this is not our purpose. However we like to tell the importance of this industrial choice that at first just few experts in the field were able to figure out. On the other hand Honda made the right choice deciding on this territory at the core of the country, even if not exactly at the core of domestic economy. The famous Japanese company had been able to see beyond what could have been seen at that time, with an outlook beyond any promising previsions. In the heart of Italy, with the fascination for motors and two-wheeler – almost a norm in the Italic boot – but also with total commitment and a nearly Japanese rigor in doing things and with the will of creating something special. The Honda management decided that the first factory of Europe was to be realized there, very close to the Apennines at the feet of the Majella massif but two steps away from the Adriatic Sea, as if it wanted to have all the opportunities that can be granted by our country. For Honda 10 years are enough, we are in 1981, to decide that the Company should be part of the Industrial Group. The results were excellent. So, this was the beginning of the industrial launch of the location of Atessa. Not only assembly of pieces produced in Japan but direct production of models and research areas committed to these great Italians. The Abruzzo location was entrusted with the task of developing ,on the segment of the European market, ideas depending on the Old Continent. Recently, the crisis and the world-wide difficulties of the two-wheel market have caused the usual employment problems, but the first awakening signs of the field are visible. And after all, if the real great masters of two-wheeler are born, live and create in Italy, all the others – the English, Americans, Germans and also the Japanese masters – know that for making big motorbikes they have to listen to the beating heart of Italian motorbike passion and in Atessa, genuine town of Abruzzo, that heart beats more than elsewhere. 29


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ENNIO FLAIANO “Non c'è che una stagione, l'estate. Tanto bella, che le altre le girano intorno”

ENNIO FLAIANO “There is only one season, summer, so beautiful that revolves around the other”

Questo aforisma, che coglie in modo pungente l’essenza della “bella stagione”, è di Ennio Flaiano, illustre personaggio pescarese, divenuto celebre per i pensieri percorsi da un’originale vena satirica. Nato a Pescara, il 5 marzo 1910, si trasferisce ben presto a Roma svolgendo l’attività di giornalista, critico teatrale, cinematografico e sceneggiatore. Sebbene il temperamento abruzzese nutrirà sempre i suoi pensieri, il nome di Flaiano è legato a Roma, preziosa fonte di ispirazione. Indagatore indiscreto della società, lo immaginiamo passeggiare per le vie della Capitale cercando di cogliere le evoluzioni dei vizi e delle virtù dei cittadini romani: siamo negli anni ’50, il clima è quello della Dolce Vita, protagonisti della mondanità sono i bar, i caffè, dive inseguite da paparazzi….è qui che nasce il sodalizio artistico con i registi più importanti, primo fra tutti Federico Fellini, per il quale sceneggerà più di 10 film! Come La Dolce Vita e 8 e ½, in una corsa alla popolarità che li porterà, nell’aprile del ’64, ad Hollywood, vincitori dell’ambitissimo Premio Oscar! Alla vena ironica e moralista si affianca una visione tragica e un vivo senso del grottesco, soprattutto nella produzione narrativa. Nel 1947 vinse il primo Premio Strega, con il romanzo Tempo di Uccidere, che, nel 1990, divenne un film per opera del regista Giuliano Montaldo, con protagonista Nicolas Cage. Siamo a Marzo 2014: Paolo Sorrentino vince l’Oscar come Miglior film straniero per La Grande Bellezza. Il film ha per protagonista Jep Gambardella, giornalista di costume e critico teatrale navigato, dal fascino innegabile, impegnato a districarsi tra gli eventi mondani di una Roma così immersa nella bellezza del passato, che tanto più risalta rispetto allo squallore del presente. Sorrentino dedica la vittoria, tra gli altri, a Federico Fellini, ed è così che Jep Gambardella assume le sembianze del nostro Flaiano: in fondo, svolgono un’attività molto simile! This aphorism, that catches the heart of the “good season”, belongs to Ennio Flaiano, well-known intellectual figure of Pescara, famous for his thoughts characterized by an original satire. Born in Pescara, in March 5th 1910, he soon moved to Rome to work as a journalist, drama and cinema critic, and scriptwriter. Though his typically Abruzzo nature will be always a part of his character, Flaiano’s name is strictly united to Rome, precious source of inspiration. We usually imagine him indiscreetly examining society, wondering in the Capital streets trying to get roman citizen’s vices and virtues: we are in the ‘50s, the atmosphere is the one of Dolce Vita, representatives of high society are cafes, celebrities chased by paparazzi… and it is here that the artistic association with the greatest directors was born, first of all with Federico Fellini, for whom he will script more than 10 films! Such as La Dolce Vita and 8 e ½, fast towards fame until they will finally gain the exclusive Oscar! Flaiano’s irony is always associated with a tragic and grotesque point of view, above all in his literary production. In 1947 he won the first Strega Award, with the novel Tempo di Uccidere (Time to Kill), that, in 1990, was turned into a screenplay by film director Giuliano Montaldo, starring Nicolas Cage. March 2014: Paolo Sorrentino wins the Oscar for the best foreign film with La Grande Bellezza (Great Beauty). Jep Gambardella is the main character. He is a journalist, an expert drama critic, undeniably fascinating, who tries to handle high society events in a city, Rome, so lost in the beauty of its past that stands out even more compared to the misery of the present. Sorrentino dedicates his award, among others, to Federico Fellini, and it is so that Jep Gambardella easily begins to look like our Flaiano: after all, they are not so different! 32


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FotografABRUZZO

La Marina di Pescara d’inverno di Brian Grady (UK)

Tramonto su Città S. Angelo ed il Gran Sasso di Ornella Masetti

Invia le tue foto dell’ABRUZZO a: ama.news@libero.it pubblicheremo le migliori in questa sezione “fotografABRUZZO” con il tuo nome e quello della località fotografata. 33


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A tavola con la Storia At the table with the History Era il 1999 ed ero per lavoro negli Emirati Arabi. Erano diversi giorni che mangiavamo adattandoci al cibo locale. Quel giorno, in pieno deserto, qualcuno disse: “…questa sera pasta, ne ho bisogno più dell’acqua”. Eravamo su una duna alta 70 metri e gli indicatori del fuoristrada segnavano: 12° di inclinazione e, soprattutto, 48° di temperatura. E quella sera, a casa del rappresentante di una delle più grandi Aziende del nostro Paese, ci riunimmo in 20 per il sacro rito di una meravigliosa italica spaghettata. L’amico, residente ad Abu Dhabi da diversi anni, si ricongiungeva con l’Italia soprattutto al momento di mangiare quanto di meglio produce il nostro Paese. Curioso, andai a vedere la marca indicata sulla confezione: era De Cecco. Ne aveva una scorta di diversi chili nella dispensa: “la pasta De Cecco si trova anche qui ma io non posso rischiare di restare senza…” Non fui sorpreso dalle parole dell’amico ma rimasi stupito quando capii che anche gli ospiti stranieri, circa la metà dei commensali, conoscevano la marca. Basterebbe questo ricordo personale per spiegare il senso di un mito. Un successo costruito a partire dal 1886 sulla qualità e sulle capacità di saper innovare nella scia della tradizione. Nelle storie di successo si cerca sempre il segreto che lo ha generato e la formula di questa famiglia di pastai abruzzesi, però, è assolutamente tradizionale così come lo è dopo 127 anni la loro pasta. Ingegno, imprenditorialità, impegno, dedizione, tecnica e innovazione. La pasta De Cecco è oggi esattamente come 100 anni fa proprio perché tutti questi fattori sono sempre stati presenti, fin dalla fondazione. E’ come osservare una moneta preziosa le cui 2 facce sono l’una antica e carica di storia, tradizione, incisa a mano da un antico artista, l’altra, tecnologica, lavorata con il laser, di precisione e con margini perfetti. Dal 1886 le innovazioni nel processo produttivo, l’essiccamento in particolare, inventato proprio dal fondatore, che cambiava la storia della produzione del suo pastificio ma anche di quella di tutta la pasta nel mondo. Innovazione quindi ma anche il mantenimento della trafilatura a bronzo, elemento fortemente distintivo rispetto ad altri grandi produttori. Poi le certificazioni di qualità che hanno aperto tutti i mercati mondiali, ai nostri giorni ben 120. Oggi questo gigante internazionale della pasta è ancora fortemente radicato in Abruzzo, a Fara San Martino in particolare, ed è il terzo produttore mondiale di pasta. Un successo abruzzese nato a fine ‘800, un mito che si rinnova di generazione in generazione e che possiamo apprezzare ogni giorno sulle nostre tavole o ad ogni latitudine, grazie ad una semplice fusione: tradizione e innovazione, assieme da oltre un secolo. Il vero ed unico segreto dei successi targati “Made in Italy”. It was 1999 and I was in the United Arab Emirates on a business trip. We had been adjusting ourselves to the local food for days. That day, in the desert, someone said: “…..tonight pasta, I need it more than water”. We were on a dune 70 meters high and the indicators of our jeep were marking: 12° declivity and, above all, 48 degrees. And that night, in the house of the delegate of one of the most notable firm in our country, we gathered together in 20 people for the holy ritual of a wonderful Italian “spaghettata”. This friend of mine, who had been living in Abu Dhabi for several years, used to reunite with Italy particularly in the very moment of eating the best food produced in our Country. Out of curiosity, I looked for the brand shown on the package: It was De Cecco. He had great provisions of it in his sideboard: “you can find pasta De Cecco also here but I can’t run the risk of being left without it…” I wasn’t surprised by my friend’s words but I was astonished when I realized that also his foreigner guests knew the brand. This personal memory could be enough to explain the sense of a myth. A success built since 1886 on quality and capacity of innovating in the wake of tradition.In stories of success you always try to find the secret that generated it and the formula of this “pasta-makers” family is totally traditional, so is their pasta after 127 years. Intelligence, entrepreneurship, commitment, devotion, technique and innovation. Today, pasta De Cecco is exactly as it was 100 years ago just because all these factors have always been present since its foundation. It is like observing a precious coin whose two sides are the one old and rich in history, tradition, engraved by hand by an ancient artist, and the other one, technological, worked with laser, with perfect edges. Since 1886 the innovations in the producing process, desiccation in particular, invented by the very pioneer, have changed the history of production of this pasta factory but also of the history of all pasta in the world. Innovation, therefore, but also conservation of the extrusion through bronze, a distinctive element compared to other great producers. Then quality certifications that have opened all world-wide markets, to date 120. Today, this international giant is deep-rooted in Abruzzo, in Fara San Martino, and it is the third in the world for pasta production. An Abruzzo success born in the late ‘800, a legend that renews itself generation by generation and that we can appreciate everyday on our tables thanks to a simple combination: tradition and innovation, together for over a century. The real and unique secret of successes typically “Made in Italy”. 35


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VI CONSIGLIAMO...

Giugno • Mostra “Grandi madri, grandi donne”. Pescara, casa natale Gabriele D’Annunzio, info: +39.085.60391; • Sulmona, in viaggio con la Transiberiana d’Italia, dal 21 aprile al 7 settembre, info: +39.327.5843233; • Castelbasso, mostra delle opere della collezione Menegaz, fino al 30 giugno, info: +39.0861.50800, info@fondazionemenegaz.it www.fondazionemenegaz.it; • Vasto, sagra “Cavatelli alla Pescatrice”, 28-29 giugno, info: +39.0873.378636; • Vasto, mostra “B come Bambini”, Scuderie Palazzo Aragona, dal 1° giugno al 6 luglio, info: www.premiovasto.it; • Loreto Aprutino, festa di San Zopito, dal 7 al 9 giugno, info: +39.085.829401, www.comune.loretoaprutino.pe.it; • Teramo, mostra di Pasquale Celommi, Pinacotca Civica, fino al 30 giugno, info: +39.0861.324602, servizimuseali@teramoambiente.it, www.teramomusei.it; • Francavilla al Mare, “la notte di San Giovanni”, notte tra 23 e 24 giugno, info: info@slowfoodfrancavilla.it; • Civitella del Tronto, evento enogastronomico e culturale “Un assaggio di Civitella”, fino al 30 giugno, info: +39.0861.918236, www.fortezzacivitella.it. 36

Luglio • Città Sant’Angelo, sagra enogastronomica “Dall’Etna, al Gran Sasso”, fine luglio, info: +39.085.96961, www.comune.cittasangelo.it; • Silvi, “Rock, Wine & Blues”, Borgo di Silvi alta, info: info@silvieleuropa.it, www.silvieleuropa.it; • San Salvo, “Notte Rosa, Notte d’Amare”, eventi d’intrattenimento, 26 luglio, info: nottambula@hotmail.it; • Campli, mostra “Le ceramiche toscane”, museo di Campli, fino al 15 luglio, info: +39.0861.1569158; • Crecchio, “A cena con i Bizantini”, dal 25 al 27 luglio, info: +39.0872.941662, info@acenaconibizantini.it, www.acenaconibizantini.it; • Vasto, “Art in (the) dunes”, dal 26 luglio al 3 agosto, info: www.artinthedunes.it; • Ortona, “La notte bianca”, 26 luglio, info: +39.085.90571, www.comune.ortona.ch.it; • Tornareccio, “Percorsi di Birra”, dal 4 al 5 luglio, info: +39.340.5416099; • Francavilla al Mare, “Premio Michetti”, mostra arte contemporanea, dal 19 luglio al 31 agosto, Palazzo San Domenico, info: +39.085.4912347, www.fondazionemichetti.it; • Tornareccio, “Un mosaico per Tornareccio”, museo a cielo aperto, dal 20 luglio al 28 agosto, info: +39.0872.868139, www.meraviglieditornareccio.it; • Pascara, “Festa di Sant’Andrea”, dal 26 al 28 luglio, info: +39.085.4212198; • Controguerra, “Montepulciano d’Abruzzo Blues”, info: +39.338.2786086, www.tornanonuovoblues.it; • Chieti, “Settimana mozartiana”, info: +39.0871.321491, info@settimanamozartiana.info, www.settimanamozartiana.info; • Pescara, “Pescara Jazz”, info: +39.085.693093, info@pescarajazz.com, www.pescarajazz.com; • Vasto, “Notte Bianca”, 19 luglio, info: +39.0873.3091.


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MUSEI D’ABRUZZO PINACOTECA CIVICA DI TERAMO La Pinacoteca Civica ha sede in una palazzina neoclassica ubicata nei pressi della Villa Comunale. Il patrimonio in essa conservato, si è arricchito nel corso del tempo mediante donazioni e depositi e consiste in opere per lo più provenienti da Chiese e Conventi. La collezione d'arte spazia dal quindicesimo secolo sino ai giorni nostri: pale medievali e dipinti della scuola teramana (XV secolo), tele di scuola napoletana (XVII-XVIII secolo), opere di artisti abruzzesi dell'Ottocento e Novecento ed una pregevole collezione di quadretti di maiolica di Castelli del XVII-XIX secolo. In particolare segnaliamo di Giacomo da Campli una bellissima Madonna in Trono con Bambino tra Santi (risalente al XV secolo); belle e suggestive sono anche le tele di Pasquale Celommi, come quelle raffiguranti Le Quattro Stagioni (1890-1900). Nelle sale si trovano anche opere di Basilio Cascella e Gigino Falconi; tra le sculture spiccano quelle in gesso e in bronzo di Raffaello Pagliaccetti. Non mancano infine testimonianze dell’arte ceramica di Castelli, con opere di Berardino Gentili, Candeloro Cappelletti e Liborio Grue. PINACOTECA CIVICA DI TERAMO - www.teramomusei.it e-mail: servizimuseali@teramoambiente.it - ph:+39.0861.1324602 IL MUSEO DELLE GENTI D’ABRUZZO Il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara documenta la storia del popolo abruzzese dalle prime apparizioni dell’uomo cacciatore del Paleolitico, fino ai nostri giorni, sottolineando l’importante contributo che hanno offerto le popolazioni Italiche alla grandezza di Roma e dimostrando la continuità esistente tra il passato e il presente in termini di costumi, credenze, luoghi di culto, produzioni, oggetti, forme. Il Museo delle Genti d’Abruzzo si distingue non soltanto per i contenuti: le 13 sale espositive ospitano, infatti, reperti, testimonianze e ricostruzioni della vita abruzzese; ma anche per la bellezza dell’intero edificio: la struttura ospitava le Caserme Borboniche lungo il fiume Pescara. Questi locali nell’Ottocento furono adibiti a bagno penale del Regno delle Due Sicilie, per i detenuti politici. Infatti, dal 1850 al 1860 vi furono imprigionati molti esponenti del Risorgimento abruzzese. MUSEO DELLE GENTI D’ABRUZZO - e-mail: fondazione@gentidabruzzo.it - ph. +39.085.4511562 MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE D’ABRUZZO “LA CIVITELLA” Il museo sorge su quella che era l’acropoli della città di Teate Marrucinorum. Diventando, così, interessante non solo per i contenuti, ma anche come sito archeologico da visitare. La struttura museale e l’allestimento seguono criteri moderni: il materiale è valorizzato mediante postazioni multimediali, pannelli didattici e ricostruzioni di ambienti di grande effetto. Il percorso scientifico del museo non si sviluppa in modo lineare, ma propone tre percorsi: “L’inizio della storia urbana”, in cui sono esposti materiali relativi alla fase repubblicana (III-II sec. A.C.) con particolare riferimento all’Acropoli ed al santuario centrale (i Tempietti); “Da Roma a Ieri”, in cui si da maggior risalto alla città romana ed ai suoi edifici (il Foro, l’Anfiteatro, le Terme, la Necropoli); “La terra dei Marrucini”, in cui sono esposti i materiali provenienti dal territorio di influenza di Chieti, dalle origini della presenza dell'uomo, sino alla nascita di Teate. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE D’ABRUZZO “LA CIVITELLA” - www.lacivitella.it - ph: +39.0871.63137 THE CIVIC PICTURE GALLERY OF TERAMO The Civic Picture Gallery is located in a Neoclassical Palace close to Villa Comunale. The heritage kept in it got richer over time, thanks to endowments and mostly consists in works given by Churches and Convents. Its art collection ranges from XV century to nowadays: medieval altar pieces and paintings of Teramo school (XV century), canvas from Napoli School (XVII-XVIII century), local artists’ works of eighteenth and nineteenth century and a fine collection of maiolica di Castelli pictures dating back to XVII-XIX century. In particular, we recommend a wonderful Madonna in Trono con Bambino tra Santi (XV secolo; Virgin with child and saints); beautiful and striking are also Pasquale Celomni’s paintings, such as the ones depicting Quattro Stagioni (1890-1900; Four Seasons). In the halls there are also works by Basilio Cascella and Gino Falconi; among sculptures, plaster and bronze works stand out. Representatives of Castelli pottery are not missing, such as works by Bernardino Gentili, Candeloro Cappelletti and Liborio Grue. PINACOTECA CIVICA DI TERAMO - www.teramomusei.it - e-mail: servizimuseali@teramoambiente.it - ph:+39.0861.1324602 MUSEUM OF THE PEOPLE FROM ABRUZZO Museum of people from Abruzzo in Pescara provides documentary evidence of the history of Abruzzo people from their first appearance of the hunter of Paleolithic, until nowadays; underlying the important contribute that italic populations offered to the magnificence of Rome and proving the continuity existing between the past and the present in terms of traditions, believes, worship places, productions, objects, forms. The Museum of people from Abruzzo stands out not only for its contents: the 13 exhibition halls house evidences and reconstructions of Abruzzo life; but also for the beauty of the entire building: it gave place to the Bourbon Barracks along the Pescara river. These places in ‘800 century were turned into a prison during the Kingdom of two Sicily, meant for political detainees. Indeed, since 1850 to 1860, there were imprisoned many exponents of Abruzzo Risorgiment. MUSEO DELLE GENTI D’ABRUZZO - e-mail: fondazione@gentidabruzzo.it - ph:+39.085.4511562 NATIONAL ARCHEOLOGICAL MUSEUM OF ABRUZZO “LA CIVITELLA” The Museum is situated in the area that once was the acropolis of the town Teate Marrucinorum. Thus becoming interesting not only because of its contents, but also as an archeological site to visit. The museum structure and its outfitting follow modern criteria: the material is appraised through multimedia stations, didactic panels and reconstructions of impressive environments. The scientific path of the museum doesn’t develop in a coherent way, but offers three itineraries: “The beginning of the urban history”, in which materials related to the republican period are exposed (III.II century B.C.) with particular reference to the Acropolis and the central sanctuary (the little temples); “From Rome to yesterday” in which the roman city and its buildings are highlighted (the Court, the Amphitheatre, the Spa, the Necropolis); “The land of Marrucini”, in which you can admire materials belonging to the territory under the influence of Chieti, from the origin of men, till the formation of Teate. MUSEO “LA CIVITELLA” - www.lacivitella.it - ph:+39.0871.63137

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