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Airone Cenerino
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Sommario Direttore Responsabile: Roberto Venturini ama.news-direttore@libero.it In questo numero: Leonisa D’Incecco Bayard de Volo Agata Palka (traduzioni) Franco D’Ostilio (immagini) Andrea Venturini Comitato Scientifico/Editoriale: Luigi Di Giosaffatte, Piero Righi, Fabrizio Summonte, Giuseppe Surrenti, Roberto Venturini Ufficio Commerciale SAGA: Sara Perinetti Ufficio Stampa SAGA: Sonia Di Massimo Organizzazione e sede operativa: Aeroporto Internazionale d’Abruzzo Via Tiburtina, Km 229,100 65131 Pescara Progetto Grafico: Flavio Spoletini Stampa: Pignani Printing Viale degli Imprenditori, snc - Nepi (VT)
6 Editoriale 8 In Primo Piano 12 Abruzzo, mon amour - Il Castello di Roccascalegna 16 Il Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga 21 Lo zafferano di Navelli 28 Il fotografo della Natura abruzzese Intervista a Franco D'Ostilio
34 L’Abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia 36 Land Rover Discovery, 25 anni… e li dimostra tutti 38 Vi consigliamo 39 Musei d’Abruzzo 41 SAGA informa
AMA News - Abruzzo Magazine Airport ANNO 1 - NUMERO 3 Ottobre - Novembre 2014 Periodico Ufficiale dell’Aeroporto Internazionale d’Abruzzo Reg. Tribunale di Pescara n. 3 del 7 marzo 2014 FUTURE CONSULTING Srl Editore Marketing & Communications Strategies Area Media e Marketing Territoriale C.ne Clodia, 126 - 00195 Roma ADVERTISING: Ph: +39.335.6430416 future.consulting@libero.it
Si ringrazia per la collaborazione la Regione Abruzzo - Servizio Marketing della Direzione Sviluppo Economico e del Turismo: C.so Vittorio Emanuele II, 301 - 65122 PESCARA info@abruzzoturismo.it 2014. Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione totale o parziale del periodico, in forma cartacea od elettronica, che non sia per usi personali o di studio, dovrà essere autorizzata espressamente dall’Editore. Ogni materiale inviato all’Editore non sarà reso, anche in caso di mancata pubblicazione. 4
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Editoriale/Editorial di Roberto Venturini Cari lettori, l’estate, pur trascorsa quest’anno tra alti e bassi climatici, è da sempre considerata la stagione della serenità e del divertimento. La stagione nella quale viaggiare e scoprire luoghi sconosciuti e vivere nuove sensazioni. Noi di AMA News, oltre a ciò, abbiamo scoperto anche il piacere di trasmettere nuovi stimoli e percorsi turistici ai nostri lettori. L’intervista a Fabrizio Magani – Direttore del Patrimonio Culturale e Paesaggistico della Regione Abruzzo – pubblicata nello scorso numero, ad esempio, ci offre uno scenario completo delle potenzialità abruzzesi in materia e rappresenta anche una prestigiosa guida su alcune delle meraviglie di questo territorio, in un percorso che ne scopre ed attraversa ogni angolo, anche il più remoto. Quindi, andando incontro all’autunno, potrebbero essere mete interessanti la Badia di Sulmona, l’Abbazia di San Clemente in Casauria, Alba Fucens - di cui Vi abbiamo già raccontato proprio nella scorsa edizione – piuttosto che gli affreschi di Saturnino Gatti a Tornimparte o quelli dell’Oratorio di San Pellegrino del XIII secolo, sul versante opposto. Ma in questo numero avremo anche altre proposte, con tre indicazioni su tutte: - il Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga - l’Abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia - Navelli con il suo Zafferano. Troverete poi le pagine di “Vi consigliamo” con alcuni degli eventi di spicco dell’autunno e la più rigorosa delle nostre rubriche “Musei d’Abruzzo”, con suggerimenti di stretto ambito artisticoculturale. Ma poiché il nostro ambiente primordiale è il mondo aeroportuale, “In Primo Piano” Vi racconterà cosa è ed a cosa serve
un Aeroporto. Sembra un tema scontato ma in realtà non lo è. E’ un mondo molto articolato, fatto in primis di persone e delle loro professionalità ma anche di capitali pubblici e di politica del territorio, di imprenditoria privata e di relazioni con il mercato globale e l’Europa in particolare. Poche righe per capire meglio uno dei settori più affascinanti che l’economia moderna ci offre. E poi l’intervista con Franco D’Ostilio, che già collabora con noi dallo scorso numero, e che rappresenta il nostro paladino dell’amore per l’Abruzzo e la natura che lo caratterizza, in modo disinteressato e per questo molto profondo. I suoi occhi e la sua macchina fotografica, ci consentono di vedere meraviglie che altrimenti noi umani – parafrasando il mitico film Blade Runner – non potremmo neanche immaginare. Noi proviamo a raccontare l’Abruzzo ed i suoi abitanti anche con le sue immagini. Per concludere, Vi ricordo di raccontare il vostro Abruzzo, anche se non siete abruzzesi, con le immagini delle vostre vacanze o dei viaggi trascorsi qui, inviandole a: “ama.news@libero.it”. La Redazione sceglierà le più significative e le pubblicherà sul prossimo numero. Buona lettura e buon Abruzzo a tutti Voi, ricordandovi che ci troverete come sempre a questi indirizzi: • www.abruzzoairport.it con un banner che raffigura la copertina del numero in uscita • www.issuu.com con ricerca: “AMA News numero3” • FaceBook: “AMA News”
Dear readers, Summer, though this year we’ve had lots of ups and downs, has always been considered the season of happiness and amusement. The right season for travelling and discovering unknown places and experiencing new feelings. As well as all that, we in Ama News have also discovered the pleasure of conveying new incitements and touristic routs. The interview with Fabrizio Magani – Senior Manager of Landscape and Cultural Heritage of Abruzzo Region – published in the previous issue, for instance, gives us a complete scenario of the potentialities of Abruzzo and stands for a prestigious guide of some of the beauties of this territory, in a path that discovers and goes through every angles, even the most distant ones. Therefore, going towards Autumn, the following ones could be interesting destinations to visit: the Abbey of Sulmona, the Abbey of San Clemente in Casauria, Alba Fucens – the last one was already mentioned in the last issue – as well as the frescos of Saturnino Gatti in Tornimparte or those in the Oratory of San Pellegrino that go back to XIII century. But in this issue we are going to point up three destinations above all: - Abruzzo National Park of Gran Sasso and Monti della Laga - San Giovanni in Venere Abbey in Fossacesia - Navelli with its Saffron You will also have “We recommend” column with some of the leading events of next Autumn, and the most rigorous of our columns, “Museums of Abruzzo”, with suggestions limited to the artistic-cultural area. But since our native environment is the airport, the section “In the Foreground” will tell you what an airport is and what it is useful for. This theme may be taken for granted, but it is actually very complex. An airport is a world made up of people and their competencies but also of public capitals and policy of territory, of private entrepreneurs and connections with
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the global market and Europe in particular. Few lines to better understand one of the most fascinating sectors that modern economy can offer. And then the interview with Franco D’Ostilio, who has already contributed to our magazine since the last issue, and who can be considered our defender of the love for Abruzzo and the nature that characterizes it, in a disinterested and very intense way. His eyes and his camera give us the opportunity to see wonders that otherwise you people wouldn’t believe – to paraphrase Blade Runner movie. We try to tell about Abruzzo and its people also through its images. Finally, I remind you to tell your Abruzzo, even if you are not native, with the images of your holidays spent here, sending them to: ama.news@libero.it. The Editorial staff will choose the most considerable ones and will publish them in the next issue. Enjoy your reading and above all enjoy Abruzzo, remembering that you can read us on:
• www.abruzzoairport.it with a banner depicting the cover of to be released issue • www.issuu.com with research: “AMA News numero3” • FaceBook: “AMA News”
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In Primo Piano/In the Foreground A COSA SERVE UN AEROPORTO? Utilizzare l’aereo per raggiungere la destinazione di un nostro viaggio è ormai un’esperienza comune. Sono lontani gli anni per cui solo il “jet set” prendeva l’aereo, per lo più per motivi di lavoro. Ciò era considerato uno “status symbol” ed il costo di un biglietto aereo era quasi pari allo stipendio di un mese. Oggi l’esigenza di mobilità è ritenuta un bisogno essenziale del cittadino, come la salute, l’istruzione e la sicurezza personale. La domanda è dunque mal posta? A ben guardare la risposta è no perché il dibattito su benefici e costi degli aeroporti è oggi più che mai aperto ed investe tanto gli scali di maggiori dimensioni, in particolare in ragione del loro impatto ambientale che gli scali minori per gli elevati costi di esercizio, spesso posti a carico della collettività. Proprio di questo ultimo effetto ci occuperemo in questo breve articolo. Si pensi ad una regione dell’Italia continentale e al grado di soddisfacimento della legittima esigenza di connettività del territorio. Questa può essere assicurata con modalità diverse, per via terrestre o per via aerea. La particolare orografia dell’Italia, nonostante gli ingenti investimenti fatti nel secolo scorso per dotare il nostro paese di una moderna infrastruttura ferroviaria e autostradale, fa sì che ancora oggi l’aereo sia il sistema trasportistico i cui costi di impianto sono i più bassi: con una semplice striscia di asfalto di 3.000 m (la pista di volo) è possibile collegare un territorio con il resto del mondo! Ma c’è molto di più. Tempi e costi del viaggio aereo sono stati enormemente ridotti negli anni al punto che, dopo l’avvento delle cd. compagnie “low cost”, raggiungere l’aeroporto è spesso la parte più onerosa (in tempo e costo) del viaggio. Ci sembra infatti che il taxi che ci porta in aeroporto costi più del biglietto aereo del volo che ci porta a Londra. Eppure non è stato sempre così. Molti studi sono stati fatti su quale sia il valore economico generato da un aeroporto. La letteratura specializzata lo definisce e lo quantifica secondo quattro diverse dimensioni economiche: 1. valore generato dall’impatto diretto 2. valore generato dall’impatto indiretto 3. valore generato dall’impatto indotto 4. valore generato dall’impatto dinamico I primi tre sono di più facile valutazione. Corrispondono all’attività economica prodotta per la fornitura dei materiali e dei servizi, diretti ed indiretti, necessari all’esercizio dello scalo e al soddisfacimento dei fabbisogni di tutti gli occupati diretti ed indiretti. Si stima che ad ogni occupato “on site” cioè ad ogni lavoratore aeroportuale, corrispondano quattro occupati “off site”. Nel caso dell’Aeroporto d’Abruzzo gli occupati sono circa 300 (senza contare i reparti militari e di polizia schierati sullo scalo). Questo significa che l’impatto occupazionale complessivo è di circa 1.500 unità. Il valore economico dell’impatto dinamico è più difficilmente quantificabile ma è sicuramente maggiore dei primi tre. L’aeroporto infatti facilita gli spostamenti delle persone per motivi di viaggio o di lavoro, promuove l’immagine del territorio, attrae imprese, favorisce il turismo, aumenta la competitività dell’area grazie ai processi di innovazione generati dal trasporto di merci e passeggeri (cd. “innovation effect”) e dalla diffusione di competenze (cd. “skill effect”). Tutti questi benefici sono reali. Riprendendo l’esempio del volo per Londra perché la capitale del Regno Unito è forse il miglior esempio dell’effetto leva che si produce sul territorio grazie al collegamento aereo e anche perché Londra è stata la prima destinazione servita da Ryanair sin dal lontano 2001. Anche quest’anno si tratta di una delle mete maggiormente apprezzate dalla clientela del nostro aeroporto. Nel corso dei mesi di Luglio e Agosto scorsi quasi 23.000 passeggeri sono partiti o arrivati da Londra ed il coefficiente di riempimento dei voli è stato superiore al 94%, risultato ancor più 8
di Lucio Laureti
degno di nota se si pensa che, rispetto allo scorso anno, il numero dei voli è aumentato del 20%. Recenti analisi hanno anche confermato che il 60% circa del traffico si origina nel Regno Unito. Si tratta dunque in maggioranza di turisti o di nostri concittadini che rientrano in Italia per le vacanze, molti dei quali spendono i propri denari nel nostro territorio. Grazie ad una rilevazione statistica effettuata all’interno dell’aeroporto è stato anche possibile stimare il valore economico di questa componente dell’indotto aeroportuale: si tratta di oltre 100 milioni di Euro ogni anno, pari al 10% circa del fatturato turistico complessivo della Regione Abruzzo. Quanto vale la promozione dell’immagine del territorio, la capacità di attrarre imprese, l’incremento di competitività che si realizzano grazie all’aeroporto? Difficile dirlo; certamente alcuni punti di PIL, ma per capire l’importanza dobbiamo per un attimo pensare cosa sarebbe l’economia della nostra regione senza l’aeroporto. E l’incremento di connettività prodotto dalla riduzione dei tempi di viaggio? Se non fosse disponibile un volo da Pescara a Londra il nostro passeggero tipo (tipicamente residente nella fascia costiera) dovrebbe sobbarcarsi un disagevole e lungo viaggio verso l’aeroporto di Fiumicino. L’allungamento del tempo di viaggio di sola andata o ritorno supererebbe le 4 ore, tenendo conto della percorrenza autostradale, della congestione del traffico nella viabilità di accesso e dei maggiori tempi di imbarco in aeroporto. Una tale penalizzazione, rapportata ad una durata del volo di 2 ore e 30 minuti, potrebbe anche far desistere il nostro passeggero dalla decisione di volare a Londra. L’aeroporto consente in questo caso di evitare costi indotti molto rilevanti. Quanti sono i cittadini inglesi che, grazie al collegamento aereo, vengono regolarmente in Abruzzo (incoming) ed hanno finanche acquistato qui la loro casa delle vacanze? Quanti sono i giovani abruzzesi in cerca di diverse opportunità di studio o di lavoro che, grazie alla qualità e all’economicità della tratta Pescara-Londra, hanno a tal punto allargato i propri orizzonti che, ormai cittadini del mondo, prendono l’aereo come prima si prendeva il treno e tornano qui in Abruzzo ogni settimana, ogni mese o definitivamente, per vivere nella nostra Regione? Nonostante gli evidenti benefici si discute sull’utilità dell’aeroporto o, meglio, sul rapporto costi/benefici e, da più parti, si sollecita un’impossibile autosufficienza finanziaria della società di gestione. Anche la Commissione Europea ha recentemente riconosciuto che i piccoli aeroporti regionali non possono coprire i costi di esercizio con i ricavi generati dai servizi di assistenza e dalle concessioni commerciali. E’ dunque necessario e opportuno, per i motivi sopra esposti, che lo Stato intervenga al fine di assicurare la continuità del servizio e lo sviluppo del traffico fino al raggiungimento della soglia di autonoma sostenibilità finanziaria dell’attività, a tutto vantaggio del territorio che è il vero “azionista” di questo bene pubblico. Alla SAGA, società di gestione dell’Aeroporto d’Abruzzo, resta il compito non semplice di fornire servizi di qualità (siamo il secondo aeroporto per puntualità nel network europeo Ryanair), nel rispetto di stringenti standard di sicurezza, obiettivi di economicità (sono stati ridotti tutti i costi e aumentato l’indice di produttività del lavoro) e favorire, con il contributo degli operatori del settore, l’incremento delle destinazioni e della connettività aerea a tutto vantaggio dell’economia, della cultura e della prospettiva futura di tutto il nostro territorio. L’obiettivo della Regione Abruzzo e della Saga è il raggiungimento del numero di passeggeri su indicato: questa soglia viene generalmente indicata a un milione di passeggeri. Noi siamo molto lontani da questa soglia ma gli obiettivi di medio termine, indicati nel piano industriale recentemente redatto portano verso quella direzione.
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WHAT IS AN AIRPORT USEFUL FOR? Flying by plane to reach the destination of our journey is by now a common experience. The years of the so called “jet set” are far now, when travelling by plane, mostly because of business, was considered a “status symbol” and a ticket cost nearly as a monthly salary. Nowadays the necessity of mobility is considered an essential need for a citizen, such as health, education and personal security. Is the question wrong? I would say it is not, because the debate on the profits and costs of airports is now open more then ever, and involves the stopovers of more importance, in particular because of their environmental impact, as well as the minor stopovers because of their high costs, often to be paid by the community. We are going to deal with the last ones in these few lines. Let’s think of a region in continental Italy and of the level of fulfillment of the right need of connectivity of territory, that can be achieved in different ways, both by plane or by land. The particular topography of Italy, in spite of the great investments carried out over the last century in order to provide our country with modern railways and highways, makes the airplane the means of transport whose costs are the lowest ones: with a line of asphalt of 3.000 meters length (the tarmac) you can connect a territory with the rest of the world! But there is much more. Time and costs of a journey by plane have been highly reduced over years so that, after the arrival of “low cost” air companies, reaching the airport is often the most onerous part (in terms of time and costs) of the whole journey. We are now used to thinking it is normal that a taxi to the airport costs more than a flight ticket to London. Yet, it hasn’t been always like this. Many studies have been carried out on the economic value created by an airport. It has been defined and quantified on the basis of four different economic dimensions: 1. Value created by the direct impact 2. Value created by the indirect impact 3. Value created by the generated impact 4. Value created by the catalytic or dynamic impact The first three values can be easily evaluated. They correspond to the economic activity produced for the supply of materials and services, necessary for the stopover and for the fulfillment of the employees’ requirements. It is usually calculated that to each employee “on site” correspond four employees “off site”. As for Abruzzo airport the employees are about 300 (without counting the military and police units on the stopover). That means that the whole employment impact involves about 1.500 units.
The economic value of the catalytic and dynamic impact is not easily determinable but it is certainly greater than the first three ones. An airport simplifies people’s transfers, fosters the image of territory, draw entrepreneurs, encourage tourism, increases the competitiveness of an area thanks to innovation process created by the transportation of goods and passengers (“innovation effect”) and by the spread of competencies (“skill effect”). All these benefits are real. I’ll go back to the example of the flight to London because perhaps the capital of Great Britain has been the first destination served by Ryanair since 2001. It is still one of the most appreciated destination of our airport. During last July and August almost 23.000 passengers left and arrived to and from London. Recent analysis have confirmed that almost the 60% of the traffic originates in Great Britain. Above all they are tourists or our fellow citizens that come back to Italy on holiday, and most of them spend their money in our territory. We are talking about more than 100 millions Euros every year, equal to 10% of the sales volume of Abruzzo. What is the value of the promotion of a territory, of the capacity of drawing enterprises, of the increase in competitiveness that can be fulfilled thanks to the airport? It is difficult to say; certainly some points of GDP. And what about the increase in connectivity created by the reduction of travel time? If a flight from Pescara to London wasn’t available, our passengers (typically living on the coast) should undertake an inconvenient journey to Fiumicino airport. Such a disadvantage, compared to the fact that the flight lasts only 2 hours and a half, could even make our passenger give up. The airport allows, in a case like that, to avoid high generated costs. How many are the English who, thanks to the direct flight, regularly come to Abruzzo (incoming) and have even bought their holiday house here? How many are the young Abruzzo citizens who, looking for different opportunities to study and work, have opened their horizons and usually travel by plane as easily as it was by train years ago? Despite the evident benefits we still question the usefulness of an airport or the connection costs/profits and, from several sides, an impossible economic self-sufficiency is requested. Even the European commission has recently stated that small regional airports can’t cover the costs with the earnings coming from commercial franchises. It is so necessary that the Government participates in order to guarantee the continuity of services. SAGA, Manager company of Abruzzo Airport, has the not easy task of providing high quality services, following the security standards, and foster the increase in destinations and in flight connectivity. Our Region and Saga aim together at achieving a number of one million passengers. We are far from this threshold so far, but the goals indicated in the industrial plan recently drawn up bring towards this direction.
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SPAZIO PROMO-REDAZIONALE
Serena Di Francesco, Marketing Manager dell’Hotel Ristorante DRAGONARA, una grande realtà ricettiva abruzzese per il traffico leisure ma soprattutto per chi viene in questa terra per affari, ci racconta un po’ di storia ed in particolare i servizi che la sua struttura offre ai clienti. Signora Serena, ci racconti brevemente quando e come nasce l’Hotel Ristorante DRAGONARA. L’Hotel Ristorante DRAGONARA nasce nel 1984, grazie alla passione e alla volontà di mio padre che, dopo aver provveduto a far bonificare l’area, ha realizzato la struttura che conosciamo e apprezziamo oggi. Inizialmente i fondi necessari per realizzare l’intera struttura non erano sufficienti, quindi prese inizio solo l’attività di ristorante. Nel corso degli anni, grazie alle numerose cerimonie e al proficuo lavoro giornaliero, i miei genitori hanno avuto la possibilità di terminare il progetto. Il primo piano dell’Hotel vide il taglio del nastro nel 1998; l’anno successivo aprì il secondo piano e, dopo circa 3 anni, il terzo, raggiungendo un numero totale di 79 camere, suddivise in singole, doppie, triple e quadruple. La sua posizione strategica, la rende facilmente raggiungibile dall’Aeroporto Internazionale d’Abruzzo e dall’uscita autostradale A14 e A25. Che tipo di clientela si trova più a suo agio scegliendo la vostra struttura? Effettivamente la nostra posizione, da Lei stesso definita “strategica”, ci offre la possibilità di garantire ottimi servizi di spostamento ai nostri clienti. Siamo principalmente un albergo commerciale, punto di riferimento di businessmen nazionali ed internazionali. I clienti ci raggiungono facilmente via terra per la vicinanza all’uscita dell’autostrada A14 e A25 e via aerea, trovandoci a soli 2 km dall’Aeroporto d’Abruzzo. Negli ultimi anni, la nostra posizione ha favorito lo sviluppo di un turismo riservato alle famiglie, che sostano per una o più notti e che riescono facilmente a spostarsi verso i maggiori punti d’interesse della Regione. Una struttura moderna, elegante, con grande attenzione ai dettagli. Ce la può descrivere? La nostra struttura, nata e migliorata negli anni, è adatta a ogni tipo di clientela, anche a quella più esigente: tutti i servizi sono di ottimo livello, a partire dalle camere spaziose e dall’ampio e comodo parcheggio. Un florido giardino curato nei minimi particolari, impreziosito da una bellissima piscina, dove potersi rilassare dopo un lungo viaggio o una faticosa giornata di lavoro. Al piano terra l’ampia e accogliente reception, aperta 24 ore, è a disposizione dei clienti per soddisfare qualsiasi richiesta o informazione. Allo stesso piano si trova il bar, aperto per tutto il giorno, nonché la moderna sala ristorante, recentemente rinnovata. Le camere sono ubicate su tre piani e arredate in maniera semplice, ma con tutti i comfort necessari per il piacevole soggiorno dei nostri clienti. Una struttura moderna, una posizione assolutamente funzionale agli spostamenti locali, tutto perfettamente studiato per i propri clienti. Immaginiamo quindi che anche i servizi offerti siano altrettanto moderni ed efficienti. Che cosa vi distingue in tal senso? I servizi a disposizione della nostra clientela sono diversi e tutti molto apprezzati. Innanzi tutto cerchiamo sempre di far sentire il cliente come se fosse a casa propria, garantendo ogni tipo di comfort. Mettiamo a disposizione della ns clientela il servizio shuttle gratuito da e per l’aeroporto tutti i giorni dalle 7.00 alle 23.00. Inoltre, sia nelle camere che negli spazi comuni, è attivo il wi-fi gratuito. A disposizione anche un internet point con possibilità di stampare e scannerizzare documenti. Disponiamo di 3 sale conferenze, di diverse misure e tipologia, con attrezzatura di base, quale videoproiettore, flip-chart, impianto audiovisivo, climatizzatore. Possibilità di colazioni di lavoro, coffee-break, aperitivi di benvenuto. A disposizione tutti i giorni il servizio ristorante, con menu di carne e pesce. A pranzo i clienti hanno la possibilità di scegliere tra il classico ristorante servito, oppure la nuova e funzionale cucina espressa a vista, in cui ci si serve da soli. La sera per deliziare il palato della nostra clientela, oltre a menu di carne e pesce, viene servita anche un’ottima pizza. Nella stagione estiva si può scegliere di cenare anche all’aperto, nello scenario esclusivo del nostro giardino. Di tutto ciò cosa è maggiormente apprezzato dalla clientela? Soprattutto l’atmosfera familiare che ci contraddistingue, senza tralasciare professionalità e cortesia, hanno conquistato la fiducia dei nostri clienti che continuano a riproporsi di anno in anno, tornando spesso e volentieri a farci visita. Uno dei nostri maggiori punti di forza è indubbiamente il ristorante che vanta un’esperienza decennale, sia nella cucina della tradizione che in quella più ricercata e raffinata. Inoltre la nostra posizione permette alla clientela di spostarsi facilmente e raggiungere diversi punti di interesse, sia commerciali che turistici della Regione.
Serena Di Francesco, Marketing Manager of Hotel Restaurant Dragonara, a big accomodating reality in Abruzzo for traffic but above all for those who come to this land because of business, tells us a bit of history but above all of the facilities that the structure offers to costumers. Mrs Serena, tell us shortly when and how Hotel Restaurant Dragonara was born. Hotel Restaurant Dragonara was born in 1984, thanks to my father’s passion and will who, after arranging for reclaiming the area, realized the building we know and appreciate today. At first, the capitals needed to realize the all structure were not enough, so only the restaurant was started. Over years, thanks to the many ceremonies and the daily fruitful work, my parents could complete their project. The first floor of the Hotel was inaugurated in 1998; the following year the second floor was rolled out and then, after around 3 years, the third one, reaching a number of 79 rooms, divided in singles, doubles, triples and quadruples. Its strategic position makes it easily reachable from the International Airport of Abruzzo and from the motorway exit A14 and A25. What kind of costumers feels themselves at ease in your structure? As a matter of fact, our location, that you defined “strategic”, gives us the opportunity to guarantee excellent transfer services to our clients. We are mainly a business hotel, reference point for national and international businessmen. Costumers can easily reach us by land since, we are close to A14 A 25 motorway exit, and by plain, since we are just at 2 km away from Abruzzo Airport. In the last years, our location has encouraged the development of a kind of tourism reserved to families, that stop for one or more nights and that can easily move towards the main places of interest in the Region. A modern structure, elegant, with great attention for details. Can you describe it? Our structure, born and improved over years, can be suitable for every kind of client, even for the most demanding one: every service is high quality, starting from the spacious rooms and the big and convenient car park. A flourishing garden looked after in minute detail, embellished by a beautiful swimming pool where you can relax after a long journey or a tiring working day. On the ground floor there is the big and welcoming reception, opened 24 hours, at costumer’s disposal for any kind of requests or information. On the same floor there is the café, opened the all day, the restaurant hall, recently renewed. The rooms are arranged on the three floors and simply furnished, but with all the comforts needed for a pleasant stay of our clients. A modern structure, a location very convenient for local transfers, everything perfectly studied for your costumers. We can assume, therefore, that also the services offered are modern and efficient. What mark you as far as your services are concerned? The services at our costumers’ disposal are many and all appreciated. First of all, we always try to make the client feel himself at home, by providing any kind of comfort. We provide free shuttle service from and to airport every day from 7.00 a.m to 11.00 p.m. Furthermore, both in the rooms and in the common spaces, there is free wi-fi. At costumers’ disposal also an internet point where you can have your documents copied or scanned. We have 3 conference halls, different in size and type, with basic equipment, such as the projector, flip-chart, air-conditioner, audiovisual system. Opportunity of business breakfast, coffee-break, welcome cocktail. At your disposal every day you have the restaurant, with fish and meat menu. At lunch, clients can choose between the standard restaurant and the new express kitchen in view, where you can serve yourself. At night, you can also taste an excellent pizza. In summer there is also the opportunity to have dinner outdoors, in our exclusive garden. What do costumers appreciate the most? Above all, the familiar atmosphere that characterizes us, without omitting competence and courtesy, have seduced our costumers who keep on coming back year after year.
Abruzzo, mon amour il Castello di Roccascalegna The Castle of Roccascalegna di Roberto Venturini
Roccascalegna è un antico borgo che sorge a circa 460 slm., alle pendici del massiccio della Majella e che domina la valle del Rio Secco. Il Castello che porta il suo nome è certamente uno dei simboli della ricchezza storico-architettonica abruzzese, con il caratteristico profilo murario che si staglia nell’azzurro del cielo. 12
vamo, è certamente un esempio di fuCirca 100 metri più in alto del paese, infatti, sorge la struttura del Castello, sione continua di stili e culture che nato originariamente come avamposto hanno dominato il territorio chietino longobardo a difesa e controllo degli dopo la fine dell’Impero romano d’ocspostamenti di forze bizantine lungo le cidente. coste adriatiche probabil“...un esempio di fusione contimente intorno al V-VI secolo nua di stili e culture che hanno d.c. L’architettura, come dice- dominato il territorio chietino...”
Gli storici individuano in tre fasi costruttive ed architettoniche successive quelle che hanno caratterizzato la struttura attualmente visibile. Una prima epoca svevo-normanna (XIXIII sec.), una successiva angioino-aragonese (XIV-XV sec.) ed una finale di più ampia edificazione tra i secoli XVI e XVIII, documentata storicamente a par-
tire dall’anno 1525. La posizione strategica, sostanzialmente inespugnabile grazie al suo arroccamento all’apice di un gigantesco masso di arenaria, ha reso il Castello una delle fortificazioni abruzzesi più importanti, in particolare per la vita dell’area chietina e dei traffici a ridosso della Majella, area che era indispensabile percorrere per giungere nel sud-est d’Italia, verso le pianure molisane e pugliesi. Il lungo periodo storico di grande utilità, però, non ha evitato che negli ultimi secoli il Castello venisse abbandonato nell’oblio ed alle intemperie. Donato nel 1985 dagli ultimi proprietari al Comune di Roccascalegna, ha giovato di importanti lavori di restauro ultimati nel 1996, rendendo così disponibile la struttura ai turisti ed ai visitatori che giungono da ogni parte d’Italia e non solo, per visitarlo. Infine, per concludere con una nota di colore, Vi raccontiamo di una leggenda che riportiamo come fatto di costume. Questa leggenda narra che lo “ius primae noctis” – il diritto di possedere le neo spose la prima notte di matrimonio da parte del feudatario – fu reintrodotto, ben oltre il periodo medievale dove era prassi comune in molti feudi, proprio nel Castello di Roccascalegna, ad opera del barone Corvo de Corvis nel 1646 e che lo stesso avrebbe pagato con la vita la sua pretesa, accoltellato da un giovane e fiero neo sposo, travestitosi in abiti femminili a difesa dell’onorabilità della giovane consorte. Oggi, questa leggenda viene rappresentata in diverse manifestazioni folkloristiche locali. Quello che resta di concreto ai nostri giorni è, fortunatamente, un’opera architettonica di grande suggestione, che racconta molto dell’Abruzzo e della sua storia, testimone prestigioso di quasi quindici secoli di storia delle genti italiche. Info: www.castellodiroccascalegna.it Roccascalegna is an ancient village that rises up at about 460 meters above sea level, on the slopes of Majella massif and that overlooks Rio Secco valley. The Castle that brings its name is certainly one of the symbols of Abruzzo architectural
and historical wealth, with the typical building shape that arises across the blue sky. The Castle is located about 100 meters above the small town. It was originally born as a Longobardic outpost to control the movements of the Byzantines along the Adriatic coasts probably around V-VII century A.D. Its architecture is undoubtedly an example of continuous merger of stiles and cultures that ruled the territory near Chieti after the end of the Western Roman empire. Historians have found in three following building and architectural phases those that characterize the current structure. A first Swabian-Norman epoch (XI-XII century), a later Aragon-Angevin one (XIV-XV century), and a final one between XVI and XVIII centuries, historically documented since 1525.
“...an example of continuous merger of stiles and cultures that ruled the territory near Chieti...” The strategic position, unassailable thanks to its location on the top of a huge sandstone rock, made the Castle one among the most important fortresses in Abruzzo, in particular for the life in the area of Chieti and the traffics around Majella, where it was necessary to pass in order to reach southern-eastern Italy, towards the plains of Molise and Puglia. Despite all that, later on over the last centuries the Castle was abandoned. In 1985 it was given as a present to the city of Roccascalegna by its last owners, then it was restored in 1996 becoming available for tourists and visitors who come from all over Italy, and not only, to admire it. Finally, we are going to end our article with a legend. It tells about the “ius primae noctis” – that is the right to have the new brides on the first night after marriage by the landowner – brought back, long after the Middle Ages when it was a common habit, in the Castle of Roccascalegna by the Baron Corvo de Corvis in 1646, who paid himself with his own life for his claims, stabbed by a young new groom dressed in women’s clothing to defend the reputation of his young wife. Today, this legend is usually represented in country performances. What remains to date is, luckily, a striking architectural building that tells a lot about Abruzzo and its history, eminent witness of almost fifteen centuries of history of Italic people.
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SPAZIO PROMO-REDAZIONALE
Città Sant’Angelo Village, situato alle porte di Pescara, è il primo Factory Outlet Centre della riviera adriatica; è stato aperto alla fine del 2009 a pochi km da uno dei borghi più belli d’Italia, da cui prende il nome. L’outlet è situato in un punto di grande attrazione turistica, tra le cime del Gran Sasso e il mare, vicino alle più rinomate località balneari, sciistiche e naturalistiche della Regione Abruzzo. All’interno di una raffinata e suggestiva struttura architettonica, ispirata al patrimonio urbanistico locale, il Village ospita oltre 80 punti vendita di grandi marche, tra cui i negozi monobrand di Nike, Timberland, Levi’s, Desigual, Guess, Calvin Klein Jeans, Harmont&Blaine, Pollini che offrono sconti fino al 70% e straordinarie promozioni tutto l'anno, affermandosi così come uno dei punti di riferimento dello shopping di tutta la costa adriatica. Il Village è facilmente raggiungibile: si trova infatti a pochi chilometri dall’uscita Pescara Nord dell’autostrada A14 e offre ai visitatori 4000 parcheggi gratuiti. Inoltre il servizio navetta gratuito, attivo tutti i giorni nel periodo estivo e nel week end durante il resto dell'anno, consente al pubblico di raggiungere comodamente l’outlet da Pescara, Montesilvano e Città Sant’Angelo. Numerosi gli eventi gratuiti proposti al pubblico: tra le principali attività a calendario la rassegna estiva Street Food Festival dedicata al cibo da strada in chiave gourmet: ogni giovedì fino al 21 agosto* sono in programma 6000 degustazioni gratuite con specialità preparate dai ristoratori di eccellenza del territorio, coordinati dallo chef stellato Mauro Uliassi, 3 cooking show tenuti da affermati chef di Abruzzo e Marche, divertenti laboratori per bambini sempre a tema street&food, il tutto accompagnato da un’apertura straordinaria dei negozi fino a mezzanotte, a testimoniare come il turismo dello shopping ben si sposi con l’eccellenza eno-gastronomica della nostra regione. Il legame con il territorio è caratterizzato anche da importanti sinergie culturali. Dalla partnership con lo storico Pescara Jazz, oltre a promozioni e sconti ad hoc, è nata PJ in festa, una grande festa di strada dedicata al jazz tenutasi lo scorso 19 luglio: un evento interamente gratuito per rendere omaggio alla 42a edizione del Pescara Jazz Festival, che ha animato le strade e le piazze dell’outlet con concerti, presentazioni di libri, mostre e animazioni. Inoltre Il Village ha rinnovato nel 2014, per il terzo anno consecutivo, la collaborazione con il Festival delle Letterature dell’Adriatico, una delle manifestazioni culturali di maggiore interesse e visibilità del nostro territorio. Come ogni anno, oltre ad essere partner dell’iniziativa nel suo complesso, Città Sant’Angelo Village sarà sponsor esclusivo della terza edizione del contest letterario, che nel 2014 sarà dedicato al tema “Food & Outlet”. Il concorso premierà i migliori racconti, che saranno poi raccolti in una antologia. L’evento di premiazione del concorso si svolgerà presso l’outlet nel mese di settembre. In autunno grande attesa per i popolari week end promozionali del Village, che accompagneranno l’uscita delle nuove collezioni con sconti ulteriori del 20% sui prezzi outlet. Altra proposta ricca di eventi, suggestivi allestimenti ed intrattenimento è il Christmas Village, che prenderà vita nell’Outlet da metà novembre all’Epifania, con tante attività dedicate principalmente ai più piccoli.
Città Sant’angelo Village, placed right outside Pescara, is the first Factory Outlet Centre along the Adriatic coast; it was opened at the end of 2009, few km away from one of the most beautiful town in Italy, from which it takes its name. The Outlet is set in a point of great tourist attraction, among Gran Sasso tops and the sea, near the most famous seaside resorts, ski and naturalistic areas in Abruzzo. Inside a polished and striking architectural structure, inspired to the urban local heritage, the Village houses more than 80 big brands retail stores, among which uni-brand stores like Nike, Timberland, Levi’s, Desigual, Guess, Calvin Klein Jeans, Harmont&Blaine and Pollini that offer discounts up to 70% and extraordinary promotions all year round, becoming one of the reference shopping centre of the all Adriatic coast. The Village is easily reachable: indeed, it is located only a few km away from Pescara Nord exit along A14 motorway and offers 4000 free car parks to visitors. Moreover, the free shuttle service, operating everyday in summer time and in weekends during the rest of the year, allow people to get to the outlet from Pescara, Montesilvano and Città Sant’Angelo in an easy and convenient way. The free events proposed to visitors are many: among the many activities scheduled, the summer festival Street Food Festival dedicated to street food in gourmet style: every Thursday until August 21s1t 6000 free tastings are planned, with speciality prepared by the local restaurants of excellence, coordinated by award-winning chef Mauro Uliassi, 3 cooking shows held by famous Abruzzo and Marche chefs, amusing laboratories for children themed Street&food, the all enriched by an extraordinary opening of stores until midnight, showing that shopping tourism is well married to wine and food excellence of our region. The connection with territory is also characterized by an important cultural synergy. From the partnership with the historic Pescara Jazz, in addition to promotions and discounts ad hoc, Pj in celebration was born, a great street party dedicated to Jazz held last July 19th: An entirely free event to pay tribute to the 42nd edition of Pescara Jazz Festival, that animated the streets and squares of the outlet with concerts, book presentations, exhibitions and entertainments. The village has also renewed in 2014, for the third consecutive year, the partnership with the Adriatic Literature Festival, one of the major cultural exhibition of our territory. Like every year, apart form being partner of the venture in the whole, Città Sant’Angelo village will be the exclusive sponsor of the third edition of the literature contest, that in 2014 will be dedicated to “Food&Outlet” theme. The competition will reward the best stories, that will be gathered together in an anthology. The award ceremony will be held in the outlet in September. In autumn great waiting for the popular promotional weekends of the Village, that will accompany the new collections with further 20% discounts on the outlet prices. Another offer rich in events, striking outfitting and entertainment, is Christmas village, that will animate the outlet from mid November to January 6th, with a lot of activities mainly addressed to children.
* Ad esclusione di giovedì 14 agosto
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With the exception of Thursday August 14th
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di Roberto Venturini
Il Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga The Gran Sasso and Monti della Laga National Park Con i nove decimi dei 148.935 ettari del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga nel territorio regionale, questo Parco appare come l’ennesima conferma del primato indiscusso che l’Abruzzo detiene in tema di tutela del Patrimonio naturalistico nazionale e non solo, con un dato che abbiamo più volte ricordato nei nostri racconti: un terzo del territorio abruzzese è protetto e tutelato, unica regione d’Europa a vantare tale primato. Ed in questo numero di AMA News, Vi racconteremo del più grande dei Parchi abruzzesi ed è quello che presenta nel suo territorio un vero gioiello, uno dei simboli dell’Abruzzo: il Gran Sasso d’Italia, la vetta più alta di tutta la catena appenninica con i suoi 2.912 mt del Corno Grande, autentico dominatore dei monti che rappresentano la dorsale che unisce il Nord d’Italia con il Centro ed il Sud del Paese. Ma il Parco, nella sua vastissima estensione, accoglie – a Nord del Gran Sasso - anche i Monti della Laga, posti quasi ad incastro nel grande massiccio. Un unicum ecologico, però ben differenziato geologicamente, quasi un enigma, vista la contiguità. Diverse le rocce che li compongono - calcaree e carsiche quelle del Gran Sasso e arenaceo-marnose quelle dei Monti della Laga - con am16
bienti naturali diversi - l’uno roccioso e arido, boscoso e ricco di acque l’altro. Questo determina una incredibile diversità di ambienti, di panorami, di presenze floro-faunistiche ed anche diversi rapporti con la storia e la vita dell’uomo, che nei millenni hanno “sfruttato” questi territori secondo le diverse caratteristiche. Nel precedente numero Vi abbiamo già parlato del Ghiacciaio del Calderone, prezioso residuo di antiche glaciazioni, arroccato sulle pareti a Nord del Gran Sasso. Ma c’è anche un’altra perla di questo massiccio che merita la nostra attenzione: l’Altopiano di Campo Imperatore. Una sterminata landa carsica d’alta quota che si estende per 25 km tra i 1.600 ed i 2.000 mt di quota, definita da molti il Tibet d’Europa e disposta da occidente ad oriente, quasi lungo tutto il massiccio del Gran Sasso, fin sotto il Monte Camicia, altra vetta oltre i 2.500 mt del Parco. Scenari mozzafiato, ben noti a molti amanti della montagna tra cui spicca il Castello di Rocca Calascio, a cui dedicheremo lo spazio che merita nei prossimi numeri di AMA News. Tornando all’altra metà del Parco, ovvero ai Monti della Laga, meno noti – quasi misteriosi - ma certo non meno belli, la visita del loro territorio si dipana tra boschi, faggete, abeti (compreso il raro
abete bianco) a contorno di una miriade di piccoli corsi d’acqua che scorrono tra questi monti, creando spesso cascate come quella della Morricana, autentico gioiello del versante orientale del massiccio. Ma in comune – come dicevamo - i due massicci hanno la presenze dell’uomo che ne traccia oggi un percorso di storia millenario. Sono decine i borghi antichi che da Nord a Sud e da Est ad Ovest, li cingono in una sorta di abbraccio ed in alcuni di essi potrete trovare le strutture del Parco adibite funzionalmente a raccontare le caratteristiche e la storia di questi monti. Assergi, Barisciano, Arischia, Calascio, Santo Stefano di Sessanio, Bussi sul Tirino, Farindola, Valle Castellana, San Pietro di Isola del Gran Sasso, Cortino, Arsita, Prati di Tivo di Pietracamela, Ripe di Civitella del Tronto e Montorio al Vomano i centri sul territorio abruzzese che potranno soddisfare la vostra passione e le curiosità. Ve li abbiamo elencati in modo che possiate scegliere le possibili destinazione tra le ampie offerte turistiche, semplicemente consultando il sito del Parco o contattando le strutture preposte. In ultimo, se mi concedete suggerimento personale, una perla per gli appassionati: l’Ippovia del Gran sasso d’Italia, 320 km di periplo del massiccio tra le province di L’Aquila, Teramo e Pescara da effettuare
a cavallo, con aree di sosta attrezzate, rifugi, capanni per la sosta ed il ricovero dei cavalli, abbeveratoi e fonti d’acqua. Per gli appassionati del turismo equestre e non solo, una esperienza unica nel suo genere a contatto con gli animali e con una natura meravigliosa ed incontaminata. PARCO NAZIONALE DEL GRAN SASSO E DEI MONTI DELLA LAGA www.gransassolagapark.it ente@gransassolagapark.it ph: +39.0862.60521 With nine tenth of the 148.935 hectares of the Grans Sasso and Monti della Laga National Park in our region, this Park stands as the umpteenth confirmation that Abruzzo owns an undeniable leadership when it comes to the defense of the National naturalistic Heritage and not only, with an element that we have several times mentioned in our stories: one third of the territory of Abruzzo is protected and defended: our region is the only one in Europe that can be proud of this achievement. In this issue we are going to tell you about one of the biggest among the Parks of Abruzzo that houses in its territory a real jewel, one of the symbol of Abruzzo: The Gran Sasso d’Italia, the highest top in the whole Apennines chain with its 2.9123 mt of Corno Grande, that stands out among the mountains along the ridge that connects northern Italy with the Centre and the South of the country.
But, because of its huge dimensions, the Park also shields Monti della Laga, situated at the north of the big Massif of Gran Sasso. A real ecological exception, but well distinguished from a geological point of view, almost a mystery considering their proximity. They are composed of different rocks – those of the Gran Sasso are calcareous and carsic and those of Monti della Laga are marly-arenaceous – with different natural environments: the former is dry and rocky while the latter is wooded and rich in water. This creates an incredible range of environments, landscapes, flora and fauna presences and also different relationships with the life and history of man who has exploited this lands for ages according to their characteristics. In the previous issue we have already described the Calderone Glacier, perched on the northern sides of Gran Sasso, precious memory of antique glaciations. But there is also another pearl of this massif that deserves our attention: Capo Imperatore’s Plateau. This is an endless carsic moor that covers 25 Km between 1.600 and 2.000 mt high, often considered the European Tibet, that goes from the West to the East, almost along the whole Gran Sasso massif, down to Monte Camicia - another top that exceeds 2.500 mt height in the Park. Breath-taking landscapes, well known by mountain lovers, among which Rocca Calascio’s Castle stands out. Let’s go back to Monti della Laga, in the other half of the Park. They are less appreciated – as
if they were a bit mysterious – but certainly they are not less beautiful; you could loose yourself among woods, firs (including the rare white fir) surrounding a mass of little streams that flow in these mountains, often creating waterfalls like the Morricana one – true jewel of the eastern side of the massif. But above all, the two massifs share the presence of man who is tracing a thousand-year old path. There are tens antique villages that from the north to the south enclose these mountains, and in some of them you can find the Park functionally organized in order to tell the history of these lands. Assergi, Barisciano, Arischia, Calascio, Santo Stefano di Sessanio, Bussi sul Tirino, Farindola, Valle Castellana, San Pietro di Isola del Gran Sasso, Cortino, Arsita, Prati di Tivo di Pietracamela, Ripe di Civitella del Tronto e Montorio al Vomano – these are the towns and villages that can satisfy your curiosity. We have made a list so that you could choose your destinations, among the large touristic offer, simply by checking the Park site on the internet or contacting the infrastructures in charge. Finally, as a personal suggestion: the Horseway of Gran Sasso d’Italia. You can ride through the massif among the provinces of L’Aquila, Teramo and Pescara, with stop off furnished areas, huts, sheds and shelter for horses, drinking troughs and springs of water. This is a unique experience for tourism lovers, that gives you the opportunity of being close to animals and an uncontaminated nature.
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Saffron from Navelli
Lo Zafferano di Navelli
In una delle località più caratteristiche della provincia aquilana ed antico borgo medievale, Navelli, viene coltivato lo zafferano, prezioso ed antico prodotto abruzzese. Nella piana che prende il nome dal borgo, circondata da mandorleti e posta tra i massicci del Gran Sasso e del Sirente è custodita e tramandata la coltivazione dello zafferano. Il metodo di coltivazione dei fiori di “Crocus sativus”, da cui si ottiene lo zafferano, è rimasto invariato fin dal XIII secolo e la qualità unica ne garantisce una florida attività grazie anche alle richieste degli estimatori che giungono da ogni parte del mondo, in particolare Stati Uniti, Europa e Giappone. Una resa minima - oltre alle straordinarie caratteristiche di gusto e colore che rilascia nelle pietanze – ne fanno ormai da secoli il cosiddetto “oro rosso” che ca-
“Il metodo di coltivazione.... è rimasto invariato fin dal XIII secolo e la qualità unica ne garantisce una florida attività...”
ratterizza tutta la cultura gastronomica italiana. Ai nostri giorni – grazie ai successi riscossi anche oltre confine - al vertice per le preparazioni dell’alta cucina italiana ed internazionale, quali ad esempio il celebre risotto alla milanese. Con il riconoscimento della Denominazione d’Origine Protetta – D.O.P. – ottenuta nel 2005 lo zafferano di Navelli viene promosso e tutelato dal Consorzio “Zafferano dell’Aquila DOP”, appositamente costituito.
Navelli Saffron, a precious and long-time cultivated product from Abruzzo, is grown in one of the most traditional and ancient Medioeval villages in the province of L’Aquila. This plantation is shielded and be-
“The method... has been the same since the XIII century and its unique quality assure a prosperous trade...”
queathed in the plain that takes its name from the village, surrounded by almond trees and situated between the Gran Sasso and the Sirente massifs. The method of the “Crocus sativus” flowergrowing, from which saffron is obtained, has been the same since the XIII century and its unique quality assure a prosperous trade especially with admirers coming from everywhere, USA, Europe and Japan in particular. The fact that a huge amount of flowers is needed to get a profitable harvest and the unique color and taste saffron gives to the food make it the so called “red gold” that characterizes the Italian gastronomic tradition. Nowadays, thanks to the great achievements obtained abroad, saffron is the main ingredient for the making of national and international haute cuisine dishes, as the risotto alla milanese. After obtaining the D.O.P certification (Protected Denomination of Origin) in 2005, saffron from Navelli is promoted and protected by the Consorzio “Zafferano de L’Aquila DOP”, founded on purpose.
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Il Martin Pescatore di Franco D’Ostilio
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Il fotografo della Natura abruzzese Intervista a FRANCO D’OSTILIO
Franco D’Ostilio, abruzzese doc, due grandi passioni in una: la fotografia e la natura abruzzese, in particolare gli uccelli che solcano i cieli della sua Regione. Decine, centinaia di immagini di animali che vivono in Abruzzo ed i paesaggi che li ospitano. Foto incredibili, situazioni uniche che solo dei maestri dell’arte dello scatto sanno cogliere. Una passione che lo porta alla notorietà. Geo & Geo lo accoglie nei suoi studi e trasmette le sue foto. Un uomo di poche parole che trova nella fotografia e nelle meraviglie della natura e della storia abruzzesi il modo migliore per esprimersi. Lo farà anche attraverso le nostre pagine che – se vorrà – saranno a lungo la sua voce.
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Franco, iniziamo a conoscerci. Qual è il tuo lavoro di tutti i giorni? Sono un elettricista di impianti industriali e quadri elettrici. Quando inizia la tua passione per la fotografia? C’è un fatto particolare che ti porta a prendere la macchina fotografica o è semplicemente un richiamo “genetico”? Sono sempre stato attratto dalla fotografia sin da giovane ma solo dall’ avvento del digitale ho avuto modo di poterla approfondire. Il fatto particolare che mi porta a prendere la macchina fotografica è che essendo anche appassionato di natura ed animali cerco sempre di fotografare specie nuove. Ricordi qual è la tua prima foto ed a quanti anni l’hai scattata? La conservi ancora? Non di preciso, sono passati più di trent’anni, ho ancora qualche foto di quando ero ragazzo. La passione per la fotografia nasce prima o dopo la passione per la natura e per gli animali? O forse è solo un modo per andare a conoscere meglio la natura? È nata prima la passione per la fotografia poi quella per la natura, dalla prima ho avuto modo di conoscere cose mai viste prima.
Raccontaci come si svolge una “caccia fotografica”: quanto tempo richiede una bella foto, quali tecniche utilizzi, quanta pazienza? Per fotografare animali selvatici in modo che siano il più naturale possibile, si può fare solo appostandosi, cercando di non far percepire la propria presenza, per fare questo prima bisogna trovare un posto valido e poi si va un po’ ad intuito, così come puoi fare subito belle foto e come puoi aspettare diverse ore senza risultato. Con la tecnologia moderna la qualità della macchina è divenuta fondamentale per una grande foto o tecnica e fiuto sono sempre preponderanti? Belle foto si possono fare anche con reflex - entry level nel settore della fotografia - ma se si sale di qualità aiutano molto gli obiettivi (soldi permettendo) e, comunque, l’esperienza conta molto. Quali consigli potresti dare a chi volesse provare ad imitarti, cercando la natura dentro un obiettivo e portandola via con sé senza creare danno alcuno? Di avere molta pazienza. Solo con la passione si riescono a superare le difficoltà e poi cominceranno ad arrivare le soddisfazioni di qualche bella foto. Le tue foto raccontano tanto dell’Abruzzo, in particolare degli uccelli. Decine di specie da immortalare, soprattutto nei Parchi. Qual è il motivo del tuo feeling con gli uccelli? L’avifauna è il genere che mi da più soddisfazione, sia per la difficoltà fotografica che per la difficoltà di trovare specie nuove, poi è bellissimo osservarli da vicino e capire i loro movimenti e riuscire a cogliere uno scatto particolare. Scegli 4 fotografie che rappresentano al meglio l’Abruzzo e prova a descriverle assieme alle emozioni che hai provato scattandole, noi le pubblicheremo assieme a questa nostra chiacchierata!
La prima è il Gran Sasso visto da Campo Imperatore, in questo posto sembra di essere fuori dalla vita frenetica di tutti i giorni. La seconda sono i monti della Maiella, piena di boschi, vallate e sentieri, tutti da visitare e scoprire. La terza è quella degli eremi, in particolare quello di San Bartolomeo in Legio. Dove si respira storia e spiritualità. La quarta è quella della costa dei trabocchi.
Interview with Franco D’Ostilio Franco D’Ostilio, born and bred in Abruzzo, two great passions: photography and the nature of Abruzzo, in particular birds. Tens, hundreds of images of animals living in our region and of the landscapes that sur-
round them. Stunning photos, unique situations that only masters can gather correctly. A passion that leads him to notoriety. Geo & Geo receives him in its studio and broadcasts his photos. He is a man of few words that in photography has found his best way of expressing himself. He is going to convey his feelings also through our pages that will be his voice for a long time, if he likes. Franco, let’s start knowing each other. What is your everyday job ? I am an electrician of industrial plants and switchboards. When does your interest in photography start? Was it a particular event that pushed you to take the camera or was it just a “genetic call”? I have always been drawn to photography since I was young, but only with the arrival of digital technology did I had the opportunity to explore it properly. Being also a lover of nature and animals I am always trying to take pictures of new species, so this is what has led me to use the camera so often. Do you remember what was your firs photo and how old you were when you shot it? Do you still keep it? Not exactly, more than thirty years have passed since then, I still have some photos of when I was young, though. Does you passion for photography come before or after your passion for nature and animals? Or is it just a way to get to know nature in depth? First, my passion for photography was born and then came the interest in nature; thanks to photography I have had the opportunity to know things never seen before. Tell us how a “photographic hunt” unfolds: how long does a good photo take, what techniques do you use, how much patience? If you want to take pictures of wild ani-
mals in the most natural way, you can only lie in wait trying not to be perceived, but it goes by intuition in most cases. With modern technology, has the quality of camera become essential to get a great photo or are technique and intuition always prevalent? You can get good photos also with reflex cameras – entry level in photo sector – but if you rise in quality lenses help a lot (if you have enough money) and, however, experience is very important. What suggestions could you give to anyone willing to try to emulate you, searching for nature in a lens and taking it away without damages? To have a lot of patience. You can overcome difficulties only if you have passions and eventually the pleasure of getting good photos will come. Your photos tell a lot of Abruzzo and, in particular, of birds. Tens of species captured above all in Parks. What is the reason of your feeling with birds? Birds are the animals that please me the most, both for the photographic complexity and for the difficulty of finding new species, and it is so interesting to observe them closely and to understand their movements. Choose 4 photos that represent Abruzzo at its best and try to describe them together with the emotions you felt while shooting, we will publish them with this chat! The first one is Gran Sasso seen from Campo Imperatore, here it feels like being far away from your hectic everyday life. The second photo is the one showing Majella mountains, fool of woods, valleys and paths, all to visit and discover. The third one is that with cloisters, in particular San Bartolomeo in Legio, where you can feel history and spirituality. The forth one is that with the coast of trabocchi.
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La Natura nelle immagini di
Franco D’Ostilio
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Regione Abruzzo Direzione Sviluppo Economico e del Turismo LocalitĂ , contatti telefonici, e-mail delle vostre vacanze abruzzesi
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LOCALITĂ€
TELEFONO (+39)
Alba Adriatica (TE) Alba Fucens (AQ) Barisciano (AQ) Caramanico Terme (PE) Chieti Francavilla al Mare (CH) Giulianova (TE) Lanciano (CH) L’Aquila Loreto Aprutino (PE) Martinsicuro (TE) Medio Vastese (CH) Montesilvano (PE) Navelli (AQ) Ortona (CH) Ovindoli (AQ) Pescara Pescara Centro Pescara Aeroporto Pescasseroli (AQ) Pescocostanzo (AQ) Pineto (TE) Rivisondoli (AQ) Roccamorice (PE) Roccaraso (AQ) Rocca Santa Maria (TE) Roseto degli Abruzzi (TE) San Salvo (CH) Scanno (AQ) Silvi Marina (TE) Sulmona (AQ) Tagliacozzo (AQ) Teramo Tortoreto (TE) Vasto (CH)
0861.72426 0863.449642 0862.897115 085.922202 0871.63640 085.817169 085.8003013 0872.717810 0862.410808 085.8290213 0861.762336 0873.937578 085.4458859 0862.959158 085.9063841 0863.706079 085.4219981 085.4225462 085.4322120 0863.910461 0864.641440 085.9491745 0864.69351 085.8572614 0864.62210 0861.1850426 085.8991157 0873.345550 0864.74317 085.930343 0864.53276 0863.610318 0861.244222 0861.787726 0873.367312
iat.albaadriatica@abruzzoturismo.it iat.albafucens@abruzoturismo.it iat.barisciano@abruzzoturismo.it iat.caramanico@abruzzoturismo.it presidio.chieti@abruzzoturismo.it iat.francavilla@abruzzoturismo.it iat.giulianova@abruzzoturismo.it iat.lanciano@abruzzoturismo.it presidio.aquila@abruzzoturismo.it iat.loretoaprutino@abruzzoturismo.it iat.martinsicuro@abruzzoturismo.it iat.gissi@abruzzoturismo.it iat.montesilvano@abruzzoturismo.it iat.navelli@abruzzoturismo.it iat.ortona@abruzzoturismo.it iat.ovindoli@abruzzoturismo.it presidio.paescara@abruzzoturismo.it iat.pescaracentro@abruzzoturismo.it iat.aeroporto@abruzzoturismo.it presidio.pescasseroli@abruzzoturismo.it iat.pescocostanzo@abruzzoturismo.it iat.pineto@abruzzoturismo.it iat.rivisondoli@abruzzoturismo.it iat.roccamorice@bruzzoturismo.it iat.roccaraso@abruzzoturismo.it iat.roccasantamaria@abruzzoturismo.it iat.roseto.@abruzzoturismo.it iat.sansalvo@abruzzoturismo.it iat.scanno@abruzzoturismo.it iat.silvi@abruzzoturismo.it iat.sulmona@abruzzoturismo.it iat.tagliacozzo@abruzzoturismo.it presidio.teramo@abruzzoturismo.it iat.tortoreto@abruzzoturismo.it iat.vasto@abruzzoturismo.it
San Giovanni in Venere a Fossacesia di Leonisa d’Incecco Bayard de Volo
L’Abazia di San Giovanni in Venere si vano avuto l’ordine di costruire, sull’orerge su di un colle dal quale domina la mai fatiscente tempio, una prima chiesa frastagliata costa adriatica a 107 metri cristiana di proporzioni assai limitate e una modesta abitazione per i monaci: un sul livello del mare. Sull’area dell’attuale basilica sorgeva an- piccolo monastero benedettino. ticamente un tempio dedicato alla dea La comunità benedettina nel periodo Venere Conciliatrice, da cui il nome San aureo era composta da oltre 80 monaci Giovanni in Venere. Il tempio era motivo che passavano le loro giornate tra predi orgoglio per gli abitanti del luogo che ghiera, studio, insegnamento e lavoro. si recavano nel santuario per chiedere Pare che, attorno al 1200 d.C., la strutalla dea la pace in famitura fosse dotata glia; spesso questo luogo “...oggi, colpisce so- di aule studio, lasacro era frequentato da prattutto il monumen- boratori, una grangiovani in procinto di ma- tale prospetto con il de biblioteca, un trimonio, evidentemente ricco archivio (i cui perché si credeva che la grande e ornato Por- testi sono oggi dea Venere Conciliatrice tale della Luna...” conservati a Roma), intervenisse a favore della locali per amabuona riuscita della famiglia. nuensi, due chiostri, un forno, un ambuTra il 529 e il 543 d.C. arrivarono da latorio, delle stalle, un ricovero per Montecassino alcuni monaci che ave- pellegrini e molto altro ancora. Pur-
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troppo l’abazia di San Giovanni in Venere fu spesso danneggiata: dal passaggio dei soldati della IV Crociata, da saccheggi, ma anche da eventi catastrofici come tempeste e terremoti. Dagli anni Cinquanta in poi, una lunga serie di restauri ci ha restituito in buone condizioni la chiesa e ciò che rimane del monastero. Oggi l’abazia è meta di turisti e di studiosi di arte e di storia ed è stata menzionata nelle riviste dell’UNESCO. Diversi furono i personaggi illustri che abitarono questa abazia: Federico di Lorena, futuro Papa Stefano IX, San Berardo, eletto vescovo di Teramo, il papa San Celestino V e l’abate Desiderio, futuro papa Vittore III. Della costruzione, oggi, colpisce soprattutto il monumentale prospetto con il
grande e ornato Portale della Luna (XIII sec.), contornato da lastre di marmo bianco scolpite a rilievo con le storie del Battista. All’interno la chiesa presenta la struttura classica delle basiliche cistercensi: tre navate terminanti con tre absidi. Il presbiterio, sopraelevato rispetto alle navate, è incorniciato da un arco trionfale e, sotto di esso, si stende la cripta divisa da colonne appartenenti all’antico impianto del tempio pagano. Interessanti affreschi medievali ricoprono i catini delle absidi. È da notare, infine, il chiostro in cui i tre lati si congiungono al grande arco gotico del campanile sotto la cui campata è posto un sarcofago proveniente da scavi eseguiti nelle zone circostanti. Info e contatti: abbazia@sangiovanninvenere.it
diers, robberies, but also by some catastrophic San Giovanni in Venere abbey is located on a events such as sea storms and earthquakes. hill from which overlooks the irregular Adriatic From the 50s onwards, several restorations coast at 107 meters above sea level. have given us back the church in good condiOn the area where currently this abbey is situations and also what remains of the monastery. ted, in ancient times a temple dedicated to the Today the abbey is a destination for tourists goddess Venus rose up, from which the name and art and history scholars and was quoted San Giovanni in Venere (ST. John in Venus) oriin UNESCO magazines. Lots of famous persoginated. The inhabitants of the area used to go nalities dwelled in this to the sanctuary to ask the goddess for family peace; “Today, what strikes of abbey: Federico di Lothis place was often atten- the building is, above rena, then Pope Steven ded by young people who IX, St Berardo, elected all, the majestic front as Bishop of Teramo, were about to get married, perhaps because they with the big and deco- Pope St Clestino V, and the abbot Desiderio, believed the goddess rated Moon Gate...” then Pope Vittore III. Venus to have a good inToday, what strikes of the building is, above all, fluence on marriage. the majestic front with the big and decorated Between 529 and 543 a.d. from MontecasMoon Gate (XIII century) fringed by white sino a few monks arrived with the directive of marble plates engraved with Battista’s stories. building, replacing the decaying temple, a Inside, the church has the classical structure of first small dimension Christian church and a Cistercian abbeys: three naves ending with dwelling for monks: a humble Benedictine three apses. The Chancel, framed by a triummonastery. phal arch and, below it, there is the crypt diviThe Benedictine community in the golden peded by columns belonging to the ancient riod was composed of over 80 monks that structure of the pagan temple. Interesting mespent their days praying, studying, teaching dieval frescos cover the basins of the apses. To and working. Apparently, around 1200 a.d., be noted, finally, the courtyard with three sides the structure was given study halls, laboratojoining the bell-tower big gothic arch; under ries, a big library, a rich catalogue (the texts are the span there is a sarcophagus found during now kept in Rome), halls for amanuensis, a excavating workings carried out in the surcourtyard, a bakery, a clinic, a few stables, a rounding areas. shelter for pilgrims and more over. Unfortunately, San Giovanni in Venere abbey was often damaged: by the transit of the IV Crusades solContacts: abbazia@sangiovanninvenere.it
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Land Rover Discovery, 25 anni… e li dimostra tutti
di Andrea Venturini Era il 1989 quando Land Rover lanciò sul mercato la prima Discovery per “attraversare sterrati, guadi e declivi di tutto il mondo”, come descrive oggi un efficace claim pubblicitario. Land Rover, nel 2014, per rendere omaggio ad uno dei suoi modelli piu’ particolari, lancia la “XXV Special Edition, la Discovery piu’ bella e raffinata di sempre”. Dicevamo che questi 25 anni sono ben presenti nella nuova Discovery. L’esperienza del marchio Land Rover, ormai ultra sessantennale, è garanzia di qualità assoluta e di successo e stabilisce una in-
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25 years and… it totally looks its age contrastata leadership mondiale nel settore del fuoristrada, grazie ad una gamma di modelli unica. Tornando alla nostra Discovery ciò che più ci ha colpito è l’incredibile capacità di Land Rover di coniugare lusso e praticità, stile ed efficienza. Discovery, come tutti gli altri modelli della casa, è una sorta di salotto, con finiture sublimi, sedute in pelle Almond ed Ebony, o con pelle Windsor dalle colorazioni uniche nella versione top di gamma, un cruscotto scolpito ad intarsio nel legno di noce. Poi, una volta saliti a
bordo, ci si rende conto che – se solo si decidesse – si potrebbe scalare una montagna. Allora la tecnologia ti avvolge, lasciandoti “solo” il gusto della guida e dell’avventura. Al resto pensa lei. Cerchi da 19” a 10 razze, sospensioni pneumatiche elettroniche per un’altezza di guida costante, uno schermo touchscreen da 7” dal quale gestire tutte le funzioni disponibili. Disponibili per te e per gli altri 6 compagni di viaggio, comodamente disposti all’interno del capiente abitacolo, con
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“...coniugare lusso e praticità, stile ed efficienza.” l’unica grande emozione di vivere l’avventura verso la quale state andando. C’è poi il capitolo legato alla motorizzazione, certamente il fiore all’occhiello di Discovery, grazie alle power unit proposte dalla casa ed in comune con altri modelli di assoluto prestigio. Il TDV6, 3 litri turbocompresso diesel, 8 marce e tecnologia Stop/Start, per un controllo dei consumi e dell’inquinamento, 155 Kw (211 Cv) ed una coppia di 525 Nm a 1.500-2.500 giri oppure il super-performante SDV6, con la stessa architettura, ma 183 Kw (249 Cv) ed una sensazionale coppia di 600 Nm a 2.000 giri, sempre con cambio automatico con 8 rapporti. Non è facile descrivere l’ampiezza di utilizzo di Discovery. In questi anni è capitato spesso di vederla parcheggiata assieme a modelli sportivi in occasioni di grandi eventi di prestigio, nella City di Londra o nei garage più lussuosi degli Emirati, nelle sue colorazioni elegantemente metallizzate e poi di incontrarla, completamente infangata durante escursioni nella Terra del Fuoco, in Amazzonia, nel Borneo, nei deserti di tutto il Mondo, ad affrontare passaggi impensabili con altro mezzo, o semplicemente con surf e canoe sulle spiagge di casa nostra in attesa dell’onda giusta. Questo è il mondo di Discovery - il regno universale del marchio Jaguar Land Rover – una terra di passione, emozioni e tecnologia ai massimi livelli. Una miscela che – da oggi in poi - ci accompagnerà alla scoperta dell’Abruzzo, della sua natura incontaminata e della sua storia millenaria.
It was 1989 when Land Rover launched on the market its first Discovery meant to go across “excavated dirts, fords and slopes all over the world”, as an affective advertisement says. In 2014 Land Rover, to pay tribute to one of its most peculiar models, launches the “XXV special Edition, the most beautiful and polished Discovery ever”. Land Rover brand, with its over 60 years experience, is a guarantee of high quality and success and sets an uncontested worldwide leadership in off-road vehicle’s industry, thanks to a unique selection of models. Going back to our Discovery, what has impressed us the most is the incredible capacity of Land Rover to combine luxury and handiness, style and efficiency. Discovery, like all other models, is a kind of sitting room, with lofty finishing, chairs in Almond and Ebony leather, or in Windsor leather in the top version, a dashboard in walnut wood. Then, once got on board, you realize that – if only you decided to – you could climb a mountain. Then technology envelops you, leaving you “only” the pleasure of driving, of adventure. All the rest is left to the magnificent technology of the car. 19 feet circles, electronic suspensions, a 7 inches screen useful to supervise all the available functions. All available for you and
“...to combine luxury and handiness, style and efficiency.” your 6 travel companions, comfortably sit in the spacious cabin, with the only big emotion of living the adventure towards which you are going. Besides, there is the engine type aspect, certainly the flagship of Discovery. The TDV6 turbocharged diesel-powered, 8 gears and Stop/Start technology, to check on consumption and pollution, 155 Kw ( 211 Cv) and a couple of 525 Nm with 1.500-2.500 revolutions or high-performant SDV6, with the same architecture, but 183 Kw (249 Cv) and a couple of 600 Nm with 2.000 revolutions, with automatic gear. It is not easy to describe the so many different scopes of Discovery. We have often seen it parked together with other sport models in big prestigious events, in London City or in the polished garages of Emirates, and then we have met it totally covered in mud in the Land of Fire, Amazonia, Borneo, in the deserts all over the world, facing unimaginable roots, or simply next to surfs and canoes on our beaches awaiting for the right wave. This is the world of Discovery – the universal kingdom of Jaguar Land rover brand – a land of passion, emotions and technology of high levels. A mixture that is going to guide us discovering Abruzzo, its uncontaminated nature and its thousand-year old story. 37
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VI CONSIGLIAMO OTTOBRE - Trekking urbano “100 anni dalla grande Guerra”, Chieti, Piazza Gian Battista Vico, info 0871341860, www.trekkingurbano.info; - Mostra “Secoli augustei” a Palazzo de’ Mayo, Corso Marrucino 121, Chieti, info 0871404392, www.archeoabruzzo.beniculturali.it; - Revival uva e vino Montonico, Piazza Vittorio Emanuele III, Bisenti, info 0861997156, www.bisenti.com; - “L’Autunno sfoglia storie”, Biblioteca provinciale, Pescara, via Ostuni n.30, info 0854210250, servizio.biblioteca@provincia.pescara.it, www.provincia.pescara.it; - San Francesco d’Assisi. Castelvecchio Subequo (Aq), info 086479117, www.castelvecchio-subequo.it; - Giornate europee del patrimonio, Pescara, info 0854549508; - Faimarathon 2014, Chieti, Largo Martiri della Libertà, info 3381534204, www.fondoambiente.it; - Rassegna teatro dialettale 2014-2015, Chieti, Teatro Marrucino, Piazza Valignani, info 0871321491, www.teatromarrucino.eu; - “Invito a Palazzo”, Chieti, Largo Martiri della Libertà, info 0871568502, info@carichieti.it; - Festa di Halloween al Borgo Filiamabili, Sulmona, Corso Ovidio, info 0864210216, www.filiamabili.com; - 35° Stralanciano 2014, piazza Plebiscito, Lanciano info 0872712204, www.stralanciano.org; - Feuillage d’Automme, passeggiata guidata con concorso fotografico, Campo di Giove (Aq), info 3295384599, info@majellatrekking.eu, www.majellatrekking.eu; - Premio Internazionale Gianni Di Venanzio, Teramo, Corso San Giorgio, info 0861241900, www.premiogiannidivenanzio.com; - Concorso nazionale per giovani musicisti L’Aquila, corso Federico II, info www.mariamangano.it; - Escursioni 2014 a cura del C.A.I. di Celano (Aq), info 32922519989, contatti@caicelano.it, www.caicelano.it; - 36° Rassegna dei cuochi, Villa Santa Maria (Ch), info 0872944116, www.villasantamaria.com; - Mieli e apicoltura nel Parco Majella, Sulmona (Aq), via Badia, info www.parcomajella.it.
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NOVEMBRE - Mostra “Secoli augustei” a Palazzo de’ Mayo, Corso Marrucino 121, Chieti, info 0871404392, www.archeoabruzzo.beniculturali.it; - “L’Autunno sfoglia storie”, Biblioteca Provinciale, Pescara, via Ostuni n.30, info 0854210250, servizio.biblioteca@provincia.pescara.it, www.provincia.pescara.it; - San Martino in Cantina, Ortona, Chieti, piazza Porta Caldari, info www.movimentoturismovino.it; - Chocofestival Chieti, Corso Marrucino, info 0871330270, www.confartigianato.ch.it; - Rassegna Teatro dialettale, Chieti, Teatro Marrucino, Piazza Valignani, info 0871321491, www.teatromarrucino.eu; - Castagne in festa, Miglianico (Ch), Piazza Umberto I, info 3395698268, proloco.miglianico@gmail.com; - Premio “Gabriele D’Annunzio”, Francavilla al Mare (Ch), Piazza San Domenico, info 3475944636, premiodannunzio.pescara@gmail.com; - Concerti per la Festa di Santa Cecilia, Lanciano (Ch), via dei Frentani, info 0872709762, www.estetemusicalefrentana.it; - Glorie Falò di San Martino, Scanno (Aq), Piazza Santa Maria della Valle, info 086474317, lat.scanno@abruzzoturismo.it, www.scanno.org; - Teatri randagi, Lanciano, via dei Frentani, info 3409775471, www.teatrostudiolanciano.com; - Stagione lirica 2014, Teatro Marrucino, Chieti, Piazza Valignani, info 0871321491, www.teatromarrucino.eu; - Cantine aperte a Castrum Petrae San Valentino in A.C. (Pe), info 3665860464; - La Processione dei “Cornuti”, San Valentino in A.C. (Pe), Corso Vittorio Emanuele II, info 3289180079.
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MUSEI D’ABRUZZO A cura della dr.ssa Leonisa d’Incecco Bayard de Volo MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE D’ABRUZZO VILLA FRIGERJ (CHIETI) L’Abruzzo è una terra antica. E, fortunatamente, la sua storia è ben documentata nei numerosi musei che sorgono in questa regione, i cui allestimenti vengono continuamente aggiornati sia nelle forme che nei contenuti. In questo numero vogliamo raccontarvi il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo ospitato all’interno di Villa Frigerj, una villa neoclassica risalente al 1830, situata nel cuore di Chieti. Il museo nasce nel 1959 con l’intento di accogliere e conservare i ritrovamenti che la regione rivelava costantemente; al taglio del nastro partecipò l’allora Presidente della Repubblica Gronchi. Il progetto museale, riorganizzato negli anni ’80, prevedeva non soltanto una corretta esposizione del materiale archeologico all’interno, ma aveva lo scopo di valorizzare il più possibile le eleganti caratteristiche neoclassiche dell’edificio in modo da rendere fluida la convivenza tra antico e moderno. Il materiale all’interno del museo documenta la cultura abruzzese dalla protostoria alla tarda età imperiale, dando importanza anche alla numismatica (alla quale è dedicata una sala) e alle donazioni esterne: negli anni ’90, infatti, il museo acquisisce la collezione Pansa, donata da un avvocato di Sulmona che aveva acquistato e collezionato numerosi oggetti spinto dalla passione per l’antico. Alcune sale sono dedicate ai culti funerari: corredi tombali provenienti dalle maggiori necropoli d’Abruzzo risalenti al periodo tra il IX e il IV sec. a.C. L’analisi di questi oggetti ha permesso agli studiosi non solo di risalire allo status sociale del defunto, ma di capire anche quali fossero gli usi e i costumi di queste popolazioni italiche. Di notevole interesse sono anche: le tre “stele” funerarie la cui iscrizione testi-
monia il più antico stato di “res publica Sabinorum” ovvero provano che dal V sec a.C. fino alla conquista romana, le popolazioni italiche erano organizzate come repubbliche. Altra attenzione va data alle sculture funerarie di età arcaica interessanti non soltanto da un punto di vista artistico, ma anche per la ricostruzione politico-sociale delle popolazioni; queste sculture introducono il Guerriero di Capestrano, diventato uno dei simboli dell’Abruzzo. Unico esemplare integro di statuaria in pietra preclassica, raffigura un capo guerriero del territorio dei Vestini che indossa una panoplia (armi da guerra) e oggetti di ornamento che sottolineano la sua appartenenza alla classe egemone. Nel nuovo allestimento del museo la progettazione della sala è stata affidata a Mimmo Paladino, artista contemporaneo, che ha creato un contesto architettonico giocato sulla geometria del guerriero, evocando suggestioni che enfatizzano la sua valenza artistica e teatrale. Via G. Costanzi, 2 Villa Comunale - Chieti
the elegant neoclassical characteristics of the building in order to achieve a fluid coexistence between the antique and the modern. The material in the museum provides documentary evidence of Abruzzo culture from prehistory to the late Imperial Age; giving importance also to numismatics (to which a hall is dedicated) and to outer donations; indeed, in the 90s, the museum receives the Pansa collection, offered by a lawyer from Sulmona who had purchased and collected several objects driven by his fascination for the antique. Some halls are dedicated to funeral cults: grave goods coming from the main necropolis in Abruzzo dating back to the age between IX and IV century B.C. The analysis of these objects allowed scholars to assume the social status of the dead, but also to understand what the customs and traditions of these Italic people were. Of great interest are also the three “funeral stones” whose inscription testifies the most ancient state of “res publica Sabinorum”, that is, they prove that from V century to the Roman conquest the italic populations were organized in republics. One of the most important among the funeral sculptures is “Guerriero di Capestrano” (Capestrano Warrior), now become one the symbols of our region. It represents the head warrior from the territory of Vestini who wears a panoplia (a war weapon) and ornamental objects that show he belonged to the leading class. These funeral sculptures are so interesting and important because allow scholars to understand what was the social and political structure of the italic society. In the current outfitting of the museum the project was given to Mimmo Paladino, a contemporary artist, who has created an architectural contest that emphasizes the artistic value of the warrior. The Museum is located in via Costanzi.2, Villa Comunale - Chieti
The National Archeological Museum of Abruzzo - Villa Frigeri (Chieti) Abruzzo is an ancient land. And, luckily, its history is well documented in the several museums that rise up in this region whose outfitting is continuously updated both in form and in content. In this issue we would like to tell you something about the National Archeological Museum of Abruzzo housed in Villa Frigerj, a neoclassical villa dating back to 1830, located in the heart of Chieti. The museum was born in 1959 with the objective of keeping together the archeological finds that the region usually detected; thenPresident Gronchi was at the inauguration. The aim of the museum, reorganized in the 80s, was that of showing the archeological material in the inside, and also of appraising
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