Título "Stellina nel Regno Misterioso", conto de Rosa Maria Santos

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Stellina Nel Regno Misterioso

Conto

Rosa Maria Santos 2


Ficha Técnica

Título Stellina nel Regno Misterioso Tema Conto Autora Rosa Maria Santos Tradução de Massimo Penna Capa Arranjo de José Sepúlveda Ilustrações: Rosa Maria Santos Revisão de textos e Formatação José Sepúlveda

Editado em E-book em maio de 2020 https://issuu.com/rosammrs/docs

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Rosa Maria Santos Naturalidade – S. Martinho de Dume, Braga. Muito pequena, foi viver para a freguesia de Maximinos. A base do seu equilíbrio emocional está no seio familiar. É na família que encontra a alegria de viver. Viveu na Costa Litoral Alentejana, em Sines, trinta e um anos, tendo regressado em 2017, à cidade que a viu nascer, Braga. Participou em diversas coletâneas de Poesia, portuguesas, italianas e brasileiras. É Colunista no site Divulga Escritor, possuindo também uma rubrica na Revista com o mesmo nome. Foi assistente de produção e recolha na coletânea de postais do grupo Solar de Poetas, Poeta Sou…Viva a Poesia; participou nas coletâneas de postais de Natal do mesmo grupo: Era uma vez… um Menino; Nasceu, É Natal; Não Havia Lugar para Ele; VALE DO VAROSA: Uma Tela, um Poema, do Solar de Poetas, para promoção do Evento: Tarouca Vale a Pena; Belém Efrata; Então, Será Natal; Vi Uma Estrela, todas editadas em e-Book; O Presépio de Marco – inspirado nas imagens do presépio de Natal 2019, elaborado por Marco Massimo e seus familiares. 4


É Administradora dos grupos: Solar de Poetas, onde coordena também a equipa de Comentadores; Solarte – a Arte no Solar; SoLar-Si-Dó - A Música no Solar; Canal de Divulgação do Solar, Casa do Poeta; SolarTV Online; Poetas Poveiros e Amigos da Póvoa; Hora do Conto e O Melhor do Mundo, todos do grupo Solar de Poetas. A escrita é uma das suas paixões… Não se considera escritora nem poetisa, mas uma alma poética a vaguear pelo mundo... Se um dia deixar de sonhar, diz, deixa de existir. Livros editados: Rosa Jasmim (poesia), Capa do Mestre Adelino Ângelo – julho 2018. E-Books: Cantam os Anjos (poesia de Natal) – Capa de Adias Machado - Dezº 2017; Ucanha terra de encanto Poesia) - Capa: Glória Costa – Maio de 2018; Bolachinha em Tarouca (prosa e poesia) – Capa: Glória Costa – Maio 2018; Bolachinha vai à Hora de Poesia – Outubro 2018; Bolachinha vai à Casa Museu Mestre Adelino Ângelo – Novembro 2018; Sinos de Natal, Natal de 2018; O Natal de Bolachinha, Natal de 2018; Pétalas de Azul (contos) – Fevereiro 2019; Estórias em Tons de Rosa (contos) Abril de 2019. Pena Rosada, Crónicas do Quotidiano, Julho 2019, Glosa, Arte e Poesia, Pinturas de Glória Costa, poesia da autora, Agosto 2019; Entre Barros, Arte e Poesia Bordadas à Mão – pinturas de Bárbara Santos, poesia da autora, Outubro - 2019; 12 Contos de Natal, capa de Madalena Macedo. Imagens com arranjos da Autora, 5


Dezembro de 2019; Veado Solitário, na Aldeia do Mestre Li . Edição Bilingue (português e italiano, Janeiro de 2020; Bolachinha e a Hora de Poesia, a Visita de Teresa Subtil – edição bilingue (português/Mirandês, Fevereiro de 2020. ; Esperança no País do Arco Íris – Abril de 2020; O Menino da Lagoa, Edição bilingue (português/ingês) – Abril de 2020; A Menina Raposa, capa de Ana Cristina Dias; Ana Rita e o fascínio dos ovos – Maio 2020; Milú, o Chapeuzinho que gostava de cirandar, Maio 2020; Contos ao Luar, Maio de 2020.

A editar, em breve: Histórias da Bolachinha – Capa e ilustrações de Glória Costa. Distinções: 6


Maio de 2017 – 2.º Prémio de Poeti Internazionali. Poema Rosa de Saron, no Concorso Artemozioni, Cantico dei Cantici In Valle d’Itria, Itália; Maio 2019 - 3º Prémio de Poeti Internazional - Itália. Com o poema “Violino”; 5° Biennale del Festival Internazionale Delle Emozioni, Itália - 10° Edizione Del Concorso Di Poesia e Narrativa: Prémio d’ Onore Concurso de Premio Letterario Internazionale di Poesia “Gocce di Memoria“, Itália, Junho 2019 con la poesia Sfera di cristallo (Bola de Cristal). Concorso “Il Meleto di Guido Gozzano” Sezione Autori di lingua straniera - ATTESTATO DI MERITO, 14 settembre 2019 com la poesia Assenza (Ausência). Itália, agosto de 2019. Jogos Florais Vale do Varosa 2019 – Concurso Literário Tarouca - “O rio, o vale e as gentes”: Menção Honrosa, categoria de Poema.

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Massimo Penna Ancora bambino, Massimo Penna ha iniziato a scrivere poesie. Ha redatto molte composizioni, i cui testi mai ha conservato, perché considerava i suoi ingenui versi come ‘palloncini colorati, allegri e leggeri’, e desiderava che le sue parole fossero scritte solo per rimaner libere e disperdersi nell’aria, secondo il piacere e il capriccio dei venti. Poi più tardi, alcuni decenni fa, ha cominciato a scrivere poesie con maggior costanza e in modo più assiduo benché, tutt’ora, continui a considerare i suoi versi poetici soltanto come ‘iridescenti ed effimere’ bolle di sapone. Difatti, egli soleva definire un poeta semplicemente come una persona che trasforma i sentimenti in parole e che queste poi, accrescendosi, divengano frasi poetiche lievi come bolle di sapone. Egli è, da molti anni, pensionato come funzionario dell’ATAC S.p.A, azienda di trasporto pubblico di Roma, città dove tuttora vive. Oltre ai testi scritti, si dedica anche alla fotografia, astronomia, scienza, archeologia, e allo studio delle lingue antiche e moderne. 8


Da alcuni anni, amministra ed è admin di ‘Elementi di Lingua e Scrittura Etrusca’, un gruppo che attualmente conta di 2700 membri. Su questi argomenti ha scritto, pubblicato e resi disponibili in rete due volumi in formato PDF. Il primo, di 120 pagine, dal titolo: ‘Etruschi - La religione, il territorio, la lingua e i testi tradotti’, rappresenta ‘la sintesi’ dei post più significativi pubblicati e messi a disposizione dei membri, nel periodo; questo prima di limitare il proprio impegno per dedicarsi allo studio di altri argomenti. Il secondo, di 80 pagine, molto più specialistico, ha per titolo: ‘Brevi Tratti di Fonetica, Morfologia, Grammatica della Lingua Etrusca e Testi tradotti’. Massimo Penna

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Stellina, nel Regno Misterioso.

La gente dice che nell'etĂ dell'infanzia dobbiamo lasciar giocare i bambini in modo che possano svilupparsi in armonia. Tentare di occuparli troppo o di assegnare loro responsabilitĂ che non sono inerenti alla loro condizione di bambini, andranno, in seguito, a mostrarsi controproducenti.

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Questo è stato il caso di Mariana. Con Saúl, suo fratello e i suoi genitori, viveva nel centro della città, in un bellissimo appartamento al terzo piano dell'edificio. La ragazzina aveva tutto ciò che era necessario per la sua crescita armoniosa. Appena tornata a casa da scuola, anche se stanca, sarebbe corsa lì e subito avrebbe iniziato a giocare con i suoi giocattoli preferiti. Attenta, come le era stato insegnato, poggiava lo zainetto vicino alla poltrona, in quell'angolo molto speciale per lei.

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Stellina, cosi’ chiamava la sua bellissima gattina, per via di una macchia a forma di stella che aveva sul muso, che subito le andava accanto facendo le fusa e accarezzandole le gambe come i gatti sono soliti fare strusciandosi. La stava osservando saltare, tentando con le sue zampette di attirare l'attenzione di Mariana, come per chiedere il conforto del grembo amoroso della sua padroncina. - Vieni, stellina, vieni sul mio grembo. In un istante, stellina, girò attorno a lei e le salto’ in grembo piena di gioia. Cosi’ restarono insieme, in pieno relax, sul divano per un po’. Poi all’improvviso, 12


come uscita dal torpore, mariana inizia a chiamare stellina:

Vieni, ti darò un bel giocattolino. Stellina, da me devi venire Or ti dono d’un auto il modellino, Allora, ci vuoi salire? Mariana, sempre prudente, Non vedeva alcun pericolo Ma l’automobile di repente Si sfrenò e frecciò via da solo. 13


- Micina, dove stai andando? Disse Mariana, afflitta e mesta Il suo corpo al suolo slanciando Non prende, la gatta se pur lesta. Là restò triste e perplessa Guardandoli sparire - Che cosa sconnessa! Cosa posso concepire?

Con un salto, si alza e corre verso la porta, scruta e vede l’automobilina entrare nella stanza dei genitori. 14


S’avvicina in silenzio ed osserva la porta del bagno aperta. Curiosa e cauta procede. Non ha mai capito il perchĂŠ, ma quello spazio le procurava spavento. Con tono basso chiamò: - Dove siete, auto e gattina? Silenzio assoluto. Ripete la chiamata, ora con una voce piĂš pronunciata. - Stellina, dove sei? Vieni da me, bellissima gattina! Ma niente, la gattina non c'era, era introvabile. Senza alcun risultato, prende coraggio ed apre lentamente la porta del bagno.

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- Ho i brividi, ho paura, Ma devo proseguire; Esiste un segreto è cosa sicura... Dove siete? Mi potete udire? Nessun segno del mio carretto E la finestra è serrata! Poi improvviso, s’ode un grido sospetto, Era di Stellina, spaventata. Dove è la mia gattina Vieni, perché trovati voglio... Trema tutta la, piccolina? Quanto mistero nell'aria o sogno!

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Mariana tremava come uno stelo d’erba verde. Quel terreno tutto nero la spaventava. Si sentì persa nel mezzo di un'ampia strada, piena di traffico. Spalancò gli occhi e sembrò vedere Stellina scivolare tra una di quelle grosse venature quasi color grigio del pavimento. - Stellina, mia micina Vieni da me, per favore Non ti perderò, gattina, Non voglio pensare ma quale orrore!

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Ora, il suo cuore sussultò di soprassalto. Quando vide un grande cratere aprirsi tutto attorno a lei che in un attimo la inghiottì, circondandola di dense tenebre. Qui tutto è oscurità, Dove mi porterà? Cose strambe, Andava a tentoni con difficoltà Poi, sentì mancar le gambe. Passo passo, lentamente, Per timore di cadere, Va la strada tastando prudente E la pista che dovrà percorrere. Paura di inciampare Segue l'istinto, va cautamente E continua a chiamare Stellina, dolcemente.

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- Caro animaletto, dove sei? Vieni da me, torniamo a casa. - Brrrrr. Chi vien da là ? - Chi sei tu? - chiede Mariana, tremante, con voce tremula. - Chi osa entrare nei miei domini? - chiede - Io sono il re di questo posto. Come osi entrare nel regno delle tenebre? - Non volevo venire, cerco solo Stellina, non posso perderla. - Stellina? Chi è Stellina? - La mia gattina! C'è stato un incidente e lei senza volerlo è finita qui. L'ho vista entrare attraverso una grande fenditura e cadere in direzione di questo luogo.

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- La tua gatta non ho vista qui Or guarderò meglio, ragazzina, Vieni, tu invece prosegui In due è più facile cercar, stammi vicina. - Grazie amico ché ascolti il mio pianto Devo proprio portarla con me Desidero trovarla proprio tanto! Per poter star sempre insieme.

Poi alla loro ricerca si aggiunse un colorato pennuto e in seguito un cane… 20


- Ma che ci fai qui? Cosa vuoi da me? - Dimmi, chi sei tu, amico? - Sono Branquinho, il pappagallo. E tu, come sei arrivata nel regno delle tenebre? - Sto cercando Stellina, la mia micetta. - Qui, nel regno delle tenebre? Non ho visto anima viva. Forse meglio chiederlo a Rex. Sa tutto ciò che accade in questo luogo sinistro. - Rex? Chi è?

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- Rex, è il cane guardiano Viene nella nostra direzione, andiamo. È il protettore, gran alano Aspetta che te lo chiamo. - Salve, grande protettore, Hai visto una gattina qui? - Ascolta la preghiera, per favore - Questa gattina è mia. Dimmi di sì. La bestiolina ho bisogno di trovar È venuta in auto, correndo. Se vuoi, mi puoi aiutar Mi renderai la più felice al mondo.

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- Vieni con me. L'ho vista in giro. - Che bella notizia! Portami da lei, per favore. Ti sarò per sempre grata. E i tre andarono in cerca di Stellina, la gatta birichina. E lì in un angolo, spaventata, sta rabbrividendo per il freddo e la fame, da quando precipitò nelle estremità del Regno delle Tenebre. - Quando vide Mariana, corse e le saltò in grembo, lì rimase accovacciata, in cerca di protezione. - Miao, miao. - Bellissima gattina, dai, torniamo a casa. Come stai, bella mia! L'incubo è finito. Andiamo!

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Gioiosi e felici, uscirono attraverso la fenditura che era rimasta aperta nel mosaico del pavimento di quel gabinetto buio, cosÏ pieno di segreti e strane avventure. Strana avventura fu, fin quando due morbide zampette poste sul suo viso svegliarono mariana come da un brutto sogno, quindi le due anime amiche stettero strette l’una all’altra, per un po’, con gran calore. In seguito, passando davanti la porta del bagno, videro una lama di luce, proveniente dalla finestra, che segnava il punto del pavimento come a indicare precisamente il posto dove forse si era aperta la strana fenditura.

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