Sport Dal Daghestan parte la sfida alle big del calcio europeo: un dream team con stelle provenienti da tutto il mondo
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www.russiaoggi.it LUNEDÌ 28 MARZO 2011
Storia Cremlino, le memorie dello Chef che ha conosciuto passioni e vizi dei grandi a tavola
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L’inserto è preparato e pubblicato da Rossiyskaya Gazeta (Russia) e non coinvolge le strutture giornalistiche ed editoriali di The New York Times e la Repubblica
Inserto distribuito con The NYT International Weekly
Istruzione Classi miste e lezioni facolative
Europa, le vie del gas passano da Mosca
Alla Italo Calvino si studia in italiano Frequentata da figli di funzionari dell’ambasciata italiana, ma anche da molti russi, copre tutto l’arco della formazione. Dalla scuola materna fino alla terza media. CAMILLA SHIN, STEFANIA ZINI RUSSIA OGGI
Il principale problema è garantire una risposta alle domande di iscrizione che crescono di anno in anno. La Italo Calvino è una scuola italiana, situata nel centro di Mosca - l’unica nell’intera Federazione - che copre tutto l’arco della formazione primaria: si va dalla scuola materna fino alla terza media. Un istituto paritario, che rilascia diplomi validi per il sistema russo e che prepara quanti intendono continuare gli studi in Italia offrendo un programma formativo che prevede una serie di materie obbli-
gatorie nell’arco della mattinata, alle quali si aggiungono lezioni facoltative nel pomeriggio. La scuola è aperta anche di sera, con una serie di iniziative che coinvolgono anche le famiglie degli studenti. A frequentarlo sono tradizionalmente i figli dei funzionari italiani all’ambasciata di Mosca, ma negli ultimi anni sono cresciute soprattutto le richieste dei cittadini russi: sono molti, infatti, coloro che hanno relazioni commerciali con l’Italia e vogliono che i loro figli vengano educati nella lingua di Dante. Così come i semplici appassionati della cultura italiana, che vogliono fornire ai propri figli una formazione alternativa rispetto a quella tradizionale degli istituti russi.
L’inverno russo conquista Roma
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tà che dovrebbe portare a mettere da parte le riserve di alcuni governi verso la costruzione di tre gasdotti che dalla Russia raggiungeranno molti dei paesi europei, Italia compresa. Per la Federazione si apre così una nuova era da protagonista.
L’epoca della competizione con gli Stati Uniti è stata superata con la fine della Guerra Fredda. E oggi i viaggi nello spazio tornano tra le priorità della Federazione. Che prepara nuove missioni proprio in collaborazione con gli Usa. E il 12 aprile ricorre il cinquantenario della missione di Yuri Gagarin, il primo uomo nel cosmo. Un’icona che, secondo un recente sondaggio, viene adottato come modello di vita dal 35 per cento dei russi. Che non hanno mai abbandonato la loro passione per lo spazio: nuova vita anche per Star City, la città delle Stelle. NASA
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Alla Duma è in discussione una riforma dei visti per gli stranieri che punta a una semplificazione delle procedure, sulla scia delle richieste avanzate dalle multinazionali. Pesa anche la posizione dell’Unione Europea, che reclama da tempo un sistema di reciprocità soprattutto per quanto riguarda le permanenze di breve durata. L’iter legislativo dovrebbe concludersi nell’arco di poche settimane. SERVIZIO A PAGINA 2
Se il mercato punta sull’arte REUTERS/VOSTOCK-PHOTO
Le grandi case d’asta, come Sotheby’s e Christie’s, hanno avviato sessioni sulla Federazione mostrando di credere nella qualità dell’arte russa. E’ la prova che la produzione del paese è quanto mai viva, anche se il mercato interno non è ancora solido. E sempre più collezionisti italiani decidono di investire nella Russian Art.
SUL NOSTRO SITO RUSSIAOGGI.IT Ricette e consigli I segreti in cucina
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L’impresa di Gagarin 50 anni dopo
Visti più facili per gli stranieri
SERVIZI E COMMENTO A PAGINE 6-7
LAVINIA PARLAMENTI
Vecchio Continente sul fronte degli approvvigionamenti energetici, riportando in primo piano il ruolo della Russia. Il suo contributo in termini di forniture di gas è destinato inevitabilmente a crescere nei prossimi anni per soddisfare la domanda di consumatori e imprese occidentali. Una necessi-
SU QUESTO NUMERO
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Mostra In rassegna oltre 200 opere
Prima le tensioni sociali in Nordafrica, che hanno messo a rischio l’importazione di gas. Quindi gli incidenti nucleari in Giappone che stanno spingendo l’Italia e l’Europa a un ripensamento sull’atomo. Due vicende che, nel giro di poche settimane, hanno cambiato profondamanete le priorità del
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Le opere dell’esposizione in corso di svolgimento a Roma
Una rassegna con 200 oggetti provenienti dai più prestigiosi musei di San Pietroburgo, organizzata nell’ambito dell’Anno di cooperazione culturale. DANIELA CIABATTINI RUSSIA OGGI
Nell’ambito delle manifestazioni legate all’Anno della cooperazione culturale Italia-Russia, nelle scorse settimane è stata inaugurata, presso le sale del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma i battenti resteranno aperti fino all’8 maggio prossimo - una mostra con un titolo quanto mai evocativo: “L’inverno russo”. La rassegna, strutturata attra-
verso l’esposzione di 200 oggetti provenienti dai più prestigiosi Musei di San Pietroburgo, come l’Hermitage, il Museo di Arte Russa e quello di Tsarskoye Selo, presenta le tradizionali feste invernali russe del periodo Imperiale. E fa capire come venivano festeggiate e vissute dai nobili e dal popolo. Un tuffo nel passato tra eleganza, primizie e tradizioni, che affascinano non solo i cultori di quelle atmosfere. Molto interessati anche i cittadini che per la prima volta hanno la possibilità di vedere queste opere. SEGUE A PAGINA 11
La cucina russa non avrà più segreti per i lettori di Russia Oggi. Le ghiotte ricette del manzo allo Stroganoff, del borsch, dei pelmeni e di tante altre prelibatezze sono raccolte nella nuova rubrica del nostro sito “A tavola!”. Articoli da far venire l’acquolina in bocca, in cui si racconta la storia dei piatti e, tra un aneddoto e l’altro, si va ai fornelli, con l’elenco degli ingredienti reperibili anche in Italia e tutti i passaggi della preparazione. Come resistere davanti alle suggestive foto dei piatti? Prijatnogo appetita! Buon appetito! GETTY IMAGES/FOTOBANK
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Attualità
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Politica Dopo la revoca dell’incarico crolla il potere di Yuri Luzhkov e di sua moglie Yelena Baturina
Mosca, caccia al bottino dell’ex-sindaco Dopo 18 anni alla guida della città, a settembre Luzhkov si è visto revocare l’incarico da Medvedev. Presto anche le fortune accumulate negli anni hanno cominciato a vacillare.
Nikolai Petrov
GALINA MASTEROVA
ANALISTA E STUDIOSO DEL CARNEGIE ENDOWMENT FOR PEACE
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ITAR-TASS
Luzhkov con la moglie. Il nuovo sindaco Sobyanin sostituirà i vertici dell’amministrazione
I progetti da favola di Luzhkov Nel 2008 la moglie del sindaco Elena Baturina ha presentato l’ambizioso progetto “Arancia”, curato dal celebre architetto Norman Foster. L’avveniristico complesso alberghiero-espositivo avrebbe dovuto prendere il posto della Casa dell’Artista sul lungofiume. Questo concept-project prevedeva la costruzione di cinque edifici di vetro di 15 piani ciascuno. Per la disposizione delle sue parti e per il colore arancione, il complesso, nelle intenzioni dei suoi ideatori avrebbe dovuto assomigliare a un’arancia tagliata a spicchi. Al buio l’edificio sareb-
be stato illuminato di arancione. Ma il direttore del Museo Statale di Architettura David Saraksjan fece notare l’assurdità del progetto. Da molti anni, poi, i moscoviti hanno la speranza (e il terrore) di avere nella capitale la propria Disneyland. Se ne parla dal 1992, quando lo scultore Zurab Tsereteli vinse il concorso pubblico per la costruzione del parco giochi nella parte occidentale di Mosca. Ma, al posto del regno delle favole, sul territorio ad esso destinato presto iniziarono ad apparire officine meccaniche, distributori di benzina, mercati e discariche.
turina ha detto che cercherà di non tornare a Mosca, alludendo al timore di essere arrestata, lamentando che questo porterà i suoi figli a crescere come orfani. Luzhkov ha presentato richiesta di residenza in Lettonia – che l’ha respinta – e sembra che stia cercando di ottenere l’autorizzazione a trasferirsi in un altro Stato europeo. Vladimir Pribylovsky, analista del think tank Panorama, ha detto che in gran parte la spartizione del bottino non è visibile. Aggiungendo che la precedente amministrazione municipale usava una sfilza di società offshore per occuparsi di buona parte delle ricchezze della città: «Non abbiamo visto mettere le mani su queste so-
Questa redistribuzione delle proprietà non riguarda soltanto gli affari di Baturina, ma tutto ciò che era vicino a Luzhkov e alle sue ‘risorse amministrative’. Espressione che sta a indicare la possibilità per i leader politici di influenzare in qualche modo il risultato delle elezioni. La banca, la metropolitana, l’industria delle costruzioni e qualsiasi altra cosa sia controllata dal sindaco o da gente che gli è vicina”
cietà collegate tra loro», è stato il suo commento. Il nuovo sindaco Sergei Sobyanin ha iniziato a fare a pezzi l’amministrazione di Luzhkov, sostituendo i vecchi potenti con persone fedeli al governo federale. «Si tratta di un lungo iter e oggi siamo solo all’inizio», ha spiegato, senza fornire altri particolari. Il destino è sicuramente segnato per il capo della divisione pubblicitaria municipale e il numero uno della metropolitana di Mosca. E nel Paese si scommette su decine di altri nomi coinvolti. Così, in tanti aspettano trepidamente l’evolversi delle cose sperando di sostituirli a breve nelle posizioni di potere.
IN BREVE
Immigrazione Niente più registrazione per i soggiorni brevi
ritornano da viaggi all’estero. Con la modifica proposta, le norme dovrebbero tornare allo status quo precedente, che prevedeva che gli stranieri fossero registrati sotto gli indirizzi dei loro datori di lavoro. I deputati della Duma hanno approvato l’emendamento in prima lettura il 25 febbraio, attribuendogli efficacia retroattiva. «Considerando quanto velocemente hanno agito i deputati, mi aspetto che le modifiche diventino legge molto presto», ha detto Valery Fedoreyev, giuslavorista di Baker & McKenzie. L’Ue chiede che l’obbligo di registrazione venga eli-
Le nuove regole discusse in parlamento. Si va verso lo snellimento delle procedure. L’Ue ha richiesto di eliminare l’obbligo di registrazione per soggiorni inferiori a una settimana. NIKOLAUS VON TWICKEL THE MOSCOW TIMES
minato se i russi si vedranno garantire l’esenzione dal visto per andare in Europa. Intanto resta aperto il fronte delle tariffe sugli articoli casalinghi degli espatriati. Il direttore della Camera di Commercio Michael Harms ha inviato una lettera al vice-premier Igor Shuvalov lamentando la mancata abolizione, nonostante le promesse da parte del governo. I quattro euro per ogni chilo, introdotti la scorsa estate, portano puntualmente a un peso di diverse decine di migliaia di euro, aumentando notevolmente il costo del trasferimento in Russia.
REUTERS/VOSTOCK-PHOTO
Ingresso degli stranieri alla Duma le nuove norme
GIAPPONE NUCLEARE, GLI SCIENZIATI RUSSI SI INTERROGANO SUL FUTURO Gli incidenti nucleari che hanno colpito il Giappone stanno creando interrogativi tra gli esperti russi del settore. In particolare, c’è la sensazione diffusa di un’opinione negativa da parte dei cittadini verso questa opzione. Questo nonostante le prime rilevazioni abbiano escluso possibili contaminazio-
ni per la Federazione. Nel Paese, ma anche a livello internazionale, infatti, sostengono gli analisti, sta prendendo piede una nuova “sindrome di Cernobyl”. Intanto, il premier Putin ha ordinato al ministro dell’Energia e all’agenzia Rosatom di revisionare il settore nucleare e valutare le sue prospettive di sviluppo.
ELEZIONI QUADRO POLITICO IMMUTATO DOPO IL VOTO DI PRIMAVERA
ITAR-TASS
Agli stranieri che arrivano in Russia per brevi soggiorni potrebbe presto non essere più richiesto di registrarsi presso le autorità. La legislazione, attualmente in discussione alla Duma di Stato, prevede infatti la necessità di registrarsi solo se il soggiorno è più lungo di sette giorni lavorativi. L’emendamento mira anche ad abolire una norma secondo cui gli stranieri devono registrarsi con il loro indirizzo di casa. « Sono cautamente ottimista sulla possibilità di risolvere questo problema entro poche settimane», ha dichiarato Frank Schauff, Ceo dell’Associazione delle imprese europee. Tale norma, entrata in vigore il 15 febbraio, ha causato le lamentele delle imprese straniere perché obbliga i proprietari privati a registrare gli inquilini stranieri ogni volta che
Racconti dal fronte
LA DICHIARAZIONE
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Fine della carriera politica e fine delle fortune economiche. Dopo la revoca dell’incarico di sindaco di Mosca, avvenuta la scorso settembre per volontà del presidente Medvedev, per Yuri Luzhkov sono cominciate anche le grane economiche. E subito si è aperta la caccia a spartirsi il bottino. Ad accompagnarlo in questo destino è la moglieYelena Baturina, solo un anno fa la donna più ricca del Paese, accreditata dalla rivista Forbes di una fortuna personale intorno ai due miliardi di euro. Luzhkov e la consorte sono accusati di aver approfittato della carica per arricchirsi personalmente. Il mese scorso, la polizia ha fatto irruzione con le armi in pugno e i passamontagna in testa nella Banca di Mosca, negli uffici di Inteko, l’azienda della Baturina, e in altre due società legate a un controverso accordo immobiliare che ha consentito alla donna di ripagare ingenti debiti dopo la crisi del 2008. Il sospetto è che dietro a queste operazioni ci sia un giro di fatture gonfiate. L’istituto di credito aveva ricevuto una forte iniezione di liquidità dal comune, all’epoca guidato da Luzhkov. Il destino dell’istituto di credito sembra segnato: verrà assorbito dalla banca stataleVtb. Ba-
IN LIBRERIA
Una seduta del parlamento russo
Le elezioni regionali del 13 marzo non hanno prodotto cambiamenti sostanziali nel quadro politico russo. Questo nonostante la portata di un turno elettorale che ha coinvolto 3.200 amministrazioni locali. Cinque dei sette partiti politici della Russia che hanno parteci-
pato alle elezioni dei parlamenti regionali si sono dichiarati soddisfatti dei risultati ottenuti e solo uno deluso, a dimostrazione di come i risultati risultino di difficile lettura per chi volesse loro affidare un peso a livello nazionale, soprattutto per la specificità di molte situazioni locali.
Come vive un soldato in Cecenia MARIA ELENA MURDACA TRADUTTORE DEL TESTO PER L’EDIZIONE ITALIANA
E’ disponibile in libreria il libro «La guerra di un soldato in Cecenia» di Arkadij Babcenko, edito da Mondadori per la collana «Strade Blu». L’autore, 33 anni, lavora oggi come corrispondente speciale per la Novaja Gazeta, lo stesso giornale per cui scriveva Anna Politkovskaja. Arkadij racconta la sua esperienza di guerra in Cecenia, la prima volta come militare di leva a 18 anni, la seconda come soldato a contratto, descrivendo un esercito in pieno degrado sconvolto da un nonnismo endemico di una violenza inaudita. Con la mente lucida nonostante le esperienze che ha vissuto, e che ancora segnano la sua vita, l’autore espone il percorso che porta i soldati a diventare «mangiatori di carne umana». Il libro riunisce le specificità del contesto russo-ceceno, le campagne militari di Eltsin e di Putin, il famigerato generale Shamanov, i russi che hanno combattuto con i ceceni e i ceceni che hanno combattuto con i russi, l’assalto di Groznij, le offensive e le ritirate. Il tutto condito dagli interrogativi universali che ogni guerra porta con sé, su chi vive e su chi muore, su cosa c’è dopo la guerra, sempre che questa terribile esperienza lasci ancora la voglia di essere raccontata da chi vi ha preso tristemente parte. L’esperienza letteraria di Arkadij Babcenko non si esaurisce, comunque, con il suo primo libro. Insieme ad altri veterani di guerra, infatti, cura e dirige il progetto “Iskusstvo Vojny - Art of war”, una piattaforma letteraria per la riabilitazione dei veterani di guerra, che hanno sperimentato la scrittura come modo per liberarsi dall’oppressione della esperienza vissuta in prima persona, curarsi e recuperare un po’ di normalità. Insomma, far uscire la guerra da dentro di sé. Tra l’altro, il suo eccezionale reportage fotografico sulla guerra osseto-georgiana dell’agosto 2008 ha vinto la menzione speciale di Frontline Club.
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Spazio
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Strategie La Russia torna nello spazio in cantiere nuove missioni con gli Usa
RUSSIA OGGI
Il budget statale russo per il settore spaziale ammonta a 13 miliardi di euro annui, contro i 19 miliardi degli Usa Nasa ha completato l’ultima missione verso la Iss il mese scorso. Quando le navette andranno in pensione entro la fine dell’anno, la stazione spaziale Iss dipenderà da piccole navicelle russe per il traghettamento di equipaggi e rifornimenti fino a quando non sarà prodotto un nuovo taxi spaziale degli Usa. «Il futuro è nella cooperazione», ha assicurato Anatoly Perminov, capo della missione spaziale russa: «L’esplorazione spaziale nel futuro significherà impianti industriali automatizzati per l’estrazione e la lavorazione dei minerali sui satelliti del nostro sistema solare; questo significa centrali elettriche che alimentano l’industria spaziale così come la Terra». Mezzo secolo dopo, Gagarin avrebbe sicuramente applaudito un così nobile obiettivo. «In orbita sull’astronave attorno alla Terra, mi sono reso conto di quanto è bello il nostro pianeta», è stato il suo commento dopo l’atterraggio. «Gente, cerchiamo di preservare e accrescere questa bellezza, non di distruggerla».
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I NUMERI
20 Sono i millioni di euro pagati da un privato per essere lanciato in orbita. Un volo effettuato solo dopo una lunga attesa e una scrupolosa preparazione
106 E’ il numero dei russi che hanno viaggiato nel Cosmo in questi cinquanta anni di viaggi planetari. Tra questi vanno annoverate anche tre donne
6700 sono gli abitanti della città delle Stelle, il leggendario centro dell’astronautica russa. Ha la più alta concentrazione di eroi russi per chilometro quadrato
Sopra un’immagine di Yuri Gagarin. L’astronauta russo morì nel 1968 in un incidente aereo. Le sue ceneri sono conservate al Cremlino.
Il ricordo: “Yuri era il migliore” Aleksej Leonov, membro della prima squadra di cosmonauti e primo uomo a uscire nello spazio aperto durante il volo della navicella Voskhod-2 tra il 18 e il 19 marzo 1965, nel suo dialogo con Russia Oggi ricorda: «Nessuno psicologo e nessun politico avrebbero mai potuto prevedere quali sarebbero state le conseguenze mondiali del volo di Gagarin. Nessuno pensò che il suo nome sarebbe diventato il più famoso della storia dell’umanità. Ma quando chiedevano a noi cosmonauti della prima squadra chi fosse il più degno di compiere il primo volo, indicavamo lui”
L’EVENTO
Un documentario e una mostra al Planetario civico di Milano
AFP/EASTNEWS
Cinquant’anni fa il 12 aprile, al grido travolgente di“Andiamo!”, il cosmonauta Yuri Gagarin fu catapultato in cielo su una navicella sovietica diventando il primo uomo nello spazio. Spinto dalla ricerca dell’Unione Sovietica di affermare la propria superiorità tecnica rispetto agli Stati Uniti, il volo di Gagarin divenne uno dei risultati più significativi del ventesimo secolo. Questa incursione nei cieli ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo. E ha segnato un punto a favore dell’Urss nella Guerra Fredda con gli Stati Uniti, non esplicitamente orientato verso la distruzione reciproca. «Nè uno psicologo, nè un politico potevano prevedere quale effetto il volo di Gagarin avrebbe avuto sul mondo», dice a Russia Oggi Alexei Leonov, un altro membro della squadra originale dei 20 cosmonauti sovietici. «E’ stata la più bella gara del genere umano mai messa in scena; ognuno poteva costruire la miglior navicella spaziale o il miglior razzo pilotato. Ma nessuno ne soffriva». Per oltre due decenni le due superpotenze hanno schierato le une contro le altre le loro migliori menti ingegneristiche. Lo sbarco americano sulla Luna, avvenuto nel luglio 1969 ha eclissato tutti gli altri risultati, ma è stata l’Unione Sovietica che in generale ha condotto la gara negli anni precedenti e anche dopo. L’esplorazione dello spazio è diventata sempre più cooperativa dopo la fine della Guerra Fredda e, in particolare, dopo l’accordo tra 18 paesi, tra cui Russia e Stati Uniti, che ha dato vita alla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Gagarin, morto in un incidente aereo nel 1968, resta un’icona: in un recente sondaggio, il 35% dei russi ha indicato la sua figura come un modello da imitare. «Lo spazio rimarrà sempre una nostra priorità: questa è la nostra posizione ufficiale di Stato», ha detto il presidente Dmitri Medvedev all’equipaggio della Iss in un collegamento radio. Da un punto di vista puramente finanziario, i 13 miliardi di euro di bilancio annuale della Russia per lo spazio non possono competere con i quasi 19 miliardi di dollari della Nasa. La Russia, comunque, è leader mondiale nel lancio dei satelliti. Mentre l’agenzia statunitense ha visto le sue speranze di missione su Marte e sulla Luna ridimensionate dall’amministrazione Obama, la Russia continua a coltivare i suoi piani a lungo termine. Nel frattempo, entrambi i paesi stanno tenendo d’occhio la Cina e l’India, che
Il 12 aprile Milano celebrerà l’anniversario del volo di Gagarin. Alle 18, al Planetario, la proiezione di un documentario sulla sua vita. Poi l’inaugurazione di una mostra. L’iniziativa è organizzata dal Consiglio di coordinamento delle Associazioni dei connazionali russi in Italia con la partecipazione di Rossotrudnicestvo.
Storie Come è cambiato il centro dove ci si prepara al cosmo
Viaggio nella Città delle Stelle assunto lo status di monumento dell’architettura sovietica. «Gli astronauti che vengono addestrati contemporaneamente nel Centro Gagarin sono circa una trentina», dice il sindaco Nikolai Rybkin. Tra di loro c’è sempre qualche straniero, in genere statunitense o tedesco. L’addestramento dei cosmonauti russi richiede dai tre ai cinque anni, con almeno un intero semestre riservato alla formazione teorica.
Star City è la cittadella dei cosmonauti. Un laboratorio internazionale per astronauti. E con la più alta densità di ‘eroi’ al mondo. VLADIMIR RUVINSKY RUSSIA OGGI
La città delle Stelle ha 6700 abitanti, lo status di leggenda dell’astronautica e la più alta concentrazione di eroi dell’Urss e della Russia per chilometro quadrato: secondo il sindaco Nikolaj Rybkin, nella cittadella ve ne sono «una quarantina». Qui hanno ricevuto la necessaria preparazione praticamente tutti quelli che sono stati in orbita attorno alla Terra. Molti di loro vi sono rimasti a vivere e a lavorare. L’ex «angoletto nel comunismo», come veniva chiamata la città in epoca sovietica per le condizioni di vita favorevoli, si trova a 25 chilometri da Mosca seguendo l’autostrada “Schelkovskoe shosse”. Entrando si capisce subito che il tempo nella città delle Stelle si è fermato. Quello che un tempo era l’orgoglio del paese ha ormai
Presto i viaggi spaziali non saranno più esclusiva di professionisti, con l’atteso debutto delle compagnie per turisti interplanetari. Così si perderà buona parte del fascino che ancora contraddistingue chi ha viaggiato oltre la Terra. Uno status che lo rende generalmente benvoluto dalle persone, che vedono in lui un uomo di frontiera nel sogno del genere umano di viaggiare nell’Universo.
PHOTOXPRESS
NIKOLAI ALENOV
NASA
a loro volta perseguono ambizioni cosmiche. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, Mosca e Washington hanno unito le risorse nelle missioni per la stazione spaziale russa Mir, che dopo 15 anni di attività è stato dismessa nel 2001. Nel frattempo, il montaggio della Stazione Spaziale Internazionale (Iss) era iniziato nel 1998 e il complesso definitivo dispone ora di 14 moduli pressurizzati. Più di 500 uomini e donne provenienti da 38 paesi hanno volato nello spazio, ma la Iss da sola dovrebbe costare più di 100 miliardi di dollari in 15 anni. Infatti l’esplorazione dello spazio rimane un’attività costosa e anche pericolosa, in cui nell’arco di 50 anni hanno perso la vita dalle 300 alle 400 persone. Dopo 30 anni di servizio e 135 lanci, la flotta di shuttle della
L’epoca della competizione con gli Stati Uniti è stata superata con la fine della Guerra Fredda. E oggi i viaggi nello spazio tornano tra le priorità della Federazione.
ITAR-TASS
Il mito Gagarin 50 anni dopo la sua missione
L’addestramento dei cosmonauti su una navicella spaziale
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Economia
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MATERIE PRIME
A causa delle tensioni in Libia sono diminuite le forniture di petrolio: le stime parlano di un milione di barili in meno
DOPO LE PROTESTE IN LIBIA CRESCE IL PESO DI GAZPROM PER LE FORNITURE DI GAS IN EUROPA
A fronte delle rivolte in Nord Africa, la Russia si conferma un fornitore affidabile. Le strategie sullo scacchiere geopolitico non potranno prescindere dalle mosse di Gazprom. YURI SOLOZOBOV RUSSIA OGGI
«Il nostro scenario di base prevede un’interruzione di sei mesi delle forniture dalla Libia, un danno limitato alle infrastrutture petrolifere, l’assenza di altri problemi riguardo alle forniture da quell’area e un calo non significativo del consumo mondiale». E’ quanto scrive nel resoconto pubblicato all’inizio di marzo il capo degli analisti di Bank of America Francisco Blanch. A causa delle tensioni in Libia, il mondo ogni giorno riceve quasi un milione di barili di petrolio in meno. Quanto al gas, le forniture attraverso il gasdotto Greenstream, che arriva in Sicilia dalla Libia passando sul fondo del Mar Mediterraneo, si sono completamente fermate il 23 febbraio.
ALAMY/PHOTAS
ENERGIA, TUTTO PASSA DA MOSCA Il danno economico causato dai disordini riguarda oltre che la stessa Libia anche l’economia europea. La Libia è un grande esportatore di petrolio verso i paesi del Vecchio Mondo ed è al quarto posto nel rating dei fornitori europei di gas. Dei disordini risente soprattutto l’Italia, che ha perso le forniture di gas libico. Le previsioni a lungo termine sulle forniture libiche di energia all’Europa non sono incoraggianti. La società libica è composta dai rappresentanti di oltre cento diversi clan e tribù, e pertanto le contese sorte tra le tribù potrebbero rapidamente sfociare in una lunga guerra civile. Ciò renderebbe impossibile la fornitura costante di beni energetici dal Paese. Muammar Gheddafi ha promesso di distruggere tutte le infrastrutture petrolifere e del gas qualora vi fosse un intervento straniero. A compensare le diminuite forniture di petrolio saranno i paesi dell’Opec. Anche se non venisse presa a breve la decisione di
nero» da parte del consorzio petrolifero, i prezzi sono scesi. La carenza di gas sarà invece compensata dalle forniture dalla Norvegia e, in misura molto maggiore, dalle importazioni dalla Russia. Gazprom ha aumentato del 50% le esportazioni di beni energetici. Attualmente il gruppo russo esporta quotidianamente verso l’Italia 48 milioni di metri cubi di gas e, come assicurano i vertici della società, le forniture continueranno ad aumentare. Gazprom è pronta a sopperire alla perdita del gas libico in Europa perché non ha problemi ad aumentare la potenza degli impianti. La situazione che si è venuta a creare in Libia e in altri paesi arabi ha messo in questione la loro affidabilità come fornitori stabili di risorse energetiche e ha riattivato l’interesse per la diversificazione delle fonti e delle rotte di approvvigionamento dell’energia. Il maggiore esperto del Centro russo per la congiuntura politica, Dmitri Abzalov, ritiene che l’aumento della
Nuove risorse destinate al Giappone Nei giorni immediatamente successivi al terribile terremoto che ha colpito il Giappone, le autorità russe hanno assicurato la propria disponibilità a incrementare le forniture energetiche verso il paese asiatico per sopperire al blocco dei rifornimenti fino ad allora garantiti dalle centrali nucleari nipponiche, da cui arrivava quasi il 35% di tutta l’energia elettrica consumata nel paese del Sol Levante. Il vicepremier Igor Sechin ha assicurato la disponibilità della Fe-
Dopo le proteste in Nord Africa, il gasdotto South Stream torna di stretta attualità nel dibattito europeo
derazione a fornire 100mila tonnellate di gas naturale liquefatto (Gnl) sia nel mese di aprile, che a maggio. Mentre dall’estremo oriente russo - che ha disponibilità energetica in eccesso - dovrebbero essere indirizzate in Giappone 6mila megawatt elettricità. Infine il presidente Dmitri Medvedev ha assicurato la disponibilità del proprio Paese ad aumentare in maniera considerevole le forniture di carbone rispetto ai valori attuali.
aumentare le quote di estrazione del petrolio, gli esperti fanno notare che l’Arabia Saudita sta già estraendo più petrolio di quanto previsto dalle quote Opec, per compensare la scarsità di forniture dalla Libia. Ad ogni modo, dopo la notizia di un possibile incremento delle quote di estrazione dell’«oro
Commercio La domanda di Pechino riguarda soprattutto metalli rari, oro e carbone
Il fabbisogno di materie prime da parte del gigante asiatico fa crescere la necessità di infrastrutture nelle province più remote della Federazione. RACHEL MORARJEE RUSSIA OGGI
L’Estremo oriente russo, una zona che comprende migliaia di chilometri di foreste inesplorate e tundra nevosa, è scarsamente popolato e conta solo 6,7 milioni di abitanti, pari a circa uno per chilometro quadrato. Ma l’area è ricca di risorse naturali come giacimenti di minerali ferrosi, metalli rari, oro e car-
LE RISORSE
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Sono le tonnellate metriche di minerali estraibili che la miniera di Kimkhan destina al mercato cinese
100
E’ la cifra, in miliardi di euro, che il governo russo vuole investire per lo sviluppo della Siberia nei prossimi anni
bone: tutte materie di cui la Cina ha bisogno per alimentare la propria economia in corsa. Così, il governo russo si è detto pronto a investire per lo sviluppo di queste province 100 miliardi di euro nei prossimi cinque anni, aggiungendo che la Cina svolgerà un ruolo insostituibile nella realizzazione di strade, autostrade e porti. Il progetto della K&S nella Regione autonoma ebraica di Birobidžan rappresenta un buon esempio della cooperazione in atto tra i due Paesi. «Sappiamo che per aprire l’Estremo oriente russo al mer-
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cato occorre la collaborazione di un Paese straniero, e la Cina rappresenta in questo senso il partner naturale, dal momento che può contare su risorse economiche decisamente più cospicue rispetto al Giappone e alla Corea del Sud», spiega Boris Krasnozenov, analista di Renaissance Capital, specializzato nel settore minerario e dei metalli. Stando a Krasnozenov, le infrastrutture rappresentano infatti il tallone d’Achille di questa e di altre regioni minerarie che vanno dall’Africa alla Mongolia. A differenza di quelle però,
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Lo sviluppo e la distensione Accordi in vista con la Cina
tensione in Nord Africa costituisca uno stimolo per la costruzione del gasdotto South Stream, che sarà in grado di sostituire le forniture di gas dalla Libia e dall’Algeria. Il progetto è stato elaborato congiuntamente da Russia, Italia e Francia. Il gasdotto partirà dalla costa russa del Mar Nero e attraverserà il fondo del mare arrivando in Bulgaria; da qui proseguirà sulla terraferma fino al Sud Italia e all’Austria. La portata prevista della pipeline è di 63 miliardi di metri cubi all’anno. Il progetto era stato criticato dall’Unione Europea in quanto troppo dispendioso e di difficile realizzazione, oltre che per il ruolo preminente che avrebbe assegnato alla Russia nel panorama delle forniture europee. Ma, vista la piega che sta prendendo la situazione mondiale e la necessità di contare su partner più stabili , il progetto South Stream è tornato di strettissima attualità. VEDI ANCHE IL COMMENTO A PAGINA 8
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Economia
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Strategie Gli attacchi e gli attentati di febbraio non bloccano il piano governativo
Il terrorismo non ferma il Caucaso ora si punta sul turismo d’alta quota Tra i progetti in agenda, la realizzazione di cinque piste da sci. Per attirare non solo i turisti locali, ma anche gli stranieri. E per rilanciare l’immagine della regione. VLADIMIR RUVINSKIY RUSSIA OGGI UFFICIO STAMPA DEL PRESIDENTE DI ADIGHEZIA
I principali gasdotti che trasportano la materia prima dai giacimenti della Siberia Occidentale fino ai mercati di destinazione dell’Europa Occidentale passano attraverso l’Ucraina (circa l’80% del volume totale di gas esportato). Questo spiega le numerose tensioni politiche che si sono registrate negli ultimi anni tra i due Paesi.
Sergei Mishchenko, sciatore professionista con un’esperienza di 15 anni nello sci, racconta che l’uccisione dei tre turisti avvenuta in febbraio ai piedi del monte Elbrus nella KabardinoBalkaria lo ha costretto ad annullare il suo viaggio nel Nord del Caucaso. «Le montagne sono bellissime, ma ho paura per la mia famiglia. È una meta che va bene solo per chi ama il rischio», ci dice. Le autorità hanno letto l’attentato come un tentativo di bloccare l’ambizioso progetto mln euro turistico che coinvolge il Nord del Caucaso e che Prima fase: i fondi dovrebbe risollevare l’ecosaranno erogati dal nomia di questa complessa 2011 al 2013 regione. Tra le altre cose è prevista la costruzione di cinque impormln euro tanti stazioni sciistiche. Il volume degli Una di esse sorgerà investimenti sull’altopiano di Lagomln euro previsti dal 2014 Naki, un plateau di 650 al 2016 La tappa finale: chilometri quadrati, che l’ultima tranche occupa il 95% del terva dal 2017 al ritorio dell’Adighezia, a 2019 due ore e mezzo di viaggio da Krasnodar; la repubblica più tranquilla del Nord del Caucaso, sfuggita alla minaccia della guerra e agli attentati terroristici. Le autorità dell’Adighezia e della regione di Krasnodar, con cui la repubblica Gli investimenti privati verranno dell’Adighezia divide il plateau, messi a disposizione in tre transono convinti del successo della che. Il loro volume totale si agginuova stazione sciistica e riten- rerà su una somma pari ai 190 migono che nel 2019 potrà attira- lioni di euro re dai 20 ai 25 mila visitatori al
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FONTE: RIA NOVOSTI
In dieci anni 190 milioni di euro
L’obiettivo della Federazione è sviluppare l’estremo oriente russo grazie agli investimenti stranieri
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RAGIONI OLTRE I CONTRASTI
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La Cina ha bisogno di continui approvvigionamenti di materie prime per sostenere la crescita accelerata della sua economia
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La vicinanza della Russia e la sua stabilità economica la rendono un partner più affidabile rispetto ai paesi asiatici e a quelli africani
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La Federazione, a sua volta, ha bisogno di un partner ricco di liquidità per ammodernare le proprie infrastrutture, che in buona parte risalgono ancora all’epoca sovietica e che, in queste condizioni, rendono molto meno dell’effettio potenziale
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«la Cina possiede le risorse necessarie a risolvere il problema». Il gigante asiatico non si è mai dimostrato interessato all’acquisto di quote di controllo delle compagnie russe. «Vuole semplicemente assicurarsi il costante approvvigionamento delle materie prime di cui ha bisogno, e realizzare le infrastrutture necessarie a farle giungere a destinazione. È questo il modello di sviluppo che applica ovunque», aggiunge deciso l’analista. La crescita cinese, che si prevede compresa tra il sette e il nove percento all’anno per il prossimo quinquennio, è strettamente legata alla domanda di acciaio. Per questo i metalli ferrosi rappresentano un aspetto fondamentale per l’economia del Paese. Non c’è quindi da sorprendersi se il project financing per l’iniziativa K&S della Irc sia stato messo a punto dalla banca ci-
nese Icbc e dalla Società nazionale cinese di ingegneria elettrica (Cneec). Quest’ultima è tra le aziende cinesi impegnate nello sviluppo della miniera K&S, «Per le miniere assumiamo prevalentemente lavoratori cinesi. In questo modo, ognuno trae qualche vantaggio dagli accordi», afferma Svetlana Kostromitinova, analista del settore minerario per la Petropavlovsk, che possiede una quota di controllo della Irc. Nonostante questi accordi di tipo commerciale, Russia e Cina - che nel 1969 hanno combattuto una guerra di confine – continuano a guardarsi con diffidenza, ed è per questo che molti dei progetti che i cinesi hanno finanziato nelle province di confine russe hanno impiegato molto a decollare. La realizzazione di un ponte che metta in comunicazione le città cinesi di Blagovechensk e Heihei è allo studio dal 2008, anno in cui Cina e Russia stabilirono la precisa
L’obiettivo è competere con le stazioni sciistiche delle Alpi
giorno e che potrà competere per qualità con le stazioni sciistiche delle Alpi. «In Russia non ci sono località turistiche attrezzate, ma esiste solo un turismo selvaggio», spiega la coordinatrice dell’Associazione dei tour operator russi Maja Lomidze. La nuova realizzazione di Lago-Naki potrà diventare un modello solo quando le autorità dell’Adighezia e della regione di Krasnodar riusciranno ad accordarsi tra loro e con gli ambientalisti. Per il momento esistono due differenti opzioni di sviluppo della zona turistica. In ogni caso, il progetto della nuova stazione turistica prevede un impatto minimo sull’ambiente. Il presidente della repubblica dell’Adighezia Aslan Tkhakushinov e il presidente della North Caucasus Resorts Company (Ncrc), Akhmed Bi-
lalov, hanno sottoscritto in febbraio un accordo di collaborazione per la costruzione della stazione. Nel piano di costruzione è previsto l’utilizzo di tecnologie “verdi”,il trasferimento nei villaggi montani avverrà su veicoli elettrici e le piste da sci verranno raggiunte agevolmente con le funivie. Durante l’inverno il suolo sarà coperto da molti metri di neve e si suppone che in estate i turisti raggingano le piste da sci con le funivie. Inoltre esistono antichi sentieri che portano dalle montagne fino al Mar Nero. Le autorità prevedono che le stazioni turistiche daranno lavoro a decine di migliaia di persone, mentre le attuali tariffe potrebbero attirare masse di turisti, in primo luogo russi, che per l’80% non sono in possesso di passaporti validi per l’estero.
linea di confine, ma si è poi arenato. «Questo non dovrebbe sorprendere, se si pensa che a Blagovechensk sono ancora visibili i monumenti dedicati ai russi caduti durante i bombardamenti cinesi», afferma Charles Kernot, che dirige la ricerca sui me-
Stando agli analisti, una più stretta collaborazione economica negli anni a venire contribuirà a migliorare i rapporti tra i due Paesi. Quando la crisi economica del 2008 ha obbligato la Cina a diversificare i propri approvvigionamenti di materie prime (dal ferro ai carboni metallurgici) che importava dall’Australia e dal Brasile, la Russia è apparsa come una scelta ovvia. Analogamente, la crisi economica che quello stesso anno ha colpito la Federazione, ha fatto comprendere alle imprese russe l’importanza cruciale degli investimenti stranieri. «In questa regione gli investimenti cinesi sono visti particolarmente di buon occhio», conclude Krasnozenov. «Tutte le grandi iniziative nell’Estremo oriente russo e nella Sibera orientale richiedono infrastrutture imponenti, e la Cina in questo avrà un ruolo fondamentale».
I rapporti tra i due paesi restano difficili, ma gli accordi economici favoriscono il dialogo talli e le miniere presso la Evolution Securities di Londra. «Storicamente, tra i due Paesi non intercorrono rapporti sereni» aggiunge, ponendo l’accento su una questione da tempo presente ai piani alti dei rispettivi governi, ma che probabilmente dovrà essere rivista alla luce dell’evoluzione registrata negli ultimi anni dai mercati.
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INVESTIMENTI ALTERNATIVI IN AUMENTO LA DOMANDA CHE ARRIVA DALL’ESTERO. E OGGI LA SFIDA DIVENTA PUNTARE ANCHE SUL MERCATO INTERNO SCOMMETTENDO SUI COLLEZIONISTI
MARCO MARCATILI RUSSIA OGGI
Il mercato russo dell’arte cresce, anche se per il momento soprattutto grazie all’iniziativa degli investitori internazionali. Così la vera sfida ora diventa di far sviluppare un mercato interno di collezionisti competenti. È sicuramente apprezzabile che un numero crescente di opere d’arte russe sia iniziato a transitare sulle principali aste internazionali. Ma è molto più evidente come, in realtà, siano gli intermediari dei beni artistici ad avere intuito quanto il mercato russo sia interessante. Anche dal punto di vista di quell’interesse culturale frenato dalla storia, almeno fino a qualche decennio fa. Attualmente la domanda rilevante di beni artistici in Russia è espressa dalla nuova generazione di collezionisti. Ma è attesa in forte crescita grazie alla realizzazione di programmi museali e di strategie di valorizzazione pubblica del comparto. L’obiettivo è far avvicinare nuovi soggetti maggiormente stuzzicati dalle potenzialità dell’arte russa, ma non intrappolati nel provincialismo sovietico. La difficoltà di disporre di adeguate informazioni di mercato è, generalmente, connaturata al prodotto artistico che, per molti versi, può essere considerato un
Comincia a emergere il valore di tutta la produzione rimasta sepolta durante l’epoca sovietica mercato russo sia al momento ancora più esigua, ma in attesa di crescere vista la decisione di aprire la sessione “Russian art week”da parte delle due più importanti case d’asta del mondo, ovvero Sotheby’s e Christie’s. A questo interesse concreto manifestato nei confronti dei facoltosi collezionisti russi, si aggiunge un interesse pubblico nei confronti della giovane arte russa che sta spingendo la pubblica amministrazione a vario livello a sostenere l’apertura di iniziative museali sul territorio con alcune peculiarità di grande rilievo per questo, come per altri mercati: la continuità di progetto, utile per favorire una sensibilizzazione graduale, an-
ziché iniziative spot, e soprattutto con soldi “veri”, utili per dare fiducia agli artisti e a chi li ospita. Fino ad ora, comunque, il mercato dell’arte russa non è mai realmente esploso (raggiungendo quindi dimensioni paragonabili ai paesi occidentali e in linea con il valore della produzione locale), quand’anche si considerasse ri-emergente da ormai parecchi anni, ma i riflettori sono puntati verso una domanda culturale crescente, che - compatibilmente con un’auspicabile riduzione delle diseguaglianze economiche - comporterà un notevole afflusso di nuovi collezionisti sul mercato internazionale e l’affacciarsi delle famiglie sul mercato domestico, dove ancora risulta rilevante il valore, o il peso, dello status symbol. Un dato certo è che l’arte russa non è mai stata tanto sotto gli occhi dei riflettori come avviene oggi, in un contesto che è alla continua ricerca di mercati emergenti e di nuovi investitori-collezionisti in grado di contenere la perdita di liquidità causata dalla crisi economica, ma in Russia si registra un maggiore fermento nella domanda piuttosto che nell’offerta di beni artistici. Da tempo, le ricerche e l’attenzione di studiosi, da un lato, e le gallerie e gli artisti, dall’altro, hanno accentuato il valore dell’immenso patrimonio artistico russo che, rimasto per quasi un secolo sepolto dalla dittatura sovietica, è stato valorizzato grazie agli ingenti afflussi di capitali a seguito della tra-
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I NUMERI
60% Il rialzo registrato da alcune aste negli ultimi mesi. Una situazione che rischia di creare una bolla nel mercato. il rischio è che a essere danneggiati siano in primo luogo gli artisti
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bene del tutto singolare nella produzione, nella fruizione e, molto spesso, nella sua stessa definizione. Non esistono, infatti, stime adeguatamente sostenute da dati di mercato sulla dimensione economica del mercato artistico in Russia. Soprattutto per quanto riguarda la componente privata. Tuttavia, è utile ricordare come, per esempio, in Italia, dove la domanda culturale è elevata, le aste intercettano poco più del 2% del valore complessivo dei beni artistici sul commercio mondiale. Si può dunque immaginare come la quota intercettata dal
Le grandi case d’asta, come Sotheby’s e Christie’s, hanno avviato sessioni specifiche sulla Federazione mostrando di credere nella qualità dell’arte russa.
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E L’ARTE TORNA NEL MIRINO DEGLI STRANIERI
E’ il dato, in migliaia di euro, speso annualmente dai collezionisti per aggiornare il proprio archivio. Anche se i più facoltosi arrivano a superare quota 100mila
Le ricerche accademiche e l’attenzione di gallerie e artisti fanno crescere il pre
sformazione avvenuta nell’ex impero sovietico. Oggi, la straordinarietà della stagione russa è probabilmente la conseguenza di un’attenzione pubblica, soprattutto rivolta a quei giovani artisti contemporanei ancora “snobbati” dai collezionisti connazionali che, in linea con i comportamenti
degli operatori internazionali su tutti i segmenti di mercato, preferiscono acquisire autori consolidati e opere che sono già riconosciute dal mercato. In ogni caso, se sul piano della domanda c’è fermento, su quello dell’offerta, al di là dell’intervento pubblico, il mercato sembra non essere arrivato. Né
Dal Garage al Vinzavod: le gallerie più prestigiose di Mosca
in Russia, né in Italia. Sono limitate le gallerie “frequentate” a Mosca, sono modeste le gallerie specializzate nella“russian art”. L’Anno culturale italo-russo, che ha preso il via lo scorso mese, è anche l’occasione per capire se quanto accaduto alle arti nell’ex Unione Sovietica potrà costitu-
I collezionisti italiani conquistati Nella penisola si registra una crescita di interesse, confermata dalle grandi case d’aste internazionali RIA NOVOSTI
KOMMERSANT (3)
IL CENTRO VINZAVOD
GARAGE
GALLERIA DI VIA SOLJANKA
MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
Nella sede dello storico birrificio industriale «Moskovskaja Bavarija» si trovano tre grandi sale espositive, alle quali si accompagnano autorevoli gallerie d’arte moscovite, studi di design e atelier di artisti di differente estrazione e orientamento culturale. Senza dubbio si tratta di un luogo tra i più eleganti e prestigiosi di tutto il Paese.
Centro moscovita di cultura contemporanea, inaugurato il 16 settembre 2008. Oltre allo spazio espositivo principale, trovano posto una libreria, un cinema e un caffè. Si svolgono esposizioni delle più famose opere d’arte, oltre che lezioni teoriche e pratiche per gli appassionati del settore, proiezioni di film, dibattiti ed eventi culturali di vario genere.
L’ente culturale «Na Solyanke Gallery» fu aperto nel 1988. La galleria è ospitata in una delle più belle case moscovite. I visitatori possono ammirare le opere di autori classici come V. Favorskij, T. Mavrina, Pavel Kuznetsov. Tutte rarità, provenienti da collezioni private e dai depositi museali; in mostra anche i nuovi lavori di alcuni giovani artisti.
Si tratta del primo museo statale in Russia interamente dedicato all’arte del XX e del XXI secolo. Fondatore e presidente del museo è Zurab Tsereteli, che è anche presidente dell’Accademia russa delle Arti. Dopo vari interventi, legati all’evoluzione di mercato, oggi il museo si sviluppa su quattro sedi nel centro storico di Mosca, collegate tra loro.
EMANUELE NORSA RUSSIA OGGI
I collezionisti italiani sono tra i più affascinati dall’arte russa. «In Italia sono richiesti gli artisti delle avanguardie e del periodo futurista russo», dice Sarah Mansfield, specialista del settore presso la casa d’aste Christie’s, «senza dimenticare il settore delle uova di Faberge». L’attenzione, trainata a livello internazionale dai capitali russi, non è nuova in Italia. Il mercante Emilio Bertonati già negli anni ‘70 aveva saputo fare entrare l’arte russa all’interno
di grandi collezioni italiane. Ancor prima, nell’800, un nutrito numero di artisti russi avevano adottato l’Italia come patria, lasciando dietro di loro una serie di opere nelle collezioni private. «Gli artisti russi vissuti a Napoli nella prima metà dell’800 hanno prodotto durante il loro soggiorno opere che oggi hanno un valore crescente, Shchedrin e Briullov su tutti - spiegano da Finarte Milano - molte di queste opere oggi sono difficili da trovare e potrebbero essere proprio in collezioni italiane». Recentemente grandi nomi russi hanno fatto un balzo dal punto di vista delle quotazioni: in particolare Malevich e la Goncharova, diventata l’artista donna piu’ quotata al
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Le grandi case d’asta stanno realizzando sessioni specifiche sull’arte, antica e moderna, della Federazione
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Istituti di credito Il mercato russo verso il consolidamento, con prezzi più ragionevoli
La caccia all’oro è vicina al capolinea Nuovi scenari per le banche europee L’addio di Barclays e Hsbc segna la fine di una stagione, quella dell’avanzata occidentale nel mercato locale del credito. Ora prevale la stabilizzazione, con le banche russe in crescita.
Andamento del valore degli attivi per le banche outsider straniere
COMMENTO DELL’ESPERTO
Verso un ritiro generalizzato
BEN ARIS RUSSIA OGGI
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RAGIONI PER CUI SI INVESTE NELL’ ARTE
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La possibilità di combinare la prospettiva di veder crescere nel tempo il valore dell’investimento con la passione personale per il settore
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L’anticiclicità di questa asset class, che si muove secondo dinamiche differenti rispetto alle azioni, alle obbligazioni e alle commodity. Inserire opere d’arte nel proprio portafoglio consente quindi di renderlo più bilanciato, ottenendo l’effetto finale di una minore rischiosità complessiva
estigio della Russian Art
ire un fattore per far crescere l’interesse del mercato da un punto di vista sia nazionale che internazionale. L’attenzione dei media aiuterà in tal senso a sensibilizzare i cittadini italiani e il riscontro sarà un indicatore di grande rilievo per gli operatori di tutto il settore.
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A livello nazionale, il possesso di beni artistici comporta anche vantaggi di tipo fiscale. Il patrimonio in questo non è, infatti, soggetto ad alcuna tassazione, cosa che lo rende particolarmente attraente per quanti puntano a una minimizzazione impositiva delle spese realizzate in un dato periodo fiscale
La caccia all’oro è finita, o quasi. Dopo anni di concorrenza serrata tra le grandi banche occidentali per conquistare posizioni importanti nel mercato russo, oggi la corsa sembra meno frenetica e, anzi, ci sono segnali evidenti di stanchezza. Di recente due grandi banche britanniche come Hsbc e Barclays sono tra gli istituti bancari hanno deciso di lasciare Mosca, almeno per quanto concerne la divisione retail. Con una popolazione di oltre 142 milioni di persone, ma una penetrazione bancaria marginale - soltanto un russo su quattro possiede un conto corrente - prima della crisi il settore del retail banking aveva raddoppiato i propri volumi ogni due anni, attirando così le mire dei giganti mondiali del credito. Nel marzo del 2008 Barclays Bank aveva sborsato 433 milioni di euro per acquisire Expobank che ha sede nell’estremo oriente della Federazione. «A Londra hanno capito di aver pagato cifre folli: c’è stata una vera e propria corsa verso l’Europa orientale, che ha portato a valutazioni eccessive» ha detto Sergei Nazarov, capo di Renaissance Asset Management. Di poche settimane il passo indietro, scelta che sarebbe pronta a compiere anche Hsbc, appena due anni dopo la presentazione del piano di crescita. Due anni fa l’istituto di credito aveva aperto quattro filiali a Mosca e una a San Pietroburgo, punti di partenza per un ambizioso piano di espansione da 143 milioni di euro. L’uscita delle due banche bri-
Antonio Fallico BANCA INTESA
Andamento del valore degli attivi per le banche leader straniere
Sono più che convinto che la prudenza di alcuni grandi gruppi bancari internazionali che hanno sofferto più di altri la crisi ha un carattere generale, globale, e non riguarda affatto un paese estero in particolare. Per ciò che attiene il mercato russo, gli ultimi dati macroeconomici, e soprattutto l’attuale congiuntura mondiale dei prezzi dei prodotti petroliferi e del gas, al contrario prospettano un ulteriore sviluppo economico e, quindi, una logica crescita anche del settore bancario. Per i prossimi tre anni Banca Intesa ha piani ambiziosi di crescita sia in termini di portafoglio che di utili. Rispetto a quello europeo, malgrado il mercato russo sia molto competitivo grazie a una forte presenza di banche statali, tuttavia non offre sufficientemente prodotti bancari di qualità. Direi che le voci su un possibile ritiro generalizzato degli stranieri dalla Russia non è una bufala.
Antonio Fallico è rappresentante del gruppo Intesa Sanpaolo in Russia, Presidente di Banca Intesa FONTE : INTERFAX, I DATI: KOMMERSANT
tanniche sopraggiunge dopo che già una sfilza di istituti minori ha rinunciato al mercato russo. Le motivazioni sono molteplici: la crisi ha ridotto gli introiti e ha fatto impennare il numero dei prestiti non performanti. Nel frattempo quasi tutte le banche russe hanno ridotto i propri tassi di interesse, nel tentativo di rimettere insieme le proprie riserve di deposito, riducendo i margini
Oggi solo un russo su quattro ha un conto corrente, quota destinata a crescere in maniera sensibile
di profitto per tutti coloro che operano nel settore. Infine, ha cominciato a farsi sentire la crescita dei due colossi statali Sberbank e Vtb. In ogni caso, questo trend non stupisce gli analisti: lo si è visto già in altri settori, caratterizzati in un primo tempo dalla caccia all’oro, seguita poi dalla stabilizzazione che ha lasciato sul mercato solo le iniziative migliori.
IN BREVE Fiat alla ricerca di nuovi partner
Tashir punta sul made in Italy
Giovanna Bertazzoni MANAGER DI CHRISTIE’S A LONDRA
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Alcuni compratori italiani hanno partecipato alla bagarre che si è creata intorno ai grandi artisti russi del momento”
mondo. Anche in questo il collezionismo italiano ha dimostrato di essere presente. «Alcuni compratori italiani hanno partecipato alla bagarre che si è creata intorno a questi nomi. Nessun nostro connazionale è
Fiat sta dialogando con alcuni operatori russi dell’automobile per crescere nel Paese. E’ la posizione espressa dai vertici del Lingotto, senza fornire ulteriori indicazioni in merito, in occasione dell’ultimo Salone dell’Auto di Ginevra. Nelle scorse settimane sono naufragate le trattative con Sollers per la creazione di una joint venture in Russia focalizzata sulla produzione di au-
RIA NOVOSTI
LA DICHIARAZIONE
riuscito a battere la concorrenza, ma il fatto di presentare offerte importanti durante le aste dimostra già molto», sostiene Giovanna Bertazzoni, a capo del dipartimento di arte impressionista e moderna di Christie’s Londra. Il rapporto tra collezionismo russo e italiano, però, sembra non essere a senso unico. I grandi collezionisti russi da tempo sono interessati alle opere italiane, con una particolare predilezione per l’antico e i maestri del ‘900. Morandi e Fontana sono solo alcuni dei nomi ricercati. Oltre a Guttuso, il cui tratto stilistico è molto apprezzato, tanto da vederlo spesso presente nelle collezioni all’ombra del Cremlino.
REUTERS/VOSTOCK-PHOTO
dagli artisti russi
tovetture e suv. Le due società avevano firmato una lettera di intenti nel febbraio del 2010. Intanto, da Torino hanno annunciato di aver presentato al ministero dello Sviluppo economico della Federazione Russa un progetto riguardante la produzione di circa 300mila vetture all’anno, tra svariati modelli: berline di fascia medio-alta, suv e anche veicoli commerciali leggeri.
Le marche più note del made in Italy nelle principali piazze russe. Il progetto è stato lanciato dal gruppo Tashir, colosso russo dell’edilizia, che ha chiamato a raccolta le piccole e medie imprese italiane che realizzano prodotti di qualità. A partire dalla città di Mosca, le aziende italiane potranno proporre i propri prodotti all’interno di 30 centri commerciali di dimensioni comprese tra 32mi-
la e 42mila metri quadrati. Il costo per le società che intendono aderire al progetto consiste in una piccola fee di ingresso e da canoni di locazione inferiori ai livelli italiani e una quota del 31% sul totale dello scontrino. Commessi, personale e security vengono invece messi a disposizione dalla stessa Tashir, mentre il trasporto merci è affidato a una joint-venture italo-russa.
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Opinioni
ZOOM
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IL GAS E L’EFFETTO NORD AFRICA
SULL’ENERGIA ASSE COMUNE TRA MOSCA E L’EUROPA Sergei Startsev ANALISTA
L
a visita ufficiale a Roma del presidente Dmitri Medvedev lo scorso febbraio ha lasciato in secondo piano un’altra ricorrenza: i 90 anni dalla fondazione della Rappresentanza commerciale russa in Italia. Allora, nel febbraio del 1921, la Russia era ancora dilaniata dalla guerra civile, mentre l’Italia e tutta l’Europa si trovavano alle porte di un’epoca tragica. Oggi il mondo globalizzato si trova di fronte a sfide impegnative. Le conseguenze della crisi finanziaria mondiale non sono state ancora del tutto superate. L’ondata di sommosse popolari nel Nord Africa e nel Medio Oriente sta trasformando sotto i nostri occhi la carta geopolitica del mondo. E non è ancora affatto chiaro quali saranno le conseguenze del devastante terremoto e della conseguente crisi nucleare in Giappone. In queste condizioni di instabilità globalizzata, degli autentici legami di amicizia e di partnership tra i singoli paesi possono svolgere un ruolo decisivo nelle sorti dei rispettivi popoli. A mio parere, ciò riguarda da vicino l’Italia e la Russia. Quanti sforzi furono fatti a suo tempo dai mass media mondiali per convincere gli europei, e in particolare gli italiani, che un «ricatto energetico» perpetrato da Mosca fosse inevitabile. Non ci avrei visto niente di male se l’Italia e altri paesi dell’Ue avessero cercato di diversificare le loro fonti di energia, così come spero che la Russia si dedichi a una diversificazione della sua economia, strettamente connessa all’ampia disponibilità di idrocarburi. E a febbraio per via dei disordini in Libia, Eni è stata costratta a chiudere il gasdotto GreenStream, che porta il gas da questo paese nordafricano all’Europa. Il gruppo ha quindi aumentato le esportazioni di metano da altre fonti, in particolare dalla russa Gazprom. Credo che per tutti noi sia giunto il tempo di abbandonare i vecchi pregiudizi ideologici e riconoscere finalment e ch e u n a p a rt n e r s h i p energetica tra Russia ed Europa abbia un carattere strategico. Ciò riguarda innanzitutto la realizzazione dei gasdotti North Stream e South Stream, in cui Germania e Italia hanno un ruolo di rilievo. È evidente che questi progetti non piacciono certo a tutti, nel mondo. Ma, in casi come questo, mi tornano in mente le parole del premio Nobel Ivan Bunin, che nelle situazioni più intricate amava ripetere: «Non sono mica una banconota, che può piacere a tutti». L’autore è direttore dell’agenzia Ria Novosti a Roma
Georgy Bovt POLITOLOGO
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’ondata di sollevazioni popolari in Tunisia, Egitto, Yemen e altri Paesi arabi è stata ribattezzata in vario modo, da “Rivoluzione Facebook”a“Rivoluzione WikiLeaks”.Apponendo un’etichetta, si cerca di definire chi o che cosa metta in moto queste masse e ispiri milioni di persone a scendere in strada. È inutile, tuttavia, cercare di esaminare in questo modo i tumulti popolari, che prima di tutto inizia sempre spontaneamente. In secondo luogo i giovani ne sono il motore trainante principale. Quindi, la gente è chiamata alla rivolta online, tramite i social network e i telefoni cellulari. Al contempo, anche le motivazioni sono chiare: paradossalmente i regimi politici autoritari arabi conferiscono un valore significativo all’istruzione, giacché la considerano una forma di immunizzazione contro l’estremismo radicale. È anche vero, però, che le generazioni più giovani e sempre più istruite non trovano soddisfazione e modo di realizzarsi nelle compagini politiche di regimi autoritari e corrotti, nei quali la mobilità sociale è irrealizzabile e nei quali non esistono sistemi giudiziari funzionali in grado di promuovere chi è onesto e vuole fare carriera. E presto l’insoddisfazione si trasforma in protesta. In Russia gli analisti politici sono attenti a quanto accade nel mondo arabo per una semplice ragione: molti di loro hanno cercato di proiettare quella situazione sul loro stesso Paese. Per rispondere a questa domanda, è importante prima di tutto prendere atto di alcune differenze fondamentali esistenti tra Russia e Paesi arabi. La prima è di natura demografica: nella Federazione non vi sono le medesime pressioni demografiche dell’Egitto. Fino a tempi recenti, quando il governo ha varato un’iniziativa mirante a far sa-
DMITRY DIVIN
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La disoccupazione in Russia è su livelli contenuti e questo attenua le possibilità di tensioni sociali
Il 15% dei giovani condivide le posizioni dell’estremismo nazionalista. La quota scende tra i senior
lire il tasso di natalità fornendo incentivi materiali, in Russia le nascite erano in calo. La popolazione in età da lavoro è in contrazione, mentre aumenta il numero dei pensionati. Di conseguenza, i livelli di disoccupazione sono bassi. Poiché lo Stato svolge un ruolo più attivo nell’economia, sempre più giovani trovano lavoro nel settore pubblico, per definizione un’opzione più stabile. La seconda differenza è che in Russia non esiste una potente forza ideologica atta a contrastare in modo informale il regime autoritario laico, quel vuoto che in Egitto è stato colmato dall’Islam. In Russia la Chiesa Ortodossa russa ha adottato una posizione nettamente statalista: in linea generale, i giovani russi non si occupano
o che studia in istituti professionali di medio livello. Negli ultimi due anni, si è riscontrato un aumento considerevole dei crimini commessi per motivi nazionalistici, come pure del numero delle azioni estremiste perpetrate apertamente. Questa tendenza si è palesata in modo particolarmente evidente in pieno centro a Mosca nel dicembre dell’anno scorso. La minaccia dell’estremismo nazionalista in e dell’estremismo dilagante tra i giovani, in ogni caso non dovrebbe essere gonfiata. Scopo fondamentale e principale della generazione dei più giovani è tuttora di adattarsi alle condizioni contingenti, e di utilizzarle a proprio vantaggio, come mezzo di realizzazione personale, per migliorare la qualità della propria vita e fare buon uso della nostra società dei consumi. Secondo gli analisti, la sottocultura dell’estremismo nazionalista coinvolge non più di 60-70mila persone in tutta la Russia e tra costoro si registra una predisposizione alla violenza in non più di 25-30mila soggetti. Coll’avanzare dell’età, però, nella popolazione che ha la “tendenza ad avere la testa calda” subentra spesso un atteggiamento più moderato. Da alcuni studi condotti dal Levada Center, se il 15% dei giovani condivide le opinioni dell’estremismo nazionalista, tra i soggetti più anziani intervistati questa percentuale scende al 4%. Tuttavia, il successo a lungo termine nella repressione dell’estremismo non dipenderà dal livello di tolleranza relativamente alto nei confronti delle altre etnie - un lascito dell’Unione Sovietica – ma dalla misura con la quale i giovani russi riusciranno a trovare un loro posto nella società e un’opportunità di crescita creativa. Se si considerano le cose in questi termini, la situazione generale in Russia non appare così infelice come quella dell’Egitto.
eccessivamente di politica e la società russa nel suo complesso - contrariamente a quanto si ritiene di solito - si preoccupa più di questioni strettamente personali che di fare gruppo per affrontare la situazione di petto. I giovani russi hanno ovviamente i loro problemi. Negli ultimi tempi non sono rimasti indifferenti all’influenza di idee radicali di destra e idee estremiste. Secondo fonti del ministeriali, in Russia esisterebbero oltre 200 organizzazioni estremiste, e un numero complessivo di affiliati pari a quasi diecimila persone, quasi tutti giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni. La maggior parte di loro non appartiene alle frange della società: si tratta infatti di individui con un livello alto di istruzione
L’autore è un commentatore politico che vive a Mosca.
L’intenzione o meno di partecipare ad azioni di protesta a sfondo politico, nella maggior parte dei casi, dipende dalle condizioni materiali della famiglia degli intervistati. Infatti, tra i cittadini russi appartenenti a famiglie in cui i guadagni non bastano neanche a coprire i consumi alimentari, il 27% ha dichiarato di essere pronto a prendere parte ad azioni di protesta - soprattutto di piazza - di carattere politico. Nelle famiglie in cui, invece, non ci sono particolari problemi neanche per l’acquisto di beni durevoli, solo l’8% degli intervistati ha dichiarato di essere pronto a partecipare ad azioni di protesta.
Dai dati riportati nel sondaggio risulta evidente, con un risultato non certo sorprendente, che il livello delle attività di protesta dipende soprattutto dalla situazione economica del Paese nel suo insieme e dalle conseguenti condizioni materiali delle singole famiglie di cittadini russi. Le punte massime di attività di protesta si sono osservate infatti in coincidenza delle crisi economiche del 1997 e 2009, e dei provvedimenti di monetizzazione delle agevolazioni sociali nel 2005. Al momento, invece, gli umori di protesta in Russia non superano il livello medio degli ultimi anni.
IL SONDAGGIO Il malcontento dei cittadini IL CENTRO STUDI JURIJ LEVADA HA CONDOTTO UN’INCHIESTA SU UN CAMPIONE RAPPRESENTATIVO DI 1607 CITTADINI RUSSI DAI 18 ANNI IN SU, IN 130 CENTRI ABITATI DI 45 DIVERSE REGIONI DEL PAESE. LA DISTRIBUZIONE DELLE RISPOSTE AD ALCUNE DELLE DOMANDE DELL’INCHIESTA È RIPORTATA IN PERCENTUALE SUL NUMERO TOTALE DEGLI INTERVSTATI.
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Opinioni
SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY
SE GUERRA E PACE DIVENTA UN BIGNAMI Tatiana Shabaeva ANALISTA
DMITRY DIVIN
Q
uando il poeta Evgenij Evtushenko dichiarava: «Un poeta in Russia è più di un poeta», stava sottilmente applaudendo se stesso per il forte messaggio sociale contenuto nei suoi versi. La sua osservazione era e vera, perché, a causa dell’incapacità dei leader nazionali di ispirare il popolo, poeti e scrittori hanno preso il loro posto. Per molti anni, la capacità di citare a memoria alcuni capitoli dall’Evgeny Onegin di Puskin aveva rappresentato il segno di una corretta formazione. Ahimè, però questo segno potrebbe presto essere più difficile da riscontrare. Già nel 2008, il ministero della Pubblica Istruzione aveva abolito la letteratura come materia d’esame per il diploma di scuola media superiore, adducendo la difficoltà di adattamento ai quesiti a risposta multipla introdotti con l’esame di stato unificato. Oggi la Russia sta ampiamente rivedendo la normativa in materia di educazione nazionale e, in base alle nuove norme, lo studio della letteratura non sarà più obbligatorio alle superiori. Gli autori della proposta sostengono che i giovani non hanno tempo di leggere tutti quei libri, e che molti non hanno bisogno
La letteratura sembra ormai fuori moda anche a scuola, ma i classici sono la spina dorsale della cultura di sprecare il loro tempo su Dostoevskij se intendono specializzarsi in chimica o in matematica. Che i giovani russi hanno bisogno di aiuto per concentrarsi su ciò che conta davvero. Lasciate che abbiano il le-
gittimo diritto di passare gli anni del liceo senza la seccatura di dover leggere Tolstoj, Dostoevskij, Cechov o Gorky. Oggi gli appunti sintetici sono diventati la norma, mentre il tempo passato a leggere le grandi opere classiche è ormai fuori moda. I fautori del nuovo sfoggiano argomenti ben costruiti: come può un ragazzo di 16 o 17 anni comprendere il significato della prosa di Tolstoj? Perché forzare gli adolescenti a fare qualcosa di cui non sono ancora capaci? Magari lo faranno poi. Io non credo: tranne pochissi-
me eccezioni, infatti, gli adulti non trascorrono il loro tempo libero su qualcosa che nell’infanzia non hanno appreso essere importante. Infanzia e adolescenza sono i momenti in cui una persona non è ancora indirizzata su un percorso già tracciato, tagliando fuori tutto ciò che non contribuisce allo sviluppo della carriera. Oggi i burocrati russi vogliono incasellare i giovani nella carriera il più presto possibile, usando argomenti ipocriti e falsi. La capacità di una giovane mente di capire e apprez-
be meglio non approcciarsi alla Russia attraverso i soliti miti e stereotipi. «Coloro che si definiscono esperti della Russia di solito non la capiscono realmente», scrive Dahlgren. Grazie al suo libro, gli occidentali possono conoscere un po’ meglio la Federazione. Influenzato anche dalla cattiva immagine del paese diffusa dai media, quando il manager aveva visitato la Russia per la prima volta (a metà degli anni Novanta) si era portato dietro due scatole di vestiti per i poveri bam-
bini orfani che pensava vagabondassero per Red Square. Così era rimasto sorpreso nel vedere che non solo che i bambini erano ben vestiti e accompagnati dai genitori, ma anche che rifiutavano i vestiti. Anche le attività di Ikea in Russia non erano partite sotto i migliori auspici tra tensioni con le autorità locali sulle autorizzazioni e il crollo del rublo. Eppure i luoghi comuni sono stati superati dall’esperienza concreta: in dieci anni Ikea ha aperto centri commerciali in altrettante città della Federazione, ai quali si aggiunge un enorme centro di distribuzione. «In quale altro luogo si sarebbero potuti ottenere risultati così impressionanti in così poco tempo?», si chiede.
L’autrice si occupa di ecologia e storia, compone testi teatrali e fiabe
FISCO E TRASPARENZA
TRE ANNI DI TANDEM
COME UNO ZAR
Editoriale
DMITRI KAMYCHEV VLAST
EDITORIALE VEDOMOSTI
L’elezione di Dmitri Medvedev tre anni fa fece nascere in una parte della società russa vaghe speranze, su un possibile cambiamento della politica. A distanza di tre anni, quelle speranze non si sono realizzate, ma hanno addirittura lasciato il posto alla sensazione di aver perduto la principale conquista degli anni in cui ha governato Putin: la stabilità. Questa opinione è condivisa non soltanto dai semplici cittadini, ma anche dai dirigenti politici. Anche se al momento è difficile che il vento delle proteste in Nord Africa possa arrivare a soffiare fino a Mosca.
La partecipazione di Medvedev e il suo discorso alla commemorazione dei 150 anni dall’abolizione della servitù della gleba sono il segno più evidente che il presidente non condivide le idee di una modernizzazione conservatrice degli ideologi del partito al governo. Se Medvedev condividesse sul serio i principi riformatori di Alessandro II, il paese e il presidente sarebbero all’alba di grandi cambiamenti. Medvedev e il suo entourage dovranno lottare strenuamente contro l’arcaica feudalità che negli ultimi tempi è ricomparsa sotto nuove forme che penalizzano la gente comune.
IL SUPER-MANAGER E L’AMORE INATTESO Svetlana Smetanina SCRITTRICE
L
a storia di un amore inaspettato per la Russia e il suo popolo, sbocciato solo quando il protagonista è riuscito a scrollarsi di dosso gli stereotipi diffusi dai media internazionali. Si può riassumere così la vicenda di Lennart Dahlgren, svedese, per dieci anni a capo di Ikea Russia. Il super-manager, che ha pubblicato un libro sul tema, dal tito-
lo Nonostante l’assurdo: come ho conquistato la Russia e la Russia ha conquistato me, spiega: «Abbiamo la tendenza a considerare gli stereotipi su questo paese come se fossero la realtà. Abbiamo un’immagine obsoleta della Russia, quando in realtà è come un mosaico in continua evoluzione». Chiunque si aspetti un altro manuale su come avere successo nelle vendite resterà deluso. Qui non si parla di business: il valore del libro è nel tentativo di spiegare al lettore perché sareb-
zare Tolstoj può essere messa in discussione solo da coloro che non sono riusciti a cogliere il messaggio. Le persone che amano i classici sanno che a ogni età è possibile ritrovare gli autori amati e scoprire nuovi significati nel loro lavoro. Spesso si dice che il mondo è cambiato e noi viviamo in un’era digitale in cui la letteratura classica è diventata semplicemente obsoleta. Ma ciò che veramente tali dichiarazioni nascondono è l’assunto secondo cui “la letteratura classica è troppo complessa e rende le persone più sofisticate, mentre non abbiamo bisogno di un pubblico sofisticato e con motivazioni difficili da prevedere.” La storia dimostra come la paura di leggere nasca sempre dalla paura di pensare. Forse è per questo che 15 anni fa, insieme con i riassunti dei libri, le librerie russe sono state inondate anche di volumi di saggi scolastici già pronti. Una rappresentazione sintetica di un lavoro letterario si legge facilmente e rapidamente, ma non incoraggia lo sviluppo delle idee. L’autrice è nata a Kazan, ma vive a Mosca, dove negli ultimi 10 anni ha lavorato come traduttrice. Scrive di ecologia e storia, compone rassegne teatrali e fiabe. Ha un blog su questioni che trova interessanti, dolorose e inevitabili.
Avendo vissuto in Russia per un decennio, Dahlgren ha trovato una spiegazione per l’immagine negativa della Russia in Occidente: c’è un interesse nel mantenere questa immagine. distorta sugli eccessi che caratterizzano la società russa Ma la realtà è diversa, fatta di persone con una grande voglia di fare. «So per certo che mi mancherà sempre questo folle paese pieno di amore, senza comprendere pienamente perchè», scrive Dahlgren in un passaggio del suo libro. «La Russia è come una droga e io ne sono dipendente». Questo sì che è amore in stile svedese.
RASSEGNA STAMPA IL DUALISMO TRA PUTIN E MEDVEDEV NON RISCALDA GLI ANIMI DEGLI ANALISTI, CHE VORREBBERO RIFORME PIU’ NETTE La disillusione nei confronti di Dmitri Medvedev è il tratto prevalente in molti degli articoli politici comparsi sui principali giornali russi nelle ultime settimane. Le speranze di un cambiamento deciso rispetto all’impostazione data da Putin al paese nella maggior parte dei casi sono andate tradite. Gli analisti politici si fanno portavoce delle esigenze dei cittadini che chiedono un sistema più trasparente e in questo senso accolgono con qualche riserva anche gli impegni a dichiarare redditi e spese dei pros-
simi candidati di Russia unita. In pochi, comunque, ritengono che il vento delle proteste che dall’Egitto si è esteso al resto del Nord Africa e a parte del Medio Oriente possa arrivare fino a Mosca. Perchè si possa produrre un effetto simile non basta, infatti, il malcontento diffuso della gente comune, ma occorre anche una volontà di cambiamento da parte di alcuni di coloro che hanno in mano le leve dell’amministrazione.
A cura di Veronica Dorman
MOSKOVSKI KOMSOMOLETS
«Abbiamo bisogno di gente onesta, di professionisti efficienti», ha dichiarato il primo ministro Vladimir Putin rivolgendosi ai candidati alle legislative del Partito Russia unita. A questo proposito, ha in mente di indurli a dichiarare non soltanto i loro redditi, ma anche le loro spese. Se il primo obiettivo è più facile da realizzare, sono forti le perplessità in merito alla possibilità di centrare il secondo. Di fatti non esistono strumenti per rilevare se le spese dichiarate volontariamente da chicchessia corrispondono a quelle effettivamente sostenute nell’arco dell’anno.
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TELEMOSCA
GLI INCIDENTI STRADALI E LE AUTO INTELLIGENTI Gianfranco Azzena RICERCATORE
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a piaga delle vittime dovute agli incidenti stradali accomuna tristemente l’Italia e la Russia. Nella Penisola si registrano oltre 4mila morti ogni anno, nella Federazione il numero sale a circa 26mila. In entrambi i casi, spesso si tratta di giovani e all’incirca in un caso su tre sul conducente vittima del sinistro vengono rilevati livelli alcolici elevati. Per contrastare questo enorme problema sono state condotte diverse campagne di comunicazione sia in Italia che a livello di Unione Europea, con l’obiettivo di spingere i cittadini a evitare di mettersi alla guida allorché si versa in stato di ebbrezza. Le autorità di Mosca non sono state da meno: da alcuni mesi sui cartelloni di alcune grandi città sono apparse le foto di una gigantesca bottiglia di vodka contenente un’auto accartocciata dopo un incidente. Negli Stati Uniti e in Europa esistono già diversi dispositivi che consentono di misurare il tasso di alcolemia del conducente e capire se è in condizioni di guidare. Il loro limite è nella volontarietà di sottoporvisi: in sostanza bisogna soffiare nel dispositivo. Da anni studio il problema, alla ricerca di una soluzione innovativa. Nel 2008 l’Istituto di Clinica Chirurgica dell’Università di Ferrara da me diretto e il Ministero dei Trasporti hanno siglato una convenzione di ricerca che ha portato alla nascita di Angel (acronimo per ANalyzer for Gas Expiratory Level), brevetto che condivido con l’ingegnere Antonio La Gatta, imprenditore del settore biomedicale. La peculiarità del sistema consiste nel fatto che la misurazione viene effettuata analizzando il tracciato molecolare dell’alcool nel respiro di chi si mette alla guida, concentrandosi solamente sul conducente anche in presenza di passeggeri ubriachi. Risultato che si raggiunge attraverso tre sensori sempre in funz i o n e , ch e p re n d o n o i n considerazioni tutte le variabili che intervengono nella modificazione della dispersione del gas espirato nell’abitacolo (come finestrini aperti e climatizzazione attiva). Angel è stato selezionato dal Ministero della Funzione Pubblica tra i progetti protagonisti dell’iniziativa “Italia degli Innovatori” ed è stato ospitato nel padiglione italiano dell’Expo di Shanghai. Quest’anno la stessa iniziativa farà tappa a Mosca e l’auspicio è che in quell’occasione ci possa essere un approfondimento della soluzione, dato per altro che - entro il 2014 - la Russia diventerà il primo mercato automobilistico europeo. L’autore è il Presidente del ConsorzioVeneto Ricerche
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Società
SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY
Urbanistica I cartelloni deturpano Mosca
Nel nome di Italo Calvino Scuola italiana nella capitale
Pubblicità selvaggia si cercano soluzioni Vent’anni fa un’insegna in cima a un edificio era un’esortazione a lavorare meglio e di più. Oggi, invece, i dirigenti delle agenzie si interrogano sul caotico contesto urbano.
Dalle materne ai corsi serali
MAX AVDEEV (4)
La Italo Calvino è una scuola privata con una retta annuale che va dai 3mila euro circa per l’asilo agli 8mila per il liceo. La maggior parte dei studenti è di nazionalità russa o proveniente da famiglie miste. Per consentire agli studenti di sostenedere esami della scuola italiana nella sede a Mosca, l’istituto ha richiesto la parificazione al ministero russo l’Istruzione. L’ora di religione è prevista nell’orario didattico, ma senza obbligo di frequenza. La Calvino organizza, inoltre, corsi facoltativi pomeridiani. Nelle ore serali ospita invece lezioni di italiano con insegnanti madrelingua. per allievi esterni alla scuola.
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GALINA MASTEROVA RUSSIA OGGI
All’interno del ristorante Tgif di piazza Pushkin, a Mosca, sembra quasi che sia notte, anche se è pieno giorno. Il locale è pieno di finestre. Eppure qualcosa impedisce alla luce del sole di entrare. Due pareti all’esterno di questo edificio risalente agli inizi del XX secolo sono rivestite pressoché completamente da una gigantesca pubblicità di una stazione sciistica di Sochi. Il cartellone, sul quale spiccano due sciatori in montagna, ha un sapore nostalgico vagamente sovietico. Vent’anni fa un’insegna sul tetto di un edificio era un’esortazione in stile sovietico a lavorare meglio e di più, ma oggi a Mosca la sovrabbondanza di questi pannelli pubblicitari è arrivata a tali estremi che perfino i dirigenti delle agenzie di pubblicità ammettono che la città è precipitata nel caos dal punto di vista estetico. «In quest’area centrale a predominare dovrebbero essere gli edifici storici, e non fabbricati tappezzati di pubblicità» ha affermato Konstantin Mikhailov, esponente dell’associazione Archnadzor per la tutela del patrimonio architettonico. «La
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
LE TESTIMONIANZE
La signora Azal
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Siamo arrivati a Mosca sei anni fa. Per i primi tre anni i bambini hanno frequentato l’asilo e la scuola russi per imparare la lingua locale. Ma ci siamo accorti che in questo modo stavano dimenticando l’italiano e abbiamo cambiato rotta”
Gli allievi studiano tre lingue: l’italiano, l’inglese e il russo. Le ore di religione sono discrezionali
Leonardo e Alessandro
Antonia Migliozzi
La scuola è bella, ho tanti amici, le lezioni sono interessanti. Mi piace molto la lezione di attività motoria perché d’inverno si va a pattinare e d’estate si gioca a calcio. Rimango a scuola tutti i giorni anche nel pomeriggio, perché mi diverto”
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non è obbligatorio, anche se i figli di italiani vi aderiscono nella quasi totalità. Quest’anno come disciplina alternativa la scuola propone anche lo studio della carta dei diritti dei bambini. Inoltre l’istituto è attivo in molti dei progetti di scambio culturale che si stanno realizzando in questi mesi, in occasione dell’anno culturale Italia-Rus-
sia. A Natale l’istituto ha organizzato una mostra di disegni dedeicate a Cipollino, un eroe dei libri di Gianni Rodari, autore molto amato anche in Russia. E altre iniziative, assicura la direttrice, verranno lanciate prossimamente, per rendere, attraverso l’istruzione, sempre più saldo il legame tra i due paesi e le due culture.
Cremlino, le memorie dello Chef “Quelle cene per Nixon e Kohl”
Come è arrivato tra le mura del Cremlino? Quando ero a scuola mi piaceva molto la storia e avrei voluto iscrivermi all’istituto storico-archivistico. Ma ho frequen-
BIOGRAFIA NAZIONALITÀ: RUSSA ETÀ: 54
L’ex chef del Cremlino, Viktor Beliaev, parla delle passioni gastronomiche di Margaret Thatcher e Richard Nixon e delle novità apportate alla cucina del primo ministro sovietico. Un’esperienza straordinaria. Che riserva diversi episodi curiosi.
KIRILL LAGUTKO
tato l’istituto culinario, secondo la volontà di mio nonno. Dopo il diploma con lode sono stato assunto al“Praga”,il principale ristorante di Mosca. Nel 1975 sono stato inviato al Cremlino per il ricevimento in occasione de trentesimo anniversario della Vittoria (della Seconda Guerra Mondiale, ndr). E’ stata quella l’occasione in cui mi sono fatto conoscere. Poco dopo è arrivata, infatti, la chiamata dalla cucina speciale del Cremlino e del Consiglio dei Ministri dell’Urss.
MaximTkachev CEO DEL GRUPPO NEWS OUTDOOR,
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La violazione della legge federale e delle normative emanate dalla municipalità di Mosca hanno provocato il caos che tutti noi abbiamo ora sotto i nostri occhi”
I NUMERI 1° posto
20 percento
33 manifesti
L’outdoor domina il mercato pubblicitario di Mosca, soprattutto tra le multinazionali
La riduzione di manifesti per le strade a Mosca, da attuare entro l’inizio del 2013
Sono stati rimossi solo a gennaio perchè ritenuti dalle autorità troppo invasivi
c’era una tovaglia da 12 metri di lino bianco candido. E nel centro erano ricamati tutti gli stemmi delle repubbliche sovietiche. Solo per sistemarla a dovere c’era voluta un’ora. Ai coreani piaceva ordinare a colazione o a pranzo un calice di vino rosso. E qualcuno “per sbaglio” rovesciò il vino sulla tovaglia bianca: “Ops, ho fatto la Piazza Rossa”. Ci prendevano in giro...
INTERVISTA CON VIKTOR BELIAEV
Viktor Beliaev, per 30 anni chef del Cremlino, racconta gusti e aneddoti culinari dei potenti a tavola. Da Margaret Thatcher a Richard Nixon. Una vita intensa, trascorsa a cucinare per i grandi della Terra. A Russia Oggi lo chef Viktor Bellaev racconta la sua storia.
LA FRASE
Mia figlia Elena frequenta la seconda elementare. Della didattica siamo molto soddisfatti, abbiamo ottimi insegnanti. Mi confronto spesso con le mie amiche in Italia e vedo che qui siamo molto più avanti con il programma di studi”
ALEXEY MAISHEV
«Svolgiamo regolarmente gli esami, emettiamo pagelle, con le quali i bambini in Italia possono continuare gli studi in qualsiasi momento ed in qualsiasi scuola del nostro paese», spiega Iabichella. Le lezioni curricolari terminano alle 16.30 due giorni su 5. Negli altri giorni, per pranzare, è in funzione un servizio mensa fornito da un ristorante italiano. A disposizione degli alunni ci sono numerose attività facoltative: drammaturgia, musica, un laboratorio d’arte, uno di informatica, la piscina per i più piccoli e lezioni di inglese e russo. E sono molti i ragazzi che si fermano tutto il pomeriggio. «Sinceramente, non ho mai visto bambini così contenti di andare a scuola. La Italo Calvino per è un punto d’incontro anche per i loro genitori». I ragazzi apprendono tre lingue: l’italiano, l’inglese e il russo. Gli insegnanti italiani si occupano delle materie filologico-letterarie e scientifico-matematiche. Tra gli insegnanti di musica c’e anche il musicista Antonio Gramsci, che si occupa di musica medievale barocca e durante le ore di lezione fa usare ai ragazzi i tamburi orientali. L’insegnamento della religione
città si è ridotta così per la smania di ricavare più soldi possibile da ogni metro quadrato di superficie urbana». Piazza Pushkin è l’equivalente di Times Square a New York o di Piccadilly Circus a Londra. Uno dei problemi più difficili da risolvere è che molte delle pubblicità affisse in città sono irregolari. La carenza di un’azione concreta e coordinata contro coloro che affiggono abusivamente i pannelli pubblicitari è tale che si sono moltiplicati i sospetti di corruzione all’interno del consiglio municipale. «Mi accontenterei di poter vedere la città nella quale vivo» si lamenta la giovane Kholina, secondo la quale il cambiamento traspare in modo ormai evidente da come rispondono gli interlocutori ai quali si chiede un indirizzo: «Giri a sinistra dopo la Toyota, e troverà L’Oreal. Continui, dopo la Pepsi svolti a destra e vada verso l’edificio della Sony».
Ci sono stati dei momenti difficili in cucina? Una volta è arrivata una delegazione della Corea, con la quale all’epoca non eravamo in buoni rapporti. La sala da pranzo aveva 36 posti. Sul grande tavolo ovale
Per chi ha cucinato? Ho preparato da mangiare per Indira Ghandi, Erich Honecker, Helmut Kohl e Valery Giscard d’Estaing. Una volta sono riuscito ad accontentare anche Margaret Thatcher, che di solito non si avvaleva dei nostri servizi, ma di quelli dei cuochi dell’ambasciata. Quante ne ha viste tra i fornelli.. Quando venivano i leader mondiali era sempre un evento e le raccomandazioni del Kgb si
sprecavano. La porta che divideva la sala da pranzo dalla cucina eravamo soliti chiamarla “la frontiera dell’Unione Sovietica”. Potevano attraversarla solo i camerieri e i direttori di sala. Ho tanti ricordi. Tra gli altri, una foto con Nixon, sulla quale c’è scritto: “A Viktor Beliaev, un cuoco davvero grande”. Come vengono controllati gli alimenti che arrivano sulla tavola dei capi di Stato? Tutte le partite di prodotti alimentari passano per il laboratorio di analisi chimiche. Viene controllato il contenuto di metalli pesanti, pesticidi e altre sostanze nocive. Se non rispondono alle norme sanitarie, tornano indietro. A cura dI Vitalij Diachkov Rivista Itogi Intervista completa su russiaoggi.it
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Cultura
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DA VISITARE
RIA NOVOSTI
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LEONARDESCHI. DA FOPPA A GIAMPIETRINO 20 MARZO - 10 LUGLIO CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
All’inaugurazione dell’evento, patrocinato dal Ministero dei Beni Culturali e promosso dal Festival Artistico “Diaghilev Postscriptum”di San Pietroburgo, in collaborazione con l’Unione Artistica Europea, presieduta da Marisa Pinto Olori del Poggio, e con il sostegno di Louis Godart, hanno partecipato l’ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Aleksej Meshkov, il direttore artistico del Festival delle Arti“Diaghilev Postscriptum”, Natalia Metelitsa, e il direttore del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni popolari, Stefania Massari. Tutti concordi sull’importanza della mostra, che «rappresenta per i due popoli una magnifica occasione per apprendere meglio le loro tradizioni e arricchire i legami spirituali instaurati secoli fa», a riportare solo uno dei tanti commenti. Tra le feste invernali tradizionali russe c’è Maslenitsa che, come ha spiegato l’ambasciatore Meshkov, è «la cugina del Carnevale». Si tratta di una ricorrenza molto importante per tutti i russi, in quanto celebra
Guida alla mostra LE DATE La mostra “L’inverno russo” è aperta al pubblico fino all’8 maggio presso il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma ORE Dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 20 INDIRIZZO Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma. Piazza Guglielmo Marconi, 8 SITO INTERNET www.idea.mat.beniculturali.it
L’ambasciatore Meshkov, durante il suo intervento, ha confermato le parole dell’Onorevole Mollicone, ribadendo la vicinanza tra le due culture, quella russa e quella italiana: osservando l’esposizione non saprete dire se vi trovate davanti ad uno stand dedicato all’inverno russo oppure ad uno di quelli con le tradizioni italiane in esposizione permanente al museo», è stato il suo commento. Il pubblico presente all’inaugurazione ha dimostrato di ap-
l’addio all’inverno e il benvenuto alla primavera. Questa festa affonda le sue origini nel paganesimo ed è considerata la sola festività originale russa dal sapore carnevalesco. Proprio a proposito di Maslenitsa l’Onorevole Federico Mollicone, Presidente del Comitato per il Carnevale Romano, ha sottolineato le similitudini tra il carnevale italiano e questa festa russa, come, ad esempio, le origini pagane di entrambe le festività invernali.
prezzare gli oggetti in mostra e le istallazioni presenti, esprimendo commenti molto positivi sia sull’iniziativa, sia sull’esposizione. Nell’inverno russo, oltre a Maslenitsa, ci sono altre festività invernali importanti da ricordare, come le feste legate allo Svjatki, nel periodo di Natale. Non a caso, all’interno della mostra, il Natale viene presentato attraverso le decorazioni da appendere e i giocattoli per i bambini. Tra gli oggetti di maggior prestigio arrivati da San Pietroburgo ci sono i costumi da carnevale dei nobili, gli abiti da festa del popolo, i costumi teatrali, una slitta di carnevale risalente al XVII secolo e una appartenuta allo zar Nicola II e le tele del pittore Boris Kustodiev. All’interno della mostra è stata allestita anche la riproduzione di una tipica izba russa, arredata con oggetti comuni, come il samovar, cioè la tipica teiera russa, la nabiruscica, il canestro per la raccolta dei funghi, e lo svetetz, vale a dire il portacandele. Tutti oggetti di gran pregio. E per palati fini.
GLI ANNI DI FORMAZIONE DI MARIANNE WEREFKIN 6 MARZO - 3 LUGLIO MUSEO COMUNALE D’ARTE, ANCONA
La mostra “Artisti russi tra Otto e Novecento” ricostruisce il periodo di formazione e di riferimento di Marianne Werefkin (Tula, 1860 - Ascona, 1938), avvenuto in Russia tra il 1880 e il 1896.
RIA NOVOSTI
Quell’inverno che riscalda Roma
FONDAZIONE MARIANNE WEREFKIN
LAVINIA PARLAMENTI (3)
L’esposizione presenta una scelta di ventidue dipinti dei pittori cosiddetti “leonardeschi”, provenienti dalle collezioni dell’Hermitage. Ad affiancarli, altrettante opere delle raccolte civiche pavesi prodotte nella medesima temperie culturale
DALL’ICONA A MALEVICH. 8 FEBBRAIO - 30 APRILE, PALAZZO PITTI, FIRENZE
L’Andito degli Angiolini ospita una selezione di 40 dipinti provenienti dal prestigioso Museo Russo, un numero dimensionato agli spazi non vasti ma seducenti degli ambienti lorenesi, e scelto in modo da offrire un florilegio dell’arte russa.
Danza Da San Pietroburgo all’Italia. La redazione di Russia Oggi ha incontrato Alina Somova e Olesja Novikova
Le stelle del balletto Mariininsky ospiti alla Scala di Milano
VALENTINA BONELLI RUSSIA OGGI
Due stelle del balletto russo“in prestito” a Milano. Si tratta di Alina Somova e Olesja Novikova, chiamate direttamente dal direttore del corpo di ballo, il russo Makhar Vaziev, che le lanciò giovanissime negli anni in cui guidava la compagnia di San Pietroburgo. Autentica bellezza russa, Alina in palcoscenico ha il fascino delle ballerine imperiali; fuori dalla scena è una ragazza di 25 anni sorridente e disinvolta, elegantissima nel suo look griffato. Diplomata all’AccademiaVaganova, ha debuttato diciottenne nel Lago dei Cigni e dal 2008 è Prima ballerina del Teatro Mariininsky: «Un titolo che impli-
Due danzatrici eteree, che fuori dalla scena stupiscono per la dolcezza dei tratti e la semplicità
ca un’enorme responsabilità, ma che mi regala grandi emozioni» spiega. Del suo vasto repertorio, lei, che si definisce «una ballerina dal temperamento lirico-romantico», afferma di prediligere due balletti, La Bayadère e Romeo e Giulietta. Nella sua vita dedicata alla danza, poco è il NATASHA RAZINA (2)
L’invito è venuto dal direttore del corpo di ballo milanese, il russo Makhar Vaziev, che le lanciò giovanissime negli anni in cui guidava la compagnia di San Pietroburgo.
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Olesja Novikova nel ruolo di Kitri nel balletto “Don Chisciotte”
Alina Somova nel ruolo di Odette ne “Il Lago dei cigni”
tempo per altre passioni: tante, alcune insospettabili. «Amo molto l’opera, che ispira le mie interpretazioni. Adoro Puccini, soprattutto Tosca, e ogni volta che ascolto I Pagliacci di Leoncavallo piango. Mi piace l’arte e approfitto delle tournée per
visitare musei e monumenti». Olesja Novikova, reduce dal successo dell’Histoire de Manon accanto a Roberto Bolle, è attesa nuovamente alla Scala nel Gala des Étoiles di fine aprile, dove danzerà in coppia col marito, Leonid Sarafanov, mentre il
prossimo ottobre debutterà nella nuova produzione di Rajmonda. Ammirata in scena per il temperamento brillante e la delicata sensualità, di persona Olesja è un’incantevole giovane donna dai modi gentili e riservati. Allieva modello dell’Accademia Vaganova, al Mariininsky ha ottenuto subito ruoli da protagonista e oggi, a 26 anni, Prima solista, vanta un ampio repertorio: «Non ho un balletto preferito. Ogni volta che preparo un nuovo ruolo mi documento il più possibile per ricreare il personaggio: leggendo libri, guardando video di altre interpretazioni e lavorando molto in sala con i miei insegnanti.» Se eccelle in Don Chisciotte, La Bella Addormentata, Romeo e Giulietta, Olesja è perfetta anche nei balletti di Balanchine «La danza contemporanea mi attrae molto – conferma lei - e vorrei che al Mariininsky se ne facesse di più».
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Calcio Dopo l’acquisto di Roberto Carlos, Jucilei e Diego Tardelli, l’Anji ha nel mirino Gattuso e altri grandi campioni
Dal Daghestan parte la sfida alle grandi d’Europa ILYA ZUBKO RUSSIA OGGI
L’obiettivo è trasformare un club con modesta tradizione calcistica come l’Anji in uno dei più grandi d’Europa, capace di giocarsela ad armi pari con Barcellona, Manchester United, e Inter. Sulejman Kerimov, miliardario che controlla il gruppo finanziario e industriale «NaftaMoskva», ha fatto sapere che non baderà a spese per raggiungere l’obiettivo. E c’è da credergli, visto che Forbes lo inserisce tra i paperoni della Russia, con un patrimonio stimato intorno ai 5 miliardi e mezzo di euro. L’Anji non è mai stato tra i top
team nemmeno in patria, avendo una bacheca completamente vuota di trofei. Nell’ultimo campionato di massima serie ha vissuto sulle montagne russe, salvandosi solo nelle ultime giornate. Poi è arrivato Kerimov e il vento è cambiato. Il primo acquisto clamoroso della squadra di Makhachkalà è stato Roberto Carlos, che a 38 anni ha lasciato il Brasile per un contratto da 6 milioni di euro annui. Il difensore afferma di aver accettato non per i soldi, ma per il desiderio di prendere parte a un progetto ambizioso. «Farò tutto ciò che dipende da me per far diventare l’Anji una squadra forte e il più possibile professionale. Con le possibilità e l’ambizione del nostro presidente, si può ottenere qualunque risultato» ha detto Carlos. È difficile credere all’entusiasmo disinteressato del brasiliano, a una certa età gli interes-
LA FRASE
Gadzhi Gadzhiev
KOMMERSANT
ALLENATORE DELL’ANJI
" IL NUMERO GETTY IMAGES/FOTOBANK
Il miliardario Sulejman Kerimov ha detto che non baderà a spese. Vuole allestire un club capace di affrontare, ad armi pari, le grandi squadre del Vecchio Continente.
Il centrocampista del Milan Gennaro Gattuso è nel mirino dell’Anji
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MILIONI DI EURO: è lo stipendio che sarebbe stato offerto a Gattuso per convincerlo a trasferirsi in Russia
I nuovi acquisti
Sono contento che abbiamo finalmente acquistato un attaccante, una punta capace, nei momenti importanti del match, di risolvere l’incontro in nostro favore. Abbiamo seguito a lungo la carriera di Tardelli e sono convinto che sia la scelta giusta. Molti mi domandano se il numero di brasiliani non risulterà eccessivo. Io credo di no perchè i brasiliani sono molto simili ai daghestani per mentalità e poi perché punteremo molto sulla fase offensiva”
si dei giocatori di solito sono più prosaici. Resta il fatto che il colpo ha destato scalpore a livello internazionale, portando di colpo sulla scena dei protagonisti il club del Daghestan. Un giocatore del suo calibro non era mai arrivato nel campionato russo. C’erano state delle stelle del calcio, ma mai con un palmares come il suo. Quanto all’aiuto che può dare alla squa-
dra, credo che possa trasmettere la sua esperienza», ha detto l’allenatore Gadzhi Gadzhiev. «Gli allenamenti, le partitelle in cui gioca, il fatto di trovarsi nella stessa squadra. Nonostante l’età, continua a mantenersi in ottima forma e onora i doveri professionali». Quella di Kerimov non è un’operazione di facciata: così, in aggiunta a questa stella un po’ attempata, ha chiamato anche tre giovani stelle brasiliane Jean Carlos (proveniente dall’Anartosis di Famogosta), Jucilei da Silva (a lungo inseguito da Fiorentina e Napoli) e Diego Tardelli (centravanti proveniente dall’Atletico Mineiro). Dopo di che, i dirigenti hanno annunciato l’intenzione di arrivare minimo all’ottavo posto in campionato. Non è affatto detto che l’obiettivo sarà raggiunto dall’Anji; non c’è dubbio invece sul fatto che dal club di Makhachkalà bisognerà aspettarsi altri acquisti clamorosi. Di recente ha destato scalpore la voce di un’offerta da 8 milioni di euro annui a Gennaro Gattuso, centrocampista del Milan, ma gli interessati hanno subito smentito queste voci. Forse è ancora presto per aspettare calciatori del calibro di Gattuso a Makhachkalà. Ma, considerate le possibilità finanziarie quasi illimitate del nuovo proprietario dell’Anji, già quest’estate il club russo potrà iniziare le sue incursioni nei maggiori club europei, compresi quelli della serie A.
Tennis A Mosca si affronteranno i due team che hanno conquistato la Coppa Davis femminile nelle ultime sette edizioni
In semifinale di Federation Cup scontro Italia-Russia Cresce l’attesa per la sfida in programma il 16-17 aprile all’Hodynka Arena. Nella stessa data si affronteranno Belgio e Repubblica Ceca per designare la seconda finalista.
I protagonisti della sfida tra le due nazionali più forti del tennis mondiale I MEMBRI DEL TEAM RUSSO
I MEMBRI DEL TEAM ITALIANO
NINA BORISOVA RUSSIA OGGI
Per molti analisti si tratta di una finale anticipata. Italia e Francia si troveranno di fronte il 16-17 aprile a Mosca per la semifinale della Federation Cup, l’equivalente femminile della Coppa Davis. Le due compagini si sono divise le ultime sei edizioni della manifestazione: le russe hanno trionfato nel 2004, 2005 e 2007, mentre le italiane si sono affermate nel 2006, nel 2009 e nel 2010. Il team che la spunterà dovrà poi vedersela con la vincente dell’altra semifinale, che vede opposte Belgio e Repubblica Ceca. La sfida di Mosca si svolgerà sul cemento, alla Hodynka
SHAMIL TARPISHEV 63 ANNI
ANASTASIYA PAVLYCENKOVA 20 ANNI
CORRADO BARAZZUTTI 58 ANNI
FRANCESCA SCHIAVONE 31 ANNI
E’ IL CAPITANO DAL 1974, OLTRE CHE MEMBRO DEL COMITATO OLIMPICO
VINCITRICE DI CINQUE TORNEI WTA. OCCUPA LA POSIZIONE 19 DEL RANKING
EX-TENNISTA E ALLENA LE NAZIONALI MASCHILE E FEMMINILE
LA NUMERO UNO ITALIANA, VINCITRICE AL ROLAND GARROS NEL 2010
VERA ZVONAREVA 24 ANNI
SVETLANA KUZNEISOVA 26 ANNI
FLAVIA PENNETTA 29 ANNI
ROBERTA VINCI 28 ANNI
TERZA NELLA GRADUATORIA WTA. FINALISTA A WIMBELDON NEL 2010
HA VINTO DUE SLAM: ROLAND GARROS E US OPEN
PRIMA ITALIANA DELLA STORIA A ENTRARE NELLA TOP TEN MONDIALE
PER LEI TRE TORNERI IN CARRIERA, L’ULTIMO A OTTOBRE 2010
Arena, costruita nel 2007 per ospitare i campionati mondiali di hockey su ghiaccio. Le russe arrivano a questo appuntamento dopo aver sconfitto nei quarti la Francia con un
faticoso 3-2, dopo che le transalpine si erano portate sul 2-0. Le azzurre, invece, hanno avuto la meglio per 4-1 sull’Australia, mettendo in luce la splendida forma di Francesca Schia-
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vone e Flavia Pennetta. I precedenti sono a favore delle russe, che conducono per 4-1 negli scontri diretti. Ma l’ultima volta che le due compagini si sono affrontate hanno avuto
la meglio delle italiane: è stato nel 2009 a Castellaneta Marina, sempre in una semifinale, e sempre con Pennetta e Schiavone protagoniste. L’ultima sconfitta della squadra
di Corrado Barazzutti in un incontro di Fed Cup risale al 2008 a Napoli, quando l’Italia perse contro la Spagna nel primo turno del gruppo Mondiale. L’avversario incute timore: il trio Svetlana Kuznetsova,Vera Zvonareva e Anastasija Pavljuchenkova hanno confermato la loro presenza, e non si tratta certo di atlete alle prime armi in competizioni di questo livello. In particolare, la Kuznetsova (che nel palmares può vantare un successo al Roland Garros e uno agli Us Open) lo scorso 23 gennaio ha affrontato la Schiavone agli Australian Open nell’incontro più lungo nella storia del Grande Slam: quattro ore e 44 minuti, con vittoria finale dell’italiana. A questo punto resta solo da stabilire il quarto elemento del team, che sarà annunciato a giorni. Segui le partite su russiaoggi.it
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