27 gennaio, Giorno della Memoria
anno 8 numero 20
Gennaio 2017
HALT! Sopra: cartello posto ai bordi del campo di Auschwitz. A lato: Belgrado, Serbia, migranti sotto la neve fanno la fila per un pasto
OCCORRE REAGIRE AL DECLINO NELLA BARBARIE
La memoria non basta
S
di
fRAnco SALAmini
ono passate poche settimane dal 4 dicembre, giorno in cui si è votato il referendum costituzionale, ed è ormai memoria. Rimane la soddisfazione di aver difeso la Costituzione potendo così festeggiare i 70 anni dalla sua approvazione senza sfregi. Il 27 gennaio riporta a una memoria più specifica, più dolorosa: la deportazione e lo sterminio di milioni di ebrei, di oppositori politici, di cittadini ritenuti in qualche misura colpevoli o inferiori. Il dolore, l’indignazione sono importanti, ma non bastano; non è sufficiente l’indignazione di un giorno, memoria è anche domandarsi e capire il perché: come poté accadere che nell’Europa civilizzata scoppiasse una violenza che si propagò come un morbo nell’intero continente? Quali furono le cause e i processi storici e politici che permisero il proliferare dei fascismi? Ragionare e comprendere, conservare e trasmettere la memoria aiutano a non ripetere gli stessi errori. continua a pagina 2 ➔
MAI PIÙ? foto marko djurica
Quante volte abbiamo gridato «Mai più!» all’orrore nazista, alla bestialità del male? Quante volte ci siamo interrogati su come sia potuto accadere, qui da noi, in Europa? Eppure siamo ciechi di fronte alla realtà, alle nuove vittime. Ma tutto torna, come Euridice, a ricordarci il debito che abbiamo nei confronti di coloro che vogliamo respingere perché non ci ricordino che siamo stati noi i responsabili del loro dramma
Ricacciati dove li abbiamo messi noi: all’inferno
I
di
da il manifesto del 15 gennaio 2017
RAffAeLe K SALinARi
l mito di Orfeo ed Euridice torna in tutta la sua drammatica attualità nelle vite dei profughi attanagliati nel gelo dell’inverno serbo. Narra la storia che il cantore della Tracia, capace di affascinare con la sua musica non solo gli umani ma di incantare financo piante e animali, chiedesse ad Ade, l’onnipotente signore degli Inferi, di concedergli la grazia di portare sua moglie Euridice fuori dalla notte eterna. continua a pagina 3 ➔